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Scozia, gli indipendentisti superano gli unionisti in vista del referendum


Rotwang

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Il 18 settembre 2014 in Scozia si terrà il referendum per decidere sull'indipendenza del paese dal Regno Unito. Nel 1707 con la nascita del "regno unito britannico" si sancì l'unione politica con l'Inghilterra. Se fino ad un mese fa i sondaggi davano per vincitori gli unionisti, cioè coloro che si battono per il No e quindi per restare con Londra, ora a poco più di una settimana dalla consultazione gli indipendentisti per lo Yes sono in rimonta e addirittura superano i primi con circa il 51% contro il 49% grazie ai voti dei più giovani, delle donne e degli operai. Il Ministero delle Finanze britannico ha già provveduto a garantire, in caso di vittoria unionista, un trasferimento di maggiori poteri alla Scozia, anche per il fisco. Il Primo Ministro scozzese Alex Salmond, che aveva promesso il referendum, liquida le proposte come propaganda per l'elettorato. Il Primo Ministro britannico David Cameron, colui che ha concesso democraticamente la proposta referendaria, non nasconde preoccupazione e chiede alla Scozia di restare. In caso di vittoria indipendentista la Scozia diventerà uno Stato indipendente il 24 marzo 2016, lasciando così del tempo per organizzarsi e accordarsi col governo di Londra. Il paese continuerà a riconoscere come capo di Stato il monarca britannico come avviene in Canada o in Australia. La Regina Elisabetta II si mostra comunque contrariata (qualcuno dice pure "inorridita") alla secessione scozzese in quanto ritiene che innescherebbe una crisi politica che minaccerebbe il suo ruolo di sovrana sull'antica Alba e farebbe nascere l'ipotesi di una repubblica. Il nuovo Stato avrà una costituzione scritta (che manca formalmente allo Stato britannico), con una propria corte suprema e impegnata al disarmo nucleare. La City di Londra è preoccupata e dichiara che una Scozia indipendente non utilizzerà la Sterlina come propria valuta, quindi o ne stamperà una propria o adotterà l'Euro. Con lo stacco dei territori settentrionali il governo britannico perderebbe gli introiti dovuti al petrolio del Mare del Nord, parte della sua popolazione quindi una modifica dei risultati elettorali futuri con un rafforzamento dei Conservatori e forse indebolirà la stessa economia inglese. Qualcun altro sostiene che una Scozia indipendente sarà automaticamente fuori dalla UE (così come uno Stato di Catalogna) e io lo trovo ingiusto, questi paesi hanno partecipato all'integrazione europea e non meritano di esserne esclusi automaticamente, non sono la Turchia, che è un paese abbastanza lontano da quelli europei per cultura, storia e costumi. Personalità come Paul McCartney, J. K. Rowling e Stephen Hawking si sono schierati per la campagna unionista.

Edited by Rotwang
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Dopo sarà la volta del Veneto che senza Italia se la caverà molto meglio, poi dell'altopiano di Asiago dal Veneto che senza Veneto tutto girerà incredibilmente bene e poi sarà la volta di Asiago che si separerà da Conco che c'è sempre stato sulle scatole. :uhsi:

 

 

Edited by Khiva
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La cosa importante è che alla Scozia viene data la possibilità di decidere del suo destino.

Qualsiasi sia il risultato del referendum saranno stati gli scozzesi, come è giusto, a esprimersi.

Tanti altri stati europei che amano presentarsi come democratici, come la Spagna e l'Italia, non consentono alle varie comunità che li costituiscono di fare altrettanto.

Perché i politici si riempiono la bocca della parola democrazia, basta però che non serva ai cittadini a determinare democraticamente qualcosa.

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Sono contrario a qualsiasi secessione e qualsiasi modifica dei confini di uno stato. Ogni modifica alla carica geografica comporta stravolgimenti politici e riposizionamento degli "attori" nello scacchiere politico.

 

Tuttavia essendo questo un referendum consesso da Londra non si può far altro che attendere il popolo scozzese che si esprima democraticamente.

 

Tuttavia da un punto di vista geopolitico un indipendenza della Scozia avrà delle conseguenze non da poco

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Edited by sugar85
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http://www.corriere.it/esteri/14_settembre_11/regina-petrolio-passaporti-cosa-accadra-scozia-sovrana-ff8f6eae-3970-11e4-99d9-a50cd0173d5f.shtml

 

Se vince il sì, dopo 307 anni la Gran Bretagna cessa di esistere. Ecco cosa dovrebbe accadere alla nuova Scozia.
1 Quando sarà proclamata l’indipendenza?
La data prevista: marzo 2016. Dopo due mesi si terranno le prime elezioni.
2 Quale sarà la moneta del nuovo Stato?
Ci terremo la sterlina, dicono gli indipendentisti. Impossibile, ribattono gli unionisti. Anche la Banca d’Inghilterra si è schierata: «Unione monetaria incompatibile con la sovranità». Usare la sterlina senza una propria unione monetaria vorrebbe dire non avere un prestatore di ultima istanza a cui votarsi in caso di gravi crisi. Altre due opzioni: battere nuova moneta, adottare l’euro. In entrambi i casi, tempi lunghi e costosi.
3 Sarà il 29° Paese dell’Unione Europea?
Sì, ma ci vorrà molto più tempo dei 18 mesi previsti dagli indipendentisti. Secondo Bruxelles almeno 5 anni: la nuova Scozia dovrà richiedere l’ammissione, per cui serve l’ok di tutti i Paesi membri. Alcuni, alle prese con la febbre separatista come Spagna e Belgio, potrebbero puntare i piedi.
4 Elisabetta ancora regina?
Sì, almeno fino a un successivo referendum costituzionale su monarchia o repubblica. Elisabetta II sarà la terza Regina di Scozia della storia. Prima di lei Maria Stuarda, decapitata per ordine di Elisabetta I.
5 Come sarà regolata la questione passaporti e confini?
Gli scozzesi potranno tenere il vecchio passaporto (fino a scadenza) o passare subito a quello scozzese.
6 Servirà il passaporto per attraversare i nuovi confini?
Questione dibattuta. Gli indipendentisti pensano a frontiere «invisibili» come quelle tra Repubblica d’Irlanda e Regno Unito. Ma se, come pare, Edimburgo adotterà politiche più aperte sull’immigrazione, Londra potrebbe imporre controlli alla frontiera. Per evitare che i migranti che vogliono entrare in Inghilterra usino la Scozia come ponte.
7 Dove andranno i sottomarini nucleari?
La Scozia non li vuole alla base di Faslane, così Londra dovrà scegliere: spostare i 4 sottomarini in un porto inglese o ricollocarli in basi comuni a Francia e Usa. Per spostare tutto l’arsenale ci vorranno un decennio e miliardi di euro.
8 A chi andrà il petrolio?
I confini di pertinenza saranno tracciati con i principi usati per la pesca: la Scozia dovrebbe avere il 91% dei proventi. Le stime su riserve e nuovi giacimenti variano (in base alla convenienza politica).
9 Come si dividerà il debito pubblico?
Quei mille e trecento miliardi di sterline (il 75% del pil) si dovrebbero dividere in base alla popolazione: la Scozia, che ha l’8% degli abitanti (il 9% del pil), si accollerebbe 108 miliardi di sterline (135 miliardi di euro).
10 La Scozia declasserà il Regno Unito all’Onu?
Questione intricata. Londra manterrebbe il seggio permanente al Consiglio di Sicurezza solo se i governanti scozzesi non dichiareranno che i due Paesi sono due nuovi Stati. Sembra un cavillo, ma potrebbe rivelarsi un’arma di scambio nelle mani di Edimburgo per strappare concessioni da Londra per esempio sulla moneta. Paesi come Brasile e India sono pronti ad approfittare delle debolezze British.
11 Medaglieri divisi alle Olimpiadi?
Per gli sport di squadra come calcio e rugby l’indipendenza è già realtà. La fuga della Scozia dalla squadra GB si noterà alle prossime Olimpiadi (in tempo per Rio 2016): a quelle di Londra gli atleti scozzesi (il 10% del totale) hanno portato il 20% delle medaglie. Addio Andy Murray: l’Inghilterra, come nota il quotidiano The Guardian , dovrà cercarsi un altro campione del tennis in grado di vincere Wimbledon.

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Trovo sia un esperimento molto interessante, specialmente se decidono di separarsi in modo che in futuro si vedra' quale paese affrontera' meglio il futuro economicamente sopratutto.

 

Non sono ne favorevole ne contrario alla scissione, devono decidere loro in modo democratico e non come spesso si faceva nel passato attraverso una lotta armata con attentati vari.

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Non si chiamerà più "Gran Bretagna", nome che venne assunto con l'unione della Scozia, e forse si chiamerà Regno Unito di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord.

Edited by Rotwang
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Uhm... Be', gli Scozzesi sono adorabili fin dai tempi di "Braveheart", questo è certo, e una parte di me vorrebbe tanto godersi la reazione della regina in caso di scissione della Scozia, ma le rivendicazioni indipendentiste di questo genere continuano a sembrarmi anacronistiche e direi anche poco utili.

Comunque il fatto che il governo del Regno Unito abbia accettato di sottoporre la questione alla prova della democrazia diretta è una novità interessante. Non so dire se siano stati coraggiosi o folli, ma è una novità interessante ^^

Attendiamo con ansia che da Roma concedano di votare per l'indipendenza della Lombardia! XD

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peccato, una Scozia indipendente sarebbe stato un primo passo vero il futuro: il riaffermarsi degli stantii e obsoleti Stati nazionali non fa bene all'Europa

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Mi pare una opinione singolare la tua, @Conrad65

 

Perché una Scozia indipendente sarebbe stato uno Stato nazionale

mentre il Regno Unito, di per sé, non lo è, essendo una unione fra

diverse nazioni sotto un'unica corona.

 

Tu puoi ritenermi desueta l'unione nella sua forma monarchica, questo

 

Personalmente io ho trovato disastrosa la riforma di Blair ( che non a

caso piacque alla Lega Nord ) che non ha sostituito alla Camera dei Lord

un vero Senato Federale e non ha attribuito a tutti i cittadini del Regno Unito

gli stessi diritti attraverso una Costituzione scritta ( esiste un parlamento scozzese

ma non un parlamento inglese )

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Molto bene, anche se ero convinto che finisse così, il Regno Unito ha per fortuna una lunga tradizione democratica da fermare qualunque pagliacciata secessionista.

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io non credo nemmeno che i fautori del referendum volessero davvero vincere 

 

"accettiamo democraticamente la sconfitta" Dice dalring

 

con un espressione che lascia ben intendere il resto della frase non detta "e ringrazio per il risultato dio, allah e buddah che mi stavo cacando sotto"

 

cio' che volevano era ottenere visibilità e garanzie di autonomia non pensavano nemmeno loro di arrivare a quel punto con le preferenze

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Mi pare una opinione singolare la tua, @Conrad65

 

Perché una Scozia indipendente sarebbe stato uno Stato nazionale

mentre il Regno Unito, di per sé, non lo è, essendo una unione fra

diverse nazioni sotto un'unica corona.

 

Tu puoi ritenermi desueta l'unione nella sua forma monarchica, questo

 

 

la mia idea, che espressi tempo fa, è che gli stati nazionali attuali, soprattutto quelli già federali come UK e Germania, o quelli "monolitici" ma che hanno sul loro territorio entità storicamente ben individuabili e differenziate, come Spagna e Italia, debbano progressivamente sfasciarsi a favore della nascita di stati più piccoli, con salda tradizione storica e linguistica, uniti sotto la bandiera europea che centralizzi alcuni macro-aspetti (difesa-fisco federale-etc.)

secondo me se vogliamo davvero gli Stati Uniti d'Europa dobbiamo far morire gli attuali stati nazionali, che sarebbero solo un anello tra due livelli di governo maggiormente "efficaci"

insomma lo Utah o l'Arkansas europei non sono l'Italia o la Spagna, ma qualcosa di più piccolo, ad esempio un nuovo sud-Italia/Due Sicilie (ovviamente senza i Borboni XD) e la Catalogna

a quel punto, se c'è l'Europa, che ce ne facciamo dell'Italia? libere frontiere, moneta unica... l'Italia è solo uno strato di inefficienza (come già è oggi, ma per altri motivi :D )

Edited by conrad65
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Peccato, avrei goduto(letteralmente) A vedere l'Inghilterra trasformata in uno staterello. Lo so che è un atteggiamento stupido, leggero etc etc, ma se lo meriterebbero eccome con tutto quello che hanno fatto giocando con chi era più debole di loro

 

 

la mia idea, che espressi tempo fa, è che gli stati nazionali attuali, soprattutto quelli già federali come UK e Germania, o quelli "monolitici" ma che hanno sul loro territorio entità storicamente ben individuabili e differenziate, come Spagna e Italia, debbano progressivamente sfasciarsi a favore della nascita di stati più piccoli, con salda tradizione storica e linguistica, uniti sotto la bandiera europea che centralizzi alcuni macro-aspetti (difesa-fisco federale-etc.)

secondo me se vogliamo davvero gli Stati Uniti d'Europa dobbiamo far morire gli attuali stati nazionali, che sarebbero solo un anello tra due livelli di governo maggiormente "efficaci"

ovviamente è un punto di vista discutibile

 

Un medioevo venturo insomma eh? Non lo so, io vedo un progressivo appiattirsi delle differenze tra paesi, figurarsi tra regioni....temo che questa prospettiva porterebbe ad un appiattimento ancora maggiore, anche se indubbiamente rafforzerebbe l'unione.

Io ho davvero paura che di qui a 50 i giovani europei parleranno quasi esclusivamente inglese, il primo passo sarebbe l'affermarsi dell'istruzione universitaria in inglese per varie facoltà...e un effetto domino

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L'idea dell'Europa delle Regioni ha in effetti avuto un suo periodo di relativo successo

ma è ampiamente in crisi da 10 anni almeno

 

Io dico - per fortuna - nel senso che la rete di governance fra interessi locali- assemblee

regionali ed Europa, lungi dal colmare il deficit democratico europeo lo estendeva anche

alla dimensione subordinata, con ricadute corporative, lobbistiche e impolitiche ( in ultima

analisi antidemocratiche )

 

Non credo si sarebbe trattato di questo nel caso della Scozia, perché la Scozia NON è una

Regione ma è una Nazione anche se preferirei la trasformazione del UK in un vero stato federale

che attualmente non è 

 

Non ho dubbi però sul disastro che una simile politica produrrebbe SE applicata al territorio italiano 

 

Ma ciò che ha definitivamente ucciso l'idea dell'Europa delle Regioni ( al di là della mia opinione

nettamente negativa ) è la crisi economica che ha imposto forme di intervento pubblico in Inghilterra

Spagna Italia etc ( cioè un government e non una mera governance )

 

A questo punto l'Europa delle Regioni è diventata solo una bandierina nelle mani di partiti secessionisti

Scozzesi, Fiamminghi, Catalani, Padani...una bandierina ideologica e basta.

 

D'altronde lo stesso deficit politico che ha minato il processo di integrazione europea, ha minato pure la

possibilità di una integrazione delle regioni europee che hanno funzionato solo come aree economiche in

grado di interloquire e mediare con Bruxelles SE economicamente forti

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