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BENEDETTO XVI A VERONA


rainbowTN

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Questa mattina a Verona l'ennesimo comizio di Ratzinger (in diretta sulla televisione pubblica italiana RAI1).

 

No alla procreazione assistita.

No all'eutanasia.

No all'aborto.

No alle coppie di fatto.

No alle famiglie omosessuali.

 

 

E sui pacs: «No a forme deviate di amore e leggi che minano la famiglia»

Il Papa: la Chiesa non è un agente politico Benedetto XVI a Verona per il Convegno ecclesiale: «Contrastare l'ondata di lacismo».

«Troppi pregiudizi sulla scuola cattolica» 

 

VERONA - «La Chiesa non è e non intende essere un agente politico. Nello stesso tempo ha un interesse profondo per il bene della comunità politica, la cui anima è la giustizia, e le offre a un duplice livello il suo contributo specifico». Lo ha detto Papa Ratzinger intervenendo al Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona. «La Chiesa - ha spiegato - contribuisce a far sì che ciò che è giusto possa essere efficacemente riconosciuto e poi anche realizzato. A tal fine sono chiaramente indispensabili le energie morali e spirituali che consentano di anteporre le esigenze della giustizia agli interessi personali, o di una categoria sociale, o anche di uno Stato: qui di nuovo c'è per la Chiesa uno spazio assai ampio, per radicare queste energie nelle coscienze, alimentarle e irrobustirle».

Secondo Papa Ratzinger, «il compito immediato di agire in ambito politico per costruire un giusto ordine nella società non è dunque della Chiesa come tale, ma dei fedeli laici, che operano come cittadini sotto propria responsabilità: si tratta di un compito della più grande importanza, al quale i cristiani laici italiani sono chiamati a dedicarsi con generosità e con coraggio, illuminati dalla fede e dal magistero della Chiesa e animati dalla carità di Cristo».

 

LAICISMO DA CONTRASTARE - Nell'Italia contemporanea, secondo il pontefice, la Chiesa ha un compito fondamentale: quello di contrastare l'ondata di laicismo e di relativismo che investe la cultura odierna. «L'Italia di oggi si presenta a noi come un terreno profondamente bisognoso e al contempo molto favorevole perchè partecipa di quella cultura che predomina in Occidente e che vorrebbe porsi come universale e autosufficiente, generando un nuovo costume di vita». Da ciò deriva «una nuova ondata di illuminismo e di laicismo, per la quale sarebbe razionalmente valido soltanto ciò che è sperimentabile e calcolabile, mentre sul piano della prassi la libertá individuale viene eretta a valore fondamentale al quale tutti gli altri dovrebbero sottostare». In tal modo, ha spiegato il Pontefice, «Dio rimane escluso dalla cultura e dalla vita pubblica, e la fede in Lui diventa più difficile, anche perchè viviamo in un mondo che si presenta quasi sempre come opera nostra, nel quale, per così dire, Dio non compare più direttamente, sembra divenuto superfluo ed estraneo».

 

DIALOGO CON ALTRE CULTURE - Il papa si è poi soffermato su relativismo e utilitarismo, giudicati non sono solo in contrasto con il cristianesimo ma anche con altre tradizioni religiose e con altre culture, un fenomeno che rende difficoltoso il dialogo con le altre tradizioni religiose culturali. «Non è difficile vedere come questo tipo di cultura rappresenti un taglio radicale e profondo non solo con il cristianesimo ma più in generale con le tradizioni religiose e morali dell'umanitá: non sia quindi in grado di instaurare un vero dialogo con le altre culture, nelle quali la dimensione religiosa è fortemente presente, oltre a non poter rispondere alle domande fondamentali sul senso e sulla direzione della nostra vita».

 

PREGIUDIZI SU SCUOLA CATTOLICA - Benedetto XVI ha parlato anche di «educazione della persona». «Tra le molteplici forme di questo impegno - ha detto - non posso non ricordare, in particolare, la scuola cattolica, perchè nei suoi confronti sussistono ancora, in qualche misura, antichi pregiudizi, che generano ritardi dannosi, e ormai non più giustificabili, nel riconoscerne la funzione e nel permetterne in concreto l'attività».

 

NO A FORME DEVIATE D'AMORE - Benedetto XVI ha detto no anche a quelle che definisce «forme deboli e deviate di amore» e alle «contraffazioni della libertá, come anche alla riduzione della ragione soltanto a ciò che è calcolabile e manipolabile». «In veritá - ha detto ancora Ratzinger - questi "no" sono piuttosto dei "sì" all'amore autentico, alla realtá dell'uomo come è stato creato da Dio. Voglio esprimere qui tutto il mio apprezzamento per il grande lavoro formativo ed educativo che le singole Chiese non si stancano di svolgere in Italia, per la loro attenzione pastorale alle nuove generazioni e alle famiglie». Non è mancato anche un riferimento alla famiglia fondata sul matrimonio. Di fronte al «rischio» di leggi e scelte che contraddicano i «principi atropologici ed etici» il Papa è tornato a chiedere che non si introducano «nell'ordinamento pubblico altre forme di unione che contribuirebbero a destabilizzare» la famiglia tradizionale, e ha raccomandato la «tutela della vita umana in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale».

 

19 ottobre 2006

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Guest Irish Dragon

Come disse l'ambasciatore spagnolo proprio a Benedetto XVI: "noi in Spagna non permettiamo che la nostra gente venga discriminata in base ai gusti, le preferenze sessuali o altro".

La cattolicissima Spagna.

 

Noi nel 2006, ancora abbiamo il vaticano che tuona contro ogni qualsiasi forma di innovazione e LIBERTA'.

Perché oltre al non considerarsi territorio italiano (con relativi vantaggi), non decidono anche di NON interferire con lo stato italiano? Ah già, loro portatori e promulgatori della parola di Cristo e l'Italia è una nazione che affonda le proprie radici nella religione... gli atei ad esempio, non sono cittadini come tutti o gente degna di rimanere sul suolo italiano.

Che bello dover ricordare queste cose ogni volta... :P

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Andasse qualche volta a scassare i beep negli altri paesi in europa invece che solo a noi, e poi invece di predicare bene e razzolare male, vendesse tutte le auto ragalategli dalle case automobilistiche e i soldi ricavati che li donasse ai poveri

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Devo dire che sono disgustato, come ogni volta che questo Papa apre bocca... anche più del precedente.

 

Credevo che Ratzinger, da fine teologo qual è, sarebbe stato un pensatore e un parlatore magari odioso ma stimolante. Invece non solo compie continue gaffes - come il discorso sull'Islam in Germania - ma addirittura banalissimi errori di mancata connessione tra le sinapsi che presiedono alla logica.

 

Mi sembra infatti una contraddizione in termini affermare che la Chiesa non fa politica proprio nell'ambito di un discorso fortemente politico come questo.

 

Per continuare con l'invito al dialogo con altre culture, reso impossibile proprio nel momento in cui si affemra che è la Chiesa (e nessun altro) a stabilire cosa è giusto.

 

E ancora trovo ipocrita fingere di essere vittime di pregiudizi (la scuola cattolica come Cenerentola?) quando si istiga alla discriminazione degli altri.

 

"L'esclusione di Dio" dalla legislazione, che Ratzinger stigmatizza, è in realtà uno dei principi della democrazia modenra: qui ci sarebbero addirittura gli estremi per un incidente diplomatico, perché il pontefice in pratica afferma che la Costituzione italiana - laica - è sbagliata.

 

Infine, la scelta di termini arcaici come "Illuminsimo" (che oggi non esiste più, semmai è razionalismo) evidenzia come il Papa sia indietro di diversi secoli o comunque intenda riportare indietro il mondo ad allora, perché quello stadio del pensiero umano - che ormai ha superato certe dialettiche - gli fa comodo.

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"La Chiesa non è e non intende essere un agente politico. "

 

E noi siamo tutti etero! :P

 

Spero vivamente che la gente non ascolti il papa,e che ragioni con la propria testa, con la propria anima.

 

L'amore omo non è debole, esso è AMORE! Quando riuscirà il papa a concepire quest'idea così banale?! La risposta è più che ovvia: mai. Questo è il problema. Lui ci odia, non ci considera esseri umani, ma persone malate, che o ritorneranno sulla dritta via, o niente. Mah...

 

:D

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Cioè, lui violenta i bambini e poi dice che il nostro è un amora deviato? :P

 

Ma scusate una cosa... ma in teoria(e dico in teoria, perchè in italia non si sa mai :D) l'incitamento all'odio, ripeto, in teoria (italia), non sarebbe un reato?

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Guest Irish Dragon

La chiesa attuale non incita "all'odio" nel vero e proprio senso della parola... incita al non riconoscimento di forme d'unione non contemplate dal sistema clericale :P

Non si incita all'odio dell'omosessualità, ma all'indifferenza, allo sminuimento o alla discriminazione vera e propria... è peggio? Sicuramente, perché l'odio a questi livelli di "divulgazione collettiva", assumerebbe i contorni di una piccola guerra santa, cosa che di certo il buon pontefice non può permettersi.

Così invece, si può continuare a dire che sono gli altri nel torto e che quindi vanno "recuperati" o fermati.

 

Per il resto, si condannano le "innovazioni" come l'aborto, l'eutanasia, la procreazione, ma ad esempio devo ancora sentir parlare di una "lotta" contro le violenze perpetrate su minori o donne, che di certo non avvengono un giorno si e duecento no.

I bambini non vanno protetti solo prima della nascita, ma anche dopo... io stessa appoggio senza problemi l'aborto, ma non di certo se viene considerato in maniera superficiale.

A maggior ragione, è necessario proteggere i bambini quando cominciano a far parte del mondo, perché volente o nolente, nessuno di noi ha il ricordo del feto, né può subire traumi particolari in quello stato... le violenze subite da tanti neonati, ragazzini e via dicendo, rimangono però.

Le donne... ah beh, in una visione cattolica del mondo predominata dalla famiglia mulino bianco, le massaie a messa e le forti restrizioni presenti per le donne nella chiesa, mi pare anche il minimo ricordarsene quasi sempre in versione Maria Goretti.

 

Yrian faceva riferimento alla posizione papale sul significato di "laicismo" e stato... in effetti chiedendo il contrasto (non chiede di odiare, ma contrastare) del laicismo e ciò che ne consegue, automaticamente il Papa chiede di negare una "libertà" dello stato, cioé il non riconoscersi in una religione e il ritenere tutti i cittadini uguali sotto questo punto di vista.

Non so voi, ma a me fin dalle elementari hanno parlato di "religioni presenti" in una nazione, no "religione di stato"... e vabbé, si saranno sbagliati :D

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Io, e lo dico apertamente, senza problemi, sono contro il papa e la chiesa, che da sempre coltivano una cultura della sofferenza, del dolore e dell'espiazione, che sviliscono il libero pensiero, permettendosi spesso di intralciare la vita politica italiana, meritandosi l'appellativo di "terza camera".

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questa mattina facendo colazione ho beccato per caso su La7 ad Omnibus un dibattito tra Rocco Buttiglione e Rosy Bindi e altri due che ignoro onestamente chi fossero, mancando le sovraimpressioni con i nomi. E mi ha trovato concorde quanto ha detto una di queste persone, cioè che parlando di "deviazione" riguardo all'amore omosessuale, il papa è andato contro la definizione stessa di amore, che per un cattolico "viene da Dio e ad Egli ritorna". Senza contare che nel nuovo testamento non vi è alcun richiamo esplicito contro l'omosessualità (san Paolo tuona contro gli "effeminati", ovvero i travestiti dell'epoca, ma è l'unico richiamo presente) che giustifichi un tale accanimento ai danni dell'omosessualità.

Da una parte è comprensibile e giusto il desiderio di ristabilire con fermezza quelli che sono i capisaldi della fede cattolica, messi in serio pericolo negli ultimi decenni proprio da movimenti interni alla Chiesa; dall'altra non comprendo però, da cristiano, in base a cosa avvenga la scelta dei temi su cui concentrarsi, questo continuo lavorare per arrivare ad uno scontro tra religioni, alla lotta senza quartiere tra cristiani e islamici (perché a questo si arriverà nel giro di pochi anni)... anziché lavorare affinché si rinsaldi la coscienza e la fede cristiana tramite l'ascolto delle richieste dei fedeli e la spiegazione semplice e lineare della dottrina, si moltiplicano imposizioni e divieti usando termini criptici che i fedeli non capiscono se non con la spiegazione (spesso falsata, attenzione) che gliene viene fatta da parte dei giornalisti. Un esempio cretino? I discorsi di Giovanni Paolo II venivano trasmessi integralmente, senza nessuna spiegazione, perché chiunque poteva comprenderli e quindi rifletterci per conto proprio; quelli di Ratzinger sono talmente infarciti di termini teologici e filosofici (a partire dal "relativismo") per cui una persona comune nemmeno volendo può rifletterci sopra, mancandogli le basi per farlo.

Una cosa è certa: l'operato do Ratzinger sta scontentando notevolmente anche parecchi sacerdoti e vescovi, che trovandosi a contatto con le persone spesso faticano a difendere delle posizioni che loro per primi non condividono o non comprendono; si sta creando una "chiesa vaticana" che è quella del papa, e una "chiesa del territorio" che è quella delle singole realtà diocesane e parrocchiali, e una spaccatura del genere è proprio l'ultima cosa di cui ci sarebbe bisogno adesso.

Anche perché, ricordiamoci, che l'unica altra religione adesso presente sul territorio italiano (cioè l'Islam) a noi gay non ci considera inferiori, ci ammazza proprio...

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Io non capisco come le persone non si rendano conto di un Papa che semina soltanto odio e violenza.

 

Forse qualcuno comincia ad accorgersene, ma e' sempre troppo forte la cassa di risonanza che certi mezzi di comunicazione di massa, quale la TV, continuano servilmente a porgere in suo favore, ed ogni qualvolta che questo ignobile uomo sentenzia efferrate affermazioni, tutto tace, nessuno osa ciriticare, eppure e' di una tale violenza, e non solo nei nostri confronti, ma anche contro  coloro che, potendo sposarsi, scelgono invece la convivenza.

 

L'amore deviato non era infatti  riferito solo a noi gay, ma era contro tutti quelli che non vogliono sposarsi, tutti coloro che non si genuflettono al clero cattolico, e nessuno dei telegiornali che ho visto ha minimamente criticato simili nefandezze.

 

Sono sempre una sparuta minoranza coloro che osano criticare il papa, il rispetto generale a priori mi disgusta, mi disgusta l'insensibilita' comune nel sentire certe frasi e non capire che sono di una violenza inaudita.

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4) DIVIETI.

Nel Forum è vietato: (a) violare le leggi in vigore; (:cool: incitare alla violenza o alla discriminazione su qualunque criterio; © insultare altri utenti o mancare di rispetto per le loro idee, per quanto diverse possano essere;[...]

 

Post modificato.

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20/10/2006 - La Repubblica - Carmelo Lopapa 

*** 

BOSELLI – IL PAPA SAPPIA CHE IL MONDO LAICO HA VALORI ALTRETTANTO IMPORTANTI RISPETTO AI SUOI.

 

 

"Non possiamo penalizzare chi sta fuori dal matrimonio" “Neutralità: peccato che il richiamo a stare fuori dalla politica non sempre viene rispettato dalle autorità ecclesiastiche “ 

Roma - L´Italia colpita «da una nuova ondata di illuminismo e laicismo». Enrico Boselli, segretario dello Sdi, seguendo il ragionamento di Benedetto XVI la cultura di voi laici è maggioritaria nel nostro Paese.

«L´idea che soltanto la Chiesa cattolica possieda valori, principi, impegno morale, mentre fuori da lì imperversa il relativismo etico, o peggio un deserto di valori, lo trovo profondamente sbagliato. Il Papa deve sapere che il mondo laico possiede valori e principi che spesso coincidono con quelli cristiani e che comunque sono altrettanto importanti: libertà, eguaglianza, diritto, pace. Noi siamo preoccupati quanto lui del relativismo».

 

Sì, ma il Pontefice declina la sua preoccupazione anche sul piano legislativo e chiede ad esempio che non si introducano nell´ordinamento altre forme di unione. È un no netto alle coppie di fatto.

 

«Non credo sia giusto negare agli italiani quel che viene garantito in tutta Europa. A cominciare dalla Germania. Non possiamo negare i diritti civili, o peggio far sentire cittadini di serie B, a quel milione e 500 mila di nostri concittadini che hanno deciso di vivere insieme, amandosi, senza il vincolo del matrimonio».

 

Sa bene che questo contravviene a un principio della morale cattolica che non prevede unioni senza il vincolo del matrimonio.

 

«Lo capisco. Ma le leggi civili vengono fatte per garantire diritti ai cittadini. Non per difendere la morale religiosa».

 

Da Benedetto XVI è arrivato anche un no alle «forme deboli e deviate di amore». Una condanna dell´omosessualità.

 

«La sessualità va rispettata e io non penso che in qualche modo si possa mettere nel capitolo delle deviazioni morali l´omosessualità. Chi non è eterosessuale non è un deviato. In ogni caso, il Parlamento non può tenere conto di questi giudizi morali quando fa le leggi. Non possiamo giudicare i comportamenti sessuali dei nostri cittadini».

 

A Verona è stata anche invocata «la tutela della vita umana dal concepimento alla morte naturale». Ha il sapore di un no all´eutanasia di cui si inizia a parlare in Italia.

 

«Il dibattito quanto meno sul testamento biologico ormai è aperto nella società italiana. Perché non dobbiamo avere il diritto di ascoltare un malato che, precipitato in una condizione disperata, chiede di poter porre fine alla sua esistenza? Il caso del presidente dell´associazione Coscioni, Piergiorgio Welby, sul quale anche il capo dello Stato ha chiesto attenzione, è esemplare».

 

In Italia, altra osservazione del Papa, «antichi pregiudizi» penalizzano la scuola cattolica.

 

«Non ci sono pregiudizi. La nostra Costituzione garantisce pieni diritti e allo stesso tempo fa divieto di finanziare la scuola privata con le tasse degli italiani. Tanto più in questa fase, non possiamo tagliare le risorse della scuola pubblica e aumentare la dotazione per quella privata, confessionale o meno».

 

Almeno avrà apprezzato quel «non spetta alla Chiesa agire nella politica»?

 

«L´ho apprezzato. Peccato che questo richiamo non sempre viene rispettato dalle autorità ecclesiastiche».

 

Ritiene ci sia invadenza da parte dei vescovi?

 

«Senza dubbio. Ci sarà un motivo se in Europa siamo considerati un paese a sovranità limitata».

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Cosgrove, devi darci un taglio con i tuoi post pieni di insulti. Post inutili, bambineschi.

 

A prossima caterva di insulti (da chiunque venga fatta) verso persone che, fra le altre cose, non possono difendersi, chiudo il topic...

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Comunque questo papa dice sempre le stesse cose. Un giorno sì e l'altro pure rompe le scatole con questa storia del relativismo e dell'amore debole. Ma che la piantasse!

 

Ci parli piuttosto di quale cappellino indosserà quest'anno contro le rigidità dell'inverno romano; o ci dica se secondo lui le pupe di italia 1 ci fanno o ci sono; oppure, se proprio vuole rendersi utile, ci dica come si pronuncia esattamente wurstel, perchè io ancora non l'ho capito.

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Guest Irish Dragon

Rei, quello è compito di Ruini... :kiss:

Al papa lasciamo il compito di far vedere come anni e anni di teologia, siano serviti nel dire: "l'amore omosessuale è debole" :kiss:

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Ernesto Galli della Loggia, giornalista sul libro paga del Vaticano, ha intitolato il suo panegirico sul discorso del Papa a Verona "Il Papa ha scelto (la cosiddetta tradizione di gretto antimodernismo)" Ernestino, ma ti pagano anche per dire cretinate? Per scegliere fra due opzioni, chiudersi in un castello di dogmi che Gesù non ha mai enunciato, di insulti indegni come "amore debole(debole di mente sarà lui e i suoi amici-nel-bel-tempo Teocoglioni)" di calunnie alla libertà di pensiero laica, oppure accorgersi dei valori tolleranza, libertà e vaqlorizzazione della diversità portati dal mondo moderno, bisogna soppesare e valutare entrambe le alternative. Ma gli integralisti come Ratzinger, ahmadinmejad, il Mullah Omar e al Zawahiri sono incapaci di "scegliere": hanno già la loro "Verità" in tasca. No, Ratzinger, in arte Benedetto XVI, non ha "scelto" nulla, ha solopreteso di imporre le proprie idee a chi non le condivide. Per scegliere, occorre autonomia di pensiero.

"Ondata di laicità?" Ben venga, e si espanda fino a coprire l'Orbe Terraqueo spazzando via oi Ratzinger e i Mullah Omar. Me lo auguro, per il bene dell'Umanità, molto più importante di ogni fossilizzata "tradizione"

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L'arcivescovo di Genova ha appena criticato fermamente il "Festival della Scienza" che si sta tenendo nella sua città.

 

Perché posto qui questa notizia? Perché l'arcivescovo rivolge al festival l'accusa di "laicismo", riprendendo appunto la terminologia adottata da Ratzinger a Verona.

 

La Chiesa, come avevo già detto pochi post fa, vorrebbe far tornare l'umanità nel Medio Evo.

 

Meditate gente, meditate.

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Visto che il festival si tiene a Genova e non in Vaticano perché l'arcivescovo deve permettersi di criticare eventi che accadono in uno Stato che EVIDENTEMENTE non è il suo?

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