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Lasciato per un ragazzo "etero"


Elynch91

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Salve a tutti. Perdonate la lunghezza del post, ma non riesco ad essere sintetico...

 

Ho 24 anni, e sto vivendo una situazione emotivamente difficile da gestire, che sento aver sconvolto il mio equilibrio.

 

Ho vissuto a partire dalla scorsa primavera una relazione di 7 mesi ca. con un mio collega universitario: per me era la seconda esperienza, dopo 2 anni di "pausa" dalla prima; per lui la prima storia in assoluto della sua vita.

 

Le cose sembravano andare piuttosto bene, nonostante sapevamo di non conoscerci bene al 100%, e nonostante sentissi che da parte sua ci fosse spesso una sorta di resistenza che gli impediva di lasciarsi andare del tutto, e che, quando gliene chiedevo con molta tranquillità ragione, motivava con la sua paura di affezionarsi troppo o di fidarsi troppo in fretta.

 

Nel complesso, comunque, mi sembrava un atteggiamento normale, specie per chi è alla sua prima esperienza, e che solo il tempo e la pazienza avrebbe potuto rendere sicuro e deciso.

 

 

 

Il punto è che lo scorso Luglio ci siamo avvicinati entrambi ad una coppia di nostri colleghi: un ragazzo ed una ragazza, fidanzati da 3 anni, apparentemente bene assortiti e felici.Avevamo formato un quartetto di amici piuttosto affiatato: organizzavamo spesso escursioni insieme, pranzi nelle rispettive case, pomeriggi per le vie della nostra sede di studi, e avevamo persino creato un piccolo gruppo su WA per interagire più spesso tutti e 4 insieme quando non avessimo la possibilità di vederci.

 

Lui, che chiameremo F. per comodità, è un ragazzo appassionato di poesia e letteratura: un terreno comune al mio sul quale abbiamo cercato di costruire una bella amicizia (per lo meno questa era la mia intenzione), nutrita dalle stesse passioni e da quella che credevo essere la stessa sensibilità e adesione ai valori più genuini. Lui era entusiasta di condividere con me il suo amore per la poesia, che è praticamente il suo mondo (scrive da anni belle poesie che gli sono valse il riconoscimento della critica locale e nazionale), ed io di ricambiare condividendo il mio complesso mondo interiore: ci scambiavamo confidenze anche sugli aspetti più intimi della nostra vita, sul nostro passato etc. Un giorno sono stato anche felice di rivelargli la mia omosessualità, le difficoltà che mi avevano impedito di viverla serenamente gli anni precedenti, e la serenità che ero riuscito a conquistarmi quest'anno da quando avevo conosciuto J., il mio ex. ragazzo. Ricordo ancora le sue parole: "Lo avevo capito: l'amore che traspare dai vostri sguardi è qualcosa che neppure la poesia può riuscire a spiegare". Sembrava così sincero.

 

 

 

All'inizio del mese di Ottobre, però, mi sono reso conto di dedicare più tempo al mio amico di quanto non ne dedicassi al mio compagno, che da canto suo non era comunque né geloso del rapporto con F. né tanto meno sembrava molto presente e coinvolto nel nostro di rapporto. Ho sentito quindi il bisogno di chiarire e colmare le stranezze e le incomprensioni che avrebbero potuto funestare il nostro rapporto sentimentale, confidando nella sua disponibilità e comprensione.

 

Per far questo ho preferito allentare la frequentazione col nostro amico F.: ci sentivamo con meno frequenza rispetto al consueto, ma non per questo gli volevo meno bene o avevo in mente di allontanarmi da lui.

 

Tuttavia F. non l'ha interpretata in questa maniera, e , volendo forse sopperire alla mia presenza ormai incostante, ha iniziato ad avvicinarsi molto... proprio al mio ex., e nel giro di appena 5 giorni! Quando me ne sono accorto, ho come sentito puzza di bruciato, ma ho fatto finta di niente... Mi ripetevo che non avevo motivo di ingelosirmi di un'amicizia che condividevo anche io. Tuttavia, qualche giorno dopo F. ha insistito per parlare al mio compagno da solo, rivelandogli di sentirsi "confuso", ma senza chiarire in merito a cosa esattamente. Quando il mio compagno me lo ha confessato, per un intuito ho subito pensato che potesse riferirsi alla sua sessualità, e che se così fosse stato poteva esserci solo un motivo per cui non aveva voluto parlarmene: si stava infatuando del mio compagno, oppure voleva semplicemente farmi un dispetto per essermi "allontanato" da lui, mettendosi in mezzo alla mia relazione sentimentale. Ho parlato dei miei sospetti al mio compagno, ma,

 

come prevedibile, mi sono sentito dare del paranoico ("F. non deve essere un elemento divisivo tra noi due; stai delirando!"), geloso e possessivo ("Tu vuoi limitare la mia libertà di avere anche io delle amicizie"), mentre lui, insistendo sull'inconsistenza delle mie supposizioni, mi garantiva che di lui dovevo fidarmi ("Allora di me non ti fidi? è questo che vuoi dirmi?"), al punto da farmi sentire terribilmente in colpa per aver dubitato delle sue intenzioni.

Sta di fatto che, in seguito a questo confronto, dentro di me si è come innescato uno strano meccanismo di autodifesa che mi ha condotto, nelle 3 settimane successive, ad allentare il mio coinvolgimento emotivo nei confronti del mio ex.: avevo sempre meno voglia di sentirlo e vederlo, non mi andava di farci l'amore, né di dormire insieme o passare insieme più tempo di quello che intendevo dedicare alle mie occupazioni prioritarie (lo studio in primis); nell'ultima settimana prima della rottura mi sono persino rifiutato di baciarlo. In tutto questo, se da un lato provavo un inspiegabile tormento (mi chiedevo perché lo facessi: per metterlo alla prova? per destare in lui la paura di perdermi e dunque il desiderio di trattenermi e darmi prova del suo interesse? perché non lo sentivo preso quanto lo ero io e pensavo che distaccarmi pian piano era l'unico modo per non soffrire terribilmente la rottura? perché ero io a non essere più così tanto preso?) dall'altro lato sentivo che era la cosa giusta da fare, e non di rado mi capitava di meditare che era forse il caso di prenderci una pausa o di troncare il rapporto ma trovando una maniera che risultasse indolore a entrambi: al di là dei dubbi sull'entità del sentimento che potessi provare, ero certo infatti di essergli molto affezionato e altrettanto pensavo di lui.

Ma ecco che giorno 3 Novembre il mio ex. mi dice di essere stato invitato da F. a trascorrere una serata insieme a bere vino a casa di una sua amica a noi ignota. Mi chiede se voglio unirmi a loro, se mi va di andarci insieme, ma non essendo stato invitato direttamente da F. declino la proposta, e gli propongo a mia volta di trascorrere la serata insieme, io e lui, con cenetta romantica, filmetto e intimità post-film. Lui non sembra essere molto convinto... A quel punto, non volendo farmi rinfacciare di "limitare la sua libertà" lo lascio libero di andare alla serata con il suo -non più nostro- 'amico', non nascondendo però la mia voce rammaricata e un po' risentita, come a dirgli "Ci sto rimanendo male...".

Chiusa la conversazione, capisco in quel momento che è finita, e presagisco che quella sera preso dalla foga del vino avrebbe potuto compiere un piccolo tradimento... E penso che qualora questo fosse accaduto, seppur a malincuore, avrei finalmente trovato un buon motivo per troncare la relazione -che evidentemente non poteva andare- senza assumermi alcuna responsabilità e scevro da ogni possibile senso di colpa o pentimento. Lo immaginavo già venire il giorno dopo per confessarmi tutto e supplicarmi di perdonarlo e non lasciarlo, e immaginavo me fanculizzarlo senza pietà e possibilità di riscatto, lasciandolo in preda a profondi sensi di colpa, pentimenti, e tentativi di disperati di riconquistarmi (il che, forse, per me avrebbe potuto testimoniare quanto in fondo fossi importante per lui, e quanto lui lo avesse compreso una volta perdutomi).

Il giorno dopo quindi viene inscenato, almeno in apparenza, il copione che mi ero figurato: mi confessa che, ubriaco, si è scambiato con F. qualche bacio, e questo basta a mandarmi in bestia -come da copione!- e, dopo averlo insultato di essere un traditore, menzognero, ipocrita e disonesto, sono li per lì per sbatterlo fuori di casa; quando lui, mentre mi supplica di perdonarlo, riceve un messaggio di F. che allega ad una romantica poesia d'amore di Rimbaud un patetico "Mi manchi tantissimo".

Perplesso, chiamo F. in persona per scaraventargli addosso le stesse brutte parole con cui ho liquidato il mio ex., e gli dico che comunque se si illude di costruire qualcosa con lui non ha speranze, perché lui è pentito del suo misfatto, mi ha supplicato di perdonarlo etc. etc.

Ma è F. a liquidarmi sussurrandomi con spietata freddezza: "Non sei tu a scrivere la storia: siamo noi a farlo".

 

Dal 4 Novembre questi due bastardi - che la notte prima non si sono limitati a scambiarsi qualche bacio innocente, ma -la cosa che ha turbato ossessivamente i miei sogni per diverse settimane- i baci se li sono scambiati altrove!!- si sono messi insieme, dichiarandosi amore eterno, recidendo nettamente con me ogni contatto e lasciando me e una ragazza, l'ex. di F. che ancora non si fa una ragione di come per 3 anni non abbia mai fiutato l'omosessualità repressa del suo congiunto, in preda allo sconcerto e al disorientamento più totale.

 

Non riesco più a vederci chiaro, né in quello che hanno fatto loro (non comprendo cioè più che il meccanismo alla base dei loro comportamenti - che può essere dettato da una serie di fattori concomitanti che, comunque a mio avviso, hanno ben poco a che vedere con l'AMORE, e sono riconducibili semplicemente ad esigenze contingenti puramente egoistiche e fini a se stesse ("faccio quel che mi serve in questo momento")-, la velocità impressionante con cui è stato azionato -si parla infatti di movimenti dipanatisi nel corso di appena 12 ore, e che hanno un retroscena di frequentazione virtuale (a mo' di sms) di 15-20 giorni al massimo), né in quello che adesso accade dentro di me o meglio nella mia testa (ci penso ogni singolo istante della giornata: in 7 mesi di relazione non l'ho mai amato quanto, paradossalmente, credo di amarlo ora nonostante -è questo che non mi spiego!- il male gratuito che mi ha fatto e continua a farmi, vivendo stra-felice la sua fuga d'amore con un viscido narcisista simulatore, che con le parole ci sa fare da Dio purtroppo, che con i suoi estri retorici ha cercato prima -e di questo ne sono convinto- di sedurre me per poi, una volta constatato lo scacco, ripiegare su di lui (mi chiedo se/come il mio ex non ci arrivi!), solamente per togliersi dalla scarpa il suo sassolino... come se l'omosessualità fosse un gioco (è arrivato a dire alla sua ex che "questo sottobosco [=l'omosessualità e la trasgressione] è così poetico)!

 

Mi chiedo se quell'F. sia realmente omosessuale... è passato da una ragazza ad un ragazzo senza il benché minimo turbamento, ma soprattutto mi chiedo se il mio ex. ragazzo si sia veramente innamorato di lui, o piuttosto non lo veda come una via di fuga per non soffrire il distacco che lo stare da solo avrebbe potuto causargli (considerate che dal primo giorno in cui si sono messi insieme si vedono e si sentono tutti i giorni, in maniera quasi ossessiva; quando a me, il mio ex. diceva sempre che la presenza insistente di una persona nella sua vita specie all'inizio di una relazione poteva sentirla opprimente!)

 

Sono bombardato da tutti i ricordi dei momenti più belli trascorsi tra noi 2, tra noi 3: li vedo ovunque io vada, qualsiasi cosa faccia o pensi sono come un'ombra fitta che non riesco proprio a scacciare. Mi chiedo il perché e il se lo meritassi; mi chiedo come il senso di colpa, che ci rende profondamente umani, non li divori per indurli a riflettere sul male che hanno fatto (addirittura il mio ex. per scacciare il senso di colpa dicono provi risentimento nei miei confronti!!! è il colmo che sia lui a detestare me...!!), mi chiedo come mai, nonostante tutto, non riesca ad odiarli, a disprezzarli, e come invece tutto il risentimento che dovrebbero meritarsi loro lo indirizzi solo a me stesso, per essermi voluto fidare di due lupi travestiti da agnelli, che ad azzannarmi non ci hanno pensato due volte.

 

Chi di voi si sentirebbe di esprimere la sua opinione al riguardo?

Io mi sento veramente in preda allo squilibrio... Non riesco a leggermi dentro, non riesco a leggere fuori.

 

So solo che provo un tormento insopportabile da 2 mesi.

 

Non riesco a perdonarmi di essermi fidato di loro, di aver permesso a entrambi -soprattutto al mio ex.- di prendermi in giro ed umiliarmi.

 

Se fosse stata una persona onesta, avrebbe dovuto ammettere i suoi veri sentimenti nei miei confronti e nei confronti dell'altro quando col cuore in mano e in lacrime (me ne vergogno da morire, adesso!) lo avevo supplicato di dirmi se qualcosa non andava... E invece non ha fatto altro che negare ripetutamente e darmi del paranoico oppressivo per poi confermare coi suoi misfatti i sospetti dell' 'oppressore' che sarei. Questa è autentica vigliaccheria, cattiveria e insensibilità allo stato puro.

 

Conosceva le mie paure (la paura dell'abbandono, il timore di essere sostituito con un altro preferito a me, quello di essere ingannato): purtroppo -avrei dovuto mordermi la lingua quel giorno- gliele avevo confessate tutte, nella speranza che, proprio perché messo al corrente, avrebbe evitato di trasformarle in un incubo reale, quale di fatto invece mi ha regalato-; sapeva proprio dove avrebbe potuto colpirmi per farmi veramente male, e ora pago la mia imprudenza per avergli servito su un piatto d'argento i miei punti deboli da bersagliare senza pietà.

A volte mi sembra quasi di aver visto compiersi una sorta di "profezia autorealizzante", che avviene quando il timore di ciò che non vuoi diventa più forte di ciò che desideri.

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davydenkovic90

 

 

Perdonate la lunghezza del post, ma non riesco ad essere sintetico...

Ci hai provato?

Ad ogni modo, nessuno è tenuto ad amare nessuno, accetta sportivamente quello che è successo, fattene una ragione e trovati un altro ragazzo.

E mi raccomando: testa alta, sguardo dritto e vai di falcata come una vera modella!

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Mi ha fatto largamente sorridere la reazione quasi scontata e prevedibile del tuo ex nel momento in cui gli hai esposto i tuoi dubbi circa i comportamenti di F., reazione che pare una mitragliata d'accuse da manuale che mi inducono a pensare che lui le desiderasse e e se le aspettasse.

 

Premesso ciò, la rapida sequela di eventi che hanno portato alla guilty passion tra il tuo figlio di buonadonna - alias EX - e quel gran bastardo di F. non mi convince: pare un gran siparietto volto a farti pesare l'allontanamento e la frapposizione che questo F. ha perpetrato nella relazione col tuo ex. Il fatto che lui non abbia mostrato né gelosia né risentimento non implica che non siano, in realtà, stati celati dietro ad una corazza di sicurezza.

 

Ad ogni modo gli eventi han subito un drastico epilogo a cui non è il caso di porre rimedio alternativo.

Qualsiasi fossero le loro intenzioni, autentiche o meno, sei stato vessato da due latrine umane che non penso sia il caso, in alcun modo, di mantenere nella tua vita.

 

Sputa sulle loro foto, passa oltre, e riprenditi la dignità.

Edited by Laen
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Mi ha fatto largamente sorridere la reazione quasi scontata e prevedibile del tuo ex nel momento in cui gli hai esposto i tuoi dubbi circa i comportamenti di F., reazione che pare una mitragliata d'accuse da manuale che mi inducono a pensare che lui le desiderasse e e se le aspettasse.

 

Premesso ciò, la rapida sequela di eventi che hanno portato alla guilty passion tra il tuo figlio di buonadonna - alias EX - e quel gran bastardo di F. non mi convince: pare un gran siparietto volto a farti pesare l'allontanamento e la frapposizione che questo F. ha perpetrato nella relazione col tuo ex. Il fatto che lui non abbia mostrato né gelosia né risentimento non implica che non siano, in realtà, stati celati dietro ad una corazza di sicurezza.

 

Ad ogni modo gli eventi han subito un drastico epilogo a cui non è il caso di porre rimedio alternativo.

Qualsiasi fossero le loro intenzioni, autentiche o meno, sei stato vessato da due latrine umane che non penso sia il caso, in alcun modo, di mantenere nella tua vita.

 

Sputa sulle loro foto, passa oltre, e riprenditi la dignità.

La cosa peggiore è che le due latrine umane sono entrambi colleghi universitari: l'etero di facciata partirà in erasmus, per fortuna, ma il figliodibuonadonna che mi sta rovinando la testa dovrò sorbirmelo in facoltà per un altro intero semestre...

Devo solo trovare la forza di diventare totalmente indifferente nei prossimi due mesi (due sono già passati dallo spiacevole evento!), altrimenti non sarà solo alle loro foto che avrò voglia di sputare...

 

Grazie per il parere e per l'incoraggiamento, Laen.

Edited by Elynch91
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Allora innanzitutto per il modo con cui hai scritto la vicenda, con carattere piccolo, senza sintesi e con lo sfondo azzurrino dovresti essere PUNITO per il dolore oculare che mi hai provocato.

 

Ma veniamo a noi.

 

il male gratuito che mi ha fatto e continua a farmi

Il male ti può essere fatto finché tu lo permetti. E non sono le persone che lo generano, è la tua percezione dei fatti che lo genera. Potresti benissimo essere totalmente indifferente alla vicenda. Potresti percepire delusione e amarezza, o magari sopresa: potresti ridere della buffa stupidità delle persone che ti circondano e della loro inettitudine nel gestire la situazione e nel gestire loro stessi. Potresti essere sollevato nell'aver scoperto praticamente nell'immediato che la frequentazione di queste due persone oramai aveva esaurito per te ogni potenziale positivo e stava diventando solo una rogna.

 

vivendo stra-felice la sua fuga d'amore con un viscido narcisista simulatore, che con le parole ci sa fare da Dio purtroppo

Questo non è un tuo problema: per tua grande fortuna è un SUO problema, e ora per lui saranno cazzi amari riuscire a gestire, da perfetto novellino, una situazione di legame affettivo con una persona così pericolosa e priva di scrupoli. Ad ogni modo è una questione sua, non tua, e tu puoi solo gioire per essere scampato ad una ragnatela così ben tessuta.

 

che con i suoi estri retorici ha cercato prima -e di questo ne sono convinto- di sedurre me per poi, una volta constatato lo scacco, ripiegare su di lui (mi chiedo se/come il mio ex non ci arrivi!), solamente per togliersi dalla scarpa il suo sassolino... come se l'omosessualità fosse un gioco (è arrivato a dire alla sua ex che "questo sottobosco [=l'omosessualità e la trasgressione] è così poetico)! Mi chiedo se quell'F. sia realmente omosessuale...

Anche questa è una ipotesi, ossia il ripiego, ma anche questo è un problema (piuttosto agghiacciante) dal quale cui puoi ben gioire di essere scampato, perchè ora non riguarda più te ma quell'altro poveretto. Ora sei libero, e con un gran bel bagaglio di esperienza che potrai usare per proteggerti e per crescere.

 

Conosceva le mie paure (la paura dell'abbandono, il timore di essere sostituito con un altro preferito a me, quello di essere ingannato): purtroppo -avrei dovuto mordermi la lingua quel giorno- gliele avevo confessate tutte

Mi viene giusto da pensare che è proprio questo il punto da cui devi partire per poter sfruttare questa esperienza costruttivamente. Le paure non vanno confessate, vanno invece metabolizzate ed affrontate da soli. Se le confessi non le sconfiggi, semplicemente le usi come argomento di conversazione. Se poi le confessi proprio a chi potrebbe, volontariamente o (di solito) involontariamente attivarle, è il segno evidente che hai bisogno di ricalibrare completamente il rapporto che hai con te stesso, perchè tu solo puoi gestire le tue emozioni, le tue aspettative, la tua esistenza e il tuo "funzionamento psicologico". Delegare ad altri questo gravosissimo compito non solo è inutile ed impossibile, perchè gli altri non hanno la più pallida idea nè la benché minima capacità di intervenire (né sarebbe giusto che l'avessero), ma è anche ferocemente controproducente perchè offre un illusorio scarico di responsabilità che ti rende del tutto inerte e ignaro e ti impedisce di leggere chiaramente e istintivamente le tue esigenze facendoti praticamente del male da solo.

Edited by Sampei
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fossi in te io rimarrei amico di questa ragazza, può essere una conoscenza comunque piacevole.

 

quei due non credo meritino altre parole spese a riguardo: chi è così pronto a lasciare e disfare, incurante del legame precendente (soprattutto quello altrui) conosce solo nozionisticamente la profondità della passione di cui tanto legge in scritti forbiti.

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Non capisco questa paura di usare il termine bisex.

Se stato lasciato per un ragazzo bisex non per un "etero".

 

Capita. Tu stesso volevi mollarlo quindi non é un problema.

 

Capisco restarci male per l'amico ma ti ha ampiamente dimostrato che non era una vera amicizia quindi poco male. Di amici te ne farai altri.

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Mio caro amico il tuo è un caso come...ce ne sono tanti.

 

Ti sei innamorato di una persona che ti ha piantato per un'altro, non sei l'unico.

 

Il fatto che ti abbia lasciato per un bisex (o magari gay represso, che solo con lui ha trovato il coraggio di uscire allo scoperto chi lo sa...) cambia poco per te: sempre piantato sei stato, lo so è dura ma devi fartene una ragione, sono cose che nel gioco dell'amore possono accadere ( e infatti accadono spesso): il tuo ex ha trovato qualcuno che gli faceva battere il cuore di più, era ricambiato e ci si è buttato a pesce, le cose sono andate così e non puoi farci nulla.

 

Il mio consiglio è rompere ogni rapporto con loro, non cercare più il tuo ex non dargli neppure la soddisfazione di rivolgergli ancora la parola,  e cercati subito qualche altro, vedrai che quando lo avrai trovato il dolore passerà.

 

Ccondivido i'idea di tenerti invece buona la ragazza, un'amica può essere una cosa bella.

 

cerca di essere forte.

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Da come hai scritto sembra comunque che il rapporto tra te e il tuo ex non fosse basato su solidissimi supporto, oltre a essere relativamente giovane, per cui in parte, la possibilità di una rottura dovrebbe essere stata messa in conto, non credi? Sul modo in cui tutto è successo, è chiaro che noi sentiamo una sola campana (tu) e non abbiamo modo di sentire loro e le rispettive versioni, per cui per onestà intellettuale non mi sento di dare la colpa al 100% solo a loro due. Hai,provato a fare una verifica di come hai gestito il rapporto, delle tue iniziative di abbandono di F per non far sentire J poco importante o per aver lasciato J andare a una festa in cui tu sapevi dell'alta probabilità che J potesse cadere nelle mani di F?

 

Per finire mi sento anche didmirti che è normale sul come ti senti ora che hai chiuso una storia e che continui a vedere loro all'università, ma vedrai che fra qualche settimana la cosa andrà a scemare autonomamente. Piuttosto, saresti pronto a risalire in sella dopo la caduta rovinosa?

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tu solo puoi gestire le tue emozioni, le tue aspettative, la tua esistenza e il tuo "funzionamento psicologico"
 

 

Vero.

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HyvanRimbaud

Da quanto tempo non leggevo un post così affascinante e ben scritto... (ovviamente mi dispiace per la tua storia, ci mancherebbe!)

 

Ti dico ciò che ho avuto modo di percepire istintivamente nel corso della lettura, anche perché rivedo parti di me in tutti e tre i membri della vicenda e più che limitarsi a fare considerazioni sui singoli, qui serve un bel lavoro di integrazione dei comportamenti del "gruppo" per comprendere a fondo le dinamiche che sono venute a crearsi, accettarne le conseguenze e andare avanti. 

 

 

 

Ho vissuto a partire dalla scorsa primavera una relazione di 7 mesi ca. con un mio collega universitario: per me era la seconda esperienza, dopo 2 anni di "pausa" dalla prima; per lui la prima storia in assoluto della sua vita. Le cose sembravano andare piuttosto bene, nonostante sapevamo di non conoscerci bene al 100%, e nonostante sentissi che da parte sua ci fosse spesso una sorta di resistenza che gli impediva di lasciarsi andare del tutto, e che, quando gliene chiedevo con molta tranquillità ragione, motivava con la sua paura di affezionarsi troppo o di fidarsi troppo in fretta. Nel complesso, comunque, mi sembrava un atteggiamento normale, specie per chi è alla sua prima esperienza, e che solo il tempo e la pazienza avrebbe potuto rendere sicuro e deciso.

L'idealizzazione... :)

Nel suo caso, essendo la prima vera esperienza, è più probabile si sia trattato di innamoramento, più che di amore vero e proprio. La differenza penso tu la conosca bene: il primo è più simile ad una ossessione, il secondo ha molte cose in comune con il "sacrificio". Vederlo iper-tutto nei tuoi confronti nel primo periodo probabilmente è stata per te come una ventata di freschezza dall'apatia emotiva che ti ha accompagnato in quei due anni di pausa dalla tua precedente relazione, credo a sto punto finita male se per due anni non ti sei più impegnato con nessuno. La tua "pecca", se così si può dire, è stata forse volerci vedere a tutti i costi quello che volevi vedere, cioè una persona innamorata di te e che tu stesso CREDEVI di ricambiare. Col tempo ti renderai conto che nemmeno tu lo hai mai amato per davvero, altrimenti il desiderio di conoscerlo al 100% e di andare oltre le sue mura interiori ce lo avresti avuto fin da subito, non avresti fatto finta di niente. Non è nemmeno una questione di comprensione o di lasciargli spazio, è naturale quando si ama qualcuno. Probabilmente avevi paura di perderlo se ti fossi fatto troppo insistente e come hai detto tu più avanti si è realizzata la profezia autoavverante consapevolizzata a posteriori. Ti capisco molto bene perché ci sono passato anch'io e condividiamo più o meno le stesse paure.

 

Il tuo amico poeta è un piccolo narcisista, un ragazzo profondamente solo nella sua più intima sfera dell'Io che solo nella cripticità e nella capacità penetrante (e seducente, ma mai violenta) della poesia è riuscito a trovar conforto. Chi si SENTE poeta non è in grado di condividere il proprio mondo interiore con nessuno. La ragazza probabilmente era una delle tante illuse che vedono ciò che vogliono vedere limitandosi alle "belle qualità" tangibili del proprio partner, piuttosto che intravedere l'oceano di merda e sangue sepolto in profondità. In te ha trovato più che un amico, un confidente, una persona  con la quale poteva esprimersi sentendosi almeno in parte capito. Un amico non farebbe mai una bastardata del genere, ecco perché sono convinto sia un ragazzo profondamente solo, per quanto con la lingua d'oro che si ritrova sia capace di circondarsi di tante persone. C'è una sottile forma di disprezzo in questo modo di rapportarsi con le persone tipica appunto del narcisismo. 

 

Comunque... tu hai tenuto un po' il piede in due scarpe, ballando la danza puntualmente con un secondo di ritardo ad ogni passo: ti sei avvicinato al poeta nel momento in cui avresti dovuto forse cagare di più il tuo ex, quando hai realizzato di starlo perdendo ti sei riavvicinato, ma era ormai troppo tardi (minando così anche il rapporto col poeta), sabotando così il rapporto con entrambi. Mi chiedo se tutto ciò non fosse inconsapevolmente voluto... probabilmente per mettere alla prova entrambi in un momento di profonda insicurezza tuo. Qualcosa mi dice che un po' sto poeta ha sedotto anche te.

 

Credo poi che chi pecchi di omertà sia egualmente (se non di più) responsabile in un tradimento. Il tuo ex, per quanto vigliacco e con una coda di paglia lunga chilometri, dicendoti che sarebbe andato a cena con il poeta ha voluto metterti alla prova un'ultima volta e puntualmente l'hai fallita. Questo ritorno di fiamma che magari senti è solo senso di colpa... col tempo quando saprai far pace con te stesso metterai da parte tutta sta storia e andrai avanti, con un po' di esperienza in più mi auguro. 

Su una cosa però ha ragione: sei paranoico. Il paranoide ha la tendenza, quando non è in grado di elaborare o integrare i propri tormenti interiori con ciò che accade all'esterno di sé, di proiettare queste paure senza nome sugli altri, facendo così vivere la scena all'esterno di sé, convinto di poter "controllare" la situazione con il minimo del coinvolgimento (e dunque del danno).

E' dura lavorare su sé stessi sotto questo profilo, te lo dico per esperienza personale ;) Ma si può sicuramente migliorare, basta avere un po' più di fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità: solo così si può avere autenticamente fiducia nel prossimo. 

 

Quanto a loro due, per concludere, dureranno ancora un po'. Non perché il loro sia vero amore, ma per il tuo ruolo in tutta questa storia: tu sei l'elemento che, per quanto possano essere diversi loro due, li ha in qualche modo legati (anche se in modo "malato"). Ciò che li unisce è il senso di colpa nei tuoi confronti, ma una storia nata sul senso di colpa non è destinata a reggere a lungo. Quando scoppieranno spero per te che tu abbia saputo per davvero voltar pagina, così da non permettere a nessuno dei due di ritornare nella tua vita come se nulla fosse successo. Mi sembri un ragazzo molto intelligente, saprai rispettarti di più, ne sono convinto ;)

Edited by HyvanRimbaud
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Ma è F. a liquidarmi sussurrandomi con spietata freddezza: "Non sei tu a scrivere la storia: siamo noi a farlo".

 

 

Non avevi anche te una bella rima da controbattere con l'effetto di calcio nei gioielli di famiglia??

 

Fregatene di tutto e vai avanti!

 

E' comprensibile che tu ci sia rimasto male della situazione. Ora basta.

 

Hai sprecato molto tempo su gente che probabilmente non ha rispetto di te. Questa gente si è curata di te! In passato ti sei preoccupato di alcune situazioni. Pensavi che il tuo comportamento potesse urtare la loro sensibilità (...di sensibilità ne hanno avuta tanta...ehhh).

 

Devi stare male a causa di questa gente?

 

(Penso che la risposta sia scontata)

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Sta di fatto che, in seguito a questo confronto, dentro di me si è come innescato uno strano meccanismo di autodifesa che mi ha condotto, nelle 3 settimane successive, ad allentare il mio coinvolgimento emotivo nei confronti del mio ex.: avevo sempre meno voglia di sentirlo e vederlo, non mi andava di farci l'amore, né di dormire insieme o passare insieme più tempo di quello che intendevo dedicare alle mie occupazioni prioritarie (lo studio in primis); nell'ultima settimana prima della rottura mi sono persino rifiutato di baciarlo.

Forse questo ha in parte influito? Oltre alla vostra capacità di coppia nell'affrontare una discussione civile pari allo zero?

Sii più sintetico la prossima volta, anche la sintesi è una capacità linguistica al pari del tuo sfoggio di eloquio 

Edited by Chris
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@Chris, anche io trovo che quella frase sia la più significativa (e incomprensibile) del racconto.
anche secondo me è molto significativa, ma non poi così incomprensibile.

 

In fondo chi dice che il famoso "sesto senso" debba per forza essere solamente il titolo di un film o un modo di dire desueto?

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La cosa allucinante della storia è la morale finale: "Non abbiate mai paura di trascurare il vostro fidanzato" :)

AHAHAHAHAH

 

Oddio non saprei, dammi un attimo, proviamo ad estrapolare ad una morale della favola un po' meno nichilista...

 

una cosa tipo "Le sensazioni e le emozioni possono accorgersi ben prima della razionalità di quando un legame è ormai morto" può andar meglio?

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