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Addio Maestro


gardus

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E' uno di quei casi in cui le parole non sono retorica perché sopravvive l'esempio: grazie di tutto!

Edited by Mina Vagante
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Il caro Maestro, in un articolo pubblicato su Repubblica qualche tempo fa, compariva in una lista di persone che avevano avuto contenziosi con il fisco. Il Maestro smentì di aver avuto la residenza a Montecarlo, come tanti evasori, ma per un periodo la residenza all'estero l'ha avuta, anche se non a Montecarlo. Ed il contenzioso con il fisco pure. Della cosa non si è più parlato molto dopo la sua elezione a senatore a vita, conquistata sul campo dopo gli attacchi al governo Berlusconi e il feeling castrista.

Ecco, se davvero vogliamo evitare la retorica e fare lo scontato santino post mortem, io partirei da qui,

Per il resto, dal 1968 al 1986 fu direttore della Scala di Milano dove si distinse nel propinare in modo innovativo agli appartenenti alla Casta tanta cultura "alta" finanziata dalle tasse dei ceti subalterni.

Insomma, terrei ben presente il paradigma del "venerato maestro" ideato dal grande Arbasino, sempre molto utile quando si tratta di giudicare spassionatamente gli intellettuali italiani :-)

Edited by akinori
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in un articolo pubblicato su Repubblica qualche tempo fa, compariva in una lista di persone che avevano avuto contenziosi con il fisco.

 

Qui viene riassunto tutto:

http://www.ilgiornale.it/news/interni/i-guai-fiscali-abbado-nell-italia-dei-migliori-947020.html

 

 

 

Della cosa non si è più parlato molto

 

Perché era falsa (http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Agenzia-delle-Entrate-Mai-contestata-ad-Abbado-residenza-a-Montecarlo_32555311871.html) e la residenza all'estero l'ha avuta perché ha lavorato all'estero, non per evadere.

 

Il sito di Libero ha almeno avuto il buon gusto di smentire le balle che erano state dette e scritte:

http://www.liberoquotidiano.it/news/1303439/Abbado___Non_ho_mai_avuto_residenza_a_Montecarlo__nessun_contenzioso_col_Fisco_.html

Edited by gardus
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Purtroppo gli imbecilli non hanno rispetto neanche per i morti, e soprattutto non sono mai in ritardo!

Poi parlano di retorica verso i morti, e lo fanno perché giustamente sono ignoranti. Poveri noi...

 

Ancora un saluto al Maestro Abbado,

e un appuntino per i criticoni da festival della porchetta:

qui si ricorda un Uomo che ha diretto le più grandi

orchestre del mondo nei migliori teatri del mondo.

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@Gardus, che non avesse avuto la residenza a Montecarlo è stato appurato. Ma appunto, si sa che i grandi evasori avevano residenza anche a Londra, quindi non è che il fatto che tu non abbia avuto la residenza a Montecarlo ti certifichi come onesto contribuente. Due sono le cose certe: il contenzioso con il fisco e la residenza all'estero del Direttore.

 

Io mi immagino tutti gli imbecilli a pendere dalle labbra di Bruno Vespa mentre stasera fa l'elogio funebre del Venerato Maestro (cfr. Arbasino :-) : "siamo tutti quanti più poveri" (sclc dopo la morte di).

E' vero il contrario: se insieme ad Abbado fosse perita anche la Scala di Milano, saremmo più ricchi, perché è con i nostri soldi di contribuenti che paghiamo il divertimento dei porci della Casta. 

Sono anche certo che molti dementi privi di cognizioni musicali elaborino il lutto per sentito dire. Magari hanno la melodia mozartiana sullo smartphone e si sentono intenditori di musica classica, quindi aventi diritto a compiangere il defunto per partito preso abusivo :-)

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E' vero il contrario: se insieme ad Abbado fosse perita anche la Scala di Milano, saremmo più ricchi, perché è con i nostri soldi di contribuenti che paghiamo il divertimento dei porci della Casta.

 

Ora sono curioso, perché non ho capito a cosa faccia riferimento questo commento. Non sono mai stato alla Scala, ma mi pare che, oltre alla Ka$ta, ci vada spesso anche la Gggente.

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Ora sono curioso, perché non ho capito a cosa faccia riferimento questo commento. Non sono mai stato alla Scala, ma mi pare che, oltre alla Ka$ta, ci vada spesso anche la Gggente.

 

La Scala è fondamentalmente uno dei templi culturali della Ka$ta, sovvenzionato con i soldi della Gggente: basta vedere la rituale cronaca delle prime. La Gggente, infatti, nei momenti critici (vedi il '68) andava alla Scala, ma per gettare uova alla Ka$ta che la frequentava. Poi è venuta la gggente che si è arricchita, la quale ha pensato bene di rifarsi una verginità culturale nel tentativo di essere legittimata socialmente dalla Ka$ta: sono coloro che hanno il dovere di stracciarsi le vesti di fronte alla morte del Venerato Maestro, ma che quando frequentavano la Scala vi andavano più per esibire mise e gioielli che per ascoltare musica.

Infine c'e il popolo, la gente vera: la casalinga di Voghera, che ascoltava Albano e Romina, che doveva sorbirsi le tirate del Venerato Maestro (che ovviamente era un Grande Intellettuale, e quindi doveva essere civilmente impegnato e dire la sua su tutto, dall'esecutivo nostrano alla sanità cubana, per poi diventare senatore a vita) e il cui marito finanziava e finanzia, grazie alle tasse, le istituzioni culturali di questo grande paese democratico, di cui però - di fatto - non usufruisce. Non solo per una questione di denaro o di status, ma anche per una distanza (sub)culturale. Negli ultimi decenni la politica ha adoperato la televisione come cattivo strumento pedagogico, producendo devastazioni generazionali. Nella cultura popolare attuale (quella della casalinga di Voghera ormai anziana, ma soprattutto in quella delle figlie e delle nipoti) l'icona è Maria de Filippi, non certo Abbado. Le nuove frontiere musicali per essa le stabilisce X Factor, non "bacchetta rossa".

Però...c'è un però. La televisione ha funzionato come malapedagogia per le masse fin quando c'era il benessere. Ora siamo in un periodo di crisi, e temo che non sarà più sufficiente per gestire il vilipeso "popolo bue", che comincia ad agitare minacciosamente i forconi, e forse, non si contenterà di tirare uova alle prime della Scala, come decenni or sono. Non si tratta più infatti di contestare una cultura dominante, per la quale non si hanno nemmeno ormai gli strumenti per confrontarsi. Si tratta di liberarsi di sanguisughe che percepiscono pensioni d'oro e tanti privilegi, mentre molti non arrivano a fine mese o sono fuori del mercato del lavoro. Costoro sapete dove inviteranno a mettere la bacchetta del grande direttore d'orchestra, qualunque sia il suo colore...?

Mala tempora currunt.

Edited by akinori
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AndrejMolov89

Non ha molto senso il tuo discorso. Stai sostenendo che il teatro dell'opera della scala sia un ricettacolo di persone ricche e padroni, ok, lo è e non ci vuole un genio per capirlo, ma al di là di questo fatto non si può negare il valore culturale di una persona, pur essendo quella stessa, secondo la tua idea, una persona che emerge dagli ambienti ricchi.
Abbadò è stato una persona di tutto rispetto, dato che non puoi attaccarlo moralmente, hai iniziato a fare panegirici su lotte di classi o altro, non mi pare corretto da parte tua e soprattutto non capisco il tuo voler accanirti con i morti, lo hai fatto con Margherita Hack penso anche con la Montalcini....

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@akinori: Capisco il tuo discorso, ma mi pare una semplificazione poco utile. E' chiaro che la prima immagine che si associa alla Scala è legata al "rito" della Prima, con i distinti signori in frac e papillon e le signore ingioiellate, ma durante il resto dell'anno c'è molto altro oltre a questo. Poi, che il pubblico abituale sia composto in buona parte di persone abbienti è altrettanto chiaro, ma chi è ricco non è per forza parte della Ka$ta, e ci sono varie possibilità (anche grazie al finanziamento pubblico) di avere biglietti a prezzi accessibili anche per le casalinghe di Voghera. Non so, non lo vedo come un luogo così esclusivo.

Insomma, credo che con i soldi dei contribuenti vengano sovvenzionate cose molto peggiori della Scala, e se si tratta di prendere i forconi e sfogare la rabbia popolare c'è una quantità di altri bersagli più adatti.

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Non mi sto "accanendo con i morti", sto cercando di uscire dall'ipocrisia del santinismo, da quel bigottismo di beghine nerovestite che si affannano a spargere incenso ovunque e per il quale di una persona morta non si può dire che il bene.

Abbado è stato un direttore d'orchestra geniale, su questo siamo tutti d'accordo. Ha dato lustro all'Italia nel mondo, ha fatto tanto per la Musica, etc., questo è sulla bocca di tutti, che senso ha continuare a ripeterlo? Facciamo dunque qualcosa di più costruttivo, cerchiamo di vedere un grande personaggio a tutto tondo, perché anche i più grandi sono esseri umani e non divinità - mi sono detto, come sempre mi dico in questi casi.

 E ho cercato di offrire qualche elemento per una visione più obiettiva e meno emotiva: sul contenzioso fiscale che lo ha coinvolto anni fa c'è stata la congiura del silenzio, dopo la sua nomina a senatore. Questo è un dato di fatto che ha gettato un'ombra non completamente dissipata sulla sua moralità, insieme con la sua comparsa in un elenco di evasori fiscali pubblicato da Repubblica e la questione delle residenze all'estero. E in quell'elenco non era il solo grande artista ad essere incluso.

Dal caso Abbado ho poi preso lo spunto per un discorso generale sugli intellettuali italiani, Venerati Maestri con l'obbligo dell'impegno civile (che spesso fa prendere loro brutte cantonate - memorabile l'articolo di Sergio Romano quando Abbado esaltò acriticamente il servizio sanitario cubano), e il rapporto ambiguo che c'è fra i rappresentanti della cultura "alta", i finanziamenti statali e la lotta di classe subdola che si genera in questi meccanismi apparentemente democratici.

Questo significa fare polemica politica e polemica culturale partendo da un episodio di cronaca. Chi non è in grado di capire ciò dovrebbe evitare di frequentare un forum. E se la cosa lo disturba, si limiti a frequentare i cimiteri dove ci sono le spoglie dei suoi eroi, in modo da non dover affrontare alcun contraddittorio, e amen!

 

Riguardo alla Scala, tempio musicale della ka$ta, che distribuisce insipide briciole di cultura del padronato anche al popolo, per assoggettarlo meglio, trovo sia uno scandalo che sia finanziata con i soldi dei comuni contribuenti - come ogni altro ente pubblico che si occupa di cultura o arte. Che la finanzino con le pensioni d'oro degli alti burocrati e dei politici! Che la finanzino i privati facoltosi che ne sono assidui! E se non ci si riesce, che vada in malora! Abbiamo problemi più urgenti, siamo in crisi! Mentre guardate a bocca aperta, grazie alla televisione, la bacchetta del direttore d'orchestra che si agita frenetica nell'aria asfittica del teatro lirico, si attuano cessioni di interi rami d'azienda. Decine di migliaia di posti di lavoro che ingrassano le file dei disoccupati e degli arrabbiati. Sveglia!

Edited by akinori
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Due sono le cose certe: il contenzioso con il fisco e la residenza all'estero del Direttore.

 

Ti sbagli sul contenzioso, non è stato un evasore fiscale.

Fare un'analisi a tutto tondo di una persona è giusto, ma dire delle cose false no.

 

 

 


con la sua comparsa in un elenco di evasori fiscali pubblicato da Repubblica

 

Ho recuperato l'articolo che citi, dovrebbe essere questo:

 

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/03/19/italiani-in-fuga-da-montecarlo-nuovi-nomi.html

 

Il nome del maestro è stato inserito erroneamente in questo articolo (in cui c'è scritto addirittura che ha accettato la contestazione). Nell'articolo di Libero che ho inserito nel mio post precedente ed in centinaia di altri in rete, pubblicati tutti il giorno successivo alla gettata di fango di settembre, viene ancora una volta smentito tutto, sottolineando addirittura che quando ebbe contenziosi col fisco negli anni passati si sono tutti risolti con rimborsi a suo favore.

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No, @Gardus, non mi sbaglio nemmeno sul contenzioso. C'è qualcosa di poco chiaro in tutta questa faccenda.

 

 
"Un'agenzia Ansa del 15 aprile del 1981 riporta un elenco di artisti che figurano nei «Libri rossi» sugli accertamenti delle imposte dirette cui il fisco chiede più soldi. C'è anche Abbado, all'epoca direttore artistico della Scala di Milano, cui sono richiesti 216 milioni di vecchie lire (che a quel tempo non erano proprio spiccioli) «per due anni fiscali»."
 
Questo è il dato di fatto. "Rimborso risolto a suo favore" è un'espressione ambigua e scarna, che potrebbe essere stata adoperata con maestrìa per gettare acqua sul fuoco. "Rimborso risolto a suo favore" può significare, nella migliore delle ipotesi, che diede più di 216 milioni di lire, e che la differenza gli fu rimborsata. Ma è molto improbabile: Infatti è impensabile che chi è debitore allo Stato di centinaia di milioni, risulti poi essere un creditore dello Stato stesso. Sarebbe stato un'errore marchiano, che la cronaca avrebbe senz'altro ripreso, e che lo stesso Abbado avrebbe avuto interesse a mettere in piazza, per tutelare la sua onorabilità conculcata. 
Più probabile allora un'altra ipotesi: che egli abbia contestato la cifra di 216 milioni, e abbia pagato di meno. Anche in questo caso, il contenzioso si sarebbe risolto in suo favore. 
Su nessun giornale però è stato scritto: "Abbado non doveva nulla allo stato italiano". E se davvero Abbado non doveva nulla allo stato italiano, perché non lo si è sottolineato, per risarcire almeno la reputazione offesa del Venerato Maestro?
Perché si sono usate espressioni ambigue, come quelle riportate? Forse perché sull'episodio, si è scelto di calare un velo pietoso, puntellato da un paio di insipide smentite, soprattutto quando poi si è deciso di nominarlo senatore a vita? E' palese a tutti che in una fase così delicata sarebbe stato controproducente rivangare quella fastidiosa vicenda, senza una coscienza più che linda!
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Non mi sto "accanendo con i morti", sto cercando di uscire dall'ipocrisia del santinismo, da quel bigottismo di beghine nerovestite che si affannano a spargere incenso ovunque e per il quale di una persona morta non si può dire che il bene.

 

ti rendi conto di quanto il tuo discorso sia insostenibile?

anche se fosse stato un evasore fiscale, questo non muove di un millimetro il giudizio artistico sull'uomo Abbado, che, finché visse, fu il più grande direttore d'orchestra vivente e uno dei più grandi del XX° secolo, indiscutibilmente

hai una pallida idea di cosa vuol dire essere nominato direttore dei Berliner Philharmoniker e restarci per 12 anni?

anzi non "nominato" ma eletto, perché ti eleggono Direttore i maestri che suonano nella medesima orchestra

 

"L'ultimo concerto a Vienna il 13 maggio al Musikverein, si conclude in modo trionfale, con 4000 fiori lanciati sull'orchestra, 30 minuti di applausi."

 

e noi cosa dovremmo fare, "bilanciare" la vera grandezza di questo Direttore con un "ah ma però..."

quale sarebbe questo però? le accuse di qualche funzionario zelante del rapace fisco italiano?

 

ma voglio donarti un aneddoto per farti comprendere come (non) si ragiona in questo paese: Arturo Benedetti Michelangeli, che è stato anche lui uno dei sommi pianisti del XX° secolo, rimase suo malgrado coinvolto nel fallimento di una società

per tacitare i creditori, i curatori fallimentari gli mandarono gli ufficiali giudiziari a casa e gli requisirono il pianoforte, QUEL pianoforte che lui usava per esercitarsi e per i concerti, trasportandolo con somma cura da una parte all'altra del mondo e viaggiando insieme al suo accordatore di fiducia per fare in modo che il suono fosse esattamente quello che lui intedeva dovesse essere

dopo qualche tempo glielo restituirono, ma lui ovviamente, sdegnato, andò a vivere in Svizzera e non tornò più in Italia neanche per un concerto, tranne forse un paio di volte in Vaticano, comunque in territorio formalmente non italiano

e, aggiungo io, fece benissimo

Edited by conrad65
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@akinori "Rimborso risolto a suo favore" può anche significare che ha pagato la cifra contestata per evitare pignoramenti ed altri guai e che poi, avendo vinto il contenzioso, gli sia stata rimborsata, o no?

 

Potrebbe, potrebbe, potrebbe... tu stesso scrivi "può significare che", "più probabile un'altra ipotesi...". Non si possono fare accuse così gravi coi "potrebbe". È solo una mia opinione, ma io penso che sia ingiusto nei suoi confronti scrivere cose negative in via pregiudizievole solo perché "potrebbe darsi che". Se si contesta una persona non lo si può fare perché potrebbe essere vero. Io non vedo nel tuo discorso prova alcuna che sia stato davvero un evasore fiscale. Così come tu dici che non è stato scritto "non doveva nulla allo Stato italiano" io potrei dire che non nessuno ha scritto nemmeno "è stato realmente un evasore fiscale negli anni passati", nemmeno il giornale di Berlusconi, che dopo la colossale figura di me**a con Montecarlo, se avesse potuto salvarsi con un'affermazione del genere lo avrebbe sicuramente fatto.

Edited by gardus
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ok, Comrad85  & Gardus....che il Venerabile Maestro requiescat in pacem...

Figuratevi se sono io a dovergli fare il processo postumo. L'ho dichiarato quasi subito, il mio fine: evitare il santinismo.

La verità non la sapremo mai.

Però non rinnego nulla su quanto ho affermato riguardo alla categoria degli intellettuali italiani. 

Il paradigma arbasiniano sembra quasi immortale: giovane promessa, solito stronzo, venerabile maestro.

Ai sagaci le conclusioni private!

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evitare il santinismo

 

Ma infatti io non voglio santificare nessuno, solo essere obiettivo ed attenermi ai fatti concreti e, dopo tutto quello che ha fatto nella sua vita, mi dispiace che siano scritte parole acide nei suoi confronti, come queste:

 

 

E' vero il contrario: se insieme ad Abbado fosse perita anche la Scala di Milano, saremmo più ricchi, perché è con i nostri soldi di contribuenti che paghiamo il divertimento dei porci della Casta. 

 

Abbado avrà anche suonato per i porci della Casta, ma ricordiamo anche quando ha suonato per gli operai e gli studenti, ricordiamo quando ha creato un'intera orchestra credendo nei giovani e con la quale si rivolgeva soprattutto ai giovani (io entravo ai concerti per 10€) e ricordiamo che il suo stipendio da senatore a vita lo regalava ad una scuola di musica. Ricordiamo tutto, per correttezza nei suoi confronti e non per santificarlo o darne un'immagine smielosa condida di ipocrisia. Non c'è bisogno di ipocrisia, la sua vita parla da sola.

Edited by gardus
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Prima di tutto vale la giusta osservazione di Conrad65 che un grande artista rimane tale anche se è un emerito delinquente (vedi ad esempio i trascorsi omicidi del pur divino pittore Caravaggio) e quindi semmai Abbado è da contestare come artista, dato che come artista è celebrato.

 

Poi sarei cauto a parlare di evasione fiscale senza specifica cognizione di causa in un paese con un'amministrazione fiscale com'è la nostra!

Forse Akinori non ha mai visto un accertamento fiscale nostrano perché, se l'avesse mai visto, probabilmente direbbe, come noi del mestiere diciamo da almeno due decenni: beati gli evasori, quelli veri!

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Io starei attento alla nenia del "grande artista a cui si perdona tutto". Altrimenti si finisce per giudicare come eroica la figura di Nerone che canta mentre Roma brucia, probabilmente a causa sua (sì, lo so, secondo alcuni storici contemporanei Nerone fu diffamato perché aveva contro l'aristocrazia senatoria dalle cui fila venivano gli storici che rappresentano le fonti primarie su di lui - tuttavia resta nel nostro immaginario avvolta di decadente romanticismo la figura del folle capace di ogni misfatto con la scusa dell'arte).

Prendiamo un caso più vicino a noi: Leni Riefenstahl fu una grande artista, ma fu complice del nazismo. Chiedete ad un ebreo se le si debba perdonare tutto...e così per tanti altri casi...i parenti della vittima di Caravaggio, Ranuccio Tomassoni, probabilmente avrebbero bruciato tutte le tele dell'artista se ciò fosse servito a far tonare in vita il loro caro.

 

Ad ogni modo, quando si applica il termine di "grande artista" a qualcuno, bisogna farlo anche con cognizione di causa. Il grande artista è un creatore, e Abbado, non me ne si voglia, non era che un interprete. Abbado non era Mozart, ma sapeva farlo suonare in modo emozionante all'orchestra che dirigeva, tutto qui.

 

Più pertinente l'osservazione di Mario1944 sulla farraginosità del nostro sistema fiscale, anche se questa constatazione non mi spingerebbe mai ad affermare. "beati gli evasori, quelli veri", ma semmai: "maledetta la classe dirigente di cui siamo vittime"...

 

Sulle vicende fiscali di Abbado non mi sono permesso di esprimere un giudizio netto, dato che non sono né voglio essere il suo tribunale. Ho semplicemente constatato degli elementi in una vicenda un po' torbida, che a mio giudizio non è stata chiarita in modo soddisfacente al grande pubblico,

 

Ho tenuto a fare presente tuttavia che Abbado era un personaggio della Ka$ta, forse più "democratico" di altri, ma di quella era espressione. Che ognuno si tragga le conclusioni più consolanti per sé, allora!

Edited by akinori
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@akinori io a questo punto manderei un accertamento fiscale anche a Bach, Mozart e Nerone in modo da valutarne la grandezza postuma :uhsi:

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Con tutta la stima per Abbado, francamente metterlo sullo stesso piano di Bach e Mozart mi sembra davvero molto velleitario.

I due sopra furono geni della musica, altro che bacchette rosse :-)

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@akinori ma non è che preferirai Muti?

 

 

Ah ah ah...non aspettavo l'ora che mi venisse posta una domanda del genere!

No, non preferisco Muti ( e poi la presunta rivalità Abbado-Muti era tutta una costruzione mediatica, secondo le dichiarazioni dei diretti interessati).

Preferisco la verità.

Spero che tu non ti auguri la morte di Muti per verificare l'obiettività dei miei necrologi...

Edited by akinori
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Dai ragazzi, basta. Lasciamo da parte mediocre affermazioni politico-ironiche e finiamola con questo assurdo processo che non ha ragione di esistere. Io, nel mio piccolo, credo che il maestro Abbado abbia motivo di essere ricordato per la mersona meravigliosa che è stata, senza nessuna ipocrisia o santificazione. Poi ognuno, con la propria sensibilità, è libero di pensare come vuole ed è giusto così.

 

Se avete voglia, guardate questo film in cui vengono ricordati molti dei fatti che io stesso ho menzionato in un intervento precedente:

 

 

E adesso lasciamolo riposare in pace.

Edited by gardus
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A proposito di mediocrità italiana: naturalmente il regista di questo film non poteva che essere il figlio Daniele.

Ma non penseremo mica che si tratti del solito familismo amorale? non siamo cinici!

E poi chi meglio del figlio poteva fare una narrazione obiettiva, nessuno lo conosceva meglio di lui!

Buona visione con spippettamenti sulle paranoie ka$tali & familiari, il genio di Nerone piromane ma grande strimpellatore e la moralità incontestabile dei Venerati Maestri, sui piedi dei quali sempre delicatamente occorre posare la lingua bagnata, da bravi sudditi, proni a celebrare indefessi tutte le icone costruite dalla società dello spettacolo.

Il mondo lo si governa a suon di certezze che altri ci risparmiano di raggiungere da soli  :P

(questa è da firma :-9

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