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Non riesco a dirlo ai miei genitori


Caprichos

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Ciao a tutti. Ho questo piccolo grande problema che è la mia incapacità di parlare con i miei genitori della mia omosessualità. Forse sembrerà un topic strano, ma ho bisogno veramente di qualche consiglio per sbloccarmi. Spiego la situazione.

 

Ho 20 anni e ho sempre saputo di essere gay. Ho avuto una ragazza tra l'ultimo anno delle medie e il primo delle superiori (periodo di cui ricordo poco o nulla, sinceramente.. ho vaghi ricordi sul fatto che mi vedessi con questa ragazza ogni tanto, i miei sapevano di questa ragazza). 

Ammetto di essere stato un po' confuso riguardo cosa volesse dire che mi piacessero i ragazzi a quell'età, a 14 anni non si capiscano tante cose. Comunque sia, dal secondo superiore ho cominciato le mie prime esperienze gay, e non ho più smesso. Quell'anno avevo stretto un'amicizia molto intima con un ragazzo coetaneo della mia scuola, che poi sfociò in una relazione (o pseudo tale.. non mi dilungo nei particolari).

Da quell'anno in poi ho avuto solo storie con ragazzi, sia della mia scuola che non, e ora che ho finito il liceo sono dichiarato con tutti (ho cominciato a fare i miei coming out dal terzo ed è stata una strada in discesa). Ormai non c'è anima viva che non sappia che sono gay, attualmente sono fidanzato e metto le mie foto con il tipo su facebook (alcune abbastanza esplcite), e la diretta conseguenza di questa cosa è che i miei parenti, sono certo, sappiano della mia omosessualità. 

All'appello mancano solo mamma e papà. All'inizio nei miei piani era di parlare con loro ben prima di pasqua (ho cominciato a mettere le foto con il mio ragazzo su facebook a gennaio, ormai stiamo insieme da 7 mesi), solo che la situazione mi è sfuggita di mano. 

 

Il mio problema è che non capisco perché non riesco a parlare con loro. C'è qualcosa che mi blocca, e non capisco bene cosa sia. Ogni volta che vorrei mettermi a parlare con loro mi ritrovo in camera con la mente vuota, e quando mi alzo per parlarci comincio a sudare, mi prende una leggere tachicardia e a volte mi fa male la testa. Non parlo di questa cosa con i miei amici perché le compagnie sono in comune e non voglio che mio fratello sappia di questo, non abbiamo esattamente un bel rapporto (anche se con lui il coming out l'ho fatto alcuni anni fa). Il mio ragazzo non mi può aiutare, e tengo nascoste anche a lui queste reazioni che mi vengono quando provo a parlare con i miei. 

Non sono una persona molta coraggiosa, e ho un carattere debole, anche se faccio di tutto per cercare di migliorare, mi metto spesso in gioco, insomma quanto meno ci provo (ritengo sia una grande debolezza, oltre che un odioso difetto). 

 

Non ho idea di come la prenderanno i miei genitori, non è qualcosa che riesco a prevedere. Mamma è una casalinga, non ha amici e non fa alcun tipo di attività. Le sue uniche gioe siamo noi, i suoi figli. Papà lavora come un mulo, e spesso è di cattivo umore a causa dei pessimi rapporti che ha con (chiunque) parli.. Ha un brutto carattere per certe cose. Ha sempre cercato di essere un buon padre, credo, comunque non è mai riuscito a esserlo granché. La colpa non è solo sua. Sia mamma che papà sono i classici italiano pseudo cattolici che vanno in chiesa si e no due volte l'anno (ed è per lo più mamma che trascina papà alle messe di natale e di pasqua).. Non si capisce bene cosa pensano dell'omosessualità, e in famiglia sono il primo esponente.

 

E' venuto un racconto un po' lungo, forse sono prolisso. Ho scritto di getto, spero non sia un discorso troppo sconnesso.. E' servito anche come sfogo. Ho bisogno di qualche consiglio su come poter affrontare la questione con i miei, alla luce di questi fatti, se qualcuno ha usato qualche tecnica particolare o cose del genere.. Insomma qualsiasi cosa possa aiutarmi. dirglielo è diventata una necessità poiché l'estate si avvicina, e rivedremo presto molti parenti. Grazie a chi risponderà!

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io io non so cosa dire ... anche io non sn dichirato!

 

Però è già una bella cosa che tu abbia un ragazzo e che tutto sommato (per coraggio o per incoscenza) lo dica a tutti apertamente!!  I genitori si sa, sono un problema a volte!

 

.. la parola agli altri ..

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EmmaSophie

Per mia esperienza personale il Coming out è stata la cosa peggiore che potessi fare, ma considerata la tua situazione ti consiglio di farlo e al più presto! Considerato che tutti ormai lo sanno, quanto ci vorrà prima che in qualche modo i tuoi lo vengano a sapere? Sei stato "fortunato", anzi, che nessuno abbia ancora fatto la "spia"...

Non c'è un modo semplice per farlo, ma secondo me dovresti prenderli da parte e raccontargli tutto per filo e per segno dall'inizio, dalle tue prime esperienze... E sperare bene... In bocca al lupo!!

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o aspetti che lo vengono a sapere da altri o mandi loro una lettera in cui lo dici (o firmata o anonima  :maninlove:).

 

se la lettera è anonima potrebbero anche far finta di non avera ricevuta......

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Grazie per le risposte. Sono sicuro che mamma e papà non lo sanno perché abbiamo pochissimi rapporti con i parenti (con cui appunto parliamo solo in vacanza, perché ce li troviamo di fronte). A casa non porto mai nessuno, per una serie di motivi, quindi loro non sanno bene nemmeno con chi è che esco di frequente, e per loro la privacy è una cosa a cui tengono molto, sotto questo punto di vista sono stati ineccepibili. Insomma non c'è mai stata occasione che qualcuno potesse fare con loro la spia e che potessero venirlo a sapere dai parenti, quindi non è stata fortuna. Sapevo bene che l'unico da cui potevano venirlo a sapere sono io, almeno fino alla partenza per le vacanze. 

Spesso mia madre ancora mi chiede se ho la ragazza (a fronte dell'aumento delle uscite dopo che mi sono fidanzato), e ultimamente il discorso sta uscendo in maniera più frequente.

 

Se sospettassi che ne sono a conoscenza veramente il passo sarebbe molto semplice, purtroppo sono certo che non ne hanno la minima idea (potrei sempre sbagliare.. ma allora perché chiedermi di continuo se ho la ragazza?). Scrivergli una lettera firmata non è una cosa che farei a cuor leggero, preferisco che io sia presente quando lo vengono a sapere. Quindi scarto anche l'idea della lettera anonima (che in verità sarebbe anche un po' inquietante). 

 

Io temo proprio che si riveli la cosa peggiore che possa fare! Veramente non vorrei che poi cominci una curva discendente che rovini i rapporti che ho con i miei (e che i miei fratelli hanno con loro), anche se immagino che all'inizio sarà così. Spero solo in un recupero veloce, ammesso e non concesso che io riesca a parlarci 

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Anch'io ho avuto le mie prime esperienze gay e il mio primo ragazzo a partire dalla seconda superiore, a quel punto è stato un effetto valanga e nel giro di poco tempo non ho più nascosto la mia omosessualità a nessuno. In questo le nostre storie si assomigliano molto.

Come ho fatto con i miei? Il mio primo ragazzo girava ogni tanto per casa e, un bel giorno, lo presentai a mia madre come "il mio ragazzo". Poi, insieme a lei, ne abbiamo parlato con papà. Questa strategia è una FOLLIA e non te la consiglio affatto ... io feci così perchè ero ragionevolmente certo che mia madre non avrebbe reagito in modo da mettere in imbarazzo il mio ragazzo, sapevo che la sua sensibilità non glielo avrebbe consentito, nonostante la sorpresa. Tu non sai prevedere la reazione dei tuoi ... Da come li descrivi, potrebbero farti passare dei brutti momenti ...

 

Ma tu lavori o studi ancora?

 

Diciamo una cosa: venirlo a sapere dagli altri, conoscenti o parenti, è umiliante e fa passare l'idea che non ti fidi di loro ...

 

Non so ... un'idea potrebbe essere quella di sfruttare la fatidica domanda "Hai la ragazza?" per rispondere "No, ho il ragazzo ..."

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Io studio, sto finendo il primo anno di unviersità di una laurea triennale.. Per quanto possano reagire male non credo che mi caccerebbero di casa. Quello proprio no. 

 

Anche se sono abbastanza sicuro che il mio ragazzo piacerà ai miei genitori, sono d'accordo con te che è una follia una cosa del genere! So bene che venirlo a sapere da altri è brutto, e non voglio che succeda questo, d'altronde la colpa non è unicamente mia. Cerco di non pensarci ma tant'è.. Quando uno fa un figlio dovrebbe mettere in conto tutte le possibilità, al di la delle proprie convinzioni personali (capisco ma non giustifico che questa possibilità potesse non essergli proprio venuta in mente). Complimenti a te che sei riuscito a farlo in questo modo, penso sia un po' il "co perfetto" che tutti vorrebbero avere xP Almeno è il mio xD

 

Comunque in realtà non so nemmeno quale sia il modo migliore per dirlo ai miei. Quando farò coming out dovrò accennare al fatto che ho un fidanzato? Spesso ho pensato che dirgli che ho il ragazzo potrebbe essere il modo più semplice (e indubbiamente lo è) per fare co, perché questo tipo di situazione è molto frequente.. Ma poi mi chiedo come reagirebbero e se forse non sarebbe meglio dirgli prima che sono gay e, dopo un po', fare accenni al fidanzato (comunque se non sono completamente stupidi lo capiranno da soli.. Considerando che negli ultimi sette mesi sono sempre uscito una sera si e una no, cosa che prima non facevo).

Anche portarlo a casa non so se è una buona idea.. Lui è più grande di me di sei anni (anche se dimostra meno degli anni che ha), lavora, e quindi farebbe scattare subito la molla del sospetto dei miei, e presentarlo come amico mi sembrerebbe veramente eccessivamente ipocrita :S

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Mah, la mia storia anche è simile alla tua, e capisco un po' le tue paure! Però sono convinto che se stessi con una persona che amo fare CO con i miei sarebbe di gran lunga più facile! Dimostra loro che sei felice, che puoi essere felice con un ragazzo al tuo fianco e che questo non cambia assolutamente nulla nei loro confronti :) Buona fortuna :)

Edited by Cris
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Ciao :D capisco le paure che hai e il tuo punto di vista, perché fino ad un anno fa erano quasi le stesse che avevo anch'io, sul dirlo o non dirlo ai miei genitori. Stavo con un ragazzo da poco, molto meno di te, ma volevo vivere la cosa alla luce del sole e non mentire ai miei su dove andassi o con chi uscissi, perché ho sempre avuto un rapporto molto confidenziale con loro, anche riguardo alle amicizie. Inoltre, volevo proprio dirglielo perché volevo che mi conoscessero finalmente a 360° e volevo anche renderli partecipi della mia felicità in quel momento, dato che per me era la prima esperienza di fidanzamento serio, e la prima volta che ero innamorato.

Io ho fatto così. l'ho detto prima a mia mamma, a voce, un giorno dopo pranzo, con presente mia sorella che sapeva già da un anno di me, e mi ha sempre sostenuto. A mia mamma dissi: "Ti devo raccontare una novità...mi sto vedendo con una persona nuova, mi piace moltissimo e non sono mai stato così bene con una persona prima". Mia mamma mi risponde: "Bene, e chi è questa ragazza?" Allora io un po' impaurito, ma deciso, le rispondo: "Non è una ragazza, è un ragazzo..." e lei continua un po' spaesata: "Un ragazzo? E perché un ragazzo?". E io concludo: "Perché mamma, mi piacciono i ragazzi, da sempre". Lei all'inizio è rimasta un po' spaesata e non l'ha presa troppo bene, ma non era arrabbiata con me, o altro. Era solo che non se lo aspettava minimamente. E poi era ancora più impaurita della reazione possibile che potesse avere mio padre, perché l'avevo informata che volevo dirlo anche  a lui a breve. Anche io ero molto impaurito dalla reazione di mio padre, perché a vederlo e a sentire i suoi discorsi, non credevo proprio fosse un gay-friendly xD allora per dirlo a lui, ho deciso di scrivere una lettera a mano firmata, perché avevo paura che a voce saremmo finiti col litigare, perché quando discutiamo, entrambi siamo caratteri forti, e vogliamo avere l'ultima parola...con la lettera invece lui poteva leggere tutto ciò che avevo da dirgli senza interrompermi, e poi al massimo mi dicevo, litigheremo dopo quando ne parleremo a voce xD allora con molta ansia, gli consegnai questa lettera dicendogli di leggerla attentamente perché era molto importante, e che poi per qualsiasi cosa, ne avremmo parlato insieme. Poi uscii, e al mio ritorno, dopo un paio d'ore, ero agitatissimo e ansioso, e mia madre ancora di più, pensava mi ricordo: "Ecco che gli facciamo venire un infarto xD". Invece al mio arrivo, mio padre era di un'espressione che più sereno non si poteva avere, e non fece altro che abbracciarmi e dirmi che l'importante è che ero felice io, e che quella lettera con quelle parole erano il regalo più bello che avesse ricevuto in vita sua, e che l'avrebbe conservata gelosamente per sempre. E che, se in quel momento avevo anche trovato un ragazzo che mi rendesse felice, era ancora più una bella notizia :)

Quindi questo per dirti: le persone non finiscono mai di sorprenderci, quando meno ce lo aspettiamo ;) dopo poco tempo i miei hanno conosciuto il mio ragazzo (ora è un'ex purtroppo), e negli otto mesi che siamo stati fidanzati, l'hanno accolto benissimo a casa nostra, lo vedevano spesso e ci parlavano tranquillamente, come se fosse una persona che c'era stata da sempre :)

Quindi, se senti tanto la voglia di parlare di te con i tuoi, vuol dire che è arrivato il momento credo...troverai tu il modo più giusto per la tua situazione, e vedrai che, anche se all'inizio ci sarà un po' di imbarazzo, o anche un po' di incertezza o anche delusione perché no, poi con un po' di tempo sarà la cosa più normale del mondo, e anche tu ti sentirai benissimo, di sicuro più vicino a loro e loro a te. In bocca al lupo :D

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E che, se in quel momento avevo anche trovato un ragazzo che mi rendesse felice, era ancora più una bella notizia :)

 

Anche nel mio caso erano contenti che avessi un ragazzo.

Anche il fatto di conoscerlo, di vedere che era un ragazzo come me, come tanti ...

il fatto di vederci insieme e di constatare che non c'era poi niente di tanto strano ha aiutato parecchio ...

Poi è vero che ognuno reagisce a suo modo, i miei sono sempre stati persone aperte e ragionevoli, non tutti sono così ...

 

@brandon88 Bellissima la reazione di tuo padre ;-)

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Anche il fatto di conoscerlo, di vedere che era un ragazzo come me, come tanti ...
il fatto di vederci insieme e di constatare che non c'era poi niente di tanto strano ha aiutato parecchio ...

 

Condivido in pieno queste tue parole @wasabi :D spesso i genitori e gli amici, e le persone in generale, essendo lontani dal mondo gay, hanno un'immagine stereotipata negativamente del ragazzo omosessuale, come se debba essere per forza effemminato, o che debba girare truccato e con i tacchi a spillo xD quando invece vedono che la maggior parte non sono altro che ragazzi come tanti, normali, si aprono e rivalutano la loro posizione ideologica in merito ;) personalmente, quando non ero dichiarato con nessuno credevo che le persone che mi circondavano fossero tutte omofobe, perché a volte da più piccoli, anche con amici, si parlava di queste cose, e c'era sempre qualche battutina sui gay...invece ho notato che quando mi sono aperto, e hanno visto che "tra loro c'era un gay xD" tutti mi hanno accettato benissimo, perché hanno visto che "gay" non vuol dire fenomeno da baraccone imbarazzante e visibile nel raggio di 100 km, ma semplicemente può esserlo un loro amico (o una loro amica) che parla, agisce, vive e ama proprio come loro :) 

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Pensa che l'unica persona gay che i miei genitori avessero conosciuto da vicino (prima di sapere di me) era un amico d'infanzia di mio padre,

morto suicida dopo aver scoperto di avere l'AIDS ...

 

Un po' di preoccupazione nei loro occhi si leggeva, quando ho fatto CO con loro.

 

Però ricordo una frase di mio padre che rimarrà per sempre scolpita nella mia mente,

non la disse a caldo su due piedi, ma subito la sera stessa, a cena:

 

"Voglio che ti ricordi una cosa, non permettere mai a nessuno di mancarti di rispetto, 

non permetterlo neanche a me, non permetterlo a chiunque incontri sulla tua strada.

Soprattutto, sii sempre tu il primo a rispettare te stesso e la tua dignità di persona".

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Che bella frase :) sicuramente tuo padre dev'essere una gran brava persona, lo dimostra il fatto che formulare un pensiero così, dopo aver saputo di te, e con il precedente del suo amico morto a causa di una brutta malattia, denota di sicuro molta sensibilità. Dai non ci possiamo lamentare, abbiamo due bravi papà xD e soprattutto l'ultima frase, quella del "rispettare te stesso", mi piace molto, perchè spesso noi ci preoccupiamo di farci rispettare dagli altri ecc ecc, ma a volte siamo i primi a mancarci di rispetto da soli, svilendo la nostra dignità. Prima bisogna rispettarci noi, e se ci rispettiamo da soli, gli altri credo lo faranno di conseguenza :)

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ma a volte siamo i primi a mancarci di rispetto da soli, svilendo la nostra dignità. Prima bisogna rispettarci noi, e se ci rispettiamo da soli, gli altri credo lo faranno di conseguenza :)

 

Credimi, io ho fatto di questa frase una mia massima di vita, ho cercato di interiorizzarla parecchio.

Questo è stato possibile anche (e forse soprattutto) perchè i miei hanno sempre mostrato grande rispetto per me e per le mie scelte, quindi ho imparato a pretendere lo stesso trattamento da chi mi circonda (anche a costo di sembrare a volte un po' testa di caxxo ...).

 

Sì, mio padre è molto sensibile,

poi è ovvio che i genitori si preoccupino (più o meno)  sempre per il futuro dei figli,

quindi più si riesce a tranquillizzarli e mostrare loro che "va tutto bene", più il percorso è in discesa.

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i miei hanno sempre mostrato grande rispetto per me e per le mie scelte, quindi ho imparato a pretendere lo stesso trattamento da chi mi circonda (anche a costo di sembrare a volte un po' testa di caxxo ...).

 

Per me è stato sempre lo stesso :D ho avuto la fortuna di essere sempre rispettato da loro, e pretendo lo stesso dagli altri, perchè il rispetto sta alla base di qualsiasi rapporto. E se per ottenerlo bisogna essere un po' teste di caxxo, dico sempre:"Quando ci vuole, ci vuole xD"

 

 

 


quindi più si riesce a tranquillizzarli e mostrare loro che "va tutto bene", più il percorso è in discesa.
è tutto qui il segreto del successo :D
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A me non sembra male l'idea della lettera.
Insomma, quello che ti blocca potrebbe essere semplice paura, ma ormai il passo mi sembra inevitabile perché sei dichiarato con mezzo mondo. Quindi, anche se ora non ti sembra il modo migliore (ma c'è poi sempre un modo migliore? e dobbiamo sentirci in colpa se non lo troviamo? XD), forse un co più 'distanziato' ti può aiutare; una lettera, ma ho visto anche chi ha fatto un video su youtube, o il ragazzo militare americano che ha fatto co con una telefonata a suo padre il giorno che hanno revocato il DADT...
Tanto, tempo per discutere e vedere dal vivo le loro reazioni ce ne sarà.
E in fondo, non conta molto come lo si fa, la cosa importante è farlo ^^

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Ho fatto coming out più o meno alla tua età. Nel mio caso è tutto inverso, lo sanno praticamente solo i miei genitori, ma, al di là di questo, credo che il modo migliore per affrontare la cosa sia sentire delle esperienze concrete. Credo che la mia situazione possa più o meno equivalere alla tua, nessun sospetto, genitori genericamente omofobi, diciamo come l'italiano medio, io ho un carattere insicuro. Il coming out è stato l'unico episodio in vita mia in cui mi sia lasciato sopraffare dalle emozioni, e con questo non dico piangere, proprio non riuscire a gestire intelligentemente il corpo: viso arrossato, tachicardia, respiro affannoso, non riuscire ad emettere parola. L'esperienza è decisamente catartica, il sollievo che ne consegue è direttamente proporzionale all'angoscia della dichiarazione, ci si sente svuotati. Data questa base, e avendo io programmato altri coming out con parenti ben più reticenti verso l'omosessualità (e con tutti gli amici), credo che si possa stilare qualche consiglio pratico: 1) meglio un coming out unico, ma se proprio vuoi iniziare con un solo genitore, penso sia meglio la madre 2) non fare assolutamente annunci del tipo: "mamma, papà, devo dirvi una cosa", questi pochi secondi ti manderanno nel panico, continuare con il "sono gay" sarà un'impresa erculea, meglio il classico, ex abrupto "mamma, papà, sono gay" e finitela lì 3) non tartassarli di domande, se stanno in silenzio, se appaiono rattristati, o al peggio violenti (verso cose, non penserei mai verso il proprio figlio) lasciali stare, devono elaborale il loro (putativo) lutto; questo nella situazione peggiore, e presumo anche rara, nella maggior parte dei casi, per quanto ho letto nel forum, ti abbraccerrano ( i miei hanno mantenuto un momentaneo distacco, niente esternazioni fisiche d'affetto, solo sostegno verbale, ma d'altra parte nemmeno ira o pianti da tragedia greca) 4) sarei cauto sul parlare del ragazzo, lascia che siano loro a chiedertelo, e ricorda sempre che i genitori tendono a idealizzare ogni cosa del figlio, in particolar modo le relazioni amorose, il che risulta agevole per quelle etero, già qualificarsi come gay è traumatizzante, meglio non dargli modo di concretizzarne le implicazioni sul momento.

 

Questo approccio cauto e pessimista è legato solo al fatto che non si possono prevedere le conseguenze del coming out, ma complessivamente, fattolo, non sembra poi un macigno irremovibile. Tornassi indietro lo farei a 15 anni

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Lucky.Walker

Dai come base non è male! Chi è dei due il più "sveglio"? Io parlai prima con mio padre, poi con mia madre, poi con mia sorella (il contrario di quello che fa la gente solitamente). Fai così, magari quando esce l'argomento, comincia a cheidergli cosa pensano dei diritti gay, queste cose qua. Se tuo padre viene "trascinato" a messa, significa che  tanto cattolico non è (nemmeno in versione pseudo), e magari ci va solo per non offendere tua madre, eventualmente i nonni ecc.
comunque è una cosa che ci tocca... ora che pensi lo sappiano anche i parenti, allora non hai scampo! Meglio che lo fai ora... rischi che lo vengano a sapere da altri, e magari venendolo a sapere da terze persone traviserebbero la cosa! NOn penserebbero semplicemente che hai un ragazzo e ti piacciono i maschi, ma che magari frequenti postacci, ti travesti e ti ubriachi in locali gay per scambisti (ti sto interpretando il pensiero dell'Italiano medio). Invece se glielo dici tu, gli fai: "Mamma (o papà), sono gay, e sono una persona perfettamente normale. Quello che provo per i ragazzi non è una semplice voglia sessuale, ma anche dei sentimenti, come gli etero per le donne"

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Grazie a tutti per le risposte!

 

 

 


Dimostra loro che sei felice, che puoi essere felice con un ragazzo al tuo fianco e che questo non cambia assolutamente nulla nei loro confronti :)

E' quello che proverò a fare quando arriverà il momento.. ma temo che sarò troppo agitato! Purtroppo a casa c'è sempre qualche problema, io in realtà speravo di trovare loro in un momento di relax piuttosto che essere io quello rilassato e felice! 

 

 

 


In bocca al lupo

Crepi :P è una bellissima storia, spero veramente che anche a me vada più o meno così! Sulla lettera ho ancora qualche dubbio.. Ci devo pensare su. Non mi sembra il modo migliore per dirglielo, per le dinamiche ci sono in famiglia.. Meglio un faccia a faccia diretto, sono abbastanza sicuro. 

 

 

 


4) sarei cauto sul parlare del ragazzo, lascia che siano loro a chiedertelo, e ricorda sempre che i genitori tendono a idealizzare ogni cosa del figlio, in particolar modo le relazioni amorose, il che risulta agevole per quelle etero, già qualificarsi come gay è traumatizzante, meglio non dargli modo di concretizzarne le implicazioni sul momento.

Era proprio questo che pensavo quando dicevo di avere delle perplessità sul parlargli o meno del mio fidanzato. Avevo in mente di parlare con tutti e due contemporaneamente, senza preferire l'uno all'altra, e dubito che mi abbracceranno xD Non sono i tipi. Terrò bene a mente i quattro punti, mi sembrano degli ottimi consigli!! Grazie!

 

 

 


Fai così, magari quando esce l'argomento, comincia a cheidergli cosa pensano dei diritti gay, queste cose qua.

In realtà di possibilità ne ho avute fin troppe.. Ho più o meno sempre evitato di parlarne in maniera schietta, non mi sono mai sentito abbastanza sicuro (con loro). Comunque tra i due il più sveglio per queste cose è sicuramente papà (immagino che qualcosa abbia intuito.. oggi l'ho trovato sul mio pc a cercare di aprire la mia foto del profilo di facebook). Per mamma sarà un trauma..

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è una bellissima storia, spero veramente che anche a me vada più o meno così! Sulla lettera ho ancora qualche dubbio.. Ci devo pensare su. Non mi sembra il modo migliore per dirglielo, per le dinamiche ci sono in famiglia.. Meglio un faccia a faccia diretto, sono abbastanza sicuro. 
te lo auguro veramente ;) e sono anche sicuro che saprai trovare il modo migliore per affrontare l'argomento, conoscendo chi hai di fronte. Vedrai che andrà bene alla fine :)
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Lucky.Walker

Potevi cominciare con il chiedergli perchè stesse facendo quello, come mai stesse controllando la tua foto del profilo di FB! E da lì magari partire...

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Ehi!  

Non so se hai avuto già occasione di parlare di tutto questo con i tuoi. In ogni modo ti racconto la mia storia o meglio ti dico cosa farei al posto tuo dato che due o tre settimane fa ero nella tua stessa posizione!

 

 

L'estate scorsa ho conosciuto un ragazzo, N. Allora io non avevo avuto esperienze particolari, ero certo della mia omosessualità ma comunque la credevo una cosa che potessi accantonare e mettere da parte. Questo ragazzo mi ha confessato una sera di punto in bianco che era gay. Non ti dico che emozione ho provato (era il primo ragazzo gay che conoscevo!!! mi si era aperto un mondo)... fatto sta che finita la vacanza io sono tornato nella mia città e lui nella sua. Nonostante la distanza abbiamo deciso di approfondire il rapporto e dopo un po' di settimane e di incontri ci siamo fidanzati. Inevitabilmente questo mi ha cambiato molto: se prima riuscivo a mettere da parte la mia sessualità, ora questa prorompeva nella mia vita, infatti ci incontravamo spesso, ma siccome io non avevo detto ancora a nessuno del fatto che fossi gay (tanto meno ai miei genitori!!!) ci siamo visti ogni volta fuori casa, per le strade meno popolate. verso ottobre ho fatto CO con una mia amica: l'ha presa molto bene e finalmente potevo parlare di ciò che mi era successo fino ad allora con qualcuno. più avanti decisi di dirlo a mio fratello (il quale ha reagito malissimo e per due o tre settimane non ci siamo parlati. Mi aveva urlato contro che si vergognava di me e che ero lo schifo della famiglia... blaaaaablabla...).

Insomma ho passato l'inverno vivendo la relazione con il mio ragazzo di nascosto e confidandomi quando potevo con la mia amica. Arrivati a qualche settimana fa la mia situazione era insostenibile. Non ce la facevo più, dovevo sempre tenere tutto dentro perchè non ce la facevo a dirlo ai miei genitori!!! Le ho immaginate tutte: credevo mi avrebbero sbattuto fuori di casa, che mi avrebbero mandato in un manicomio e cose del genere. Io però stavo davvero male a tenermi tutto dentro. Stavo davvero molto male e avevo realizzato che se continuavo così avrei solo fatto del male a me stesso. 

Un giorno sono andato in cucina, ho detto a mia mamma di sedersi e che le dovevo parlare (lei ormai da un po' di giorni vedeva che qualcosa andava storto..) e le ho detto più o meno queste parole:

 

"mamma ti devo parlare, è una cosa che tengo dentro da troppo tempo, e se continuo a trattenerla prima o poi mi faccio male seriamente." lei annuiva e mi guardava tranquilla dicendomi "ok... dai vai avanti"... e così ho preso un respiro, ho alzato lo sguardo verso di lei e le ho detto "sono gay". Lei ha continuato a guardarmi sorridendo e io sono scoppiato a piangere: in quelle lacrime liberavo tutto il silenzio tenuto, tutte le paure e le preoccupazione che ho avuto fino ad allora". Lei mi ha abbracciato e da li abbiamo iniziato a parlarne tranquillamente. Lei faceva qualche domanda e io rispondevo. Di li a pochi giorni io sono andato al mare e al mio ritorno mia mamma aveva detto di me a mio padre. Quando l'ho saputo mi era venuto un colpo!!!! Ho sempre visto mio padre come una persona chiusa, burbera e scontrosa e immaginavo che quando avrebbe saputo di me mi avrebbe sparato in faccia un colpo di doppietta!!! in realtà lui aveva già dei sospetti e quando mia madre ha confermato lui ha reagito molto tranquillamente! ne abbiamo parlato anche con lui e ora tutto si è risolto.

 

NB i miei genitori sono identici ai tuoi, mia madre qualche amica ce l'ha ma comunque passa molto tempo in casa, mio padre invece è un pazzo, lavora 12 ore al giorno e torna a casa stanco distrutto e arrabbiato.

 

 

Credevo sempre l'avrebbero presa male ma non è stato così!!! Sono i tuoi genitori!!! Se ti hanno voluto bene sino ad ora te ne vorranno ancora! Magari subito saranno dispiaciuti ma poi tutto passa! 

 

io ormai non resistevo più e mi sono buttato, fallo anche tu! Restare nel dubbio perenne, nella preoccupazione più totale non fa che logorarti! Dacci un taglio, agisci e vedi come va! Se reagiranno male pazienza!! Col tempo se ne faranno una ragione!!! :) e abbi fiducia nei tuoi!! :) io li ho davvero sottovalutati :)

 

 

 

Spero questa storia possa darti coraggio (anche io credevo di non farcela ma poi hai visto no?)

 

 

 

Dimmi poi se ci sono sviluppi!!! :)

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