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I pensieri come passatempo


jojo84

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Buongiorno a tutti,

 

stamattina mi son svegliato con questa riflessione nella mente e ho deciso di disturbarvi qualche istante prima di andare al lavoro.

Se l'argomento è già stato affrontato, me ne scuso.

 

A me, come credo a molti, è capitato di avere un incontro fine a se stesso; ma in queste situazioni non mi è mai successo di sentirmi usato nonostante, in realtà, ci si usi a vicenda per sfogarsi, passare un bel momento a due o piuttosto per non essere soli.

 

Mi succede, invece, spesso che in situazioni tranquille, di dialogo e confronto, sia la mia mente ad essere usata, che i miei pensieri, le mie paure o i miei sfoghi siano un semplice passatempo per qualcun altro. E per chi, come me, ha solo una testa decente su cui contare questa è la cosa peggiore che gli possa capitare.

 

Se a qualcuno di voi è capitato qualcosa di simile mi piacerebbe sapere come avete gestito tale sensazione.

 

Grazie.

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No a me è successo esattamente il contrario, ossia che gli sfoghi, i pensieri e le seghe mentali altrui siano il passatempo di sfogo dell'incontro, e io il lavandino psicologico in cui riversare gratuitamente quelle noiose porcherie autoreferenziali di cui nulla mi interessa.

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Aggiungo che è una cosa che tende a capitare quasi esclusivamente nelle frequentazioni con trentenni che "cerco amicizia". Non so perché. Cioè lo so perfettamente perché ma mi fa tristezza dirlo: egoreferenzialità istrionica allo stato puro, monologhi narcisistici autocontemplativi ma non sufficientemente critici e autoconsapevoli da poter avvenire senza uno... specchio in cui pettinarsi.

Edited by Sampei
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Anche a me succede, dipende dal momento...

 

Se sono preso da tanti pensieri, in un periodo, rischio di riversarli, anche solo in parte, sugli altri... conoscenti e non.

Sarà il fatto che si nota quando sei a tuo agio con una persona: basta che ti lasci trasportare e il gioco è fatto.

 

Poi non è così scontato capire se l'altro sia disposto ad ascoltarci veramente, o si stia solo annoiando o in realtà lo faccia soltanto per cortesia.

A me capita spesso di sembrare lo "psicologo" della situazione come Sampei: cerco di essere rispettoso ed educato, ognuno ha i suoi motivi per raccontare la sua storia. Quando poi esagera cerco di farlo presente... Poi c'è chi si ostina, ma penso sia un altro discorso...

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