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rivelarsi o non rivelarsi?


Ramiro

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ciao a tutti, oggi pomeriggio mi sono presentato nella sezione "presentati" e ora voglio esporre delle mie incertezze che mi ronzano nella testa... >.<

 

 

Innanzitutto, di me sanno solo mia madre, lo psicologo e un'amica di famiglia. Mia madre all'inizio non accettava per niente, poi da 3 anni a questa parte ha cominciato ad accettare e grazie a me ha cambiato totalmente la sua idea sui gay. Prima diceva che i gay le davano fastidio, e se li immaginava tutti pervertiti, poi vedendo me che sono un ragazzo a posto, si è resa conto che le sue idee erano del tutto false e ha immaginato che come me ce ne sono tanti.

 

Il mio psicologo non l'ha mai presa a male e non mi ha mai giudicato per questo (altrimenti non sarebbe degno di essere chiamato psicologo), e mi ha sempre aiutato a capire cosa non andava in me, e grazie alle sedute di psicoterapia sono uscite alcune cose che non conoscevo di me: in pratica, lui dice che io non mi accetto e mi giudico negativamente per il mio essere gay, che dovevo cominciare ad accettarmi e ad amarmi. Queste parole risalgono al 2011, quindi da due anni a questa parte ho fatto passi enormi.

 

La mia amica di famiglia lo ha intuito dal primo momento, non so come ha fatto, visto che non sono effeminato, più che altro sono molto gentile con il prossimo, piuttosto timido.

 

Fin ora ho sempre avuto scarsa vita sociale a causa della mia ansia e a causa delle tante paure, visto che per 3 anni alle scuole medie mi hanno insultato e picchiato spesso. Oggi mi ritrovo con alcune conoscenze, ma con le quali non instauro un rapporto di amicizia.

 

Quindi ho pensato che se voglio avere degli amici devo cominciare ad essere me stesso.

Ma questo non vale solo per gli amici, vale anche per gli altri membri della mia famiglia... non so se le mie sorelle l'hanno già capito, anche se non ho un grande rapporto con loro, però vorrei dirgli della mia omosessualità, mio padre lo ha saputo da mia madre 3 anni fa (quando feci CO con mia madre) e non accettava per niente l'idea, e da allora non ne abbiamo più parlato.

 

Non so se dirlo o meno, con questo mi riferisco anche al futuro, se probabilmente avrò degli amici, se vorrò dirlo o meno.

 

Molte persone sostengono che dirlo o non dirlo non cambia, tanto è una cosa personale.... a me non sembra poi così "personale", visto che prima o poi lo si viene a sapere, oppure lo si intuisce.

 

Altri sostengono che bisogna dirlo ma solo alle persone fidate, visto che ci sono molti str*nzi in giro, quindi bisognerebbe selezionare le persone a cui dirlo

 

Altri ancora sostengono che bisognerebbe dirlo a tutti, e di conseguenza,fregarsene del giudizio negativo degli altri, anche se non di tutti (non sono tutti omofobi, PER FORTUNA)

 

Sono un pò confuso a riguardo... vorrei sapere voi come avete fatto coming out, come vi siete sentiti dopo, magari prendo spunto da voi...

 

 

scusate il post un pò confuso... spero abbiate capito il mio messaggio :)

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Ciao, nella la tua storia mi ci rivedo molto...anche io sono stato vittima di atti di bullismo alle medie.

Io per il momento ho fatto CO con un mio amico fidato; ti posso dire che dopo ci si sente molto meglio,

finalmente si è se stessi e si può parlare di tutto.

Ancora non ho trovato il coraggio per dirlo in casa e ad altre persone comunque vicine a me.

Il mio CO è stato molto semplice; sento spesso questo mio amico al telefono e semplicemente 

gli ho spiegato che in un momento difficile della mia vita una persona mi ha dato una grossa mano

e che s'è instaurato un rapporto particolare.

Mi ha chiesto se si trattava di una ragazza e io, un po' timidamente, gli ho risposto di no.

Inizialmente è rimasto un po' così ma poi è stato subito felice per me e ti posso garantire

che il rapporto di amicizia si è molto intensificato.

 

Ti auguro buona fortuna e tante belle cose :)

 

Friederik

Edited by friederik
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Poniti un'altra domanda, la seguente:

 

Preferiresti vivere una vita non tua, fingendo di essere ciò che non sei e quindi drammaticamente andare incontro al suicidio per accontentare una società bisessuale malata oppure dichiararti, magari perdere molte conoscenze, ma vivere la tua VERA vita di persona normalissima come tutte le altre?

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Molte persone sostengono che dirlo o non dirlo non cambia, tanto è una cosa personale.... a me non sembra poi così "personale", visto che prima o poi lo si viene a sapere, oppure lo si intuisce.

 

Quelli che lo dicono di solito sono etero e non hanno mai provato cosa vuol dire dover nascondere la propria identità sessuale. Io ti dico che cambia eccome, ti fa acquistare fiducia, è estremamente liberatorio e, cosa non indifferente, rende molto più facile trovare un eventuale compagno.

E se posso essere un po' egoista non fa bene solo a te, ma anche alla società dove io e te viviamo.

 

 

 


andare incontro al suicidio per accontentare una società bisessuale malata

Aoh ma proprio hai una fissa mentale per i bisessuali... fosse davvero una società bisessuale io mi divertirei un casino...

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Sarebbe bello se nella società, in un futuro prossimo, non ci fosse il bisogno di fare coming out, più che altro perché un etero non dichiara ai suoi amici di essere etero, semplicemente lo è.

Dalla mia esperienza ti posso dire che, con gli amici con cui ho parlato di me ho instaurato un rapporto ancora più profondo e stretto. Non si parla con tutti delle stesse cose, dillo a coloro che veramente ti ispirano (almeno all'inizio). A me sarebbe piaciuto uscirmene, un giorno, senza nessuna premessa "Ciao, questo è Tizio ed è il mio ragazzo" ma non è ancora possibile.

Una volta detto ti sentirai meglio, se sei confuso, spaventato dal nuovo e dagli altri.

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Anche io come te ho vissuto molto male i mei anni delle scuole medie... tant'è che al liceo ero molto introverso, tendevo ad allontanare tutti per non svelare troppo di me, non volevo che venisse fuori che ero gay (io stesso non lo volevo/non lo accettavo/non sapevo cosa significasse ecc...). Poi si cambia, si cresce... nessuno può forzarti a fare quello che non ti senti di fare.

Non porti il problema del C.O., con delle persone ti verrà spontaneo con altre capirai che non serve dirlo, con altre ancora capirai che è meglio evitare di toccare l'argomento.

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Per quanto nemmeno io sia riuscito a farlo completamente, credo fermamente che dovresti dirlo a tutti. Le limitazioni fanno male, devi (e devo) avere la possibilità e la capacità di parlare di qualsiasi argomento con chiunque io voglia. Poi, ovviamente, la cosa migliore credo sia proseguire gradualmente. Dici di non avere amicizie forti. Createle! Coltiva quelle che hai e fatti degli amici con cui poterne parlare. O comincia a dirlo anche al resto della famiglia. In un modo o nell'altro, secondo me dovresti piano piano allargare la "cerchia degli informati", fino a quando non avrai più bisogno di dirlo, ne parlerai e basta, e chi ti conoscerà in futuro lo saprà già prima di conoscerti o lo intuirà dopo 5 minuti di conversazione, dato che alla fine l'argomento "relazioni" è sempre tra i più gettonati.

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Molte persone sostengono che dirlo o non dirlo non cambia, tanto è una cosa personale.... a me non sembra poi così "personale", visto che prima o poi lo si viene a sapere, oppure lo si intuisce.

 

Altri sostengono che bisogna dirlo ma solo alle persone fidate, visto che ci sono molti str*nzi in giro, quindi bisognerebbe selezionare le persone a cui dirlo

 

Altri ancora sostengono che bisognerebbe dirlo a tutti, e di conseguenza,fregarsene del giudizio negativo degli altri, anche se non di tutti (non sono tutti omofobi, PER FORTUNA)

 

Fondamentalmente l'ideale sarebbe iniziare a dirlo a persone che si sa che non hanno pregiudizi al riguardo.

E' un po' difficile magari individuarle...tu studi/lavori/dove vivi?

E' sempre bello sentirsi accettati e non è mai piacevole dover convincere gli altri a cambiare idea.

 

Io so di essere gay più o meno dai 16 anni...ed ho iniziato a convivere positivamente con la mia omosessualità solo dopo essere andato a vivere fuori casa per via dell'Università e dopo una serie di esperienze più o meno riuscite con altri ragazzi gay. Insomma, l'accettazione avviene un po' per volta...ancora adesso non mi pare d'aver raggiunto un traguardo soddisfacente.

Molto dipende da come impari ad elaborare la tua esperienza...il primo passo sarebbe quello di farla, quest'esperienza ;)

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Fondamentalmente l'ideale sarebbe iniziare a dirlo a persone che si sa che non hanno pregiudizi al riguardo.

E' un po' difficile magari individuarle...tu studi/lavori/dove vivi?

E' sempre bello sentirsi accettati e non è mai piacevole dover convincere gli altri a cambiare idea.

 

Io so di essere gay più o meno dai 16 anni...ed ho iniziato a convivere positivamente con la mia omosessualità solo dopo essere andato a vivere fuori casa per via dell'Università e dopo una serie di esperienze più o meno riuscite con altri ragazzi gay. Insomma, l'accettazione avviene un po' per volta...ancora adesso non mi pare d'aver raggiunto un traguardo soddisfacente.

Molto dipende da come impari ad elaborare la tua esperienza...il primo passo sarebbe quello di farla, quest'esperienza ;)

 

si, hai ragione, dovrei fare qualche esperienza... ma con chi? non so dove posso trovare ragazzi gay come me... ho provato ad andare all'arcigay ma non mi sembrava un luogo adatto per fare amicizia, almeno quella di Napoli non è soddisfacente... potrei conoscere qualcuno di questo forum ma mi sembra troppo presto visto che sono iscritto solo da qualche giorno...

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ho provato ad andare all'arcigay ma non mi sembrava un luogo adatto per fare amicizia, almeno quella di Napoli non è soddisfacente...

 

Sei un reticente di carattere, si capisce. Ci vorrà tempo, l'unica cosa da fare è non deprimersi e insistere.

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Fin ora ho sempre avuto scarsa vita sociale a causa della mia ansia e a causa delle tante paure, visto che per 3 anni alle scuole medie mi hanno insultato e picchiato spesso. Oggi mi ritrovo con alcune conoscenze, ma con le quali non instauro un rapporto di amicizia.

 

Sei diventato diffidente...è naturale vista l'esperienza negativa.

 

Ma per poter essere te stesso tu devi anche iniziare a frequentare

altri gay, avere amicizie gay, frequentare locali gay etc.

 

Tenendo fisso questo obiettivo, ci metterai il tempo che è necessario

metterci...l'importante è cominciare. La tua omosessualità esiste perchè

tu la possa vivere....e certo poi anche raccontare agli altri, ma primum

vivere...

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caro ramiro, io penso che dovresti essere fiero di se stesso. pensare meno agli altri e più a te stesso.

dire a qualcuno che sei gay non è un comandamento né una confessione: è una libera scelta.

dopo tua madre, lo psicologo e l'amica di famiglia, lo dirai a chi vorrai perché così vorrai, se e quando verrà il momento.

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Ognuno ha un po' le sue regole sul coming out.

 

Più che altro, credo che il coming out sia utile soprattutto se si ottengono cambiamenti positivi di vita una volta fatto. Ad esempio, quando ho fatto coming out con gli amici etero, con molti di loro ho legato di più perchè aprendomi da lì poi mi sono aperto da ogni fronte un po' di più...

 

Senza stare a raccontarti la storia della mia vita, cerca di inquadrare le finalità dei tuoi coming out, la tua sensibilità e quelle delle persone circostanti, senza dimenticare che anche loro, come te, devono fare un percorso d'accettazione il più delle volte e soprattutto, se mi è concessa una battuta ironica per chiudere il mio commento, dillo ai gay che sei gay :P

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