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I nuovi nomadi statunitensi


Rotwang

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Negli Stati Uniti occidentali qualcuno ha deciso di vivere come un nomade, con una vita in relazione simbiotica con la natura basandosi sulle tradizioni dei nativi americani. Non sono nativi in senso stretto, hanno antenati europei e spesso arrivano dalle parti alienate dell'America mainstream, sono principalmente poveri, spesso gay o transessuali, altri eremiti o di tendenze politiche radicali, altri sostengono che siano necessari cambiamenti nella società moderna e come questa interagisce con la natura (come i trascendentalisti americani del XIX secolo che esaltavano i rapporti tra individuo e natura e società). Questi "nomadi" si aggirano in cerca di qualcosa andato perso con le generazioni. Tutto ciò lascia emergere la cultura prettamente americana dello spostamento, legato storicamente alla nazione stessa, fin dai tempi della colonizzazione dell'Ovest, dai cacciatori di pelli e cercatori d'oro ai più recenti hippy e globetrotter. 

 

Ecco alcune foto:

 

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Fonte: VICE 

Edited by Rotwang
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Bellissima idea, ho sempre voluto provare una vita del genere, almeno per un po' :)

 

 

Sarebbe carino tornare alla semplicità che c'era prima..

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Il guaio degli statunitensi è che lì, che ne so, anche uno che la pensasse come Vendola probabilmente si sentirebbe/vivrebbe da emarginato, o si darebbe all'eremitaggio. Non credo sia una gran fortuna nascere in un Paese senza storia, privo di cultura...forse è un certo languore malinconico che spinge questi neo-nomadi a cercare qualcosa di diverso. In Usa magari per farlo ti devi alienare nei boschi del Wyoming...forse a Roma ti basta vistare il Pantheon o passeggiare ai Fori...

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Beh veramente - nello specifico - c'è proprio una loro tradizione culturale

tale semmai da farmi ritenere che non vi sia nessuna novità nel fenomeno

 

Che poi questa tradizione culturale possa piegare solo verso la Natura ( in senso

romantico ) piuttosto che verso i "ruderi", laddove in Europa accomuna "orridi"

naturali e "ruderi" storici è ben possibile

 

Però Henry David Thoureau ( che peraltro al 90% era gay ) ed il trascendentalismo

ci dicono che esiste questa tendenza ( vedi: Walden ovvero la vita dei boschi ) che

è tipicamente americana ( nel suo essere spiccatamente individualista ) e se proprio

vogliamo metterla in politica che è ( al contrario del romanticismo europeo ) di sinistra

o prevalentemente di sinistra

 

Thoureau scrive anche "Disobbedienza Civile" nel 1849, la beat generation legge e

rivaluta Thoureau e così via di generazione in generazione

 

Per certi versi potrebbe essere anche la critica strutturale ad una società dominata

dall'utile mercantile, una critica destinata quindi a replicarsi, certamente così si sarebbe

detto in termini di critica marxista, ma è anche vero che la parentela con lo spirito ed il

pensiero anarchico è invece forte ( quanto meno nelle sue infinite declinazioni americane

anarco-naturalismo ; anarco-ecologia ; anarco-primitivismo ; anarco-capitalismo )

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