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Gli immigrati se ne vanno


Rotwang

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Gli stranieri invertono le rotte dell'immigrazione verso Romania, Marocco, Cina o Albania. E senza di loro il fisco italiano perde 87 milioni di Irpef. Massimo Lauria - Le balle leghiste sull'immigrato parassita, che ruba il lavoro agli italiani, non reggono più. Molti stranieri, infatti, se ne vanno dal nostro Paese. Le coordinate dei flussi migratori sono diverse dal passato e da tempo gli immigrati invertono rotta, scegliendo la Romania, il Marocco, la Cina o l'Albania. Solo nel 2011 in 32 mila hanno scelto di emigrare ancora. Ma non senza lasciare un vuoto: oltre a perdere storie, esperienze culturali e capacità lavorative, il nostro paese diventa economicamente più povero. Con gli immigrati che se ne vanno, infatti, le casse dell'erario si svuotano di 87 milioni di euro di Irpef ogni anno. Sono i dati pubblicati nel Rapporto Annuale sull'Economia dell'immigrazione 2013 realizzato dalla Fondazione Leone Moressa.


I risultati del rapporto parlano chiaro: gli stranieri contano per il 4,3 per cento sull'Irpef nazionale e rappresentano il 5,4 per cento dei redditi complessivi versati nel nostro paese, ovvero 43,6 miliardi di euro. Non solo un costo, dunque, ma una risorsa economica importante per l'Italia, nonostante il dato negativo delle partenze, visto che il nostro paese in crisi continua a perdere ricchezza, specializzazione professionale e posti di lavoro. Secondo i dati raccolti dalla Fondazione Moressa l'Irpef più alta è quella pagata dai migranti lombardi: 3.700 euro, ovvero 800 euro in più rispetto alla media nazionale. Mentre le famiglie di stranieri dichiarano in media 12.880 euro di reddito annuo - 6.780 in meno rispetto agli italiani -, e si tratta quasi esclusivamente di redditi da lavoro dipendente.


Nonostante l'immigrazione sia ormai organica nel sistema Italia da oltre 20 anni, il lavoro degli stranieri continua ad essere sottopagato, anche rispetto alle qualifiche. Se tra il 2005 e il 2011 le retribuzioni medie sono cresciute del 15 per cento, quelle degli immigrati solo del 3,3. Un dato allarmante, perché se da un lato l'unica ricchezza per un immigrato è il lavoro - perso quello non ha molte ragioni per restare -, dall'altro significa che l'Italia non ha lavorato al meglio sull'opportunità delle presenze straniere in patria, consumando di fatto ricchezza. Ma quando si parla di immigrazione che porta via il lavoro agli italiani e di conti economici in rosso per pagare le rette di asili nido, libri, affitti di case per stranieri, assistenza sanitaria più gratuita di quella degli italiani, bisogna stare attenti a non cadere nella banalità dei luoghi comuni.


Uno dei dati più significativi della presenza di immigrazione nel nostro paese riguarda i contributi al nostro sistema previdenziale. Gli stranieri contribuiscono, infatti, a pagare le pensioni degli italiani con circa 5 miliardi di euro all'anno (dati Inps). E pochissimi di loro vedranno tornare indietro questo sforzo. Primo perché la maggior parte è troppo giovane oggi; secondo perché al momento della pensione - con ogni probabilità - molti saranno tornati nel proprio paese di origine o emigrati da qualche altra parte. Ecco dunque che cambiando prospettiva, si trasforma anche il peso che l'immigrazione ha nel nostro paese. E questo riguarda anche le 450 mila imprese straniere, che oltre a creare auto-occupazione, creano opportunità di lavoro per altri lavoratori.


Ora - considerando che la questione immigrazione è molto più articolata e merita attenti approfondimenti, che sono difficili in un articolo che affronta solo alcuni aspetti del tema - una considerazione da italiano in patria: se gli immigrati se ne vanno perché in Italia manca il lavoro, allora vuol dire che ce n'è poco anche per noi indigeni. E questo è un problema - e bello grosso - che dovremmo risolvere con chi ci governa.

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I commenti come quello di "unmondomigliore" mi fanno cascare le braccia e mi fanno capire che davvero, finita l'università, devo andarmene da qui.

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unmondomigliore

di fatto non si capisce però perché il mio commento è scandaloso.

Non è razzismo per niente, è solo realismo. Che senso ha venire in Italia per poi morire di fame? Ci sono italiani che si suicidano perché non riescono a sbarcare il lunario ed hanno una valanga di tasse da pagare e 3 figli da sfamare. Lo stato secondo te ha dei soldi per mantenere una massa esorbitanti di immigrati senza lavoro e senza casa che non parla neanche l'italiano? Ti ricordo che lo stato siamo noi.

Ancora un'altra cosa : ti sei mai chiesto perché le barche degli immigrati vengono tutte verso le coste italiane e non quelle spagnole, francesi ecc...? Ora te lo spiego perché. Perché queste barche vengono respinte e non fatte passare neanche in frontiera da parte degli altri stati. In Italia accogliamo tutti, siamo l'unico stato dell'U.E che lo fa e non dirmi che è una questione geografica. Il marocco sta più vicino alla spagna che all'Italia (e di molto) ma i marocchini vengono qui. Non è giusto : l'U.E è un'associazione di stati che dovrebbero collaborare insieme e non si dovrebbe demandare ad un singolo stato la responsabilità di sfamare milioni e milioni di immigrati giornalieri, se questo stato peraltro non può sfamare neanche gli italiani.

http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1604935&codiciTestate=1

"Nel 2006, addirittura, la Guardia civil spagnola si è spinta fino alle coste della Mauritania e del Senegal per intercettare e bloccare 371 immigrati. Anche questa operazioni fu svolta sotto l'egida dell'agenzia Frontex. Si aggiunga che lungo le coste atlantiche africane, la Guardia civil in totale ha intercettato 3.643 immigrati che intedevano avvicinarci alle coste spagnole a bordo di 53 imbarcazioni. Contemporaneamente, le forze di sicurezza hanno trattenuto a terra 9.200 persone che stavano per imbarcarsi su un piccolo peschereccio. Non solo, sono stati arrestati in quell'operazione 63 organizzatori di viaggi e disarticolato 25 organizzazioni dedite all'immigrazione illegale."

 

Ora dimmi tu, ti sembra giusto che l'Italia accetta gli stranieri clandestini, mentre gli altri stati dell'U.E non lo fanno?
Sono razzista e scandaloso se penso che non sia equo, e se sono dell'opinione ''o tutti o nessuno'' ?

 

Edited by unmondomigliore
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Quoto per certi aspetti il post di @unmondomigliore e aggiungo che la genialata dell'abolizione del reato immigrazione clandestina aumenterà il transito di barconi, con relativo proporzionale incremento di tragedie.

 

Comunque degli immigrati che conosco io nessuno tornerebbe al proprio paese, ne parlavo giusto qualche giorno fa con un amico moldavo: nonostante la crisi qui ancora mangiano, mentre al loro paese farebbero la fame nera.

Edited by ben81
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Posso dire una cosa? Noi italiani ci lamentiamo così pesantemente riguardo l'immigrazione, la viviamo come una tragedia, come un peso, un problema, pensiamo di essere gli unici devastati da questa rovina e lasciati soli dal mondo, quando difatto, dati alla mano [1], in Europa siamo il quinto paese come numero di immigrati residenti e il decimo come percentuale rispetto alla popolazione "autoctona". DECIMO. Tra l'altro, sempre secondo il link che ho postato, circa un milione dei 4,2 totali, è composto da rumeni che, facendo parte dell'UE, hanno tutto il diritto e il potere di scegliere dove vivere e spostarsi liberamente all'interno dei 28 paesi membri, di cui fa parte l'Italia. La Germania ha 2,7 milioni di soli turchi (sul totale di 7 milioni di immigrati residenti) [2], a Parigi il 41% degli abitanti entro i 20 anni ha almeno un genitore straniero e sul totale dei residenti, il 20% sono stranieri, 1 ogni 5 [3]. A Londra, nel 2011, il 36,7% della popolazione era nato fuori dal Regno Unito [4]. Percentuali che in Italia NON abbiamo. Roma, che è la città col maggior numero di immigrati, arriva circa al 10%, mentre Brescia, che è quella che in percentuale ne ha di più, arriva al 19% [1]. 

 

Aggiungo che nel 2006 l'apporto lavorativo degli immigrati in Italia ha prodotto 122 miliardi di euro, quasi il 10% dell'intero PIL italiano (9,2%) [5]. Nel 2011 il 7,4% delle imprese totali italiane era gestito da immigrati e, inoltre, queste imprese sono cresciute di 26000 unità, a fronte di 28000 imprese italiane che hanno chiuso [6]. Ti prego di non tirarmi fuori l'argomento dei migranti clandestini, che in Italia corrispondono a 560000 nel 2010 [7], meno dell'1% dell'intera popolazione.

Detto ciò, credo di aver fornito abbastanza prove per dimostrare che l'Italia NON è il paese con più immigrati, né come numero, né come percentuale e che nazioni che hanno numeri e percentuali di immigrati molto più alte rispetto alle nostre, vivono un'economia decisamente migliore della nostra e garantiscono una qualità della vita superiroe. Guarda un po', quelli che sparano alle barche dei migranti (2005), che fanno attraccare i barconi per poi chiudere i migranti in "campi di concentramento" dove sono costretti a farsi prendere le impronte digitali (ALLUCINANTE) per poi essere identificati e rispediti a casa (volo e accompagnatori pagati con i nostri cari soldini), siamo noi, l'Italia, e la Spagna. I due grandi paesi che adesso in Europa stanno peggio (escludo la Grecia poiché è relativamente troppo piccola). Magari se uno stato ha problemi, bisognerebbe indagare prima di tutto sulla mentalità. L'immigrazione è una risorsa, porta braccia che lavorano, fa girare i soldi e quindi l'economia, fa aprire imprese e fa pagare le tasse. Basta con quella stupida mentalità leghista, chiusa, bigotta, xenofoba e terribilmente MEDIEVALE.

 

1. [http://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_in_Italia]

2. [http://it.wikipedia.org/wiki/Germania#Popolazione]

3. [http://it.wikipedia.org/wiki/Parigi#Gli_immigrati_e_i_loro_figli]

4. [http://it.wikipedia.org/wiki/Londra#Evoluzione_demografica]

5. [http://www.stranieriinitalia.it/l_intervento-le_tasse_degli_immigrati_7791.html]
6. [http://www.integrazionemigranti.gov.it/Attualita/News/Documents/Comunicato-stampa-Imprese-condotte-da-stranieri.pdf]
7. [http://it.wikipedia.org/wiki/Italia#Demografia.2C_emigrazione_ed_immigrazione]

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di fatto non si capisce però perché il mio commento è scandaloso.

Non è razzismo per niente, è solo realismo. Che senso ha venire in Italia per poi morire di fame? Ci sono italiani che si suicidano perché non riescono a sbarcare il lunario ed hanno una valanga di tasse da pagare e 3 figli da sfamare. Lo stato secondo te ha dei soldi per mantenere una massa esorbitanti di immigrati senza lavoro e senza casa che non parla neanche l'italiano? Ti ricordo che lo stato siamo noi.

 

E quindi? Preferisci che muoia un immigrato clandestino piuttosto che un italiano? Questo è razzismo.

Credevo ormai le persone sapessero che gli immigrati non ci rubano il lavoro, perché fanno lavori che l'italiano medio non è più disposto a fare (es. domestica, operaio non specializzato...) e quindi riempiono posti vacanti.

 

Riporto un documento, dimmi cosa ne pensi e poi ti dirò da dove viene:

«Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici, ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali». 

Edited by JunkieMan
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unmondomigliore

scusa, ma non mettermi in bocca cose che non ho detto. Ho mai detto che preferisco che muoia? Certamente no. Ho detto che siccome l'Italia è un paese che sta morendo economicamente, è comprensibile, legittimo e giusto che gli immigrati scelgano un'altra rotta/meta, se non vogliono fare la stessa fine degli italiani, che muoiono di fame e sono senza lavoro (e stanno anche loro emigrando dal loro paese). 

 

Mi dà fastidio molto l'immigrato che viene qui in Italia e pretende di essere servito e riverito, come se l'italia fosse il paese dove tutti sono ricchi e dove tutto va bene. In realtà non è proprio così. Se vuoi avere un lavoro, qui devi faticare il doppio. E non ti devi lamentare, altrimenti perché hai scelto questo paese?

 

Quanto al discorso ''gli italiani non sono disposti a fare i lavori umili''...beh che bella generalizzazione complimenti, non vi dico che lavoro fa mio padre dal giorno alla notte, dopo essere stato un periodo male e quindi non dovrebbe neanche sforzarsi o affaticarsi molto.

 

Non è bello, quando un famiglia si muore di fame, sapere che certi individui vivono alle spese dello stato CIOE' NOI.

Edited by unmondomigliore
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Ma che vuol dire "vivono alle spese dello stato"? Se lavorano, lo stato lo pagano eccome. IRPEF ti dice qualcosa? Tutti i beni che comprano, qualsiasi cosa, c'è l'IVA. La tasse dei rifuti, l'IMU se hanno la casa di proprietà. Inoltre mi fa saltare i nervi questo pensiero per cui gli immigrati vengono in Italia perché tanto se non hanno da mangiare vanno alla caritas, se stanno male all'ospedale possono andarci, se delinquono vanno in carcere e lì sono felici perché hanno un letto e il cibo. Ma davvero pensi una cosa del genere? Vengono in Italia (anzi, in Europa) per poter ottenere una vita dignitosa che noi, col nostro capitalismo sfrenato, eliminiamo dai loro paesi. E se vengono qui, ovviamente cercano un lavoro. Comunque io non sopporto questo giudizio sull'Italia per cui noi saremmo poveri. Siamo SICURAMENTE indietro rispetto a Inghilterra, Germania, Giappone... ma noi siamo RICCHI. Per quanto possa essere faticoso, umiliante, pesante, il lavoro che facciamo, la stragrande maggioranza degli italiani una casa ce l'ha, un mezzo per spostarsi ce l'ha, il cibo ce l'ha. Solo che se non abbiamo la casa di 150 metri quadri in centro, se non abbiamo l'auto nuova, se non abbiamo i vestiti nuovi, ci consideriamo poveri. Siamo troppo puntati verso l'Europa e le nazioni sviluppate (nome terribile), ma non guardiamo mai alle nostre spalle. Insomma, l'Italia nonostante crisi, recessione, corruzione, mafia, ca*zi e mazzi, ha il 10° PIL al mondo. Cioè il nostro paese è il 10° più produttivo al mondo. Sicuramente stiamo perdendo ricchezze, sicuramente la qualità della vita sta peggiorando, sicuramente ci sono italiani poveri, ma la grande maggioranza rimane sempre ricca rispetto alla STRAGRANDISSIMA maggior parte del resto del mondo.

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Mi chiedo chi sono quei pazzi che al momento attuale scelgano l'Italia (o anche Spagna e Grecia) per emigrare, i barconi arrivano ma nessuno di quelli vorrebbe venire qui, vogliono andare tutti in Germania, Regno Unito, Svezia, ecc... soltanto che non li fanno entrare.

Che ci sia il fenomeno del ritorno non mi stupisce molto, anche gli Italiani in Sud America sono tornati qui quando in quei paesi la situazione economica è andata a catafascio, ne conosco alcuni anche nella mia zona (relativamente piccola e "campagnola").

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Mi chiedo chi sono quei pazzi che al momento attuale scelgano l'Italia (o anche Spagna e Grecia) per emigrare, i barconi arrivano ma nessuno di quelli vorrebbe venire qui, vogliono andare tutti in Germania, Regno Unito, Svezia, ecc... soltanto che non li fanno entrare.

 

Appunto: arrivano in Italia sperando di andare in altri paesi, arrivano alla frontiera, dove li rimandano indietro, e rimangono in Italia.

 

A chi ciclicamente cita l'emigrazione in America degli italiani: i nostri connazionali emigravano in un continente "vergine", in cui tutto era in costruzione, nel quale l'economia girava, e nel quale c'era bisogno di una mole enorme di manodopera, tale da giustificare ad esempio lo ius soli esistente negli Usa, legge nata per "attirare" e soprattutto far mettere radici agli immigrati ai tempi in cui servivano.

Gli immigrati che vengono in Italia oggi arrivano in un paese con l'economia allo sbando, in un paese in cui sfratti, pignoramenti aumentano esponenzialmente al pari con l'aumento della disoccupazione, che ormai è a livelli storici... lo stato sociale non riesce nemmeno ad aiutare i propri cittadini, e dovrebbe essere chiaro, per chi abbia un minimo di onesta intellettuale, che non è possibile fare beneficienza a tutti coloro che arrivano...la beneficienza si può fare quando si è in condizione di farla, e noi, oggi, non ne siamo in condizione. 

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Ovviamente se si parla di statistiche, di Irpef, Inps etc.

 

Si parla degli immigrati REGOLARI

 

E certo la notizia che moltissimi emigrati regolari emigrino

all'estero non è positiva perchè significa che la barca affonda

tuttavia visto che moltissimi giovani e meno giovani, Italiani lo fanno

per le medesime ragioni, cioè la disoccupazione, non stupisce neanche

 

Chiaro che gli immigrati regolari disoccupati hanno meno appoggi familiari

e più bisogno di trovare nuove occupazioni con velocità, quindi sono costretti

a muoversi con maggiore rapidità....inoltre possono avere dei parenti o dei

conoscenti in altri paesi europei che gli forniscono un appoggio.

 

Questo ha in parte attenuato gli effetti politici della crisi economica, perchè lo

straniero disoccupato non vota, nè sciopera....se ne va. Però direi che ora siamo

oltre, la crisi non è più assorbita dagli stranieri ed ha impattato gli Italiani

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M...a me non stupisce che immigrati regolari "migrino" ancora dopo aver sostato in Italia...

come dice @Hinzelmann, è un fenomeno che non ha a che vedere con i flussi migratori che fanno più notizia (vedi Lampedusa).

 

Trovo comunque interessante l'articolo postato da @Rotwang

anche se secondo me appunto la maggior parte di quelli che lo stan commentando forse non hanno nemmeno ben presente di quali categorie si stia davvero parlando.

Credo che tornare a dire che anche noi italiani siamo stati migranti -come fa qualcuno qui sopra- sia una grossa banalità, che non ha a che vedere con la difficile situazione di questi ultimi anni...il punto non è l'accoglienza o il "respingimento"...il punto è che in un mondo dove le merci girano con la rapidità con cui girano oggi non puoi pretendere di tener ferme in un posto le persone...

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Beh comunque gli Italiani residenti all'estero sono 4.341.156

con un aumento nel 2012 di 132.179 ( +3% )

 

I dati peraltro segnalano una inversione di tendenza significativa

nel 2012 gli incrementi maggiori si registrano in Lombardia e Veneto

 

Gli stranieri regolari sono poco più di 5.400.000 in calo da due anni

si ritiene che gli immigrati iscritti all'anagrafe italiano ma non più presenti

sul territorio nazionale sia pari a circa 800.000 ( Non è facile fare una

statistica precisa perchè il disoccupato può rapidamente diventare irregolare

o non essere facilmente contattabile etc )

 

Sono numeri che dovrebbero preoccupare...per l'espulsione di manodopera

dalla nostra economia 

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citazione di junkieman:

**************************************************

Riporto un documento, dimmi cosa ne pensi e poi ti dirò da dove viene:

«Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici, ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali». 

**********************************

 

ciò che hai scritto credo si riferisca al popolo di emigranti italiani, (in particolare meridionali) lo scorso secolo in america.

Direi che in quanto a dialetti, sia al nord che al sud c'è ancora resistenza ad abbandonarli per abbracciare la lingua italiana, e perché no... magari lasciare spazio per imparare l'inglese.

Tuttavia non ho mai sentito che al nord si permetta di insegnare a scuola il dialetto, o di parlarlo persino negli esami di stato... al massimo in trentino si parlano altre lingue, ma non certo dialetti.

L'eccessivo attaccamento alle tradizioni l'ho percepito più al sud che al nord... (vivo al nord, mia madre è di napoli e ho amici meridionali); essi non perdono occasione per sciorinare proverbi popolari, sono molto attaccati ai riti religiosi, non mi stupirei se vi fossero ancora donne indossanti il classico scialle nero, convinte che il giusto posto per la donna sia solo in cucina, ed inoltre abituate per tradizione a non desinare assieme alla famiglia, ma a fare ciò in cucina, da sole, in piedi, una volta che tutti gli altri abbiano terminato il loro pasto. La classica vita della donna "peccatrice" (poiché mestruante del peccato originale) umile serva del uomo di casa, la quale è contraria alla libertà di ogni donna, non accontentandosi di scegliere unicamente per sè; ella infatti non solo si impegna solamente nel crescere figlie insicure e represse, ma può anche essere trovata nei seggi elettorali intenta con fare zelante a cancellare quei diritti civili faticosamente ottenuti negli ultimi 50 anni, quando non sta in chiesa a recitare il solito rosario.

Edited by nayoz
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E non capisco, la manodopera non puo' essere italiana? Tutti a voler fare gli avvocati, i medici o i professori? Il problema forse sta anche nel fatto che ultimamente si è troppo svalutato il costo della manodopera e si è diventati troppo snob con i lavori. La colpa è anche degli imprenditori e degli italiani che hanno voluto sfruttare gli immigrati sottopagandoli, non sapendo che in primis i soldi degli immigrati scarsamente vengono fatti girare nell'economia interna di un paese(mandano molti soldi ai loro paesi d'origine) e poi i salari miseri hanno finito per impoverire la circolazione del denaro nel mercato. L'Europa colpa di aver voluto far la furbetta sfruttando i paesi e gli immigrati poveri, ciò funzionava in epoche passate, ma ai nostri giorni è stato un effetto boomerang massacrante.

 

Io che dirvi se se ne vanno gli immigrati molto meglio, ma sappiamo bene che non è così. La situazione anzi sta peggiorando con immigrazioni ben più pesanti da integrare e ben più portatrici di miseria. Ma anche lì la colpa è dell'europa, siamo stati troppo permissivi in passato, adesso è troppo tardi per tornare indietro(leggasi Francia).

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La crisi non è certo dovuta alle rimesse estere degli immigrati

 

Stiamo parlando dal 2008 ad oggi di un -8,5% del PIL e di un

-21% della produzione industriale

 

Semmai gli 800.000 disoccupati extracomunitari, uniti al

numero dei lavoratori in CIG, mobilità etc ci consentono di

ridurre gli effetti della crisi, illudendoci circa il fatto che sia

una recessione e non una depressione vera e propria.

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Io continuo a non vedere il dramma in questo, gli ucraini-rumeni-ecc... stanno facendo come hanno fatto trent'anni fa gli italiani in Argentina, Cile, Venezuela, ecc... : con la situazione economica nel paese adottivo al collasso si ritorna nel paese di origine. E' molto forte il fenomeno di ritorno in Russia ed ex-Iugoslavia con le economie locali in crescita. 

Sono semplici fasi cicliche dell'economia.

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Non credo abbia senso parlare di entrate irpef

Visto che il 99% lavorano IN NERO quindi

NESSUNA ENTRATA per lo stato.

 

Il punto é che sono spesso gli imprenditori italiani

Che fan lavorare in nero..

 

Comunque basta fare dei semplici coontrolli per

"sgamare" queste ditte ma nessuno se ne occupa...

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Ragazzi, se non volete parlare di immigrazione regolare

ben venga....ma il topic sarebbe su questo

 

Per quanto riguarda il lavoro al nero, si stima riguardi

3.000.000 di persone ed anche in questo caso riduce

gli effetti della crisi, perchè una parte dei lavoratori in nero

probabilmente sarebbe oggi licenziata.

 

Tuttavia è noto che sia un fenomeno molto radicato nel Meridione d'Italia

con percentuali talmente alte da non riguardare certo solo gli immigrati

irregolari ( o volete pensare che il muratore calabrese sarebbe assunto

regolarmente al contrario del raccoglitore di pomodori senegalese? )

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@Ben81 Scusa, forse a me sfugge qualcosa, ma che beneficenza gli facciamo? Perché gli immigrati che lavorano in nero sono persone sfruttate, e l'ultima volta che ho controllato la colpa dello sfruttamento ricade sullo sfruttatore, non sullo sfruttato.

Oppure fra il viaggio sul barcone e il lavoro sottopagato e senza diritti fanno una tappa al Grand Hotel di cui non sapevo niente?

E poi non prendiamoci in giro, sono gli immigrati che sottraggono soldi all'Italia? 

 

Andate a dire a un libico che l'Italia è un paese povero, vi sputa in faccia e fa anche bene. Nel mondo occidentale non sappiamo cosa sia la povertà.

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@Ben81 Scusa, forse a me sfugge qualcosa, ma che beneficenza gli facciamo? Perché gli immigrati che lavorano in nero sono persone sfruttate, e l'ultima volta che ho controllato la colpa dello sfruttamento ricade sullo sfruttatore, non sullo sfruttato.

Oppure fra il viaggio sul barcone e il lavoro sottopagato e senza diritti fanno una tappa al Grand Hotel di cui non sapevo niente?

E poi non prendiamoci in giro, sono gli immigrati che sottraggono soldi all'Italia? 

 

Andate a dire a un libico che l'Italia è un paese povero, vi sputa in faccia e fa anche bene. Nel mondo occidentale non sappiamo cosa sia la povertà.

Quoto tutto in maniera stratosferica!

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@Ben81 Scusa, forse a me sfugge qualcosa, ma che beneficenza gli facciamo?

 

I CIE

http://it.wikipedia.org/wiki/Centro_di_identificazione_ed_espulsione

secondo te chi li paga?

Tali centri erano nati per ospitalità temporanea, leggasi gli immigrati arrivano, vengono identificati, curati, rifocillati, fatti riposare, e poi dai centri vengono o smistati in tutta Europa, o rimpatriati. Questo era l'iter.

 

Invece l'Europa non li vuole, e ce li lascia tutti a noi (ricordiamo che la Francia e gli altri paesi a noi adiacenti hanno pene severe inerenti l'immigrazione clandestina, ed hanno respinto piu volte gli immigrati che provenivano dal territorio italiano, rimandandoceli indietro), e di rimandarli in patri non se ne parla, in nome del buonismo e, appunto, della beneficienza a tutti i costi.

Morale: i centri scoppiano, i costi lievitano, ed ogni tanto gli immigrati creano rivolte, spaccando tutto, per "evadere" da tali centri, diventando di fatto fantasmi, che se ci va bene vivranno a spese del nostro welfare, se ci va male diventeranno criminali, come questo http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/14/aggressione-con-piccone-a-milano-morte-cerebrale-per-21enne-colpito/592441/

o come i tanti che leggiamo nelle cronache...del resto se non c'è lavoro è chiaro che questa gente molto probabilmente andrà a delinquere.

 

Ovvero, nulla a che vedere con l'immigrazione italiana, regolamentata ed autorizzata, che avvenne tanti anni fa in America, e che tanti citano, e di certo nessun vantaggio per l'Italia, nè in termini economici (l'assistenzialismo costa), nè in termini sociali (importiamo principalmente buzzurri, mentre esportiamo cervelli), nè in termini di sicurezza pubblica...un affarone, insomma, compito in nome del buonismo piu' cieco.

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Io credo che il nocciolo della questione sia il differente peso tra l'immigrazione regolare e quella clandestina.

 

E' ridicolo pensare che l'immigrazione regolare sia dannosa per l'economia di una nazione: come già espresso da qualcuno, l'immigrato regolare tendenzialmente occupa posti di lavoro che l'italiano ritiene di basso valore, pertanto rappresenta una risorsa.

 

Il danno si manifesta quando consideriamo il lato negativo dei flussi migratori: la mancanza di integrazione, e le motivazioni in grado di provocarla sono le più disparate. 

Un immigrato clandestino spaesato si rifugia in organizzazioni criminali volte al suo sfruttamento: cosa ne deriva? ne deriva che la persona entra in un circolo di reti criminali che lo allontaneranno sempre di più dalla regolarizzazione, e quindi dal divenire una risorsa per il paese di destinazione.

Edited by Laen
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Gli stranieri regolari sono poco più di 5.400.000 in calo da due anni

si ritiene che gli immigrati iscritti all'anagrafe italiano ma non più presenti

sul territorio nazionale sia pari a circa 800.000 ( Non è facile fare una

statistica precisa perchè il disoccupato può rapidamente diventare irregolare

o non essere facilmente contattabile etc )

 

Sono numeri che dovrebbero preoccupare...per l'espulsione di manodopera

dalla nostra economia 

 

Io sono un po' terra-terra...ma a me l'espulsione di manodopera preoccupa molto "relativamente" a fronte di una importante contrazione dei consumi...che, a mio avviso, dal punto di vista logico, è un problema a monte, o no?

 

Comunque basta fare dei semplici coontrolli per

"sgamare" queste ditte ma nessuno se ne occupa...

 

No, pensare che bastino i "controlli" per sgamare ditte che assumono in nero -si tratti del raccoglitore di pomodori senegalese o del muratore calabrese- è utopico a parer mio. I costi per lo stato sono ingenti, l'Italia è un paese di imprese medio-piccole e vacci te a controllarle tutte...iniziamo abbattendo un po' il costo del lavoratore per l'imprenditore, creiamo delle condizioni di favore per incentivarle ste benedette assunzioni regolari.

 

Poi, più in generale, spesso gli immigrati -regolari o no- son "migranti" più che "immigrati".

Ce ne sono che si spostano dall'Italia per cercar lavoro altrove, c'è il problema dei ricongiungimenti familiari -incasinatissimo per quelli che fan richiesta d'asilo-...non è stupefacente che piglino e se ne vadano, anzi...già qui c'han poco niente, han meno ragioni di noi per rimanere

 

Io credo che il nocciolo della questione sia il differente peso tra l'immigrazione regolare e quella clandestina.

 

E' ridicolo pensare che l'immigrazione regolare sia dannosa per l'economia di una nazione: come già espresso da qualcuno, l'immigrato regolare tendenzialmente occupa posti di lavoro che l'italiano ritiene di basso valore, pertanto rappresenta una risorsa.

 

Sì, però se in Italia la "regolarizzazione" dell'immigrazione è regolata da leggi come la Bossi-Fini stiamo freschi.

Perché se le condizioni per la regolarizzazione sono troppo "onerose" per il migrante, non si fa che prolungarne lo status di clandestinità...e poi guarda, di migranti ne ho conosciuti, non sempre fanno (solo) lavori "di scarso valore".

E' vero anche che talvolta la loro condizione "borderline" a livello legale li spinge poi ad "integrare" con attività un po' losche; e quando son sgamati son spacciati, perché difficilmente possono contare su una rete di "supporto" (famiglia, avvocati, etc...) com'è per (che ne so) lo spacciatore italiano medio.

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Non è che io sia un economista....quindi non saprei dire se

sia più negativa la contrazione della domanda su cui influiscono

i consumi o quella della offerta che determina la disoccupazione..

sospetto che siano due facce della stessa medaglia.

 

Per dare più rilievo all'una o all'altra bisognerebbe avere una chiave

interpretativa sulle cause della crisi. Se ipotizziamo che la crisi sia

dovuta ad una crisi finanziaria, del sistema creditizio privato e pubblico

( intendendo per ciò la cd crisi del debito sovrano ) forse il crollo della

produzione nel periodo 2008-2013 non è dovuto ad una scarsa propensione

al consumo ( che comunque avrebbe contribuito alla stagnazione precedente )

 

Ma - ripeto - non essendo un economista....è una mera lettura giornalistica

 

Quel che mi premeva sottolineare è che il crollo produttivo è enorme

se non se ne percepisce la drammaticità....è anche perchè fra gli 800.000

extracomunitari ed i non so ( conosco solo i dati del 2013...132000 italiani 

vogliamo ipotizzare dal 2008 ad oggi  300.000-400.000 italiani? ) più di un

milione di lavoratori sono emigrati all'estero.

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Scusa @Hinzelmann piccolo OT

neanch'io sono un economista...dei quali talvolta diffido.

Ma non per sfiducia nella "scienza" economica, ma per la scarsa autoconsapevolezza di cui mi dan prova gli economisti con cui converso. Converrai con me però nel ritenere che, se l'accesso al credito diventa difficile, ne consegue una contrazione dei consumi, una contrazione della produzione ed una riduzione dell'impiego....o no?

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Beh certo son tutte cose interconnesse, crederei.

 

Se su 12 000.000 di lavoratori un terzo a vario titolo è assistito

dall'INPS, con circa 4 miliardi di perdita del reddito, a questo sommi

i disoccupati a carico dei familiari e i sottoccupati etc.e ci aggiungi pure

gli emigrati, ne consegue un calo della domanda anche su beni essenziali.

 

Credo - ripeto credo- che in parte abbia compensato il risparmio privato

in Italia tradizionalmente alto, di cui solo l'anno scorso sono stati bruciati

21 miliardi

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Io credo che il nocciolo della questione sia il differente peso tra l'immigrazione regolare e quella clandestina.
 

 

Esatto, ad esempio in Australia entrano solo un numero di persone stabilito per tot posizioni lavorative necessarie e richieste, tipo un mio amico ingegnere nucleare, che è riuscito ad emigrarvi proprio perchè c'era richiesta di figure professionali come la sua. 

Insomma, non entrano cani e porci, senza nessuna qualifica, e senza che la loro presenza sia necessaria all'economia australiana, e se ti beccano ad essere clandestino sono cazzi amari.

 

 

 

 


Sì, però se in Italia la "regolarizzazione" dell'immigrazione è regolata da leggi come la Bossi-Fini stiamo freschi.
Perché se le condizioni per la regolarizzazione sono troppo "onerose" per il migrante, non si fa che prolungarne lo status di clandestinità

 

 

Il problema è a monte: non si possono fare ragionamenti buonisti tipo "entri clandestino e poi alla prima scappatoia utile prendi il permesso di soggiorno"... gli stati seri, che tutelano la propria economia, e che tutelano la pubblica sicurezza, fanno giustamente distinzione tra chi entra in maniera regolare, seguendo le procedure standard, e chi entra facendo il furbetto: i furbetti vengono presi per l'orecchio e risbattuti fuori, altro che agevolare chi fa il paraculo e si prende gioco delle leggi vigenti in quei paesi.

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Il problema è a monte: non si possono fare ragionamenti buonisti tipo "entri clandestino e poi alla prima scappatoia utile prendi il permesso di soggiorno"... gli stati seri, che tutelano la propria economia, e che tutelano la pubblica sicurezza, fanno giustamente distinzione tra chi entra in maniera regolare, seguendo le procedure standard, e chi entra facendo il furbetto: i furbetti vengono presi per l'orecchio e risbattuti fuori, altro che agevolare chi fa il paraculo e si prende gioco delle leggi vigenti in quei paesi.

 

col cazzo che faccio ragionamenti buonisti...svegliati e vacci a parlare con qualche migrante.

Se c'è una legge troppo scema che regola gli ingressi dei "regolari" ci troviamo pieni di irregolari che non sappiamo come gestire.

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