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La fine di una storia


mitch90

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Ciao a tutti,

 

sono stato fidanzato con un ragazzo per 2 anni; l'ho amato come non pensavo fosse possibile amare una persona, ma ora è finita. Uno dei problemi che hanno reso impossibile continuare a stare insieme era la mancanza di fiducia da parte sua, nonostante due anni passati insieme.

Vi narrerò la mia storia; sarò grato a chi avrà il piacere di leggerla e di esprimere un'opinione a riguardo.

 

Ci siamo conosciuti in chat; un caso fortuito ha voluto che entrambi fossimo collegati nello stesso momento, ci siamo accordati per un incontro... ed è stato amore a prima vista. Appena l'ho guardato negli occhi ho capito che non sarebbe stata la solita scappatella da Romeo, ma che mi sarei potuto innamorare di quella persona; e così è stato. 

Stavamo molto bene insieme; i suoi amici mi adoravano, e i miei adoravano lui. Era una persona solare, intelligente, di compagnia e con una bella carriera lavorativa nonostante la giovane età. Non potevo desiderare di meglio. Amava viaggiare, come me; non riusciva mai a dirmi di no, ed era pure un gran bel ragazzo. Credevo di aver trovato la mia persona, quello giusto.

 

Fin dall'inizio, però, c'è stata una forte manifestazione di insicurezza da parte sua; mi ha mentito sulla sua età, levandosi qualche anno! Niente di troppo grave (pensavo allora), infatti lo perdonai.

Dopo una sola settimana di frequentazione mi ha chiesto di essere il suo fidanzato, e dopo due sole settimane mi aveva già comprato lo spazzolino! Io nel frattempo era partito per un campo di lavoro che mi avrebbe impegnato tutto il mese di agosto. Ben presto mi ritrovai a trascorrere TUTTI i weekend a casa sua. Dopo pochi mesi di relazione abbiamo iniziato a parlare di un futuro insieme, di matrimonio, figli (aveva già scelto i loro nomi!); si fece trasportare dai sogni e non smetteva un momento di parlare del domani, e io stavo al gioco. Mi piaceva che avesse le idee così chiare.

 

Sei mesi dopo sono cominciati i problemi: poiché capitava spesso che io aspettassi fuori casa che uscisse da lavoro (io studiavo all'uni e avevo orari molto più flessibili), gli ho chiesto di avere una copia delle chiavi di casa sua, così da poterlo aspettare a casa. Alla mia richiesta è letteralmente impazzito; non se la sentiva proprio di darmi una copia delle chiavi di casa sua. Io ci rimasi male, poiché erano mesi che passavo ogni singolo weekend da Lui, ma non demorsi. Gli dissi che non importava ma gli chiesi in cambio di smettere di parlare di futuro, figli e quant'altro, poiché reputavo non avesse molto senso data la sua ritrosia a darmi la chiavi! Non mi ascoltò. Continuò imperterrito a parlare del domani, e io cominciai a rendermi conto di avere a che fare con una persona che non voleva saperne di scendere a compromessi. Convinto di lasciarlo, mi ha poi implorato di perdonarlo e mi ha dato la chiave di casa sua. Sembrava convinto che fosse la cosa giusta.

 

Oggi, un anno e mezzo dopo, i problemi sono rimasti gli stessi. Per la prima volta gli ho chiesto di potermi fermare da lui da solo (lui era dai suoi); la sua risposta è stata: "Non ne vedo il senso senza di me, ma se proprio vuoi va bene". Allibito, gli dissi che non potevo credere che dopo due anni non si fidasse di me. Lui mi ha ricordato che la chiave mi doveva servire per aspettarlo a casa, niente di più. Gli feci notare che erano passati 18 mesi, che le cose avrebbero dovuto evolversi. A quel punto Lui mi ha risposto: "Ma tu cosa mi dai?". A quel punto mi sono cadute le palle. In due anni non gli avevo mai chiesto nulla, a parte le chiavi. Sono una persona responsabile, indipendente e rispettosa. Lui sosteneva che io non fossi mai contento e che sembrava che non mi bastasse mai quello ke mi dava (???). E ha concluso dicendo che non mi avrebbe dato più nulla finché anch'io non avessi potuto dargli altrettanto. 

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La tua vicenda dimostra in maniera discretamente chiara che l'eccessiva idealizzazione di un rapporto comporta, spesso, la sottovalutazione del presente e di quello su cui andrebbero spese le forze maggiori.

La sua apparente mancanza di fiducia potrebbe essere riflesso di un suo lato caratteriale che prescinde da te e dalla vostra coppia, non so quanto tu possa lavorarci sopra.

Quel suo "ma tu cosa mi dai?" potrebbe riferirsi ad un'apertura astratta come riflesso della tua fiducia, più che a qualcosa di strettamente materiale.

Non c'è un granché da consigliarti, se non farti ragionare sulla reale importanza di questo limite: a te, soggettivamente, pesa molto per la vostra relazione? è un limite insormontabile? 

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Come dovrei interpretare questo suo comportamento? Come posso sentirmi dire "tu cosa mi dai" dopo due anni insieme? Vi assicuro ke io non gli ho mai dato motivo di non avere fiducia in me (lo ha ammesso lui stesso); lui dice ke non si tratta di fiducia, ma di spazi. Ma come è possibile fare certi discorsi dopo 2 anni e 12 giorni al mese (a volte anche di più) passati insieme sotto lo stesso tetto e fiumi di parole sul futuro e su progetti di vita insieme? 

 

Lui non vede il problema, non vede l'incoerenza. Io vedo un ragazzo con dei gravi problemi di ansia, che non riesce più a fidarsi perché tre anni fa ha avuto una brutta delusione da un ragazzo che l'ha usato e trattato come un papà (a suo dire). Ma io non sono così! Non può non averlo capito dopo tanto tempo. Per quanto una persona possa essere affezionata alle sue cose e a tutto quello che si è conquistata, non credete che a un certo punto, se intende passare la vita con qualcuno, è necessario aprirle le porte?

 

Grazie in anticipo :)

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L'avrà capito di certo, ma non è facile liberarsi dai mostri del passato.

Direi che siam passati da un "Non ti lascio le chiavi" a "servono solo per aspettarmi" - da quanto ho compreso. E' un passo avanti, no?

Col tempo, magari, andrà sempre migliorando. Ripeto, sta a te e a quanto questo limite sia inficiante per la vostra relazione.

Edited by Laen
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prima spiegami questo:

 

Dopo una sola settimana di frequentazione mi ha chiesto di essere il suo fidanzato, e dopo due sole settimane mi aveva già comprato lo spazzolino! 

 

:aha:

 

in amicizia sai come si fa quando si esce, na volta prendi tu l'auto e na volta io...già cosi funziona

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La tua vicenda dimostra in maniera discretamente chiara che l'eccessiva idealizzazione di un rapporto comporta, spesso, la sottovalutazione del presente e di quello su cui andrebbero spese le forze maggiori.

La sua apparente mancanza di fiducia potrebbe essere riflesso di un suo lato caratteriale che prescinde da te e dalla vostra coppia, non so quanto tu possa lavorarci sopra.

Quel suo "ma tu cosa mi dai?" potrebbe riferirsi ad un'apertura astratta come riflesso della tua fiducia, più che a qualcosa di strettamente materiale.

Non c'è un granché da consigliarti, se non farti ragionare sulla reale importanza di questo limite: a te, soggettivamente, pesa molto per la vostra relazione? è un limite insormontabile? 

Arrivati a questo punto, sì, lo è. Dopo due anni secondo me bisogna andare avanti, non stare fermi né tanto meno andare indietro.

Attribuisco questo suo limite a una serie di fattori: Lui è un tipo MOLTO ansioso, patologico direi; colpa della madre (come quasi sempre!); appena laureato si è trasferito in un'altra regione (dal Nord al Sud) per fare un lavoro che non gli piaceva. Ha impiegato due anni per adattarsi al nuovo ambiente, anni nei quali ha fatto una vita di merda. In questi casi è normale attaccarsi alle cose che ti sei conquistato con le tue mani, nonostante le molte sofferenze. E poi c'è anche la storia di questo famigerato ex, che l'ha un po' "traumatizzato". 

 

Con quella frase ha inteso tutelarsi, secondo me. Si è esposto "troppo" e ora, per non rischiare di farsi del male nuovamente, ha deciso di "tagliare le razioni". Però continua imperterrito a parlare di un futuro insieme!! Mi prende per il culo o non si rende proprio conto che quello ke fa riesce solo a ferirmi?

Il punto è che alle sue condizioni e rispettando i suoi paletti la storia potrebbe continuare a vita: non fa ke mettere dei muri, senza sforzarsi minimamente di sporgersi per vedere cosa c'è dall'altra parte. L'unica volta ke l'ha fatto è stato dandomi le chiavi, cosa ke non fa ke rinfacciarmi. Mi sono SEMPRE abbassato io altrimenti. Come si può continuare una storia con queste basi?

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L'avrà capito di certo, ma non è facile liberarsi dai mostri del passato.

Direi che siam passati da un "Non ti lascio le chiavi" a "servono solo per aspettarmi" - da quanto ho compreso. E' un passo avanti, no?

Col tempo, magari, andrà sempre migliorando. Ripeto, sta a te e a quanto questo limite sia inficiante per la vostra relazione.

No, in realtà il nostro accordo è stato quello fin dall'inizio, da quando ha deciso di darmi le chiavi... Non mi sono spiegato bene

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prima spiegami questo:

 

:aha:

 

in amicizia sai come si fa quando si esce, na volta prendi tu l'auto e na volta io...già cosi funziona

Non puoi andare dietro ai più giovani e aspettarti che abbiano le tue stesse possibilità... ;) 

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E' arrivato ordunque il momento della tragica prova del 9. 

Ora, non so in che termini e con quale incisività tu gliene abbia parlato - anche se immagino che lui sia a conoscenza totale del tuo pensiero in merito - ma dovresti esporre il tuo esaurimento di coppia e il balenante pensiero di un'interruzione.

Non come una minaccia, beninteso, quanto più come un mettere a nudo ciò che provi e il fatto che ti senti bloccato in un sgabuzzino.

D'altronde la vita è già abbastanza schifosa di suo, perché sottostare a situazioni non appaganti per paura di cambiare in maniera drastica? o.ò

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Hai perfettamente ragione; ma gliene ho già parlato DECINE di volte. Sono sempre stato molto sincero, non gli ho mai indorato la pillola.. per me è la base.. ma lui non vuole sentire; sbatto contro un muro. E ora, ormai, sono solo stanco.

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La sua ansia smodata e il suo attaccamento materiale sono riflessi di un processo mentale che potrebbe - e dico potrebbe, dato che né io né te siamo psicologi - avere caratteristiche permanenti ed irreversibili, avendolo condizionato nel suo approccio alla condivisione materiale ed astratta.

Il partner è la persona meno indicata a risolvere questioni di questo tipo, se perduranti ben oltre il dialogo e il confronto: o si è il fidanzato, con cui si fanno compromessi, o si diventa crocerossine misericordiose e, di certo, le due cose cozzano.

Cosa preferisci fare? ;) Buona notte.

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paghi le bollette e contribuisci all'affitto e alle spese?

 

perche' da come l'hai scritta la casa e' sua :\

 

probabilmente sarebbe stato diverso se aveste preso un appartamento voi due

allora sarebbe stata vostra

 

idk

Edited by CutHere
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paghi le bollette e contribuisci all'affitto e alle spese?

 

perche' da come l'hai scritta la casa e' sua :\

 

probabilmente sarebbe stato diverso se aveste preso un appartamento voi due

allora sarebbe stata vostra

 

idk

Per passare due notti a settimana da lui devo pagare le bollette e un quarto d'affitto? Se tu avessi un ragazzo e una casa, non troveresti normale invitarlo a casa a dormire per passare del tempo insieme? e dopo due anni ti disturberebbe tanto l'idea che lui dorma nel tuo letto da solo?

Ciò non toglie che la casa sia tua

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Non vedo nulla di trascendentale. Capisco la delusione per la mancanza di fiducia, ma mi chiedo davvero se questo sia motivo per dirvi finiti come coppia e se tu abbia provato, anche con gesti alla tua portata, a disobbligarti nei confronti della sua accoglienza.

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il discorso  non e' neanche la fiducia secondo me

 

e' un po' tutto qui

 

"Ma tu cosa mi dai?"

 

 E ha concluso dicendo che non mi avrebbe dato più nulla finché anch'io non avessi potuto dargli altrettanto. 

 

 

parla di famiglia e di figli

 

 

 

"abbiamo iniziato a parlare di un futuro insieme, di matrimonio, figli (aveva già scelto i loro nomi!); si fece trasportare dai sogni e non smetteva un momento di parlare del domani, e io stavo al gioco"

 

 

e si trova lo studente che gli dorme a casa il week end

 

quel che lamenta magari e' la mancanza di un compagno suo pari (si puo' dire?)

 

l'hai scritto anche tu -> avuto una brutta delusione da un ragazzo che l'ha usato e trattato come un papà 

 

 

quindi

alla tua domanda se avessi un ragazzo e una casa

dopo due anni che parliamo di matrimonio e dei figli

forse vorrei che piu' che due notti alla settimana rimanesse di piu'

e che si, contribuisse con spese e altro, fa parte dell'evolversi della relazioni

e si, sono anche conferme se uno ha delle insicurezze e delle paturnie

che il ragazzetto lo usi come il "papi"

poi cosa vuoi che ti dica

 

a  me sembrano pochi due anni per discorsi del genere

ma lui e' partito in quarta e tu gli hai dato gas..oh o monti o smonti  :grin:

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non lo so... in effetti lui sempre un po' "paranoico" inteso non malattia, ma molto molto prudente nelle sue mosse. Tu sei più giovane ed esuberante e dai, dal tuo punto di vista correttamente, per scontato certi passaggi. Secondo me, semplicemente, passata la cotta iniziale il legame, il feeling di coppia non c'è e probabilmente non siete fatti per stare assieme, se entrambi vi scontrate su vari punti.... non credi? Certo, in una coppia tutti e due devono cedere qualcosa ma non deve essere visto come una sofferenza, una costrizione ma come un dono, un regalo. Se questo per te non lo è è giusto che cerchi altri lidi... niente di grave, niente di strano.

Ci sarebbe da capire anche quanto è la differenza di età.... perché giustamente, a mio modo di vedere, come dici tu se un ragazzo/uomo già in carriera o comunque con un lavoro e decide di stare con un universitario è chiaro che deve mettere in preventivo una serie d icosti che l'altro non può dare...

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Sono molto d'accordo con le osservazioni di @@CutHere.

 

Molte persone parlano di sogni per il futuro in maniera del tutto irresponsabile, ma di fronte a questa leggerezza è bene tutelarsi e strangolare qualsiasi aspettativa possa sorgere.

 

A parte questo, non si può non riconoscere come questo tizio abbia parametrato la propria vita su un criterio che tu sembri totalmente ignorare: la reciprocità e la parità.

 

Proprio perché ha avuto una delusione "da squilibrio" in passato (perché un moccioso s'era approfittato di lui... e te lo ha pure detto!) ora ha impostato la vita di relazione su un intescambio alla pari, su un trattarsi allo stesso livello, anche socioeconomico.

 

Tu invece vuoi ritrascinarlo nell'incubo da cui è fuggito: un parassita che lo ha sfruttato, forse piazzandosi a casa sua, forse usando la sua roba, approfittando della sua disponibilità e buona fede per poi sferrargli probabilmente qualche colpo basso (sono queste le sensazioni a cui allude quando ti parla del tuo passato... tienile presente, abbi empatia!).

 

A nessuno gliene frega niente della tua buona volontà o del fatto che sei in buona fede.

Le persone infatti si fanno del male a vicenda anche senza volerlo.

 

Lui vuole da te DEI FATTI CONCRETI che gli permettano di poter dire: SIAMO IN CONDIZIONE DI PARITA'.

 

e tu finora te ne sei fregato, facendo capricci e crogiolandoti nelle aspettative. Chiedendo, senza dare. Non esiste il principe azzurro, esiste solo onestà fra persone benintenzionate che realizzano passo dopo passo i propri obiettivi di vita. Insieme, o da soli. Perché è questo lo spirito di due persone che fanno sesso consenziente: io non ottengo vantaggi materiali da te, tu non ottieni vantaggi materiali da me.

Edited by Sampei
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Premessa: che lui sia più grande di te è chiaro, però non ho capito quanta differenza di età ci sia tra voi; magari l'hai scritto e m'è sfuggito

 

Cmq,  

 

Si è esposto "troppo" e ora, per non rischiare di farsi del male nuovamente, ha deciso di "tagliare le razioni".

che significa sta frase?

non credo ti passi la paghetta per stare da & con lui o per fargli i mestieri in casa...

 

La sua ansia smodata e il suo attaccamento materiale sono riflessi di un processo mentale che potrebbe - e dico potrebbe, dato che né io né te siamo psicologi - avere caratteristiche permanenti ed irreversibili, avendolo condizionato nel suo approccio alla condivisione materiale ed astratta.

Il partner è la persona meno indicata a risolvere questioni di questo tipo, se perduranti ben oltre il dialogo e il confronto: o si è il fidanzato, con cui si fanno compromessi, o si diventa crocerossine misericordiose e, di certo, le due cose cozzano.

Cosa preferisci fare? ;) Buona notte.

condivido & sottoscrivo,

anche se -purtroppo per voi- anch'io la penso come Cangrande:

 

Secondo me, semplicemente, passata la cotta iniziale il legame, il feeling di coppia non c'è e probabilmente non siete fatti per stare assieme, se entrambi vi scontrate su vari punti.... non credi? Certo, in una coppia tutti e due devono cedere qualcosa ma non deve essere visto come una sofferenza, una costrizione ma come un dono, un regalo. Se questo per te non lo è è giusto che cerchi altri lidi... niente di grave, niente di strano.

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Concordo con @@CutHere

Io "convivo" con il mio ragazzo solo i weekend in quanto siamo entrambi studenti (io vivo con i miei e lui con dei coinquilini). 
Il discorso della chiave, spazzolino ecc lo introdusse lui (e ci furono problemi con i coinquilini all'inizio).. fu lui a decidere di darmi una copia delle chiavi e a darmi libertà di entrare in casa sua a mio piacimento. 
Cioè è chi ha la casa che ti dà la chiave, per fiducia o per altro, non certo tu che la chiedi ;) Son cose che vengono da sé altrimenti è vista solo come "un'invasione". 

Peraltro io contribuisco sempre un po' perché non esiste che 3-4 giorni la settimana io stia a casa sua a sprecare acqua, gas, luce ecc gratis. Quindi o pago metà spesa al supermercato o do una quota forfettaria al mese.. un po' per apparire bello ed educato con i coinquilini. 
Se lui vive da solo, posso capire la necessità di avere propri spazi, ma nemmeno! Prima di tutto hai detto che andavi da lui solo il weekend.. quindi il resto della settimana? Lui che fa? Il circolo segreto massonico? 

parlava del futuro.. ma metterlo in pratica? Tu sei sempre uno studente, lui lavora.. non so quanto sia la differenza di età fra voi due.. ma per uno che lavora la differenza con un fidanzato studente la sente benissimo.. e anche molta ;) 

Saresti capace di trasferirti completamente da lui e smezzare le spese come si comanderebbe in ogni coppia convivente? 

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Bene, questo era proprio il confronto in cui speravo :)

Dunque, è ovvio ke ogni volta ke ho potuto sono stato "riconoscente": è capitato ke la spesa gliela pagassi io (nei limiti delle mie possibilità; la mia situazione economica familiare non è delle migliori), oppure che gli offrissi la cena. E' anche capitato che lui venisse a casa dei miei (anche se mi rendo conto che non è proprio la stessa cosa); la mia famiglia l'ha sempre accolto nelle varie occasioni di festa (così come ha fatto la sua, anche se in veste di "amico").

 

La differenza di età è di 8 anni. Non tantissimi, ma si sente già. Se ne avessi le possibilità vivrei con lui; ma al momento non posso, e non ho intenzione di fare il mantenuto (e lui lo sa). Passare da lui il weekend è diventata una norma in modo del tutto automatico, ed è nato da lui. Non gli ho di certo chiesto di ospitarmi ogni sabato e domenica.

In origine la chiave gliel'ho chiesta x una questione di mera comodità; dopo tanti mesi e tante notti trascorse nello stesso letto mi sembrava una cosa "normale", ma evidentemente ho sbagliato.

 

Discorso della PARITA': non credi che invece lui così crei disparità? Quella frase mi ha fatto sentire un pezzente, più che un suo pari! Conosce la mia situazione familiare, sa ke sono uno ke si fa il culo (faccio svariati lavoretti e mi sto laureando in tempissimo!). Lui mi ha sempre detto ke non era un problema ke io mi fermassi; ha sempre detto ke appena avessi avuto io le possibilità lo avrei "ripagato" (passatemi il termine) di tutto quello ke lui ha fatto x me fin'ora.

In due anni non era mai successo ke gli chiedessi di fermarmi da lui una notte da solo; dopo tanto tempo davo per scontato che non ci fossero problemi. Tutto lì.

Nn ho mai rivendicato diritti di proprietà. Davo x scontato ke un domani, trasferitici in Francia, avrei pensato io alla casa, avrei trovato lavoro prima io (non ha una grande dimestichezza con la lingua). Lui sarebbe arrivato dopo, si sarebbe preso tutto il tempo x cercare lavoro, senza ke gli facessi mai pesare la sua condizione di "disparità"!

Credevo ke dopo tanti progetti di una vita insieme il passaggio chiavi fosse automatico. Questo, ripeto, contribuendo nel limite delle mie possibilità e con l'idea che un domani ci sarebbe stato un ritorno. 

 

Non vi sembra ke pompare una persona con discorsi continui (CONTINUI) sul futuro, a fianco ad atteggiamenti del genere, rischino di illudere l'altra persona?

Edited by mitch90
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Sono molto d'accordo con le osservazioni di @@CutHere.

 

Molte persone parlano di sogni per il futuro in maniera del tutto irresponsabile, ma di fronte a questa leggerezza è bene tutelarsi e strangolare qualsiasi aspettativa possa sorgere.

 

A parte questo, non si può non riconoscere come questo tizio abbia parametrato la propria vita su un criterio che tu sembri totalmente ignorare: la reciprocità e la parità.

 

Proprio perché ha avuto una delusione "da squilibrio" in passato (perché un moccioso s'era approfittato di lui... e te lo ha pure detto!) ora ha impostato la vita di relazione su un intescambio alla pari, su un trattarsi allo stesso livello, anche socioeconomico.

 

Tu invece vuoi ritrascinarlo nell'incubo da cui è fuggito: un parassita che lo ha sfruttato, forse piazzandosi a casa sua, forse usando la sua roba, approfittando della sua disponibilità e buona fede per poi sferrargli probabilmente qualche colpo basso (sono queste le sensazioni a cui allude quando ti parla del tuo passato... tienile presente, abbi empatia!).

 

A nessuno gliene frega niente della tua buona volontà o del fatto che sei in buona fede.

Le persone infatti si fanno del male a vicenda anche senza volerlo.

 

Lui vuole da te DEI FATTI CONCRETI che gli permettano di poter dire: SIAMO IN CONDIZIONE DI PARITA'.

 

e tu finora te ne sei fregato, facendo capricci e crogiolandoti nelle aspettative. Chiedendo, senza dare. Non esiste il principe azzurro, esiste solo onestà fra persone benintenzionate che realizzano passo dopo passo i propri obiettivi di vita. Insieme, o da soli. Perché è questo lo spirito di due persone che fanno sesso consenziente: io non ottengo vantaggi materiali da te, tu non ottieni vantaggi materiali da me.

Ti sbagli @Sampei; io non gli ho mai chiesto NULLA in due anni; ho sempre cercato di lenire le sue insicurezze, ho sempre abbassato la testa e mi sono adattato. SEMPRE. E non è stato facile (non lo è mai), ma ero follemente innamorato e l'ho fatto. Senza remore.

Ma quali capricci? Chiedergli di poterlo aspettare a casa d'inverno mentre lui è a lavoro ti sembra un capriccio? Aspettarti ke la persona che viaggia con la fantasia continuamente faccia qlcs di concreto sarebbe crogiolarmi nelle aspettative?

 

Se lui non mi avesse pompato tanto, se avessimo vissuto una relazione più alla giornata (ci sta parlare di futuro, ma non puoi fare continui riferimenti ai nostri figli ogni volta ke ne hai l'occasione!), se avessi dormito da lui ogni tanto, allora come potrei pretendere ke lui faccia un passo del genere?

I presupposti erano molto diversi però; le aspettative che mi sono creato hanno avuto origine da fiumi di parole e di promesse. E nonostante questo, pur avendo la chiave di casa, pur sapendo che sono una persona rispettosa, pur essendo il tuo fidanzato, quello con cui dici di voler trascorrere il resto della vita, mi rispondi che non ne trovi il senso? E allora di cosa cavolo stiamo parlando?

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il discorso  non e' neanche la fiducia secondo me

 

e' un po' tutto qui

 

"Ma tu cosa mi dai?"

 

 E ha concluso dicendo che non mi avrebbe dato più nulla finché anch'io non avessi potuto dargli altrettanto. 

 

 

parla di famiglia e di figli

 

 

 

"abbiamo iniziato a parlare di un futuro insieme, di matrimonio, figli (aveva già scelto i loro nomi!); si fece trasportare dai sogni e non smetteva un momento di parlare del domani, e io stavo al gioco"

 

 

e si trova lo studente che gli dorme a casa il week end

 

quel che lamenta magari e' la mancanza di un compagno suo pari (si puo' dire?)

 

l'hai scritto anche tu -> avuto una brutta delusione da un ragazzo che l'ha usato e trattato come un papà 

 

 

quindi

alla tua domanda se avessi un ragazzo e una casa

dopo due anni che parliamo di matrimonio e dei figli

forse vorrei che piu' che due notti alla settimana rimanesse di piu'

e che si, contribuisse con spese e altro, fa parte dell'evolversi della relazioni

e si, sono anche conferme se uno ha delle insicurezze e delle paturnie

che il ragazzetto lo usi come il "papi"

poi cosa vuoi che ti dica

 

a  me sembrano pochi due anni per discorsi del genere

ma lui e' partito in quarta e tu gli hai dato gas..oh o monti o smonti  :grin:

Forse hai ragione, due anni sono ancora pochi.

Ma se il tuo ragazzo fosse uno studente nel pieno dei suoi studi? Ti aspetteresti cmq questo?

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Non sopporto chi li cerca giovani (barando sull'età) e poi li tratta male. 

La storia delle chiavi è segno di grave malfidenza e la storia delle bollette fa ridere i polli, in questo contesto.

A me questo Tuo ragazzo sembra un po' stronzo, oppure non gli piaci abbastanza...

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In due anni non era mai successo ke gli chiedessi di fermarmi da lui una notte da solo; dopo tanto tempo davo per scontato che non ci fossero problemi. Tutto lì.

Nn ho mai rivendicato diritti di proprietà. Davo x scontato ke un domani, trasferitici in Francia, avrei pensato io alla casa, avrei trovato lavoro prima io (non ha una grande dimestichezza con la lingua). Lui sarebbe arrivato dopo, si sarebbe preso tutto il tempo x cercare lavoro, senza ke gli facessi mai pesare la sua condizione di "disparità"!

Credevo ke dopo tanti progetti di una vita insieme il passaggio chiavi fosse automatico. Questo, ripeto, contribuendo nel limite delle mie possibilità e con l'idea che un domani ci sarebbe stato un ritorno. 

 

Non vi sembra ke pompare una persona con discorsi continui (CONTINUI) sul futuro, a fianco ad atteggiamenti del genere, rischino di illudere l'altra persona?

Beh, ma se non ho capito male, qui il problema tra voi, più che la disparità economica (spero temporanea), mi sembra che sia la poca fiducia che lui ha in te: pare che lui tema che tu voglia/possa sfruttare le cose sue.

 

E, almeno io, non riuscirei a portare avanti una relazione senza che non ci si fidi TOTALMENTE uno dell'altro:

i discorsi sul futuro possono essere anche belli, ma senza quel dettaglio -che è la base di qsi rapporto!- restano solo dei castelli in aria!!

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Beh, ma se non ho capito male, qui il problema tra voi, più che la disparità economica (spero temporanea), mi sembra che sia la poca fiducia che lui ha in te: pare che lui tema che tu voglia/possa sfruttare le cose sue.

 

E, almeno io, non riuscirei a portare avanti una relazione senza che non ci si fidi TOTALMENTE uno dell'altro:

i discorsi sul futuro possono essere anche belli, ma senza quel dettaglio -che è la base di qsi rapporto!- restano solo dei castelli in aria!!

Infatti per me è esattamente quello il problema!

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I presupposti erano molto diversi però; le aspettative che mi sono creato hanno avuto origine da fiumi di parole e di promesse.

Questo devi dirglielo. Arrabbiati per questa cosa. Non aspettarti che lui capisca, ovviamente, arrabbiati solo per sfogarti e stare meglio.

E poi però devi anche ricordarti che gli unici artefici delle nostre aspettative... siamo noi stessi. Questo vuol dire imparare a proteggersi.

 

 

 

io non gli ho mai chiesto NULLA in due anni

Gli hai chiesto le chiavi di casa: è una richiesta estremamente simbolica. Può voler dire parecchio. Teoricamente queste cose non si chiedono: si aspetta l'iniziativa altrui. E se non c'è... Beh qualcosa purtroppo vorrà dire.

 

Che poi, guarda, anche se ti concedesse le chiavi di casa, non vorrebbe dire davvero nulla. Io ho avuto chiavi di casa di gente che è stata in grado di ridurmi in brandelli con una facilità sconcertante.

 

Parlate fra di voi di questo episodio. Prendi l'iniziativa, fai domande scomode. Rivela ciò che ti spaventa. Chiedigli: "che cosa vuoi in cambio?". Chiedigli: "che cosa c'è in casa che forse non dovrei vedere?" Chiedigli: "se non ti fidi di me, perché stiamo ancora insieme?". Provaci, rischia, non lasciare che il silenzio faccia marcire tutto.

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Infatti la chiave è stata l'unica cosa ke mi ha concesso, e ad oggi anche se indirettamente me la rinfaccia.

 

Abbiamo già parlato, gli ho già chiesto tutto.. Sbatto contro un muro, poiché Lui afferma che io pretendo che quella sia anche casa mia! Non so più come farglielo capire; non so più cosa dirgli. Evidentemente non abbiamo una visione simile, tutt'altro. Da parte sua, però, non c'è stata coerenza. 

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no, temo proprio che non ne uscirete:

siete rimasti ad un livello lui+te (che nei primissimi tempi di una relazione è fisiologico; ma dopo anni che state insieme sicuramente no), e non siete MAI diventati un VOI.

 

Insomma, siete ancora due entità distinte & separate (forse per la sua scarsa fiducia) e, almeno lui, non mi pare abbia nessuna intenzione di fondersi [che non vuol certo dire annullarsi!!] nella vostra coppia!

 

scusa la franchezza quasi brutale, ma la vedo così

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Sono passati due anni, questi attriti dovrebbero essere ormai ampiamente superati. 

Io resto convinto che si tratti di una sua paranoia: sebbene lui ti abbia apertamente invitato da lui per i we (cosa che tu hai ribadito) e tu, per quanto possibile, ricambi il favore non riesce a controllare l'irrazionale ansia dovuta dalla condivisione e alle reminiscenze del passato. 

Ne avete parlato, ma a quanto pare non ne siete venuti fuori. Non so quanto possiate farlo nel futuro prossimo. 

Edited by Laen
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