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Il sindaco Marino favorevole a matrimoni e adozioni gay


Luca1919

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Per il primo cittadino della Capitale, "l'Italia è terribilmente indietro rispetto ai diritti delle persone". L'adozione per gli omosessuali? "Che sia nell'interesse primario del bambino"

 

 

Sì ai matrimoni e alle adozioni gay. Ignazio Marino accusa l'Italia di "essere terribilmente indietro sul tema dei diritti" e da sindaco di Roma lancia la sua 'sfida
culturale' su un tema 'delicato' che già da diverso tempo divide opinione pubblica, intellettuali e politici, in particolare del centrosinistra. Il primo cittadino della capitale intanto assicura che manterrà fede ad una promessa fatta in campagna elettorale: "Roma avrà il registro delle unioni civili".

"Non mi fa paura la parola matrimonio tra persone dello stesso sesso. Tanti a sinistra invece ce l'hanno - spiega Marino in un'intervista a Repubblica Tv - Se due persone si amano si sposano, non vedo dove sia il problema". E si dice anche assolutamente favorevole alle adozioni gay: "Se mi avesse fatto questa domanda nel 1987 - spiega - probabilmente avrei risposto che non mi sentivo favorevole. Poi seguendo mia figlia in una città all'estero dove aveva compagni di scuola con genitori dello stesso sesso mi sono reso conto che io non ho nessuna contrarietà purchè l'adozione venga fatta nell'interesse primario della bimbo o della bimba".

Per l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno le parole di Marino non sono altro che una "pura provocazione in omaggio al pensiero unico progressista": "Mi domando perchè un sindaco che dovrebbe rappresentare tutti i romani si vada a infilare in questioni
controverse e laceranti - attacca Alemanno - E' il Parlamento nazionale che nel bene o nel male si deve occupare di queste questioni che per altro contrastano con quanto previsto nella nostra Costituzione Repubblicana". "Credo che l'Italia è terribilmente indietro rispetto ai diritti delle persone - commenta il chirurgo dem - Servono stessi diritti per tutti e non diritti speciali per qualcuno. Noi, l'Italia, e la Grecia siamo gli unici due Paesi dell'Unione Europea a non avere una legge sul tema delle unioni civili".

Ma per fare leggi, si sa, serve il Parlamento italiano. E di questo ne è cosciente il sindaco Marino. "C'è bisogno di una legge nazionale", sottolinea più volte. Ma il primo cittadino della Capitale ci tiene ad annunciare che Roma avrà presto il suo registro delle unioni civili: "Il voto dell'assemblea capitolina lo avremo presto. Immagino subito dopo il bilancio".

E infatti negli uffici capitolini è già arrivata per un primo parere tecnico una proposta di delibera che riguarda sia omossessuali che eterosessuali, per l'istituzione "all'interno
dell'anagrafe comunale" di "un Registro delle Unioni Civili che sarà unico per tutti i Municipi di Roma Capitale".

Per far richiesta di iscrizione al registro almeno una delle due persone deve essere residente a Roma. "I soggetti iscritti - si legge nella proposta - potranno beneficiare delle agevolazioni, dei benefici e, in generale, saranno soggetti alle medesime disposizioni previste dagli atti e dalle disposizioni di Roma Capitale, degli assessorati e degli Uffici competenti per i soggetti coniugati". Per le cerimonie Roma Capitale
metterebbe a disposizione "i locali di propria pertinenza generalmente adibiti alla celebrazione dei matrimoni civili", come, ad esempio, la Sala Rossa del Campidoglio.

A sottoscrivere il testo della delibera sei consiglieri capitolini di Partito democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Lista Civica Marino, Movimento 5 Stelle e Centro Democratico - prima firmataria è Imma Battaglia (Sel) da anni attivista del movimento Lgbt in Italia.

 

[http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=184370]

Mi sembra una notizia molto importante.

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Mi è piaciuto il suo discorso, mi piace che metta a disposizione la stessa sala che viene usata per i matrimoni civili, un modo per fare tutto quello che è in suo potere per tamponare una situazione oggettivamente incivile.

 

 

 purchè l'adozione venga fatta nell'interesse primario della bimbo o della bimba".
 

cioè esattamente come succede nelle coppie etero. A me, che sono una puntigliosa, stride questa sottolineatura. Ma appunto sono una puntigliosa ^_^

 

Sulle parole di Alemanno... certo anche Marino che si va a infilare in certe questioni, chi li capisce questi fissati coi diritti civili... (sigh...)

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A me, che sono una puntigliosa, stride questa sottolineatura. Ma appunto sono una puntigliosa  ^_^

 

Sì, anche a me ha dato un po' fastidio, ma credo che abbia detto ciò per ottenere più consenso. Mentre sul tema delle unioni e dei matrimoni c'è sicuramente una parte consistente di favorevoli (per quanto un'altra molto grande opposta ad essa), sul tema delle adozioni ho notato ancora una grande difficoltà ad accettarlo in Italia, nonostante in molti paesi sia legale da tempo. Credo non si sia voluto "sbilanciare" troppo garantendo il benessere del bambino come primo interesse, cosa che, secondo gli oppositori, in una coppia gay è a rischio. Sono convinto che Marino sappia benissimo che una coppia omosessuale ha le capacità di crescere BENE un bambino esattamente come una etero.

Edited by Luca1919
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PietroUomoDiPietra

Sì, anche a me ha dato un po' fastidio, ma credo che abbia detto ciò per ottenere più consenso.

 

Direi più per non perderne. Il problema non credo che sia tanto di Marino (che qui in effetti involontariamente non fa altro che la "cartina di tornasole" di una situazione che esiste indipendentemente dalla sua volontà e ci cui, come politico, è costretto a tenerne conto) quanto del fatto che è ancora ben viva in molte persone la paura che affidare dei bambini a famiglie non ortodosse (incluse quindi anche coppie dello stesso sesso) sia equivalente al darli in pasto agli orchi... Ci vorrà ancora un po' di tempo per limare via queste paure (e soprattutto ci vorrà una maggior conoscenza tra la gente di situazioni reali in cui, se ci sono, gli "orchi" stanno ben altrove e non certo in persone che offrono la loro disponibiità a crescere dei bambni che non sono neppure i loro).

 

Spero solo che si concretizzi comunque qualcosa e non sia il solito fiore all'occhiello che si lascia appassire perché c'è sempre qualcos'altro di "più urgente" da affrontare.

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