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Arcilesbica contro il Pride per l'utero in affitto


Balthazar

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Questa volontà di inferire un colpo all' autodeterminazione delle donne da parte di Arcilesbica rappresenta una posizione per me incomprensibile

vogliono dar da mangiare agli omofobi fornendo loro maggiori argomenti?

vogliono indebolire il movimento glbtqi con ulteriori divisioni interne?

oppure tentano un accreditamento presso i vari adinolfiani, assecondando la loro visione oscurantista e la melensa retorica della maternità?

Mi chiedo: anzichè pensare a divieti (da quanto capisco è li che si andrebbe a parare), i quali sappiamo bene a quale tipo di cultura appartengano, non potrebbero, piuttosto, spendersi per la promozione di una opportuna regolamentazione della maternità surrogata atta a prevenire situazioni di abuso e sfruttamento?

Edited by prefy
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@Hinzelmann, questa non è proprio un'argomentazione.

Se si invoca il diritto del bambino a conoscere la madre

(ammesso che la gestante abbia i diritti della madre biologica, visto che nella GPA non coincidono)

non si può negare lo stesso diritto al padre biologico,

semplicemente dicendo che le prove del DNA sono una cosa recente

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Saramandasama

Sono una minoranza da marginalizzare. Si accettino al pride solo gruppi lesbici non in conflitto con le famiglie arcobaleno. Altrimenti la manifestazione ne esce depotenziata.

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Hinzelmann

 

 

@Hinzelmann, questa non è proprio un'argomentazione

 

La mia non è una argomentazione è una constatazione

 

Attualmente:

 

Il marito è padre del figlio concepito o nato durante il matrimonio

 

Si presume concepito durante il matrimonio il figlio nato quando non sono ancora trascorsi trecento giorni dalla data dell'annullamento, dello scioglimento o della cessazione degli effetti civili del matrimonio

 

La presunzione non opera decorsi trecento giorni dalla pronuncia di separazione giudiziale o dalla omologazione di separazione consensuale ovvero dalla data della comparizione dei coniugi avanti al giudice quando gli stessi sono stati autorizzati a vivere separatamente nelle more del giudizio di separazione o dei giudizi previsti nel comma precedente.

 

 

La filiazione si prova con l'atto di nascita iscritto nei registri dello stato civile.

 

Basta in mancanza di questo titolo il possesso continuo dello stato di figlio

Il possesso di stato risulta da una serie di fatti che nel loro complesso valgono

a dimostrare le relazioni di filiazione e di parentela fra una persona e la famiglia

a cui essa pretende di appartenere.

In ogni caso devono concorrere i seguenti fatti:

che il genitore abbia trattato la persona come figlio ed abbia provveduto in questa qualità al mantenimento, all'educazione e al collocamento di essa.

che la persona sia stata costantemente considerata come tale nei rapporti sociali.

che sia stata riconosciuta in detta qualità dalla famiglia

 

Quando mancano l'atto di nascita e il possesso di stato, la prova della filiazione può darsi in giudizio con ogni mezzo.

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Hinzelmann

 

 

Ribadisco che è una constatazione totalmente fuori tema, ma pazienza :)

 

Tu puoi anche dire che è fuori tema, però se leggi

c'è scritto che esiste un padre legale ( il marito della

madre ) un padre di fatto o padre sociale ( riconosciuto

per tale dalla famiglia cioè in prima istanza dalla madre )

ed un padre residuale che è quello biologico, i cui diritti

sono condizionati al consenso del figlio ultraquattordicenne

o del genitore che lo ha riconosciuto per primo ( cioè la madre

a meno che non l'abbandoni : nel qual caso bisogna introdurre

una azione legale e sperare che il giudice superi nell'interesse

del figlio il diniego della madre che si opponga )

 

Tutto ciò, che poi è il frutto anche di una riforma del 2013 disegna

un quadro in cui i padri biologici non sono esattamente garantiti come

le madri biologiche

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Vi copio l'intervento di Rossana Praitano, ex presidente del Mieli.

 

"Utero in affitto", firmato Arcilesbica Nazionale.
Vien da chiedere: orgogliosamente, nel più fantasmagorico capovolgimento ideale? O solo la volontà di un suicidio politico fulminante?

L'incipit del comunicato stampa di Arcilesbica alla vigilia dei vari Pride in Italia è un preciso atto politico. Non casuale nei tempi, nei modi, nelle firme, negli obbiettivi e nella strategia. Dunque, banalmente, fortemente voluto. Quindi, altrettanto banalmente, imperdonabile.

Usare in questo caso, con puntualità e senza remore, "le parole del nemico" significa appropriarsene, condividerne lo spirito, contribuire alla strategia della confusione e dello scandalo, allearsi con esso.
L'analisi, sottilmente saputella, di questo j'accuse lesbico contro la GPA, potrebbe ( dovrebbe...) anche fornire degli spunti di riflessione su una tematica "oggettivamente non facile", sia pure caricandosi di un paziente lavoro di scarnificazione dei toni, dimenticando la storia e il ruolo di chi lo ha espresso, sorvolando sull'indole un po' da crociata, sopportando (ma allibendo) la sostituzione delle lotte di liberazione glbt e di autodeterminazione femminile con una filosofia da puerile matriarcato... Insomma a voler rimaner freddi e oggettivi si potrebbe trovare qualche spunto serio. Perché il tema lo richiede in sé, come richiede lucidità, strategia e polsi fermi.
Ma l'incipt impedisce tutto ciò: l'usare in tal modo "le parole del nemico" annulla ogni sforzo, ogni riflessione, ogni giustificazione, ogni sano proposito di razionalità e laicità mentale. "L'utero in affitto" sbaraglia ogni modalità o approccio verso la GPA, e, come pessimo effetto collaterale, stermina una storica associazione come Arcilesbica .
Ne conseguono l'assenza di contributi costruttivi sul tema; uno scintillante piatto di strumentalizzazione; una esplosione di spaccatura nel mondo lgbt, offerta a media e "avversari"; uno sgradevole servizio donato a qualunque lesbica, vista ora con un po' di sospetto (un misto fra Kapò e la donna che odia gli uomini e i gay) e da interrogare se condivide questa inedita versione della "donna e mamma Uber Alles".

"Naturale" quindi ( che appropriatezza usare tale aggettivo...) aspettarsi da Arcilesbica una profonda riflessione interna e un riscatto. È un vero dolore personale, e un danno collettivo, vedere compagne di lotta e amiche in tale Golgota... E un invito a tutte e a tutti ad evitare una caccia alle Streghe ( con tutto il portato femminile storico che ne deriva).
Uno sprone ad affrontare la questione GPA ( COME va chiamata!) con sana e robusta costituzione mentale e politica.
Infine un appello ad unità nella stagione dei Pride.

Infine non si può non notare, con rammarico (pardon sana, lucida ed elegante incazzatura) che i più formidabili attacchi alla comunità lgbt italiana negli ultimi mesi siano arrivati dall'interno.
Dapprima con la Iena alle "Iene" (ancora misteriosa ed evidentemente tollerata) che ha donato alla polvere la libertà sessuale generale, il privato di singoli gay, la sorte di una realtà lgbt (Andoss) , la credibilità dell'Unar e delle associazioni lgbt, e tanti e tanti valori, battaglie e successi.
Ora con l'incredibile affaire "Utero in affitto" in salsa lesbica, ( oltretutto minoritaria tra le lesbiche) lanciato con fare Kamikaze contro i Pride, il movimento, le Famiglie Arcobaleno, e in fondo battaglie ed identità moderna femminile.
Se non ora quando, un risanamento generale?

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elegante incazzatura

la Praitano ed elegante nello stesso concetto?

ok, ora le ho viste davvero tutte! 


e quello che me scoccia è che me tocca pure daje ragione....

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Non posso discuterne anche qui,

sono troppo impegnato ad attaccarle su facebook :)

 

Anche io. Poi però ricordo a me stesso che è tempo perso, perché sia loro che Mancuso sembrano essere affette da analfabetismo funzionale, misto a misandria.

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Madonna che tristezza leggere quei commenti

 

 

LISISTRATA

avete capito? se vogliamo avere figli ce le dobbiamo trombare! Niente è gratis a questo mondo!

 

Mi hai fatto morire ahahahahah

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  • 1 month later...

Riporto qui la cosa dal momento che è l'ultima discussione che tratta anche di surrogacy.

In Portogallo da pochi giorni è entrata in vigore una legge che regolamenta la maternità surrogata.

"La normativa consente il ricorso all'utero in affitto per persona nate senza l'organo riproduttivo o con lesioni che impediscano la gravidanza. E prevede che le coppie che facciano ricorso alla gestazione surrogata si sottopongano a prove di infertilità, che deve essere comprovata nella madre genetica, in centri di riproduzione assistita pubblici o privati. Prevede inoltre una valutazione della situazione psicologica della madre gestante, che non riceverà alcun pagamento salvo il rimborso delle spese mediche. In base alla nuova legislazione, il contatto della madre gestante con il neonato sarà limitato al "minimo indispensabile" dopo la nascita, per i "potenziali rischi psicologici e affettivi che questa relazione comporta, senza pregiudizio delle situazioni in cui la gestante sostitutiva sia un familiare vicino". In ogni caso privilegia il rapporto con la madre genetica e stabilisce che i diritti del bambino debbano prevalere su tutti gli altri."

Anche in Spagna è in atto un dibattito sul tema.

Ovviamente le femministe nostrane e europee che parlavano di "divieto universale" e che erano riuscite anche a far approvare un paio di risoluzioni a loro favore negli organi UE sono state del tutto ininfluenti.

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Arcilesbica di nuovo al centro di polemiche. 

Arcilesbica shock: pubblicato sulla pagina Fb un articolo contro le donne trans 

Pagina Facebook di Arcilesbica nazionale. Un'immagine inquietante: quella di due labbra femminili cucite con del filo di ferro e sotto la dicitura I am a woman. You are a Trans Woman. And that distinction matters (Io sono una donna. Tu sei una donna transessuale. E questa differenza conta).

In realtà l'immagine si riferisce al link di un articolo apparso su medium.com di una lesbica femminista, presumibilmente inglese, il cui nick èPolelifeandPussy. La redattrice dice di essere angry, cioè arrabbiata, perché - a suo parere - le donne transessuali vorrebbero silenziare le differenze tra sé e ledonne biologiche.

L'intero articolo verte sull'urgenza, espressa da PolelifeandPussy, di distinguere donne cisgender da donne transessuali, perché - a suo dire - avere o meno un utero o un seno dalla nascita cambia la prospettiva del linguaggio e il repertorio delle esperienze.

Secondo l'articolista chiedere oggi rispetto per questa differenza, differenza di vissuto e dunque di esigenze che ne conseguono, porta ad essere tacciati di transfobia. A PolelifeandPussy, in effetti, dà anche fastidio che, in virtù della correttezza "imposta" dalla comunità trans, lei potrebbe essere costretta a condividere spazi, anche piuttosto prossimi, con donne transessuali che conservano ancora l'organo genitale maschile.

Insomma, proprio mentre sembra evidente che i diritti si raggiungono in modo più immediato e completo laddove le "minoranze" risultano coese e riescono a fare fronte unico contro una società veteropatriarcale e sessista, misogina e omotransfobica, Arcilesbica Nazionale con l'articolo di PolelifeandPussy sembra marcare un desiderio diseparatismo e distanza che, oltre ad essere offensivo e inattuale, risulta anche sterile e perdente rispetto alle grandi battaglie della contemporaneità.

http://www.gaynews.it/primo-piano/item/717-arcilesbica-schock.html

 

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Questo comunque è l'articolo di medium.com: https://medium.com/athena-talks/i-am-not-a-cis-woman-i-am-a-woman-and-that-matters-da2248223e2a

Quindi, ricapitolando, Arcilesbica oltre ad avercela coi maschi gay (solo quelli, coppiette etero non pervenute) che ricorrono alla surrogacy ce l'ha anche con le trans MtF - e in particolare col loro batacchio - che andrebbero tenute separate in ambienti come spogliatoi e bagni pubblici. Una donna trans non è donna quanto una donna biologica secondo loro. Non riesco a capire questo terrore per il pene e questo voler ridurre una persona al suo organo genitale. 

In pratica Arcilesbica è su posizioni TERF (Trans-Exclusionary Radical Feminism) e alla fine le femministe italiane e la principale associazione di lesbiche italiana sono sulle posizioni della Terragni in tutto. 

 

Edited by Uncanny
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davydenkovic90

Non capisco come mai, in tutto questo dibattito, ci sia sempre lo stesso salto logico: Le coppie gay non possono avere figli naturalmente=>utero in affitto. Perché non sponsorizzare o fare una battaglia per ottenere l'adozione di bambini esterni alla coppia, al pari delle coppie etero?

Io non sono contrario all'utero in affitto ma , per me, sarebbe una pratica talmente strana ed esotica che non credo vi ricorrerei mai. Non ho nemmeno tutta quest'ansia di trasmettere i miei geni... benché bellissimi, senz'altro. Piuttosto adotterei un orfano e gli trasmetterei cose ben più importanti.

 

Edited by davydenkovic90
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@davydenkovic90, non ci sono assolutamente abbastanza bambini adottabili legalmente negli orfanatrofi.

Tutti i ragazzi adottati che conosco sono stati adottati illegalmente in Africa o in America Latina,

un po' come fece Madonna: lasci un generoso contributo alla struttura e certificano che il figlio è tuo.

Senza contare che i Paesi che hanno bambini adottabili sono anche molto omofobi e se sanno che sei gay non ti danno il figlio.

E' in ogni caso una buona obiezione, ma può far presa solo sui gay e le femministe etero contro la GPA:

gli omofobi sarebbero contrari a prescindere e le lesbiche hanno la più semplice inseminazione artificiale.

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Mi pare di capire che dopo questa polemica con il MIT Arcilesbica Nazionale

rischi di rappresentare solo se stessa visto la dissociazione di 10 circoli su 14

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Credo che una decina di circoli abbiano preso l'iniziativa - a seguito delle pregresse polemiche

di fare dei propri comunicati stampa ( che io però non ho letto...) - mi è stato detto che questa

iniziativa "avrà un seguito" anche se non ho ben capito quale ( forse devono prima decidere fra

loro )

 

 

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...per non parlare del fatto che questo fantomatico account di arcilesbica lancia bombe ma non c'è mai una firma a fine post.

Manco mezza traccia.

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On 11/8/2017 at 2:10 AM, davydenkovic90 said:

Non capisco come mai, in tutto questo dibattito, ci sia sempre lo stesso salto logico: Le coppie gay non possono avere figli naturalmente=>utero in affitto. Perché non sponsorizzare o fare una battaglia per ottenere l'adozione di bambini esterni alla coppia, al pari delle coppie etero?

E' un punto di vista condivisibile (sebbene l'adozione sia un processo non poco traumatico e per la famiglia e per l'adottato, specie se del Terzo Mondo)...come già notato da altri quel che qui scoccia della faccenda è che gli attacchi siano riservati solo alle coppie gay che ricorrerebbero alla maternità surrogata...e non si capisce su quali basi, se non omofobe e androfobe in genere.

Insomma, facciamola spiccia, voler essere genitori è comunque un atto (anche) egoistico, se accettiamo che una coppia omosessuale possa prendersi cura di un minore al pari di una coppia etero non si vede perché queste debbano poter accedere ad una "tecnica" che a quella viene negata. Poi si può ritenere tout court immorale la surrogacy, ma allora si abbia un filo di coerenza...

@Arrhenius benché nemmeno a me piaccia l'aneddoto sul bimbo drag, direi che siamo in ritardo di un paio di secoli se la preoccupazione è la sovraesposizione mediatica dei minori...li vediamo utilizzati 24h su 24h su qualsiasi canale cartaceo, digitale o televisivo che sia, per venderci qualsiasi cosa.

Edited by schopy
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