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ecco mi spinge all'OC...


AAL

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N.B. Vi invito a leggere la prima parte nella sezione presentazioni per capire a cosa mi riferisco qui sotto 
Presentazione e pure uno sfogo che non fa mai male :)
 
Comunque dopo la visione di questo film sono caduto in una specie di ansia/depressione per 2 giorni, nello stesso periodo avevo litigato con mia madre (gli avevo fatto capire che il suo comportamento nei confronti di mio zio non era stato dei migliori e lei mi ha risposto "io con tue opinioni e con tue considerazioni mi ci pulisco il culo", scusate il termine). Fu in quel periodo soprattutto grazie al film che sentii la necessità di fare il CO, peccato che stavo pensando il modo sbagliato di farlo (ecco cosa stavo per fare “http://www.gay.tv/articolo/mamma-papa-avete-un-figlio-frocio/22113/”), me per fortuna ho deciso di evitare una tragedia.
 
Ora sento la necessità di fare CO (il giorno che ho conosciuto questo forum ho letto un po di storie sui CO, non chiusi occhio per tutta la notte e la mattina seguente avevo intenzione di cospargermi di cartelli con su scritto “SONO GAY!”), ma non sono sicuro se sono pronto a farlo, vi spiego la mia situazione famigliare:
Mia sorella maggiore assieme a mio padre non sono mai entrati nell’argomento, mio fratello e mia madre dicono di essere favorevoli ma ogni tanto qualche sparata omofoba gli esce di bocca e mia sorella minore, che invece si ritiene d’accordo con i gay.
C’è da dire che i miei cercano sempre di propinarmi una ragazza e io rispondo sempre con “non mi interessa, preferisco essere libero e non fare lo schiavo di qualche ragazza”. Un’altra persona a cui ci tenevo fare il mio CO (ma penso di evitare di farlo almeno per un pò), è una mia zia con il quale ho un bellissimo rapporto, che, però in questi ultimi giorni mi ha deluso profondamente con una sua frase (cito testualmente): “o è talmente innamorato da non riuscire a capirlo, oppure NON E’ UOMO e lo fa per nascondersi”. Quando l’ha detto mi è crollato il mondo addosso, e mi sono chiesto perché secondo alcuni etereo, l’uomo è tale se va con una donna, mentre se gay è solo una femminuccia alla ricerca di cazzi (ancora una volta scusate per il termine)?

ok questo era tutto, scusate per l'OT ma un'introduzione alla mia necessità era doverosa farla
 
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La tua voglia di fare CO ora, è dettata dalla rabbia nei confronti dei tuoi e dal fatto che solo da "poco" stai accettando del tutto la tua omosessualità. Quel che mi sento di dirti è che non c'è tutta questa fretta di dirlo ai tuoi, piuttosto non hai un amico/a fidato col quale consigliarti e sfogarti? O anche la tua sorella minore, se pensi che possa esser una buona confidente, potresti dirlo a lei! Per quanto riguarda tua zia, non dar troppo peso alle parole che dice, capita a tutti di dire qualcosa con "leggerezza" senza renderci conto di poter offendere qualcuno, poi non ho le basi per sapere se lei è pro o contro i gay. Sappi che fare CO è sì un passo importante, ma non stai confessando qualcosa di brutto, tipo un omicidio, quindi fai tutto con calma, sei ancora giovane, ne hai di tempo!

(PS: non ho capito la storia di tuo zio e del fatto che tua madre poteva comportarsi diversamente con lui, è legata al tuo "CO" o era solo per farci sapere che c'era stato uno screzio fra te e tua madre?)

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La tua voglia di fare CO ora, è dettata dalla rabbia nei confronti dei tuoi e dal fatto che solo da "poco" stai accettando del tutto la tua omosessualità. Quel che mi sento di dirti è che non c'è tutta questa fretta di dirlo ai tuoi, 

 

Infatti era dovuto a quello, ma ora dopo essermi calmato inizia la voglia di essere libero senza che nessuno (almeno i più vicini) si scandalizzino se parlo di qualcosa di "strano" per un etero, comunque si dopo quell'impeto ho subito capito che non c'è bisogno di accelerare i tempi e che prima o poi mi dichiarerò.

 

 

(PS: non ho capito la storia di tuo zio e del fatto che tua madre poteva comportarsi diversamente con lui, è legata al tuo "CO" o era solo per farci sapere che c'era stato uno screzio fra te e tua madre?)

 

no non c'entra, era solo per far capire il livello del litigio (questa era una delle frasi mediamente pesanti, ma ce ne sono state di alcune più pesanti), comunque non ci siamo parlati per 1 settimana, poi mio padre è rientrato e ha cercato di ristabilire la situazione riappacificando le acque (ed anche un bel scusa da parte di mia madre)

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solo che alcuni giorni mi sveglio con questo peso dentro  :umbrage:

Ti capisco, però non deve essere un peso! Se poi lo senti come tale (cosa normalissima), come ti ho detto, non hai un amico/a fidato col quale parlare?

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Hai fatto bene ad evitare il metodo che hai linkato. Purtroppo quello è stato il mio co, non per scelta dia chiaro. Ti lascio immaginare i problemi che ne sono nati finché non si è deciso di mettere tutto a tacere ed ora per i miei è come se non avessi detto loro nulla (nel senso che hanno cancellato il fatto che io sia gay) ma non sto qui a raccontarti (sarebbe troppo lungo)

Non ho ben compreso la frase di tua zia... comunque non devi avere fretta di fare un co globale: vai per gradi, una persona fidata alla volta

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@salvosax mia ziae con il "no è uomo" intende gay, comunque se non ti dispiace vorrei saper com'è andata per te

Edited by AAL
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È l'intera frase che non riesco a contestualizzare... ma non è rilevante

Per quanto riguarda me un giorno si stava litigando perché un mio "amico" (così glielo avevo presentato) voleva venire a casa mia a farmi visita (cosa che aveva già fatto un po' di tempo prima). I miei non hanno voluto ed una cosa tira l'altra ci mettiamo ad urlare, loro cominciano a dire che questo ragazzo non gli piace, che non lo vogliono in casa... io dal canto mio mi sono lasciato scappare che stavamo insieme... apriti cielo

Mi dissero che potevo anche andarmene di casa ed io ho colto al volo l'occasione ma poi mi sono venuti a cercare. Arrivati a casa abbiamo cercato di parlare ma loro urlavano e non mi lasciavano parlare. Io vado di nuovo via...

Insomma la lite è stata furibonda e in più occasioni, quando si ripeteva, i miei sono arrivati ad usare le mani

Io ho praticamente dichiarato il silenzio assoluto... andavo a scuola e non lo salutavo, a pranzo mi facevo i fatti miei, ho litigato con lo psicologo e con loro davanti allo psicologo (che ha pure rinunciato perché mia madre cambiava continuamente le carte in tavola ed io ero fermo nelle mie convinzioni - oltre ad essere psicologo era prete e conosceva mia madre da quando era piccola quindi ti lascio immaginare... durante una seduta mia madre arrivò a dire che dall'altra stanza aveva origliato mentre parlavo da solo con lo psicologo e ha affermato che io avevo detto che mi piaceva fare la femmina. Andai su tutte le furie e alla faccia del pprete ho invocato dio e l'inferno maledicendo tutti)

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Scusa se divido il messaggio ma rischio di perdere il filo del discorso.

I miei sostenevano che questo ragazzo mi aveva plagiato facendomi diventare gay (a 17 anni, quando cconbbi questo ragazzo, sapevo di esserlo già da almeno 5 anni) per abusare di me

Poi pian piano si cominciò a metter da parte l'argomento. È capitato che i miei provassero a dirmi che non ero gay, che magari se provo con una ragazza torno normale e ste cose, causando ogni volta il mio disappunto.

Il culmine di tutto avvenne quando compii 18 anni e decisi di andarmene seriamente da casa. Mi ero organizzato, comprai il biglietto e andai a via fino a roma... ma non durò

Purtroppo le vicende della vita non sempre procedono come vorremmo e anche quando abbiamo il coraggio e la forza di abbandonare tutto poi veniamo costretti a tornare indietro.

Andai dal mio ragazzo che ormai aveva deciso di farla finita spaventato dalle continue minacce di denuncia (e non solo) dei miei che erano anche arrivati a spiare i miei dati del telefono o del pc. Inoltre mia madre fece sapere al mio ragazzo e a me che mio padre aveva avuto un infarto (di cui, mi duole dirlo, ancora dubito ma tralasciamo i dettagli di questa parte del discorso)

Insomma. Tornai a casa e per una settimana vegetai a letto, al buio, senza contatti con nessuno, niente cibo e niente acqua. Ciò che mi riconvinse a prendere in mano la situazione fu la scuola.

Tutto quello che ho narrato si è svolto nell'arco di tempo di 8 mesi. Poi non si riprese più l'argomento ma da come i miei parlano o commentano certe notizie in tv anche in mia presenza pare che non abbiano capito il fatto di avere un gay in casa... non se ne preoccupano.

Il loro atteggiamento nei miei confronti è quasi normale e non li sfiora nemmeno da lontano il pensiero che una battuta omofoba che risponde ad argomenti trattati in tv magari possa ferirmi.

Dunque in poche parole la lite si è protratta a lungo, ancora non è risolta ed io nonm vedo l'ora di iniziare l'università per andarmene e iniziare a respirare. Il mio coming out è stato prima stigmatizzato e non accettato (io froci in casa non ne voglio... le parole di mio padre durante la prima lite rivolte al mio ragazzo, io gli risposi che allora me ne sarei dovuto andare anch'io visto che, come gli avevo appena detto, lo ero anch'io), subito dopo si passò alle solite scuse: sei piccolo è una fase passerà.... (a 17 anni mi pare un po' tardi... ormai si ha piena coscienza e autonomia) e alla fine, dopo tante sofferenze, è stato dimenticato precludendo però la possibilità di farlo e di vivere apertamente. Infatti riprendere il discorso significherebbe riaccendere questa fiamma

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Questo metodo porta solo ad una cosa: doversi nascondere in eterno e non per scelta o perché non si ha coraggio di fare co timorosi di una possibile reazio e dell'altro.

Non tutti i genitori sono propensi ad accettare un figlio gay. Se glielo dici mentre sono arrabbiati le cose si collegano e qualsiasi scusa è buona per non accettare

(Poi nel mio caso la rabbia e la.lite erano anche in un certo senso legate all'argomento)

Fine. Spero di non averti annoiato troppo, ma ho solo risposto alla tua domanda

Aggiungo che tutto questo non deve spaventarti, non tutti i genitori sono come i miei. L'importante è fare le cose nel modo e momento più opportuno... poi magari i tuoi hanno anche una mentalità meno bigotta e retrograda

(Pensa che i miei mi minacciavano di mandarmi dal medico per controllare se fossi vergine -.- cosa che io avrei anche potuto evitare perché non possono costringermi, inoltre mica il medico può verificare l'integrità del mio imene!)

Insomma sono rimasti al medioevo e all'onore della femmina di famiglia mafiosa.

Che poi legalmente anche se il mio ex aveva 6 anni in più di me le.condizioni per il consenso c'erano tutte

Edited by salvosax
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Keep calm and... keep calm again!

Lo hai detto tu stesso che non ti sembra il momento giusto, quindi... non è il momento giusto. Fallo quando ti senti pronto e sereno, evita di scegliere un'occasione in cui sei condizionato da altre situazioni.

Si può vivere tranquillamente anche senza CO, dichiarare la propria omosessualità non è un obbligo, non ti devi sentire in dovere di dirlo (e men che meno di giustificarlo) a nessuno. Piuttosto, è un atto di fiducia che gli altri dovrebbero solo apprezzare. 

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@salvosax mi dispiace per la tua situazione ma ammiro il coraggio che hai avuta anche ad andar via, spero vivamente che questa situazione non si replichi nel mio caso ma meglio prepararsi al peggio si sul dire

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@simone98 giusto, ma molto spesso gli altri la vedono più come una cosa da giustificare piuttosto che un atto di fiducia

 

Con quelli puoi tranquillamente evitare il CO.

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Credo di capire come ti senti, anche io all'inizio avevo un bisogno tremendo di dirlo a qualcuno, ho iniziato con i miei amici e dopo mi sono sentito decisamente meglio, come se mi fossi tolto un peso. Quel che ti posso dire è che nessun genitore, per quanto possa essere aperto, è felice di sentirsi dire che suo figlio è gay.

Non sei obbigato ad aprirti con loro, o almeno non subito.

Poi se senti veramente di non riuscire a vivere senza dirglielo puoi farlo, ma devi tenerti pronto alla possibilità di poter vivere un periodo da incubo, sia te che la tua famiglia.

Se dovessi darti un consiglio ti direi ti confidarti magari con qualche amico particolarmente fidato e che pensi possa accettarlo!

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Credo di capire come ti senti, anche io all'inizio avevo un bisogno tremendo di dirlo a qualcuno, ho iniziato con i miei amici e dopo mi sono sentito decisamente meglio, come se mi fossi tolto un peso. Quel che ti posso dire è che nessun genitore, per quanto possa essere aperto, è felice di sentirsi dire che suo figlio è gay.

Non sei obbigato ad aprirti con loro, o almeno non subito.

Poi se senti veramente di non riuscire a vivere senza dirglielo puoi farlo, ma devi tenerti pronto alla possibilità di poter vivere un periodo da incubo, sia te che la tua famiglia.

Se dovessi darti un consiglio ti direi ti confidarti magari con qualche amico particolarmente fidato e che pensi possa accettarlo!

sisi, il bisogno è passato e poi l'altro ieri l'ho detto ad una mia amica che ha reagito bene 

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