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Raccolta di frasi dai libri che abbiamo letto.


minib

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Ciao! Da qualche giorno ormai sto pensando di aprire questo topic: personalmente non sono il tipo che sottolinea i libri (a parte quelli da studiare), ma grazie al Kindle e ad anobii ho tenuto e sto tenendo traccia di tutte quelle frasi che mi hanno colpita e che vorrei ricordare dei libri che leggo. 

Ho visto qualche altro topic a riguardo (il più recente è quello di @@Peg dedicato alle frasi del Piccolo Principe) ma più specifico, la mia idea invece era quella di raccogliere tutte insieme (e tutti insieme) le frasi che più ci piacciono, ci assomigliano e alle quali siamo più legati dei libri che abbiamo letto.

Che ne dite? :)

Come sempre se fosse un topic doppio (triplo?!), inutile ecc. sentitevi liberissimi di farlo sparire ;) Buona raccolta!

 

Haruki Murakami - L'uccello che girava le viti del mondo

 

"Mi sembra che le persone ad una ad una vadano silenziosamente cadendo giù dal bordo del mondo sul quale mi trovo io. Tutti procedono in direzione di quel bordo che da qualche parte deve pure esserci, e di colpo spariscono."

 

Haruki Murakami - Norwegian Wood. Tokyo blues.

 

"Se io provassi a rilassarmi andrei a pezzi. [...] Se una sola volta mi lasciassi andare, non potrei più tornare indietro. E se andassi a pezzi, il vento mi spazzerebbe via."

 

Alessandro Baricco - Seta

 

"Così vide, 

alla fine, 
all'improvviso, 
il cielo sopra il palazzo macchiarsi del volo di centinaia d'uccelli, come esplosi via dalla terra, uccelli d'ogni tipo, stupefatti, fuggire ovunque, impazziti, cantando e gridando, pirotecnica esplosione di ali, e nube di colori sparata nella luce, e di suoni, impauriti, musica in fuga, nel cielo a volare. 
Hervé Joncour sorrise."

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Bret Easton Ellis - Glamorama

 

 

- Insomma mi stai dicendo che non possiamo credere a niente di quello che ci fanno vedere? - chiedo. - Chetutto è alterato? Che è tutto una balla? Che tutti crederanno questo?

- E' indubbio, - dice Palakon.

- E allora cosa c'è di vero? - grido.

- Niente, Victor, - dice Palakon. - Ci sono verità differenti.

- E noi?

- Cambiamo -. Scrolla le spalle. - Ci adattiamo.

- A cosa? A qualcosa di meglio? O di peggio?

- Non sono sicuro che sia ancora possibile applicare questi criteri.

- Perché no? - grido. - Perché no?

- Perché a nessuno interessa il "meglio". A nessuno interessa il "peggio", - dice Palakon. - Non più. Le cose sono cambiate.

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Torquato Tasso - Gerusalemme Liberata (Canto XII)

 

Tre volte il cavalier la donna stringe

con le robuste braccia, ed altrettante

da que’ nodi tenaci ella si scinge,

nodi di fer nemico e non d’amante.

Tornano al ferro, e l’uno e l’altro il tinge

con molte piaghe; e stanco ed anelante

e questi e quegli al fin pur si ritira,

e dopo lungo faticar respira.

L’un l’altro guarda, e del suo corpo essangue

su ’l pomo de la spada appoggia il peso.

Già de l’ultima stella il raggio langue

al primo albor ch’è in oriente acceso.

Vede Tancredi in maggior copia il sangue

del suo nemico, e sé non tanto offeso.

Ne gode e insuperbisce. Oh nostra folle

mente ch’ogn’aura di fortuna estolle!

Misero, di che godi? oh quanto mesti

fiano i trionfi ed infelice il vanto!

Gli occhi tuoi pagheran (se in vita resti)

di quel sangue ogni stilla un mar di pianto.

Edited by minib
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“[…]tutto quello che vi era scritto era irripetibile da sempre e per sempre, perché le stirpi condannate a cent’anni di solitudine non avevano una seconda possibilità sulla terra.”

G.G. Màrquez – Cent’anni di solitudine

 

“Solo se ti penti, Dio avrà misericordia di te”- un greco darebbe per questo in una risata e si arrabbierebbe. Direbbe: ”Questo è un sentire da schiavi”.

F.W. Nietzsche – La Gaia Scienza

 

“Il mercato siamo noi: non pedoni, torri ed alfieri, ma esseri umani imprevedibili, impauriti, meschini, sorprendenti, limitati e geniali, gente per bene e perfetti stronzi, persone innamorate e cinici gretti, filantropi e magliari”

A. Mingardi – L’intelligenza del Denaro

 

“Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz' ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.
Or questi, che da l'infima lacuna
de l'universo infin qui ha vedute
le vite spiritali ad una ad una,
supplica a te, per grazia, di virtute
tanto, che possa con li occhi levarsi
più alto verso l'ultima salute.
E io, che mai per mio veder non arsi
più ch'i' fo per lo suo, tutti miei prieghi
ti porgo, e priego che non sieno scarsi,
perché tu ogne nube li disleghi
di sua mortalità co' prieghi tuoi,
sì che 'l sommo piacer li si dispieghi.
Ancor ti priego, regina, che puoi
ciò che tu vuoli, che conservi sani,
dopo tanto veder, li affetti suoi.
Vinca tua guardia i movimenti umani:
vedi Beatrice con quanti beati
per li miei prieghi ti chiudon le mani!”

D. Alighieri – Divina Commedia

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Tutti sono convinti che le persone si separano perchè una si è stancata dell'altra, per propria volontà o per volontà dell'altra persona. Ma non è così. I periodi finiscono come cambiano le stagioni. Semplicemente. E' una cosa su cui la volontà individuale non ha alcun potere. Viceversa, si ha la possibilità, fino a quando verrà quel giorno, di godere di ogni momento.

Noi due, fino all'ultimo istante, vivemmo nella serenità e nella gioia.

 

Banana Yoshimoto H/H

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Mercante di Luce

"Fu allora che vidi il Pendolo.

La sfera, mobile all'estremità di un lungo filo fissato alla volta del coro, descriveva le sue ampie oscillazioni con isocrona maestà.

Io sapevo – ma chiunque avrebbe dovuto avvertire nell'incanto di quel placido respiro – che il periodo era regolato dal rapporto tra la radice quadrata della lunghezza del filo e quel numero π che, irrazionale alle menti sublunari, per divina ragione lega necessariamente la circonferenza al diametro di tutti i cerchi possibili – così che il tempo di quel vagare di una sfera dall'uno all'altro polo era effetto di una arcana cospirazione tra le più intemporali delle misure, l'unità del punto di sospensione, la dualità di una astratta dimensione, la natura ternaria di π, il tetragono segreto della radice, la perfezione del cerchio.

Ancora sapevo che sulla verticale del punto di sospensione, alla base, un dispositivo magnetico, comunicando il suo richiamo a un cilindro nascosto nel cuore della sfera, garantiva la costanza del moto, artificio disposto a contrastare le resistenze della materia, ma che non si opponeva alla legge del Pendolo, anzi le permetteva di manifestarsi, perché nel vuoto qualsiasi punto materiale pesante, sospeso all'estremità di un filo inestensibile e senza peso, che non subisse la resistenza dell'aria, e non facesse attrito col suo punto d'appoggio, avrebbe oscillato in modo regolare per l'eternità."

 

Umberto Eco - Il Pendolo di Foucault

 

 

 

"Disse Siddharta "Che dovrei mai dirti, io, o venerabile? Forse questo, che tu cerchi troppo? Che tu pervieni a trovare per il troppo cercare?"

"Come dunque?" chiese Govinda

"Quando qualcuno cerca, " rispose Siddharta "allora accade facilmente che il suo occhio perda la capacità di vedere ogni altra cosa, fuori da quella che cerca, e che egli non riesca a trovar nulla, non possa assorbir nulla, in sé, perché pensa sempre unicamente a ciò che cerca, perché ha uno scopo, perché è posseduto dal suo scopo. Cercare significa: avere uno scopo. Ma trovare significa: esser libero, restare aperto, non aver scopo. Tu, venerabile, sei forse di fatto uno che cerca, poiché, perseguendo il tuo scopo, non vedi tante cose che ti stanno davanti agli occhi." "

 

Hermann Hesse - Siddharta

 

 

 

"Chi tende continuamente "verso l'alto" deve aspettarsi prima o poi d'essere colto dalla vertigine. Che cos'è la vertigine? Paura di cadere? Ma allora perché ci prende la vertigine anche su un belvedere fornito di una sicura ringhiera? La vertigine è qualcosa di diverso dalla paura di cadere. La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura."

 

Milan Kundera - L'insostenibile leggerezza dell'essere

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Diego De Silva - Non avevo capito niente

 

"[...] 

Sì, puoi anche fare tutto questo. 
Solo che, quando ti verrà voglia, benché adesso ti sembri una cosa semplicissima da farsi, ti accorgerai che sputarsi in faccia da soli è un'impresa che neanche i migliori sono riusciti a compiere. 
Figurarsi se ci riesci tu."

 

Amos Oz - D'un tratto nel folto del bosco

 

"Nessuno vuole restare senza stormo, o essere separato dal gregge. Ti allontani una volta o due dallo sciame - e vedi che non ti lasciano più tornare.
Perché ormai, ti sei ammalato di nitrillo."

 

Banana Yoshimoto - Lucertola

 

"[...] e nei suoi occhi simili a biglie di vetro ci sarebbe riflesso il mio viso triste che sembra chiedere qualcosa da amare."

Edited by minib
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Luigi Pirandello, "Il Fu Mattia Pascal"

 

- La tragedia d'Oreste in un teatrino di marionette! - venne ad annunziarmi il signor Anselmo Paleari. - Marionette automatiche, di nuova invenzione. Stasera, alle ore otto e mezzo, in via dei Prefetti, numero cinquantaquattro. Sarebbe da andarci, signor Meis.

 - La tragedia d'Oreste?

 - Già! D'après Sophocle, dice il manifestino. Sarà l'Elettra. Ora senta un po, che bizzarria mi viene in mente! Se, nel momento culminante, proprio quando la marionetta che rappresenta Oreste è per vendicare la morte del padre sopra Egisto e la madre, si facesse uno strappo nel cielo di carta del teatrino, che avverrebbe? Dica lei.

 - Non saprei, - risposi, stringendomi ne le spalle.

 - Ma è facilissimo, signor Meis! Oreste rimarrebbe terribilmente sconcertato da quel buco nel cielo.

 - E perché?

 - Mi lasci dire. Oreste sentirebbe ancora gl'impulsi della vendetta, vorrebbe seguirli con smaniosa passione, ma gli occhi, sul punto, gli andrebbero lì a quello strappo, donde ora ogni sorta di mali influssi penetrerebbero nella scena, e si sentirebbe cader le braccia. Oreste, insomma, diventerebbe Amleto. Tutta la differenza, signor Meis, fra la tragedia antica e la moderna consiste in ciò, creda pure: in un buco nel cielo di carta.

 E se ne andò, ciabattando.

 

 

Hermann Hesse, "Narciso e Boccadoro"

 

Talvolta scrivo una lettera greca, un theta o un omega, e girando appena un pochino la penna vedo la lettera che guizza; è un pesce, mi ricorda in un attimo tutti i ruscelli e i fiumi del mondo, tutto ciò che esiste di fresco e di umido, l'oceano di Omero e l'acqua su cui camminava Pietro; oppure la lettera diventa un uccello, mette la coda, rizza le penne, si gonfia, ride, vola via... Ebbene, Narciso, tu non dai molta importanza a lettere di questo genere, vero? Ma io ti dico: con esse Dio scrisse il mondo.

 

Sicuramente ne ho altri, al momento mi sono saltati in mente questi.

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Haruki Murakami - Norwegian Wood. Tokyo blues.

 

"Mi piaci tanto, Midori."
"Tanto quanto?"
"Tanto quanto un orso in primavera."
"Un orso in primavera?" chiese lei sollevando di nuovo la testa "come sarebbe un orso in primavera?".
"Un orso in primavera... allora, tu stai passeggiando da sola per i campi quando ad un tratto vedi arrivare nella tua direzione un orso adorabile dalla pelliccia vellutata e dagli occhi simpatici, che ti fa: 'senta signorina, non le andrebbe di rotolarsi un po' con me sull'erba?'. Tu e l'orsetto vi abbracciate e giocate a rotolare giù lungo il pendio tutto ricoperto di trifogli per ore e ore. Carino, no?"
"Carinissimo"
"Ecco, tu mi piaci tanto così."

 

Milan Kundera - L'insostenibile leggerezza dell'essere

 

"L'amore nascente ha acceso in lei il senso della bellezza, e quella musica lei non la dimenticherà più. Ogni volta che la sentirà sarà commossa.Tutto ciò che accadrà intorno a lei in quell’istante, apparirà nell’alone di quella musica e sarà bello."

 

Ugo Foscolo - Le ultime lettere di Jacopo Ortis

 

"Non ho osato no, non ho osato. - Io poteva abbracciarla e stringerla qui, a questo cuore. La ho veduta addormentata: il sonno le tenea chiusi que' grandi occhi neri; ma le rose del suo sembiante si spargeano allora più vive che mai su le sue guance rugiadose. Giacea il suo bel corpo abbandonato sopra un sofà. Un braccio le sosteneva la testa e l'altropendea mollemente. Io la ho più volte veduta a passeggiare e a danzare; mi sono sentito sin dentro l'anima e la suaarpa e la sua voce; la ho adorata pien di spavento come se l'avessi veduta discendere dal paradiso - ma così bellacome oggi, io non l'ho veduta mai, mai. Le sue vesti mi lasciavano trasparire i contorni di quelle angeliche forme; e l'anima mia le contemplava e - che posso più dirti? tutto il furore e l'estasi dell'amore mi aveano infiammato e rapitofuori di me. Io toccava come un divoto e le sue vesti e le sue chiome odorose e il mazzetto di mammole ch'essa aveva in mezzo al suo seno - sì sì, sotto questa mano diventata sacra ho sentito palpitare il suo cuore. Io respirava gli anelitidella sua bocca socchiusa - io stava per succhiare tutta la voluttà di quelle labbra celesti - un suo bacio! e avreibenedette le lagrime che da tanto tempo bevo per lei - ma allora allora io la ho sentita sospirare fra il sonno: mi sonoarretrato, respinto quasi da una mano divina. T'ho insegnato io forse ad amare, ed a piangere? e cerchi tu un brevemomento di sonno perché ti ho turbato le tue notti innocenti e tranquille? a questo pensiero me le sono prostratodavanti immobile immobile rattenendo il sospiro - e sono fuggito per non ridestarla alla vita angosciosa in cui geme."

Edited by minib
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Ripetei quel nome fra me a ogni oscillazione del treno. Risuonava indicibilmente misterioso. E a ogni rintocco il mio cuore si sentiva più greve, a ogni palpito del suo nome una spossatezza tagliente, inesorabile, mi affondava sempre più nelle viscere.

 

[Yukio Mishima - Confessioni di una maschera]

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Jeanette Winterson - Non ci sono solo le arance

 

"Io ho una teoria: ogni volta che si fa una scelta importante, la parte di sé che ci si lascia alle spalle continua l'altra vita che si sarebbe potuta avere. Le emanazioni di certe persone sono molto forti, alcuni riescono a crearsi un doppio al di fuori del proprio corpo."

 

"Così com'è, non riesco a fermarmi, ho bisogno di una persona appassionata, pronta ad amarmi fino alla morte, che sappia che l'amore è forte quanto la morte e mi stia accanto per sempre. Una persona disposta a distruggermi e a farsi distruggere da me."

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Jack Kerouac - On The Road

 

"[...] because the only people for me are the mad ones, the ones who are mad to live, mad to talk, mad to be saved, desirous of everything at the same time, the ones that never yawn or say a commonplace thing, but burn, burn, burn like fabulous yellow roman candles exploding like spiders across the stars and in the middle you see the blue centerlight pop and everybody goes "Awww!" "

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 Giorgio Orelli, "Il collo dell’anitra”

 

Maria che nel suo dolce stile

ama la perla del superlativo

assoluto. D'un nerobarbuto:

«Che schifo!» proclama, «il mio nonno

è morbidissimo». D'un sasso:

«Fregalo con la mano, è calduccissimo».

Oppure dice che le piace il giallo

perché è oro orissimo. E: «II rosa

è bello perché è bellissimo».

 

 

Maxence Fermine, "Neve"

 

Yuko amava l'arte dell'haiku, la neve e il numero sette.

Il numero sette è un numero magico.

Si avvicina all'equilibrio del quadrato e alla vertigine del triangolo.

Yuko aveva intrapreso la carriera di poeta a diciassette anni.

Scriveva poesie di diciassette sillabe.

Possedeva sette gatti.

Aveva promesso al padre di scrivere soltanto settantasette haiku ogni inverno.

 

 

Annie Messina (Gamila Ghali), "Il mirto e la rosa"

 

“Non devo lasciarti solo, non devo lasciarti nelle mani dell’emiro. E non posso ucciderti. Posso facilmente farla finita con me stesso. Ma non con te, Falco, non posso ucciderti con me le mie mani.”

L’ultima luce indugiava tra gli alberi.

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  • 3 weeks later...

@@Shadia : quella di Orelli mi piace da impazzire! "Il rosa è bello perché è bellissimo."

 

Haruki Murakami - La ragazza dello Sputnik

 

"Avrei voluto piangere anch’io come lei. Ma non ci riuscii.
E in quel momento capii. Eravamo state meravigliose compagne di viaggio, ma in fondo non eravamo che solitari aggregati metallici che disegnavano ognuno la propria orbita. In lontananza potremmo anche essere belle a vedersi, come stelle cadenti. Ma in realtà non siamo che prigioniere, ognuna confinata nel proprio spazio, senza la possibilità di andare da nessun’altra parte. Quando le orbite dei nostri satelliti per caso si incrociano, le nostre facce si incontrano. E forse, chissà, anche le nostre anime vengono a contatto. Ma questo non dura che un attimo. Un istante dopo, ci ritroviamo ognuna nella propria assoluta solitudine. Fino al giorno in cui bruceremo e saremo completamente azzerate."

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L'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì.
Il deserto era l'apoteosi di tutti i deserti, sconfinato, vasto fino a traboccare nel cielo per quella che sembrava un'eternità in tutte le direzioni. Era bianco e accecante e arido, amorfo salvo che per l'abbozzo labile e nebuloso delle montagne all'orizzonte e per l'erba diavola che portava dolci sogni, incubi, morte. A indicare la via appariva di tanto in tanto una lapide, perché un tempo la pista semicancellata scavata nella spessa crosta alcalina era stata una strada importante, percorsa da carri e corriere. Da allora il mondo era andato avanti. Il mondo si era svuotato.

 

(La Torre Nera vol 1:L'Ultimo Cavaliere - Stephen King)

 

"Quando hai smesso di credere in Dio" continuò Will, "hai smesso di credere al bene e al male?"
"No. Ma ho smesso di credere che ci fossero una forza del bene e una forza del male fuori di noi. E sono giunta alla convinzione che bene e male sono nomi per ciò che fanno le persone, non per quello che sono. La sola cosa che possiamo dire è che questa è una buona azione perché aiuta qualcuno, o che quest'altra è cattiva perché fa male a qualcuno. Le persone sono troppo complesse perché le si possa etichettare".

 

(Queste Oscure Materie: il canocchiale d'ambra - Philip Pullman)

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Violetta Bellocchio - Sono io che me ne vado

 

"Il mio ricco – oh, ricchissimo – paesaggio interiore non ha subìto cambiamenti di rilievo. E’ sempre lo stesso campo d’erba bruciato, bottiglie rotte, ritardatoni con l’occhio di lato che si trascinano dietro un sacco di iuta, vecchi su sedie a dondolo che guardano nel vuoto e dicono c’è una tempesta in arrivo, pausa, morirete tutti."

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Jonathan Coe - La banda dei Brocchi

 

A volte mi sento come se fossi destinato a essere sempre dietro le quinte
quando arriva una scena madre. Come se Dio mi avesse scelto come vittima di un cosmico
tiro mancino, assegnandomi poco più di una comparsata della mia stessa vita.
Altre volte mi sento come se non avessi altro role che quello dello spettatore di storie
di altra gente, e per di più fossi condannato a lasciare il mio posto sempre al momento cruciale,
e andare in cucina a farmi una tazza di tè proprio quando arriva la resa dei conti.

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Allora... Da dove comincio? > <

Ok,è deciso. Inizio con il mio scrittore preferito:Victor Hugo.

''''Non è detto,perché si è piccoli uomini,che ci si debba spaventare di una grande impresa. Bitone portò un enorme toro sulle spalle;le cutrettole,le capinere e i beccafichi attraversano l'oceano,,. [Notre Dame de Paris].

 

 

''Quella spaventosa sete di libertà che muta i precipizî in fossi, le inferriate in graticci di vimini, un rattrappito in atleta, un podagroso in uccello, la stupidità in istinto, l’istinto in intelligenza e l’intelligenza in genio,, [i Miserabili]

 

 

''La vita non è che una lunga perdita di tutto ciò che si ama. Ci lasciamo dietro una scia di dolori. Il destino ci confonde con una prolissità di sofferenze insopportabili. E con tutto ciò ci si stupisce che i vecchi si ripetano. È la disperazione che ci rimbecillisce.'' [L'uomo che ride]

 

Adesso cito frasi di qualche altro autore:

 

''Il maestro dice che è una cosa meravigliosa morire per la fede e Papà dice che è una cosa meravigliosa morire per l'Irlanda e allora io mi domando se al mondo c'è qualcuno che ci vorrebbe vivi. I miei fratelli sono morti e mia sorella pure, ma chissà se sono morti per la fede o per l'Irlanda.'' [Le ceneri di Angela (Frank McCourt)]

 

Non posso fare a meno di citare una frase del libro ''Misha corre'',racconto che ha rivoluzionato la mia vita per sempre.

''Uri?''

''Che c'è?''

''Tu ci credi,negli angeli?''

''Io credo nel pane'' disse lui. ''E ora fai silenzio o te le suono''.

 

 

"Tu hai anche un modo di sorridere particolarmente bello e molto raro, un sorriso silenzioso, appagato, di approvazione, che rende felice colui al quale è diretto'' [Lettera al padre-Franz Kafka]

 

 

 

Ne so altre ma per evitare di fare un post kilometrico mi fermo qua xD.

 

 

 

 

 
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Alessandro Baricco - Oceano Mare 
 
"A volte mi chiedo che cosa stiamo aspettando. 
[silenzio] 
- Che sia troppo tardi, madame…"
 
Peter Orner - Esther stories
 

"Ho avuto anch’io abbastanza punti ciechi nella mia esperienza da rendermi conto che, anche se può essere facile sgomberare le macerie della propria vita, è molto più difficile smettere di toccarsi le cicatrici."

 
 
 
 
 
 
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  • 3 weeks later...

Ian McEwan - L'amore fatale

 

"Guardai lontano sui prati e vidi scorrermi in mente il pensiero: quell'uomo è morto. Mi sentii pervadere da una sensazione di calore, come se mi volessi più bene, e strinsi forte le braccia intorno al corpo. Il corollario poteva essere: e io sono vivo. Chi fosse vivo e chi morto in un momento qualsiasi, dipendeva solo dal caso".

 

"Nel corso dei giorni e delle settimane seguenti, Clarissa e io raccontammo la nostra storia molte volte ad amici, colleghi e parenti. Mi sorpresi a usare le stesse frasi gli stessi aggettivi e nello stesso ordine. Divenne possibile riferire gli eventi senza minimamente riviverli, senza neppure bisogno di ricordarli".

 

"Se la colpa si riferisce al passato, allora come si definisce lo stesso concetto in rapporto al futuro? Intenzione? No, e neppure influenza sul futuro. O triste presagio. Ansia, disgusto per il futuro. Colpa e presagio, legati dal filo che cuce il passato al futuro, ruotando intorno al presente, unico istante davvero vivibile".

 

"L'età rende molto scortesi. Si scopre che esiste la possibilità di essere se stessi e dire di no".

 

"[...] e tutto quanto andava assumendo un aspetto eccessivamente enfatico, come se fosse stato scritto in un invisibile corsivo".

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E' così che va con l'insonnia. Tutto è così lontano, una copia di una copia di una copia. L'insonnia ti distanzia da ogni cosa, tu non puoi toccare niente e niente può toccare te

 

(Chuck Palahniuk - Fight Club)

 

Ma, d’improvviso, su da quella specie di tranquillità obliosa scaturiva un nuovo dolore e l’idolo abbattuto risorgeva più alto come un germe indistruttibile. Ella, ella era l’idolo che seduceva in lui tutte le volontà del cuore, rompeva in lui tutte le forze dell’intelletto, teneva in lui tutte le più segrete vie dell’anima chiuse ad ogni altro amore, ad ogni altro dolore, ad ogni altro sogno, per sempre, per sempre...

 

(Gabriele D'Annunzio - Il Piacere)

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Haruki Murakami - Kafka sulla spiaggia

 

"Ho costruito intorno a me un muro altissimo, che non permetto a nessuno di valicare, e io stesso sto bene attento a non uscirne mai.

[...] E' capitato a volte che il muro altissimo che avevo costruito intorno a me sia andato in frantumi.

Non di frequente, ma è accaduto.

Senza che io me ne accorgessi, il muro si è dissolto e io mi sono ritrovato nudo di fronte al mondo.

In quei momenti ero assalito da una grande confusione.

Una confusione terribile."

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Mini hai rotto le palle a fregarmi le frasi. siamo già a due.

Intanto:

 

Sulla Strada-Kerouac

I guai, vedi, sono la definizione generica delle cose nelle quali Dio esiste.

 

Jack Frusciante è uscito dal gruppo-Brizzi

all'altezza del capolinea del 16 cominciava la salita e Aidi era impegnata a guidare, e lui sentiva che erano veramente una cosa sola, il petto contro la sua schiena e le mani sui suoi fianchi. I capelli le uscivano dal casco, e al vecchio Alex era venuta in mente quella canzone degli Smiths, There is a light that never goes out, dall'album The Queen is dead, quando più o meno dice Non portarmi a casa, stasera, perchè non è più la mia casa, ma la loro, e io non sono più il benvenuto. E se un autobus a due piani si schiantasse contro di noi, sarebbe un modo sublime di morire, e se un camion ci uccidesse tutti e due, morire al tuo fianco sarebbe un piacere e un onore, per me. [...] Non che sperasse che Aidi tirasse dritto alla prossima curva in modo da volare giù belli sparati  per la scarpata, però tornava fuori un'altra volta la magia di essere insieme, e il fascino di non capire esattamente cosa volessero l'uno dall'altra, perchè soltanto dandosi la mano- uh- avevano già tutto.

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@@AnaisNin : ahahaha questa, poi! Contenta di sapere che qualcuno, oltre me, le abbia apprezzate ;)

 

Haruki Murakami - Kafka sulla spiaggia

 

"Ogni volta che vedi ai notiziari immagini di inondazioni come questa, pensi:

ecco, dentro di me è esattamente così."

 

"Lei lascia libero il suo sorriso appena un istante. Il sorriso si allontana, ritorna al suo posto.

Nel frattempo però il mio rossore è rimasto dov'era."

 

"Mi fa pensare a una vasta distesa di mare su cui scende una pioggia silenziosa e incessante.

Io sono il navigatore solitario in piedi sul ponte della nave, e lei è il mare. Il cielo è un'uniforme distesa grigia che in lontananza si confonde con il mare, che ha la stessa tinta cinerea. 

In momenti come questo è molto difficile distinguere dove cominci uno e abbia fine l'altro. E' difficile persino distinguere il navigatore dal mare.

E anche i confini tra la realtà e il cuore."

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Murakami Haruki - La ragazza dello Sputnik

 

... innamorarsi è un'esperienza completamente imprevedibile. Potrebbe arrivare all'improvviso, spuntando fuori da chissà dove, e travolgerti in qualsiasi momento. Anche domani.

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Francis Scott Fitzgerald - Il Grande Gatsby

 

"Quando mi avvicinai per salutare vidi che sul volto di Gatsby era tornato lo sconcerto, come se fosse subentrato un piccolo dubbio sull'essenza della sua attuale felicità.

Quasi cinque anni! Anche in quel pomeriggio doveva aver passato dei momenti in cui Daisy non era stata all'altezza dei suoi sogni - e non per colpa sua, ma a causa della colossale vitalità dell'illusione di lui.

Essa aveva trasceso Daisy, aveva trasceso tutto.

Gatsby vi si era gettato dentro con una passione creativa, aggiungendovi continuamente qualcosa, adornandola di tutte le penne sgargianti che il vento gli portava.

Nessun fuoco, nessuna freschezza può sfidare quello che un uomo accumula nel suo cuore fantasma."

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Questo, più che una frase, è un estratto intero. E lo copio tutto perché non ho saputo scegliere.

 

Sarah Kane - Febbre 

 

"E voglio giocare a nascondino e darti i miei vestiti e dirti che mi piacciono le tue scarpe e sedermi sugli scalini mentre fai il bagno e massaggiarti il collo e baciarti i piedi e tenerti la mano e andare a cena fuori e non farci caso se mangi dal mio piatto e incontrarti da Rudy e parlare della giornata e battere a macchina le tue lettere e portare le tue scatole e ridere della tua paranoia e darti nastri che non ascolti e guardare film bellissimi e guardare film orribili e lamentarmi della radio e fotografarti mentre dormi e svegliarmi per portarti caffè brioches e ciambella e andare da Florent e bere caffè a mezzanotte e farmi rubare tutte le sigarette e non trovare mai un fiammifero e dirti quali programmi ho visto in tv la notte prima e portarti a far vedere l’occhio e non ridere delle tue barzellette e desiderarti di mattina ma lasciarti dormire ancora un po’ e baciarti la schiena e carezzarti la pelle e dirti quanto amo i tuoi capelli i tuoi occhi le tue labbra il tuo collo i tuoi seni il tuo culo il tuo  e sedermi a fumare sulle scale finché il tuo vicino non torna a casa e sedermi a fumare sulle scale finché tu non torni a casa e preoccuparmi se fai tardi e meravigliarmi se torni presto e portarti girasoli e andare alla tua festa e ballare fino a diventare nero e essere mortificato quando sbaglio e felice quando mi perdoni e guardare le tue foto e desiderare di averti sempre conosciuta e sentire la tua voce nell’orecchio e sentire la tua pelle sulla mia pelle e spaventarmi quando sei arrabbiata e hai un occhio che è diventato rosso e l'altro blu e i capelli tutti a sinistra e la faccia orientale e dirti che sei splendida e abbracciarti se sei angosciata e stringerti se stai male e aver voglia di te se sento il tuo odore e darti fastidio quando ti tocco e lamentarmi quando sono con te e lamentarmi quando non sono con te e sbavare dietro ai tuoi seni e coprirti la notte e avere freddo quando prendi tutta la coperta e caldo quando non lo fai e sciogliermi quando sorridi e dissolvermi quando ridi e non capire perché credi che ti rifiuti visto che non ti rifiuto e domandarmi come hai fatto a pensare che ti avessi rifiutato e chiedermi chi sei ma accettarti chiunque tu sia e raccontarti dell’angelo dell’albero il bambino della foresta incantata che attraversò volando gli oceani per amor tuo e scrivere poesie per te e chiedermi perché non mi credi e provare un sentimento così profondo da non trovare le parole per esprimerlo e aver voglia di comperarti un gattino di cui diventerei subito geloso perché riceverebbe più attenzioni di me e tenerti a letto quando devi andare via e piangere come un bambino quando te ne vai e schiacciare gli scarafaggi e comprarti regali che non vuoi e riportarmeli via e chiederti di sposarmi e dopo che mi hai detto ancora una volta di no continuare a chiedertelo perché anche se credi che non lo voglia davvero io lo voglio veramente sin dalla prima volta che te l’ho chiesto e andare in giro per la città pensando che è vuota senza di te e volere quello che vuoi tu e pensare che mi sto perdendo ma sapere che con te sono al sicuro e raccontarti il peggio di me e cercare di darti il meglio perché è questo che meriti e rispondere alle tue domande anche quando potrei non farlo e cercare di essere onesto perché so che preferisci così e sapere che è finita ma restare ancora dieci minuti prima che tu mi cacci per sempre dalla tua vita e dimenticare chi sono e cercare di esserti vicino perché è bello imparare a conoscerti e ne vale di sicuro la pena e parlarti in un pessimo tedesco e in un ebraico ancora peggiore e far l’amore con te alle tre di mattina e non so come non so come non so come comunicarti qualcosa dell’assoluto eterno indomabile incondizionato inarrestabile irrazionale razionalissimo costante infinito amore che ho per te."

Edited by minib
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Charles Bukowski - Hollywood, Hollywood!

 

"Caddi in uno dei miei patetici periodi di chiusura. Spesso, con gli esseri umani, buoni e cattivi, i miei sensi semplicemente si staccano, si stancano: lascio perdere. Sono educato. Faccio segno di si. Fingo di capire, perché non voglio ferire nessuno. Questa è la debolezza che mi ha procurato più guai. Cercando di essere gentile con gli altri spesso mi ritrovo con l'anima a fettucce, ridotta ad una specie di piatto di tagliatelle spirituali. Non importa... ll mio cervello si chiude. Ascolto. Rispondo. E sono troppo ottusi per capire che non ci sono."

 

Charles Bukowski - Factotum

 

"Io continuavo a ripetermi che non tutte le donne erano puttane, solo le mie."

 

Charles Bukowski - Pulp

 

"La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida."

 

"Poi la porta si spalancò. Ed entrò quella donna. Tutto quello che posso dirvi è che ci sono miliardi di donne, sulla terra, giusto? Certune sono passabili. La maggior parte sono abbastanza belline, ma ogni tanto la natura fa uno scherzo, mette insieme una donna speciale, incredibile. Cioè, guardi e non ci puoi credere. Tutto è un movimento ondulatorio perfetto, come l'argento vivo, come un serpente, vedi una caviglia, un gomito, un seno, un ginocchio, e tutto si fonde in un insieme gigantesco, provocante, con magnifici occhi sorridenti, bocca leggermente piegata in giù, labbra atteggiate in modo che sembrano scoppiare in una risata alla tua sensazione di impotenza. E sanno vestirsi, e i loro lunghi capelli incendiano l'aria. Troppo di tutto, accidenti."

Edited by minib
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 "Dolores Claiborne" di S. King

 

"Certe volte bisogna diventare un po' carogne per sopravvivere" "Certe volte fare la carogna è tutto quello che resta ad una donna."

Edited by prefy
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