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Arriva la realtà virtuale su PlayStation 4


Rotwang

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La Repubblica

 

Quale sarà la prossima rivoluzione nel mondo dell'elettronica di consumo? Dopo smartphone potenti come computer e immagini in Ultra HD, bellezze futuristiche, per una sorta di compensazione il passo successivo ha che fare con la realtà. Nello specifico con la realtà aumentata e la realtà virtuale. La prima è quella che porta nel mondo reale elementi digitali che a questo si sovrappongono, sui display di telefoni e tablet. La seconda è quella che crea nuovi universi con cui interagire non più con mouse, tastiera o joypad, ma con i movimenti del corpo. Che si trova ad essere un agente e un controller nei mondi virtuali creati dai computer. O nel caso di PlayStation VR, dalla console PlayStation 4.

 

Sony insieme ad Htc è il primo marchio globale a portare sul mercato una tecnologia di questo tipo. Ma Htc Vive combatte la sua battaglia essenzialmente con Oculus Rift, la realtà virtuale di Facebook, su un ordine di costi differenti. PlayStation VR punta su una ampia base di installato di console Ps4, oltre 40 milioni nel mondo, e un prezzo di lancio fissato a 399 euro, a cui vanno aggiunti quelli della PlayStation Cam, che serve al sistema per "vedere" il giocatore. I possessori di Ps4 insomma possono entrare nella realtà virtuale di Sony con circa 400 euro, e meno di 800 se bisogna acquistare anche la console. Considerando qualche gioco e i controller Move, di cui qualche app VR ha bisogno, Sony offre al mercato un sistema VR per meno di mille euro. Un sistema Oculus tra visore e computer con le specifiche necessarie è sicuramente molto più potente, ma in configurazione base si arriva a spendere attorno ai duemila euro. Htc Vive ha un costo attorno ai 900 euro. Nel prezzo di Sony però c'è anche la console per videogame, uno dei prodotti di maggior successo nel settore. Ed è proprio da qui che parte PS VR, che può contare su un numero di sviluppatori importante per la nuova tecnologia a 360°.

 

Come funziona. Per utilizzare PlayStation VR, il casco-visore e la console (con telecamera) vanno connesse a una scatolina nera, che è poi il cuore tecnologico del sistema. Va bene qualsiasi Ps4, anche se la versione "Pro" della console in arrivo a breve beneficerà probabilmente di un aumento di prestazioni. Poi si accende la console e il sistema è pronto all'uso. A questo punto si regolano il casco visore con un sistema meccanico per adattarlo alla propria testa e il fuoco delle lenti, si seleziona il gioco e si parte. Nella nostra prova video abbiamo usato VR Worlds, il demo in cui si viene calati sott'acqua in una gabbia, e da lì osservare flora e fauna marina, protetti dalla rete metallica. Poi London Heist, in una sequenza di fuga su un furgone assieme a un tizio poco raccomandabile. Che presto ci passerà una pistola con cui dovremo eliminare veicoli e piloti di veicoli all'inseguimento, il tutto muovendoci dentro l'abitacolo per anticipare le mosse degli inseguitori. Rispetto alle prime versioni della tecnologia, quando ancora si chiamava Project Morpheus, i passi avanti fatti da Sony sono evidenti. Il sistema è molto più reattivo, non c'è uno stacco temporale percepibile tra quello che si vede e le proprie azioni - uno dei problemi dei primi sistemi di VR, che si accompagna alla classica sensazione di "mal di mare". La gestione del sistema appare fluida, anche PS VR è tecnicamente meno impegnativo di Oculus, con un output dichiarato a 120 frame per secondo. L'effetto immersivo quindi c'è, se accompagnato all'uso delle cuffie l'utente ha realmente la sensazione di trovarsi in un altro luogo. Più volte durante le sessioni di London Heist abbiamo provato per sparare meglio ad appoggiarci allo sportello del furgoncino, che però nella realtà non esiste, solo per sentire il vuoto sotto il gomito.

 

Se l'esperienza è già convincente, la VR "popolare" è solo all'inizio. Sony punta su 50 giochi in uscita nella finestra di lancio, da qui a dicembre. Ma il sistema può chiaramente essere usato per applicazioni diverse da quelle ludiche. Si pensi ai social network, in cui le persone "esistono" virtualmente nel mondo a 360° che appaiono nel visore dell'utente. O alla progettazione di ambienti e addirittura alla collaborazione professionale. Con un salto di fantasia nemmeno troppo ardito non è difficile immaginare un ufficio del futuro totalmente in VR, in cui le persone stanno insieme nello spazio simulato magari rimanendo lontane centinaia di chilometri nella realtà. Oppure incontri tra amici e parenti distanti, magari per giocare insieme a un gioco da tavola "replicato" nel mondo digitale. Rimane al momento una certa macchinosità del sistema, ancora completamente "wired", con necessità di collegamento fisico tra visore e console e spazi di manovra per non prendere inavvertitamente a sberle qualcuno nei paraggi mentre si muovono i controller che rappresentano le nostre mani nel mondo simulato. Ma la strada per la prossima innovazione è tracciata, ed è tutto tranne che virtuale.

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La Oculus sta anche lavorando su dei VR indipendenti che non si appoggiano a PC/Smartphone per funzionare, e costeranno anche di meno per la gioia di tutti :D

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