Jump to content

Vi racconto il mio


Ipnagogico

Recommended Posts

Premetto che ho capito chi ero  in terza media quando pur essendo impegnato da più di un anno con una ragazza mi innamorai di un mio amico; certo, in parte ne ero già consapevole, ma sapete bene che per rendersene conto ci vuole un po' di tempo. D'altro canto già cominciavo allora a credere che l'orientamento di mia sorella non fosse quello "tradizionale" (capirete bene il senso delle virgolette), ma mi ero convinto che l'essermi scoperto per come ero mi avesse fatto diventare in un certo senso "paranoico". In ogni caso, voglio partire proprio dall'inizio.

 

Dal momento stesso in cui ho accettato la mia identità, mi ha cominciato ad ossessionare l'idea di rivelare chi fossi, perlomeno alla mia famiglia. Per me era semplicemente inconcepibile fingere di provare attrazione per le donne quando mi trovavo con qualcuno, ancora peggio era l'idea di abituarmi ad una vita fatta di silenzi con i miei cari: queste sono soltanto due delle soluzione che in questi anni ho visto adottare da tanta gente "come me": Beh, io non mi sentivo in grado di vivere così; anche prima del mio coming out con i miei amici mi riferivo al ragazzo di cui mi ero innamorato come "una persona" tutt'al più "qualcuno", quando proprio mi sentivo di eccedere. Potrà sembrare stupido, ma anche cedere a queste piccole sottigliezze mi faceva sentire "falso", come fossi venuto a patti con il mondo intorno a me, arreso all'impossibilità di cambiare le cose; insomma non volevo.  

 

Pur convinto di chi fossi, avevo deciso di aspettare la maggiore età per dichiararmi in famiglia, ma le cose non andarono così. La notte del mio quindicesimo compleanno mi trovavo seduto in soggiorno con mia madre (fu uno dei pochi anni che non festeggiai) a contemplare il vuoto pensando un po' a tutte queste riflessioni, quando mia madre cominciò a bersagliarmi di domande sul mio stato d'animo. Finché non arrivò la fatidica domanda: "È un problema di orientamento?". Ora capirete bene che dire di no avrebbe voluto dire negare me stesso, quasi rifiutare la mia identità. Ovviamente non lo feci. Quello che segue credo sia comune a centinaia di altri Coming Out.

Pianti, lacrime, "sicuramente ti sbagli"; diciamo che mia madre oscillava dal "Non può essere così" al "Mi dispiace, non voglio farti soffrire. mi serve del tempo" e come tanti di voi non sapevo cosa mi facesse stare peggio. Ai giorni di crisi e ai miei (fallimentari) tentativi di dialogo per farle capire che non è possibile cambiare la sessualità come il colore dei capelli, seguirono quei tanto famigerati mesi di silenzio e tabù. Nulla di eccezionale, insomma.

 

Mi chiedevo quando avrebbe scoperto anche di mia sorella: non ci volle molto. Una sera, ritornato a casa, trovai puzza di alcool e vomito sparso (perdonatemi la dovizia di particolari, ma non voglio tralasciare nulla) con impronte che andavano verso la camera da letto e mia madre ubriaca e delirante che rideva dicendo "I miei figli perfetti". Quella fu la sera in cui io e mia sorella (per fortuna all'università) ci dichiarammo gli uni con gli altri e in cui mi sentii dire da mio padre: "tanto ormai capitano tutte a noi".

 

Ho compiuto diciotto anni pochi mesi fa; ne sono passati tre da quando mi sono dichiarato a mia madre (e indirettamente anche a mio padre): non è cambiato nulla. Il nulla più cosmico: non parliamo dell'argomento da mesi, ancora mia madre ogni tanto accenna a potenziali donne della mia vita, onde poi giustificarsi dicendo che vuole solo che le sforni della progenie. Leggendo molte delle vostre testimonianze mi dovrei anche sentire fortunato: i miei in fondo sono sempre affettuosi con me, né hanno mai accennato a cacciarmi di casa. Semplicemente non fanno che ignorare chi io veramente sia. Serve del tempo, lo so, me lo ripetevo continuamente: continuo a ripetermelo dopo tre anni, molti di più di quanti ne servano ad elaborare la maggior parte dei lutti, chiedendomi se mai veramente cambierà qualcosa. Certo, ormai quasi tutti i miei amici sanno di me e mia sorella non fa che dire "In fondo che importa? Tra poco andrai all'università"; ma io non riesco a cedere alla logica del "chi vivrà vedrà".  

Una cosa però l'ho capita: cancellate sempre la cronologia delle chat quando parlate con la vostra ragazza segreta. Immagino l'abbia capito anche mia sorella, adesso. 
Scusate l'interminabile papiro.

Link to comment
Share on other sites

 

 

Scusate l'interminabile papiro.

Figurati! E' bello leggere le storie dei forumisti

 

Tu accennavi al fatto che tua madre ha detto riguardo ai nipoti. Ti dico, anche io ho un po' di complessi, perché se fossi stato etero avrei anche desiderato una famiglia, per fare contenta mia madre, con una possibile moglie, ma l'essere omosessuale mi ha scombussolato tutte queste cose, perché, a parte la situazione adozioni, non mi sentirei di allevare un bambino con due papà (comunque non è che mi dichiari contrario alle adozioni, e so che valgono molto per molte coppie, solo che io, almeno per adesso, non vorrei avere questo grande impegno, anche per la società in cui viviamo). Che poi prima bisogna trovare qualcuno  :c

Purtroppo penso che questo sia quello che veramente dispiaccia più ai genitori, e io ancora adesso (18enne anche io) sono un po' a disagio, perché loro vorrebbero avere anche dei bei nipoti da accudire, il che è ovvio. Poi veramente mi dispiace per la tua situazione, perché ci credo che colpo è per i genitori avere due figli entrambi omosessuali... Le leggi della probabilità ti hanno condannato abbastanza. E infatti spero di essere l'unico omosessuale della mia famiglia, e un po' anche fra i cugini miei: un po' per questo fatto, ma dall'altro, lo ammetto, un capriccio personale, cioè preferisco sentirmi un po' "diverso", "speciale" (il che mi porta a non seguire particolari mode xD)

Spero che la tua situazione possa migliorare.

 

NOTA BENE: Tutto ciò non significa che essere omosessuali sia negativo. Dico solo che, ahimé, può causare, e potrà sempre causare, problemi familiari.

Link to comment
Share on other sites

 

Purtroppo penso che questo sia quello che veramente dispiaccia più ai genitori, e io ancora adesso (18enne anche io) sono un po' a disagio, perché loro vorrebbero avere anche dei bei nipoti da accudire, il che è ovvio. 

 

Dove sta scritto che PER FORZA un ragazzo e una ragazza debbano avere dei figli? A volte si hanno problemi di fertilità e anche in quel caso "ciao ciao bambini". Questa diciamo è stata la consolazione che ho avuto io perchè a me sarebbe piaciuto tanto avere dei figli.

 

Riguardo al post del neoiscritto, bhè, che dire? Mi sono commosso a leggerti, non posso che mandarti un inutile abbraccio virtuale. 

Link to comment
Share on other sites

 

 

Figurati! E' bello leggere le storie dei forumisti

 

Tu accennavi al fatto che tua madre ha detto riguardo ai nipoti. Ti dico, anche io ho un po' di complessi, perché se fossi stato etero avrei anche desiderato una famiglia, per fare contenta mia madre, con una possibile moglie, ma l'essere omosessuale mi ha scombussolato tutte queste cose, perché, a parte la situazione adozioni, non mi sentirei di allevare un bambino con due papà (comunque non è che mi dichiari contrario alle adozioni, e so che valgono molto per molte coppie, solo che io, almeno per adesso, non vorrei avere questo grande impegno, anche per la società in cui viviamo). Che poi prima bisogna trovare qualcuno :c

Purtroppo penso che questo sia quello che veramente dispiaccia più ai genitori, e io ancora adesso (18enne anche io) sono un po' a disagio, perché loro vorrebbero avere anche dei bei nipoti da accudire, il che è ovvio.

 

Al contrario di quello che pensano coloro che amano vederci come degli scapigliati dediti unicamente all'edonismo e senza alcun progetto per il futuro, io penso costantemente a quello che la vita potrebbe riservarmi. Come chiunque altro sogno di trovare un marito ideale con il quale costruirmi una famiglia (e i modi esistono: adozioni, madri surrogate).

Ho smesso ormai da tempo di credere alla favoletta per la quale la famiglia omosessuale limita e stravolge la psiche dei minori. Sono realtà lontane dall'Italia, non da noi e se la gente si accorgesse che all'estero famiglie del genere sono ormai la norma, forse alla luce dei fatti capirebbero che il buon genitore non ha sesso.

Link to comment
Share on other sites

Dove sta scritto che PER FORZA un ragazzo e una ragazza debbano avere dei figli? A volte si hanno problemi di fertilità e anche in quel caso "ciao ciao bambini". Questa diciamo è stata la consolazione che ho avuto io perchè a me sarebbe piaciuto tanto avere dei figli.

 

Riguardo al post del neoiscritto, bhè, che dire? Mi sono commosso a leggerti, non posso che mandarti un inutile abbraccio virtuale.

Apprezzo il sostegno, anche se virtuale; non condivido il tuo disfattismo però: ciò che siamo non deve limitarci. Nel mondo in cui viviamo, ahimè, anche la speranza è diventato un bene di consumo. Non dovremmo vendere i nostri progetti alla logica sbagliata di chi ci crede una minaccia all'ordine naturale delle cose.
Link to comment
Share on other sites

Eh si la vita fa schifo..

Oh no, tutto ma non questo! Sarebbe un controsenso per noi, che ci facciamo chiamare gay, che viene proprio dal francese "gai", "felice" (e non come crede qualcuno da "good as you")!
Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...