Jump to content

Elezioni presidenziali in Austria: l'ombra dell'Ultradestra


Rotwang

Recommended Posts

Il Post

 

In Austria si vota per il secondo turno delle elezioni presidenziali: i due candidati sono Norbert Hofer del Partito della Libertà, una formazione di destra radicale, e l’indipendente Alexander Van der Bellen, appoggiato dai Verdi. Al primo turno, lo scorso 24 aprile, Hofer aveva ottenuto il 36,4 per cento e Van der Bellen il 20,4. Stando agli ultimi sondaggi, i candidati non sono così distanti, ma Hofer sembra leggermente favorito. I seggi si sono aperti alle 7 e si sono chiusi alle 17 e i primi risultati e proiezioni sulla vittoria finale saranno diffusi nelle ore successive.

 

Diversi giornali internazionali hanno descritto il voto in Austria come simbolico e indicativo di una tendenza politica in atto in Europa. L’Austria è un paese storicamente molto stabile dal punto di vista sociale e politico: eppure negli ultimi anni il Partito della Libertà, fondato fra gli altri da ex SS naziste, ha guadagnato sempre più consensi sfruttando l’insofferenza verso le politiche di apertura nei confronti dei migranti. Sia il Partito socialdemocratico sia il Partito Popolare, i due partiti “istituzionali” di centrosinistra e centrodestra, hanno perso molti consensi e i loro candidati sono arrivati rispettivamente quinto e quarto. I socialdemocratici, che hanno attualmente la maggioranza di governo, hanno sostituito il cancelliere Werner Faymann conChristian Kern, l’ex capo delle ferrovie statali alla sua prima esperienza in politica. Nel caso Hofer vincesse le elezioni, sarebbe il primo capo di stato o di governo di estrema destra eletto in Europa occidentale dopo la Seconda guerra mondiale.

 

Il tema principale di questa campagna elettorale è stata la gestione dei migranti, nonostante il ruolo del presidente sia largamente cerimoniale. Nel 2015 l’Austria ha ricevuto oltre 90mila domande di asilo, un numero pari all’1 per cento dei suoi abitanti. Nello stesso periodo l’Italia – che ha una popolazione sette volte superiore – ne ha ricevute circa 83mila. Per fronteggiare la crisi dell’immigrazione, il governo ha intrapreso una serie di azioni piuttosto controverse, come mettere un tetto al numero di domande d’asilo che possono essere accolte ogni annno (35mila), stringere accordi con alcuni paesi balcanici per bloccare le frontiere e costruire una barriera alla dogana del Brennero. Nonostante queste azioni, il Partito delle Libertà, che ha un programma ancora più severo nei confronti dell’immigrazione, è riuscito lo stesso ad aumentare i suoi consensi.

 

Hofer ha 45 anni, è ingegnere e da ottobre 2013 è terzo vicepresidente del Parlamento. Ha cominciato a fare politica con il Partito per le Libertà dell’Austria nel 1994, ricoprendo vari incarichi nel Burgenland, il land austriaco più orientale che confina a est con l’Ungheria. Dopo le elezioni politiche dell’ottobre 2006 è stato eletto deputato del Consiglio nazionale. Hofer viene spesso contrapposto al leader del suo partito, Heinz-Christian Strache, considerato molto più aggressivo. Hofer non rappresenta la destra più radicale del partito, ma quella ambientalista: da tempo chiede per esempio il ritiro dell’Austria dalla Comunità europea dell’energia atomica (Euratom). Hofer è considerato l’erede politico di Joerg Haider, storico leader del partito; è disabile (dal 2003, dopo un incidente con il parapendio, ha subito delle lesioni spinali che l’hanno costretto da allora a camminare con un bastone), propone una riforma sanitaria che includa per i disabili l’assistenza a lungo termine, è contrario al matrimonio omosessuale e all’adozione per le coppie omosessuali ed è a favore dell’uso e del possesso di armi: ha condotto la campagna elettorale portando con sé una pistola.

 

Alexander Van der Bellen ha 72 anni, è professore universitario ed ex preside della facoltà di Scienze economiche di Vienna. Formalmente è candidato come indipendente, ma è stato sostenuto, anche finanziariamente, dai Verdi, il partito di cui è stato presidente alla fine degli anni Novanta.

Edited by Rotwang
Link to comment
Share on other sites

Ilromantico

Tutto ciò dimostra che l'essere umano ha dei limiti e che l'evoluzione della società non cambierà mai queste dinamiche. In soldoni, può esserci pure la società più civile e ricca del mondo, ma se i suoi equilibri vengono alterati si ricorre sempre agli estremi rimedi.

L'ascesa dell'estrema destra fa vomitare, ma la colpa è delle politiche buoniste e immobilistiche dei "progressisti" che rischiano di portare dritti al....regresso.

Link to comment
Share on other sites

Silverselfer

Ci sono diversi spunti di riflessione al riguardo .. innanzi tutto, mi viene in mente che nella geopolitica dell'alto medioevo l'Austria faceva parte del regno longobardo che aveva come capitale Pavia. Uno dirà --> E che ti vai a ripescare! ---> Invece aiuta a capire perché secondo me esiste una memoria genetica che permane ... la destra austriaca somiglia per molti versi alla Lega, specie quella della prima ora che esibiva il sole delle Alpi ... ed è più questo simbolo ad ispirare questa nuova destra, piuttosto che la svastica nazista o al fascio mussoliniano. 

 

Questo cosa significa? Beh, le ideologie nazifasciste erano imperialiste ... in un certo senso guardavano all'esterno ... erano politicamente aperte al futuro ... esibivano spavaldamente un coraggio perversamente progressista ... pensiamo al futurismo di Marinetti ...

 

Questa destra del sole celtico ha il sapore delle valli montanare, chiuse nelle loro tradizioni e restie al cambiamento. Il forte richiamo ambientalista verte proprio sulla conservazione del paesaggio e contro le innovazioni tecnologiche .. beh, si potrebbe discutere su quali tecnologie ... ma sostanzialmente indicano un ritorno alla terra, alla società rurale e qui trova una "radice" comune anche con l'estrema sinistra che si rifà più al falcetto che al martello ---> ad esempio, il No TAV che sbandiera in ogni manifestazione di sinistra è associabile alla contestazione di destra austriaca contro il nucleare europeo ... cioè, l'ambientalismo che da noi è connotato a sinistra, di là dialoga a destra. 

 

Se poi andiamo a guardare in quale società si forma questa destra, ci accorgiamo che, a differenza di quell'altra, questa s'innesta su un popolo con un'età media sempre più alta e che progressivamente fa sempre meno figli. Cioè, è espressione di una società con poca progettualità e che mira soprattutto alla conservazione dei diritti acquisiti. Ecco dunque il senso di alzare i muri intorno al proprio orticello, dove si vuole continuare a coltivare secondo antiche tradizioni la propria esigua genitura. 

 

Innestiamo su questa tendenza un'economia finanziaria globale che imprime velocità iperboliche alle trasformazioni sociali, dipendenti sempre più da autorità che governano il capitale da istituzioni sovranazionali apolitiche .. cioè, governate da dei consigli di amministrazione che prescindono i valori democratici e quindi non tengono conto della volontà popolare, anche se oramai hanno il potere di deciderne le sorti ... Ecco che riesco a comprendere il risorgere della retorica nazionalista contro un'oligarchia dissipatrice degli antichi valori di popolo, che oggi da noi si scaglia contro l'Europa, ma se ci spostiamo nel resto del mondo, si usano gli stessi temi e con gli stessi termini per scagliarsi contro il WTO controllato dagli interessi delle multinazionali ... le quali, sono ancora per buona parte Statunitensi ed Europee ... intese come francesi, inglesi e tedesche ... ma che nei CDA conta ancora una piccola parte di dirigenza italiana ... vedi Draghi alla BCE. 

 

Insomma, è come se lo scollamento tra capitale e popolo abbia raggiunto un punto di non ritorno e come avviene sempre, questo innesca un moto di rivalsa sociale che conduce a svolte autoritarie a destra e rivoluzionarie a sinistra e le due in genere si succedono sempre a breve distanza l'una dall'altra ... comunque e sempre in un bagno di sangue. 

 

La sola speranza è che la partita non si gioca a livello nazionale e questi fenomeni si possano ricondurre alla ragione della real politik ... anche nelle conferenze internazionali si avverte l'urgenza si una rivoluzione sociale post industriale, perché il capitale non dipende più dalla forza lavoro e bisogna trovare un nuovo modo di ridistribuire la ricchezza su piano globale ... altrimenti, come il solito, ci penserà la violenza e in tal senso punterei poco sui muri alzati dalle destre rappresentati di una società gerontocratica, perché la marea immigratoria ha un'età media tra i venti e venticinque anni e può persino permettersi di aspettare che ci estinguiamo per ragioni naturali. 

Link to comment
Share on other sites

 

 

Questa destra del sole celtico ha il sapore delle valli montanare, chiuse nelle loro tradizioni e restie al cambiamento. Il forte richiamo ambientalista verte proprio sulla conservazione del paesaggio e contro le innovazioni tecnologiche .. beh, si potrebbe discutere su quali tecnologie ... ma sostanzialmente indicano un ritorno alla terra, alla società rurale e qui trova una "radice" comune anche con l'estrema sinistra che si rifà più al falcetto che al martello ---> ad esempio, il No TAV che sbandiera in ogni manifestazione di sinistra è associabile alla contestazione di destra austriaca contro il nucleare europeo ... cioè, l'ambientalismo che da noi è connotato a sinistra, di là dialoga a destra.

 

Non sembri consapevole che l'avversario della Destra austriaca sono invece proprio i Verdi...

Link to comment
Share on other sites

ANSA

 

Spd tedesca, già adesso risultato scioccante

"Indipendentemente dal conteggio degli ultimi voti, quello austriaco è già adesso un risultato scioccante". Lo dice il capogruppo Spd al Bundestag Thomas Opperman. La metà dei voti per il candidato dell'Fpo Norbert Hofer suona come "una sveglia per tutti i democratici a mobilitarsi contro l'odio per gli stranieri e l'intolleranza", afferma Oppermann. Esultano invece i populisti di destra di Alternative fur Deutschland (Afd). 

 

Ballottaggio al cardiopalma alle presidenziali in Austria, dove il vincitore della sfida tra il candidato ultranazionalista Norbert Hofer e il verde Alexander Van der Bellen sarà stabilito solo oggi dopo le 17, dopo lo scrutinio dei voti per corrispondenza. E' moderatamente fiducioso l'ecologista, anche se dopo lo scrutinio di tutti i seggi elettorali Hofer è ancora in vantaggio con il 51,93%. Gli exit poll, che tengono conto dei circa 800.000 voti per posta, danno invece Van der Bellen in testa nel computo finale per circa 3.000 voti. Un niente.

 

Hofer, del Partito della libertà (Fpo) ha ottenuto il 35% dei consensi al primo turno, contro il 21 dell'avversario. Anche se i sondaggi non erano consentiti alla vigilia del voto di ballottaggio, le agenzie per le scommesse davano Hofer in vantaggio. Il candidato dell'Fpo ha basato la sua campagna elettorale quasi esclusivamente sulla lotta all'immigrazione, e Vienna ha annunciato che intende schierare 80 poliziotti al confine italo-austriaco del Brennero. 

Edited by Rotwang
Link to comment
Share on other sites

Corriere della Sera

 

Alexander Van der Bellen ha vinto le elezioni presidenziali in Austria. Lo dicono i media austriaci. Il candidato dei verdi ha battuto, a sorpresa, l’ultranazionalista Norbert Hofer .

Link to comment
Share on other sites

The Post Internazionale

Alexander van der Bellen è il nuovo presidente della Repubblica austriaca. Decisivo è stato il voto per corrispondenza. Dopo il primo scrutinio, i due candidati erano testa a testa. 


Norbert Hofer, leader del partito della Libertà (Fpoe) di estrema destra, prima del conteggio dei voti per corrispondenza si era attestato al 51,9 per cento dei voti, forte anche della maggioranza ottenuta al primo turno di queste presidenziali.

Alexander van der Bellen, professore 72enne, ex leader dei Verdi che correva come indipendente, aveva invece ottenuto il 48,1 per cento dei consensi. 

Hofer, che aveva ottenuto la maggioranza alla prima tornata elettorale del 24 aprile scorso, sarebbe potuto diventare il primo capo di stato europeo di estrema destra. 

Per la prima volta i due partiti centristi che hanno dominato la scena politica austriaca sin dalla fine della Seconda guerra mondiale sono fuori dalla corsa presidenziale.

I cittadini austriaci hanno perso fiducia nei partiti tradizionali di centrodestra e di centrosinistra, e la preoccupazione diffusa sulla questione migranti ha spinto molti elettori a sostenere l'estrema destra.

Al di là del risultato, chiaro è il segnale che emerge da queste elezioni presidenziali che hanno visto un’affluenza alle urne da record (71,8 per cento).

Metà della popolazione austriaca ha scelto un candidato ultra-nazionalista e un partito, considerato fino a qualche anno fa anti-sistema, promotore di politiche xenofobe e anti-europee.

La dimostrazione di forza della Fpoe ha de facto normalizzato la presenza di posizioni estremiste nel discorso politico nazionale (e internazionale), e rappresenta un monito da non sottovalutare: non solo per i partiti tradizionali austriaci, che dovranno affrontare ora una necessaria radicale trasformazione per sopravvivere alle prossime elezioni previste per il 2018, ma per l’intera Europa continentale.

Edited by Rotwang
Link to comment
Share on other sites

Per un soffio ci siamo evitati che un partito di filonazisti si prendesse la presidenza di un paese Ue.

 

Ancora una volta il meccanismo del doppio turno mostra la sua efficacia come strumento per impedire la vittoria alle destre estreme, grazie ad esso i moderati dei vari partiti hanno potuto concentrare i loro voti sul candidato dei Verdi per battere Hofer, un po' la stessa cosa che avvenne nel 2002 in Francia per Chirac contro Le Pen, senza questo meccanismo avrebbe vinto Hofer al primo turno.

In questo sono contento che anche da noi in Italia con l'Italiacum sia stato introdotto il meccanismo del doppio turno per emarginare partiti estremisti.

Link to comment
Share on other sites

Per un soffio ci siamo evitati che un partito di filonazisti si prendesse la presidenza di un paese Ue.

 

Ancora una volta il meccanismo del doppio turno mostra la sua efficacia come strumento per impedire la vittoria alle destre estreme, grazie ad esso i moderati dei vari partiti hanno potuto concentrare i loro voti sul candidato dei Verdi per battere Hofer, un po' la stessa cosa che avvenne nel 2002 in Francia per Chirac contro Le Pen, senza questo meccanismo avrebbe vinto Hofer al primo turno.

In questo sono contento che anche da noi in Italia con l'Italiacum sia stato introdotto il meccanismo del doppio turno per emarginare partiti estremisti.

Vallo a spiegare al volgo.

Link to comment
Share on other sites

In questo sono contento che anche da noi in Italia con l'Italiacum sia stato introdotto il meccanismo del doppio turno per emarginare partiti estremisti.

 

Veramente con l'Italicum madame e mademoiselle Le Pen avrebbero vinto al primo turno e in Italia -stando ai sondaggi- vincerebbe il Movimento 5 stelle, vale a dire una formazione politica antisistema che raccoglie meno del 30% dei suffragi.

Proprio una bella legge elettorale.

Link to comment
Share on other sites

I sondaggi sono appunto tali poi bisogna vedere i voti reali.

 

Inoltre il Movimento5Stelle per quanto non sia da me apprezzato non è un movimento filonazista di estrema destra.

Poi è tutto da vedere se in un secondo turno riuscirebbe a vincere, di certo non vincerebbe al primo turno.

 

Sicuramente è una garanzia in più avere un secondo turno piuttosto che non averlo.

Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

Silverselfer

Non sembri consapevole che l'avversario della Destra austriaca sono invece proprio i Verdi...

Sicuramente ... è impossibile negarlo :D

 

La mia era una considerazione di ampio "sospiro". Tenevo soprattutto conto del fatto che l'ambientalismo è un impegno programmatico più di un discorso d'appartenenza ideologica, In particolare, la storia del partito dei verdi austriaci ha avuto il merito di saper tenere insieme proprio le sue due anime di sinistra e conservatrice-

 

Mi rendo conto che è audace come paragone, ma è come se al municipio di Roma arrivassero al ballottaggio il Movimento cinque stelle e Fratelli d'Italia .. nel senso che il M5S, anche se non è un partito dichiaratamente ambientalista, ha nelle sue proposte molti punti riconducibili a quel genere di programmi ... ha poi un'anima post ideologica con cui riunisce militanze altrimenti inconciliabili e con cui non si fa scrupoli di strizzare l'occhio a posizioni estremiste sia da un lato che dall'altro ... ecco, su queste caratteristiche somiglia al partito dei verdi austriaco ... hanno costruito la loro credibilità sull'intransigenza che qui da noi sarebbe definita "antipolitica" ---> ma ovviamente l'esempio è improponibile per quanto si va a parlare di un paese totalmente diverso dal nostro.

 

L'analisi del voto mi suggerisce, se non altro per l'esigua vittoria dei consensi, che non può certo cantar vittoria la sinistra che è stata costretta a ripiegare al ballottaggio sul meno peggio e per una carica istituzionale su cui si poteva compiere questo sacrificio. Dall'altra parte c'è un'estrema destra che se mitigasse i toni e rinunciasse a certe boutade fuori dal tempo, potrebbe ben recuperare quella manciata di consensi che le servono per governare.

 

Bah ... poteva comunque andare peggio ... sicuramente non c'è da dormire sonni tranquilli ... non oso pensare se anche da noi si dovesse presentare una situazione del genere con un fascista di Casa Pound ... il meno peggio chi sarebbe; Renzi o il grillino di turno? Che incubo terribile (!!!).

Link to comment
Share on other sites

Hinzelmann

Per quanto riguarda i Verdi Austriaci ne so poco, so però che il Partito Socialdemocratico

austriaco ha governato talmente tanto da essere oramai identificato come partito del potere

( il chè è perfettamente rappresentato dal fatto che il loro leader è un manager delle Ferrovie

di Stato ) ed il suo atteggiamento opportunista si è visto anche in queste presidenziali, dove

non ha dato un appoggio al candidato verde ( e d'altronde nel Burgerland il partito socialdemocratico

austriaco governa insiema al FPO ) il ché peraltro corrisponde all'altalenante atteggiamento

sulla questione profughi ed alla continua formazione di governi di coalizione coi popolari

 

D'altronde l'unico periodo in cui l'Austria è stata governata da governi di centro-destra, è avvenuto

con coalizioni fra Popolari e FPO e per quanto questa alleanza sia stata deprecata dal PPE, ha già

governato dal 1999 al 2008

Link to comment
Share on other sites

I sondaggi sono appunto tali poi bisogna vedere i voti reali.

 

certamente. Infatti ho scritto "stando ai sondaggi" ed è in questa prospettiva che ovviamente va letta la mia affermazione.

Del resto tu stesso, poco dopo, hai affermato che "di certo" i 5stelle non vincerebbero al primo turno.

 

 

Inoltre il Movimento5Stelle per quanto non sia da me apprezzato non è un movimento filonazista di estrema destra.

ho scritto "antisistema", non "filonazista e di estrema destra"

 

 

Poi è tutto da vedere se in un secondo turno riuscirebbe a vincere, di certo non vincerebbe al primo turno.

una vittoria dei 5stelle al primo turno la ritengo improbabile, al momento almeno, ma temo che sarebbe altamente probabile in un secondo turno che vedesse escluse tutte le altre forze politiche.

 

 

Sicuramente è una garanzia in più avere un secondo turno piuttosto che non averlo.

 

Però nel caso austriaco come nelle recenti regionali francesi, sia Hofer che le signore Le Pen avevano superato il 40% dei voti al primo turno e quindi, ci fosse stato l'Italicum, non ci sarebbe stato nessun secondo turno. Le formazioni antisistema avrebbero vinto.

Link to comment
Share on other sites

certamente. Infatti ho scritto "stando ai sondaggi" ed è in questa prospettiva che ovviamente va letta la mia affermazione.

Del resto tu stesso, poco dopo, hai affermato che "di certo" i 5stelle non vincerebbero al primo turno.

 

 

ho scritto "antisistema", non "filonazista e di estrema destra"

 

 

una vittoria dei 5stelle al primo turno la ritengo improbabile, al momento almeno, ma temo che sarebbe altamente probabile in un secondo turno che vedesse escluse tutte le altre forze politiche.

 

 

 

Però nel caso austriaco come nelle recenti regionali francesi, sia Hofer che le signore Le Pen avevano superato il 40% dei voti al primo turno e quindi, ci fosse stato l'Italicum, non ci sarebbe stato nessun secondo turno. Le formazioni antisistema avrebbero vinto.

 

-Perchè in un sistema tripolare come quello attuale è sostanzialmente impossibile che qualcuno vinca la primo turno, non solo per altro i 5 stelle.

 

-Ma i 5stelle saranno anche antisistema ma sono democratici, il pericolo per la democrazia sono i filonazisti e quelli di estrema destra che non hanno una cultura democratica.

Detto questo io non reputo degli incapaci i 5stelle ma non per questo li ritengo un pericolo per la democrazia.

 

-Hofer al primo turno ha preso il 36% dei voti, non ha preso più del 40%.

http://www.rischiocalcolato.it/blogosfera/austria-norbert-hofer-fpo-vince-il-primo-turno-delle-presidenziali-166212.html

Le Pen Padre nel 2002 ha preso il 16,9% dei voti non il 40%.

https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_presidenziali_in_Francia_del_2002

In entrambi i casi avrebbe funzionato sia il loro sistema sia un sistema con il doppio turno al 40%.

Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

-Perchè in un sistema tripolare come quello attuale è sostanzialmente impossibile che qualcuno vinca la primo turno, non solo per altro i 5 stelle.

concordo nel senso che ora come ora è altamente improbabile, anche se -come dicevi tu poco prima- "poi bisogna vedere i voti reali".

La mia però era un'osservazione di metodo: che alla fine contino i voti reali vale sia per me quando sostengo che "stando ai sondaggi" vincerebbero i 5stelle, sia per te quando affermi che "di certo" i 5stelle non vincerebbero al primo turno.

 

 

-Ma i 5stelle saranno anche antisistema ma sono democratici, il pericolo per la democrazia sono i filonazisti e quelli di estrema destra che non hanno una cultura democratica.

Detto questo io non reputo degli incapaci i 5stelle ma non per questo li ritengo un pericolo per la democrazia.

 

Non conosco i programmi elettorali del FN e del FPO e pervero non mi è ben chiaro cosa tu intenda per cultura democratica, immagino tuttavia che i politici dei detti partiti rifiuterebbero l'etichetta di antidemocratici. Posso sbagliare, ma non mi risulta che il FN intenda sopprimere le istituzioni rappresentative o simili, mi risulta invece che persegua una politica smaccatamente nazionalista e populista. Per brevità cito Wikipedia:

"Riguardo ai punti del programma del Fronte Nazionale, in primo luogo vi è l'uscita dall'Euro per riacquisire sovranità nazionale da mantenere poi con misure protezionistiche[23], l'uscita dalla NATO in un'ottica eurasiatica "da Brest a Vladivostok"[24] e quindi rafforzando l'asse "Parigi-Berlino-Mosca"[25], il rifiuto delle politiche di austerità, l'accentramento del potere statale all'insegna dei valori repubblicani e della laicità, una pianificazione strategica di reindustrializzazione, l'accesso ad una sanità di qualità per tutti i cittadini francesi, la priorità nazionale e un piano di sdebitamento pubblico[25]. Inoltre propone una revisione degli Accordi di Schengen sulla libera circolazione delle persone, limitando il flusso di immigrati a 10.000 persone l’anno, privilegiando talenti e innovazione ed espellendo i clandestini. Si oppone al "modello multiculturalista", alle "discriminazioni positive" e "differenzialiste" che inficerebbero l'uguaglianza di tutti i cittadini, al velo e ad altri simboli religiosi nei luoghi pubblici[25]."

A tutta prima mi sembrano propositi antisistema, ma non antidemocratici in senso stretto.

 

Lo stesso FPO ha governato in Austria in passato e non mi pare abbia adottato provvedimenti antidemocratici o liberticidi.

 

I 5stelle, per contro, sono spesso accusati di avere atteggiamenti settari e di appartenere ad una struttura politica in cui a decidere è il capo; una struttura che, ad esempio, in tempi recenti è stata definita "familistica":

http://politica.diariodelweb.it/politica/articolo/?nid=20160518_382384

 

 

 

-Hofer al primo turno ha preso il 36% dei voti, non ha preso più del 40%.

http://www.rischiocalcolato.it/blogosfera/austria-norbert-hofer-fpo-vince-il-primo-turno-delle-presidenziali-166212.html

Le Pen Padre nel 2002 ha preso il 16,9% dei voti non il 40%.

https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_presidenziali_in_Francia_del_2002

In entrambi i casi avrebbe funzionato sia il loro sistema sia un sistema con il doppio turno al 40%.

 

Su Hofer hai ragione, ricordavo male io.

Su Le Pen, io mi riferivo a Marine e Marion che lo scorso anno hanno raccolto più del 40% già al primo turno.

Link to comment
Share on other sites

-Sì ma è più difficile determinare chi sarebbe vincente basandosi solo sui sondaggi, molto più facile e credibile affermare semplicemente che nessuno vincerà al primo turno, io però non mi sono avventato a dire chi vincerebbe.

 

-Logico che un partito di estrema destra non ti dice "siamo per la dittatura" però poi quando arrivano al governo fanno quello che stanno facendo in Polonia restringendo sempre di più gli strumenti di controllo e gli spazi di democrazia.

In Polonia da poco al potere si sono messi a lavoro in quel senso:

Riforma della Corte Costituzionale per limitarne l'indipendenza.

http://www.eunews.it/2016/03/11/polonia-per-consiglio-deuropa-la-riforma-dellalta-corte-indebolisce-la-democrazia/53072

Riforma della procura per assoggettarla all'esecutivo.

http://www.repubblica.it/esteri/2016/03/03/news/polonia-134722729/

Riforma delle Radio e Tv.

http://www.corriere.it/esteri/16_gennaio_07/polonia-via-libera-legge-bavaglio-tv-radio-pubbliche-326ac0a4-b53e-11e5-8efc-b58ffc8363b9.shtml

Le estreme destre tendono a fare questo quando arrivano al potere, per questo motivo tende ad esserci un legittimo timore quando c'è un candidato di estrema destra che si avvicina alla vittoria dei massimi vertici di un paese.

 

-Io infatti ho parlato di Hofer e di Le Pen padre, entrambi casi in cui si è evitato che arrivassero ai massimi vertici figure di estrema destra e questo sarebbe successo anche con l'Italicum.

Le presidenziali in Francia ancora devono tenersi (idem le parlamentari), alle precedenti presidenziali Marine Le Pen prese il 17,9% (alle parlamentari il suo partito prese il 13,60%), quindi vedremo.

Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

-Sì ma è più difficile determinare chi sarebbe vincente basandosi solo sui sondaggi, molto più facile e credibile affermare semplicemente che nessuno vincerà al primo turno, io però non mi sono avventato a dire chi vincerebbe.

 

io mi sono limitato a riportare quanto emerge dai sondaggi (quelli del TG La7, per essere preciso) e temo che colgano nel segno. Considerata la natura protestataria del M5S è molto probabile che riesca ad intercettare il voto di protesta o semplicemente di ripicca, che risulti insomma molto accattivante per l'elettorato delle formazioni politiche che non avranno accesso al secondo turno. Indicativo in tal senso quanto affermato da Salvini con riferimento alle prossime amministrative.

 

 

Logico che un partito di estrema destra non ti dice "siamo per la dittatura" però poi quando arrivano al governo fanno quello che stanno facendo in Polonia restringendo sempre di più gli strumenti di controllo e gli spazi di democrazia.

(...)

Le estreme destre tendono a fare questo quando arrivano al potere, per questo motivo tende ad esserci un legittimo timore quando c'è un candidato di estrema destra che si avvicina alla vittoria dei massimi vertici di un paese.

 

non dico che non sia vero, statisticamente può essere anche così, dico solo che non mi sembra dimostrato per quel che riguarda il FN in Francia e l'FPO in Austria. In Austria peraltro i liberali hanno pure governato per alcuni anni e non ricordo iniziative liberticide o antidemocratiche: ci furono sì delle "sanzioni" da parte dell'UE al momento della formazione (!) del governo Schussel, ma servirono solo ad irritare l'opinione pubblica austriaca, tant'è che furono prontamente ritirate.

Come dicevo, non conosco se non sommariamente il programma del FN e da quel che vedo più che un partito antidemocratico mi sembra un partito nazionalista e populista. Non che le due caratteristiche non possano sovrapporsi e magari alimentarsi a vicenda, o che una sia meno pericolosa dell'altra, dico solo che anche a prescindere dal pericolo per la democrazia, il carattere antisistema del FN mi balza all'occhio e tanto mi basta per allarmarmi. Così come per il M5S (o per la Lega).

Link to comment
Share on other sites

Sì ma logicamente i partiti di estrema destra non è che mettono nel programma elettorale "vogliamo togliere la democrazia", però poi di fatto è quello che cercano di fare quando ne hanno la possibilità, vanno a restringere sempre di più gli strumenti democratici, come infatti si vede in Polonia.

In Francia il Front National e in Austria l'FPO non sono mai arrivati primi alle elezioni e non hanno mai espresso un loro governo con un loro presidente del consiglio per fortuna (l'FPO è andato una volta al governo ma non era risultato il primo partito alle elezioni e non esprimeva il presidente del consiglio, in quella situazione era il partito popolare ad aver ottenuto più voti ed infatti era un governo a guida popolare sostenuto anche dall'FPO, è una cosa quindi diversa, non avrebbe potuto mettere in atto politiche di restrizione della democrazia in quella posizione).

Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

Ovvio che nessun partito si esprimerebbe in quei termini nella Francia o nell'Austria di oggi, però immagino che qualche iniziativa in tal senso dovrebbe trasparire se davvero il partito coltivasse intenzioni antidemocratiche. Io come dicevo scorgo con certezza marcati caratteri nazionalisti e demagogici, che ciò possa condurre anche a torsioni antidemocratiche non lo escludo, ma neppure posso darlo per scontato. Ritengo siano piani diversi, anche se entrambi significativi (e preoccupanti).

In Austria in realtà alle elezioni politiche del 99 l'FPO ottenne più voti dei popolari, ai quali fu comunque lasciata la guida dell'esecutivo: certo era un governo di coalizione, ma l'FPO era in posizione di forza. Avrà propiziato una politica nazionalista e populista, ma iniziative anche vagamente antidemocratiche non ne ricordo.


In Austria in realtà alle elezioni politiche del 99 l'FPO ottenne più voti dei popolari, ai quali fu comunque lasciata la guida dell'esecutivo: certo era un governo di coalizione, ma l'FPO era in posizione di forza. Avrà propiziato una politica nazionalista e populista, ma iniziative anche vagamente antidemocratiche non ne ricordo.

 

correggo, i popolari ottennero una manciata di voti in più, ma gli stessi seggi in parlamento

Link to comment
Share on other sites

Appunto l'FPO aveva meno voti e non esprimeva il presidente del consiglio, quindi non poteva attuare politiche antidemocratiche.

 

I partiti nazionalisti xenofobi di estrema destra quando ottengono la maggioranza e riescono a dettare loro l'agenda di governo tendono poi sempre a restringere gli spazi di democrazia.

 

Non è che lo debbano scrivere nero su bianco sul programma elettorale.

Link to comment
Share on other sites

  • 1 month later...

Il Post

 

La Corte Costituzionale di Vienna ha annullato il risultato del ballottaggio delle elezioni presidenziali austriache, tenuto domenica 22 maggio e vinto dal candidato dei Verdi Alexander Van der Bellen, a causa di alcune irregolarità nelle procedure di scrutinio. Van der Bellen aveva battuto il candidato dell’estrema destra Norbert Hofer ottenendo il 50,3 superandolo di circa 30mila voti. Le elezioni presidenziali austriache erano state molto seguite dai giornali internazionali: nel caso avesse vinto, Hofer sarebbe diventato il primo capo di stato europeo di estrema destra dalla fine della Seconda guerra mondiale.

 

Poco dopo i risultati del voto, il Partito della Libertà austriaco – di cui Hofer era il candidato – aveva fatto ricorso alla Corte Costituzionale sostenendo che nelle procedure di scrutinio ci fossero state irregolarità in vari seggi: per esempio, in alcuni seggi i voti arrivati via posta sono stati aperti già la domenica sera, mentre per legge sarebbero dovuti essere scrutinati solo la mattina del lunedì. La questione dei voti postali è molto delicata: sono stati quelli che di fatto hanno permesso a Van der Bellen di vincere, dato che alla fine dello scrutinio di domenica Hofer e Van der Bellen erano praticamente pari.

 

La Corte Costituzionale ha spiegato che ci sono state irregolarità in 14 delle 20 circoscrizioni, confermando che molte riguardano il voto postale, anche se ha precisato che secondo le prove raccolte non sono avvenute “manipolazioni” delle schede. Il giornalista del quotidiano austriaco Der Standard Gerhard Mumelter ha raccontato su Internazionale che durante le audizioni tenute dalla Corte Costituzionale nelle scorse settimane è emerso che la pratica di aprire in anticipo le buste contenenti il voto postale è diffusa da anni. Non è ancora chiaro quando sarà ripetuto il ballottaggio: la nuova data verrà comunicata dal governo martedì 5 luglio.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...