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sono fidanzato e ho una sbandata per un amico??


goccia2014

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Ciao a tutti. Il titolo spiega già tutto ma cercherò di  inquadrare la situazione al meglio....non so nemmeno io se cerco un consiglio, un aiuto, uno sfogo o qualcuno che mi racconti se ha passato qualcosa del genere.

Ho quasi 29 anni e sono fidanzato da 8 anni con un mio coetaneo. Conviviamo e abbiamo una storia alla luce del sole visto che siamo entrambi dichiarati con famiglia e amici. Abbiamo avuto alti e bassi ma generalmente tutto é andato e continua apparentemente ad andare bene. Due cose non sono proprio il massimo: abbiamo sempre avuto una visione del sesso diversa (io con più necessità lui meno) e un suo modo di fare molto freddo nel rapporto (odia le smancerie, le frasi ad effetto, gesti d'affetto, messaggini e tutte quelle cose di cui ogni tanto avrei bisogno). Ma é sempre stato così, tranne i primi mesi in cui ci frequentavano. Se stiamo insieme da 8 anni potete capire come sia sempre riuscito ad accettare senza troppi problemi qualche compromesso tra le nostre diverse necessità. Come d'altronde lui accetta compromessi su altre cose.

 

I problemi, almeno per me, iniziano qualche mese fa, quando entra in scena un mio conoscente/amico. Questa ragazzo é gay, l'avevo conosciuto anni prima tramite amici di amici ad una festa. Abitiamo in città diverse, abbastanza distanti e da allora ci sentiamo via Facebook di tanto in tanto. Una conoscenza e niente di più. Qualche mese fa entra in crisi con il suo ragazzo e sapendo che sono una persona molto disponibile e un buon consigliere, inizia a chiedermi aiuto, a sfogarsi e a raccontarmi della rottura con il ragazzo, le sue giornate, i suoi problemi lavorativi e tante altre cose.... Da Facebook passiamo anche a telefonarci e messaggiarci spesso. Tutto abbastanza normale, finché il contenuto delle conversazioni non si fa più personale. Per sintesi vi dirò che a volte sembrava quasi un flirtare/non flirtare...quelle mezze parole, quelle mezze frasi....sia da parte mia che da parte sua.

Da quel punto in poi era palese che il nostro rapporto era cambiato. Troppi attestati di stima reciproci (stai diventando una persona importante nella mia vita.....ecc). Però é strano: perché nel frattempo lui, ormai single, mi raccontava delle sue nuove avventure e frequentazioni. E io non ero e non sono geloso. Anzi, l'ho incoraggiato più volte a "divertirsi". Il problema é che, tranne per brevi parentesi di qualche giorno (e anche questa è una cosa che non capisco), sono settimane che lo penso, che mi manca se non si fa sentire, che se lo vedo collegato a facebook o whatsapp e non mi scrive ci rimango male. Quando vedo un suo messaggio o una chiamata mi viene il sorriso e buon umore e se non lo sento sto male. Non é più un rapporto sano! Non sto per niente bene, ho sbalzi d'umori ed è tutto anormale quello che provo. Detta così la diagnosi sembra chiara: mi sono preso una brutta e vergognosa sbandata come quando avevo la metà degli anni che ho attualmente. E, fattore non certo poco importante, ci sto male perché non é giusto nei confronti del mio ragazzo, che infatti mi vede strano nell'ultimo periodo.

 

Ma ci sono almeno due ma. Il primo é che quando certe sue affermazioni sull'importanza della nostra 'amicizia' si spingevano oltre, ero lusingato ma anche intimorito. La seconda cosa é che, considerando il suo periodo nero dovuto alla rottura, in questi mesi l'ho anche invitato più volte a casa nostra e lui mi ha invitato a casa sua. Quindi ci siamo visti. Ogni volta che lo vedo sto bene, non ho pensieri sessuali o altre cose...sto solo bene in sua compagnia. Tutte le mie paranoie finiscono.

Le ultime due volte che ci siamo visti mi ha anche presentato la sua nuova fiamma. E ripeto: non ero geloso ma contento che avesse trovato un equilibrio. Però quando sono nella mia quotidianità mi manca e una sua chiamata o meno può farmi andare la giornata bene o male.

 

Ho preso una sbandata o é diventata una mia ossessione con un bisogno di conferme? E lui perché ha iniziato e contraccambiato questo "flirt" e ancora oggi, che si sta frequentando con un ragazzo, continua ogni tanto a rimarcare la bellezza nel nostro rapporto e di quanto sia importante per lui (anche se ultimamente in misura minore)? Perché quando sono fisicamente in sua compagnia sto bene ma non ho grilli per la testa e quando ognuno fa la sua vita non aspetto altro di sentirlo e di sentire qualche bella frase nei miei confronti e che mi dica di andare a trovarlo o che possa lui venire da me? Perché quando mi elogia e dice cose importanti su di me sono contento e lusingato ma non vedo l'ora di cambiare  argomento perché non sono più a mio agio?

 

Cosa dovrei fare per riportare il rapporto ad una normalità?

 

Non so rispondere a queste domande. Ho provato a razionalizzare e analizzare la situazione. Ma ho dei comportamenti e delle sensazioni così opposte che non riesco più a capire. E anche lui, magari inconsapevolmente ha dei comportamenti così opposti e difficilmente interpretabili che non riesco a capire.

 

Grazie per la lettura e per eventuali interventi.

Edited by goccia2014
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Per come la vedo io, in questo amico vedi il tuo bisogno di "coccole" e di apprezzamenti soddisfatto in maniera più preponderante rispetto al rapporto con il tuo fidanzato. Ti fa sentire importante, cosa che in un rapporto di otto anni spesso si perde a favore della quotidianità.

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Hey :) non sono il massimo esperto in materia ma da quello che capisco lui ti da quello che il tuo "freddo" fidanzato non ti da... le piccolezze che ti piacciono come i messaggini e quant'altro......

Secondo me (è solo un consiglio) dovresti parlare con il tuo ragazzo e provare ad affrontare la situazione...

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Procedendo per punti:

 

1 -

Lui è premuroso nei tuoi confronti?

Mi spiego: avendo tu un compagno che non ama le smancerie, i gesti d'affetto, quelle piccole attenzioni che tanto piccole in realtà non sono, potresti aver trovato in lui una fonte di pensieri e gesti che ti fanno sentire bene, com'è normale che sia, specialmente in abituale carenza.

 

2-

Il fatto che in sua presenza tu non abbia grilli per la testa potrebbe significare che, stando fisicamente in sua compagnia, ti inebri della situazione e provi piacere in tal senso: quando lui non c'è, questa sensazione è assente e ne senti la necessità.

 

3-

Ti piace fisicamente? Lo apprezzi, ci andresti a letto?

E' un dettaglio non da poco, determinante per delineare il confine tra amicizia ed oltre.

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wow, già tre risposte in pochi minuti. Grazie :music:

MrPicasso e Rokkie hanno sicuramente toccato un punto che condivido. Credo che nel miscuglio di motivi che stiano dietro a quanto sto provando, questi motivi ci siano sicuramente! Per quanto riguarda il parlarne con il mio ragazzo....sono 8 anni che gli dico che qualche gesto d'affetto in più sarebbe apprezzato e voluto. Ma al massimo si sforza (e già il fatto che una persona si debba sforzare non è mai positivo) per qualche settimana e poi tutto torna come prima.

Però allo stesso tempo penso:  questo amico mi da affetto? Si, bene...però perché poi pensarlo tutto il giorno per quasi tutti i giorni....è qui che il discorso poi non fila (o non riesco a far filare)!

 

Lean: si, l'amico è premuroso, ma non è uno che si lancia a sperticare lodi su di me ogni santo giorno. L'ha fatto anche di recente, ma sono più io che ultimamente mi spertico in lodi su di lui e lui reagisce con un po' di imbarazzo quando lo faccio. Solitamente le nostre conversazioni vertono più su ciò che ci accade e le nostre esperienze quotidiane. Il punto due è un'ipotesi plausibile, ma essendo fidanzato da 8 anni con la mia vita, i miei problemi le mie amicizie....trovo esagerato quello che sto provando per l'amico. Il punto 3....mi piace. Mi è capitato, anche quando non c'erano questi problemi, di pensarlo sessualmente. Ma, normale o meno, non è il primo con cui, in 8 anni, ho fatto qualche fantasia della durata di 10 minuti. Ora invece il sesso con lui non è una cosa che penso. Mi piace l'idea stare in sua compagnia, parlargli, condividere parte delle sue giornate. Ma il sesso sarebbe veramente l'ultima cosa. Anzi...forse penso che fosse solo un'attrazione sessuale sarebbe meglio. Il fatto è che pare mia abbia preso più la testa che altre parti del corpo più in basso :picknose:

 

Ma il suo comportamento invece come lo vedete? Perchè anche questo è un bel dubbio.

Edited by goccia2014
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Ho avuto un'esperienza molto simile alla tua, anch'io sto da diversi anni con un ragazzo con cui sto benissimo (non abbiamo neanche i problemi di cui hai parlato tu) e mi è capitato di provare sensazioni davvero molto simili a quelle che hai descritto tu per un'altra persona. Avrei potuto usare praticamente le tue stesse parole per descrivere ciò che sentivo e il rapporto tra me e questo ragazzo. Anche nel mio caso non c'era attrazione sessuale, ma proprio per niente, neanche fantasie di dieci minuti ... Eppure ... eppure sentivo che non si trattava di un'amicizia "normale", c'era qualcosa che mi sfuggiva, c'erano in gioco emozioni troppo forti, sentivo in modo troppo viscerale la sua mancanza, stavo troppo bene quando parlavo con lui e ne ero diventato in qualche modo "dipendente". E' stata davvero un'esperienza molto strana, perché sfuggiva ad ogni definizione. Alla domanda: "ne sei innamorato?" non sapevo cosa rispondere, si trattava di qualcosa di sicuramente molto simile ad una cotta, anche se c'era molto affetto e niente di sessuale, era più una questione di testa, come dici tu, piuttosto che di parti basse e di ormoni (cosa che avrei preferito perché più facilmente inquadrabile e gestibile).

 

Sai una cosa? A distanza di mesi non ci ho ancora capito niente, non sono riuscito a darmi una spiegazione razionale di quanto è successo... però ho smesso di sentire questa persona, perché amo il mio ragazzo e questa è l'unica cosa certa.

Non so, onestamente, se esistono altre soluzioni o altre vie d'uscita. So solo che in me questa situazione generava molto stress e molta confusione, quindi, ad un certo punto, non ho più retto, stavo troppo male e mi sentivo anche troppo in colpa, non reggevo più e mi sentivo dilaniato ...

Edited by wasabi
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Grazie anche a te wasabi. Tu ti ritrovi nelle mie parole e io mi ritrovo nelle tue (soprattutto quando dici "dipendente"). Un po' ti invidio per la forza che hai trovato nel tagliare questo ragazzo per il bene della coppia. Ammetto, con un po' di vergogna, che al momento avrei forti problemi di forza nel farlo visto che ci sentiamo da tanti anni. Il tuo amico era una nuova conoscenza o un amico di vecchia data?

 

Anche perché si sa che in casi estremi l'unica arma è una soluzione drastica. Forse, dico forse, potrebbe aiutarmi anche il capire perché lui fa così. Per lui è solo amicizia o c'è altro? Lo so che è assurdo: è un problema mio e dovrei risolverlo io. Ma capire i suoi comportamenti, cosa "prova" per me, se è solo un mio film e lui tiene il gioco perché, forse un po' egoisticamente, non vuole perdermi visto il suo momento negativo, oppure anche lui prova qualcosa di più, penso mi aiuterebbe a vedere tutto più lucidamente e uscire da questo infelice stallo.

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Io non conoscevo da tanto tempo questo ragazzo, non era un amico di vecchia data, ma sai quanto è stata dura ugualmente? Non ti dico quanta fatica ho fatto e quanti mesi ho impiegato per decidermi a dare un taglio netto. Ci sono state anche delle ricadute, perché sentivo troppo la sua mancanza e mi rifacevo vivo, non riuscivo a fare a meno di lui.

E' stata un'esperienza per molti versi devastante, mi ha sfinito, mi ha tolto energia e ha rischiato di togliermi stima di me stesso (sia per il senso di colpa nei confronti del mio ragazzo sia perché mi sentivo debole e dipendente).

Sono riuscito a dare questo "taglio" definitivo solo quando sono arrivato ad un punto di non ritorno, quando stavo rischiando di impazzire ... 

 

Al contrario di te, noi giocavamo "a carte scoperte", perché ci eravamo detti cosa sentivamo l'uno per l'altro, eppure non mi pare che questo fatto abbia aiutato, anzi, forse ho peggiorato le cose dicendogli quello che provavo per lui, perché l'ho probabilmente indotto ad illudersi che tra di noi ci potesse essere qualcosa (anche se sapevo benissimo e gli avevo anche detto che questo non sarebbe mai avvenuto).

Edited by wasabi
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immagino sia stata dura e inizio anche io ad essere sulla strada del non ritorno. Ma per tagliarlo hai dato spiegazioni? E ad oggi sei mai riuscito a capire perché lui era così legato a te. Scusa/scusate se insisto su questo punto. Ma se lui una buona volta mi dicesse "stop, stiamo oltrepassando il limite". Invece per lui sembra tutto normale....e non credo stia passando le giornate nere che passo io.

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Se non hai una sbandata sessuale per lui, se il sesso sarebbe l'ultima cosa (e non è poco, come affermazione: perché, in un rapporto così intenso e bello come lo hai con lui, così nuovo e fresco, sarebbe quasi ovvio che ti si accendesse un desiderio per lui), allora il problema, innanzitutto, non è grave, nel senso che è facilmente gestibile.

 

Come vedo te? Come uno che ha incontrato una persona di cui potrebbe innamorarsi, se fosse libero. Sei come una persona a 10 giorni dall'aver conosciuto un ragazzo di cui potrebbe fortemente innamorarsi. Tutto quello che dici lo prova. E se non vedi l'ora di cambiare argomento, è perché hai dei sensi di colpa verso il tuo fidanzato. Questi sensi di colpa per il momento, se permangono, ti proteggono dall'innamorarti carrément di lui. 

 

Sta quindi bene attento a cosa vuoi dalla vita, perché, a seconda della risposta che ti darai, dovrai fare due scelte ben diverse.

 

Cosa prova lui per te? A naso, direi le stesse cose di quelle che provi tu. Anche lui è come uno che da 10 giorni ha consciuto etc.....e non sa decidere cosa fare. Probabilmente ti loda meno perché pensa che stando tu da 8 anni con un altro, questa ipotetica storia tra voi sia impossibile; infatti cerca di frequentare altri ragazzi; e se ti presenta la sua nuova fiamma....beh è quello che si fa in questi casi :-) Lo farei anch'io, lo faremmo tutti, per ragioni credo ovvie. E in fondo lui ha anche la ragione supplementare di dover compensare, se così si può dire, il tuo lui, che è una realtà. 

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Per tagliare gli ho detto la verità, il nostro rapporto mi stava logorando e non riuscivo più a reggere questa situazione.

 

Concordo con tutto quanto dice Isher, anche nella parte riguardante le motivazioni di "lui".

Non sono d'accordo solo quando dice che se la sbandata non è di tipo sessuale allora non è grave, io, per come sono fatto, avrei gestito molto più facilmente il desiderio sessuale verso un'altra persona che non una cosa come quella che mi è capitata ...

Edited by wasabi
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Concordo con tutto quanto dice Isher, anche nella parte riguardante le motivazioni di "lui".

Non sono d'accordo solo quando dice che se la sbandata non è di tipo sessuale allora non è grave

 

È meno grave, se uno vuol prendere una decisione su chi scegliere tra due persone. Non è meno grave sul piano intrinseco, seppure - "dopo" che si è presa la decisione che hai preso tu - molto probabilmente viene utilizzzata, ce la si racconta, come un ulteriore elemento che giustifica quella decisione che si è presa....

Edited by Isher
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Dal punto di vista della decisione, non è che io avessi avuto seriamente dei dubbi, quindi non c'è neanche nulla da raccontarsi per giustificare qualcosa  ...

Con gravità intendevo difficoltà nel gestire la situazione, sofferenza, senso di mancanza, dipendenza etc ...

Tutto ciò non è mancato affatto, come non è mancato il senso di colpa, nonostante non ci fosse desiderio sessuale.

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Wasabi, hai scritto tu che hai dovuto lottare per prendere la decisione che hai presa: allontanarti per sempre da quella persona.

 

Credo che sul piano psicologico una decisione del genere (o qualunque altra decisione) si accompagna sempre a motivazioni, a giustificazioni che poi supportano, spesso a posteriori più che nel momento in cui le si prendono, la scelta che si è fatta. 

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Wasabi, hai scritto tu che hai dovuto lottare per prendere la decisione che hai presa: allontanarti per sempre da quella persona.

 

Questo sì, certo. Ho lottato, ho fallito più volte, ho sperimentato una fatica che non avevo mai sperimentato prima ...

Ma non si trattava della fatica della scelta tra due persone, perché quella scelta non si era mai davvero posta concretamente.

E' stata la fatica di dover ammettere che non ero capace di gestire il rapporto con quella persona, che non riuscivo a tenerlo nei binari di una normale amicizia, è stata la fatica di dover fare i conti con la debolezza e di dover prendere atto che non c'era altra soluzione che allontanarsi per sempre, nonostante il dolore tremendo che mi provocava.

Edited by wasabi
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Ma non si trattava della fatica della scelta tra due persone, perché quella scelta non si era mai davvero posta concretamente.

Ne sono e ne sono sempre stato convinto, Wasabi

 

 

 

non ero capace di gestire il rapporto con quella persona, [...] non riuscivo a tenerlo nei binari di una normale amicizia

 

Perché non lo era. Esistono rapporti borderline. E, io direi, esistono rapporti incoativi, cioè rapporti la cui verità risiede nella possibilità di essere, che tendono a, ma poi, per ragioni varie, non possono passare dalla potenza all'atto - o questo passaggio è molto difficile.

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Sì, anch'io non sono qui per preconizzarti chissà quali tragedie: penso che prima di giungere a conclusioni affrettate, potresti almeno concederti il beneficio del dubbio. Che, cioè, lui rappresenti ciò che ti manca nel rapporto con il tuo fidanzato: o meglio, quello che sempre avresti voluto -pur inconsciamente- avere.

 

Fai tesoro di questa situazione, e approfittane per mettere ordine negli aspetti che davvero contano e mi auguro continueranno a contare nella tua vita: come una storia che dura da quasi un decennio.

Edited by Mina Vagante
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Lo so che è un po' miserabile ricordarvelo:

ma è il prezzo che dovete pagare voi monogami.

 

Avete scelto di mangiare per sempre al sushi-bar

fino a che non sentite un odore di carne allo spiedo

e - non potendo mai più sapere a cosa rinunciate -

non avete altra scelta che cambiare strada quando lo fiutate.

 

In realtà il 90% dello struggimento che provate

deriva proprio dal fatto che non assaggiate ciò che potrebbe piacervi.

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Lo so che è un po' miserabile ricordarvelo: 

ma è il prezzo che dovete pagare voi poligami.

 

Avete scelto di gozzovigliare in ogni taverna, 

fino a quando ogni sapore non perderà senso

e -non potendo mai più riscoprirne l'unicità-

non avrete altra scelta che cercarvi, senza tregua, una nuova taverna.

 

In realtà, il 90% dello struggimento che patite

deriva proprio dal misfatto che assaggiare tutto il suo gusto ha ormai perso.

 

 

 

Almadel -sia chiaro!- non ce l'ho affatto con te, anzi ti leggo con piacere e interesse, ma è un ragazzo confuso e stuzzicarlo ironicamente -è lecito e forse anche un'efficace provocazione- non rende giustizia al problema.

Per cui, riequilibro la tua simpatica filastrocca, cambiandone qualche lemma: sia quel che sia, Goccia2014, che tu voglia rimanere fedele a 10 anni di vita insieme o cambiare percorso con la speranza di renderlo ancora più felice, pensaci solo attentamente! Così da non averne rimorsi. E qualunque sia la scelta...goditela!

In bocca al lupo!

Edited by Mina Vagante
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Non c'è nessuna scelta.

Io darei proprio per scontato che 8 anni insieme non si buttano via

solo perché stai male se non puoi sentire spesso un tuo amico.

(Anche il mio ragazzo e io stiamo insieme da otto anni e 29 giorni!).

 

Però perché parlarne con noi e non con lui?

"Ehi Giorgio, ma lo sai che sto male se non sento Giampietro?"

 

Risposte possibili di Giorgio

1) Mi spiace! Perché non gli chiedi di passare un week end da noi? Magari col suo nuovo ragazzo.

2) Sei una brutta puttana! Se proprio vuoi il suo cazzo perché non vai a farti sbattere da lui?

 

A casa mia un normale fidanzato darebbe la risposta numero uno,

ma se uno non ha neanche il coraggio di parlargliene serenamente 

vuol dire che ha paura di una possibile "risposta due".

 

Io dico che è legittimo star male per la lontananza di un amico

e che tutta questa confusione tra "forte amicizia" e "innamoramento"

è solo dovuta a una certa repressione sessuale di coppia

(a cui bisognava porre rimedio non otto anni fa, ma dieci anni fa...)

 

@Isher ha detto una cosa molto sensata: "Se tu non fossi fidanzato, avreste provato a stare insieme".

Io oso dire che è assolutamente normale conoscere dei ragazzi

che per l'insieme delle loro buone qualità ci sarebbero piaciuti

come fidanzati se fossimo stati single.

 

Possiamo accettare il fatto che il mondo è fatto di tante (o poche) belle persone e non di anime gemelle?

In tutta sincerità se io domani conoscessi il miglior ragazzo possibile, non lascerei il mio compagno.

Sicuramente lo vorrei come amico e probabilmente ci farei sesso, ma di sicuro

non farei come ha fatto Wasabi: non smetterei di frequentarlo solo perché mi piace. 

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privateuniverse

Il problema é che, tranne per brevi parentesi di qualche giorno (e anche questa è una cosa che non capisco), sono settimane che lo penso, che mi manca se non si fa sentire, che se lo vedo collegato a facebook o whatsapp e non mi scrive ci rimango male. Quando vedo un suo messaggio o una chiamata mi viene il sorriso e buon umore e se non lo sento sto male. Non é più un rapporto sano! Non sto per niente bene, ho sbalzi d'umori ed è tutto anormale quello che provo. Detta così la diagnosi sembra chiara: mi sono preso una brutta e vergognosa sbandata come quando avevo la metà degli anni che ho attualmente. E, fattore non certo poco importante, ci sto male perché non é giusto nei confronti del mio ragazzo, che infatti mi vede strano nell'ultimo periodo.

 

[...]

 

Ogni volta che lo vedo sto bene, non ho pensieri sessuali o altre cose...sto solo bene in sua compagnia. Tutte le mie paranoie finiscono.

 

Le ultime due volte che ci siamo visti mi ha anche presentato la sua nuova fiamma. E ripeto: non ero geloso ma contento che avesse trovato un equilibrio. Però quando sono nella mia quotidianità mi manca e una sua chiamata o meno può farmi andare la giornata bene o male.

 

Ho preso una sbandata o é diventata una mia ossessione con un bisogno di conferme?

 

Io direi che te ne sei innamorato. I sintomi che descrivi tu sono quelli che, per me, sono sempre stati segnali inequivocabili di quel che provavo.

 

Trovo anche sintomatico che tu abbia iniziato questo tuo intervento parlando più di quello che non va che di quello che funziona nel rapporto con il tuo ragazzo attuale.

 

E lui perché ha iniziato e contraccambiato questo "flirt" e ancora oggi, che si sta frequentando con un ragazzo, continua ogni tanto a rimarcare la bellezza nel nostro rapporto e di quanto sia importante per lui (anche se ultimamente in misura minore)? Perché quando sono fisicamente in sua compagnia sto bene ma non ho grilli per la testa e quando ognuno fa la sua vita non aspetto altro di sentirlo e di sentire qualche bella frase nei miei confronti e che mi dica di andare a trovarlo o che possa lui venire da me? Perché quando mi elogia e dice cose importanti su di me sono contento e lusingato ma non vedo l'ora di cambiare argomento perché non sono più a mio agio?

 

Non ti senti più a tuo agio perché hai la sensazione di tradire emotivamente il tuo ragazzo. Non lo fai apposta, non l'hai voluto tu, ma ti senti in colpa.

 

Cosa dovrei fare per riportare il rapporto ad una normalità?

 

Scegliere.

 

Ma mi rendo conto che, in una posizione come la tua, è molto difficile e doloroso.

 

Del resto, scegliere comporta sempre assumersi delle responsabilità, nei confronti sia di sé stessi, sia di coloro cui siamo vicini.

 

In tutto questo, non riesco bene a capire la posizione dell'altro. Non capisco se lui provi per te le stesse cose che provi tu e abbia delle remore sapendoti accoppiato, oppure se anche lui abbia sensazioni contrastanti.

 

Quel che è certo è che, se io fossi il tuo attuale fidanzato, mi sentirei molto umiliato dal fatto che tutto questo avvenga alle mie spalle.

 

Ma questo è solo come la vedo io, dal di fuori.

 

Prendi quel che dico molto con beneficio d'inventario.

Edited by privateuniverse
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Avete scritto tantissimo e cercherò di rispondere ad ognuno. Vista l'ora spero di non tralasciare nulla.

 

 

isher, la tua analisi é molto condivisibile e mi ritrovo molto in quel che dici. Onestamente pur nella confusione e nel periodo nero che sto vivendo sono piuttosto sicuro che una scelta da fare io non l'abbia. Ho un progetto di vita con il mio ragazzo a cui non voglio rinunciare (almeno per momento....nella vita mai dire mai) e una relazione con l'amico non l'ho mai presa seriamente in considerazione. Ma non posso negare di provare dei forti sentimenti insani verso l'amico. Dissento, per come sono fatto, circa la facilità di gestire una sbandata di testa, piuttosto che una sbandata sessuale.
Per quanto riguarda l'amico. La tua analisi può starci. Ma ho dimenticato un particolare forse non da poco. In uno slancio di follia, capitato il contesto giusto, mi é uscita dalla bocca una frase che all'incirca era "se fossi single temo mi sarei preso di te e avrei iniziato a provarci". La sua risposta é stata un sorriso, un mutismo assoluto e ha cambiato immediatamente discorso come se avessi parlato del risultato della partita di calcio. Mi vergogno da morire a dirlo, ma non nego che questa sua non risposta (che io interpreto come un "per me non é la stessa cosa" non l'abbia presa benissimo). É come se la mia mente malata volesse essere rassicurata che lui  proverebbe con me...ma quando lui si slancia (ripeto, molto meno di me) io mi chiudo a riccio. Perché fondamentalmente sono consapevole che non c'è e non voglio questa strada tra le possibilità reali. Quindi continuo a chiedermi perché, anche alla luce delle cose schiette che gli ho detto, lui sembra sempre il solito, senza patimenti, come se la nostra amicizia fosse normale?

Mina vagante. Come ho detto prima non considero nel novero delle possibilità reali quella di mollare il mio ragazzo per provarci con l'amico. Ti ringrazio per l'incoraggiamento, sicuramente non butterò tanti anni in cui abbiamo condiviso tante bellissime cose per una sbandata (?).  Ma non posso negare che qualcosa che non funziona c'è visto quello che mi sta capitando.
 

 

Almadel, lasciando stare la comprensibile e piacevole provocazione gastronomica che non condanno e non giudico negativamente, ma semplicemente non é cosa che riuscirei a gestire bene e quindi non fa per me...come ho scritto non voglio buttare 8 anni perché sto male a non sentire o vedere un amico. É che quello che provo per l'amico non é più amicizia (e in più nemmeno lui capisco più cosa voglia da me). Altro particolare che non ho detto: quando ho stretto più rapporto con l'amico con telefonate e vedendoci con più frequenza, al mio ragazzo é saltata all'occhio questa cosa. Anche io ero conscio che la cosa stava prendendo una piega diversa e gli ho esposto qualche dubbio (ancora non provavo tutto il caos che sento nelle ultime settimane). Gli ho detto che mi faceva strano parlare così tanto di tante cose con un poco piú che conoscente piuttosto che con i nostri soliti amici. Ma l'ho tranquillizzato dicendogli che non doveva preoccuparsi di altro (perché effettivamente ai tempi era così). Infatti la sua risposta é stata grosso modo la prima che hai detto (e per onestà, pur con una battuta, probabilmente un po' ingelosito ma rassicurato dalle mie parole, una volta mi ha tirato una frecciata con grosso modo la frase numero 2). Dici che é legittimo star male per la lontananza di un amico. Lo penso anche io. Ma quando le giornate iniziano e finiscono pensando all'amico, quando il mio umore cambia a seconda del fatto che lui si faccia sentire o meno e da cosa mi scriva o meno, credo non sia più legittimo e che sia un problema pesante. E nemmeno io vorrei arrivare alla soluzione wasabi. Anche io vorrei tenermi stretto questo amico, ma come amico. Solo che come wasabi mi sento una merda nel non riuscire a riportare questo rapporto nei binari di una sana e forte amicizia, nel rispetto di me stesso, del mio ragazzo e dell'amico.
 

 

Privateuniverse, come ho scritto inizialmente, ho dei dubbi sul fatto che mi sia preso una sbandata per lui (innamorato no, la considero una cosa molto diversa). Solo che non tutto quadra...ed é per questo che ho chiesto anche a voi di aiutarmi. Hai ragione anche quando parli del mio ragazzo. Lo so, anche se un accenno, come avrai letto qualche riga sopra gliel'ho fatto. Grazie anche per il tuo intervento.

Edited by goccia2014
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Al contrario di te, noi giocavamo "a carte scoperte", perché ci eravamo detti cosa sentivamo l'uno per l'altro, eppure non mi pare che questo fatto abbia aiutato, anzi, forse ho peggiorato le cose dicendogli quello che provavo per lui, perché l'ho probabilmente indotto ad illudersi che tra di noi ci potesse essere qualcosa (anche se sapevo benissimo e gli avevo anche detto che questo non sarebbe mai avvenuto).

Ieri nella fretta mi sono dimenticato di rispondere a questa parte. Anche io ho giocato abbastanza a carte scoperte, a fasi alterne, quanto meno. La prima volta che abbiamo scoperto le carte è avvenuta nella fase quando sembrava che flirtassimo. Ad un certo punto è stato lui a chiedermi se con lui avrei fatto qualcosa. Io gli ho risposto che pur lui piacendomi esteticamente e soprattutto come persona, ero fidanzato e che comunque, con lui, non avrei mai buttato via il nostro rapporto per un po' di sesso. Quindi il problema non si poneva sul nascere. Lui mi rispose che capiva la situazione, non si sarebbe mai permesso e la pensava uguale: l'amico è amico punto e basta.

 

La seconda volta "molto" tempo dopo, quando gli ho detto "se fossi single temo mi sarei preso di te e avrei iniziato a provarci" (vedi sopra) con conseguente sua non risposta.

L'ultima volta poco tempo fa, quando gli ho proprio detto esplicitamente che erano anni che non mi capitava di parlare così bene con un ragazzo, che con lui sto bene bla bla bla e che avevamo un rapporto davvero strano, che non riuscivo ad inquadrare, e gli confessavo che un po' mi metteva in crisi non capire perché la nostra "amicizia" fosse diventata così fuori dagli schemi. La sua risposta è stata che per lui è uguale anche se purtroppo, le persone con cui si parla meglio, sono sempre quelle più distanti. Poi ha cambiato argomento e ha parlato di altre cose. Magari è una mia impressione, ma soprattutto la sua ultima risposta non mi sembra sincera e nemmeno così attinente. Sembra quasi un contentino per avergli scritto delle cose belle sul suo conto. Per questo sono dubbioso su cosa lui voglia da me. E, lo ripeto per l'ennesima volta, magari sbaglio...ma ho una certa dose di sicurezza nel dire che se anche lui giocasse più a carte scoperte e ci dicessimo al 100% le cose (soprattutto lui) io ne trarrei beneficio. Ma lui è fatto così....mezze risposte, un po' sull'ironico e scherzoso...e ultimamente non capisco se stia quasi giocando o cosa.

 

Sia chiaro, non voglio certo scaricare miei problemi e responsabilità su di lui. Però già sono destabilizzato di mio, in più non capire perché lui faccia o dica certe cose....mi riporta al punto di partenza.

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Sia chiaro, non voglio certo scaricare miei problemi e responsabilità su di lui.

 

Ecco, è proprio giusto: non devi farlo.

 

A mio parere, la storia che ci hai narrato è facilmente leggibile, direi che parla da sé.

 

All'inizio, il tuo amico ha sondato discretamente, ma chiaramente, la tua eventuale disponibilità nei suoi confronti. Tu, dalla risposta che gli hai dato, giel'hai negata. Questo è un fatto.

 

Lui ne ha preso atto e ha cominciato a regolarsi di conseguenza: frequenta altri ragazzi, adesso a quanto capisco ne ha uno, e te lo presenta. Nessuna ambiguità da parte sua. Certo rimane un filo di corrente magnetica in entrambi, ma quello non si può eliminare con la bacchetta magica.

 

Sei tu, mio caro, che adesso forse rimpiangi quella risposta, o comunque manifesti una certa oscillazione, hai una certa tentazione.

 

Ma se vuoi rimanere col ragazzo che, a quanto capisco, hai scelto come compagno di vita, devi sopprimerle.

 

Se invece pensi di mettere in discussione la tua storia col tuo compagno, non hai che da mutare atteggiamento, nel modo che riterrai più opportuno, con il tuo amico: prima forse con una allusione, sondandolo come lui sondò te, (anche se questa fase ora sembra un po' superata e comunque dovrebbe essere molto breve), poi con un discorso più chiaro.

Edited by Isher
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Lo so che è un po' miserabile ricordarvelo:

ma è il prezzo che dovete pagare voi monogami.

 

Avete scelto di mangiare per sempre al sushi-bar

fino a che non sentite un odore di carne allo spiedo

e - non potendo mai più sapere a cosa rinunciate -

non avete altra scelta che cambiare strada quando lo fiutate.

 

In realtà il 90% dello struggimento che provate

deriva proprio dal fatto che non assaggiate ciò che potrebbe piacervi.

 

Un consiglio... meno cabernet :D

 

 

All'autore del topic: ti consiglio di parlare col tuo ragazzo, facendogli presente quali sono le cose che ti mancano da parte sua (coccole, esternazioni di affetto, ecc.)... vistoche sono "pretese" importanti ma comunque facili da realizzare, sicuramente riuscirete a risolvere questo aspetto... per quanto riguarda l'amico, ti consiglio di non sentirlo più finchè tu non farai chiarezza col tuo ragazzo e soprattutto con te stesso... di certo imho sarebbe assurdo gettare al vento una storia importante e duratura per le attenzioni virtuali di un amico...

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Caro goccia2014, più leggo quello che scrivi e più mi ritrovo nelle tue parole, sei nella situazione in cui mi trovavo io alcuni mesi fa e ti capisco perfettamente.

Tieni conto che questo ragazzo ritiene che sia impossibile una storia tra di voi, quindi ci sta che non voglia esporsi più di tanto, non mi sembra una cosa tanto strana. Però, te lo dico con il cuore in mano perché davvero per me è stato un incubo, stai attento a non sottovalutare i suoi sentimenti e quelli del tuo ragazzo, non prenderli alla leggera, non "giocarci" (scusa per questa parola, che anche a me suonava malissimo quando ci ero in mezzo, perché per me si trattava di tutto fuorché di un gioco). Io ho giocato a carte scoperte in tutti i sensi, anche al mio ragazzo ho spiegato ben presto come stavano le cose e lui ha reagito esattamente come diceva Almadel, mi ha invitato ad approfondire il discorso, a toccare con mano e a confrontarmi con ciò che provavo per questa persona, senza fuggire. Chissà, forse avrebbe funzionato meglio, probabilmente per me sarebbe stato tutto più facile e la faccenda si sarebbe chiusa in meno tempo e con meno sofferenza. Ma per l'altro ragazzo? A quel punto lui era già parecchio coinvolto, lo avevo involontariamente indotto a pensare che qualcosa tra di noi ci potesse essere, benché gli avessi spiegato che non avrei mai buttato a mare una relazione bella ed importante come quella che stavo vivendo. Ho avuto paura e anche il mio ragazzo, quando ha capito, grazie anche a dei conoscenti comuni, com'erano i sentimenti dell'altra persona, ha preteso che dessimo un taglio e io credo che sia stata la decisione giusta.

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Sei tu, mio caro, che adesso forse rimpiangi quella risposta, o comunque manifesti una certa oscillazione, hai una certa tentazione.....rimpiango no. Ma una certa oscillazione, una certa tentazione forse sono le parole giuste che potrebbero descrivere la situazione. E' vero, fondamentalmente nell'ultimo periodo sono stato più ambiguo io di lui. Ma è pur vero che dopo il mio negarmi nei suoi confronti, il nostro rapporto ha continuato a saldarsi e cambiare sempre di più. Anche da parte sua.

 

Forse ancora una volta hai ragione quando dici che "rimane un filo di corrente magnetica". E forse la lontananza, il fatto che fortunatamente abbia trovato una persona con la quale sembra trovarsi bene, mi fanno temere che il nostro legame "speciale" (perché anche prima che perdessi il senso della ragione era evidente che da parte di entrambi si era creato un legame molto molto stretto e invidiabile) vada perduto. Si, forse è solo la paura di perderlo che mi ha fatto questo scherzo.

 

Sopprimere queste tentazioni e questi "sentimenti" è un bel problema, comunque.

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Forse ancora una volta hai ragione quando dici che "rimane un filo di corrente magnetica". E forse la lontananza, il fatto che fortunatamente abbia trovato una persona con la quale sembra trovarsi bene, mi fanno temere che il nostro legame "speciale" (perché anche prima che perdessi il senso della ragione era evidente che da parte di entrambi si era creato un legame molto molto stretto e invidiabile) vada perduto. Si, forse è solo la paura di perderlo che mi ha fatto questo scherzo.

Sì, ma cerca di essere veramente lucido e severo con te fino in fondo. Cosa intendi con «legame speciale»? Se intendi un'amicizia, con uno sfondo di tipo, lato sensu, erotico, fatto appunto di una certa corrente, soprattutto, e di una certa forma di eros, beh questa la perderai, e devi rassegnarti a questa conclusione. Oppure, se vorrai mantenerla, dovrai stare molto attento a non superare i limiti del consentito, del giusto e del ragionevole. Con un'attenta regia, un attento autocontrollo, magari in attesa che scompaia (perché poi, col tempo, scompare).

 

Se invece con «amicizia speciale» intendi un bellissimo rapporto di pura amicizia, fatto di interessi comuni, cose che si fanno insieme, insomma una profondità di rapporto, allora quella non devi temere di perderla. Anzi, se riesci a volgere il vostro rapporto, ancora instabile per le ragioni dette, in questa direzione, raggiungerai sicuramente questa meta, e daresti a tutto questo travaglio un'ottima soluzione.

 

Certo, c'è un ma...

 

La vicinanza, la simpatia, l'affettività, il calore umano, alla fine generano, o possono generare, eros. Almeno in certe condizioni e in certe persone - nelle quali potreste rientrare voi.

Edited by Isher
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Ben, come ho scritto da qualche parte nel thread, sono anni che provo a far capire al mio ragazzo che anche qualche smanceria da ragazzino quindicenne è importante a 20, 30,40 e 50 anni...ma lui è sordo. Non è nella sua indole, sta proprio male ad essere caldo ed affettuoso. Se messo alle strette lo fa per forza e per brevissimo termine. E vedere che il mio ragazzo fa una cosa per forza non mi rende molto felice e soddisfatto. Dopo pochi mesi che lo frequentavo avevo capito che viaggiavamo su piani paralleli su questi argomenti. Ma...ormai sono 8 anni. Forse dovevo pensarci prima, all'inizio. Ora è troppo tardi per cambiarlo.

 

Wasabi, mi fa piacere che tu mi capisca perfettamente. E ti faccio una confidenza pubblica, sono moltissimi anni che seguo questo forum. Effettivamente in molti tuoi post e consigli che hai snocciolato nel tempo mi sono ritrovato. Evidentemente abbiamo un carattere simile. Detto ciò, non voglio giocare con nessuno degli attori di questa storia. In primis con il mio ragazzo a cui devo tantissimo e che non meriterebbe un mio comportamento scorretto. Chiamatemi stronzo, pazzo, egoista o qualsiasi altro termine vi venga in mente. Ma collegandomi con quanto ho scritto a Isher nel mio post precedente, sembra quasi che io voglia scoprire e avere la conferma che lui provi qualcosa per me. Così da metterci finalmente con le spalle al muro, dirsi chiaramente che sarà impossibile e far ritornare l'amicizia ad essere vera amicizia sapendo però che non perderemo la forza di un legame speciale, ma non basato sulla dipendenza. Invece continua questo pericoloso "gioco", dove quanto io non "tento" lo fa lui, e quando lo fa lui mi tiro indietro io. E non si arriva mai al dunque. e in più sto male

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Grazie goccia2014, mi fa piacere sapere di aver scritto qualcosa che possa essere stato vagamente utile o di ispirazione a qualcuno, prima che il brutto periodo che ho passato (non solo per quello che sto descrivendo in questa discussione) fiaccasse così tanto le mie energie e la mia voglia di stare su un forum. Siamo evidentemente molto simili, anche nelle stronzate che facciamo ;-)

 

Tornando al tema, so benissimo che tu NON VUOI giocare, se qualcuno provava a dirmi una cosa del genere io stavo male come un cane perché io soffrivo e sembrava che nessuno fosse disposto a considerarmi anche come una vittima di quella strana situazione e non solo come uno stronzo (nessuno tranne il mio ragazzo e una cara amica che sapeva tutto, devo ammettere). Posso dirti che, sulla base di quello che ho vissuto io, se lui ti dicesse che prova qualcosa di particolare per te e che ti ricambia in questo "magnetismo" che si è creato, non sarebbe affatto tutto più semplice? Per me è stato tutto tremendamente più difficile così, avrei solo voluto che lui mi dicesse:"Ti vedo solo come un amico, punto.", ma così non è stato e ho sofferto ancora di più perché facevo soffrire anche lui e non soltanto il mio ragazzo. E' un brutto circolo vizioso, credimi, dove parlare chiaro non basta e non è detto che sia risolutivo. E' logorante e non è detto che poi far rientrare tutto nei confini di una bella e affettuosa amicizia sia possibile, non in tempi brevi almeno.

Edited by wasabi
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