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Cosa farò da grande


yrian

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OK.Ci sono due cose da fare prima di rispondere a questo topic.La prima è intervenire in uno degli altri topic dove vi si chiede che scuola o università fate, farete o avete fatto.La seconda è prendere fiato.Perché questo è in un certo senso il re dei topic. E’ il topic in cui rispondiamo a una delle domande fondamentali per chiunque: “qual è il mio posto nella società?”In altre sezioni parlando di noi ci raccontiamo sogni, ideali, amori, coming out, look, persino raffreddori… ma raramente parliamo del nostro essere “adulti” come concretamente lo intendono gli adulti stessi. Eppure è un problema con cui tutti prima o poi facciamo i conti.Perciò vi chiedo di raccontare che scuola e/o lavoro fate, farete, vorreste fare, avreste voluto fare… Ma non solo questo. Vi chiedo anche il “perché” di tutto questo: avete dentro di voi un sogno, un’ambizione, una vocazione? studiate solo perché dovete studiare o studiate per raggiungere questo obiettivo? ci sono fattori esterni che condizionano le vostre scelte (imposizioni dei genitori, mancanza di denaro, irrealizzabilità dei progetti)?Il lavoro è (sarà) per voi una passione o un modo come un altro per sbarcare il lunario mentre vi realizzerete altrimenti?Qualche giorno fa pensavo a Mozart: non la sua vita sia stata facile, ma di certo non ha avuto problemi a capire quale sarebbe stato il suo posto nel mondo, dato che fin da piccolo non solo fu un genio della musica ma ebbe anche un padre che lo plasmò letteralmente perché diventasse un musicista… E poi, per strada, mi sono trovato davanti un punkabbestia intento a vivere di espedienti, alla giornata: a pensarci bene, chi l’ha detto che si debba per forza “lavorare”?Raccontate la vostra storia.:beer:

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bè, non posso essere che io il primo a postare qui...come ho già detto da piccolo, visto che ero appassionato di dinosauri, volevo fare il paleontologo...sogni di tenera età :)Adesso sto facendo l'università di lettere e filosofia e mi sono iscritto al corso di storia moderna (convenzionalmente 1492-1815) e uno dei possibili sbocchi è quello del professore.Proprio io che mi sono sempre trovato male a scuola (ma adesso mi sembra di vivere nel paradiso) e che ho quasi sempre trovato professori e maestre inadeguate e/o leccac**o voglio fare quel mestiere...o perlomeno, ho in progetto (a lungo termine) di farlo.perchè per me un professore (dalle elementari alle superiori) DEVE educare il ragazzo a una coscienza critica, a saper scegliere con la propria testa, a saper ragionare...invece vedo che si va sempre più sul nozionismo, sul "6-- e è passato" (lo hanno fatto anche a me e io non ho detto nulla perchè sennò bocciavo...) e intanto mi intasco lo stipendio...sarà idealismo di un ragazzo di un ventenne ma sono fermamente convinto che, se riuscirò a diventare professore, questo pensiero sarà la mia guida...se poi i miei futuri alunni non impareranno che la pace di Costanza è del 1183 (o '85...va bè) ma avranno la testa con del cervello dentro allora saranno più avvantaggiati di chi ha fatto l'incontrario.scusate se sono andato in OT ma mi sono fatto prendere la mano...e comunque a me studiare, leggere e scrivere piace e non lo trovo più un peso (fino a giugno dell'anno scorso non pensavo questo...)

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Eh, qui la domanda è molto complicata... :PAllora, soprattutto negli anni passati, sono sempre stata molto affascinata dalla scienza, sia matematica che biologia (da piccola volevo fare anche io la paleontologa o l'etologa :P)... Al liceo ho conosciuto una professoressa che mi ha fatto amare la letteratura, e devo dire che sinceramente non mi sarebbe spiaciuto frequentare una facoltà umanistica (anche se da quel poco che ho sentito, lettere con la nuova riforma è allo sfascio :bah:)... Il problema di fondo però è stato: mi prendo la laurea in lettere, oppure biologia, oppure chissà che altro...e poi? Rischio di darmela in faccia... :bah:Alla fine mi sono inscritta a ing. informatica... Beh, non mi spiace del tutto, mi è sempre piaciuto anche programmare, mio padre, mio nonno e mio zio sono (e erano) ingegneri... In sostanza, non mi spiace del tutto... se non fosse per le troppe materie difficili da studiare in troppo poco tempo (ma anche qui ci ha fregati la riforma universitaria :gha:)...Ora come ora ho intenzione di prendere la laurea, proseguire con la specialistica, e poi andare (possibilmente all'estero, soprattutto se la situazione italiana non migliora) a fare qualcosa che possibilmente non c'entri niente con la mia laurea :PMi andrebbe bene anche un posto come cameriera... :P Però almeno in caso avrei un pezzo di carta che mi aiuta comunque nel mondo del lavoro... Penso una cosa del genere forse perchè sono sempre stata una persona molto tranquilla, non mi piacerebbe mettermi in gioco, soprattutto essendo anche responsabile per altri, quindi non mi ci vedo molto a fare la sistemista per un'azienda, o l'ingegnere capo della produzione, o chissà che... :gha:Una cosa però che rimpiango è che mi sarebbe piaciuto fare un "lavoro socialmente utile"... non so, l'infermiera, il pompiere (sto parlando per ipotesi, eh), anche il poliziotto (che non penso di avere i requisiti fisici per farlo... :gha:).Bah, al massimo vado a lavorare per ingegneri senza frontiere :bah:

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Sapete che non mi ricordo cosa volevo fare da grande?mmm pensiamo... amavo molto la natura e dicevo di voler fare il naturalista mi sa, e poi di volere avere quattro figli , due maschi e due femmine...Poi al momento di scegliere la scuola superiore ero indeciso tra il liceo scientifico e il liceo clico e, dopo essermi preiscritto al primo ho optato per il secondo con piena soddisfazione.Naturalmente, mi sono ancora di più appassionato di letteratura, storia e filosofia. agli anni del liceo devo anche la nascita di altre due mie passioni di lunga data: l'impegno siociale (collaboravo con il CIC d'isituto) e l'interesse per la politica (nel mitico Collettivo Spedalieri della mia scuola).La scelta dell'università non è stata più semplice di quella del liceo. Ho iniziato Scienze politiche con indirizzo internazionale, a Roma. Ho dato la prevalenza a un corso di studi molto vario e interdisciplinare,, con tante materie umanistiche, giuridiche, storiche, economiche, ma tuttosommato scarsamente professionalizzante. Il sogno all'inizio era la carriera diplomatica che mi consentirebbe di coniugare una carriera importante con la mia passione per i viaggi e le culture straniere.... continua...

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Non ho mai avuto passioni o obbiettivi per il futuro, apparte aprire una gelateria o una palestra. Negli ultimi anni mi sono sempre più appassionato alla medicina e alla salute.. che mi ha portato a pensare ad un futuro da dolce e simpatico dietista. In forma e pronto a far dimagrire belle cicciotelle e vecchi obesi sudati. E' bello rendere felici qualcuno aiutandoli a trovarsi bene con se stessi.Il mio sogno sarebbe aprire sempre una palestra o centrobenessere o centro nutrizionista:-).

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Dany, preferivo la gelateria... Se apri una palestra difficilmente mi avrai come cliente... :look:Quanto a me, la mia storia l'ho raccontata più volte.Eroun adolescente afflitto da violenta timidezza.Un giorno - avevo quindici anni, non ricordo nemmeno come mi è saltato in testa - ho deciso di prendere il coro per le corna e provare a socnfiggere la timidezza recitando, per cui entrai nella compagnia teatrale del Liceo (il mio primo ruolo fu: terzo carabiniere da sinistra, non avevo battute, ma a un certo punto mi mettevo sull'attenti).Quello fu l'inizio della mia guarigione dalla timidezza ma anche della mia passione per il teatro. Solo che non ho capito subito che il teatro doveva diventare il mio mestiere o sarei morto di infelicità. E, anche se ero meno timido, non ero ancora abbastanza forte da impormi davanti a mio padre.Per questo motivo quando, dopo la Maturità, mi disse una cosa del tipo "Se vuoi andare a fare l'Università via da casa devi fare una facoltà seria, altrimenti rimani qui a lavare le auto da tuo zio" io, pur di andarmene lontano dal mio paese arretrato e dalla mia famiglia omofoba, rinunciai ai sogni di gloria e mi rassegnai a studiare - non ridete - Ingegneria Informatica. Il teatro rimae un hobby.Quattro anni dopo mi accadeva questo: in teatro ero magnifico, all'università ero... un disastro. Decisi di mollare tutto e ricominciare. Per fortuna a quel punto avevo acquisito tanta sicurezza da osare finalmente di ribellarmi a mio padre. Qualcosa del tipo "Papà, ho deciso di mollare Ingegneria e fare l'attore ma non preoccuparti di questo, perché c'è anche che sono frocio..."Attualmente sono un laureato al DAMS e un professionista dello spettacolo. Ho tanta amarezza per il mio passato ma anche tanta gratitudine a Dio (o chi ne fa le veci) per questa passione che mi ha sempre dato una direzione nella vita. Anzi, mi ritengo fortunato a fare un lavoro che è anche la mia passione. Non me ne annoierò mai.Adesso il mio ragazzo sta per fare la Maturità e poi dovrà decidere della propria vita... Penso continuamente a me quando avevo la sua età e spero che trovi anche lui una idea-guida. Lo voglio felice come sono io.

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Pyer, i miei complimenti per trovare sempre nuovi spunti di discussione... credo che questo mi attragga così tanto perché alla fine non è altro che un modo per raccontarsi e sfogarsi :)allora, io ho fatto il liceo scientifico-informatico. Poiché andavo bene in tutte le materie e i miei interessi spaziavano un po' ovunque, mi sono trovata alla fine del liceo che al contrario di quasi tutti non avevo assolutamente idea di cosa fare dopo. Quindi sono stata una di DUE persone a non fare neanche una preiscrizione (che richiedevano per fini statistici). La mia prof di italiano era completamente atterrita di fronte a questo :PDurante l'estate mia madre mi ha fatto parlare con questo professore che lavorava nel suo stesso posto e faceva anche il docente in questa università che "era simile a una scuola interpreti ma non proprio", e ho deciso di fare il test di ingresso che ho passato, alla fine ci ho fatto i miei bei 4 anni ma verso la fine ho capito che non volevo fare davvero l'interprete per una ragione molto semplice: che tutti gli interpreti di professione sembravano essere degli schizzati, dediti solo al loro lavoro, con vite private a rotoli e perennemente sotto stress e anche abbastanza stronzi, nel senso che si sentivano dei privilegiati e volevano buttare giù tutti gli altri. Sapendo che a fare questo lavoro sarei finita così anche io, non era un pensiero molto allettante, quindi ho deciso di lasciar perdere quel genere di professione, anche se allenarsi a scuola era divertentissimo, quasi un gioco, e un modo per misurarsi costantemente con se stessi. Mi dava soddisfazioni enormi riuscire bene, farlo come lavoro mi avrebbe tolto tutto l'entusiasmo probabilmente.Visto che in Italia non trovavo niente di interessante e visto che la situazione dal punto di vista "politico" (se così vogliamo chiamarlo) mi stava spingendo ad andarmene, sono venuta a cercare lavoro a Londra e adesso faccio la commessa per una compagnia che adoro fino al midollo (BABW) e vengo pagata per rendere felici bambini XD Lavorare qui per me è un sogno, certo ci sono comunque gli stress di sempre ma sono più le volte che ho il sorriso sulle labbra che il broncio. Senza contare che sono già in lista per una promozione XD In realtà in un angolino della mia mente c'è sempre la mia passione per la musica, il canto e il teatro, che non ho saputo coltivare bene a suo tempo, e quindi quello rimane: una passione senza sbocchi. Se potessi tornare indietro ci sono molte cose che cambierei, non lascerei la mia compagnia teatrale, e col senno di poi mi renderei conto che può anche essere una carriera e non solo un hobby (vedi Pyer). Ma ormai quello che è fatto è fatto e il teatro me lo godo tra il pubblico e cerco di farmi amiche graziose attrici mie coetanee dai capelli rossi *AHEM!*

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Ho fatto l'istituto tecnico commerciale con specializzazione per Programmatore...Mai scelta fu più sbagliata... sarei dovuto andare in tutt'altra scuola... dove la programmazione fosse più massiccia ... ma aime' ho voluto seguire mia sorella ... vabbe' e' andata...Da piccolo il mio sogno era quello di fare il cantante :look: e diventare ricco e famoso :asd:Poi crescendo ho capito che la strada migliore sarebbe stata quella di fare il mantenuto :D... Scherzi a parte crescendo e' nato un nuovo desiderio...Da grande faro' l'infermiere ! Non il medico... proprio infermiere!Ho 26 anni suonati e non ho finito neancora le superiori, ma mi sto organizzando per finire in breve tempo (riprendendo a studiare con le serali) e poi passare ai 3 anni richiesti (se non erro) per la formazione universitaria da infermiere...Insomma e' uno di quei lavori che so' di volere fare... e che probabilmente riusciro' a fare (spero!) Inoltre mi vedo sposato in futuro con il mio amore nonostante questa politica italiana... e con un figlio adottato o concepito grazie a due lesbiche consensienti tramite inseminazione artificiale , una famiglia a 4 insomma....E poi faro' lo zio... uno zio che stravizia il proprio nipote, che mia sorella spero presto mi regalerà (IO INVECCHIO! SE NON SI MUOVE A SFORNARE UN PARGOLETTO LA STRANGOLOOO)

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Mi piacerebbe tanto lavorare in una qualche agenzia di moda o di spettacolo oppure per qualche produzione/casa di moda... E' un mondo che mi attira, ho anche qualche esperienza come fotomodello e attore e proprio in questo periodo sono stato chiamato per recitare in una fiction.Purtroppo sento che non è questa la mia vera vocazione, però stare su un set mi piace davvero molto e mi affascina... Per questo vorrei fare qualcosa dietro le quinte...tipo assistente alla regia, casting director, capogruppo, ispettore di produzione e ste cose qua. Qualcuno ha dei suggerimenti da darmi o meglio mi può aiutare in maniera concreta?Sono carino e veramente disposto a TUTTO :D

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Guest stars2000

A me piacerebbe tanto lavorare nel mondo dello spettacolo. Mi piace fare diverse cose...il mio sogno è il fotomodello o il cantante (anche se non ho mai preso lezioni di canto!) :asd:E ovviamente, una volta divenuto un volto famoso...aspirare ad essere un'icona gay!! :asd:Un mix tra Kylie Minogue & Cher al maschile!! :D

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Grazie, Manu, per i complimenti.E grazie a tutti quelli che hanno letto il post di partenza, cosa che evidentemente (vedi qui sopra) non proprio tutti ritengono necessaria.Nella tua storia, Manu, mi ha colpito una cosa in particolare: il "destino" infelice che attribuisti al traduttore/interprete di mestiere. Intendi dire che è una professione che porta inevitabilmente a quel tipo di alienazione o semplicemente che non ti piacevano l'ambiente e la mentalità connessi?Io mi sono trovato in una situazione simile - e apparentemente contraddittoria - quando mi sono sentito disgustato dagli studenti di Ingegneria in quanto tali e, contemporaneamente, mi sono trovato a dover difendere a spada tratta la possibilità che non tutti gli studenti DAMS (e gli artisti di mestiere in genere) siano degli sfigati.

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Quando ero piccola, volevo fare un sacco di cose. Soprattutto, mi piaceva l'idea di aprire un negozio, che fosse una libreria, un fioraio o una pasticceria non importava molto.Però siccome dovevo comunque continuare a studiare, ho fatto il liceo scientifico, un po' perché c'erano le mie amiche e un po' perché non volevo studiare greco. Gli anni del liceo sono stati orribili, e sarei passata molto volentieri subito all'università (cosa che tra l'altro avrei potuto fare da subito, se solo fosse stato possibile: in 5 anni ho imparato poco che già non sapessi).Comunque, mentre ero in 3 o 4 liceo, ho capito che mi divertivo moltissimo a tradurre, anche se all'epoca mi limitavo alle canzoni. Quindi, nonostante ci fossero altre cose che mi sarebbe piaciuto studiare, ho preso lingue.Purtroppo, non sono molto portata per le lingue. Fatico parecchio a ricordarmi le parole, e questo tra l'altro mi ha messo in difficoltà col giapponese; al momento non riesco a laurearmi perché mi manca solo quell'esame che non riesco a passare. Inoltre, sono piuttosto timida e faccio fatica faccia a faccia con le persone... Però, adoro tradurre. Mi piace stare col mio vocabolario e la grammatica accanto, a cercare di restituire il significato originale. I libri non mi mettono mai a disagio.Quello che vorrei ora è diventare traduttore, cosa difficile e neppure troppo ben retribuita. Oppure lavorare presso qualche organizzazione internazionale, o all'Unione Europea.D'altra parte, al momento sento un pressante bisogno di andar via di casa, magari anche all'estero. Purtroppo non vorrei vivere in nessuno dei paesi in cui c'è la possibilità per i gay di essere riconosciuti (tranne forse la Spagna... che però non piace alla mia ragazza). Vorrei vivere a Vienna, che dal punto di vista lavorativo sarebbe una buona scelta, anche se non so il tedesco. Ora sto organizzandomi per frequentare un corso, ma un po' rimpiango di non aver fatto il liceo linguistico.

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ombra della notte

io ho sempre avuto un sacco di sogni...da piccola volevo fare la stilista...mio fratello girò tutta napoli per trovare "gira la moda" lo tengo ancora e ogni tanto mi diletto a fare altri abiti...io adoro gli abiti da sera!!! :D......poi è venuta l'epoca in cui volevo trovare la cura contro l'aids...ma io e la matematica.... :gha: poi il nulla,non sapevo più cosa volevo fare... :eek: arriva il momento del liceo in piena depressione per dei problemi che ho avuto,e volevo fare il pedagogico perchè volevo aiutare gli altri visto che a me nessuno mi aiutava... :cry::gha: ma nel liceo a cui potevo andare il pedagogico non funzionava bene e così decisi di fare il luinguistico e per una che ha un buon orecchio e una cattiva memoria è stata una catastrofe!!! :D ma non mi sono arresa e ho deciso che all'università avrei fatto psicologia,ma grazie al mio psicologo ho caito che io la gente volevo aiutarla anche se non potevano venire da me e così ho deciso di diventare un'educatrice professionale con una probabile specializzazione in scienze pedagogiche...quello che voglio io è un mondo dove i minori a rischio non esistono,perchè hanno diritto a un fututo migliore,non voglio che finiscano per strada e voglio proteggerli dalla violenza che esiste nel mondo per questo ho deciso di fare volontariato presso un'associazione che combatte la pedofilia...io ho ben chiaro il mio obiettivo:VOGLIO DIVENTARE UNA PERSONA CHE AIUTA I BAMBINI... :roll:e sono certa che piano piano e soprattutto con l'aiuto di quelle poche persone che mi vogliono realmente bene ci riuscirò...passando a voi che avete postato spero che i vostri sogni si realizzino e condivido in pieno quello che dice il migliore professore del mondo :rotfl: e soprattutto complimenti e auguri all'attore che ha avuto il coraggio di prendere la sua vita e indirizzarla nel modo giusto...vedrai che anche il tuo ragazzo sarà felice.... :) :gha: a tutti :D

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ombra della notte

si,tu pensi che sia più importante capire la vita che le nozioni che insegnano a scuola e io condivido pienamente questo tuo pensiero,e proprio per questo motivo penso che sarai un ottimo professore... :gha: tu non credi che sarai un ottimo professore?!? :rotfl: ho detto qualcosa che ti ha offeso in un qualunque modo???? :D se è così mi spiace.... :eek:

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Fin da piccola ho sempre amato moltissimo scrivere. Mia madre mi prende in giro dicendo che voglio fare la scrittrice da quando ho imparato a scrivere. Il che è ero forse. Chissà forse è solo un modo per rifugiarmi in qualcosa di non reale, per scappare da una vita che mi va troppo stretta. Il mio obiettivo per il futuro è riuscire a pubblicare qualcosa. Intanto studio filosofia e credo proprio che finirò a fare l'insegnante. E' qualcosa che non mi dispiace e, dopo aver avuto esperienze come tutor, ho visto che mi riesce anche bene. Avevo iniziato lingue per management e turismo, obbligata dai miei, dopo 5 anni di liceo linguistico giuridico, ma ho abbandonato perchè non mi piaceva. Amavo solo il russo e la letteratura russa, ma ho dovuto lasciarlo. Prima o poi forse lo riprenderò per sfizio.E poi sto coltivando un grande sogno, quello di cantare. Da sempre amo cantare e ho desiderato prendere lezioni. Ora finalmente ci sono riuscita e sto cercando di formare una band. Non credo sarà questo il mio futuro...certo, mi piacerebbe molto, ma non mi illudo. Per ora mi basta realizzare un sogno, se poi avrò la botta di culo, perchè no?

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Nella tua storia, Manu, mi ha colpito una cosa in particolare: il "destino" infelice che attribuisti al traduttore/interprete di mestiere. Intendi dire che è una professione che porta inevitabilmente a quel tipo di alienazione o semplicemente che non ti piacevano l'ambiente e la mentalità connessi?
Caro Pyer, scusami se noto solo ora questa tua domanda... e scusami soprattutto perché non credo di saper rispondere!Non so se si tratti di destino o se ci siano delle persone nel mestiere diverse da quelle che ho descritto. Il fatto che le persone con cui sono stata a contatto io fossero tutte uguali non esclude che ci sia chi, invece, riesce a fare questo mestiere rimanendo una persona equilibrata e con una vita sociale soddisfacente. Diciamo che io non ho voluto correre il rischio. Già verso la fine del corso universitario mi rendevo conto di sentirmi superiore a chi invece era ancora alle prime armi, insomma, sentivo che da parte mia il seme di diventare come erano stati i miei professori c'era. Alla fine è quasi comprensibile, si tratta di un lavoro difficilissimo che su un corso di 120 probabilmente in dieci sono veramente in grado di svolgere (e quando poi questi 10 o parte di essi si rendono conto che forse non vogliono farlo davvero, allora si apre la strada a quegli altri 110 mediocri...) e quindi uno si sente privilegiato a saperlo fare, da una parte anche a ragione. Delle due possibilità che mi poni davanti, non so se è la stanchezza ma più le rileggo più non mi sembra che una escluda l'altra, per cui dico entrambe.
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... E chi potrebbe cotnraddirti? :P Come ho detto, io stesso mi sono trovato di fronte a un problema simile e non sono mai riuscito a risolverlo coerentemente. Senza che i tuoi e miei (ex) colleghi ce ne vogliano, alla fine la vita è fatta di scelte!

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  • 1 month later...

Mo' ve faccio fa 4 risate.Dai primi ricordi alla 2°-3° media: il mio obbiettivo principale era di fare o lo scienziato (fisico termonucleare, lo ricordo benissimo) o il pittore. Uno esclude l'altro? Forse. L'eterno binomio fra uomo di Scienza e uomo d'Arte si faceva evidente in me fin da fanciullo. :asd:3° media: ispirazione... Grafico! Ma sì! Che bello illudere la gente con le immagini! Arte e Scienza si tengono la mano. Ma sì, è il mestiere che fa per me, cinico come sono. "Peccato" che nel frattempo metto le mani su una tastiera...Dal 1° al 5° superiore: crollo delle certezze. Sì, bel lavoro quello del grafico, ma la pesante consistenza delle note che nel frattempo avevo scritto si fa via via più pressante. Studio Solfeggio e comincia ad aprirmisi un mondo. Dopo aver (fortunatamente) abbandonato la folle idea di lasciare la scuola, nella mia mente si fa largo la visione di un futuro da grafico col passatempo della Musica. Durerà poco.Dato l'esame di maturità, abbandono del tutto l'idea di dedicarmi alla grafica, dò gli esami al Conservatorio (superandoli brillantemente, moLestia a parte) e vi entro in pompa magna. Ora l'unica cosa che vedo per il mio futuro è terminare gli studi (dopo aver cambiato "il sistema", chiaro; nessuno può permettersi di tenermi chiuso in un'aula 36 ore per fare un esame inutile :asd: ) e avviarmi a una sana carriera compositiva, corredata dalle immancabili polemiche con i tanti miei esimi colleghi o presunti tali sparsi per il mondo.E ci riuscirò. :asd:

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A me è sempre piaciuto tradurre versioni dal Latino o dal Greco all'italiano. Non sò, c'è sempre stata una sorta di complicità tra me e queste 2 lingue (soprattutto col Latino) che mi ha spinto a pensare di scegliere, FORSE, lettere antiche all'università.Per fare cosa? Sinceramente non saprei, mi piacerebbe specializzarmi in Mitologia&Simbolismo, ma anche fare il professore di lettere del liceo non mi dispiacerebbe =P

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Guest Jess81

Il classico tastierista gay :asd:, se lux legge questo post pregherà iddio perchè non succeda.. :pA parte gli scherzi, mi piace programmare a basso livello.. roba digitale, tipo sistemi embedded per elettrodomestici, sistemi operativi... Se mi prendesserò a progettare dsp per tastiere sarebbe l'ideale :asd:

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Guest PianoForte

[modbreak=yrian]Divido questo off topic da un altro thread e lo unisco a questo, dove mi sembra possa meglio rientrare. Segnalo che in "Spunti" c'è un interessante topic dal titolo "Gay migliori degli etero?" che affronta proprio determinati stereotipi, anche quello dei mestieri "gay".[/modbreak]

Magari potremmo capovolgere i luoghi comuni che ci vorrebbero tutti artisti, musicisti o poeti!
Io purtroppo contribuisco in pieno ad alimentare i luoghi comuni: ho fatto il classico, scrivo poesie (anche se brutte), suono il piano discretamente e apprezzo molto la pittura.
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non dire purtroppo :DIl fatto che non tutti i gay siano poeti o musicisti è quasi ovvio, ma questo non vuol dire che qdesso non ci debbano più essere. Anzi. Il conto semmai va fatto all'inverso: qunti poeti o misicisti sono gay? Bhocomunque anche io ho fatto il classico, ma PURTROPPO, non scrivo più poestie e non suono più il pianoforte. :salut:

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Guest PianoForte

Non far caso al "purtroppo": tendo ad essere melodrammatico. :)Anche io sto perdendo pian piano la vena poetica -mai avuta veramente!- e musicale, ma non per questo verrà a mancare un talento. D'aver abbandonato gli studi di pianoforte tuttavia mi sono pentito... pazienza, ormai è tardi. Ce la vie!

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Non è mai troppo tardi, forse usciamo un po' dal tema ma sempre di studi parliamo. Mia madre aveva studiato pianoforte da bambina, ma come imposizione dei genitori, quindi dopo alcuni anni fini'  per abbandonare.Dopo essersi sposata, con noi piccoli le riprese il desiderio e ricomincio' a studiare ottenendo buoni risultati. Anziché sui pezzi classici da piano si e ci dilettava con bellissimi brani di musica leggera e dei cantautori italiani e stranieri. Ti assicuro che era un piacere sentirla. Secondo me per coltivare le passioni e gli studi non è mai tardi, basta avere tempo e voglia. Anzi fosse per me tornerei volentieri al liceo. Per me gli anni del ginnasio e del liceo sono stati molto produttivi e anche molto divertenti. So di sembrare a molti un marziano, ma io mi divertivo ad andare a scuola, a studiare. Avevo anche un magnifico rapporto con i professori, specie con quelli che ammiravo di più per preparazione e impegno.Detto questo devo dire che non è che ero uno che si massacrava sui libri, ero favorito da una buona "nomea", da un'ottima memoria, da una certa predisposizione a cogliere nessi logici, a fare collegamenti strani, a mettere insieme nozioni, e, soprattutto da una faccia tosta unica   :asd:.Adesso le cose sono un po' cambiate  :asd:

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Guest PianoForte

A volte ho pensato di riprendere, sopratutto in questi ultimi tempi, dopo che ho abbandonato l'università -lavoro e il pomeriggio spesso mi annoio-, ma ho l'impressione che sarebbero soldi buttati... non saprei, dovrei rifletterci ancora. Il desiderio, ad ogni modo, c'è!A differenza di te, io ho amato gli anni delle scuole medie; a quei tempi studiavo con soddisfazione, mentre alle superiori non sono andato benissimo -in parte per alcuni problemi di salute- e all'università poi, non sono sopravissuto a lungo: non so come, ma negli anni ho perduto del tutto la capacità di concentrazione. :asd:

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yrian ho letto la tua storia tutta d'un fiato e sai cosa? Ti ammiro molto, sei davvero un esempio da seguire secondo me ... I miei più sinceri complimenti :asd:

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Da bambino volvo fare il miliardario !! :rotfl:Poi sono cresciuto, la mia storia comincia alle superiori, decisione presa senza timore, ragioneria corso programmatori. Credo di essere uno dei pochi a cui calzava a pennelo la scuola superiore che aveva scelto, io ho adorato tutte le materia specifiche, programmazione, diritto, economia politica ed economia aziendale, mi piacciono tutt'ora, non ho mai avuto titubanze di sorta, anche se l'impegno non era sempre costante, le ho sempre studiate con interesse. Il mio sogno in terza era di programmare, quindi prendere ingegneria informatica, ma, ahimè, come tutte le "ingegnerie" la matematica la fa da padrone, o quasi, no no, mi ci voleva qualcos'altro: giurisprudenza od economia. Economia e Legislazione di Impresa, insomma tutto ciò che studiavo con interesse prima, e che "studio" :asd: con interesse tuttora. Durante gli utlimi due anni delle superiori però, ho cominciato a interessarmi alla cultura giapponese, per vari motivi, ora come ora il mio più grande sogno è trasferirmi in giappone e vivere là, per il lavoro ed altro non c'ho mai pensato nel contesto Giappone. Se dovessi rimanere qui in Italia, non mi dispiacerebbe fare l'insegnante, ogni tanto qualche pensierino ce l'ho fatto, ma la cosa che più vorrei fare è il politico, si sono interesatissimo alla vita del paese, anche a quella locale invero, la mia cittadina, amata e malgovernata. Ora come ora, mi vedo come semplice contabile, commercialista, ma prima pensiamo a finire la triennale, non c'è nulla di concreto.Il mio più grande desiderio è finire la triennale e fare la specialistica per poter partire alla volta del Giappone!Ma se non è possibile, rimanere in Italia e buttarmi in politica.

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