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Vorrei qualche consiglio... perchè sono allo stremo...


losxo

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Sono ancora qui ... ormai non mi muovo mica.

Sono in grossa difficoltà psicologica anche grave... (da ricovero)

 

Io ancora non accetto neanche un minimo la possibilità mia di cambiamento.

Ed essendo una persona rinchiusa in un personaggio ormai da 35 anni... ora vivo una vita da sociopatico e psicotico.

 

Il problema.. come dice il mio psicologo.. è che anche se accettassi la mia condizione omosessuale.. i problemi psicologici rimarrebbero e sarebbe ancora più difficile per me vivere.

 

Ora io dico una cosa... e chiedo aiuto a voi..

 

Quando ci riuscirò.. che posso fare?

Non riesco a immaginare il sesso con un uomo ora...

Non riesco a immaginare quasi nulla...

 

Cosa posso fare il giorno in cui decidi di fare il primo passo?

Associazioni?

Chat? spero di no

Outing con amici? non ce la faccio

 

Se cè una associazione dove mi posso appoggiare qualcuno me la può consigliare? sono di firenze ma mi va bene anche in altre parti della toscana.

Un'associazione seria.. con possibile aiuto psicologico.. 

 

Ho tanta tanta paura... e vergogna...

 

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Io ancora non accetto neanche un minimo la possibilità mia di cambiamento.

 

Questo è il problema. Tu puoi cambiare, devi farlo per te stesso e per il tuo benessere.

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quando ci riuscirai ci penserai

te l'ha detto anche lo psic no?  ora come ora "come dice il mio psicologo.. è che anche se accettassi la mia condizione omosessuale.. i problemi psicologici rimarrebbero e sarebbe ancora più difficile per me vivere."

 

curati-> poi ci pensi

 

solved

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Sono in cura da molti anni... ho provato molti farmaci... e ora non mi resta che il ricovero.

I disturbi di personalità sono brutti...

Se mischiati ad una omosessaulità indefinità ed a un essere ossessivo... è un mix micidiale ma nessuno mi crede che stia cosi male.

 

Solo la mia ex lo sapeva...

Solo mia mamma e mia sorella sanno...

E i terapeuti.

 

Cambiare per me stesso??

Ma se per me cambiare è stare in un modo che odio stare?

 

Come faccio?

 

Cmq se davvero sapete di associazioni intanto me ne prendo nota..

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Ti consiglio di riferire queste cose al tuo psichiatra (non psicologo: psichiatra) compresi i tuoi dubbi sui farmaci e,

in caso, di farti ricoverare. Hai bisogno di un aiuto specializzato, non puoi uscirne da solo e la maggior parte degli

utenti del forum (me compreso) ti può solo dare consigli come li darebbe ad una persona che è semplicemente

triste per la sua condizione ma che non ha questi disturbi. 

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in effetti non credo neppure io che il tuo problema è essere gay.

ma non so' quale sia senza che lo dici, è un qualcosa di fisico o cè un motivo dietro, non so una brutta esperienza.

 

associazioni , cerca un qualche arcigay nella tua zona e poi si dichiarati alle persone di qui hai piu' stima

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Io ora non ce la faccio a dichiararmi con nessuno tanto è il mio disagio cronico e la mia negazione.

io ho molti problemi... ma questo proprio non riesco a metterlo in conto.

Io non so chi ha passato questi momenti... ma per me è un incubo dalla quale non riesco a uscire e svegliarmi.

 

Di brutte esperienze ne ho avute... ma penso nella norma

 

Sono stato lasciato da ragazze 3 volte una peggio dell'altra

Poi ho lasciato io 3 volte in modo distruttivo 

 

Ho perso mia nipote appena nata

Ho perso mio babbo 3 anni fa

e mia nonna materna 2 anni fa.

 

Ma questo conta poco sul discorso di non sapere come fare.

Fisicamente sono diventato terrorrizzato nei contatti intimi... sia con le donne... e se ci penso con gli uomini muoio...

Io sono in una situazione davvero pericolosa.... e ho paura di perdere davvero la ragione.

 

Dichiararmi.. non ce la faccio proprio... 

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Se mi posso permettere credo che tu ti stia rassegnando a vivere la tua vita in chiave negativa. Percepisci la tua condizione come negativa e irrecuperabile. Riferisci di avere perso tua nipote, poi tuo padre tre anni fa e la nonna materna due anni fa... Io sono più vecchio di te di soli tre anni ma ho perso nipoti, mia madre dieci anni fa, dopo una lunga e spiacevole malattia, e anche tutti e quattro i miei nonni (due non li ho neanche mai conosciuti). Non mi verrebbe neanche in mente di citare questi fatti per piangermi addosso perché ho superato i traumi e sono contento della mia condizione e della mia vita.
L'unico aiuto sincero che credo di poterti dare è suggerirti di fare tabula rasa delle idee che ti sei fatto e di ricominciare considerando tutto in chiave più positiva. Guarda dentro di te in chiave positiva. Guarda verso l'esterno in chiave positiva. Abbandona i pregiudizi negativi su di te, sugli altri, sul mondo. Quello che ti fa paura oggi, non devi farlo subito e per forza. Nessuno ti impone l'agenda. Fai quello che vuoi e che puoi quando più ti aggrada. Comincia con le piccole cose. La chat, per esempio, ti separa dagli interlocutori attraverso centinaia di chilometri di cavo. Neanche li vedi. Vedi solo dei pixel colorati su uno schermo. Io comincerei a testare un approccio.

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La sessualita' e' qualcosa che si scopre sia a 20 anni che a 35 o 45 anni . Non devi decidere cosa sei devi scoprire cosa sei , e per farlo non devi andare per ragione ma per sentimento . Non siamo scritti dentro come molti sostengono , bisogna fare un passo pero' , un piccolo passo non verso il sesso o altro ma verso il mondo esterno . Scoprire cosa piace come si e' non e' facile .

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davydenkovic90

 

 

se ci penso con gli uomini muoio

ma perché muori?

cioè, ti può non attirare l'idea (e quindi non sei gay), ma se dici "muoio" non si capisce cosa intendi... cos'è che ti fa morire del fatto di pensare di andare con un uomo? 

Non ho ancora capito se sei attratto dagli uomini sessualmente oppure no. Se non sei attratto, semplicemente non sei gay e devi seguire il percorso che ti delinea lo psichiatra. Noi possiamo fare ben poco, non ti serve qualche consiglio così ricevuto su un forum da sconosciuti ma serve che tu ti faccia curare.

Se non sbaglio nell'altro post dicevi che lo psichiatra ti aveva consigliato di non cercare il contatto virtuale come sfogo perché non fai altro che chiuderti ancora di più su te stesso e non trovi risposta ai tuoi dubbi, e dovresti seguire questo e gli altri suoi consigli. I farmaci o la psicoterapia da soli non risolvono i problemi, ti devi impegnare e mettere in pratica le cose che ti vengono consigliate.

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Hai chiesto a chi rivolgerti eventualmente a firenze e cercando con google ho trovato questo.

 

Qui

 

http://www.arcigay.it/servizi-e-assistenza/

 

Un telefono di consulenza di arcigay firenze

 

E qua

 

http://www.ireos.org/consultorio-della-salute/

 

Un consultorio psicologico psicologico per donne sempre di firenze ma magari ti possono dare indirizzi per gay con problemi psicologici/psichiatrici

 

Parli di ricoveri ma un ricovero ti risolve i tuoi problemi ? Io credo che i ricoveri psichiatrici avvengono in momenti acuti di una malattia psichiatrica ma non e' che se vieni ricoverato una o due settimane questo ricovero ti cambia il tuo passato. E' solo un aiuto in un momento particolarmente difficile ma quando esci dal ricovero hai ancora i problemi di relazione con altre persone perche' un ricovero non puo' cambiare in pochi giorni questo aspetto della tua persona.

 

Se vuoi raccontarci ti chiederei se lavori e hai un ambiente sociale lavorativo in cui interagisci o se invece non puoi lavorare per i tuoi problemi psicologici/psichiatrici.

 

Questo forum a cui tu ogni tanto ti aggrappi e' formato da utenti senza una formazione psicologica o psichiatrica e i "consigli" che ricevi qua sono si dati in buona fede ma non sono necessariamente utili a risolvere la tua situazione. Spesso a persone con problemi depressivi viene detto di tirarsi su o la problematica non viene capita da alcuni utenti del forum e banalizzata non per cattiveria ma per ignoranza sulla materia.

 

Per questo secondo me a te serve un aiuto professionale e non consigli dati in buona fede da forumisti o parenti o conoscienti perche' non conoscono la materia per indrizzarti verso una strada che ti dia dei miglioramenti.

 

Purtroppo la psichiatria non e' una scienza che risolve ogni situazione dei pazienti ma secondo me un aiuto te lo da se ti trovi bene col tuo terapeuta e hai un rapporto di fiducia con lui.

Edited by marco7
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Il problema è che le tue manie ossessive e narcisistiche ti spingono a credere che un orientamento sessuale piuttosto che un altro siano determinanti per vivere una "vita negativa" o una "vita positiva". Molto banalmente non è così, perché non esiste negativo e positivo quando si parla di vita umana, sono categorie concettuali non pervenute, non applicabili per motivi ontologici alla vita umana. Le persone eterosessuali amano, odiano, litigano, soffrono, ridono, fanno sesso, si innamorano, stringono legami, spezzano legami, esattamente come le persone omosessuali amano, odiano, litigano, soffrono, ridono, fanno sesso, si innamorano, stringono legami, spezzano legami.

 

L'orientamento sessuale è una caratteristica neutrale e il significato della tua vita lo dai in base alle azioni che compi, non a ciò che sei. Non si possono dare giudizi di valore su dati di fatto, è stupido, è una cosa che solo le mentalità superstizione sono in grado di fare perché non sono capaci di cogliere il "fatto" in tutta la sua neutralissima asetticità e neutralità.

 

Un ragazzo etero esce con gli amici, beve qualcosa al bar, va a ballare in discoteca, sta in casa a leggere un libro. Si innamora di una ragazza che non lo corrisponde e soffre; si innamora di una ragazza che ricambia, ed è al settimo cielo. Lavora, va in vacanza, coltiva dei passatempi. Litiga con i genitori, fa la pace con i genitori. Paga le bollette, firma un contratto di lavoro a tempo determinato.

 

Un ragazzo gay esce con gli amici, beve qualcosa al bar, va a ballare in discoteca, sta in casa a leggere un libro, Si innamora di un ragazzo che non lo corrisponde e soffre; si innamora di un ragazzo che ricambia, ed è al settimo cielo. Lavora, va in vacanza, coltiva dei passatempi. Litiga con i genitori, fal a pace con i genitori. Paga le bollette, firma un contratto di lavoro a tempo determinato.

 

E' questo che tu non vuoi vedere, perché sei superstizioso.

 

E' questo che ti impedisci di vivere, perché non vuoi vedere l'oceano di banalità soffice, calda e rassicurante che hai nascosto dietro la patina di nerissimo e puzzolentissimo catrame che ti sei appiccicato davanti agli occhi.

 

Il mio consiglio quindi è: ricomincia da zero. Ma proprio nel senso più totale del termine. Ricomincia da zero a vivere e concepire l'esistenza umana.

Dichiara a te stesso solennemente e pacificamente di essere ignorante. Di essere la persona più ignorante del mondo. Una tabula rasa che non sa nulla. Dichiara di essere la persona più umile del mondo, accetta con umiltà di non sapere nulla.

 

Da ora in poi la tua vita sarà un esperimento. Ogni cosa che farai sarà una prova. E tu essendo un ignorante nella maniera più abissale e genuina del termine, dovrai provare stupore ogni volta che effettuerai il singolo esperimento.

 

Farai l'esperimento di andare a sentire una conferenza sui diritti LGBT. Ti siederai, ascolterai e prenderai appunti.

 

Farai l'esperimento di andare a bere una birra in un locale LGBT. Ti siederai al bancone, ordinerai la birra, la berrai e te ne andrai.

 

Farai l'esperimento di chiedere ai rappresentanti di una associazione gay se puoi fare volontariato da loro e se puoi assistere alle loro riunioni.

 

Farai l'esperimento di parlare con chi ti sta intorno. Gli chiederai come si chiama, che cosa fa nella vita, quali sono i suoi hobby, che cosa ne pensa di quel cantante famoso o di quel politico odioso, che genere di film gli piacciono e che cibi gli piace cucinare.

 

Farai l'esperimento di come si vive, perché te lo sei dimenticato.

Edited by Sampei
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@, Patatone se la tua risposta ad uno che sta in cura psichiatrica da anni ed è esasperato dal loop in cui si trova è "continua a stare in cura psichiatrica" voglio proprio vedere quanto gli sarà di beneficio il tuo spassionato consiglio pietistico, sempre se non si accorge che lo stai, di fatto, RISPEDENDO AL MITTENTE, mentre se lui chiede

 

Cosa posso fare il giorno in cui decidi di fare il primo passo?

vuole sapere indipendentemente dalle cure psichiatriche che naturalmente proseguiranno, cosa iniziare a fare nel CAZZO DI MONDO ESTERNO IN CUI TU, DI FATTO, LO ESORTI A NON AVVENTURARSI.

 

Io sono pronto a prenotargli anche il primo intercity per Firenze per spronarlo ad andare in una associazione a buttare il naso e a vedere che aria tira, perché è anche palese che ha un estremo bisogno di sacrosanta demistificazione della questione dell'orientamento sessuale. Demistificazione che, a mio parere, ben difficilmente raggiungerà seguendo il tuo... illuminato consiglio.

 

Losxo ha bisogno di osservare il mondo esterno, nella sua semplicità. Ha anche bisogno di affievolire, pian piano, l'immensa drammaticità con cui affronta l'argomento, introducendo maggior leggerezza, sostituendo alla paura, la curiosità. E al pregiudizio (viscerale) lo stupore dell'esperienza e della conoscenza diretta dei fatti. Prima o poi inizierà a farlo. L'obiettivo futuro è quello di fare i primi tentativi di interazione, se e quando lo vorrà. Per ora vuole capirne di più, studiare, osservare. Vuole sapere quali passi muovere. Sono passi semplici, piccoli, quasi come quelli di un bimbo, ma se ha bisogno che gli vengano spiegati in ogni piccolo particolare, lo si può fare, non c'è alcun problema. E io non farò come te dicendogli cose penose del tipo "vai dallo psichiatra e lavora su te stesso" perché oltre ad essere di una scortesia e di una cafonaggine micidiale, lo sta comunque già facendo.

Edited by Sampei
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Come potrebbe piacere una risposta come la tua, che non è altro che il respingimento di una richiesta di informazioni e chiarimenti di natura pratica, ammantato di buonismo istituzionale secondo il quale "io ti ho detto di andare dallo psichiatra, ho fatto il mio buon dovere di cittadino, punto". Anche perché se una persona fa queste richieste è anche evidente che è alla ricerca di uno straccio di interazione, non del passante cortese e per bene che dice "rivolgiti all'ufficio competente".

 

"Lavorare su se stessi" non vuol dire niente detto così. Devi esplicitare il contenuto del "lavorare su se stessi" perché altrimenti getti la persona in uno sconforto ancora peggiore, ossia quello di non sapere cosa fare ma di sentire la pressione altrui di chi ti dice "è scontato che tu sappia cosa fare". A quel punto altro che disfattismo e fatalismo, è praticamente un sigillo a qualsiasi iniziativa di cambiamento.

 

 

Di gente come losxo ne conosco un oceano.

 

Il problema di fondo è che le persone con questo genere di problematiche vivono nella demonizzazione dell'omosessualità, e quella la smantelli solo guardando il mondo omosessuale per quello che è, cioè né più né meno del mondo etero con le medesime difficoltà, le medesime soddisfazioni, le medesime vicende umane.

 

Se uno passa la propria vita credendo di essere un mostro, ha bisogno di vedere NEGLI ALTRI, (proprio perché non riesce a vederlo in se stesso) che di mostri qui non ne esistono. Ci sono solo persone che svolgono tutte le azioni banali della vita quotidiana.

 

Dirgli "fai coming out" è, anche lì, un modo per dire "prendi la barca e attraversa l'oceano indiano" ad un bambino che dice di voler visitare l'Australia. E' fuori luogo non perché non sia una cosa giustissima e benefica, ma perché tira in ballo una serie di implicazioni che è prematuro affrontare. Prima losxo deve capire quanto sia banale, noioso e ordinario essere un uomo gay nell'Italia del 2016, Poi naturalmente compie passi tosti come quelli del coming out.

 

Secondo me tu stai commentando allarmato quello che scrivo perché, se mi permetti, sei mosso dal pregiudizio che io abbia detto "vai alle associazioni" come se fosse un "vai il sabato sera in discoteca a rimorchiare".

 

In associazione da noi si rivolgono, a cadenze regolari, uomini e donne che scrivono di voler conoscere la realtà gay che prima si erano sempre vietati di conoscere, ragazzi e ragazze che hanno iniziato l'università e vorrebbero conoscere nuovi amici, ragazzi e ragazze che sono incuriositi dall'attivismo, donne e uomini che cercano semplicemente un punto di riferimento per parlare di argomenti a volte seri a volte scherzosi, sapendo che sono nel luogo giusto per essere capiti.

 

Si tratta di gente che spesso non ha mai visto un uomo o una donna omosessuale in tutta la sua vita né gli ha mai rivolto la parola. Ed è questo il problema principale dei blocchi mentali idiosincratici come quelli del topic opener, il fatto di parlare con terrore di qualcosa che nel tempo è stato letteralmente demonizzato dal pregiudizio e che ora non riesce più (o non è stato mai) percepito nella sua oggettività.

 

Se losxo si accorge della totale banalità ed indistinguibilità di una persona omosessuale da una persona eterosessuale, ha già risolto la metà dei suoi blocchi, e può passare al livello successivo.

 

Sei sempre tu che illazioni ipotizzando cambiamenti che giungono dal cielo. Nessuno parla di magie. Ma l'egoriferimento isolazionista ed intimistico oltre un certo punto non può andare. E corroborare l'abbattimento dei pregiudizi (che con lo psichiatra avviene solo con le parole, le riflessioni) con un'esperienza de visu è a mio parere essenziale, imprescindibile se non addirittura una precondizione per migliorare sulla percezione di se stessi.

 

Disincentivare l'interazione con l'esterno è la cosa più controproducente e che tu possa mai consigliare.

Edited by Sampei
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Premesso che vi ringrzio tutti.

Ora sono messo talmente male che da domani mi ricoverano in ospedale per un mese circa.

 

Sampei capisco il tuo intervento e lo comprendo.

L'avvicinarsi alle associazioni forse sarebbe l'unica cosa al mondo che potrei un giorno fare.

Il problema è che io mi RIFIUTO CATEGORICAMENTE di avvicinarmi a quel mondo.

E devo dire che non riesco davvero ad immaginarmi.

 

Io ho uno storico dietro di me uno storico fatto di amicizia esperienze serate in discoteca birre con amici amori con ragazze fidanzamenti sesso bellissimo coccole amore senso di appartenenza risate abbracci amorosi appuntamenti in macchina con la ragazza che mi piaceva... 

Insomma.. tutto questo per 36 anni...

E ora come faccio a dimenticare tutto... a cancellare tutto quello che amavo essere... ma che solo per una stupida ansia non posso più essere?

Come faccio a non sentirmi più quello che volevo..e cancellare tutto quello che ho vissuto.. gioe e dolori.

 

Ora sono solo.. completamente.. senza un barlume di sorriso.

Pieno di vergogna e rifiuto.. e disgusto...

Perchè a me pensare di toccare un uomo... mi fa schifo... non so come spiegarlo...

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Ma non sono bisessuale... magari lo fossi.... da una parte.

Certo le donne mi piacciono... e il sesso con loro mi piaceva molto... ma se ero bisessuale non avrei avuto questa paura della omosessualità... no?

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Ma non sono bisessuale... magari lo fossi.... da una parte.

Certo le donne mi piacciono... e il sesso con loro mi piaceva molto... ma se ero bisessuale non avrei avuto questa paura della omosessualità... no?

"Ma se FOSSI STATO bisessuale non avrei avuto..." ;)

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Ma ti piacciono le donne, perchè non puoi essere bisessuale?

 

Perché giustifica con la sua "omosessualità"

il fatto che non ha rapporti con le donne.

 

Se si convincesse di essere bisessuale

questa scusa verrebbe a cadere.

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Perché giustifica con la sua "omosessualità"

il fatto che non ha rapporti con le donne.

 

Se si convincesse di essere bisessuale

questa scusa verrebbe a cadere.

infatti..

credo anch'io che non sia gay -o almeno non del tutto-,

ma è difficile dar certezze solo da monitor & tastiera..

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Io di rapporti con le donne ne ho avuti e molti... ma negli ultimi anni soprattutto senza molto appagamento ne sessuale ne sentimentale.

E questa omofobia interiorizzata ce l'ho da sempre.

Non so se è poi omosessaulità vera e propria.. ma questa cosa mi preclude tutto.. mi fa avere una visione di vita chiusa e di un amore sbagliato.

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Ma hai provato o provi una certa affinità se non sessuale almeno sentimentale con qualche ragazzo?

Non significa andarci a letto ma sentirsi appagato nel stare con lui, nel condividere pensieri e sensazioni, stare vicini..

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no... e dico davvero.

Forse con un amico... ma non oltre un'amicizia... sinceramente.

E' anche vero che non ho mai conosciuto ragazzi omosessuali... e forse quello conta... 

 

Con le donne l'ho provata... ma non so se era dovuto al caso o no.

anche nelle relazioni.

 

Cmq ora io ho problemi in tutti i tipi di relazioni... amicizi amore...

Non ho fiducia e ho paura che mi feriscono...

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Mi sa che il nodo e' che tu pensi solo e ossesivamente a rapporti sessuali con uomini che tu non vuoi avere . Vi e' uno scontro interno e ne scaturiscono le crisi . Ma lo scontro interno e': lo voglio fare ma mi fa schifo anche il pensiero di farlo o : devo farlo perche' me dice lo psicologo ma mi fa schifo anche il pensiero di farlo ???????

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Se sei psicotico il problema è che sei psicotico, se sei bipolare il problema è che sei bipolare, se sei borderline, sociopatico ecc. non lo so il problema è quello è forse più che accettare la tua omosessualità devi accettare la tua malattia, tenerla a bada e conviverci nel modo più sereno possibile.

Lo psicologo, ma penso psichiatra visto che ti ha prescritto farmaci, ti voleva dire quello e tu hai frainteso, non ti stava dicendo guarda che se accetti la tua omosessualità è inutile, vuole dire accetta prima la tua patologia e poi viviti la tua omosessualità o bisessualità poco importa.

 

Ecco il tuo problema primario è quello, quando riuscirai ad acquisire la tua serenità gli step saranno tutti automatici, fidati.
Buona fortuna.

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Non so se sono psicotico (non credo)

Non so se sono bipolare (non credo)

Borderline un po si...

 

Io voglio solo non essere omosessuale... ma so che non è possibile.

Visto che una parte di me mi dice che dovrei provare ad essere in affettività con un uomo.

Ma ho una omofobia assurda.. e un orgoglio su questa cosa atroce... non ammetto ne a me ne agli altri che io sia omosessuale.

Il bello è che non so nemmeno io cosa sono.... so solo che ormai questa cosa si è installata in me.. e non se ne va.

 

Forse è solo omofobia interiorizzata cronica (che può voler dire tutto o nulla)... ma questa cosa mi distrugge uguale la vita e l'affettività.

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Io voglio solo non essere omosessuale... ma so che non è possibile.

 

Maggior tempo passerai a demonizzare le tue pulsioni, più sprofonderai nel baratro autosabotando ogni fioco barlume di ripresa.

Ripeto, la tua scura visione deriva in prima istanza dalle gravi problematiche psichiatriche di cui sei affetto, e per questo rimando la competenza ad un professionista serio e qualificato, con decennale esperienza aggiungerei, in grado di esorcizzare il demone che alberga in te.

Mi sento però di dirti che più reprimi e peggio starai. Ho la convinzione che la tua parte razionale sia ormai così irrisoria da non riuscire neanche a filtrare un ragionamento così basilare, ma il cardine delle conseguenze del tuo problema è soltanto questo.

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