Jump to content

Coming out.. Da un estremo all'altro!


AntonyJoke

Recommended Posts


Ciao a tutti, mi sono iscritto e presentato da poco a questo forum, e in questa discussione vorrei parlare dei miei coming out, o perlomeno di quelli più importanti: quello con la mia migliore amica, Alessia, e quello con la mia famiglia, in particolare con mia sorella.

 

Tutto iniziò all'età di 8-9 anni, mia madre prende posto a lavoro in una casa di una signora, per fare le faccende di casa, dalle 8 alle 15 tutti i giorni. Essendo molto piccolo, e con mio padre praticamente assente poiché perennemente a lavoro, decidono di tenere anche me a pranzo tutti i giorni dopo la scuola (all'età di 8 anni io ero in quarta elementare). Ad oggi, che ho 20 anni, la situazione non è cambiata: dopo l'università (che per fortuna ho vicino casa) vado tutti i giorni a pranzo in quella casa: ci sono praticamente cresciuto. Qui conosco la mia prima vera e propria cotta, uno dei 3 figli della signora, che per comodità lo chiamerò C. Io e C, sebbene i 4 anni di differenza (più grande di me) iniziamo fin da piccoli a diventare degli pseudoamici, anche se un'amicizia effettivamente forzata dalla convivenza anch'essa forzata. Con il passare degli anni, inizio a capire di provare effettivamente qualcosa di potente per questo ragazzo, da pensarci tutti i giorni, tutte le ore, tutti i momenti, e con il passare del tempo, anche nei momenti di mia personale intimità. Ed è qui che entra in gioco la mia migliore amica, a cui fa fede parola per parola la definizione di migliore amica, Alessia. Ci siamo conosciuti all'asilo, ma credo anche prima essendo vicini di casa, amici praticamente da sempre, ed è proprio questo il motivo per cui ho deciso di dirlo a lei prima di chiunque altro. Ricordo ancora il giorno in cui gliel'ho detto. Ero esasperato, perchè con tutto quello che mi stava succedendo, avevo proprio la necessità di parlarne con qualcuno, all'epoca ero piccolo, e molto insicuro (parte di me che sopravvale su tutto ancora oggi), per cui la chiamai a telefono e le dissi: amore ascolta, ho una cosa importante da dirti, ma non trovo il coraggio per dirtelo nè di persona nè tantomeno a telefono, connettiti su MSN.

OK piccola parentesi, so che è un modo barbaro per parlare e confessare cose così importanti, ma fa parte del mio carattere non trovare proprio la forza di parlarne ad alta voce, faccia a faccia... Non giudicatemi.

In ogni caso, lei si connette preoccupata dalla mia voce a telefono completamente sconvolta, e le dico:

- Hai presente quel mio amico di cui ti ho parlato che vive nella casa dove lavora mamma?

- Si, e quindi? E' successo qualcosa?

- No, però è da tempo che ho capito una cosa.. Vedi, non ti ho mai raccontato di nessun innamoramento particolare, perchè quando mi domandavi se c'era qualche ragazza che mi piacesse, c'erano, eccome! Ma non si trattavano di ragazze, ma di ragazzi, in particolare uno, C.

*** 5 minuti di silenzio, tanto che il suo account era andato in occupato ***

IO - Ci sei?

- Si, ero andata un attimo in bagno, ti devo chiamare 

io, tolto dal peso, accettai di parlarne a telefono, in questo momento non ricordo bene bene la telefonata (parlo di 8-9 anni fa, la conversazione di MSN la ricordo perchè l'ho salvata, e ce l'ho ancora... da qualche parte xD) ma fu molto, mooolto strana! Qualche giorno dopo uscimmo insieme, e mi ricordo che nel parlarle di tutto scoppiai in un pianto liberatorio, e lei, dal fare proprio di una sorella, mi strinse e mi fece capire che c'era, per tutto, sempre. A distanza di anni mi confessò che in quei 5 minuti di silenzio andò a sdraiarsi sul letto in preda ad un mal di pancia che le era venuto nel "digerire" la notizia, inoltre in quello stesso periodo stava leggendo "La solitudine dei numeri primi" e quando arrivò al coming out dell'amico di lui (non mi ricordo i nomi dei protagonisti) lei chiuse il libro perchè la metteva a disagio la situazione, avendola vissuta qualche giorno prima con me. 

Oggi, nel 2014 posso dire che la nostra amicizia è una delle certezze della mia vita, anche se le nostre vite professonali hanno preso direzioni opposte, posso dire che quando ci ritroviamo a parlare è come se non fosse passato neanche un minuto, come se il tempo non esistesse. Non riesco ad immaginare la mia vita senza di lei.

 

Il secondo coming out è quello "meno felice": quello con la mia famiglia.

E' successo nel novembre 2012, quasi 2 anni fa, e da allora la situazione non si è evoluta di una virgola. Prima di raccontare bisogna premettere la storia in cui ho conosciuto il mio primo, vero amore, che chiameremo Davide.

Era Aprile, la sera di pasquetta, ero in giro con la mia comitiva di amici. Una ragazza del mio gruppo a un certo punto dice: c'è il gruppo del mio amico al Mc Donald, vogliamo raggiungerli? Io, amando alla follia il Milkshake del Mc, quasi obbligai gli altri ad andare (POVERO INGENUO, mai avrei potuto pensare che quella sera avrebbe cambiato nettamente la mia vita). Nell'andare lì vedo una comitiva di soli ragazzi e, vi evito il modo in cui l'ho scoperto, erano tutti gay. Per una decina di minuti rimasi impietrito e soprattutto spaventato, non avevo mai visto dei ragazzi gay dichiarati alla luce del sole, Quella sera non parlai con nessuno, mi ammutolii, ma per tutta la sera c'era un ragazzo che non riusciva a togliermi gli occhi da dosso, ogni volta che mi giravo, c'era sempre lui a guardare me. Era lui. Oh cielo, e adesso che faccio? Questo mi guarda! Ma che vuole? Iniziai a fare di tutto pur di evitare il suo sguardo, ma non c'è stato niente da fare. Al momento dei saluti non salutai nessuno, ma lui venne vicino a me mi disse: Ciao, *bacio sulla guancia* comunque mi chiamo Davide! Io non dissi niente e me ne andai. Ci pensai per tutto il tragitto in macchina fino a casa mia, entrai a casa, misi a caricare il cellulare e... Oh una notifica su facebook! Richiesta di amicizia, era lui. Dopo un paio di minuti di tentennamento, accettai, subito mi contattò, e iniziammo a parlare... Subito mi chiese come mai mi sentissi a disagio e prontamente gli dissi che ero anche io un omosessuale e che ero nel periodo in cui ancora nn avevo accettato del tutto la mia situazione e che se mi sentivo a disagio con me stesso, figurati con gli altri! Da lì iniziò un vero e proprio corteggiamento, che comportò uscite, cenette, baci, carezze, e .. che dire? Ero proprio innamorato! Perso! Dopo un po' di tempo però, d'un tratto divenne un'altra persona: iniziò ad essere geloso, possessivo, e iniziava a diventare paranoico. Finchè un giorno all'ennesima sua insinuazione che io lo tradissi, mi lasciò. Io ne rimasi distrutto. Ma ben presto capii che era meglio così... Come si dice dalle mie parti, Kist nun stev pop buon ka cap! In ogni caso, lui ogni tanto si faceva vivo, ma io ho sempre rifiutato un suo tentativo di riconciliazione. In quel famoso giorno di Novembre, mi contatta su Facebook per l'ultima volta (poi non l'ho sentito proprio più) e io stanco, iniziai una discussione in cui gli rinfacciavo tutto ciò che pensavo di lui, e del modo in cui mi ha trattato. In tutto ciò io ero sul letto con l'iPad. A un certo punto, non so come, io mi addormentai, nel bel mezzo della conversazione. Qui arrivò mio padre, che vedendomi dormire, prende l'iPad (era solito usarlo per navigare e vedere le cose sue), lo sblocca, e gli capita davanti la conversazione che stavo avendo con Davide. Mio padre lesse tutta la conversazione dall'inizio. Subito ne parlò con mamma, che prontamente venne vicino al mio letto, e con fare alquanto sospetto mi svegliò con:

- Antò, svegliati, ti dobbiamo parlare.

Io non appena aprii gli occhi, rendendomi conto che avevo lasciato la conversazione in sospeso con Davide, con la mano cercavo l'iPad sul letto, e non trovandolo dissi:

- Ma... l'iPad dov'è??????

e mia madre: è proprio di questo di cui dobbiamo parlare. Antonio... io e tuo padre dobbiamo sapere, abbiamo letto una conversazione sull'iPad con un altro ragazzo in cui c'era il tuo nome. Antò, sii sincero, sei un omosessuale?

Io non dissi niente. Guardavo per terra nella speranza che un meteorite colpisse la mia casa, in modo da non dover affrontare questo discorso, non mi sentivo pronto, l'avrei fatto prima o poi, giuro, ma non era quello il momento.

- Antò... Vedo che non rispondi, questo vuol dire che la risposta è si?

Io la guardai, ormai scoppiato in lacrime, e accennai un si. Mio padre senza dire niente se ne andò e si chiuse in camera, mia madre si mise in ginocchio e scoppiò in un pianto con tanto di urla e singhiozzi, ripetendo tra se e se "ma che ho fatto di male" "io avevo tutt'altri piani per te" "questo non può essere capitato proprio a me". Ok, premetto che i miei genitori non sono persone cattive, non farebbero del male a nessuno, e se davvero avessero pensato alla mia sessualità come a una piaga d'Egitto, quasi sicuramente mi avrebbero cacciato di casa. Da quel momento, non ne abbiamo più parlato, magari ogni tanto mia madre se ne esce con frasi a tavola del tipo "eh vabbè ma tu che parli a fare di matrimonio e figli, tanto non ti sposi nè tantomeno avrai figli!". Vi sorprenderà, ma la persona che l'ha presa peggio è stata mia sorella. Ho omesso questa cosa, ho due sorelle, entrambi più grandi di me, quella di cui parlo, è tra le due, quella minore, che venne a sapere della mia sessualità da mia madre quella stessa sera, non capendo il motivo per cui io a cena non c'ero, e i miei avevano le facce tipo a funerale. Non vi dico cosa disse, per un po' ho pensato fosse un'omofoba... Poi se ne uscì con "vabeh, non dico niente solo perchè è mio fratello, fosse stato un altro, non avrei sorvolato" Bah, vabeh. In ogni caso lei con me direttamente non ne ha mai parlato. L'ultima che rimane è la mia sorella maggiore, abbiamo 15 anni di differenza, la considero più mamma che sorella, per il fatto che è come se mi avesse cresciuto lei! In quel periodo mia madre obbligò a tutti di tacere con mia sorella maggiore perchè essendo incinta, aveva il timore che venire a conoscenza di una notizia del genere poteva nuocere al bambino (vabeh, cosa che non condividevo, ma non ero nella condizione di potermi permettere di non assecondare i miei). Il fatidico giorno venne a Maggio dell'anno dopo, ci trovammo in macchina solo io e lei, per andare al centro commerciale. Ad un certo punto per radio danno un servizio di un ragazzo suicida perchè gay, e mia sorella disse:

- Ma perchè permettono queste cose? Non hanno una famiglia che possa essere da supporto? Antò, se capitasse a te davvero non ti devi fare problemi, soprattutto con me. Gay, etero o bisex sarai sempre mio fratello!

Io, che credevo mia sorella consapevole della mia situazione le dissi:

- Vabeh ja, parliamone, che ti ha detto mamma?

E lei, quasi sconvolta disse:

- Ma perchè, mamma che sa?

- Che mi piacciono i ragazzi!

Lei rimase di stucco, e fu lì che capii che lei in realtà non sapeva niente! Dopo un momento di smarrimento, trovò le parole, e mi iniziò un discorso sul cercare se stessi, sull'essere sicuro di quello che sono, sul fatto che posso sempre contare su di lei... in particolare ha voluto sapere le reazioni degli altri componenti della famiglia, e ci rimase un po' male perchè, conoscendoli, si aspettava reazioni completamente diverse.

 

Oltre a questi, ci sono stati tanti altri coming out, uno in particolare da poco con una persona che inizio a considerare speciale, più vicina a me più di quanto avrei potuto mai immaginare...

Ho deciso di raccontare questi perchè sono quelli che mi hanno segnato di più. Che credo rimarranno fissi nella mia mente ancora per molto.

Edited by AntonyJoke
Link to comment
Share on other sites

Date ai genitori il loro tempo e siate pazienti ed indulgenti con loro.

Quando ho fatto C.O. 20 anni fa la reazione fu da catastofe apocalittica.

Fui portato da psicologa per cura (fortunatamete l'omosessualita non era piu una malattia da 4 anni).

Rpicche economiche (lavoravo nella azienda di famiglia e fui costretto a trovarmi un altro lavoro).

Altre scene pietose "Se esci di casa e passi il week end con C. è meglio che non torni più".

 

Eppure a  20 anni di distanza il mio compagno è invitato al pranzo di natale.

Devo schivare richeste imbarazzanti tipo  di andare in vacanza insieme io ed il mio compagno con i mei genitori.

Le scene pietose sono rimaste: mia madre che dice al mio compagno "non so come fai a sopportarlo".

 

Quindi  il tuo C.O è stato una passeggiata. stai tranquillo !

Link to comment
Share on other sites

 

 


"io avevo tutt'altri piani per te" "questo non può essere capitato proprio a me"

 

tipiche espressioni di pessime mamme che vogliono decidere loro la vita dei figli e che non si rendono conto che i figlio non appartengono a loro ma sono entità a se stanti.

 

mia mamma arrivò a dire una volta: "i figli appartengono ai genitori".

Link to comment
Share on other sites

mia madre che dice al mio compagno "non so come fai a sopportarlo".

e io che pensavo che fosse solo la mia a dirle, ste cose!!!

 

dovremmo fondare un club "gay stressati da mamme-carrarmato"...

Link to comment
Share on other sites

Cioè tu chiamavi la tua amica "amore" e a lei non è passato mai di mente che tu fossi gay? O_o

Ma veramente i tuoi hanno reagito così? Sono d'accordo con @Marco7 pessimo comportamento.

 

Invece per quanto riguarda l'intervento di @icefall: e tu dopo tutto questo hai ancora un buon rapporto con i tuoi? Mi dispiace ma semmai i miei dovessero pronunciare certe parole non mi rivedrebbero mai più. Ma proprio mai. Ci sono cose che non si possono dire ai propri figli.

Come ho già detto in qualche intervento precedente sono fidanzato da anni e da anni il mio ragazzo frequenta casa dei miei, il fatto che stiamo insieme è palese, lo hanno capito proprio tutti... ma loro non ne parlano, pensano che finchè non se ne parla il fatto non sussiste. La situazione è certo insopportabile ma se dovesse prendere una piega sbagliata non riuscirei a passarci sopra.

Link to comment
Share on other sites

 La situazione è certo insopportabile ma se dovesse prendere una piega sbagliata non riuscirei a passarci sopra.

 

che intendi per "piega sbagliata"?

Link to comment
Share on other sites

@freedog per piega sbagliata intendo quello che è successo a icefall

 

 

 


Quando ho fatto C.O. 20 anni fa la reazione fu da catastofe apocalittica.

Fui portato da psicologa per cura (fortunatamete l'omosessualita non era piu una malattia da 4 anni).

Rpicche economiche (lavoravo nella azienda di famiglia e fui costretto a trovarmi un altro lavoro).

Altre scene pietose "Se esci di casa e passi il week end con C. è meglio che non torni più".
Link to comment
Share on other sites

Posso capirti benissimo sai? I miei hanno avuto reazioni simili, beh, mia mamma non s'è inginocchiata disperandosi ma piangeva molto, mii padre ha ricominciato a rivolgermi la parola pochi mesi fa, però consolati, tua sorella da quel che ho capito ti supporta in pieno, non mi sembra poi che tu sia stato vittima di psicologi, e poi non ti hanno mandato da un prete per tentare di esorcizzarti....

Link to comment
Share on other sites

Posso capirti benissimo sai? I miei hanno avuto reazioni simili, beh, mia mamma non s'è inginocchiata disperandosi ma piangeva molto, mii padre ha ricominciato a rivolgermi la parola pochi mesi fa, però consolati, tua sorella da quel che ho capito ti supporta in pieno, non mi sembra poi che tu sia stato vittima di psicologi, e poi non ti hanno mandato da un prete per tentare di esorcizzarti....

In realtà ti dirò di più, dallo psicologo ci andai io di mia spontanea volontà qualche mese prima, perché confessai ai miei di avere problemi di socializzazione (senza specificare che il mio carattere chiuso e introverso era proprio dovuto al mio essere omosessuale e all'epoca di non accettarlo per niente) e fu proprio lei a consigliarmi di fare coming out con loro, consiglio che non ho mai seguito perché preferivo prima accettare me stesso e solo dopo aprirmi con i miei (cosa che in fondo ad oggi ancora non ho fatto)

Link to comment
Share on other sites

Beh almeno hai scelto te di sottoporti a questo, ne sentivi il bisogno concreto e non era perché erano i tuoi che t'hanno costretto

Link to comment
Share on other sites

Beh almeno hai scelto te di sottoporti a questo, ne sentivi il bisogno concreto e non era perché erano i tuoi che t'hanno costretto

Ah Perdonami, ho dimenticato la parte più importante! XD immediatamente dopo il pianto isterico mia madre chiamò la psicologa costringendola a parlare con me, credendo che non sapesse niente, si ammutolì quando le dissi che lei già sapeva tutto e che mi aveva anche supportato nel mio coming out!

Link to comment
Share on other sites

 

 


si ammutolì quando le dissi che lei già sapeva tutto e che mi aveva anche supportato nel mio coming out!

Oddio ahaha che situazione xD

Link to comment
Share on other sites

Almeno non ti hanno portato dal prete.... O non ti sei ricordato di citarlo? XD

Nono il prete no, ma mia madre ogni volta che va in chiesa mi dice: vado a pregare anche per te, per farti ritrovare la retta via

 

...vale lo stesso? :D

Link to comment
Share on other sites

Nono il prete no, ma mia madre ogni volta che va in chiesa mi dice: vado a pregare anche per te, per farti ritrovare la retta via

...vale lo stesso? :D

no perché io son stato mandato dal prete a far quattro chiacchiere, e dico sul serio dopo aver fatto co abbiamo chiacchierato un po' del più e del meno XD
Link to comment
Share on other sites

 

 


vado a pregare anche per te, per farti ritrovare la retta via

 

e qui si torna al discorso che lei vuole farti fare quel che vuole lei e per raggiungere lo scopo prega per questo.

 

dovresti risponderle: prega piuttosto per essere una brava mamma che ne hai bisogno.

Link to comment
Share on other sites

e qui si torna al discorso che lei vuole farti fare quel che vuole lei e per raggiungere lo scopo prega per questo.

 

dovresti risponderle: prega piuttosto per essere una brava mamma che ne hai bisogno.

Non le direi mai che è stata una cattiva madre, anzi, mi ha cresciuto non facendomi mancare mai niente, e ancora oggi dimostrazioni di affetto nei miei confronti le fa... Credo sia stato solo inaspettato, tutto qui.

Detto questo, prima lo capisce, meglio è.

Link to comment
Share on other sites

@AntonyJoke

 

ti avrà cresciuto facendo lei tutto per te (hotel mamma) così che tu o sei dipendente da lei o dalla futura moglie.

 

rendere il figlio femmina-dipendente per gestirlo meglio.

Link to comment
Share on other sites

@AntonyJoke

 

ti avrà cresciuto facendo lei tutto per te (hotel mamma) così che tu o sei dipendente da lei o dalla futura moglie.

 

rendere il figlio femmina-dipendente per gestirlo meglio.

 nah, non credo.. 

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...