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Cosa dire e non dire durante appuntamenti


Bad_Romance

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Ciao ragazzi, secondo voi c'è un modo preciso di porsi durante gli appuntamenti? Voglio dire, devo dire che in genere non mi trovo con la gente con cui esco? O che in genere non mi piacciono gli uomini effemminati (per me)?

Edited by Bad_Romance
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No e no. Suona retorico ma ovviamente sii te stesso e basta. Non ammorbarlo coi tuoi problemi personali, parla e lascialo parlare, non smanettare con lo smartphone mentre parlate...

 

Se è effeminato e non ti piace puoi semplicemente dirgli dopo che non è il tuo tipo.

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Eviterei discorsi pesanti sugli ex e di straparlare. Cerca di essere il più naturale possibile e se ti interessa non farti vedere distratto ma segui la conversazione e vedi come va questo appuntamento. Se non ti piace o trovi una scusa o per una serata fai uno sforzo e semplicemente non ci sarà una prossima volta. 

Evita anche di parlare dei tuoi problemi perché a lui non interessano. 

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Voglio dire, devo dire che in genere non mi trovo con la gente con cui esco?

 

Non è un buon biglietto da visita

 

Io almeno sarei portato a dedurne che non hai un buon carattere

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Suona retorico ma ovviamente sii te stesso e basta.

E invece - e mi spiace dirlo - essere se stessi potrebbe non bastare.

Dipende da chi sei tu e da chi hai di fronte.

Va da sé che, per aver rimediato un appuntamento, ci dev'essere stato un minimo di feeling tra voi due. Questo, però, non basta.

Io, per esempio, lascio parlare e scremo moltissimo. Se mi parli male di altre persone (dei tuoi ex, della comunità LGBT e così via), se sputi sentenze ad ogni istante, se dici quelle cose tipo "Ah, io sono sfortunatissimo" oppure "Io sono un tipo coccoloso e tu sei veramente carino e mi viene voglia di farmi stringere da te fino alla fine dei tempi", se chiacchieri e chiacchieri senza lasciarmi spazio di inserimento, se non catturi la mia attenzione e te ne freghi preferendo tirare avanti in quello che probabilmente ritieni essere il tuo cavallo da battaglia, è più che certo che non ci sarà una seconda uscita: mi stai ammorbando senza riguardi, rovesciandomi addosso più cose di quante io sia disposto ad accettare.

Uno dei problemi degli appuntamenti, non a caso, è che si tende a confondere il potenziale partner con un confidente/valvola di sfogo: se io ti conosco da cinque minuti, può non fregarmene meno di zero di tutti i disastri ultra-dettagliati che hanno costellato la tua vita. Anzi, ti boccio all'istante perché ti considero un potenziale piagnone.

Quello che ti suggerisco per la mia esperienza, quindi, è giocare di toccata e fuga: butta lì qualcosa e aspetta il feedback. Se lui non reagisce, cambia registro/tasto/canale. Cerca di dosare il giusto numero di informazioni su di te e il giusto numero di informazioni su di lui: se uno dei due cerca di monopolizzare l'appuntamento, questo potrebbe avere spiacevoli conseguenze.

Penso di non avere altro da aggiungere...

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davydenkovic90

Con naturalezza, per come sei tu e per come ti viene spontaneo comportarti di fronte a quella data persona. Non è un colloquio di lavoro e tanto se hai qualcosa di piacevole o compatibile con lui, prima o poi salta fuori. E se non salta fuori, amen.

 

Una volta mi sono innamorato di un ragazzo che durante la nostra prima uscita disse tre parole in croce, l'unica domanda che ebbe il coraggio di farmi, con grande sforzo, fu "sei dichiarato con la tua famiglia?", però mi lanciava degli sguardi che me li ricordo ancora. E poi, con la scusa che io mi lamentavo del freddo, mi prese la mano e iniziò a scaldarmela col suo fiato. E da lì 3 metri di lingua in bocca e ciaone proprio.

 

Altre volte capita di incontrare qualcuno e iniziare a parlarci come se tu l'avessi sempre conosciuto.

 

Se mi danno corda, io passo molto velocemente anche al contatto fisico. Già prendere la mano, fare una carezza, dare un abbraccio (o anche non darlo!) sono cose che dicono più di mille parole. Non è retorica, è la realtà. E poi una volta stabilito questo contatto è più facile, per me che di base sono molto timido e parlo poco, avviare una conversazione.

Ripeto, si tratta di rapporti umani, qualche domandina è carino farla e riceverla, ma per semplice conoscenza e in modo rilassato, non vanno visti come colloqui di lavoro dove c'è da dimostrare necessariamente e in modo rapido quella o quell'altra dote, le proprie capacità nel settore di studi o in qualche altro campo random del sapere in cui si ha un interesse. Come tentare di essere simpatici a tutti i costi. Non è Miss Italia e non è nemmeno una puntata di "La sai l'ultima?", ecco.

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Ciao ragazzi, secondo voi c'è un modo preciso di porsi durante gli appuntamenti? Voglio dire, devo dire che in genere non mi trovo con la gente con cui esco? O che in genere non mi piacciono gli uomini effemminati (per me)?

 

No, non c'è.

Evitare di raccontare troppo di sé stessi aiuta ad evitare atmosfere troppo pesanti, anche perché confidarsi così con uno sconosciuto potrebbe metterlo in imbarazzo....se si è sufficientemente abili da intuire che tipo di persona piace a chi si ha davanti io non reputo immorale fingersi migliori di quel che si è per rimediare una scopata, è che poi per la seconda o la terza devi iniziare ad impegnarti sul serio :D

 

Io parlo sulla base ormai di vaghi ricordi  comunque eh, la mia vita sessuale langue...

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prendere la mano, fare una carezza, dare un abbraccio (o anche non darlo!) sono cose che dicono più di mille parole

vreissimo:

il linguaggio non verbale (che poi è quello che puoi controllare/gestire meno ed è più spontaneo proprio per questo) è FONDAMENTALE,

anche più di quel che dici, per far capire se sei o meno in sintonia con l'altro

Edited by freedog
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E invece - e mi spiace dirlo - essere se stessi potrebbe non bastare.

Dipende da chi sei tu e da chi hai di fronte.

Va da sé che, per aver rimediato un appuntamento, ci dev'essere stato un minimo di feeling tra voi due. Questo, però, non basta.

Io, per esempio, lascio parlare e scremo moltissimo. Se mi parli male di altre persone (dei tuoi ex, della comunità LGBT e così via), se sputi sentenze ad ogni istante, se dici quelle cose tipo "Ah, io sono sfortunatissimo" oppure "Io sono un tipo coccoloso e tu sei veramente carino e mi viene voglia di farmi stringere da te fino alla fine dei tempi", se chiacchieri e chiacchieri senza lasciarmi spazio di inserimento, se non catturi la mia attenzione e te ne freghi preferendo tirare avanti in quello che probabilmente ritieni essere il tuo cavallo da battaglia, è più che certo che non ci sarà una seconda uscita: mi stai ammorbando senza riguardi, rovesciandomi addosso più cose di quante io sia disposto ad accettare.

Uno dei problemi degli appuntamenti, non a caso, è che si tende a confondere il potenziale partner con un confidente/valvola di sfogo: se io ti conosco da cinque minuti, può non fregarmene meno di zero di tutti i disastri ultra-dettagliati che hanno costellato la tua vita. Anzi, ti boccio all'istante perché ti considero un potenziale piagnone.

Quello che ti suggerisco per la mia esperienza, quindi, è giocare di toccata e fuga: butta lì qualcosa e aspetta il feedback. Se lui non reagisce, cambia registro/tasto/canale. Cerca di dosare il giusto numero di informazioni su di te e il giusto numero di informazioni su di lui: se uno dei due cerca di monopolizzare l'appuntamento, questo potrebbe avere spiacevoli conseguenze.

Penso di non avere altro da aggiungere...

 

Ovvio...se uno di suo è una pittima pettegola e rancorosa verso il mondo o è appiccicoso in maniera assurda oppure egocentrico e maleducato, gli consiglio di fingersi diverso. Ma questo verrà fuori prima o poi, quindi a mio parere meglio non fingersi TROPPO ciò che non si è.  A meno che appunto non interessi solo un contatto fisico fugace e poi chi s'è visto s'è visto.

 

Certamente con uno sconosciuto è meglio essere sobri ed educati e scoprirsi poco per volta se ce ne sarà modo.

 

Ognuno ha le sue tattiche per valorizzarsi (magari risultano controproducente) e nascondere le sfacettature del proprio carattere che pensa l'altro potrebbe non apprezzare.

 

Poi tutto dipende dalla chimica...se ci si piace anche una conversazione poco brillante può essere ininfluente, basta non fare degli strafalcioni assurdi.

Edited by nofrills
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Credo che essere se stessi sia la cosa migliore. Se ti incontri con qualcuno, devi dargli la possibilità di capire come sei davvero e non devi cercare di mostrarti sperando di piacergli. Anche perché, dopo poco, se ne accorgerebbe. Unica cosa da evitare a un primo appuntamento? Forse, evitare di essere troppo "appiccicoso" ma questo è un mio punto di vista ;)

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Credo che essere se stessi sia la cosa migliore. Se ti incontri con qualcuno, devi dargli la possibilità di capire come sei davvero e non devi cercare di mostrarti sperando di piacergli.

A costo di andare OT, io analizzerei più approfonditamente questa questione.

La nostra contemporaneità è il trionfo del "Sii te stesso", con il rischio acquattato dietro l'angolo che questo implichi "Non modificarti o migliorarti ché sei già perfetto come sei".

Che, diciamocelo, è una grande stronzata.

L'esperienza formativa dei primi quindici-venti anni della nostra vita riguarda moltissimo la sfera sociale, primo perché occupa uno spazio enorme nella nostra vita e poi perché tende a cambiare e si arricchisce di sfumature col passare del tempo. All'inizio dobbiamo imparare a gestire i nostri giocattoli e quelli altrui, poi dobbiamo imparare a relazionarci in ambienti formali come le aule scolastiche, ci leghiamo maggiormente ad una persona, subiamo (e magari impariamo a gestire) le prime e forse inevitabili prepotenze, interagiamo con persone nuove, allarghiamo i nostri interessi, scoppiano nuove dinamiche (tra cui i primi interessamenti amorosi), la collaborazione e le rivalità... Insomma, socialmente parlando dobbiamo imparare in continuazione.

Essere "semplicemente se stessi" ad un appuntamento è giusto, a patto che questo comportamento ci abbia portato dei riscontri assolutamente positivi. Se io sono un tipo espansivo, comunicativo, uno di quelli che sa istintivamente mettere a proprio agio le persone... be', c'è poco da dire. Se, al contrario, le mie uscite (e sto parlando in generale, ignorando se sia il caso dell'opener) sono una collezione di Caporetto, a quel punto devo pormi in maniera critica.

Ovvero: sì, non è da escludere che abbia incontrato una lunga teoria di stronzi, ma potrei essere io a sbagliare canali di comunicazione. Potrei attaccarmi dopo trenta secondi addosso ad uno che non ama il contatto fisico, per esempio, o potrei intrattenerlo per ore a parlare dall'aumento del tenore di vita nel secondo dopoguerra secondo Hobsbawm senza accorgermi di avere a che fare con un discotecaro analfabeta.

Dobbiamo interrogarci su noi stessi e capire se il (magro) risultato che portiamo a casa ogni volta è un segno dell'accanimento del destino nei nostri confronti o se, semplicemente, siamo noi a sbagliare qualche passaggio nell'equazione. Mi permetto di insistere su questo punto perché l'ho riscontrato su alcuni ragazzi con cui sono uscito, gente che si comportava sempre alla stessa maniera e otteneva sempre lo stesso prodotto.

Dunque, riassumerei questo lungo e sicuramente non richiesto discorso in questa forma:

 

Sii te stesso. Ma con moderazione.

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A costo di andare OT, io analizzerei più approfonditamente questa questione.

La nostra contemporaneità è il trionfo del "Sii te stesso", con il rischio acquattato dietro l'angolo che questo implichi "Non modificarti o migliorarti ché sei già perfetto come sei".

Che, diciamocelo, è una grande stronzata.

L'esperienza formativa dei primi quindici-venti anni della nostra vita riguarda moltissimo la sfera sociale, primo perché occupa uno spazio enorme nella nostra vita e poi perché tende a cambiare e si arricchisce di sfumature col passare del tempo. All'inizio dobbiamo imparare a gestire i nostri giocattoli e quelli altrui, poi dobbiamo imparare a relazionarci in ambienti formali come le aule scolastiche, ci leghiamo maggiormente ad una persona, subiamo (e magari impariamo a gestire) le prime e forse inevitabili prepotenze, interagiamo con persone nuove, allarghiamo i nostri interessi, scoppiano nuove dinamiche (tra cui i primi interessamenti amorosi), la collaborazione e le rivalità... Insomma, socialmente parlando dobbiamo imparare in continuazione.

Essere "semplicemente se stessi" ad un appuntamento è giusto, a patto che questo comportamento ci abbia portato dei riscontri assolutamente positivi. Se io sono un tipo espansivo, comunicativo, uno di quelli che sa istintivamente mettere a proprio agio le persone... be', c'è poco da dire. Se, al contrario, le mie uscite (e sto parlando in generale, ignorando se sia il caso dell'opener) sono una collezione di Caporetto, a quel punto devo pormi in maniera critica.

Ovvero: sì, non è da escludere che abbia incontrato una lunga teoria di stronzi, ma potrei essere io a sbagliare canali di comunicazione. Potrei attaccarmi dopo trenta secondi addosso ad uno che non ama il contatto fisico, per esempio, o potrei intrattenerlo per ore a parlare dall'aumento del tenore di vita nel secondo dopoguerra secondo Hobsbawm senza accorgermi di avere a che fare con un discotecaro analfabeta.

Dobbiamo interrogarci su noi stessi e capire se il (magro) risultato che portiamo a casa ogni volta è un segno dell'accanimento del destino nei nostri confronti o se, semplicemente, siamo noi a sbagliare qualche passaggio nell'equazione. Mi permetto di insistere su questo punto perché l'ho riscontrato su alcuni ragazzi con cui sono uscito, gente che si comportava sempre alla stessa maniera e otteneva sempre lo stesso prodotto.

Dunque, riassumerei questo lungo e sicuramente non richiesto discorso in questa forma:

 

 

Indubbiamente d'accordo. Quello che intendevo suggerire a Bad_Romance è che non esiste un decalogo di cose da fare o da non fare (ovviamente nei limiti del rispetto altrui e dell'essere civili). La tua "reduction" comunque mi piace molto e concordo a pieno. :)

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Se non riesci ad eccitarlo parlando di Baudelaire, Miller o Pasolini al primo appuntamento punta a farlo ridere.

Se non riesci a farlo ridere, puoi provare a stupirlo: digli che sei stato in Tibet, in galera, in seminario o su un set porno.

Se non riesci neanche a stupirlo, lasciati eccitare.

Se non riesce a eccitarti, ridi alla sue battute.

Se ha zero senso dell'umorismo, lascia che le sue avventure ti stupiscano.

Se è anche noioso fingi una telefonata e sparisci.

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c'è un modo preciso di porsi durante gli appuntamenti?
la domanda che Ti pongo è se i tuoi precedenti appuntamenti sono andati male per colpa di come Ti ponevi..
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mah non sarei d'accordo con l'essere te stesso 100% al primo appuntamento. 

 

al primo appuntamento si deve piacere, non essere se stessi. ovviamente non devi nemmeno fingere di essere un'altra persona, direi un se stessi calibrato 50% 

 

te stesso 100% puoi esserlo dopo un po' quando la frequentazione ha ingranato e l'altro è disposto ad accettare i tuoi difetti. 

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A quanto pare il mio "me stesso" fa meno scappare la gente del vostro.

 

Io mi sono sempre comportato come solito al primo appuntamento ed è sempre andata liscia. Bisogna essere cortesi ed educati ma ciò non è in contrasto col mio "me stesso".

 

Sul cosa dire non c'è una scaletta da seguire. Basta dire le cose essenziali su di te e poi il discorso può variare in mille modi.

 

Generalmente se ti senti in dovere di interrompere un silenzio imbarazzante iniziando un discorso, vuol dire che non va molto bene.

Al contrario se capita il silenzio e nessuno sente il dovere di parlare vuol dire che hai fatto centro.

 

Alcune precisazioni su cosa non dire:

-evita discorsi su amori passati

-non lagnarti di tutto

-NON COMMENTARE I PASSANTI

 

Ultima cosa: non farti film mentali prima dell'uscita. Fai come se fosse una semplice uscita per conoscersi (suona già meno carico di aspettative rispetto a primo appuntamento).

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Beh ci sono persone a cui riesce facile presentarsi bene e persone

che hanno più difficoltà

 

Ad esempio noi sappiamo - perchè lo ha scritto - che @Bad Romance

non è disponibile a far sesso con uomini che lui non giudichi sufficientemente

maschili secondo un suo metro di giudizio

 

Quindi io capisco che questa affermazione sommata alla precedente ( in genere

gli incontri mi vanno male ) significa per lui un "mettere le mani avanti"

 

Però non è un messaggio che comunichi entusiasmo...

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Io mi sono sempre comportato come solito al primo appuntamento ed è sempre andata liscia.

 

Non posso credere che tu ti sia fidanzato dopo ogni incontro :)

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Mmh così su due piedi, sicuramente

 

NO

- "vabbè ma tanto io che sono un cesso [...] ahah" et similia

- "sì scusa so già che ti sto annoiando ahah"  et similia

- "tu per caso ti stai vedendo con altri comunque?" et similia

- qualsiasi invettiva ai gheis dei frocials, ormai veramente una pratica démodé

 

Queste in generale tra le prime che mi son venute, poi magari se ne possono aggiungere altre

 

con la scusa che io mi lamentavo del freddo, mi prese la mano e iniziò a scaldarmela col suo fiato. E da lì 3 metri di lingua in bocca e ciaone proprio.

 

Aaaaaaaa ecco finalmente chi te l'ha insegnata questa :laugh:

 

Se non riesci ad eccitarlo parlando di Baudelaire, Miller o Pasolini al primo appuntamento punta a farlo ridere.

Se non riesci a farlo ridere, puoi provare a stupirlo: digli che sei stato in Tibet, in galera, in seminario o su un set porno.

Se non riesci neanche a stupirlo, lasciati eccitare.

Se non riesce a eccitarti, ridi alla sue battute.

Se ha zero senso dell'umorismo, lascia che le sue avventure ti stupiscano.

Se è anche noioso fingi una telefonata e sparisci.

 

Da parte tua pretendevo, al termine della catena, la strategia coercitiva per perlomeno giacervi assieme... Mi illudetti 

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Non posso credere che tu ti sia fidanzato dopo ogni incontro :)

Non intendevo questo.

 

Con quelli con cui mi son trovato bene è proseguita mentre con chi non mi sono trovato bene no.

 

Tutto ciò restando me stesso senza troppe paranoie su cosa dire o non dire.

Probabilmente riesce meglio una cazzata detta di petto che una cosa più posata e studiata. Almeno per me.

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guarda basta fare non come me hahaha 

parlo abbastanza al primo appuntamento ,so che non lo dovrei fare ma cado sempre sul argomento lavoro e miei hobby e ne parlo parecchio,non alludo mai al sesso,purtroppo non godo di grande senso del umorismo ,il mio umorismo e' più che altro demenziale ,e per cercare di avere una presenza pacata alla fine risulto troppo serio.

 

in realtà sono solo dolce e coccolosooooo :_D

Edited by fabriz
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Alcune precisazioni su cosa non dire:

-evita discorsi su amori passati

-non lagnarti di tutto

-NON COMMENTARE I PASSANTI

NO

- "vabbè ma tanto io che sono un cesso [...] ahah" et similia

- "sì scusa so già che ti sto annoiando ahah"  et similia

- "tu per caso ti stai vedendo con altri comunque?" et similia

- qualsiasi invettiva ai gheis dei frocials, ormai veramente una pratica démodé

Queste ci piacciono.

Molto, molto azzeccate.

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mah non sarei d'accordo con l'essere te stesso 100% al primo appuntamento. 

 

al primo appuntamento si deve piacere, non essere se stessi. ovviamente non devi nemmeno fingere di essere un'altra persona, direi un se stessi calibrato 50% 

 

te stesso 100% puoi esserlo dopo un po' quando la frequentazione ha ingranato e l'altro è disposto ad accettare i tuoi difetti. 

 

Beh si, quando ho detto sé stesso al 100% intendevo di non assumere mai comportamenti volti a fingere per mostrare all'altro cose di noi che non sono vere, che non ci appartengono, perché sarebbe un atteggiamento sterile

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davydenkovic90
"Io sono un tipo coccoloso e tu sei veramente carino e mi viene voglia di farmi stringere da te fino alla fine dei tempi"

ahahahaha io una volta con uno di un frocial, per gioco, iniziai fin dai primi messaggi una cosa iper-seduttiva da disturbo di istrionico di personalità.

Già ancora prima di incontrarci ci scrivevamo "ti amo, cucciolo, gattino, miao" e altre frasi ed espressioni che ad oggi sono uscite dal mio repertorio (mi spiace non deliziarvi... perché eran proprio ridicole) Insomma, ci siamo incontrati un paio di giorni dopo esserci beccati sul frocial, era molto carino, dopo 10 minuti eravamo già a limonare e non abbamo fatto altro per tutto il giorno e per le successive 3-4 uscite, dopo le quali ci siamo accorti che nuove frasi smielate scarseggiavano e abbiamo preferito mandarci a quel paese. :D A 20 anni queste cose le fai (le devi fare, oserei dire) magari più in là forse riconosco che sia un po' riduttivo.

 

Ma l'essere seduttivi o un pochino teatrali ad ogni età secondo me non è una cosa del tutto sbagliata, comunque. E' un azzardo ma a un certo punto ci vuole, secondo me. Altrimenti si rischia di far passare troppo tempo a chiacchiere e minchiate, l'interesse scema un po', la pazienza diminuisce, la frustrazione aumenta... L'azzardo è fondamentale. Ovvio, per compiere questo azzardo ci vuole un minimo di sicurezza dei propri mezzi e di piacere all'altro. Inutile ricordare che il "cosa dire" viene dopo essersi presentati agli occhi dell'altro, che già ha fatto le sue valutazioni estetiche e ti ha già bollato con un "sì", "no" o "ni" nel suo cervellino di Stegosauro.... a prescindere da cosa dirai.

Insomma, quasi sempre, se ce n'è, ce n'è da subito. Quindi azzardare una frase spinta può essere anche una buona idea. Bisogna sempre vedere chi è che la pronuncia, chi la sta ricevendo e che tipo di interazione si sta creando.

 

 

Io comunque non riuscirei a fare un elenco delle cose da fare e non fare. Ne ho viste e fatte di tutti i colori e non sono mai riuscito a individuare un pattern da seguire. Ho avuto fortune miste, non mi lamento e non mi son mai lamentato della mia percentuale di successo per cui non ho mai visto la necessità di elaborare una strategia.

Così come, negli altri, non riesco a individuare le cose che hanno detto che mi sono piaciute e quelle che non mi sono piaciute e che abbiano determinato un successo o un insuccesso dell'appuntamento. Come ho scritto, mi sono trovato di fronte a tantissime situazioni diverse, mi sono piaciute cose completamente opposte, talvolta, a seconda del periodo, dell'ispirazione del momento, della scenografia ... :D

Per esempio, una sera ho baciato un ragazzo in piazza Santa Croce a Firenze e, tornato a casa, mi son reso conto che era più la piazza che mi aveva scaldato il cuore, che non il ragazzo e le cose che aveva detto. (che dovevano essere del tipo che era al secondo anno di qualche cosa, che odiava tutti i suoi compagni di corso, la sua famiglia, il suo ex pazzo e, più in generale, l'umanità tutta)

Qui sto sfociando in un relativismo un po' discutibile, me ne rendo conto, però quello che penso è che alla fine non si possa programmare una cosa del genere... Ripeto, non è un colloquio di lavoro o un ruolo da recitare col copione. Uno si presenta per come è, in quel preciso momento della sua vita, fa e dice ciò che gli suggerisce l'istinto. E l'esito è sempre molto incerto.

Edited by davydenkovic90
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Allora ti dico come facevo e come ho fatto io!

Prima di tutto praticamente abbiamo gli stessi gusti io e te, ma che non ti piacciano gli effemminati è qualcosa comunque che non avresti nemmeno bisogno di dirgli dato che comunque ci stai uscendo e un minimo ti dovrebbe piacere si suppone.

Sii te stesso, ma non come ti stanno dicendo le altre persone che ti stanno dicendo cosa non devi dire, sii te stesso e non trattenerti!

Che motivo c'è di trattenersi dal dire quello che si vuole o che si pensa? Per impressionare? Io preferisco far capire già da subito quello che voglio e che non voglio, quello che mi piace e non mi piace e come la penso.

Se questo ad una persona non va bene e se non riesce a sopportare di sentirsi dire cosette del cavolo di questo genere allora non è la persona giusta. Sii diretto, non continuiamo per favore tutti quanti a fingere di essere dei santi e delle suorette a cui piace tutto e che non sanno dire la propria per non ferire la persona che abbiamo davanti.

Usa comunque un po' di buon senso!

Non dirgli in faccia (in caso non ti piaccia): “No veh, mi fai cag*are!”. Ma comunque non trattenerti, anche perché non penso che tu ti voglia accontentare di qualcuno giusto per starci insieme.

Edited by Andrea19969
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non penso che tu ti voglia accontentare di qualcuno giusto per starci insieme.

 

Non credo sia mai stato fidanzato con nessuno

quindi il suo problema credo sia l'esatto opposto

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Non è che cerco di accontentarmi, ma solo di capire magari un po' meglio la persona che ho di fronte perchè poi ripensadoci un minimo mi piace o comunque non vorrei avere blocchi se uno mi chiede "vuoi salire a casa?".

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