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Le vostre esperienze di coming out "universale"?


bluj

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Ciao a tutti! Sono un nuovo iscritto, mi sta piacendo molto questo forum. Non so benissimo come funziona, ma ho voluto creare questa nuova discussione perchè non so se è già stata creata, mi scuso in anticipo se fosse così..

La mia è una semplice curiosità, la domanda è rivolta a voi, in particolare a quelli dichiarati con tutti,proprio  tutti tutti : avete avuto particolari problemi con le persone sopratutto sconosciute?

 

Voglio spiegarvi meglio la situazione per farvi capire , sperando di esserci già riuscito in quello che ho scritto sopra:

Ho 18 anni, vivo in Sardegna. Sono dichiarato con un pò di persone: mia madre, mia cugina (e il ragazzo),  due amiche, due ragazze con cui ho ripreso rapporti dopo le elementari, alcune zie che sicuramente l'hanno detto ai rispettivi mariti , e varie conoscenze. Non ho amici (di genere maschile) , dunque non ho particolari problemi in quello  dato che quelli che ritenevo tali li ho lasciati più di tre anni fa!!

Sono una specie di casalingo da due anni, dato che dopo essermi ritirato da scuola non ho avuto la possibilità di rientrare quindi sono diventato meno socievole, mi sono chiuso moltissimo anche con parenti e famiglia e la mia omosessualità era uno dei tanti motivi di questo mio atteggiamento. A settembre ho la possibilità di rientrare a scuola, dunque da qualche mese sono rinato  e sto riprendendo la mia vita nelle mani e sopratutto facendo progetti che spero di realizzare.

Ora arrivo al punto, sono noiosissimo, lo so  ahahaha

Ultimamente ho notato che mi faccio meno problemi nello specificare che non mi interessano le ragazze, ovviamente sapendo già che una persona è omofoba (con tanto di "ignoranza", "superficialità","maschilismo" ) neanche ne parlo perchè sarebbe tempo sprecato per me. So che non negando più questa cosa alla fine tutti lo verrebbero a sapere e che non sarò chiamato più con il mio nome ma "il frocio del paese", e l'unica mia grandissima paura è quella di ricevere violenze pesanti sia fisiche che psicologiche. Ma conosco tre ragazzi che si sono dichiarati nella mia zona, tramite facebook sopratutto e non hanno avuto questo tipo di problema.

Ho atteggiamenti abbastanza maschili, non troppo, quindi per la società in cui viviamo non essendo effeminato non sarei automaticamente "finocchio", spiazzerei un pò tutti com'è già successo..E questa per me è una motivazione.

Insomma, sono curioso di sapere le vostre esperienze di voi ragazzi (e anche ragazze)  dichiarati con tutti, se avete avuto problemi pesanti (non so come definirli). Vorrei sapere per essere più consapevole di ciò che potrebbe accadermi.

 

Grazie per chi ha letto e risponderà, spero di non aver stuprato la grammatica :)

Edited by bluj
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Io ho 40 anni e sono uno di quei gay visibili con tutti che parla della propria omosessualità oramai in modo disinvolto in ogni circostanza.

Oramai solo in caso di viaggi in paesi in cui penso l'omofobia possa essere un problema evito certi atteggiamenti. 

Faccio un esempio: ero a saraievo e in ristorante abbiamo evitato gesti affettuosi per noi normali come tenersi per mano.

I momenti piu difficili nella mia vita  sono stati quelli causati dalla mia famiglia dopo il co che feci a meta anni 90. poi tutto il resto è stato in discesa e piu facile; devo dire di non aver avuto problemi per la mia omosessulita. Ne sul lavoro (le promozioni sono arrivate) ne nella vita sociale e, dopo qualche anno, anche con famiglia e parenti si è sistemato tutto.

Forse è stata solo fortuna, ma anche la maggior parte degli  amici gay che hanno la mia età e vivono a Milano/Bergamo. hanno stili di vita ed esperienze simili al mio.

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Io ho 40 anni e sono uno di quei gay visibili con tutti che parla della propria omosessualità oramai in modo disinvolto in ogni circostanza.

Oramai solo in caso di viaggi in paesi in cui penso l'omofobia possa essere un problema evito certi atteggiamenti. 

Faccio un esempio: ero a saraievo e in ristorante abbiamo evitato gesti affettuosi per noi normali come tenersi per mano.

I momenti piu difficili nella mia vita  sono stati quelli causati dalla mia famiglia dopo il co che feci a meta anni 90. poi tutto il resto è stato in discesa e piu facile; devo dire di non aver avuto problemi per la mia omosessulita. Ne sul lavoro (le promozioni sono arrivate) ne nella vita sociale e, dopo qualche anno, anche con famiglia e parenti si è sistemato tutto.

Forse è stata solo fortuna, ma anche la maggior parte degli  amici gay che hanno la mia età e vivono a Milano/Bergamo. hanno stili di vita ed esperienze simili al mio.

Mi fa davvero piacere!! Visto le esperienze di alcuni ragazzi che conosco poco, mi spinge a non avere più tantissima paura.. Grazie per aver risposto

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Guest laTeroristaj8

la mia situazione non è molto interessante D: ho 15 anni, sto con una ragazza e per il momento non sento il bisogno di dirlo ai miei, anche perchè loro non vogliono rendersi partecipi della mia vita privata sentimentale, e non voglio nemmeno io che lo facciano. se lo sapessero credo ci rimarrebbero molto di merda, ma alla fine lo accetterebbero. per quante gliene ho fatte passare a questi due poveri cristiani sapere della mia bisessualità non sarà un trauma xD

la prima persona a cui l'ho detto fu la mia migliore amica di quando avevo 13 anni, che l'ha presa benissimo e anzi mi ha confessato che la intrigava l'idea di stare con una femmina!

mia sorella e mia cugina lo sanno e anche loro sono apposto, anzi è proprio con loro che ho il dialogo più aperto e posso parlare di tutto quello che mi succede; nessun'altro dei miei parenti lo sa ma non mi interessa, neanche ci caghiamo poi molto.

per il resto sono tranquilla, compagni e conoscenti lo sanno, e anche alcuni professori xD ad alcuni, soprattutto a molti miei compagni di classe, schifa un po' ma non me ne frega niente, li odio tutti :3 anche i miei vecchi amici stretti l'hanno sempre accettato di buon grado, ora non ho più nemmeno un amico stretto quindi sticazzi.

di insulti, disprezzo, risatine e sguardi irriverenti, quando mi faccio vedere in giro con una ragazza, ne ho ricevuti a palate, ma mi divertono, e li prendo per il culo a mia volta :D

sarà perchè abito in una grande città dove si vede veramente di tutto, ma non ho mai avuto particolari problemi. però ho sentito di amici gay vittime di omofobia pesante, con tanto di messa a spalle al muro, insulti e scherzi di cattivissimo gusto che hanno anche messo in pericolo i suddetti. ma basta che qualcuno di buon senso lo sappia (o un amico un po' mafioso, eheh :D) e nei guai seri ci finiscono loro ;) poi alla fine, almeno nella mia città, sono tutti esauriti e indaffarati, perciò a meno che non incontri un neonazista o un gregge di bimbetti "tosti" senza un cazzo da fare, se ne fregano tutti  :yes: il problema sta nei paesini inculati dal mondo dove la gente non ha una mazza da fare e allora passa il tempo a fare cortile e dare fastidio agli altri D:

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la mia situazione non è molto interessante D: ho 15 anni, sto con una ragazza e per il momento non sento il bisogno di dirlo ai miei, anche perchè loro non vogliono rendersi partecipi della mia vita privata sentimentale, e non voglio nemmeno io che lo facciano. se lo sapessero credo ci rimarrebbero molto di merda, ma alla fine lo accetterebbero. per quante gliene ho fatte passare a questi due poveri cristiani sapere della mia bisessualità non sarà un trauma xD

la prima persona a cui l'ho detto fu la mia migliore amica di quando avevo 13 anni, che l'ha presa benissimo e anzi mi ha confessato che la intrigava l'idea di stare con una femmina!

mia sorella e mia cugina lo sanno e anche loro sono apposto, anzi è proprio con loro che ho il dialogo più aperto e posso parlare di tutto quello che mi succede; nessun'altro dei miei parenti lo sa ma non mi interessa, neanche ci caghiamo poi molto.

per il resto sono tranquilla, compagni e conoscenti lo sanno, e anche alcuni professori xD ad alcuni, soprattutto a molti miei compagni di classe, schifa un po' ma non me ne frega niente, li odio tutti :3 anche i miei vecchi amici stretti l'hanno sempre accettato di buon grado, ora non ho più nemmeno un amico stretto quindi sticazzi.

di insulti, disprezzo, risatine e sguardi irriverenti, quando mi faccio vedere in giro con una ragazza, ne ho ricevuti a palate, ma mi divertono, e li prendo per il culo a mia volta :D

sarà perchè abito in una grande città dove si vede veramente di tutto, ma non ho mai avuto particolari problemi. però ho sentito di amici gay vittime di omofobia pesante, con tanto di messa a spalle al muro, insulti e scherzi di cattivissimo gusto che hanno anche messo in pericolo i suddetti. ma basta che qualcuno di buon senso lo sappia (o un amico un po' mafioso, eheh :D) e nei guai seri ci finiscono loro ;) poi alla fine, almeno nella mia città, sono tutti esauriti e indaffarati, perciò a meno che non incontri un neonazista o un gregge di bimbetti "tosti" senza un cazzo da fare, se ne fregano tutti  :yes: il problema sta nei paesini inculati dal mondo dove la gente non ha una mazza da fare e allora passa il tempo a fare cortile e dare fastidio agli altri D:

Grazie per aver risposto! :) Comunque l'unica differenza sta, appunto, nel fatto che abito in una zona che forse non conta neanche 200.000 abitanti! Ma una cosa è certa, potrei trovare "alleati" con cui "restituire" i possibili accanimenti contro di me. :keeporder: :keeporder: :keeporder::triniti::dancer:

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Guest laTeroristaj8

Grazie per aver risposto! :) Comunque l'unica differenza sta, appunto, nel fatto che abito in una zona che forse non conta neanche 200.000 abitanti! Ma una cosa è certa, potrei trovare "alleati" con cui "restituire" i possibili accanimenti contro di me. :keeporder: :keeporder: :keeporder::triniti::dancer:

vuoi dire una gang frantumaculi, vero? :codemafia: eheheheh  :spiteful:

di niente, comunque! :D

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cambiapelle

Io non ho mai avuto nessun tipo di problema di questo tipo. Solo a scuola mi sfottevano, ma a scuola i "deboli" venivano tutti presi di mira, senza distinzione.

Da quando mi sono dichiarato, ormai 15 anni fa , non ho mai subito violenze n'è fisiche ne mentali, ne in Italia,ne tantomeno in Francia.

Sono dichiarato con chiunque me lo chieda....ma in realtà in pochi lo fanno.

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Icoldibarin

Che vuole dire co universale?

Una trasmissione a reti unificate dove seduto ad una scrivania con la bandiera arcobaleno dietro dichiari che sei gay?

 

In quel caso no, però se qualcuno non è offensivo e mi chiede della mia sessualità gliene parlo.

Ti sconsiglierei una dichiarazione pubblica su facebook, meglio parlare direttamente con le persone, se si entra in argomento.

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Daniel1994

ciao! io ti posso dire ben poco, ho 20 anni, e vivo in un paese di 1500 abitanti, tutti sanno tutto di tutti, (esempio vado dal fruttivendolo, conosco figli, nipoti, cugini, genitori e amanti rispettivi), per cui ho evitato un CO pubblico, anche perchè i miei amici etero non ne hanno sentito il bisogno di sbandierare la loro eterosessualità ai quattro venti, quindi non vedo perchè dovrei farlo  io.

Adesso vivo a Bologna, che è molto più aperta di mentalità. Di me sanno solo mia zia e il suo compagno, e i miei amici... tutto entusiasta l'ho detto anche a mia mamma, che non l'ha presa bene e pensa che sia ancora confuso. 

Conosco ragazzi nei paesini vicini ai miei che sono dichiarati, eppure vivono la vita normalmente, poi dietro sparlano e sparlano all'inizio, ma poi passa di moda e si passa ad altro... 

io lavoro a contatto con la gente come cameriere e barista, non ho mai detto di essere gay (perchè ci lavorano anche i miei genitori e mio fratello che è ancora immaturo) però mi sono sempre mostrato aperto mentalmente, contro qualsiasi tipo di ignoranza comune vestita da "fobia", come se omofobia, transfobia, xenofobia, ecc fossero veramente fobie. Non sono fobie, non sono spaventati, sono imbecilli ignoranti. 

Il mio consiglio è: stai tranquillo, parlane apertamente con chi vuoi quando te ne sentirai pronto e sii a tuo agio con te stesso, non servono palcoscenici per dichiarare il proprio orientamento sessuale. (poi se vuoi saltellare mezzonudo per il paese con bandiere colorate e pony e cantare sigle di cristina d'avena hai tutta la mia stima ahahhahah). 

un abbraccio ragazzo!!

Edited by Daniel1994
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Che vuole dire co universale?

Una trasmissione a reti unificate dove seduto ad una scrivania con la bandiera arcobaleno dietro dichiari che sei gay?

 

In quel caso no, però se qualcuno non è offensivo e mi chiede della mia sessualità gliene parlo.

Ti sconsiglierei una dichiarazione pubblica su facebook, meglio parlare direttamente con le persone, se si entra in argomento.

Ho scritto universale perchè non sapevo come introdurre il discorso :keeporder:   Su facebook neanche ci penso, sicuramente non mi presenterei ad ogni persona specificando i miei gusti, solo che alla domanda non mentirei.. Ecco..

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Salvo situazioni in cui non mi dichiaro apertamente se vedo situazioni "ostili" (ma per non dichiararmi non significa che millanto eventuali partner uomini o robe del genere), non ho problemi a dichiararmi. Anche perché, vuoi o non vuoi, l'affettività è un discorso che prima o poi esce fuori in qualche modo.

Ammetto però che son stata fortunata e queste fantomatiche "situazioni ostili", fino ad ora, non mi sono mai capitate.

A lavoro l'ambiente sapevo essere friendly ed ho fatto coming out in maniera abbastanza naturale (una frase scherzosa da parte di un collega sul fatto che fossi un po' giù di morale per via del mio ragazzo, ha visto da parte mia una risposta altrettanto diretta con un "no, per la tipA con cui mi sto vedendo").

Stesso discorso quando mi son ritrovata ad uscire con altre persone, qualche battuta o frase da parte mia detta in maniera naturale non ha mai scatenato alcun problema neanche fra persone appena conosciute.

Poi io son del parere che, qualora si dovesse palesare qualche improvviso omofobo, so già che tale persona è categoricamente da scartare fra le mie conoscenze.

In altre parole, non sono loro a discriminare me, sono io a discriminare gli imbecilli.

Al massimo mi è capitato in un secondo momento una domanda diretta (proprio della serie "Ma non ho capito, ma sei lesbica?" :rotfl:), perché c'è gente che cade totalmente dalle nuvole e a volte manco capisce le frasi neanche quando son palesissime :rotfl: 

Paradossalmente, davo più sentore di essere omosessuale quando non ero dichiarata (vuoi perché ero visibilmente più nervosa e meno a mio agio fra la gente) che adesso che son dichiarata e più serena con me stessa e col prossimo (tant'è che ormai la frase "ma non lo avrei mai detto" è all'ordine del giorno o quasi, ma questo perché c'è chi associa ancora il concetto di omosessualità ad una sorta di cartello che dovremmo avere stampato in fronte).

 

Il mio consiglio riguardo i c.o. universali? Inizia ad essere tu a scegliere chi merita di stare al tuo fianco e non viceversa.

Salvo situazioni come già detto palesemente ostili in cui è bene tacere (che possono andare da quello lavorativo alle più disparate), per il resto non subire la discriminazione altrui e fatti sempre vedere forte e sicuro di te, in modo  da non dare agli omofobi la vana illusione di non aver diritto di esistere.

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ciao! io ti posso dire ben poco, ho 20 anni, e vivo in un paese di 1500 abitanti, tutti sanno tutto di tutti, (esempio vado dal fruttivendolo, conosco figli, nipoti, cugini, genitori e amanti rispettivi), per cui ho evitato un CO pubblico, anche perchè i miei amici etero non ne hanno sentito il bisogno di sbandierare la loro eterosessualità ai quattro venti, quindi non vedo perchè dovrei farlo  io.

Adesso vivo a Bologna, che è molto più aperta di mentalità. Di me sanno solo mia zia e il suo compagno, e i miei amici... tutto entusiasta l'ho detto anche a mia mamma, che non l'ha presa bene e pensa che sia ancora confuso. 

Conosco ragazzi nei paesini vicini ai miei che sono dichiarati, eppure vivono la vita normalmente, poi dietro sparlano e sparlano all'inizio, ma poi passa di moda e si passa ad altro... 

io lavoro a contatto con la gente come cameriere e barista, non ho mai detto di essere gay (perchè ci lavorano anche i miei genitori e mio fratello che è ancora immaturo) però mi sono sempre mostrato aperto mentalmente, contro qualsiasi tipo di ignoranza comune vestita da "fobia", come se omofobia, transfobia, xenofobia, ecc fossero veramente fobie. Non sono fobie, non sono spaventati, sono imbecilli ignoranti. 

Il mio consiglio è: stai tranquillo, parlane apertamente con chi vuoi quando te ne sentirai pronto e sii a tuo agio con te stesso, non servono palcoscenici per dichiarare il proprio orientamento sessuale. (poi se vuoi saltellare mezzonudo per il paese con bandiere colorate e pony e cantare sigle di cristina d'avena hai tutta la mia stima ahahhahah). 

un abbraccio ragazzo!!

AHAHAHAHA no oddio, odio stare al centro dell'attenzione! :D  Grazie per aver risposto. Forse non mi son spiegato bene, ovviamente non mi presenterei con:" ciao, sono *nome e cognome* e so frocio" ahahah.. Però alla domanda specifica non mentirei come prima, probabilmente, con molte persone

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Che vuole dire co universale?
Una trasmissione a reti unificate dove seduto ad una scrivania con la bandiera arcobaleno dietro dichiari che sei gay?

No ma "non dire" a me ha sempre pesato perchè ti trattieni e ometti.

e di situazioni del genere ne capitano ogni giorno

alla Macchinetta del caffè in fabbrica quando ti chiedono come è andato il fine settimana. Sono andato col mio compagno al lago ma non ha fatto altro che piovere ed abbiamo passato il week end in albergo.

Oppure tanti hanno come sfondo del computer dell' ufficio foto di figli / mogli / fidanzati. io una con il mio compagno. 

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Salvo situazioni in cui non mi dichiaro apertamente se vedo situazioni "ostili" (ma per non dichiararmi non significa che millanto eventuali partner uomini o robe del genere), non ho problemi a dichiararmi. Anche perché, vuoi o non vuoi, l'affettività è un discorso che prima o poi esce fuori in qualche modo.

Ammetto però che son stata fortunata e queste fantomatiche "situazioni ostili", fino ad ora, non mi sono mai capitate.

A lavoro l'ambiente sapevo essere friendly ed ho fatto coming out in maniera abbastanza naturale (una frase scherzosa da parte di un collega sul fatto che fossi un po' giù di morale per via del mio ragazzo, ha visto da parte mia una risposta altrettanto diretta con un "no, per la tipA con cui mi sto vedendo").

Stesso discorso quando mi son ritrovata ad uscire con altre persone, qualche battuta o frase da parte mia detta in maniera naturale non ha mai scatenato alcun problema neanche fra persone appena conosciute.

Poi io son del parere che, qualora si dovesse palesare qualche improvviso omofobo, so già che tale persona è categoricamente da scartare fra le mie conoscenze.

In altre parole, non sono loro a discriminare me, sono io a discriminare gli imbecilli.

Al massimo mi è capitato in un secondo momento una domanda diretta (proprio della serie "Ma non ho capito, ma sei lesbica?" :rotfl:), perché c'è gente che cade totalmente dalle nuvole e a volte manco capisce le frasi neanche quando son palesissime :rotfl:

Paradossalmente, davo più sentore di essere omosessuale quando non ero dichiarata (vuoi perché ero visibilmente più nervosa e meno a mio agio fra la gente) che adesso che son dichiarata e più serena con me stessa e col prossimo (tant'è che ormai la frase "ma non lo avrei mai detto" è all'ordine del giorno o quasi, ma questo perché c'è chi associa ancora il concetto di omosessualità ad una sorta di cartello che dovremmo avere stampato in fronte).

 

Il mio consiglio riguardo i c.o. universali? Inizia ad essere tu a scegliere chi merita di stare al tuo fianco e non viceversa.

Salvo situazioni come già detto palesemente ostili in cui è bene tacere (che possono andare da quello lavorativo alle più disparate), per il resto non subire la discriminazione altrui e fatti sempre vedere forte e sicuro di te, in modo  da non dare agli omofobi la vana illusione di non aver diritto di esistere.

Grazie per la risposta. :uhsi::cheesy:  Condivido tutto ciò che hai scritto, sopratutto per quanto riguarda l'importanza che davo alla mia omosessualità prima che mi dichiarassi con qualcuno, proprio perchè ora lo dico più tranquillamente ho un pò di timore, comprensibile, credo :grin:

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Lunastorta123

 

 

 Non sono fobie, non sono spaventati, sono imbecilli ignoranti.

Che frase! :D proprio come dice Morgan Freeman ''Odio la parola omofobia. Non è una fobia. Non sei spaventato. Sei solo un coglione''

 

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nel fatto che abito in una zona che forse non conta neanche 200.000 abitanti

non pensavo che si avessero problemi in una città di cosi tante persone, io abito in una cittadina di 20.000 persone e nelle zone limitrofe ci sono paesi che a malapena arrivano a 1500 persone.. 

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non pensavo che si avessero problemi in una città di cosi tante persone, io abito in una cittadina di 20.000 persone e nelle zone limitrofe ci sono paesi che a malapena arrivano a 1500 persone.. 

Beh, per zona intendevo la provincia, o parte di essa :uhsi: :uhsi:

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Insomma, sono curioso di sapere le vostre esperienze di voi ragazzi (e anche ragazze)  dichiarati con tutti, se avete avuto problemi pesanti (non so come definirli). Vorrei sapere per essere più consapevole di ciò che potrebbe accadermi.

 

I miei modi non sono mai stati molto virili, quindi è da quando sono bambino che mi sento chiamare frocio. Ad una certa età ho iniziato a volgere la cosa a mio vantaggio, sfottendo chi mi pigliava in giro a mia volta, ed eventualmente scegliendo di evitare gente omofoba (perché se a 14 anni ti posso "perdonare" le prese in giro...a 20 e più proprio no).

 

Non ti accadrà niente di male (spero)...se sei fisicato la gente ti piglia meno in giro, se sei piccolo e/o smilzo è più facile che accada.

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Tolta la parentesi scuola (elementari, medie, superiori) in cui ero il finocchio di classe, troppo secco prima quindi debole e troppo grasso poi, quindi schifoso, adesso me ne sbatto altamente, se qualcuno mi chiede se sono gay rispondo di si, anche se non me lo chiedono mai...

Certo, non tutti sanno della mia omosessualità, in primis i miei genitori...però se mi chiedessero direttamente "sei gay?" penso che finalmente riuscirei a dirglielo e a fare anche CO con loro XD

 

Scherzi a parte sono uno di quei gay che vorrebbero avere le palle di dirlo a tutti e sbandierare la propria omosessualità ai 4 venti...ovviamente mi mancano le palle per farlo ma lo farò u.u

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Bah io non vedo la necessità di sbandierare in giro i miei gusti sessuali, sono cose mie che m piace tenere dentro. Non capisco il guadagno di dirlo ai 4 venti....per orgoglio? Spero di no, l'orgoglio è ben altro....

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bluj io sono sardo come te; probabilmente della stessa "provincia", la barbagia coi suoi codici.......

Personalmente il C.O. universale è stato dovuto al fatto che anch'io ,come altri, per finezza e delicatezza, già dalla prima adolescenza sono stato preso di mira dai ragazzini e vessato in quanto femminuccia, frocio eccetera. Però allora io non avevo alcuna coscienza di me, sapevo solo che non ero ne' uomo ne' donna ma spirito...mi ero dato questa definizione per eludere ogni altro dolore, in ogni caso non ho quasi per niente amicizie maschili proprio per ciò che è stato. Quindi adesso, dopo anni, dopo confidenze con amiche fidate, dopo poche esperienze sessuali e rapporti amorosi con ragazzi assurdi, in seguito a un lungo percorso di analisi e di crescita, procedo meglio, soprattutto per i continui c.o. a me stesso...

E via via che prendo coscienza, vedo che non ho più necessità di nascondermi, anzi al contrario un impulso a diffondere, sia in rete che parlando con gli altri, la sensibilizzazione al problema dei nostri diritti. Questo schierarmi, potrebbe costarmi caro, ma potrebbe anche liberarmi completamente dalla preoccupazione del giudizio altrui e farmi sentire utile nei confronti dei tanti ragazzi oppressi, e farmi sperare che anche grazie a me possano soffrire un po' meno.

Ma riconosco di non essere pronto, e forse questo non avere fretta è buona cosa; Perchè può darsi che anche troppa "arroganza" nell'affermare se stessi , possa maldestramente toccare cuori che comunque non avrebbero la possibilità di permettersi di crescere e aprirsi ad altre prospettive.

Inizio però a parlarne di più con alcune amicizie. e tra due giorni avrò modo di fare il mio primo vero coming out con un amico; Ho deciso di farlo perchè voglio che i rapporti con le persone più importanti per me diventino più significativi. Perciò anche se lui ovviamente sa già di me, per la prima volta mi metto nella condizione di parlarne, farne un argomento di conversazione autentica, tentando di eliminare i paventati tabù. Così saprò di avere un'altro complice, un amico a cui ho spiegato i miei meccanismi,le mie paure, le mie speranze. E dopo di lui inizierò una ruota, ad uno ad uno mi aprirò con ognuna delle persone per me importanti, e ogni volta anche con me, e loro a loro volta si apriranno. Perciò colmerò a poco a poco quel vuoto e quell'insicurezza che ancora mi frenano. Tu hai diciott'anni? beato te! 

Sii te stesso, amati e rispettati,e sappi che anche nel "non definirsi" c'è bellezza, e ogni cosa arriva a tempo debito e matura nel cuore.

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Bah io non vedo la necessità di sbandierare in giro i miei gusti sessuali, sono cose mie che m piace tenere dentro. Non capisco il guadagno di dirlo ai 4 venti....per orgoglio? Spero di no, l'orgoglio è ben altro....

Dirlo è una questione di sincerità, non orgoglio, per me..

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Tolta la parentesi scuola (elementari, medie, superiori) in cui ero il finocchio di classe, troppo secco prima quindi debole e troppo grasso poi, quindi schifoso, adesso me ne sbatto altamente, se qualcuno mi chiede se sono gay rispondo di si, anche se non me lo chiedono mai...

Certo, non tutti sanno della mia omosessualità, in primis i miei genitori...però se mi chiedessero direttamente "sei gay?" penso che finalmente riuscirei a dirglielo e a fare anche CO con loro XD

 

Scherzi a parte sono uno di quei gay che vorrebbero avere le palle di dirlo a tutti e sbandierare la propria omosessualità ai 4 venti...ovviamente mi mancano le palle per farlo ma lo farò u.u

Magari con il tempo inizierai ad essere di quelli che lo sbandiera pure ai muri ahahaha :uhsi:

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bluj io sono sardo come te; probabilmente della stessa "provincia", la barbagia coi suoi codici.......

Personalmente il C.O. universale è stato dovuto al fatto che anch'io ,come altri, per finezza e delicatezza, già dalla prima adolescenza sono stato preso di mira dai ragazzini e vessato in quanto femminuccia, frocio eccetera. Però allora io non avevo alcuna coscienza di me, sapevo solo che non ero ne' uomo ne' donna ma spirito...mi ero dato questa definizione per eludere ogni altro dolore, in ogni caso non ho quasi per niente amicizie maschili proprio per ciò che è stato. Quindi adesso, dopo anni, dopo confidenze con amiche fidate, dopo poche esperienze sessuali e rapporti amorosi con ragazzi assurdi, in seguito a un lungo percorso di analisi e di crescita, procedo meglio, soprattutto per i continui c.o. a me stesso...

E via via che prendo coscienza, vedo che non ho più necessità di nascondermi, anzi al contrario un impulso a diffondere, sia in rete che parlando con gli altri, la sensibilizzazione al problema dei nostri diritti. Questo schierarmi, potrebbe costarmi caro, ma potrebbe anche liberarmi completamente dalla preoccupazione del giudizio altrui e farmi sentire utile nei confronti dei tanti ragazzi oppressi, e farmi sperare che anche grazie a me possano soffrire un po' meno.

Ma riconosco di non essere pronto, e forse questo non avere fretta è buona cosa; Perchè può darsi che anche troppa "arroganza" nell'affermare se stessi , possa maldestramente toccare cuori che comunque non avrebbero la possibilità di permettersi di crescere e aprirsi ad altre prospettive.

Inizio però a parlarne di più con alcune amicizie. e tra due giorni avrò modo di fare il mio primo vero coming out con un amico; Ho deciso di farlo perchè voglio che i rapporti con le persone più importanti per me diventino più significativi. Perciò anche se lui ovviamente sa già di me, per la prima volta mi metto nella condizione di parlarne, farne un argomento di conversazione autentica, tentando di eliminare i paventati tabù. Così saprò di avere un'altro complice, un amico a cui ho spiegato i miei meccanismi,le mie paure, le mie speranze. E dopo di lui inizierò una ruota, ad uno ad uno mi aprirò con ognuna delle persone per me importanti, e ogni volta anche con me, e loro a loro volta si apriranno. Perciò colmerò a poco a poco quel vuoto e quell'insicurezza che ancora mi frenano. Tu hai diciott'anni? beato te! 

Sii te stesso, amati e rispettati,e sappi che anche nel "non definirsi" c'è bellezza, e ogni cosa arriva a tempo debito e matura nel cuore.

Ciao :) un conterraneo finalmente! Comunque hai ragione che magari ora non sei pronto, quindi farai bene ad aprirti piano piano con le tue amicizie, già quello è un grande passo.

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Sì diverrò disinvolto man mano che vivo, e piano piano il c.o. sarà una mia scelta. infatti questo volevo risponderti, che il mio c.o. universale io lo chiamo "essere sgamato" cioè, è talmente chiaro ai più, come io sono, che non c'è proprio nulla da dichiarare ... se non a me stesso...

Inoltre questo sgamare non è stato indolore , e mi sarei sempre aspettato che almeno le persone di larghe vedute potessero intervenire, parlarmi, rassicurarmi, ma non è stato. Come dire che il confine dell'intimità è inviolabile, e solo noi stessi possiamo misurarne e definirne via via la distanza dagli altri...

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Bah io non vedo la necessità di sbandierare in giro i miei gusti sessuali, sono cose mie che m piace tenere dentro. Non capisco il guadagno di dirlo ai 4 venti....per orgoglio? Spero di no, l'orgoglio è ben altro....

Teoricamente vero ma spesso la vita ci "costringe" a un bivio in cui le alternative sono solo 2: o ci si dichiara o ci si nasconde.

Faccio un banalissimo esempio di vita quotidiana; cena aziendale di fine anno in cui sono invitati anche mariti, mogli, fidanzati e fidanzate; Ci andresti con il tuo compagno? 

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Bah io non vedo la necessità di sbandierare in giro i miei gusti sessuali, sono cose mie che m piace tenere dentro. Non capisco il guadagno di dirlo ai 4 venti....per orgoglio? Spero di no, l'orgoglio è ben altro....

 

Non è questione di meri gusti sessuali, è questione di affettività.

Non puoi ridurre la tua omosessualità semplicemente ad una questione di "vado a letto con gli uomini invece che con le donne".

Gli etero sbandierano i propri gusti sessuali e la propria affettività in mille circostanze, semplicemente non ce ne accorgiamo perché, essendo azioni quotidiane e diffusissime, non ci facciamo assolutamente caso perché le si ritengono banali in quanto universalmente riconosciute.

Per chi si nasconde invece, queste mille banalità quotidiane saltano all'occhio un centinaio di volte al giorno.

 

Come ha fatto notare @icefall, ci si può trovare in situazioni mondane in cui è consentito portare il proprio partner, in quel caso che fai? Lo escludi totalmente dalla tua vita e fai l'eterno single o te lo porti dietro presentandolo come tuo/a amico/a?

Da quando mi sono dichiarata, mi sono accorta che anche davanti a persone che non conosco volente o nolente il discorso esce fuori, anche se per vie traverse, e non perché giro con la bandiera raimbow indossata a mò di mantello.

L'affettività è una parte fondamentale della vita di una persona e se mostrandola come fan tutti equivale a "sbandierare", allora posso rigirar il discorso affermando che, non mostrandola, significa che te ne vergogni. E non so quale delle due soluzioni sia la migliore.

 

Certo, come già detto, in determinate situazioni più "rischiose" tacere od omettere è la soluzione migliore, ma lo si fa perché il prossimo è potenzialmente imbecille, non perché la mia affettività è una questione personale.

Edited by nowhere
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Beh ognuno è libero di pensarlo come vuole...... per via di portare o meno il compagno a una cena dipende più dal compagno se ha voglia o meno, per me è indifferente. Il problema non è dire di essere gay o meno, il problema è dichiararlo a prescindere, per il semplice fatto che i gay devono fare CO come tappa obbligata della loro vita. Dove è scritto? Negli altri Paesi è un obbligo? Andiamo a vedere Londra se tutti i gay si dichiarano?

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  • 1 month later...
MrDadinski

Beh ognuno è libero di pensarlo come vuole...... per via di portare o meno il compagno a una cena dipende più dal compagno se ha voglia o meno, per me è indifferente. Il problema non è dire di essere gay o meno, il problema è dichiararlo a prescindere, per il semplice fatto che i gay devono fare CO come tappa obbligata della loro vita. Dove è scritto? Negli altri Paesi è un obbligo? Andiamo a vedere Londra se tutti i gay si dichiarano?

 

Beh magari in Inghilterra la situazione è un po' diversa rispetto all'Italia...

con questo non voglio dire che tu non abbia ragione, tutt'altro, ma bisogna guardare in faccia la realtà: in molti paesi, Italia compresa, l'omosessualità è ancora un argomento tabù o comunque poco discusso, la gente fa orecchie da mercante. In un mondo ideale non ci sarebbe bisogno di dichiarare né la propria omosessualità né la propria eterosessualità ma credo che per questo ci sia ancora molta strada da fare. Spero che arrivi quel giorno, fino ad allora io considero il coming out importante, anzi fondamentale soprattutto contro i pregiudizi.

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