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Quando si è il proprio unico limite


Rage1992

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Buonasera a tutti!

Prima di tutto spero che la sezione del forum sia adeguata all'argomento, altrimenti mi scuso :)

 

Il mio, più che un argomento su cui discutere, è un dubbio o uno sfogo: come da titolo, certe volte ho l'impressione di essere il mio stesso limite.

Il punto è che ho un gran desiderio di stravolgere la mia vita (di cui non sono per niente soddisfatto) ma ogni volta che arrivo al punto in cui bisogna agire, mi fermo come se fossi spaventato, insicuro, impaurito dal mettermi in gioco. Che sia prendere una piccola iniziativa personale, mostrare una propria foto, prendersi un rischio, pur volendolo ardentemente alla fine mi fermo e la giostra ricomincia.

La situazione inizia ad essere particolarmente frustrante, ma non so da dove/cosa cominciare. A volte credo che sia dovuto al fatto che sia introverso o timido o insicuro per natura, altre volte invece credo che mi tiro indietro semplicemente perchè sotto sotto, in fin dei conti, sto bene così.

 

Voi che ne pensate?

 

Grazie mille a tutti! :)

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Se dici

 

 

 

ho un gran desiderio di stravolgere la mia vita (di cui non sono per niente soddisfatto)

 

tanto soddisfatto non sei XD può essere solo paura delle situazioni non familiari. Le persone abitudinarie (come me) ad esempio, finiscono per trovare rassicurante la stabilità anche se in situazioni insoddisfacenti: insomma, è una situazione brutta, non mi piace ma mi è familiare, mentre l'eventuale situazione migliorata sarebbe sì meglio ma inusuale, e questo porta paura. Sembra un ragionamento idiota ma a volte si crea questo blocco. 

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Beh, secondo me hai paura dell'ignoto, ovvero hai paura di fallire e di finire in una situazione peggiore di quella in cui sei ora.

E da un lato ti capisco, spesso anche io mi trovo faccia a faccia con queste insicurezze. Non mi prendo molti rischi nella vita, però cerco di farlo in alcune situazioni, senza perdere la paura, ma semplicemente sperando in meglio. Potresti cominciare dalle piccole cose, partecipare a concorsi di vario genere (inerenti al lavoro, ad una borsa di studio che ti interessa, ecc...), provare a superare piccole "sfide" giornaliere. Così riuscirai a non curarti troppo degli insuccessi perché realmente poco gravi ma riuscirai anche ad acquistare fiducia in te stesso dai successi. Piano piano migliorerai e finalmente potrai riuscire anche a compiere i passi importanti e a migliorare la tua vita. E ricorda che la paura di fallire c'è sempre, bisogna solo imparare ad affrontarla.

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quella dell'"agire" è una sfera fondamentale.

evidentemente non è ancora arrivato, per te, il momento di fare un passo in una qualsiasi nuova direzione.

restare dove sei, come ipotizza NewComer, può anche essere segno, da parte tua, di un'istintiva paura nei confronti dell'ignoto, di tutto ciò che non ti è familiare e forse per questo, sì, ti rassicura restare dove sei, non muovere un passo, adagiarti nel "noto". perché in fondo non ci si sbaglia - si arriva talvolta a pensare - a starsene quieti, fermi, al riparo, nel proprio cantuccio.

ma la pigrizia, alla lunga, non paga. (almeno, non ha pagato mai me).

perché sperimentare, vivere sulla tua propria pelle il tentativo di "stravolgere" la tua vita, qualunque cosa significhi, in ogni caso avrebbe almeno il gusto di scoprire se spostare un po' più avanti il tuo limite può anche significare, per te, una possibile felicità di cui, al momento, lamenti l'assenza.

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Se sei uno studente universitario ti consiglio di andare in Erasmus, ti apre la mente!

Vedrai che una volta fatta questa esperienza tutto ti sembrerà molto più semplice. Certo all'inizio sarà difficile ma come lo è per tutti, poi ti abitui e non vorrai più tornare a casa! 

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Rage, sono nella tua stessa situazione a volte, quindi non saprei cosa consigliarti se non "mettiti in gioco e fregatene"...una cosa che ho imparato dal teatro è questa. E mi torna utile a volte...

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Ma va? Io ho una fifa folle del semestre all'estero XD

 

Non ho conosciuto un ragazzo/a che non avesse paura di andare all'estero ma tutti sono tornati dicendo che è stata l'esperienza più bella della loro vita!

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il Re del nulla

Buonasera a tutti!

Prima di tutto spero che la sezione del forum sia adeguata all'argomento, altrimenti mi scuso :)

 

Il mio, più che un argomento su cui discutere, è un dubbio o uno sfogo: come da titolo, certe volte ho l'impressione di essere il mio stesso limite.

Il punto è che ho un gran desiderio di stravolgere la mia vita (di cui non sono per niente soddisfatto) ma ogni volta che arrivo al punto in cui bisogna agire, mi fermo come se fossi spaventato, insicuro, impaurito dal mettermi in gioco. Che sia prendere una piccola iniziativa personale, mostrare una propria foto, prendersi un rischio, pur volendolo ardentemente alla fine mi fermo e la giostra ricomincia.

La situazione inizia ad essere particolarmente frustrante, ma non so da dove/cosa cominciare. A volte credo che sia dovuto al fatto che sia introverso o timido o insicuro per natura, altre volte invece credo che mi tiro indietro semplicemente perchè sotto sotto, in fin dei conti, sto bene così.

 

Voi che ne pensate?

 

Grazie mille a tutti! :)

 

Perchè pensi di essere il tuo stesso limite?

 

Ma tu sei uno di quelli che pensa che gli altri siano sempre e comunque sicuri di tutto ciò che fanno o dicono?

Che siano tutti perfettini, non ne sbagliano una, c'azzeccano sempre nella vita, belli e impeccabili?

 

Ebbene: NO.

 

Sappi che se sei una di quelle persone che usano gli altri come termine di paragone sbagli già in partenza, è l' errore madornale più grande che si possa fare nella propria vita perchè a causa di ciò in molte persone si creano complessi psicologici di inferiorità e/o diversità.

 

Le paure, le incertezze fanno assolutamente parte della vita (e quasi quasi mi verrebbe da dire meno male), senza di esse non saremmo più esseri umani, ma automi elettronici senz' anima.

 

Tu sei tu, sei così, non sei un altro e non devi mai immaginare di esserlo, se ci sono cose che non ti senti di fare perchè ti creano disagio non farle assolutamente.

 

Oltretutto poi mi sembra d'aver capito che hai 22 anni, sappi che con l'avanzare degli anni alcune delle paure che abbiamo tendono a svanire, a quell' età si è ancora in una specie di fase finale dello sviluppo, potresti anche parlarne con un medico.

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Non ho conosciuto un ragazzo/a che non avesse paura di andare all'estero

 

Mah in realtà tutte le persone che l'hanno fatto (fra cui due miei amici) mi dicevano che sì c'è una componente di "paura", ma ce n'è anche una di "eccitazione positiva" che la bilancia. Nel mio caso c'è solo la componente "paura" XD magari semplicemente non fa per me

 

Sul fatto che sia un'esperienza positiva, lì effettivamente tutti han detto questo (ed è anche molto spendibile sul CV).

 

Ok Rage1992, se sei più coraggioso di me VAI IN ERASMUS! NOW!

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ma questo erasmus è facoltativo (suppongo) o obbligatorio ? chiedo perché non so.

 

in svizzera con la votazione per limitare gli stranieri è successo un polverone proprio perché l'eu si è vendicata chiudendo l'erasmus agli svizzeri e ora il governo svizzero avrebbe detto di finanziare lui un programma analogo agli studenti svizzeri.

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Dunque, ovviamente mi baso più che altro sulla mia esperienza, ma nella maggior parte dei casi "in fin dei conti, sto bene così" è un pretesto di cui ci autoconvinciamo per non affrontare il cambiamento e la paura di non riuscire. Insomma, è un meccanismo che ricorda molto la volpe che se ne va dicendo che l'uva è acerba. 

 

Tu hai citato esempi di cose molto concrete che hai difficoltà a fare, come ad esempio mostrare una foto, e io ti suggerirei di cominciare da lì. Quello che frena nella maggior parte dei casi è il giudizio, tuo prima ancora che degli altri: "Quello che sto per fare è stupido/sbagliato/ridicolo". Be', tu fallo e concediti il lusso di sbagliare. Goditi l'esperienza di fare un'immane puttanata, perché è un'esperienza come le altre, e fa parte della vita. E in molti casi noterai che gli altri non daranno così tanto peso a quello che tu consideravi stupido/sbagliato/ridicolo, e anzi potranno anche apprezzarlo.

Questo è uno degli insegnamenti che ho ricavato dalla scuola di teatro che sto frequentando (a me sta davvero rivoluzionando la vita, e non lo avrei mai immaginato), e spero ti possa tornare utile, come ti ha detto anche Olorin.

 

Riguardo all'Erasmus, è certamente un salto più impegnativo, ma anch'io ne ho sempre sentito parlare molto bene da chi lo ha provato. Però secondo me ti basta molto meno ^^

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Io sono nella tua stessa situazione e concordo con i molti che dicono che, seppure la situazione sia frustrante e/o insoddisfacente è comunque qualcosa che si conosce, di cui si ha la sicurezza, più che una situazione che potrebbe (e sottolineo potrebbe) risultare diversa nel senso di peggiore. Ed in fondo è questa la mia stessa paura, quella che una condizione completamente diversa, della quale ho bisogno come te, si riveli un fallimento. Ad ogni modo si dovrà pur agire e gli spunti che offre NicoLane secondo me sono buoni... Perché la verità è questa: siamo comunque insoddisfatti e abbiamo bisogno di un cambiamento agendo.. Altrimenti eravamo già soddisfatti e il problema non sussisteva.. Penso comunque che per arrivare a essere abbastanza soddisfatti bisogna partire e fare piccole cose e piccoli passi, si inizia così. Poi una volta che si raccolgono le prime soddisfazioni si va avanti con cose più complesse, rischiando qualche volta e così via, accettando di sbagliare e/o fallire e di fare dei successi alternativamente, siamo esseri umani. Ma soprattutto cosa molto importante che noi tutti dobbiamo fare è rialzarci con calma e con coraggio dopo una caduta. E comunque metti il caso che tu ti trovi alla fine di un periodo dove hai dato tutto ma non hai raggiunto quello che volevi, puoi dire a te stesso di avere dato il massimo comunque. Se invece non fai niente e ti ritiri sempre, non puoi dire neanche che ci hai tentato, quindi la probabilità di successo era comunque dello 0%..

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Io ho aspettato molto prima di incontrare un ragazzo ( ben 22anni ), pur avendo piena consapevolezza della mia omosessualità già dall' adolescenza. Non so cosa mi spaventava, ma mi sentivo bloccato allo stesso tuo modo (c'è da dire che la mia realtà quotidiana non mi aiuta).

Poi ho conosciuto un ragazzo in chat che mi sembrava tranquillo ( pur avendo una gran faccia tosta) ed è riuscito a convincermi ad uscire senza far chissà cosa. E' stato un incontro molto piacevole che mi ha aiutato a superare le paure.

Penso che se almeno conoscessi qualcuno che ti stimoli,anche mentalmente, riuscirai a superare questo limite.

 

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finché hai la comodità, possibilità e mezzi per tornare indietro allora lo fai sempre

anch'io sono così

ma anche perché ho dei genitori che mi tengono in gabbia perché sono il loro canarino d'oro 

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