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su di me/riflessioni/consigliatemi


marco910720

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marco910720

Ciao a tutti..sono Luca scrivo da Brindisi ed ho 23 anni..a luglio 24. Se ho deciso di scrivere qui..è perché sono davvero arrivato, come si dice, alla frutta. Pertanto spero di ricevere risposte confortevoli e consigli che mi possano aiutare a superare questa mia situazione di disagio e ansia..! Da sempre so di essere omosessuale..in particolare dall'età di 13/14 anni..quando ho appunto avuto la mia prima esperienza con un amichetto di scuola. Ora sono arrivato all'età di 23 anni..e le cose sono cambiate e diventate più difficili da sostenere. Fino all'ultimo anno di liceo..ho sempre avuto un rapporto di indifferenza con la mia omosessualità..nel senso che pensavo che non avrei mai avuto il bisogno di esternarla credendo di essere capace di vivere benissimo anche da solo senza la necessità di avere una persona al mio fianco (maddechè). Sicuramente questa mia convinzione derivava sia dal fatto che non avevo ancora accettato a pieno la mia omosessualità e sia dal fatto di essere contornato da una serie di amici molto affiatati con cui trascorrevo in grande serenità la maggior parte del tempo..quindi non avevo questa necessità impellente di affezionarmi ed avere al fianco una persona. Tuttavia, si sa, le cose cambiano da un momento all'altro..specie nel momento in cui si fuoriesce dal mondo fatato del liceo e ci si confronta con realtà differenti e più travolgenti quali ad esempio l'Università. Gli amici di sempre (più o meno ignari della mia omosessualità.. ..dico "più o meno" perché credo che sia davvero improbabile che non abbiano capito alcunché..dopo tanti anni di conoscenza e sopratutto dopo che comunque non ho mai dato loro la possibilità di illudersi che potessero interessarmi le ragazze..non avendo mai avuto una storia e non avendo mai esternato apprezzamenti soggettivi nei loro confronti fatti salvi quelli espressi sulla oggettiva bellezza di una ragazza) hanno oramai tutti, da circa 4 anni, una propria vita lontano da casa, vuoi per motivi universitari, vuoi per motivi lavorativi . L'amicizia è rimasta..è sempre quella di una volta..ma si sa..lontano dagli occhi lontano anche un po' dal cuore..non si vive più in simbiosi come prima..il che può essere anche un bene!  


Per quanto riguarda me, purtroppo ahimè sono dovuto rimanere a vivere nella mia città e con la mia famiglia la quale non ha potuto/voluto garantirmi una vita universitaria altrove..per impossibilità economiche in realtà però inesistenti, dovendomi accontentare di iscrivermi alla facoltà di Giurisprudenza presso una città limitrofa alla mia : credo infatti che sia stata soltanto una mancanza di volontà da parte dei miei (che mi han cresciuto sempre in una campana di vetro protettiva) oltreché ad una mia carenza di determinazione nell'imporre la mia volontà..mai pensando che se mi fossi imposto maggiormente forse adesso non starei ancora qui, ma magari in un'altra città che amo (Bologna) ed avrei avuto una vita più libera. Perché è proprio quella che mi inizia a mancare davvero..la libertà! Sopratutto ora, che da circa tre mesi, mi frequento con un ragazzo fantastico che vive nella mia città per motivi di lavoro e con cui sto da dio nonostante la differenza di età di ben 15 anni..ne ha 36! Forse è questa l'unica cosa che mi spinge a rivalutare un minimo il fatto di esser rimasto nella mia città..perché sicuramente, qualora fossi andato via, non avrei certo incontrato lui. Ma il gioco non vale la candela..dal momento che adesso non sono libero di vivermi a pieno e come si deve questa mia esperienza..causa la mia famiglia apparentemente ignara della mia omosessualità. Dico "apparentemente" perché, come detto per i miei amici, neanche nei confronti dei miei genitori ho mai dato adito di far capire loro il mio interesse nei confronti delle ragazze..non avendone mai portata a casa una ne avendo mai rivelato loro esperienze! e forse è proprio questa l'unica cosa che non rimpiango delle mie azioni compiute fin'ora..il fatto di non aver mai cercato di predisporre un terreno fertile, basato sulla finzione e a discapito di eventuali ragazze "cavia", che avesse potuto illuderli..rendendo di fatto ancor più difficile il percorso di esternazione che prima o poi dovrà avvenire. In altre parole.. alla luce dei fatti,  credo almeno che abbiano un minimo di dubbio sulla mia eterosessualità inesistente..anche se..esteriormente non si direbbe..sono infatti un ragazzo tutt'altro che effeminato e ben lontano dagli stereotipi di "gay" che ci propongono determinate trasmissioni mediatiche (vedi quella boiata de "la vita in diretta" in cui se ne parla come fenomeno da guardare ad occhi sbigottiti nascosti da un velo di finta accettazione e finta disinvoltura; vedi "Grande Fratello" che fino a due anni fa ci ha proposto un esempio assoluto di frivolezza imbarazzante; vedi "Verdetto Finale" che presenta l'omosessualità come oggetto di contraddittorio in tribunale) pur restando fermo il punto che ognuno è libero di essere ciò che vuole..ma ciò non deve però essere rappresentativo di tutti..una rappresentanza globale che si viene a realizzare nel momento in cui si divulgano determinati stereotipi attraverso i media e sopratutto attraverso le trasmissioni più populiste e di basso rango che ovviamente vanno per la maggiore.


La frequenza con questo ragazzo, uno dei pochissimi avuti fino ad ora..(si tratta del terzo in 23 anni), mi sta però davvero cambiando..ho finalmente accettato del tutto la mia omosessualità e ne faccio tranquillamente parola,quando capitano discorsi di ogni genere, con persone anche appena conosciute o con ragazzi e ragazze conosciuti in università..perché questa è la normalità. L'unico grande scoglio..resta la mia famiglia ed i miei amici di sempre..anche se ,con loro, credo che la lontananza ed il lieve raffreddamento dei rapporti mi aiuterà ad affrontarli con maggiore disinvoltura e disinteresse.


Vorrei che qualcuno riuscisse a darmi dei buoni consigli su come affrontare questa situazione con i miei genitori..perché so già che, alla lunga, andrà ad incidere negativamente sulla nuova relazione con questo ragazzo che a differenza mia vive con maggiore libertà essendo dichiarato con la sua famiglia (seppur lontana) eccezion fatta per l'ambito lavorativo sul quale, oggi come oggi, è meglio non infierire!


I miei genitori non hanno mai dimostrato riluttanza nei confronti dell'omosessualità (se non fosse per alcune battute/gaffe in generale che oramai si impara ad accettare)..non essendo l'unico omosessuale della famiglia : anche il fratello di mio padre è omosessuale con il quale hanno ottimi rapporti affettivi e rispettosi.


Ciò che mi frena non è tanto la possibile reazione di mio padre, persona pacata e molto accomodante, ne quella di mio fratello anche lui comprensivo e di aperte vedute, quanto quella di mia madre..che si dice aperta ad accettare qualsiasi decisione dei propri figli e a comprendere l'essere di ognuno nel rispetto della dignità che ogni persona dovrebbe vedersi incondizionatamente riconosciuta, ma comunque confessando di non poter essere contenta se un suo eventuale figlio dovesse dichiararsi omosessuale..Parole dette a me proprio poco tempo fa..in occasione di un discorso apertosi così per puro caso parlando del più e del meno. Immaginate la mia faccia nel cercare di farle comprendere che questa difficoltà di "accettazione" non dovrebbe esserci..perché non c'è nulla da accettare ma solo da comprendere una volta per tutte la natura umana.


Per ora trascorro le giornate a pensare a plausibili scusanti e giustificazioni su cui far reggere le mie continue uscite serali..conoscendo, i miei genitori, le mie abitudini non particolarmente mondane, i miei amici ed i miei ritmi. Sicuramente avranno notato un cambio di abitudini, dato che con lui mi vedo ogni sera, e ciò che mi preoccupa e una assenza di domande da parte loro..Il che..è strano! non so cosa fare e pensare..! Vogliono darmi solo libertà (conoscendo il mio disagio a vivere ancora in casa) ? oppure semplicemente non chiedono per non sapere ? Se proprio non trovo il coraggio..farei meglio ad aspettare che facciano loro il primo passo?anche se ciò rischierebbe di compromettere la pazienza che sta avendo il ragazzo con cui mi frequento costretto anche lui,,per i miei problemi, a non poter viversi a pieno la situazione. So che non siete psicologi..ma qualche consiglio lo accetto volentieri..Scusate per la prolissità!!  


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marco910720

hai ragione..è più forte di me..non riesco a spiegarmi brevemente! In poche parole sono in un momento di stallo in cui non so davvero come muovermi e cosa fare..! Il problema è che non so come comportarmi con la mia famiglia..sopratutto ora che da circa tre mesi mi frequento con un ragazzo della mia città, vedendomi ogni sera e suscitando senz'altro sospetti nei miei genitori che hanno sicuramente notato un cambiamento nelle mie abitudini non particolarmente mondane ma piuttosto pantofolaie. Loro "apparentemente" non sono a conoscenza della mia omosessualità..non ho fatto mai riferimenti e non sono effeminato..quindi l'unico motivo per cui potrebbero sospettar qualcosa è che non ho mai dato loro la possibilità di illudersi di una mia eterosessualità portando a casa magari qualche ragazza o dichiarandomi fidanzato! Adesso la situazione si è complicata..perché sento che questa mia difficoltà nel rivelarmi con loro andrà ad incidere con questa mia nuova frequenza che va avanti da circa tre mesi. Credo che lui prima o poi si stancherà di non potersi vivere al meglio la situazione per le problematiche legate a me. cosa faccio? tutta questa situazione mi spinge a buttare tutto fuori..ma dall'altro lato poi penso che forse sia meglio aspettare un primo passo, qualche domanda in più da parte dei miei genitori..per poi dire tutto con più semplicità e naturalezza..! questo è il massimo del riassunto..:) 

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Intanto stai solo riflettendo su problemi che si presenteranno più avanti, quindi prendi fiato e piano con il panico.

 

Stai insomma pensando di fare CO: sceglierai tu il modo in cui farlo, ognuno trova il proprio modo, modo che sente più appropriato o semplicemente che gli permette di essere più a suo agio. Di solito si cerca di creare una situazione controllata, in cui si ha modo di dichiararsi in maniera serena e tranquilla preparandosi ovviamente a controbattere con fermezza qualsiasi reazione ostile e con calma qualsiasi richiesta di chiarimenti. A volte invece ci si tappa il naso e ci si tuffa, lasciando che spiegazioni, chiarimenti litigi e balle varie siano affrontate solo in un secondo momento. C'è chi preferisce parlare con una persona alla volta, c'è chi sceglie momenti particolari della giornata, c'è chi coglie occasioni di discussione, non ci sono schemi prestabiliti. Conosci perfettamente sia te stesso sia la tua famiglia quindi solo tu sei in grado di capire com'è che puoi trovarti meglio.

 

Ad ogni modo le madri piagnucolose ed omofobe vanno combattute con calma ma anche con estremo rigore: ogni piagnisteo materno è spesso anche involontariamente un meccanismo di ricatto psicologico: bisogna dunque 1) accorgersene 2) difendersene 3) contrattaccare sputtanando la reazione isterica e spiegando l'unica cosa che c'è da sapere: che tu sei felice di uscire con 'sto tipo e punto.

 

Non è detto che tua madre abbia una reazione negativa, questo non si può mai dire a priori perchè le persone possono essere imprevedibili. Ad ogni modo se proprio dovesse reagire male, sarai tu ad impedire a tua madre di aggiungere altro: smetterà di struggersi solo quando avrai fatto passare il messaggio che qualsiasi suo modo di comportarsi sarà radicalmente incapace di manipolarti.

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marco910720

grazie per le parole ed i consigli..Sinceramente ora come ora non ce la faccio ad organizzare eventuali CO..Credo proprio che opterò per la via che a me sembra più semplice..ovvero prendere le cose come vengono..! Non voglio programmare..ho la mente in fiamme da mille pensieri..quali inventare mille scuse e giustificazioni non solo con i miei ma anche con i miei amici per potermi vedere con lui, domandarmi su come andrà a finire questa storia, a ciò si aggiungono i dubbi che ancora ho su di lui..sulle sue intenzioni se serie o no..considerando la sua età ; a ciò si aggiunge la preparazione degli esami universitari che richiedono concentrazione che alla luce dei fatti scarseggia sempre piu... E mi viene in mente solo una frase..che vita di merda..! per affrontare queste situazioni ci vuole solo forza..non ci si può permettere il lusso di avere momenti di tracollo..altrimenti è la fine..!e ciò mi risulta difficilissimo... ..spero passi in fretta questo periodo! 

Edited by marco910720
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Per quanto uscire con un ragazzo possa essere un bello sprone, ti consiglierei ti non legare il CO al fatto che ti frequenti con un ragazzo. E' una decisione che riguarda te, individualmente, la tua indipendenza personale e la sfida da affrontare per staccarsi dal giudizio e dal controllo dei genitori.

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Ho letto tutto, penso che in tanti si trovino in situazioni abbastanza simili alla tua :) Purtroppo il coming out non è mai facile...

 

In ogni caso, tu ti sei accettato pienamente come omosessuale quindi non hai problemi da questo punto di vista (c'è chi non riesce nemmeno ad accettare se stesso).. Riguardo al come dirlo ai tuoi, secondo me tu parti già con un passo avanti, cioè il fatto che stai conoscendo questo ragazzo. Se la cosa con lui va avanti, se vi mettete davvero insieme e senti che la vostra storia è seria, allora sarà quella l'occasione di parlarne con i tuoi. Una persona accanto da una forza immensa... Sarà comunque difficile, ovvio, e quello che ha detto tua madre di certo non incoraggia... magari ci sarà un minimo di disappunto iniziale ma credo proprio che ai tuoi basterà poco per accettarti, sono pur sempre dei genitori e sono sicuro che se vedono che tu sei felice saranno felici anche loro. Buona fortuna :)

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un po' di coraggio!! alla fine ricorda che è la tua vita e hai il diritto di viverla serenamente e apertamente. E se per farlo devi lottare credo che tu non debba tirarti indietro mai.

Con questo sì, ti sto incoraggiando a fare CO, perché penso tu sia arrivato al momento in cui vita vera e vita parallela siano inconciliabili.

Non dico fallo ora e subito. Ma dico di entrare in ottica di poterlo fare. Altrimenti non ti sbloccherai mai.

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