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COME SUPERARE LA FINE DI UNA STORIA DI TRE ANNI....


Iron84

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OK, lo so, non scappate subito, please, ora direte "aeeee questo qui mo ci ammorba con le solite lamentele disperate del solito sfigato piantato".............bhè in parte è così però mettetevi nei miei panni io mi devo pur sfogare con qualcuno in compenso sarò sintetico!

 

Allora ho 29 anni e da 3 anni e 4 mesi sono stato fidanzato con un ragazzo di 23. La nostra storia non è mai stata semplice, nessuno dei due è dichiarato e il mio ragazzo con me ha superato anche i suoi problemi di accettazione. Adesso sembra essersi talmente tanto accettato che mi ha confessato di essersi innamorato di un altro (di amore platonico visto che a suo dire non c'è stato nulla).

Lo stare insieme è sempre stato complesso, anche per sua scarsa collaborazione in quanto alle difficoltà oggettive di incontrarsi in segreto si aggiungevano anche le sue paranoie che rendevano la nostra frequentazione veramente dura.

Dico solo che in più di tre anni non abbiamo mai dormito insieme (dormito eh? Le altre cose le facevamo eccome......almeno quello!) figuriamoci il farsi un weekend da qualche parte o cose simili.

Comunque non ho mai dubitato che mi amasse e ovviamente io altrettanto, c'era un continuo cercarsi, desiderarsi, pensarsi che ho, forse, confuso con l'amore.

Comunque di punto in bianco l'altro ieri mi confessa questa cosa, io non approfondisco essendo una persona molto orgogliosa, prendo atto della sua decisione e lo mando elegantemente a fare in culo. Ci ripensi o meno per me la nostra storia è finita qui, posso accettare che un mio fidanzato in un momento di debolezza possa fare sesso con qualcun'altro ma non che si possa provare sentimenti per qualcuno che non sia io.

Per me questo è il vero tradimento ed è un qualcosa che categoricamente non riesco a superare.

Ora sono stato lasciato su una chat di un telefonino, non mi voglio formalizzare sui modi e poi perdere di vista la sostanza, però mi sono sentito liquidato in poche righe senza nemmeno la preoccupazione di sapere come stavo, di guardarmi negli occhi, di cercare di chiedere almeno scusa.

 

La cosa grave è che io ci rimugino su ma tutto sommato sto bene e ho paura che da un momento all'altro potrei avere un crollo. Da un lato sto bene perchè è una cosa talmente grave e surreale che razionalmente penso ma con chi mi ero andato a mettere, dall'altro però temo che il mio stato d'animo sia dovuto al fatto che non abbia realizzato o accettato la fine di questa storia.

 

Ma insomma è possibile che l'amore possa essere liquidato in due righe? E' possibile che dopo tanta condivisione non ci sia nemmeno la preoccupazione dell'altro? Io al solo pensiero di farlo soffrire ci starei così male, morirei di sensi di colpa, mi preoccuperei, ma non per amore se non altro per affetto.

Ma con l'amore finisce anche il volersi bene?

 

Scusatemi ma proprio è una cosa che non riesco a levarmi dalla testa.

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Non vorrei essere brutale, ma esperienza insegna che purtroppo in giro c'è anche gente che nel momento in cui ritiene che qualcosa è finito, si fa pochi scrupoli nel come trattare il proprio ex.

 

Capisco perfettamente come ti possa sentire e il fatto che tu possa non capire come sia possibile che una persona con cui hai condiviso tanto possa avere comportamenti irriconoscibili.

 

Ma purtroppo, esistono pure 'sto tipo di persone.

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E io in tre anni non ho capito una minchia di nulla?

In genere sono bravo a inquadrare e psicanalizzare le persone, strano che abbia preso questa cantonata.

Ma forse la semplice realtà è che l'amore è un sentimento che tutti amiamo provare ma di fondo non ce ne frega niente della persona verso la quale lo proviamo, l'importante sono le emozioni che ci dà, se non ce le dà più, si passa al prossimo e chissenefrega di te.

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No, i tre anni che avete passato insieme restano.

Dico solamente che arrivati al momento di rottura, ognuno reagisce o affronta la cosa in maniera differente e c'è chi si fa meno più o meno scrupoli.

 

Rinnegare ciò che c'è stato fra di voi sarebbe solo deleterio e doloroso, ma prendere atto del fatto che arrivato alla fine della storia lui abbia optato per comportamenti che tu non hai gradito, è qualcosa con cui devi fare i conti.

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Okok ora sei incazzato/deluso/quelchevuoi

Quindi è facile generalizzare..

 

É POSSIBILE CHE L'AMORE VENGA LIQUIDATO IN DUE RIGHE?

No.

E il motivo è ovvio. Come hai detto anche tu

Staresti malissimo a lasciare chi ami e di sicuro

Non lo faresti con un messaggino. E qui si tratta

Anche di rispetto non solo di amore.

 

DOPO UNA RELAZIONE LUNGA É POSSIBILE CHE NON CI SIA NEMMENO PREOCCUPAZIONE?

Si è possibile se dell'altro non te ne frega nulla

Ne come relazione ne come persona.

 

SE FINISCE L'AMORE FINISCE ANCHE IL VOLERSI BENE?

Non esiste una risposta oggettiva e dipende

Molto come finisce questo amore.

Se ami un ragazzo e poi entrambi capite che

Non vi amate piú ma comunque vi piacerebbe

Stare in contatto allora no.. Se invece trovi

Il ragazzo che ami a letto con un altro direi di

Si.. Ma anche questo è soggettivo..

Nel tuo caso io non riuscirei a volergli bene..

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Stavo scrivendo la risposta e poi mi sono accorto di una cosa.

 

Sembra che sia stato tu a lasciare lui, non lui a lasciare te.

 

Se è così, questo cambia non poco la prospettiva da cui vedere le cose.

Edited by Sampei
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Vabbè se uno ti dice di amare un'altro.........insomma è automatica la cosa, formalmente l'ho lasciato io ma mi sembra ovvio l'inverso.

Uno ti dice via chat di essersi innamorato di un'altra persona in pratica ti sta lasciando.

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Okok ora sei incazzato/deluso/quelchevuoi

Quindi è facile generalizzare..

 

É POSSIBILE CHE L'AMORE VENGA LIQUIDATO IN DUE RIGHE?

No.

E il motivo è ovvio. Come hai detto anche tu

Staresti malissimo a lasciare chi ami e di sicuro

Non lo faresti con un messaggino. E qui si tratta

Anche di rispetto non solo di amore.

 

DOPO UNA RELAZIONE LUNGA É POSSIBILE CHE NON CI SIA NEMMENO PREOCCUPAZIONE?

Si è possibile se dell'altro non te ne frega nulla

Ne come relazione ne come persona.

 

SE FINISCE L'AMORE FINISCE ANCHE IL VOLERSI BENE?

Non esiste una risposta oggettiva e dipende

Molto come finisce questo amore.

Se ami un ragazzo e poi entrambi capite che

Non vi amate piú ma comunque vi piacerebbe

Stare in contatto allora no.. Se invece trovi

Il ragazzo che ami a letto con un altro direi di

Si.. Ma anche questo è soggettivo..

Nel tuo caso io non riuscirei a volergli bene..

 

Io adesso nnon so cosa provo, in sincerità non provo proprio nulla, niente, un iceberg.

Nemmeno rabbia posso dire di provare, sono solo molto avvilito.

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Forse non senti nulla perché sei proprio deluso, invece di essere arrabbiato. E la delusione è peggiore perché non permette di tornare indietro facilmente, non sbollisce come la rabbia. Ora, visto che siete stati insieme più di 3 anni, in modo problematico si, ma siete comunque stati insieme, poteva anche degnarsi di dirtele in faccia queste cose, se non altro per rispetto verso di te e verso il vostro rapporto. No, se tieni veramente a una persona, anche se la lasci di tua spontanea volontà, ti preoccupi per lui, nel periodo a seguire della fine (per me almeno è stato così).

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Dipende sempre dalle motivazioni per cui ci si lascia,nel tuo caso lui è stato un vero s******.

Tu più che arrabbiato mi sembri deluso, ti ci vorrà un po ma supererai la cosa.

Io mi preoccupo ancora per il mio ex anche se l'amore è finito.Il bene che ci vogliamo va'oltre la nostra"rottura".

Noi pero' ci siamo lasciati civilmente e quindi dopo esserci allontanati,ci siamo ritrovati e ci vogliamo un sacco di bene.

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Ma difatti è una questione di persone e circostanze. Non dico che non ci si possa lasciare civilmente ma non mi stupisco davanti al grado di decadenza morale di cui una persona può macchiarsi quando arriva il momento della rottura. Insomma a domanda "come sia possibile" rispondo con un "fra esseri umani tutto è possibile"

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BellezzaBYrome

@iron84

Certo che No.. Una persona davvero innamorata nn riuscirebbe mai a chiudere così una storia!

Evidentemente nn c'era più amore da parte del tuo ex.. E invece di parlarne con te, ha cercato rifugio in un altro.

Edited by BellezzaBYrome
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Come fare a superare questo momento? Con il tempo.

Io appena lasciato non volevo crederci, sapevo che sarebbe tornato da me ( e così è stato, anche se per poco ). Per qualche mese non vedevo via d'uscita, poi gli amici, nuove conoscenze e pian piano ne sono venuto fuori... mi è servito ( troppo ) tempo, ma del resto non c'è alternativa. Però dopo quella storia non sono più riuscito ad avere un'altra relazione... 

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Il pensiero che non mi voglia nemmeno più bene mi fa stare più male del fatto che non mi ami più.

Perchè l'amore può finire, lo posso capire e sono anche sicuro che me l'ha detto per comunicarmi questo stato di cose e non perchè abbia intrapreso una relazione con un altro.

Quello che mi fa stare male è l'essere stato usato e che lui non si preoccupi minimamente per me.

 

Ad ogni modo forse è vero dall'uomo ci si può aspettare tutto ma mi ero innamorato proprio di quel ragazzo dolce e timido, così semplice, educato e rispettoso  e invece CHE TRANVATA RAGAZZI! :azz:

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No anche se tornasse oramai ho chiuso

Come fare a superare questo momento? Con il tempo.

Io appena lasciato non volevo crederci, sapevo che sarebbe tornato da me ( e così è stato, anche se per poco ). Per qualche mese non vedevo via d'uscita, poi gli amici, nuove conoscenze e pian piano ne sono venuto fuori... mi è servito ( troppo ) tempo, ma del resto non c'è alternativa. Però dopo quella storia non sono più riuscito ad avere un'altra relazione... 

 

 

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"Non ti amo più."

 

e

 

"Mi sono innamorato di un altro"

 

son due frasi che non assumono lo stesso significato, a meno di non considerare l'amore come qualcosa di unico che sussiste esclusivamente verso una persona alla volta.

 

Al di là della definizione di amore che ciascuno di noi può formulare a suo modo e applicare a suo modo, l'innamoramento, che è generalmente considerato diverso dall'amore, capita continuamente (con frequenze dall'infinitesimale al costante, a seconda sella persona), persino quando si ha una relazione monogama e stabile, persino quando si ama il proprio partner.

Le "cotte", concretamente, sono questo: niente più che un tumulto fisiologico e mentale, che se lasciato progredire arriva a consumarsi, solitamente dopo sei-nove mesi (in base alla mia esperienza personale, e a quelle di molti altri di cui son venuto a conoscenza).

Tant'è che, intorno ai sei-nove mesi, si ha quel che alcuni (tra cui io stesso) definiscono "periodo refrattario": collassata ed esauritasi la componente dell'innamoramento, avviene il ritorno alla realtà, ai parametri mentali e ormonali che ci caratterizzano di solito, parametri che però cozzano col ritrovarsi molto molto molto vicini ad una persona, e con quanto abbiam fatto per quella persona e sentito per quella persona sino a pochi giorni prima, e giacché non siamo nelle condizioni di continuare a fare e a sentire quelle cose, sviluppiamo una refrattarietà all'altro.

Anche questa refrattarietà è temporanea e si conclude, e solitamente è a cavallo tra essa e la fase successiva, o direttamente nella fase successiva, che ci si rende conto di volere bene, o meno, a una persona, e di sentirne la mancanza, oppure no, e di desiderarne la presenza (che è diverso dal sentirne la mancanza), oppure no, di provare per lei un'attrazione fisica (questa volta scevra del tumulto dell'innamoramento), oppure no.

Da quel che sentiamo in questa fase, dipende di seguito il nostro formulare e organizzare il rapporto con quella persona.

 

Tornando a noi, io parlo indistintamente di amore e voler bene: l'amore, per come lo intendo, non è nient'altro che il voler bene a qualcuno, e il volerglielo anche perché quella persona fa il nostro bene, ci fa stare bene. Tuttavia, a ben vedere, non credo esista un voler bene che non annoveri tra le sue ragioni il fatto che l'altro ci faccia stare bene: se non forse nel caso del pietismo caritatevole, in cui non è l'altro a farci stare bene, ma il nostro volergli bene a farci stare bene.

 

Quindi, partendo dall'idea che non si sta con qualcuno per pietà, è concesso dire che voler bene e amare siano espressioni linguistiche che sottintendono lo stesso sentimento, in qualsiasi rapporto umano: con parenti, amici, morosi, quel che cambia non è la natura del sentimento, ma tutto quel che ci gira attorno, e che caratterizza nel concreto quel rapporto.

 

Quando sento un maggiore attaccamento verso il mio ragazzo piuttosto che verso un mio amico, non è perché ami l'uno e voglia bene all'altro, ma perché il mio ragazzo, per me, è la mia famiglia, la mia casa, il mio compagno, e questo arricchisce e carica il mio volergli bene di significati radicalmente più profondi, e di speranze, di progetti, che con il mio amico non ho.

 

S'è parlato di "vero tradimento", ma l'unica cosa che può essere tradita, per definizione, è un patto, e di conseguenza la fiducia delle persone coinvolte in quel patto: non si può promettere amore eterno, non si può promettere di "non innamorarsi di altri", non si può promettere niente che neghi la natura umana, e delle relazioni umane, a meno di non essere nevrotici.

 

Si può promettere sincerità, si può promettere monogamia, si può stabilire di comune accordo di poter scopare con altri, ma di non scopare ripetutamente con la stessa persona, specialmente nel caso si stia sviluppando una cotta per quella persona, oppure si può stabilire si poter scopare liberamente con chiunque.

 

Questi sono promesse e patti che si possono fare, e a quali si può venir meno, e venir meno è tradirli, e tradire la fiducia dell'altro.

 

Ma finché il patto sussiste, e finché la relazione funziona, finché nella relazione c'è un volersi bene reciproco, reciprocamente carico di tutti quei significati profondi che una relazione porta con sé, la cotta di uno dei due per un terzo, non porta al collasso di una coppia sana e composta da persone consapevoli della propria natura di esseri umani. Una cotta è solo una cotta, una reazione fisica e mentale indotta dal non essere delle macchine: la si può vivere o lasciar sbiadire, oppure la si può strutturare e incanalare in qualcosa di conforme alle regole che la coppia s'è dara, come si farebbe col corso di un fiume.

 

Non c'è alcun sentimento speciale e unico che caratterizzi una coppia: è tutto il resto ad essere speciale e unico. I sentimenti non fanno che da tramite di quel resto, e di quanto esso sia speciale e unico.

 

Quando una coppia finisce, salvo non sia finita per odio o per dissoluzione del voler bene di uno o di entrambi, finisce perché non ci si sente più in grado di rispondere pienamente e sinceramente a quell'idea di nucleo, di famiglia, di casa, a quelle speranze e a quei progetti.

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Non sono d'accordo con quello che dici.

Perchè amore e voler bene non sono propriamente due sinonimi, ma sono due modi diversi di concepire l'affetto.

L'amore è qualcosa di più grande e unico, ci sta un bellissimo film di Alberto Sordi che si chiama "Amore mio aiutami" dove la Vitti si innamora perdutamente di un'altro tipo e chiede aiuto al marito che dopo una sonora e spettacolare "mazziata" alla moglie, fa di tutto per ricreare quell'alchimia perduta.

La moglie aveva chiesto aiuto al marito contro quel sentimento che avrebbe stravolto la sua vita, contro quell'innamoramento così potente ma anche così vacuo che avrebbe rischiato di rovinare una vita serena costruita in decenni di un sano rapporto.

 

In questo contesto si può condivedere il tuo discorso, ma io ho 29 anni, lui 23, siamo giovani, abbiamo il diritto di amare, di provare emozioni forti per qualcuno.

Io non voglio un compagno che stia con me per abitudine, non pretendo che gli batta il cuore quando mi veda, ma pretendo che non sia coinvolto emotivamente da nessun altro oltre me.

 

Capisco, sorrido, comprendo se guardi altri ragazzi, anche io lo faccio di continuo, è nella natura umana, il mio ex era un bel pezzo di figliolo e sono sempre stato molto attratto da lui ciò non toglie che provassi attrazione fisica per altri.....non vuol dire niente per me.

Diverso è il discorso di essere coinvolti da qualcun'altro, di avere quel trasporto mentale, umano, intellettuale, fisico e ovviamente sentimentale...........tutto questo è l'amore.

Forse l'innamoramento è la prima fase dell'amore, magari sparisce con il tempo e uno può rendersi conto delle stronzate fatte ma a me questo non importa.

 

Nella vita siamo formiche, numeri inutili in una società omologante, io almeno per una persona (oltre mia madre si intende) voglio essere speciale, unico, importante.

Voglio e rivendico questo diritto e ricercherò qualcuno che mi consideri tale e non un luogo cui rifugiarsi quando i tuoi tentativi di vivere una vita felice siano andati a vuoto.

Se non sai capire chi poteva darti qualcosa, sei già una persona che non mi interessa più

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Inoltre se l'uomo fosse un essere del tutto razionale, forse finito l'innamoramento capirebbe l'importanza dell'amore quello vero ma in realtà noi viviamo di miti irragiungibili e tendiamo a creare obiettivi senza curarci della loro possibilità ad essere raggiunti.

 

Magari quando si è più grandi si riesce a far prevalare l'elemento razionale eppure in pochi ci riescono.

E' inutile dirti che il film finisce con lei che lascia il marito...........

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@Woland_88 Grazie di esistere.

 

So che non bisognerebbe fare post unicamente per elogiare quanto detto da un'altra persona, ma sento le tue parole completamente in linea con quello di cui sono convinto, con quello che ho sperimentato, con quello che ho capito essere vero.

Non è facile condensare il tutto in un discorso organico, io non ci ero mai riuscito, ma tu ce l'hai fatta ...

 

@Iron84 anch'io ho chiesto aiuto al mio ragazzo quando mi sono innamorato di un altro (anche nel mio caso, solo una cosa platonica, che è ancora più dura da accettare rispetto ad un tradimento sessuale) gli ho chiesto di starmi vicino e di aiutarmi a superare quella fase. Lo ha fatto. Non si è fatto prendere dall'orgoglio e ha deciso che valeva la pena di lottare al mio fianco. E ci amiamo ancora più d prima ...

Questo perché dire "Mi sono innamorato di un altro", è diverso dal dire: "Non ti amo più", come sottolineava Woland.

 

Lo so che è una cosa dura da digerire e io ne parlo così solo perché ci sono passato, sono stato dall'altra parte ...

Edited by wasabi
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Di preciso tu come ti saresti comportato

se ti fossi innamorato di un altro?

 

Uguale con la differenza che l'avrei incontrato e dolcemente gli avrei spiegato la situazione, facendogli capire quanto fosse stato importante per me e il profondo affetto che ho nutrito e che nutrirei per sempre per lui.

La vita è fatta anche di modi e di stile.

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Sai cosa sarebbe successo se ti fossi comportato così?

 

"Non è vero che non sei più innamorato di me!

Se fosse così non vedrei ancora nei tuoi occhi quella dolcezza

e non mi diresti quanto sono importante! Stai mentendo a te stesso

perché non hai il coraggio di accettare che mi ami davvero!"

 

OPPURE

 

"Ma va a farti fottere! Fai pure quello carino e comprensivo

dopo che ti sei dimostrato una vera merda?

Facevi più bella figura a non farti più vedere

La tua dolcezza puoi ficcartela su per il culo!"

 

A giudicare dal fatto che tu l'hai presa così bene,

si può anche dire che lui abbia usato proprio il modo giusto.

Come è noto però "si viene sempre lasciati nel modo sbagliato"

perché non c'è un modo veramente giusto per far soffrire una persona.

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Oddio no, vi prego, mi toccherebbe leggere cose troppo tremende ... non lo reggerei! :-)

Io pensavo che non fosse possibile, fino a quando non mi è capitato ...

 

Come diceva Woland, però, un conto e' parlare di innamoramento, un conto e' parlare di amore a tutto tondo.

La persona che ami davvero e' il tuo compagno di vita, che rappresenta la tua famiglia, la tua casa, è colui con il quale condividi progetti futuri e sogni (e su chi fosse quella persona io non avevo dubbi). Durante il percorso però si può incappare in una cotta, in un innamoramento più o meno intenso per qualcun altro ed è una cosa difficile da gestire, serve dialogo, rispetto, comprensione, empatia ... Però la coppia può uscirne (se supera questa fase) ancora più rafforzata.

Edited by wasabi
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No, non ho considerato la cosa, loro due non si conoscevano neppure.

Non credo che sarei capace di reggere un triangolo, non penso che ne sarei emotivamente in grado ...

Semplicemente (anzi, faticosamente), me la sono fatta passare ...

Edited by wasabi
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Bullfighter4

@wasabi: non intendevo nel tuo aneddoto, ma in linea generale ( ma hai risposto nella seconda frase).

Io sono scettico, ma conosco Ben due "triadi" assieme da anni ( assieme nel senso che vivono assieme da quasi 20 anni, non che scopano solamente) e sembrano ( dico sembrano perche' solo loro possono saperlo) molto affiatati e innamorati.

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Ma io non metto in dubbio che per qualcuno possa funzionare, sono io che non me la sentirei, temo le dinamiche incrociate, le gelosie, le insicurezze.

Poi noi siamo una coppia da cinque anni, vedo solo noi due nel mio futuro, non vedo anche un'altra persona.

Per il sesso e' diverso, fino ad otto va bene ;-)

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Questo post potrebbe aprirne uno molto piu' interessante ( senza offesa ovviamente): e' possibile amare piu' Di una persona contemporaneamente?

 

Ah beh, se si e' confusi (per usare un eufemismo) tutto e' possibile: una mia ex collega parlava ad alta voce con la Madonna e con la nonna morta.

E guai a farle notare che non era un comportamento "normale".

 

Ma, come ricordato da me piu' volte, non si possono imbastire argomenti seri basandosi su quelli che sono casi limite ad opera di "mosche bianche",  personaggi non sinceri o semplicemente fuori di testa. 

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