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Libertà o menzogna?


AlanTuring

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AlanTuring

La questione che mi tormenta inizia quando decido di rivelare ai miei genitori la mia omosessualità. Loro mi rivelano non solo che lo sospettavano ma che anzi ne erano certi da sempre, per tantissime ragioni. E che mi vogliono bene, e che mi accettano per quello che sono. Solo che poi abbiamo avuto una discussione concitata sull'opportunità di dirlo in giro.

Io vivo in un piccolo paese e basterebbe soltanto iniziare a dirlo in giro che in una giornata già lo saprebbero tutti. 

Io ho la fama di bravo ragazzo, "il più bravo del paese". Per questo io pensavo di poter usare questo aspetto in mio vantaggio: non posso diventare all'improvviso il diavolo! Però i miei genitori mi hanno sbattuto in faccia l'evidenza: la gente ha la memoria molto corta e un'ignoranza smisurata. Sarei "ha visto Alan? E pensare che era un bravo ragazzo! Che gli sarà preso? L'avevo sempre detto che era un tipo strano!" Fermerebbero mamma per strada sgridandola "ma tu che lavori con i matti, perché non gli dai una pasticca??" Mamma e papà hanno sottolineato molte volte che io verrei lapidato, anche pubblicamente, da battute volgari e cattiverie gratuite. Senza la possibilità di essere difeso, nemmeno dai miei genitori, perché ogni frase potrebbe peggiorare la situazione. Ma il problema più grande è il resto della mia famiglia: mentre i miei nonni paterni sono troppo vecchi per andarmi contro in maniera cattiva, i nonni materni lo farebbero. E mio zio materno mi rinnegherebbe come nipote, e forse rinnegherebbe anche mamma come sorella. Rivelarmi vorrebbe dire in primo luogo rompere i ponti con loro. E non c'è bisogno di farlo, visto che non ho nemmeno un fidanzato(anzi, non ho ancora baciato un uomo). Inoltre i miei genitori mi hanno raccontato un caso di pochi anni fa, di cui io non ero a conoscenza, a prova delle loro affermazioni.

 

Io non so che pensare. Ciò che mi hanno detto i miei genitori preoccupati(sia chiaro, loro hanno chiarito che la vita è la mia e decido io e loro mi vorranno bene comunque) è dannatamente vero. E' innegabile che sia vero. Solo che loro non capiscono fino in fondo le mie sensazioni: mamma ha paragonato il CO con "non capisco che esigenza hanno i gay, tipo Tiziano Ferro, a rivelarsi...è come se io dicessi come mi piace fare l'amore alla gente, ma che gli importa alla gente?" Non capiscono, perché non sanno il senso di libertà che ho provato quando ho iniziato a dirlo alle prime persone(tutte senza contatti con i miei compaesani e tutte fidate). 

Io non voglio vivere così. Che senso ha vivere nella menzogna, senza essere fieri di se stessi, senza vivere le proprie battaglie? E' contro tutti i miei principi, contro i miei ideali, contro i miei esempi di vita. La gente muore per le proprie idee e per la libertà, e io devo nascondermi per non litigare?

Solo che non sono pronto a subire quello che avverrà, perché sono una persona molto sola e con pochi amici. E soprattutto non voglio esporre i miei genitori alla gogna, non voglio che i nonni e zio tolgano il saluto a mamma.

Cosa ne pensate?

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Non capisco questà tua necessità impulsiva di fare questo CO apertamente, non devi sbandierare la tua omosessualità, ora che l'hai detto alle persone più importanti (ovvero tua mamma e tuo papà) puoi vivere tranquillamente e successivamente a piccoli passi estenderai la notizia a tutti i tuoi familiari...

Secondo me ha ragione tua madre... tienitelo per te fino a quando non ne sarai pienamente sicuro di dirlo a chiunque tu voglia farlo sapere e non tormentarti perchè un gruppo di paesani ignoranti possano dire cose che alla fine non contano niente... 

Il consiglio che ti posso dare non sarà il migliore;: pertanto sei libero di fare quello che ti pare e che senti di voler fare, te ne devi fregare di quello che pensavo gli altri...

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Hinzelmann

Ha sbagliato tua madre a svalutare il CO e - fra l'altro - facendolo

si contraddice in modo clamoroso: se alla gente non fregasse niente

veramente, non ci sarebbe neanche niente da temere...ed invece lei

ti ha prospettato una serie di conseguenze negative.

 

Quindi evidentemente alla gente importa...ed importa anche a tua

madre per i rapporti familiari che ha tirato in ballo.

 

Sbagliatissimo squalificare il CO di un personaggio pubblico, perchè

costituisce un esempio positivo per tutta la società. 

 

Chiaro che dirlo in un piccolo paese ad uno significa dirlo a tutti

quindi magari hanno fatto bene a frenare un minimo il tuo entusiasmo

e farti valutare ANCHE i rischi di conseguenze negative.

 

In prospettiva però se non lasci il paese...non poterlo dire a nessuno

significa inevitabilmente nascondersi a tutti e comporta una serie di

autocensure ( non portare a casa un fidanzato etc. ) tali da condizionarti

la vita.

 

Puoi aspettare...magari, ma tenendo fermo l'obiettivo 

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Spiega a tua madre che non è "come dire che le piace fare l'amore".

Chiedile piuttosto se riuscirebbe a vivere fingendosi zitella tutta la vita

e andando a trovare tuo padre di nascosto nei week end,

come se fosse sposato con un'altra (e magari lo è davvero).

 

Detto questo, Hinzelmann mi ha preceduto.

Se la situazione è così pesante, devi andare via.

Valuta quando e valuta come, ma sarà la tua strada.

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Dipende quali sono le tue prospettive. Se vuoi passare l'intera tua esistenza in paese credo che alla lunga non potresti fare a meno di fare CO.

Per il resto sono completamente d'accordo con quello che ti ha detto Hinze.

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Quoto @ . Vivi in un paesino, per sentirti libero dovresti fare CO almeno con quelle persone che frequenti di più, ma le persone non sono angeli caduti in terra, quindi la voce girerà e lo sapranno tutti, dato che da quello che ho capito è proprio un piccolo paese. Quindi, se dovrai andare in università prendi e vai in un'altra città, o se sei più grande comincia a capire se andresti a vivere da qualche altra parte, o se vuoi restare li a discapito della tua libertà. 

Per quanto riguarda la frase che ha detto tua mamma, si ha svalutato il CO, ma non può capire che significa, non può capire che in una società come la nostra è necessario fare chiarezza con gli altri su chi si è e sulla sessualità, per avere come risultato anche una chiarezza con noi stessi.

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beh credo che tu debba aspettare a far co..perlomeno non con tutti..la tua famiglia lo sa e ti accetta ed è già molto..

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@AlanTuring

m...vediamo.

Secondo me tu non devi nasconderti né fare CO col fruttivendolo del paese.

Voglio dire, che significa "dirlo in giro"?

Se i tuoi l'han presa bene...insomma, che cazzo gliene frega se anche qualcuno in giro "sparlerà"?

Mi pare che le preoccupazioni dei tuoi siano legate alla possibilità che qualcuno

dopo aver saputo che sei gay, possa mancarti di rispetto.

 

Ma insomma, mi pare che se intendi parlarne a qualche tuo amico/a dovresti farlo...

le voci gireranno, ma chissenefrega.

Insomma, sei gay, mica devi nascondere una brutta cosa.

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che fai nella vita ? studi, lavori, sei disoccupato ?

 

se tra un anno ad esempio lasci il paese per studiare da un'altra parte alla fine puoi aspettare ancora un po' col CO pubblico hai già lasciato il paese.

 

tra qualche anno inoltre anche la mentalità nei paesini cambierà un po' quando anche l'italia avrà una legge che tutela le coppie gay. 

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Non capisco questà tua necessità impulsiva di fare questo CO apertamente, non devi sbandierare la tua omosessualità, ora che l'hai detto alle persone più importanti (ovvero tua mamma e tuo papà) puoi vivere tranquillamente e successivamente a piccoli passi estenderai la notizia a tutti i tuoi familiari...

Secondo me ha ragione tua madre... tienitelo per te fino a quando non ne sarai pienamente sicuro di dirlo a chiunque tu voglia farlo sapere e non tormentarti perchè un gruppo di paesani ignoranti possano dire cose che alla fine non contano niente... 

Il consiglio che ti posso dare non sarà il migliore;: pertanto sei libero di fare quello che ti pare e che senti di voler fare, te ne devi fregare di quello che pensavo gli altri...

 

 

 

Quoto e sottoscrivo tutto: lo hai detto alla tua famiglia (che ha accettato senza problemi la novità), lo puoi dire ai tuoi amici piu' cari se vuoi (anzi è bello farlo)...ma dirlo a parenti omofobi dei quali non te ne frega niente, e a conoscenti quali sono i burini tuoi compaesani, non avrebbe la benchè minima utilità.

 

 

 

 

 

 

In prospettiva però se non lasci il paese...non poterlo dire a nessuno

significa inevitabilmente nascondersi a tutti e comporta una serie di

autocensure ( non portare a casa un fidanzato etc. ) tali da condizionarti

la vita.

 

 

Non è proprio cosi'; io per un periodo ho vissuto in un paese, ma, pur non mettendo i bandi col salumiere e col fruttivendolo, non ho mai rinunciato ad avere una vita privata: i miei fidanzati sono sempre venuti a casa mia, senza sentire l'esigenza di dare spiegazioni al paese su chi quelle persone fossero per me.

In definitiva, non dirlo ai quattro venti non equivale affatto a modificare la propria vita e a fingere di essere etero.

Edited by ben81
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i tuoi genitori ti hanno accettato, ma ponendo dei chiari limiti: ti hanno prospettato un'accettazione "privata", che ti darà alcune possibilità (ad esempio portare a casa il tuo ragazzo) ma non garantisce una tua difesa agli occhi degli altri parenti o del resto del paese

comunque la loro accettazione è un fatto positivo, è un bicchiere mezzo pieno: frena la tua impulsività, se mai ci fosse, e prenditi del tempo per studiare la situazione

se anche tu dovessi arrivare alla conclusione che non è opportuno fare CO in paese e che questo genererebbe solo diffusa ostilità, muoviti per andar via il prima possibile

Edited by conrad65
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Il  punto e' che  lui non non ha alcun obbligo di difendersi e/o dire ai paesani che è gay e che i ragazzi che frequenta sono  gay.  Nel caso ci fosse qualcuno davvero sfacciato da fare domande inopportune basterebbe rispondergli come merita (ovvero dicendogli di farsi  cazzi suoi) e,  e rimetterlo al proprio posto.  Voi quando vi chiedono quanto guadagnate (esempio perfetto di domanda inopportuna) vi sentite in obbligo di rispondere?  Ecco,  per eventuali domande che i paesani potrebbero fargli (ma nemmeno e' detto che cio' avvenga) sarebbe lo stesso. 

Edited by ben81
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Perché è chiaro che quando rispondi "sono cazzi miei"

si accende un enorme lampeggiante con la scritta "GAY!"

sopra la tua testa e il apesino mormora finché non hai tre figli.

 

Dichiararsi al paesello può essere un'impresa titanica,

più difficile di andare a vivere altrove.

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non penso che il suo dubbio sia se annunciarlo o meno alla festa del santo di paese con tanto di fanfara, ma se sentirsi libero di dirlo alle persone vicine (amici) col rischio che poi diventi di opinione pubblica, perche' alla fine anche gli amici intimi sparlano...

 

pragmaticamente mi farei il conto dei pro e dei contro in attesa poi di cambiare ambiente, non so quanto ti preoccupi perdere la parola dello zio materno o la fama da bravo ragazzo...
 


 

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Perché è chiaro che quando rispondi "sono cazzi miei"

si accende un enorme lampeggiante con la scritta "GAY!"

sopra la tua testa e il apesino mormora finché non hai tre figli.

 

Dichiararsi al paesello può essere un'impresa titanica,

più difficile di andare a vivere altrove.

 

 

Si ma ripeto, un conto sono le illazioni (che non sono comunque certezze) che i paesani potrebbero fare (sticazzi), un conto è il sentirsi in dovere di raccontare una parte della propria vita a gente inutile ed innecessaria, con la quale si hanno rapporti minimi, che quasi sempre si limitano al saluto di cortesia...non c'è alcun dovere in tal senso, anzi, hanno ragione i genitori a sconsigliare una tale inutile scelta.

Io comunque ripeto, nella mia esperienza di qualche anni di vita in un buco di paese, pur non essendo out col popolo intero ma solo coi miei familiari stretti e con i miei Amici, non mi sono mai privato di portare a casa i miei ragazzi o di uscire con un ragazzo del paese che era effemminato. Ma, al contempo, non mi è mai passato per la mente, quando andavo a fare la spesa col mio ragazzo, di presentarlo alla cassiera dicendogli "ciao sai che io e lui stiamo insieme", perchè sarebbe stato inutile, prima che potenzialmente deleterio.

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Filippo B95

@@AlanTuring anche io vivo in un paese di neanche 7000 abitanti,dove l'argomento gay è per molti ancora un Tabù. Per questo non mi azzardo a parlarne con nessuno;anche perché se lo venisse a sapere (che è campionessa di "Farsi i cazzi altrui,pur essendo sempre chiusa in casa) per me sarebbe la fine.

Perciò se non te la senti di dirlo in giro fai a meno. È l'unico consiglio che posso darti.

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Fai come vuoi tanto la gente parla lo stesso.. Io vivo in un paese di 3mila abitanti e mi sono sempre fatto i cazzi miei ma nonostante questo sono sempre girate voci su di me che fossi un drogato e un delinquente.. Quindi.. Certo alla fine io ti consiglio di vivere come ti senti TU nel senso che se vuoi tener per mano il tuo ragazzo o baciarlo per strada non c'é nulla di male (penso che indendevi questo e non dire a ogni persona del paese 'senta io sono omosessuale le da fastidio?? Per caso non le piace la parola O M O S E S S U A L E?? E io la dico!! Omosessualeeeee!! Ehhmm sto divagando..)!

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Hinzelmann

Io comunque ripeto, nella mia esperienza di qualche anni di vita in un buco di paese, pur non essendo out col popolo intero ma solo coi miei familiari stretti e con i miei Amici, non mi sono mai privato di portare a casa i miei ragazzi o di uscire con un ragazzo del paese che era effemminato

 

Quindi eri outed....e ti è andata bene, non c'è bisogno di fare CO

con tutti, ad alcuni si dice e ad altri ci si mostra, mi pare ovvio

 

Tenere privata la propria omosessualità significa non poter fare lo struscio

in coppia, non fare colazione il giorno dopo al bar insieme, cioè in parole

povere censurare una serie di comportamenti, che fanno capire che si è una

coppia, in pubblico. Ciò che distingue il paese dalla città è che i luoghi pubblici

sono sotto gli occhi di tutti

 

A questo punto bisogna vedere come reagisce il paese, se si limitano a 

mormorare alle spalle, se qualcuno ti toglie il saluto, se altri addirittura

tolgono il saluto alla mamma ( zio e nonni ) se compaiono insulti anonimi

se qualcuno fa delle domande etc.

 

A seconda di ciò che succede o non succede, si può discutere su come

difendersi dalla situazione che si è creata.

 

E' vero che un certo grado di maldicenza in un paese c'è sempre

ed è chiaro che se nessuno fa niente alla fine dei salmi è andata

bene, si è outed e l'unica conseguenza è un gossip in più in paese

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E' incredibile accorgersi quanto tutto questo non conti davvero un cazzo se si guardano le cose da una prospettiva un po' più ampia.

Insomma, chissenefrega di quel che dicono vicini, parenti, compaesani...perché dei genitori che accettano un figlio gay debbano preoccuparsi di questo proprio non lo so...

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Filippo B95

@@schopy non sono proprio d'accordo:lo so che è una cosa.che non accade sempre. Però,se il tuo datore di lavoro fosse un tuo compaesano,e se questi,oltre ad essere tendenzialmente omofobico,venisse a sapere,da altri del paese,che sei gay,penso che qui il discorso.cambierebbe e di parecchio.

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@@Filippo B95, intendi dire che esistono ragazzi etero

innamorati di una donna di colore

che la costringerebbero a vivere nascosta tutta la vita

perché il datore di lavoro di lui è razzista?

 

Non me li immagino, a dire il vero.

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Filippo B95

Non esattamente. Intendo dire ragazzi gay,che potrebbero avere in datore di lavoro omofobo,compaesano di questo pseudo ragazzo gay,che venendo a sapere (da altri compaesani) che questo ragazzo è gay,potrebbe prendere provvedimenti.

Per questo io dico che non è sempre giusto fregarsene di ciò che pensano i compaesani.

Perché in questo caso sarebbe fatale.

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Quindi eri outed....e ti è andata bene, non c'è bisogno di fare CO

con tutti, ad alcuni si dice e ad altri ci si mostra, mi pare ovvio

 

Tenere privata la propria omosessualità significa non poter fare lo struscio

in coppia, non fare colazione il giorno dopo al bar insieme, cioè in parole

povere censurare una serie di comportamenti, che fanno capire che si è una

coppia, in pubblico. Ciò che distingue il paese dalla città è che i luoghi pubblici

sono sotto gli occhi di tutti

 

 

Beh un attimo, vivere la propria vita senza dare spiegazioni a chicchessia non significa essere per forza out.

Io per dire facevo regolarmente la mia vita, col mio ragazzo dell'epoca facevo la spesa insieme al piccolo alimentari e la colazione al bar in piazza...ma in pubblico non ci pomiciavo mica...ergo i paesani potevano fare al massimo illazioni, ma un conto è fare illazioni, un conto è avere certezze date da una "confessione" assolutamente non dovuta. Aldilà dell'essere gay a me non importava per niente fare gruppo con quella gentaglia burina nei comportamenti e limitata nei ragionamenti: mi limitavo al saluto di cortesia, ed era pure troppo.

 

 

 

 

perché dei genitori che accettano un figlio gay debbano preoccuparsi di questo proprio non lo so...

 

 

Non serve la scienza per capirle il motivo di cio': i genitori si preoccupano per i figli, e, sapere che un figlio ha spiattellato indiscriminatamente a tutti che è gay, quindi anche a persone potenzialmente pericolose, lo espone a rischi di dispetti, vandalismi ed aggressioni esattamente come altri comportamenti rischiosi, come lasciare che una figlia vada in giro di sera da sola, o che un figlio esce col rolex in vista... se non si preoccupassero non sarebbero buoni genitori.

Edited by ben81
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Hinzelmann

Beh probabilmente meno uno fa vita di paese, più è

già da prima estraneo alla vita di paese e meno integrato

in essa, più è facile che i paesani si limitino al gossip o

a mormorare, senza che capiti altro.

 

Tenere le distanze è una tattica preventiva che molti gay

credo adottino istintivamente e che può funzionare, per il

dopo.

 

Penso anche però che il risultato sia la conseguenza

di questo modo di porsi precedente, che non tutti per

carattere e temperamento hanno.

 

Riuscire ad ottenere il rispetto dando le distanze dentro

al paese, non è però poi così diverso rispetto ad andarsene

dal paese in senso materiale, per certi versi si è in ambedue i

casi un po' degli "ospiti"

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Comunque tenere le distanze da gente mediamente ignorante e pettegola è un bene per tutti, non solo per i gay.

In tal senso porto un esempio: nella zona in cui ho vissuto c'era una forte presenza di stranieri, prevalentemente inglesi, che hanno comprato dei casali e vi si sono stabiliti.

Ebbene, pur essendo stranieri e perlopiu' eterosessuali (parliamo prevalentemente di famiglie intere), hanno capito che ai paesani va data la minima confidenza possibile, in quanto quando questi si avvicinano lo fanno solo e soltanto per curiosare e spettegolare. 

Ergo, di conseguenza, pur essendo cortesi quel che basta,  non si cacano di striscio  gli autoctoni, ma frequentano soltanto i loro connazionali.

Edited by ben81
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Qui si alimenta la paranoia...e anche sul discorso "omofobia" bisogna fare un po' di chiarezza.

Non possiamo confondere una risatina, o un comportamento appena politicamente scorretto con un'aggressione.

Chissà perché gli ignoranti e i pettegoli sono sempre gli altri  :haha:

A me sinceramente non importa molto se la vicina di casa a cena con finto stupore sparla della mia omosessualità,

probabilmente io faccio altrettanto se scopro che il marito le mette le corna...

se il datore di lavoro trova il modo di licenziarmi perché sono gay -ipotesi improbabile- lo denuncio.

 

Benché non ambissi a dichiararmi coi miei familiari, devo dire che ahimé son state le loro reazioni quelle per cui mi son dispiaciuto di più.

Nulla di grave, nessuno m'ha chiesto di uscir di casa o cose così...però nemmeno sta grande attenzione..,

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NamelessDreamer

Il vero problema è quando a prenderla male sono i tuoi genitori, perché almeno da loro ti aspetti di essere capito.
Siccome non è questo il tuo caso, non vedo che bisogno c'è di dire a tutti della tua omosessualità. Se la tua idea è quella di vivere felicemente con un altro uomo nel tuo piccolo paese... beh, lì il discorso cambia, anche se in questo caso potresti evitare di dirlo ma farlo capire con il tuo modo di vivere. Se invece l'intenzione è quella di trasferirsi non c'è proprio bisogno di esporre i tuoi genitori alla cattiveria della gente. Se loro lo sanno e non hanno alcun tipo di problema è già una grande vittoria.

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HardCandy.

Come ti capisco.
Secondo me devi porti una domanda, se ti frega o meno di ciò che pensa la gente, da quanto hai scritto sembra abbastanza chiaro che il tuo problema principale è il giudizio che famiglia e conoscenti hanno nei tuoi confronti.

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  • 5 weeks later...

non credo si debba essere degli eroi, quindi, secondo me, il coming out deve essere strumentale a soddisfare le proprie personali esigenze. se si riesce ad avere delle storie senza che tutti vengano a sapere della tua sessualità ben venga un co parziale

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