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L'omosessualità durante e dopo l'unione sovietica nella letteratura?


unmondomigliore

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unmondomigliore

http://www.booksblog.it/post/7196/quei-giorni-a-bucarest-di-stefan-b-rusu

 

sono rimasto colpito da questo libro, che vorrei leggere e che ha una trama davvero interessante. Vi invito a dare un 'occhiata, soprattutto se come me siete amanti del topic ''come viene percepita l'omosessualità in un luogo e in un tempo diverso''.

 

il libro in questione parla di un ragazzo rumeno che vive in un ambiente sociale a lui ostile, nel 1992 quando l'omosessualità è considerata ancora un crimine e lo può mettere in serio rischio, condannandolo non solo dal punto di vista giuridico ma anche emarginandolo da quello sociale.

 

 

Non sarà facile inoltre per Nicu e Gabriel conoscersi e scegliere di amarsi, nella Romania degli anni ‘90, un Paese in cui, all’epoca, “l’odio per i froci era come il tifo per la nazionale di calcio, come la bandiera, unisce tutti, al minatore di Valea Jiului al professore universitario di Cluj Napoca, dalla cassiera dei supermercati Unirii al dirigente d’azienda di Grivita”.

Un Paese che era allora quanto di più lontano dall’accettazione dell’omosessualità di quanto accada nel resto d’Europa, in cui, riflette Gabriel, la parola ‘gay’ che etichetta gli eventi mondani sulle riviste “viene usata senza aggressività, senza violenza. Sembrava una bella parola, come ‘elegante’, oppure ’scrupoloso’, mentre lui doveva affrontare divieti ottocenteschi pesanti come macigni”.

 

PS : il ragazzo nella copertina è assai bono. Questo dovrebbe spingermi a prendere questo libro molto molto velocemente!! :P :P

non vorrei però essere scoperto dalla mia famiglia...insomma 'sto libro lo devo tenere nascosto se non voglio che si facciano sospetti.

Edited by unmondomigliore
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Non ho capito bene cosa c'entri l'URSS in un topic che parla di un libro sulla Romania.

 

Io conosco due Romeni gay: un muratore e un cameriere moldavo;

buona istruzione e accomunati da un certo odio per gli Italiani

"perché in Romania sono omofobi, mentre in Italia sono sia omofobi che razzisti"

Uno se ne è andato in Germania, credo. L'altro non vede l'ora di tornare in Moldavia.

 

Su come sia cambiata la percezione degli omosessuali dopo il crollo dell'URSS

so quello che mi hanno spiegato delle militanti ucraine:

"Col Comunismo non se ne parlava, mentre adesso se ne parla male".

Beh, durante lo Zarismo se ne parlava ancora meno...

in URSS uno dei primi atti di Lenin fu legalizzare l'omosessualità che poi tornò illegale con Stalin.

Quando cadde l'URSS uno dei primi atti del nuovo corso fu legalizzarla nuovamente,

mentre ora con Putin se ne proibisce la "propaganda"...

 

( Oggi sono di ritorno da un incontro con Migrabo LGBT di Bologna che si occupa di migranti LGBT, appunto;

mentre le mie informazioni sulla situazione sovietica dipendono dalla tesi di un'amica e da una ragazza conosciuta al Pink di Verona:

quindi se si vuole approfondire l'argomento potrei anche segnalare qualcosa)

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unmondomigliore

la romania faceva parte del blocco sovietico/ comunista per quanto so e anche lì fino agli anni 90 era proibito  anche parlarne....ora se se ne parla, se ne parla male, come dici tu. Il libro che ho linkato descrive la storia di un ragazzo vissuto proprio in quel periodo, innamoratosi di un italiano ma incapace di esternare il suo sentimento senza essere vittima del pregiudizio sociale. Ti consiglio di leggerlo

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Non proprio, da quello che mi ricordo il dittatore romeno Ceausescu lottò sempre per mantenere una certa indipendenza dalla Russia, ma mi pare che sotto il suo governo l'omosessualità veniva perseguita penalmente...

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unmondomigliore

Non proprio, da quello che mi ricordo il dittatore romeno Ceausescu lottò sempre per mantenere una certa indipendenza dalla Russia, ma mi pare che sotto il suo governo l'omosessualità veniva perseguita penalmente...

anche oggi viene perseguitata, non penalmente, ma socialmente, negli stati dell'est europa. Il libro in questione descrive proprio questa realtà...

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In ogni caso dal 1990 in poi la Romania non è più sotto l'influenza russa.

 

E' evidentente che in molti Paesi dell'Est europeo

il crollo dei valori legati al Socialismo Reale

è stato riempito con quelli provenienti dalle religioni

e questo ha esacerbato l'omofobia.

 

Non che prima non ci fosse, ma le norme contro l'omosessualità

venivano utilizzate contro eventuali nemici politici

e "tollerata" quando non dava troppo scandalo. 

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unmondomigliore

In ogni caso dal 1990 in poi la Romania non è più sotto l'influenza russa.

 

E' evidentente che in molti Paesi dell'Est europeo

il crollo dei valori legati al Socialismo Reale

è stato riempito con quelli provenienti dalle religioni

e questo ha esacerbato l'omofobia.

 

Non che prima non ci fosse, ma le norme contro l'omosessualità

venivano utilizzate contro eventuali nemici politici

e "tollerata" quando non dava troppo scandalo. 

esatto...a questo punto non so quai delle 2 cose sia peggio. Immagino che fosse dura nel 1990 in Romania, quando si inizia a parlare di omosessualità ,ma solo in modo negativo.

 

cmq era difficile arrestare un omosessuale, perché alla fine si poteva fare in modo di non farsi scoprire.

Come fa lo stato a intervenire in una cosa così privata, fatta a letto da due adulti consenzienti?

 

oltre a essere assurdo,  è anche una cosa impossibile da applicare.

Edited by unmondomigliore
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Come fa lo Stato a scoprirti?

Beh, c'erano due modi.

Il primo è facendo delle retate nei luoghi in cui si ritrovano gli omosessuali

generalmente parchi o bagni pubblici (non c'erano internet o i locali).

Il secondo luogo è con delle denuncia (generalmente anonime)

che provengono generalmente da ex.

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unmondomigliore

Come fa lo Stato a scoprirti?

Beh, c'erano due modi.

Il primo è facendo delle retate nei luoghi in cui si ritrovano gli omosessuali

generalmente parchi o bagni pubblici (non c'erano internet o i locali).

Il secondo luogo è con delle denuncia (generalmente anonime)

che provengono generalmente da ex.

certo che denunciare una persona per omosessualità  è proprio da stronzi.

Non so chi lo facesse, ma chiunque lo faceva era e rimaneva uno stronzo.

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In URSS i gay erano perseguitati come nella Germania nazista. Il Comunismo sovietico riteneva l'omosessualità una degenerazione pervertita frutto della decadenza della società capitalistica e borghese, secondo Stalin e molti leader sovietici successivi la "sodomia" proliferava nei paesi fascisti e nelle plutocrazie borghesi. Tutti i regimi comunisti del XX secolo seguiranno tale idea sull'omosessualità, perseguitandola come un reato mortale :) E in Romania sono razzisti quanto in Italia, ce l'hanno a morte con i neri, gli arabi e gli zingari, come in tutti i Paesi dell'Est europeo.

La cosa più ridicola ovviamente è che molti rossi nascondano e revisionino l'omofobia dei paesi comunisti, basti vedere poi i ritratti di Che Guevara a certi gay pride, un insulto a tutti quei gay che vennero deportati e uccisi da quegli infami di Guevara e Castro a Cuba.

Edited by Rotwang
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unmondomigliore

In URSS i gay erano perseguitati come nella Germania nazista. Il Comunismo sovietico riteneva l'omosessualità una degenerazione pervertita frutto della decadenza della società capitalistica e borghese, secondo Stalin e molti leader sovietici successivi la "sodomia" proliferava nei paesi fascisti e nelle plutocrazie borghesi. Tutti i regimi comunisti del XX secolo seguiranno tale idea sull'omosessualità, perseguitandola come un reato mortale :) E in Romania sono razzisti quanto in Italia, ce l'hanno a morte con i neri, gli arabi e gli zingari, come in tutti i Paesi dell'Est europeo.

La cosa più ridicola ovviamente è che molti rossi nascondano e revisionino l'omofobia dei paesi comunisti, basti vedere poi i ritratti di Che Guevara a certi gay pride, un insulto a tutti quei gay che vennero deportati e uccisi da quegli infami di Guevara e Castro a Cuba.

è per questo che non voterò mai per i comunisti

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  • 2 weeks later...

@unmondomigliore Non voterò mai per i comunisti?
Ma quali comunisti ci sarebbero in Italia? Gli unici che potrebbero essere definiti come ex "comunisti" sarebbero quelli di SEL, che sono i più "open" in tema di diritti gay (sono pro matrimonio, adozione ecc...)

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Posso chiedervi di contestualizzare l'omofobia?

 

So che sembra strano da dire ma né l'URSS né la Germania Nazista erano omofobe.

La Russia sovietica non era più omofoba della Russia degli Zar

e la Germania Nazista non era più omofoba né dell'Impero Prussiano né della Repubblica Tedesca fino agli anni Sessanta

(infatti quando i gay sono usciti dai lager sono entrati nelle prigioni democratiche, esattamente come gli assassini o i ladri).

Magari erano regimi più brutali e la persecuzione più scientifica, ma le differenze erano poche.

 

Non solo URSS e Nazisti non erano più omofobi dei regimi precedenti,

ma non erano neanche più omofobi rispetto alle democrazie liberali.

Anche in Gran Bretagna negli anni Sessanta c'era il carcere per i gay, come a Cuba.

 

A Cuba, poi...

La Cuba di Castro non era più omofoba di quella di Batista

e fra tutte le isole caraibiche - sia dittature che democrazie -

è sempre stata quella in cui gli omosessuali rischiavano di meno.

 

La cosa che ha fatto la differenza tra regimi comunisti e democrazie occidentali è il 1968;

che nel blocco sovietico è stato represso perché si è saldato a istanze democratiche (vedi Primavera di Praga)

e questo ha reso l'Est Europeo sessualmente più arretrato anche oggi

(diciamo che oggi il femminismo lì lo fanno le Pussy Riot, mentre qui le donne della generazione di mia madre)

 

Nel 1965 essere gay a Mosca, Berlino o New York non era molto diverso.

Nel 1980 invece c'era una differenza abissale tra Occidente e Blocco Orientale.

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E' giusto contestualizzare e sicuramente sono state scritte tante inesattezze

 

Però per quanto riguarda il Nazismo noi abbiamo la distruzione della comunità

gay a Berlino nel 1933, il discorso di Himmler agli ufficiali SS, la chiara identificazione

degli omosessuali come pericolo "razziale", la sterilizzazione e lo sterminio

 

Per quanto riguarda il comunismo la questione è più articolata, tuttavia il totalitarismo

pone a rischio qualunque minoranza in sé ( basta pensare alla cd congiura dei medici ebrei 

sotto Stalin ) e questo si tradusse anche in problemi per i gay, non equiparabili a quelli che

si determinarono in Germania

 

L'anno scorso è uscito un documentario sulla vita dei gay nella DDR

 http://www.youtube.com/watch?v=Vij_ciMq2LA

 

Questa è una recensione che ho trovato in Italiano

http://www.indie-eye.it/cinema/recensioni/berlinale-62-panorama-dokumente-unter-mannern-schwul-in-der-ddr-among-men-gay-in-east-germany-di-markus-stein-e-ringo-rosener-germania-2011.html

 

Una curiosità nella DDR è stato realizzato un film a tematica gay

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Coming_Out_(film)

 

Che è stato proiettato il giorno della caduta del muro di Berlino :pardon:

 

Ovviamente per dire che la DDR non era la RFT ( Germania Ovest )

ma neanche la Romania di Ceausescu

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