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Cannabis, il vostro parere


shingen

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Ho sempre avuto l'idea, forse azzardata, che l'essere omosessuale o bisessuale apra in un certo mondo gli orizzonti e porti a maturare una certa apertura mentale (per lo meno in molti casi). Ogni omosessuale deve prima o poi rapportarsi con la sua "diversità", spesso proprio nel periodo difficile dell'adolescenza. Ogni omosessuale deve affrontare o subire tacitamente le ingiustizie e l'ignoranza della società, deve accettare ciò che è, scontrandosi spesso con l'educazione ricevuta, con gli stereotipi maschili e femminili consueti radicati nella propria mente. 
Come gli omosessuali vengono insultati e discriminati dalla società (la parte marcia e consistente), stessa cosa, anche se indubbiamente con un impatto psicologico diverso, avviene a chi piace fumare cannabis. 


Da bisex e fumatore mi sento a buon diritto poco rispettato e idealmente lontano dal paese in cui vivo, per quanto il mio biasimo per lo stato italiano e la società italiana non si fermi ovviamente a questi due punti. 

 

Fumo da circa 2 anni e sono molto soddisfatto. L'importante è sempre non lasciarsi prendere la mano, usare la testa e non fumare troppo, perché seppur la dipendenza fisica sia assente, la dipendenza psicologica esiste (come da tutte le cose belle  :P:), se si inizia a fumare quotidianamente durante il giorno diventa un vizio e può compromettere lo studio ed il lavoro, ma questo varia ovviamente da persona a persona; ricordo che anche il cioccolato può diventare un vizio, può fare ingrassare e in definitiva fare male se assunto in dosi eccessive.

 

Voi fumate? Siete contrari alla liberalizzazione della cannabis (e quindi contrari alla mia libertà e a quella di tanti altri) o favorevoli? 



PS: Questo topic rispetta le Giustissime e Santissime "leggi" italiane non invitando nessuno a fare uso di cannabis. Lode e Gloria all'On. Fini, all'On. Giovanardi e alla battaglia proibizionista; Vincere e vinceremo! PPS: Il Post Scriptum precedente non intende beffarsi delle istituzioni. 


 

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non faccio uso di nessun tipo di droga, ma sono favorevole alla liberalizzaziione delle droghe leggere per 2 motivi

 

1- per me ognuno è libero di fare quello che vuole nel rispetto e nell'incolumità degli altri, basta poi pagare le conseguenze delle proprie azioni, positive o negative che siano

in pratica se vuoi ammazzarti fumando (è un esempio estremo, non mi sembra proprio il tuo caso) sei libero di farlo, però se muori, appunto, sono fatti tuoi

 

2- se commercializzata potrebbe essere anche fruttuosa dal punto di vista economico per il paese

come si fa ad esempio con le sigarette

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Si', sono favorevole alla liberalizzazione della cannabis (non mi pare ci sia tutta questa differenza rispetto all'alcol, a livello concettuale).

No, non fumo e non mi piace l'effetto della cannabis.

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Beh anch'io sono per la liberalizzazione delle droghe (e di conseguenza anche della maria).

 

1 Perché la strada del proibizionismo non funziona mai, ed è sbagliata. Ognuno deve essere libero di fare ciò che vuole sempre nel rispetto degli altri e della loro incolumità come ha già detto @bradipo.

 

2 Ora come ora il commercio delle droghe è in mano alla criminalità organizzata. Legalizzarla significherebbe un guadagno per il paese nel momento in cui la si tassa, e in'oltre le mafie, perderanno uno dei capi saldi della loro economia. In oltre legalizzando la droga, si potranno allestire anche dei centri, ed educare la gente all'uso corretto(evitando il più possibile quindi il suo uso irresponsabile, vedi droga tagliata male, siringhe infette ecc..), come per altro mi pare sia già stato fatto in Francia (?).

 

Ad ogni modo io non sono fumatrice e sono pure astemia :P

Edited by Nami95
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Io sono favorevole alla liberalizzazione, ma non fumo.

 

Liberalizzare le droghe leggere ha vari vantaggi: il primo è la tassazione delle attività connesse (anche quelle produttive, non come negli ipocriti paesi bassi); il secondo è che permetterebbe di definire delle linee guida cautelari di consumo (finché qualcosa è illegale non si può determinare una best practice); per il terzo vi invito a leggere "I risultati del modello olandese", sperando che wiki sia affidabile (http://it.wikipedia.org/wiki/Politica_dei_Paesi_Bassi_in_materia_di_stupefacenti). Comunque è già un buon segnale che sia attualmente possibile anche in Italia utilizzarla per scopi terapeutici.

Edited by anakin
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Io fumo saltuariamente e sono assolutamente favorevole alla liberalizzazione.

I vantaggi sarebbero tantissimi, più soldi per lo stato e un impoverimento del business delle mafie, la roba sarebbe controllata, quindi meno rischi per i consumatori e in più sarebbe più difficile per i minorenni averne accesso. 

Come contro mi viene in mente solo la possibilità che l'utilizzo di stupefacenti si diffonda in modo eccessivo.. Ma dubito.

 

 

P.S. @bradipo non si muore per le canne eh XD

Edited by Hosni
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P.S. @bradipo non si muore per le canne eh XD

Beh è vero ma se vai a guidare da cannato forse sì, non so io poi XD forse intendeva quello XD

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@hosni parlavo delle conseguenze esagerando il mio esempio (ha spiegato meglio @nami95 con un altro esempio quello che intendevo XD)

insomma ci siamo capiti XD

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ho smesso di fumare anni fa e non faccio uso di niente, ma personalmente sarei per la legalizzazione piena di ogni droga, minore o pesante.

 

non è che non uso droghe perché sono illegali, non le uso semplicemente perché le conosco e non mi va di farlo, quindi anche se domani si vendessero anfetamine al supermercato le lascerei comunque sullo scaffale. però chi vuole dovrebbe essere libero di usarle senza finire in galera. 

 

semmai sarebbe bello che le droghe pesanti venissero gestite dalle asl, pagando un ticket ti fai fare un'iniezione di quello che vuoi. lo stato guadagnerebbe, i tossicodipendenti non si ammalerebbero e - inoltre - molto del commercio sottobanco nonché dell'aura di sballo svanirebbe. guardando al macrodato, vedo solo vantaggi. 

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questa l'hai sparata più grossa di me ;)

Non direi... In Olanda ad esempio si fuma solo nei coffee shop e non ci puoi entrare se sei minorenne. Poi certo.. siamo in italia ed è probabile che queste leggi verranno ignorate come già si fa con quelle sull'alcool e il tabacco, ma una legislazione statale è sempre meglio del controllo che c'è ora.. cioè nessuno XD

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Premetto che trovo inutile e dannoso l'uso di cannabis

E non ne fumo da anni..

 

Comunque chi vuole fumare trova quindi credo che sia

Meglio legalizzare visto che ci sarebbero vantaggi anche per lo

Stato..

 

Certo non si puó vendere dal tabaccaio (sopratutto per

Proteggere i minori) ma magari nei siti appositi, un pó come i

Coffee shop in olanda o le associazioni spagnole..

 

Ovviamente sono contrario a legalizzare le droghe pesanti..

Peró se son legali sigarette e alcol non vedo perchè bannare la cannabis..

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Fumo molto raramente, tuttavia non saprei se è un bene o un male liberalizzare la cannabis IN ITALIA.

Certo, liberalizzarla porterebbe benefici dal punto di vista economico e occupazionale, meno sommerso, meno criminalità.. Però in Italia vedo diffusa la tendenza a esagerare, andare oltre il limite e fare il test antidroga per strada da parte delle pattuglie non è così semplice e immediato come l'alcooltest in cui semplicemente soffi.. In parole povere, il consumo andrebbe strettamente regolamentato, come ad esempio fumare in locali appositi (coffee shop) e vietare al negoziante di vendere più di un tot a persona/gruppo e dotare il locale di telecamere e collegamento diretto con le forze dell'ordine..

 

Il business delle sigarette per lo stato non è granchè redditizio: quello che incassa lo spende in sanità per curare le dipendenze e i tumori, per cui sarei favorevole a portare le sigarette a 8 euro a pacchetto in modo da avere meno fumatori e meno costi legati alla sanità (in Australia dove sono adesso costano 20 dollari a pacchetto, ovvero 13/14 euro..)

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Fumo molto raramente, tuttavia non saprei se è un bene o un male liberalizzare la cannabis IN ITALIA.

Certo, liberalizzarla porterebbe benefici dal punto di vista economico e occupazionale, meno sommerso, meno criminalità.. Però in Italia vedo diffusa la tendenza a esagerare, andare oltre il limite e fare il test antidroga per strada da parte delle pattuglie non è così semplice e immediato come l'alcooltest in cui semplicemente soffi.. In parole povere, il consumo andrebbe strettamente regolamentato, come ad esempio fumare in locali appositi (coffee shop) e vietare al negoziante di vendere più di un tot a persona/gruppo e dotare il locale di telecamere e collegamento diretto con le forze dell'ordine..

 

Il business delle sigarette per lo stato non è granchè redditizio: quello che incassa lo spende in sanità per curare le dipendenze e i tumori, per cui sarei favorevole a portare le sigarette a 8 euro a pacchetto in modo da avere meno fumatori e meno costi legati alla sanità (in Australia dove sono adesso costano 20 dollari a pacchetto, ovvero 13/14 euro..)

In nessuno stato la cannabis è legale, semmai tollerata. Dunque non è sbagliato che un posto che vende erba sia soggetto a controlli, sarebbe più o meno la prassi e i minorenni avrebbero comunque molte meno possibilità di fumare. 

 

Lo stato non incassa molto dalle sigarette, nessuno stato incassa molto dalle sigarette, anche se aumentano in ogni caso le entrate. Secondo me legalizzare potrebbe solo dare benefici, gli effetti negativi sulla salute sono ad oggi (e l'erba non si fuma dagli anni sessanta, si fuma da migliaia e migliaia di anni) esclusivamente legati a problemi respiratori (come con le sigarette), nessun danno al cervello è stato verificato scientificamente; dunque supponendo che chi fuma cannabis fumi già sigarette di suo, non avremmo un aumento significativo di casi clinici gravosi sulle casse dello stato.

Con le entrate derivate dalla cannabis si possono finanziare i centri di riabilitazione per i tossici veri, quelli che fanno uso di sostanze ad alta dipendenza fisica e psicologica. 

 

Tenendo conto che il turismo è un settore importante, anche se poco valorizzato, del nostro paese, l'introduzione di coffee-shop non potrebbe che potenziarlo.

 

 

Le uniche resistenze in Italia vengono dalla società e dallo stato. La società non conosce la sostanza, spesso la associa erroneamente alle droghe pesanti esagerando all'inverosimile gli effetti collaterali. Questo è a mio parere un retaggio del proibizionismo, figlio della propaganda anti-marijuana americana, particolarmente accanita nel periodo in cui l'Italia è diventata uno stato-pedina degli USA nel dopo-guerra (non sto dicendo cose campate per aria, mi riferisco alla guerra fredda e alla gestione delle influenze dopo la guerra). In realtà l'erba fa meno male dell'alcol. Ieri sono andato ad una festa ed ho bevuto tantissimo, oggi mi sento rincoglionito e la mia testa fa un po' di male, sento lo stomaco sottosopra e direi che non sto così bene tutto sommato; la tossicità dell'alcol è palese, il mio corpo me la sta comunicando chiaramente. Posso invece fumare tante canne in una sera avendo la certezza che il giorno dopo starò bene.

 

Per quanto riguarda lo stato, o esiste una collusione con la mafia e dunque un interesse a mantenere intatto il fiorentissimo mercato nero della droga (al primo posto tra le fonti di guadagno della mafia), o non ci troviamo in un periodo di governo particolarmente illuminato (questa non è una supposizione).

 

 

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@Shingen ci sono paesi dove la cannabis è legale, ma solo

In certi locali e in certi quantitativi..

 

Lo stato incassa molto dalle sigarette ma, come dice Fab_90

Spende in sanitá e credo abbia piú spese che incassi.. E non

Sarebbe male alzare i costi a pacchetto..

 

Si certo tu puoi fumare tutte le canne e stare bene domani.. Ma a

Lungo andare non so quanto starai bene..

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I Paesi in cui la legalizzazione funziona meglio

sono quelli in cui lo Stato non gstisce il monopolio

ed è libera la coltivazione per uso personale e vietata la vendita.

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@Shingen ci sono paesi dove la cannabis è legale, ma solo

In certi locali e in certi quantitativi..

 

In nessun paese la cannabis è (completamente) legale, in alcuni paesi è tollerata in certi quantitativi e locali come dici te, intendevo questo.  

 

 

 

Si certo tu puoi fumare tutte le canne e stare bene domani.. Ma a

Lungo andare non so quanto starai bene..

 

Ovviamente non parlo di fumarsi "tutte le canne". Anche se mangiassi 5 etti di lasagne in un giorno starei bene il giorno dopo, ma se mangiassi 5 etti di lasagne ogni giorno penso che presto inizierei ad avere qualche problema. 

Conosco persone che fumano da tantissimo tempo e sono normalissime, anzi, probabilmente più aperte di mente e intelligenti della media, altre che fumano da moltissimo tempo e sembrano degli zombie, il problema è che questi ultimi non si limitano soltanto all'erba.  

Posso garantire che io in due anni che fumo ho constatato solo un miglioramento dell'umore ed una maggiore spensieratezza, è un modo per evadere come un altro, l'importante è mantenere saldo il controllo, non viziarsi troppo. Non si tratta di una grandissima dipendenza psicologica, è solo che essendo piacevole dà fastidio rinunciare, non stiamo parlando di eroina e via dicendo. Anche il cioccolato dà dipendenza psicologica in alcune persone, in questi casi entra in gioco la capacità di regolarsi ed il senso della misura. Si parla di forza di volontà, chi è debole purtroppo è molto soggetto a cadere in qualsiasi dipendenza, cannabis o non cannabis. 

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@shingen, dipendenza psicologica?

Posso sapere da quanto e quanto fumi?

 

Perché io fumo da diciotto anni - ho anche fumato moltissimo -

ma dipendenza psicologica non l'ho mai avuta.

Me ne sono accorto quando ho cominciato a fumare tabacco:

la parte delle canne di cui ero dipendente era la nicotina.

Molti non fumatori credono di avere bisogno della cannabis

e poi scoprono che hanno necessità solo del tabacco della "mista".

 

Non ricordo l'ultima volta che ho fumato: suppongo due-tre settimane fa.

E ho le idee molto chiare sulla dipendenza (lo sono da tabacco, alcool e caffeina):

ti assicuro che il THC non somiglia a un bisogno sotto nessun aspetto.

 

I suoi effetti però sono molteplici e ambigui:

può migliorare l'umore o indurre paranoia, rilassare o eccitare, rendere più creativi o più svogliati

e non c'è modo di capire con esattezza cosa deve aspettarsi il singolo consumatore.

Dal punto di vista medicinale è realmente utile solo per una manciata di problemi

e il suo uso voluttuario - a mio avviso - ne limita i benefici.

Per i miei problemi di nervi è molto più efficace delle benzodiazepine,

ma se ne faccio un uso continuativo l'efficacia si azzera già al terzo giorno.

Molto più efficace come anti-anoressizzante o come immunoregolatore.

 

Riguardo le questioni politiche credo che il motivo principale del proibizionismo della canapa

sia stata la necessità di sbarazzarsi di un temibile concorrente del cotone e del nylon.

Stranamente i maggiori produttori di canapa indiana a scopo tessile (come la Cina) non la consumano come droga;

né veniva consumata in questo modo nell'Italia fascista (da cui è stata sradicata dagli USA).

Ovviamente con la scusa che anche la canapa tessile contiene del THC, in Italia la sua coltura venne abbandonata nel 1975.

Un mio ex ne coltivava una pianta nell'orto del fascistissimo padre che si rifiutava di credere fosse droga

perché lui e la sua famiglia coltivava quella stessa pianta quando c'era il Duce. :)

 

Decidere che una pianta sia una droga o non lo sia è un fatto culturale.

Anche adesso moltissime piante spontanee e officinali sono di fatto "droghe"

ma nessuno si preoccupa del loro consumo (e come potrebbero dichiarare "fuorilegge" delle erbacce?)*

Allo stesso modo decidere che le anfetamine sintetiche siano "droghe"

mentre non lo sono quelle naturali come la caffeina, la teina o la teobromina (quella del cacao)

è unicamente un'operazione di tipo culturale.

 

Così è un'operazione culturale anche la prevenzione dello "sballo"

e le politiche di riduzione del danno o del consumo consapevole.

Cosa vera in particolare per il consumo di alcol,

visto che il "consumo consapevole" del tabacco è impossibile.

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@shingen, dipendenza psicologica?

Posso sapere da quanto e quanto fumi?

 

Perché io fumo da diciotto anni - ho anche fumato moltissimo -

ma dipendenza psicologica non l'ho mai avuta.

Me ne sono accorto quando ho cominciato a fumare tabacco:

la parte delle canne di cui ero dipendente era la nicotina.

Molti non fumatori credono di avere bisogno della cannabis

e poi scoprono che hanno necessità solo del tabacco della "mista".

 

Non ricordo l'ultima volta che ho fumato: suppongo due-tre settimane fa.

E ho le idee molto chiare sulla dipendenza (lo sono da tabacco, alcool e caffeina):

ti assicuro che il THC non somiglia a un bisogno sotto nessun aspetto.

 

I suoi effetti però sono molteplici e ambigui:

può migliorare l'umore o indurre paranoia, rilassare o eccitare, rendere più creativi o più svogliati

e non c'è modo di capire con esattezza cosa deve aspettarsi il singolo consumatore.

Dal punto di vista medicinale è realmente utile solo per una manciata di problemi

e il suo uso voluttuario - a mio avviso - ne limita i benefici.

Per i miei problemi di nervi è molto più efficace delle benzodiazepine,

ma se ne faccio un uso continuativo l'efficacia si azzera già al terzo giorno.

Molto più efficace come anti-anoressizzante o come immunoregolatore.

 

Innanzitutto grazie mille per la risposta esauriente, mi fa molto piacere.

Che l'erba dia dipendenza psicologica è una verità che sostengo con certezza assoluta. Non è nei miei interessi dire falsità al riguardo, perché amo la marijuana e non spalerei merda gratuitamente su di essa. Posso assicurare che la dipendenza dal tabacco della mista non mi tocca, perché fumo sigarette normalmente ed ho iniziato prima con le sigarette che con le canne. E' però accertato scientificamente che le sigarette diano più dipendenza psicologica dell'erba, dunque il tuo ragionamento regge. Di certo se uno si fuma una canna non raggiunge la dipendenza psicologica immediatamente, è scontato. Quando però si inizia a fumare erba con più frequenza la cosa cambia. Il fatto che tu non ricordi l'ultima volta che hai fumato è indice del fatto che tu sia un fumatore molto occasionale, in questi casi non credo che possa esistere una dipendenza psicologica. La dipendenza inizia quando si fuma con frequenza, magari anche ogni sera. Se la sera ti abitui a vedere un film con un cannone in mano, quando non hai da fumare quel film sarà meno accattivante, la mancanza dell'erba si farà sentire (è un esempio). Aggiungo inoltre che la dipendenza psicologica è molto soggettiva, io ad esempio a volte sento più la mancanza del THC quando non c'è di alcuni dei miei amici (anche loro fumatori abituali) e meno di altri. Di solito, per rispondere alla domanda iniziale, almeno una al giorno me la fumo. Ho iniziato 2 anni fa e poco più, facendo un uso dapprima sporadico (nel week-end ed in dosi leggere) per poi raggiungere e stabilizzarmi nella situazione attuale. Alcuni giorni, come ieri, capita che ne fumi anche 5 (feste, qualche weekend ecc.), altri giorni, come oggi, non fumo.

 

 

Riguardo le questioni politiche credo che il motivo principale del proibizionismo della canapa

sia stata la necessità di sbarazzarsi di un temibile concorrente del cotone e del nylon.

Stranamente i maggiori produttori di canapa indiana a scopo tessile (come la Cina) non la consumano come droga;

né veniva consumata in questo modo nell'Italia fascista (da cui è stata sradicata dagli USA).

Ovviamente con la scusa che anche la canapa tessile contiene del THC, in Italia la sua coltura venne abbandonata nel 1975.

Un mio ex ne coltivava una pianta nell'orto del fascistissimo padre che si rifiutava di credere fosse droga

perché lui e la sua famiglia coltivava quella stessa pianta quando c'era il Duce. :)

 

Decidere che una pianta sia una droga o non lo sia è un fatto culturale.

Anche adesso moltissime piante spontanee e officinali sono di fatto "droghe"

ma nessuno si preoccupa del loro consumo (e come potrebbero dichiarare "fuorilegge" delle erbacce?)*

Allo stesso modo decidere che le anfetamine sintetiche siano "droghe"

mentre non lo sono quelle naturali come la caffeina, la teina o la teobromina (quella del cacao)

è unicamente un'operazione di tipo culturale.

 

Così è un'operazione culturale anche la prevenzione dello "sballo"

e le politiche di riduzione del danno o del consumo consapevole.

Cosa vera in particolare per il consumo di alcol,

visto che il "consumo consapevole" del tabacco è impossibile.

 

Sì, anche io avevo sentito questa teoria (non so se sia confermata perché ho sentito anche altre teorie, quindi non do niente per scontato). C'è anche un video di Beppe Grillo di una decina d'anni fa su youtube, dove racconta questa storia. 

 

Edited by shingen
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@shingen, il fatto che tu consumi erba tutti i giorni

significa solo che ti piace e che te la puoi permettere,

non necessariamente che ne sei dipendente.

Altrimenti io sarei dipendente dalla pastasciutta... :)

Il fatto che alcuni giorni non fumi è indicativo:

prova a stare mezza giornata senza sigarette...

 

La canapa non ha mai avuto una storia facile

e non solo per il protezionismo statunitense

(che era sia il maggior produttore di cotone che di nylon),

ma anche in epoca antica perché vi si produceva il sartiame per le nave

e se controllavi la produzione di canapa di un paese

ne controllavi anche la potenza navale.

 

La causa scatenante è però probabilmente un'altra.

Durante gli anni Venti negli USA gli alcolici erano proibiti

e la fine del Proibizionismo coincise più o meno con la crisi del '29.

La strategia economica detta "New Deal" prevedeva la creazione

di nuovi posti di lavoro statali e la soluzione del gangsterismo

avrebbe portato al licenziamento dell'imponente sistema poliziesco degli anni '20.

Una nuova sostanza proibita era quindi molto utile per mantenerlo...

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@shingen, il fatto che tu consumi erba tutti i giorni

significa solo che ti piace e che te la puoi permettere,

non necessariamente che ne sei dipendente.

Altrimenti io sarei dipendente dalla pastasciutta... :)

Il fatto che alcuni giorni non fumi è indicativo:

prova a stare mezza giornata senza sigarette...

 

 

Il fatto che io ne senta il bisogno quando non c'è significa dipendenza psicologica. Ripeto che è una dipendenza più leggera di quella delle sigarette, ma è sempre una dipendenza.
Ho trovato un grafico che rappresenta abbastanza bene la realtà e come tutte le dipendenze non siano uguali.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/52/Rational_scale_to_assess_the_harm_of_drugs_%28mean_physical_harm_and_mean_dependence%29_it.svg

Se non bastasse ripeto che sto parlando di cose che conosco personalmente e direttamente; fuma un anno di fila quasi tutti i giorni e poi possiamo riparlarne, oppure portami dei dati autorevoli che sappiano contestare ciò che ti dico. Ti posso assicurare che conosco tante persone che fumano e la dipendenza psicologica è un dato di fatto incontestabile. Credo tra l'altro che le sigarette diano anche dipendenza fisica, quando  non fumi per tanto tempo e accendi una sigaretta senti infatti una specie di sollievo, come se il corpo necessitasse della nicotina; il fatto che la dipendenza da tabacco sia alta non significa che le dipendenze minori non esistano. 

 

 

 

La canapa non ha mai avuto una storia facile

e non solo per il protezionismo statunitense

(che era sia il maggior produttore di cotone che di nylon),

ma anche in epoca antica perché vi si produceva il sartiame per le nave

e se controllavi la produzione di canapa di un paese

ne controllavi anche la potenza navale.

 

La causa scatenante è però probabilmente un'altra.

Durante gli anni Venti negli USA gli alcolici erano proibiti

e la fine del Proibizionismo coincise più o meno con la crisi del '29.

La strategia economica detta "New Deal" prevedeva la creazione

di nuovi posti di lavoro statali e la soluzione del gangsterismo

avrebbe portato al licenziamento dell'imponente sistema poliziesco degli anni '20.

Una nuova sostanza proibita era quindi molto utile per mantenerlo...

Questa è una teoria interessante che non avevo ancora sentito.

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@shingen, te lo riscrivo.

Io fumo cannabis da DICIOTTO anni.

Non ho fatto solo un anno di fila, ma molti di più:

in terza superiore questa storia mi ha pure costretto a cambiare scuola.

 

Alcuni effetti psicologi dell'uso di cannabis passano con gli anni.

Finiscono le compagnie della tardo/adolescenza, subentrano altri ritmi

e si prende coscenza che la "dipendenza psicologica" è molto più bassa

di quanto la tua abitudine a fumare ti fa credere ora.

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@shingen, te lo riscrivo.

Io fumo cannabis da DICIOTTO anni.

Non ho fatto solo un anno di fila, ma molti di più:

in terza superiore questa storia mi ha pure costretto a cambiare scuola.

 

Alcuni effetti psicologi dell'uso di cannabis passano con gli anni.

Finiscono le compagnie della tardo/adolescenza, subentrano altri ritmi

e si prende coscenza che la "dipendenza psicologica" è molto più bassa

di quanto la tua abitudine a fumare ti fa credere ora.

Adesso mi trovi d'accordo. Affermare che una dipendenza non esista è diverso dal dire che sia bassa, prima continuavi ad affermare che non esistesse assolutamente.

Sono d'accordo anche per quanto riguarda il fatto che i ritmi di vita incidano molto sulla dipendenza. Io ti parlo da studente di liceo (non lo sono più da quest'anno, ma di fatto sono in vacanza tutta l'estate come gli altri studenti delle superiori), il mio tempo libero era/è tanto, le cose da fare nella mia piccola città quasi nessuna, ma se avessi avuto un lavoro a tempo pieno le cose sarebbero state decisamente diverse. La dipendenza psicologica poi è appunto relativa alla psiche, è dunque fortemente soggettiva, influenzabile da cause ambientali e stili di vita, modelli culturali, forza di volontà ecc. ecc., il solo fatto che tu in 18 anni non l'abbia sviluppata non ha significato, inoltre ciò che conta  per la dipendenza, a mio parere, più che il tempo totale è la frequenza con cui si fuma, il modo in cui l'erba entra a far parte della tua vita, a diventare parte di essa e della tua routine.

Edited by shingen
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Io quando fumavo quotidianamente non riuscivo a fare niente senza pensare che sarebbe stato più divertente se fossi stato fatto. Quindi per la mia esperienza la dipendenza psicologica esiste eccome

Edited by Hosni
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Io quando fumavo quotidianamente non riuscivo a fare niente senza pensare che sarebbe stato più divertente se fossi fatto. Quindi per la mia esperienza la dipendenza psicologica esiste eccome

E per porre fine alla dipendenza è bastato fumare meno assiduamente o hai smesso definitivamente? 

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Poi smisi di fumare sigarette e mi venne automatico smettere anche con le canne per un pò

Hai fatto benissimo, anche a me piacerebbe non fumare più sigarette e continuare con le canne, magari con minore frequenza. Questa è decisamente la scelta più salutare e saggia.

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NamelessDreamer

 

 


Hai fatto benissimo, anche a me piacerebbe non fumare più sigarette e continuare con le canne, magari con minore frequenza. Questa è decisamente la scelta più salutare e saggia.


...e se la scelta più saggia fosse non fumare più nulla? Magari non farà tanto male, ma di certo non è acqua delle dolomiti :picknose:
Comunque sono favorevole alla liberalizzazione purché ci siano limitazioni e controlli rigorosi, soprattutto per quanto riguarda i minori...
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...e se la scelta più saggia fosse non fumare più nulla? Magari non farà tanto male, ma di certo non è acqua delle dolomiti :picknose:

Comunque sono favorevole alla liberalizzazione purché ci siano limitazioni e controlli rigorosi, soprattutto per quanto riguarda i minori...

Di certo ai polmoni non fa bene, essendo che chi fuma cannabis generalmente inspira maggiormente per assorbire più THC possibile e visto che una canna è generalmente più grossa di una sigaretta. Di sicuro però in proporzione si fumano normalmente molte più sigarette che canne, e se si fumasse erba con cadenza settimanale i danni sarebbero sicuramente meno di quelli che subisce il fumatore medio, il rischio di tumore molto basso (per non citare le teorie che ipotizzano poteri anti-tumorali del THC, non so quanto siano credibili). 

 

Non illudiamoci però di essere eterni. Non illudiamoci che un meteorite non potrebbe distruggere la nostra terra in questo momento, o che una macchina non potrebbe investirci domani mattina. Rispetto chi sceglie di vivere una vita molto salutare come chi no, ma si vive una volta sola e per poco tempo, per fortuna non si dura per sempre. Mi sento dunque giustificato se passo un po' del mio breve tempo facendo una cosa che mi piace tanto e mi estranea da tutto. Non ritengo che non fumare nulla sia la scelta più saggia per come sono fatto io per lo meno, ecco. 

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