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Coming out con i genitori


hook

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Tra pochi giorni i miei genitori verranno a farmi visita a Bologna. Di certo vorranno vedere casa mia, ho pensato. Così guardando camera ho visto un cartoncino del gay pride di Bologna dell'anno scorso con su scritto " Libero di essere gay". Ho pensato che se mio padre dovesse vederlo non so esattamente cosa potrebbe succedere dato che non sa della mia omosessualità, così ho pensato di toglierlo. Poi riflettendo sulla frase scritta sul cartoncino mi sono detto " Quanto sono disposto ad affermare la mia indipendenza e la mia persona? Fino a quale punto sono disposto a farlo?

 

Ci sto ancora riflettendo su, e lo voglio chiedere anche a voi. Fino a quale punto siete disposti a difendere ciò che siete? 

 

Finchè si tratta di amici, conoscenti, persone che frequenti, ambienti etc...) è relativamente più facile.Ma quando le cose diventano intime,e capiamo di dover mettere a rischio la relazione con chi ci sta davvero vicino come i genitori?

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Quindi vengono tua madre (che sa di te) e tuo padre (non lo sa)?

 

Mah secondo te come la prenderebbe tuo padre? Ad esempio se ti toglie i fondi o ti pesta magari conviene toglierlo..

 

Conta anche che su eventuali domande dovresti fare un vero e proprio CO.. Ne sei pronto?

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Ma io non credo che si tratti di difendere ciò che si è. Naturalmente il CO è una cosa complicatuccia, ma, mi sbaglierò, essendo un momento così delicato bisogna tenere in conto di tutte le parti chiamate in causa quando si tratta della famiglia.

Certo se sei figlio di Giovanardi e della Binetti la questione è diversa, però se i genitori sono, come tante volte capita, disponibii ad un dialogo non credo che uno debba difendere quello che è, deve semplicemente comunicare quello che sente di essere, senza difese, senza ingaggiare battaglie e lotte contro la famiglia ("io sono gay se vi piace bene se non vi piace sticazzi") che, a meno che non si tratti di un ambiente radicalmente ostile al fatto, non credo sia un modo positivo. Quindi penso che prima di tutto si debba cercare in tutti i modi di parlare con i genitori con pazienza e senza pretendere tutto e subito, il CO è delicato per entrambe le parti, sperare che se dici a tuo padre o a tua madre "sono gay" loro si mettano a lanciare i coriandoli (dico così per esagerare), non è tanto giusto. Di converso non devi necessariamente aspettarti il peggio, ripeto, credo che con un minimo di comprensione, la cosa si possa superare facilmente, lo dico per esperienza non per dar fiato alla bocca.

 

Di certo la cartolina appesa al muro non è il mezzo migliore per comunicarlo, credo sia meglio una scelta più soft. Puoi fare un tentativo, però per quel che vale, penso che la cosa migliore sia disporsi senza ansie e senza drammi o terrori di sorta: non è detto che dirlo comprometta la relazione coi tuoi - ripeto a patto che non siano Giovanardi e la Binetti - né che ti mandino a fare terapie riparative, aspettarsi sempre il peggio, quando non se ne hanno le motivazioni, è sbagliato, il panico non aiuta mai.

 

Bisogna chiedersi poi, sinceramente, quanto le relazioni coi parenti non siano messe a rischio proprio dal non dire, dal rimandare, dall'omettere continuamente.

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Beh se vivi da solo e sei indipendente economicamente, non capisco perché dovresti nascondere qualcosa. Cioè in fondo sei padrone a casa tua, se ha qualcosa da dirti te lo dice. Poi magari non la prenderà così male!

 

PS: ma tua mamma lo sa? Spesso aiuta!

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@@hook tanto bello quanto profondo sei :uhsi:

 


Fino a quale punto siete disposti a difendere ciò che siete? 
io svendo i miei ideali per cose concrete, toglilo quel coso inutile! 
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Beh, dipende dal rapporto che hai con i tuoi, ovviamente, e fino a che punto se disposto (e puoi) rischiare. Quando io ho fatto CO, l'ho fatto perchè mi sentivo pronto,  non per tutti i tempi sono uguali...

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tanti anni fa ho lavorato per un certo periodo "fuori sede"

mi vennero a trovare i miei, e la sera prima cominciai a fare mente locale

mi resi conto che le case dove abitiamo parlano di noi e dicono più cose di quante a volte non vogliamo far sapere

insomma trascorsi buona parte della serata a far "sparire" tracce compromettenti, diciamo :look:

secondo me lasciare in giro un cartellino non è il modo migliore per far sapere qualcosa che non si è ancora riusciti a dire...

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Pensaci su: perché l'hai taciuto finora?

Perché te ne vergogni, o perché più semplicemente questa potrebbe essere una notizia destabilizzante per l'altra parte?

I genitori vanno preparati. E "maturano" coi loro tempi, anche grazie al nostro "lavoro".

Il tempo è un tempo maturo?! Se si, caccia fuori tutto! Se no, non si tratta di nasconderti: non farlo mai! Si tratta di equilibri. Una volta trovati, tutto è concesso.

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Per me il criterio di scelta è il mio benessere personale.

Se il costo del CO supera i benefici, non va fatto. Altrimenti si può anche fare.

 

Generalmente il costo emotivo di fare CO è rappresentato dall'ansia prima e durante, dallo stress derivante dal fatto di dover gestire le reazioni degli altri e tener ferma l'autostima nonostante eventuali insulti/drammi. Talvolta ci sono anche ripercussioni pratiche (es. genitori che ti tagliano i fondi).

 

Anche non fare CO ha un costo: lo sforzo di nascondersi e mentire, l'eventuale dissonanza tra il proprio sé ideale (gay libero e fiero) e quello vero (gay costretto a nascondersi) che può far sentire in colpa; nonché la mancanza del supporto che magari gli altri ci darebbero, se solo sapessero (es. si potrebbe scoprire di avere genitori comprensivi, e sapere di averli dalla propria parte farebbe sentire molto meglio in generale).

 

Quindi io valuterei il peso di questi fattori nel tuo caso personale. Ad es. se per te è importantissimo essere out&proud, se nasconderti ai tuoi ti fa sentire una merdina, se hai abnormi sensi di colpa verso la comunità gay perché ti ritieni un vigliacco, può darsi che soffriresti meno anche dichiarandoti a papà Giovanardi, pur di stare a posto con la tua coscienza.

Se invece pensi che salvaguardare la vostra pace familiare sia più importante, che non si possa sacrificare la propria tranquillità sull'altare di un mero ideale, o che il CO porterebbe uno sconvolgimento davvero eccessivo rispetto ai vantaggi futuri, puoi anche evitarlo.

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Dai, metti un titolo comprensibile a tutti.

Sì, è una cosa molto ansiogena.

Come ti confermeranno tutti quelli che lo hanno fatto,

il gioco vale sempre la candela: ma diglielo prima.

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Io sono pro CO. Per te stesso prima di tutto.

Arriverà il giorno in cui ti stuferai di nascondere ai tuoi il tuo ragazzo.

Arriverà il giorno che avrai il desiderio di presentare la persona che ami alla tua famiglia: forse è meglio cominciare a prepararla a questa eventualità.

Ovviamente il CO va fatto quando te la sentirai. Anche se posso assicurarti che l'ansia e la paura all'idea di dirglielo le avrai sempre. Quindi se aspetti di fare CO quando ti sentirai totalmente tranquillo nel dirglielo, quel giorno non arriverà mai.

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Come già detto da tanti, se te la senti fallo. Ognuno di noi capisce quando é il momento giusto. Non c'é un età giusta, un posto giusto... Te lo senti dentro. E il fatto che inizi a farti delle domande vuol dire che, forse, anche per te sta arrivando quel momento, quell'esigenza di sentirsi liberi e sinceri fino alla fine come mai fino ad ora.

Però si...un biglietto lasciato "per caso" non é il massimo, anche perché se un genitore tende a negare la cosa farà finta di non vederlo o penserà che sia di qualche coinquilino/a.

Se devi dirlo.... Dillo. É anche più liberatorio fidati :)

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Finchè si tratta di amici, conoscenti, persone che frequenti, ambienti etc...) è relativamente più facile.Ma quando le cose diventano intime,e capiamo di dover mettere a rischio la relazione con chi ci sta davvero vicino come i genitori?

 

...Paradossalmente rientro in quella categoria di persone che ha fatto C.O. in famiglia ma non con gli amici.

Ma venendo fuori da situazioni esclusivamente clandestine, ti assicuro che il limite che ho raggiunto è stato un esaurimento nervoso coi contro attributi da cui ancora non ho ben capito se son uscita fuori sana e salva o meno :rotfl:

Ma non è un errore che sono intenzionata a compiere nuovamente, perciò il mio limite è attualmente il semplice fatto che non ho una compagna e non sento l'esigenza mia naturale di mettere i fatti miei in pubblica piazza.

In caso contrario, non ho intenzione di vivere l'ennesima situazione chiusa in un armadio.

 

Comunque è il caso di prepararsi il discorso piuttosto che farlo capire tramite altri fattori. Sempre meglio prendere il toro per le corna

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@ Beccarsi un idiota non è mai stato così bello

 

Il punto sta nel quanto sono disposto a farlo. Oltre la paura e tutte le eventualità che già ho valutato miriadi di volte e tutto. Non è il fatto di fare CO in se e quanto nella "realtà" mi riempia la bocca di libertà e poi non riesca concretamente ad effettuarla (questa libertà). 

 

Il fatto del biglietto e della questione "mio figlio è gay ma non lo so" è uno dei pretesti che mi ha portato a pensare a quanto scarto ci sia tra il mio dire e il mio fare nella vita di tutti i giorni. E' questo l'oggetto di analisi, la capacità di essere "coerenti"; proprio perchè dichiaro di essere convinto di una cosa l'affrontare la questione, qualunque siano gli ipotetici risvolti, non dovrebbe risultare un problema di stato.

 

@@Almadel intendi il titolo della discussione?  Non pensavo fosse un problema :)

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purospirito

Quindi in un eventuale visita dei miei genitori dovrei nascondete tutte le mie parrucche, le sciarpe di pelliccia, i tacchi, gli anelli, i poster, il calendario delle drag, le lenzuola zebrate, il vibratore, il lubrificante, le manette con il peluche, il rossetto, il lucidalabbra, il cappello di visone, la cravatta di paillettes, lo smalto, la matita per gli occhi. e dopo aver pensato di aver sistemato tutta camera infine dovrei nascondere anche il mio coinquilino....

 

Li invito a cena fuori! :pausa.

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Tra pochi giorni i miei genitori verranno a farmi visita a Bologna. Di certo vorranno vedere casa mia, ho pensato. Così guardando camera ho visto un cartoncino del gay pride di Bologna dell'anno scorso con su scritto " Libero di essere gay". Ho pensato che se mio padre dovesse vederlo non so esattamente cosa potrebbe succedere dato che non sa della mia omosessualità, così ho pensato di toglierlo.

Per te l'azione di mettere via il cartoncino è come mettere la polvere sotto il tappeto? ti sembra di nascondere una parte di te in quel modo?

Come sono i rapporti con tuo padre? 

Da come hai scritto la cosa, non mi sembra che sia la paranoia/non accettazione che ti ha spinto a nasconderlo, bensì il timore che tuo padre possa reagire male o semplicemente il fatto di non voler affrontare quell'argomento in quel modo/momento.

 

Se hai intenzione di dirglielo di qui a breve, quel volantino io lo lascerei dov'è, magari non proprio in bellissima vista, ma nemmeno occultato in ogni modo.

Un'altra alternativa può essere il toglierlo e fare CO con tuo padre solo se in quel momento te la senti, lasciando l'esito a una casualità dipendente dal tuo stato d'animo del momento e non a una probabilità dipendente da fattori esterni da te(cioè la scoperta o meno del volantino) ;)

 

Io penso che spesso un compromesso sia necessario: non mi bacerei in pubblico con il mio ragazzo, ma non per questo non lo terrei un momento per mano o lo tratterei da semplice conoscente se siamo insieme in giro o - allo stesso modo - non dico che sono gay se non me lo chiedono o  se non sento il bisogno di dirlo io.

Ecco, non per questo non mi accetto o mi vergogno o non sono disposto a lottare per i miei diritti e per quello che sono, si tratta semplicemente di valutazioni di opportunità e di economicità che permettono il quieto vivere.

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Ilromantico

Io penso che spesso un compromesso sia necessario: non mi bacerei in pubblico con il mio ragazzo, ma non per questo non lo terrei un momento per mano o lo tratterei da semplice conoscente se siamo insieme in giro o - allo stesso modo - non dico che sono gay se non me lo chiedono o se non sento il bisogno di dirlo io.

Ecco, non per questo non mi accetto o mi vergogno o non sono disposto a lottare per i miei diritti e per quello che sono, si tratta semplicemente di valutazioni di opportunità e di economicità che permettono il quieto vivere

 

????

 

@Hook  non ho capito sei economicamente indipendente?Se lo sei e non sei più un ragazzino non vedo il problema, non avrebbero modo di tapparti le ali. Il CO può convertirsi in un boomerang solo in quei casi, ma se non si parla di casi del genere si tratta della tua vita e non devi avere paura a viverla.

 

Voglio darti un consiglio che ritengo prezioso, non mostrarti MAI impaurito o timoroso con tuo padre, quando glielo dirai e preparati al fatto che potrebbe anche assimilare la notizia in modo tragico. Penso convenga essere preparati all'ipotesi peggiore anche se in molti casi sottovalutiamo l'amore dei genitori ed il fatto che l'omossessualità non genera certo la stessa "vergogna" di 30/20/10 anni fa (quanto cambia la società in un decennio! ;) ). Credo che sia importantissimo farsi vedere fermi e forti perché dai sicurezza ai tuoi e gli fai capire che non accettandolo potrebbero perderti sul serio (e nessun genitore serio è disposto a perdere un figlio). Dimostrandoti insicuro a un genitore non particolarmente aperto potresti dargli carta bianca per farti sentire in colpa e ricattarti psicologicamente.

 

I miei erano omofobi, mio padre non lo esternava mai perché probabilmente per lui sui gay nemmeno valeva spenderci 2 pensieri, mia madre invece raramente faceva commenti di disgusto verso i gay che si baciano in pubblico dicendo che non è bello da vedere e blah blah. Ero pronto al peggio (ma senza stress o paranoie) eppure presi il granchio più grande della mia vita, mia madre infatti non era l'omofoba che per maschera sociale raramente dimostrava, anzi aveva già conosciuto colleghi gay con problemi e tragici finali (suicidio) ed era al contrario assolutamente terrorizzata di perdermi (in qualsiasi senso). La cosa non le faceva piacere, ma disse che mi avrebbe appoggiato in tutto, che era sempre la mamma e che gli ho fatto prendere uno spavento inutile, l'importante per lei era solo la mia felicità. Ovviamente io l'ho tranquillizzata sul fatto che non c'era più l'emarginazione sociale che purtroppo hanno dovuto affrontare certi suoi colleghi e che i tempi sono cambiati. Con mio padre invece parlammo qualche giorno dopo, la paura, l'ignoranza e l'omofobia lo portarono alla classica tattica di far sentire colpevole il figlio con i classici cliché omofobi...chi fa la donna? non è naturale e blah blah. E io replicai con aria ironica e sicura "Si, ci travestiamo, andiamo a battere in strada e cambiamo uomo e donna a turni alterni...ma per favore! Siamo 2 uomini che si amano, che c'è da capire?Se l'accetti bene, se non l'accetti pazienza la vita è mia e decido io come viverla". Dopo questa frase, non siamo più ritornati sull'argomento e non ci sono stati problemi.

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Se sei sicuro che tuo padre reagirebbe male io ti direi di toglierlo...è inutile rischiare...ed è quello che farei io al tuo posto..è inutile rischiare se sai che tuo padre non la prenderebbe bene...

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Quindi in un eventuale visita dei miei genitori dovrei nascondete tutte le mie parrucche, le sciarpe di pelliccia, i tacchi, gli anelli, i poster, il calendario delle drag, le lenzuola zebrate, il vibratore, il lubrificante, le manette con il peluche, il rossetto, il lucidalabbra, il cappello di visone, la cravatta di paillettes, lo smalto, la matita per gli occhi. e dopo aver pensato di aver sistemato tutta camera infine dovrei nascondere anche il mio coinquilino....

 

esatto, è un lavoraccio :bua:

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Fino a quale punto siete disposti a difendere ciò che siete? 

 

Io, da quando ho cominciato a fare C.O (dai 16 anni) non ho mai più nascosto la verità a nessuno.

Mamma, papà, nonni, cugini e amici stretti l'hanno saputo subito, poi gradualmente, quando il discorso verteva nel punto giusto, l'hanno saputo anche conoscenti vari etc. etc.

Attualmente non ho problemi verso nessuno a dire che sono gay. 

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@@Ilromantico No, non sono economicamente indipendente, ma valuto la situazione lo stesso, non credo che si possa realmente arrivare a quella scelta o a qualcosa di simile nel mio caso :)

 

Grazie comunque per i consigli, li terrò a mente!  :buba:

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Non so.. Evidentemente se non fossi stato pronto non avresti neanche pensato alla possibilità di poterlo lasciare lì e lo avresti tolto di mezzo senza pensarci un secondo. Se ti sei fermato a riflettere magari è perché ti sembra arrivato il momento di essere chi sei soprattutto con la tua famiglia! Ti consiglio di pensarci bene e se ti sembra il momento giusto fallo! Buona fortuna :D 

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forse sarà un po' OT ma perchè i genitori devono sempre pensare di avere un figlio etero ? non spetta anche a loro chiedersi se magari hanno un figlio gay ? facessero un po' di pensieri anche loro invece di rimanere stupiti al CO.

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forse sarà un po' OT ma perchè i genitori devono sempre pensare di avere un figlio etero ? non spetta anche a loro chiedersi se magari hanno un figlio gay ? facessero un po' di pensieri anche loro invece di rimanere stupiti al CO.

E' un  pensiero giusto, ma un po' troppo utopistico :/

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forse sarà un po' OT ma perchè i genitori devono sempre pensare di avere un figlio etero ?
perchè l'eterosessualità è la via della normalità e poi perchè garantisce ai genitori i nipotini *-*
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