Jump to content

Cassazione sui matrimoni gay


Loup-garou

Recommended Posts

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2015/02/09/nozze-gay-cassazione-no-ai-matrimoni-si-a-statuto-diritti_09f62c2c-b90a-412f-8e1a-f702c9da90bd.html

 

Nozze gay: Cassazione, no ai matrimoni non discrimina, sì a statuto diritti 'Europa e Costituzione non obbligano a ampliare vincolo coniugale'

Il no al matrimonio e pubblicazioni di nozze per le coppie omosessuali non può essere considerato una discriminazione: semplicemente l'Europa e la Costituzione - afferma la Cassazione - non impongono al legislatore di estendere il vincolo del matrimonio alle persone dello stesso sesso che, invece, hanno il diritto ad uno "statuto protettivo", già 'azionabile', con diritti e doveri delle coppie di fatto.

Ad avviso della Cassazione - che ha respinto il ricorso di una coppia gay che voleva sposarsi in Campidoglio e pubblicare le nozze - "la legittimità costituzionale e convenzionale della scelta del legislatore ordinario, in ordine alle forme ed ai modelli all'interno dei quali predisporre per le unioni tra persone dello stesso sesso uno statuto di diritti e doveri coerente con il rango costituzionale di tali relazioni, conduce ad escludere" che l'assenza di una legge per le nozze omosessuali produca la "violazione del canone antidiscriminatorio". Per la Cassazione, quel che occorre - e su questo i supremi giudici sollecitano "la necessità di un tempestivo intervento del legislatore" - è dare "riconoscimento", in base all'articolo due della Costituzione che tutela i diritti umani dei singoli e della loro vita sociale e affettiva, a "un nucleo comune di diritti e doveri di assistenza e solidarietà propri delle relazioni affettive di coppia" e affermare la "riconducibilità" di "tali relazioni nell'alveo delle formazioni sociali dirette allo sviluppo, in forma primaria, della personalità umana".

Inoltre, i supremi giudici - per avvalorare la loro decisione, in linea con quanto già stabilito da altre sentenze della Consulta, da ultimo con la n. 170 del 2014 - passano in rassegna la Carta dei diritti fondamentali della Ue e osservano che "l'articolo 12, ancorchè formalmente riferito all'unione matrimoniale eterosessuale, non esclude che gli Stati membri estendano il modello matrimoniale anche alle persone dello stesso sesso, ma nello stesso tempo non contiene alcun obbligo". Gli Stati possono regolarsi con ampia autonomia sul tema delle nozze gay. "Nell'art. 8 - prosegue ancora il verdetto - che sancisce il diritto alla vita privata e familiare, è senz'altro contenuto il diritto a vivere una relazione affettiva tra persone dello stesso sesso protetta dall'ordinamento, ma non necessariamente mediante l'opzione del matrimonio per tali unioni". Ma le coppie omosessuali - come tutte le coppie di fatto - non è che non abbiano 'protezione', dato che possono "acquisire un grado di protezione e tutela equiparabile a quello matrimoniale in tutte le situazioni nelle quali la mancanza di una disciplina legislativa determina una lesione di diritti fondamentali scaturenti" da tali relazioni.

 

 

 

Mi sento abbastanza scoraggiato. Da una parte, probabilmente questo richiamo al legislatore servirà a qualcosa. Dall'altra, avremmo senz'altro fatto a meno, in questo momento storico, di un'altra sentenza che dice che non è avere il matrimonio egualitario in Italia è OK.

Link to comment
Share on other sites

Sinceramente dei richiami penso che se impippino abbastanza nell'attuale governo.

Certo non potremo sperare di ottenere il matrimonio per via giudiziaria, questo mi pare abbastanza ovvio.

Il succo del discorso è che l'Unione Europea non ha obbligato nessuno stato a considerare il matrimonio egualitario, e questo lo sapevamo, anche se è certo spiacevole sentirselo ribadire dalla Cassazione.

Link to comment
Share on other sites

Direi che la sentenza della Cassazione è ineccepibile come "fotografia" del diritto vigente sia italiano sia europeo.

E' pacifico che il matrimonio aperto alle coppie dello stesso sesso sia un'innovazione attuale di un istituto che per millenni ed in civiltà diverse ha sempre avuto caratteristiche opposte o quanto meno confliggenti con l'apertura innovativa che chiediamo e perciò tale innovazione dovrebbe essere opera del legislatore, non dell'interprete, benchè non manchi chi pretenda che l'interprete si trasformi in legislatore, soprattutto nell'inerzia o negligenza di questo.

Link to comment
Share on other sites

@Icoldibarin

I richiami, in un momento dove l'attuale governo già ha promesso di trattare l'argomento, non sono certo inutili.

Il problema di questa sentenza non è di diritto, visto che è in linea con precedenti pronunce anche della corte costituzionale, il problema è che ribadire che non c'è violazione del "canone antidiscriminatorio" in questo momento, dove si torna a parlare di leggi, dove giudici e sindaci avevamo fatto aperture alla registrazione delle nozze celebrate all'estero e dove il tema è più controverso che mai, non fa certo bene.

Magari è solo un problema di come è riportata la notizia, ma questa difesa della legittimità costituzionale quando sarebbe bastato negare il bisogno di questione di costituzionalità rimandando alla giurisprudenza della consulta non è che pubblicitariamente ci fa un favore.

 

La questione del diritto dell'UE per me è secondaria da questo punto di vista, perché la situazione del resto d'Europa già ci dovrebbe spingere ad attivarsi senza bisogno di un obbligo giuridico.

Di contro alla nostra Costituzione dobbiamo dare valore noi.

 

 

 

Sulla questione del giudice-legislatore sorvolo, perché è un discorso che è già stato affrontato molte volte e mi ha stufato.

Link to comment
Share on other sites

il problema è che ribadire che non c'è violazione del "canone antidiscriminatorio" in questo momento, dove si torna a parlare di leggi, dove giudici e sindaci avevamo fatto aperture alla registrazione delle nozze celebrate all'estero e dove il tema è più controverso che mai, non fa certo bene.

 

Sull'opportunità di ribadire che non c'è discriminazione si può discutere, d'altronde la Cassazione non sentenzia spontaneamente, ma per ricorsi di parti.

Stante però la tradizionale (millenaria!) funzione etico-sociale dell'istituto matrimoniale, per forza di cose trasfusa nel diritto che lo regola, è difficile accettare l'affermazione che il matrimonio attuale sia discriminante verso le coppie dello stesso sesso:

semplicemente questo matrimonio tradizionale non fu fatto per consacrare l'amore tra due persone, ma per definire una cornice giuridico sociale in cui due persone di sesso diverso potessero stabilmente generare ed educare la prole.

Certamente oggi le cose sono cambiate nella considerazione etico sociale comune ed in parte anche giurisprudenziale, ma il cambiamento non può facilmente essere trasfuso nel diritto vigente per via interpretativa, specialmente in un Paese come il nostro dove è consueta e quotidiana l'incertezza giuridica dovuta alla variabilità delle sentenze anche della Cassazione:

si rischia di aggravare una babele giuridico amministrativa che già fa danni a tutti.

Edited by Mario1944
Link to comment
Share on other sites

 

 

I richiami, in un momento dove l'attuale governo già ha promesso di trattare l'argomento, non sono certo inutili. Il problema di questa sentenza non è di diritto, visto che è in linea con precedenti pronunce anche della corte costituzionale, il problema è che ribadire che non c'è violazione del "canone antidiscriminatorio" in questo momento, dove si torna a parlare di leggi, dove giudici e sindaci avevamo fatto aperture alla registrazione delle nozze celebrate all'estero e dove il tema è più controverso che mai, non fa certo bene.

Beh, ora tu sei certamente più competente di me in materia ma da profano immagino che se due persone, ritenendo che sia violato il canone antidiscriminatorio, chiedono di sposarsi in campidoglio e di pubblicare le nozze una risposta, per quanto non molto piacevole a noi, bisogna pur dargliela.

Quanto ai richiami, pongo un'altra domanda da profano: che valore (e potere) formale hanno verso il governo ed il parlamento?

Può la cassazione obbligare il parlamento a legiferare su una determinata materia in particolari circostanze?

Link to comment
Share on other sites

 

 

Quanto ai richiami, pongo un'altra domanda da profano: che valore (e potere) formale hanno verso il governo ed il parlamento? Può la cassazione obbligare il parlamento a legiferare su una determinata materia in particolari circostanze?

 

Non può neppure la Corte Costituzionale, figuriamoci se possa la Cassazione!

Link to comment
Share on other sites

@Mario1944

Ma che cosa c'entra la tradizione (millenaria!) con il fatto che un istituto sia discriminante oppure no?

E come fai a portare avanti queste idee semi-mafiose come il fatto che appartenenti a una minoranza discriminata non dovrebbero rivolgersi al potere giudiziario per ricercare una tutela?

E perché fai una frittata di incertezza del diritto e mutamento dell'orientamento giurisprudenziale, quando si tratta di due cose differenti?

 

Ma soprattutto, è possibile fare un discorso, per lo meno in ambiente LGBT, relativo alla strategia per ottenere il matrimonio egualitario, senza doversi sorbire la difesa del matrimonio tradizionale?

Perché nel caso non si fosse capito non ho aperto questo topic per dire come avrebbe o non avrebbe dovuto pronunciarsi la Cassazione, ma come questa pronuncia influenzerà noi e la nostra campagna per ottenere i pari diritti. Perché nel caso fosse sfuggito, c'è una campagna in corso: http://www.digayproject.org/Archivio-notizie/piazzate_damore.php?c=7309&m=15&l=it

 

@Icoldibarin

Rilevare il contrasto della legge al canone antidiscriminatorio sarebbe stato in ogni caso compito della Corte costituzionale, che si era già espressa 5 anni fa e la cui giurisprudenza recente si sarebbe potuta usare come scusa per non sollevare questione di costituzionalità. Ma, ribadisco, non ne sto facendo una questione di diritto, ne sto facendo una questione di immagine.

 

I richiami al legislatore non hanno alcun potere formale. Le conseguenze, oltre a quelle di caricarlo di responsabilità politica, son quelle che si leggono nell'articolo: se il legislatore non provvede a colmare un vuoto legislativo, dovrà farlo il giudice attraverso strumenti interpretativi.

Il che mi fa pensare che forse sarebbe meglio insistere per chiedere in sede giudiziaria i singoli diritti, piuttosto che la possibilità di sposarci. È quello che praticamente ci suggeriscono gli stessi giudici.

Link to comment
Share on other sites

 

 

E come fai a portare avanti queste idee semi-mafiose come il fatto che appartenenti a una minoranza discriminata non dovrebbero rivolgersi al potere giudiziario per ricercare una tutela?

 

Ma quando mai ho detto questo????

Comunque per essere un Moderatore usi termini alquanto smoderati:

medice, cura te ipsum.....

 

 

 

 

Ma che cosa c'entra la tradizione (millenaria!) con il fatto che un istituto sia discriminante oppure no?

 

Infatti la tradizione millenaria non c'entra con l'essere discriminante o no.

Il fatto è che il matrimonio non è mai stato discriminante perché non fu costruito come istituto destinato a "contenere l'amore tra due persone":

questa è un'evoluzione recente del matrimonio nell'opinione etico sociale, cui però non ha corrisposto l'evoluzione giuridico normativa.

 

 

 

 

E perché fai una frittata di incertezza del diritto e mutamento dell'orientamento giurisprudenziale, quando si tratta di due cose differenti?

 

Sono cose diverse ma connesse, soprattutto se il mutamento dell'orientamento giurisprudenziale non è, e quasi mai lo è, univoco:

in Italia praticamente ogni tribunale fa storia a sé e le varie sezioni della Cassazione non scherzano.

Anche quando c'è una decisione delle Sezioni Unite poi ci si ritrova con giudizi che la contrastano!

 

 

 

 

Ma soprattutto, è possibile fare un discorso, per lo meno in ambiente LGBT, relativo alla strategia per ottenere il matrimonio egualitario, senza doversi sorbire la difesa del matrimonio tradizionale?

 

Non difendo certo io il matrimonio tradizionale e comunque la mia risposta è che la strategia non può che essere parlamentare legislativa, non certo giurisprudenziale interpretativa.

Link to comment
Share on other sites

Ma quando mai ho detto questo????

Non solo hai ribadito ad ogni risposta di questo topic (compreso quella che hai appena data) che un intervento giurisprudenziale che riconoscesse il matrimonio gay sarebbe per te sarebbe illegittimo, ma ti sei addirittura spinto a collegarvi conseguenze semiapocalittiche (incertezza giuridica! babele giuridico-amministrativa! che fa danni a tutti!).

 

Dire che l'unico che può intervenire è il legislatore e che la strategia non può che essere che "parlamentare legislativa" (??) equivale a dire che i gay non dovrebbero/potrebbero fare nulla per tutelarsi... (pena causare una babele che farebbe danni a tutti?)

Il Parlamento è il luogo in cui si tutelano le maggioranze. È per questo che abbiamo una Costituzione, una Corte costituzionale e un potere giudiziario indipendente: perché anche le minoranze abbiano la loro tutela. Suggerire che non dovremmo usare gli strumenti che la democrazia ci mette a disposizione è l'equivalente di dire alla vittima di bullismo che non dovrebbe fare la spia.

 

 

 

Il fatto è che il matrimonio non è mai stato discriminante

Il matrimonio è sempre stato discriminante, la tradizione millenaria e la percezione sociale non cambiano mica questo fatto.

 

 

 

Sono cose diverse ma connesse, soprattutto se il mutamento dell'orientamento giurisprudenziale non è, e quasi mai lo è, univoco:

in Italia praticamente ogni tribunale fa storia a sé e le varie sezioni della Cassazione non scherzano.

Anche quando c'è una decisione delle Sezioni Unite poi ci si ritrova con giudizi che la contrastano!

Stai ancora una volta facendo un risotto di cose diverse.

Un mutamento di orientamento implica che prima del mutamento ci fosse... un'orientamento, un'interpretazione maggioritaria e stabile. E il fatto che si parli di mutamento e non di sentenza discorde implica l'idea che non si tratti di una semplice voce dissonante, ma del preludio di un nuovo orientamento. Se c'è totale incertezza del diritto non ha neanche senso parlare di orientamento giurisprudenziale o di un suo mutamento.

 

E infatti non ha alcun senso parlare di incertezza del diritto in questo ambito, visto che esiste un chiaro orientamento che è quello ribadito anche in questa sentenza dalla Cassazione, e che sentenze più coraggiose avrebbero semplicemente implicato un mutamento di tale orientamento.

Link to comment
Share on other sites

 

 

Perché nel caso fosse sfuggito, c'è una campagna in corso: http://www.digayproj...=7309&m=15&l=it

Sì, era sfuggito. Onestamente se Arcigay intende creare un'iniziativa di ampio respiro nazionale farebbe bene a pubblicizzare decentemente luoghi e orari, soprattutto se esistono altre manifestazioni analoghe (come sempre accade a San Valentino). Personalmente trovo anche discutibile la scelta di legare questa campagna ad EXPO, dato che molti sostenitori dei diritti arcobaleno sono anche (a ragion veduta) molto scettici riguardo a come è stata gestita l'esposizione universale milanese. Il rischio è che si frammenti troppo il movimento.

Link to comment
Share on other sites

Non solo hai ribadito ad ogni risposta di questo topic (compreso quella che hai appena data) che un intervento giurisprudenziale che riconoscesse il matrimonio gay sarebbe per te sarebbe illegittimo, ma ti sei addirittura spinto a collegarvi conseguenze semiapocalittiche (incertezza giuridica! babele giuridico-amministrativa! che fa danni a tutti!).

 

A parte l'apocalisse che avrei evocata (????) quando ho solo detto una cosa palese che cioè un'apertura del matrimonio in via interpretativa fatta da alcuni giudici e (molto probabilmente) non da altri causerebbe incertezze in merito, com'è ovvio, e poiché non mi pare che la certezza del diritto sia una virtù italiana, la cosa non farebbe che aggiungere incertezza ad incertezze.

Quindi la babele giuridico amministrativa c'è già e non sarebbe certo causata da un matrimonio gay stabilito per via interpretativa, semmai sarebbe accresciuta.

 

 

 

 

 

Dire che l'unico che può intervenire è il legislatore e che la strategia non può che essere che "parlamentare legislativa" (??) equivale a dire che i gay non dovrebbero/potrebbero fare nulla per tutelarsi... (pena causare una babele che farebbe danni a tutti?)

 

L'equivalenza semantica la deduci tu, anche perché la eventuale tutela per via  interpretativa ricevuta dai tribunali varrebbe solamente se la giurisprudenza fosse costante ed univoca nell'interpretazione, ma se c'è qualcosa d'univoco in Italia non è certo la giurisprudenza, neppure quella della Cassazione e praticamente in nessuna materia!

 

 

 

 

Il matrimonio è sempre stato discriminante, la tradizione millenaria e la percezione sociale non cambiano mica questo fatto.

 

Il matrimonio non è MAI stato discriminante perché non è mai stato un istituto rivolto a due persone che si amavano ma a due persone o meglio a due famiglie che volevano generare ed educare una prole comune che ne continuasse il sangue e le tradizioni sacre e profane.

Tu proietti nel passato una concezione recentissima del matrimonio che non è neppure stata recepita dall'ordinamentro giuridico, infatti nessun matrimonio è nullo od annullabile perché manca l'amore!

 

 

 

 

Un mutamento di orientamento implica che prima del mutamento ci fosse... un'orientamento, un'interpretazione maggioritaria e stabile.

 

Non mi risulta che ci sia mai stato un orientamento giurisprudenziale favorevole all'apertura interpretativa del matrimonio ai gay!

Infatti nessun matrimonio mi risulta stipulato tra uomini legalmente in Italia sia pure per disposizione di sentenza giudiziale.

 

 

 

 

E il fatto che si parli di mutamento e non di sentenza discorde implica l'idea che non si tratti di una semplice voce dissonante, ma del preludio di un nuovo orientamento. Se c'è totale incertezza del diritto non ha neanche senso parlare di orientamento giurisprudenziale o di un suo mutamento.

 

E' possibile, ma rimane il fatto che, se l'interpretazione non è univoca, ma solo prevalente perché manca una legge, ciascun tribunale adito farà quello che giudicherà opportuno, come accade per i registri delle unioni civili dove ogni Comune fa quello che gli pare:

se non è incertezza giuridica questa!

 

 

 

 

E infatti non ha alcun senso parlare di incertezza del diritto in questo ambito, visto che esiste un chiaro orientamento che è quello ribadito anche in questa sentenza dalla Cassazione, e che sentenze più coraggiose avrebbero semplicemente implicato un mutamento di tale orientamento.

 

Chiaro orientamento sull'apertura del matrimonio confermato da questa sentenza della Cassazione?

A me sembra proprio il contrario!

Edited by Mario1944
Link to comment
Share on other sites

Una sentenza della Corte di Cassazione - in sé - ha l'autorevolezza

istituzionale che gli deriva dall'art 65 ord. giud. di assicurare la funzione

nomofilattica del diritto, dando gli indirizzi interpretativi uniformi sul

territorio nazionale

 

Lo ha fatto in senso conservativo, avrebbe potuto farlo in senso innovativo

l'unica cosa che si può dire è che un orientamento innovativo può dare adito

a dissensi interni che suggeriscono un pronunciamento a Sezioni Unite

 

Ma nessuna sentenza della Cassazione può creare incertezza, a meno che

nella formulazione dei principi non sia "confusa" e quindi non si capisca cosa

avrebbe voluto dire

 

D'altronde la Corte ha "fotografato" l'orientamento prevalente della cultura

politica italiana, non estraneo alla stessa magistratura che come noto è divisa

in correnti politiche ; manca alla nostra magistratura quella indipendenza e coraggio

che sarebbe necessario avere, per decidere contro la volontà di tutti i partiti politici italiani

 

Inoltre la magistratura - pro domo sua - ha sottolineato ancora una volta la propria funzione

di tutela delle minoranze attraverso singole azioni giudiziarie a tutela dei diritti fondamentali

salvando capra e cavoli

Link to comment
Share on other sites

Vabbeh, Mario1944, lascio perdere questo discorso perché non era quello di cui volevo parlare in questo topic e tanto mi stai rispondendo Roma per Toma.

 

 

Onestamente se Arcigay intende creare un'iniziativa di ampio respiro nazionale farebbe bene a pubblicizzare decentemente luoghi e orari, soprattutto se esistono altre manifestazioni analoghe (come sempre accade a San Valentino).

 

Che tipo di pubblicità ti aspettavi, scusa? Se cerchi su Google, vedrai che l'evento è stato pubblicizzato sui social network, sui siti istituzionali dell'Arci, su tutti i principali siti di notizie LGBT ed è anche comparso sull'occasionale giornale locale.

In quanto gay interessato al movimento, dovresti essere te a assicurarti di tenerti informato usando i mezzi di comunicazione della nostra comunità.

 

Raggiungere il grande pubblico lo si fa attraverso l'evento in sé. Non abbiamo i mezzi di farlo prima.

 

 



Inoltre la magistratura - pro domo sua - ha sottolineato ancora una volta la propria funzione

di tutela delle minoranze attraverso singole azioni giudiziarie a tutela dei diritti fondamentali

salvando capra e cavoli

E qui mi sorge la domanda: per la tutela di quali diritti secondo te dovremmo azionarci?

 

Potrebbe essere utile, chessò, azionarci per la discriminazione in materia di imposta di successione o di pensione di reversibilità, e altri diritti meno chiaramente concedibili alle coppie non coniugate? Son già state fatte azioni di questo tipo?

Link to comment
Share on other sites

Attualmente è stato affermato il principio della parità di trattamento

fra convivenze more uxorio eterosessuali ed omosessuali,la risarcibilità

del danno morale da morte del partner ed il diritto di assistenza fra partner

oltre al notorio subentro nel contratto di affitto

 

Questo è lo stato della giurisprudenza "vecchia" che si muove nel ristretto

ambito di un raffronto fra convivenze di fatto eterosessuali ed omosessuali

 

Ora si affaccia un concetto nuovo di "diritti fondamentali alla vita familiare"

( non a caso i cattolici e coloro che ci avversano insistono ancora ed invece

sui soli diritti dei singoli, che però costituirebbero un arretramento politico rispetto

ai principi giurisprudenziali di importazione europea CEDU ora acquisiti - art 8 CEDU )

 

In sede Europea si è affermato il diritto alla pensione al superstite in casi in cui gli

ordinamenti nazionali diversamente prevedevano ( Inghilterra 2004 pensione a Trans

Austria o Germania 2008 coppia gay ) e si è passati da una applicazione del principio

di non discriminazione e rispetto delle scelte di vita private a questo concetto di "vita

familiare"

 

Quindi ci si dovrebbe spostare verso un raffronto coppia omosessuale non normata

e coppie eterosessuali coniugate per individuare queste "specifiche situazioni" secondo

lo stesso indirizzo costituzionale e della C.Cass.

 

Certo l'assenza di una qualsiasi legge rende poco accessibile anche ai giuristi ed agli

operatori del diritto di merito, il percorso che può condurre all'azionabilità dei diritti,

CEDU-Corte di Giustizia-Corte Costituzionale-Corte di Cassazione sono un corpus

da tesi di laurea

 

Inoltre per ora ci si è concentrati sulla trascrizione del matrimonio, su cui non si passa

ma che ha portato questi frutti ; ora si dovrebbe fare il passo successivo e mettere alla

prova i principi giurisprudenziali maturati

 

Direi sicuramente reversibilità e imposte di successione, su cui esiste giurisprudenza europea

ed un consistente interesse economico delle parti per sostenere tempi e costi di una causa

Link to comment
Share on other sites

Condivido questo discorso, mi hai dato uno spiraglio di ottimismo. XD

 

 

Il mio dubbio è se, in tema di pensioni e successione, si tratterebbe sempre di far valere genericamente diritti da coppia di fatto, oppure più specificamente la particolare situazione delle coppie gay, che non hanno nessun modo per ufficializzare la loro unione. Anche il caso tedesco che citavi tu, se non sbaglio, riguardava comunque una coppia gay in stato di convivenza registrata.

 

Perché per ora tutto ciò che le coppie gay hanno ottenuto per via giurisprudenziale l'hanno ottenuto come coppie di fatto, e quindi si tratta di diritti riconosciuti sia alle coppie gay sia a quelle etero.

Ma se si parla di imposte e pensioni si parla di oneri alla spesa pubblica, e ho come l'idea che questo osterebbe al riconoscimento di un diritto generalizzato alle coppie di fatto.

Link to comment
Share on other sites

Il problema esiste ; ovviamente nei paesi in cui si è affermato come

legittimo un trattamento differenziato in ragione dell'orientamento

sessuale ( la Germania ed il modello Renzi di riforma ) inevitabilmente

si è anche scelto un sindacato sul limite ragionevole di tale ragione

giustificatrice secondo i canoni che sono propri del giudizio di uguaglianza

 

E non si può affermare né escludere che i nostri giudici stiano ragionando

conoscendo la giurisprudenza tedesca costituzionale come se fossimo già

in quella situazione o comunque in quella prospettiva,  rispecchiandosi

in quella esperienza in cui il ruolo della giurisprudenza è più penetrante

 

Però in quella situazione in realtà non ci siamo e a quanto è dato aspettarsi

non ci saremo a breve

 

I paesi che invece hanno fatto scelte fondate sulla non-discriminazione

fra coppie di fatto gay ed eterosessuali, hanno risolto il problema legislativamente

e non giurisprudenzialmente ( PACS Francia ) o lo avevano rimosso in radice 

( Inghilterra unione con pari diritti, salvo il problema Trans )

Link to comment
Share on other sites

ma tale Matteo Renzi un anno fa non disse che entro l'estate (poi l'autunno) sarebbe stata approvata la legge sulle unioni di fatto?

 

è passato praticamente anche l'inverno e tra un pò è primavera.......e mi sa rimarrà promessa da marinaio (come spesso tra i politici)

Link to comment
Share on other sites

Che tipo di pubblicità ti aspettavi, scusa?

Almeno un sito ad hoc e una chiarificazione su chi e dove/quando organizza.

Scrivere ora e luogo delle famose 29 piazze (di alcune non si conosce nemmeno la città) sarebbe il minimo, dopo dieci minuti sui motori di ricerca sono riuscito a ricavarne solo alcune.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...