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Lasciare qualcuno


Atreiu

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Buongiorno a tutti.
Mi sono iscritto al forum poco fa e sto per raccontare quel che mi è successo con la speranza di poter trarre spunto dai vostri eventuali commenti.
Ho 25 anni e fino a poche ore fa ero insieme ad un giovane mio coetaneo da circa un anno. Non sono pratico del gergo omosessuale, non frequento le comunità LGBT della zona né mi sento appartente ad un'identità di genere ben definita, quindi perdonatemi se a volte userò termini forse poco chiari.

Ci siamo conosciuti in prima liceo. Da allora siamo sempre stati grandi amici, c'era molta sintonia e stima reciproca, abbiamo affrontato molte prove insieme, volevo essere come lui, tuttavia abbiamo entrambi agito sempre nell'ottica di un'amicizia goliardica. Né io né lui avevamo idea del nostro orientamento. All'università infatti lui ha iniziato una relazione amorosa con mia cugina. Io invece non ho mai concluso nulla con una donna o un uomo, non mi sentivo attratto da nessuno e non pensavo potessi avere un orientamento, omosessuale o no. Tanti dubbi, questo sì. Abbiamo portato avanti gli studi entrambi all'estero, nel frattempo loro due si sono lasciati e io ho affrontato una crisi motivazionale legata alla materia che studiavo, decidendo di cambiarla drasticamente. In questo momento difficile ho incontrato persone eccellenti che stimo tantissimo che mi hanno aperto gli occhi su tante cose. Così sono tornato in Italia per ricominciare e tutto sembrava prendere finalmente la piega giusta, tuttora ciò che studio è ciò che mi dà serenità e motivo di affrontare la giornata con buonumore (diversamente che in passato). All'estero, probabilmente grazie alle persone che conobbe lì, trovò il coraggio di decidersi a manifestarmi i sentimenti che da almeno due anni provava per me. Infatti una volta tornato ci siamo messi insieme. E' stato tutto molto naturale, mi sono sentito finalmente completo, sembrava l'ultimo tassello finito al posto giusto nella mia vita.

Successivamente ci siamo visti un paio di volte al mese perché viviamo in due città diverse e io ho moltissimi impegni, a differenza sua perché non deve più frequentare i corsi e quindi passa molto tempo a casa. Dopo circa sei mesi però ho iniziato a chiedermi tante cose, soprattutto come coniugare il modello familiare ricevuto in casa (e che tuttora reputo ottimale perché ho una famiglia meravigliosa) in una nuova esistenza omosessuale? Come far combaciare la vita mia e sua? (abbiamo prospettive lavorative che ci porteranno a viaggiare molto) E ho iniziato allo stesso tempo a notare in me un calo di attrazione nei suoi contronti non solo fisica, ma anche emotiva e di stima: notavo che i suoi interessi culturali sparivano in mia presenza (e probabilmente in mia assenza pure), mentre io ero tutto proiettato nella mia quotidianità, sommerso da stimoli intellettuali e spunti che difficilmente riesco ad approfondire sempre ma che mi fanno sentire vivo. Per lui ero diventato tutto, per me lui era rimasto un tassello del puzzle, importante sì ma non era tutto. Inoltre lo trovavo diverso rispetto a qualche anno prima, molto acceso per me ma spento per il resto. Questa cosa, sebbene mi lusingasse, mi deludeva anche. Ho sempre parlato con lui di tutti questi dubbi e della mia preoccupazione a riguardo. Mi rispondeva che col tempo le cose sarebbero cambiate, quando saremmo andati a vivere insieme e lui avrebbe lasciato il suo paese.

Negli ultimi due mesi si è aggiunto il senso di colpa per non riuscire a ricambiare il suo sentimento, il suo trasporto. Mi sentivo in colpa per involontariamente tenerlo legato a me, privarlo della possibilità di stare con una persona che potesse ricambiare. Allo stesso tempo mi chiedevo se il volere qualcosa di più dalla vita di coppia fosse un desiderio lecito o se forse invece ero troppo egoista. Ho temporeggiato per capire meglio, fino a quando per l'ennesima volta abbiamo parlato e.. l'ho lasciato, con tantissimo dolore per entrambi.

Ora, sono preso da dubbi. Non so se ho fatto la cosa giusta. Forse il mio problema con lui è una cosa nel limite del normale per una coppia e risolvibile NELLA coppia. Forse è risolvibile solo chiudendo la relazione. Sono preso dal terrore di rimuoverlo dalla mia vita. Qualsiasi cosa mi rircorda lui, i lati negativi stanno svanendo dalla memoria e resta tanta amarezza. So che molti (omo ed etero) ci sono passati, che dicono che il dolore post-separazione passa, ma quelle stesse persone ricorderanno come si sentivano all'inizio, appena avvenuto il distacco: sull'orlo del baratro. C'è inoltre da dire che negli ultimi mesi ho manifestato il mio orientamento alla mia famiglia che almeno superficialmente l'ha accettato, ma sento ancora che hanno la speranza che possa cambiare qualcosa o comunque credono ancora che la mia sia stata una scelta. Come se una persona scegliesse volontariamente di complicarsi inutilmente la vita scegliendo una vita omosessuale in una società omofoba (senza contare che ciò che studio ora mi porterà molto probabilmente a lavorare con/in paesi in cui l'omosessualità è punita con la pena di morte). Tutto ciò accade in un momento molto difficile a livello accademico, in cui si decidono molte cose del mio futuro e ho il timore di non farcela a gestire tutto. Ho aperto forse troppi fronti contemporaneamente: studio, separazione, coming out... ho l'affetto di alcuni parenti e amici, ma non posso più accettare quello che contava di più.

Ecco... scusate lo sfogo. Spero lascerete un commento se avrete avuto la pazienza di leggere fino a qui,
grazie
 

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devi vivere come sei se vuoi vivere bene.

 

se sei omosessuale devi vivere la tua omosessualità e per questo se sei gay non devi andare in paesi che hanno la pena di morte per i gay. mi sembra chiaro.

 

se non sei gay il discorso cambia, anche se questi paesi per me anche per un etero non sono bei posti in quanto non rispettano i diritti umani.

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Da come hai descritto la situazione, penso tu abbia preso la decisione giusta.

Il problema nella vostra coppia era proprio il modo completamente diverso di viverla.

In coppia è importante la sintonia.

Ma come hai detto tu, per lui eri tutto, mentre per te lui era un pezzetto del puzzle.

Le cose difficilmente potevano andare diversamente, in queste condizioni.

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  • 1 month later...

Eccomi di nuovo qui dopo qualche tempo. E purtroppo con un secondo sfogo.

Le due settimane successive al distacco da lui sono state molto difficili. Come dicevo qui sopra non sapevo se avevo fatto la cosa giusta e dopo tanto ponderare mi sono deciso a tentare di ricostruire il rapporto, volevo fare un ultimo tentativo di salvarlo perché stavo troppo male. In quel momento momento, però, sono venuto a conoscenza di una cosa terrificante, tra l'altro in un modo di cui mi vergogno a morte perché, prima di agire, nel voler sapere come lui reagiva alla separazione, ho letto a sua insaputa uno scambio di mail nella sua posta. Capisco la gravità del mio atto, ma col senno di poi non mi pento per niente e sicuramente non ripeterò più una cosa simile perché mi ha portato tantissimo dolore.

Ebbene, quello che ho letto in questo epistolario si può riassumere in quasi 12 mesi di relazione segreta con un altro ragazzo che continua fino al presente. Questa relazione è iniziata mentre era all'estero, dove si trova questa persona, ed è continuata per via telematica. Dallo scambio di mail emerge uno scenario grottesco in cui ciò che dicevo a lui veniva successivamente commentato da loro due, non proprio rispettosamente, diciamo preso in giro per usare un eufemismo; veniva poi messa in dubbio la mia fedeltà mentre lui era via (a quanto pare chi lo dice è il primo a farlo!) tirando meschinamente in ballo un carissimo amico col quale, inutile dirlo, non ho mai avuto una relazione; veniva inoltre esplicitato il piano secondo il quale presto o tardi si sarebbero ricongiunti, facendomi fare la figura dell'idiota tappabuchi... e tante altre cose che non racconto perché sono solo un climax ascendente di fango.

Così ho deciso, una settimana dopo la mia scoperta, di andare da lui per cancellarlo per sempre dicendogli che avevo letto e che sapevo. Sono rimasto scioccato dal tentativo iniziale da parte sua di nascondere per l'ennesima volta tutto quanto, poi però all'evidenza si è dovuto arrendere e allora ha raccontato e ha pateticamente tentato di farmi credere che avesse fatto tutto da un lato per questo ragazzo che a suo dire aveva avuto problemi di famiglia e che sentiva di dover aiutare, dall'altro lo aveva fatto per tornare dall'estero "esperto" per poter vivere il nostro rapporto. Preciso che il nostro primo rapporto completo è avvenuto dopo il suo ritorno dall'estero e lo avevo vissuto con tanta serenità e felicità proprio perché credevo che stessimo scoprendo i nostri corpi insieme, un poco alla volta, lo vedevo come qualcosa di così innocente e puro da sembrare sacro, dico davvero. Invece per lui era una mera palestra di sesso, per altro già rodata prima.

Per farla breve, ho iniziato davvero a cancellarlo da tutti i ricordi, ma è difficile cancellare 10 anni, specialmente l'ultimo. Ho amato una persona che non è mai esistita e mi faceva credere di essere amato. Avevo iniziato a progettare la nostra vita insieme, gli avevo dato, forse ingenuamente, ogni fiducia. Alla fine quello che amava davvero ero io e lo scarso coinvolgimento nella relazione non era il mio, bensì il suo, passando ore e ore ogni giorno in internet con l'altro mentre secondo lui non c'era tempo per vedersi perché doveva studiare per gli esami.

E io adesso lo odio. Lo odio per averlo amato, quando penso ai momenti passati insieme sto malissimo. Lo odio perché mi ha preso la cosa più bella che avevo avuto fino ad allora. Lo odio perché ha fatto di me un mostro cinico che non crede più a niente.

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Beh, dopo essersi lasciati il momento critico ci sta, ma non perdere di vista quello che hai ottenuto. Come altri hanno già detto, dal mio punto di vista hai fatto bene a lasciarlo, se sentivi che il rapporto era vissuto in percentuale diversa...

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<blockquote class='ipsBlockquote'data-author="Kador88" data-cid="660220" data-time="1367010001"><p>

[..] hai fatto bene a lasciarlo, se sentivi che il rapporto era vissuto in percentuale diversa...</p></blockquote>

Già.. una percentuale diversissima, dato che ha tradito la mia fiducia per mesi, quel vigliacco.

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Lo odio perché ha fatto di me un mostro cinico che non crede più a niente.
bastasse cosi poco per esserlo, ma sono sicuro che al prossimo amore tornerai il romantico e passionale amante di qualcuno :pausa: 

 

venendo alla storia, ho letto solo l'ultimo post pubblicato (il precedente è troppo lungo e mi annoia :uhsi: ) hai letto la sua email scioccamente non ti ha denunciato anche se era nelle sue facoltà visto il nostro ordinamento giuridico xDxD da un lato hai fatto bene hai scoperto che tipo era, e se non l'hai capito al primo boom, quanti ne sono stati necessari? dici che ora lo odi?! può essere da un lato però ti ha aperto gli occhi, ti ha fatto capire che vivere in un sogno non è bello, vuoi che ti abbia usato come valvola di sfogo, o per mero divertimento per farsi due risate con l'altro, passi anche la scopata idilliaca, pensa ora hai veramente buttato 10 anni?  

 

hai chiuso vuoi ora lo sfogo, sei un uomo.

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E' stato altrettanto sciocco a darmi la password (che io non avevo mai usato) della sua posta, siamo pari.

 

Per il resto sì, speremo ben.

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Voglio amare naturalmente, ma con le precauzioni necessarie. E l'odio nel breve termine sta aiutando a chiudere questa storia. Me ne andrò per un po' all'estero a meditare in uno dei suddetti paesi omofobici e poi chissà.

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@@Atreiu , non fare cazzate, perfavore. Se la cosa di andare in un paese omofobo lo fai per una questione lavorativa passi, ma se lo fai per lui sei pazzo. Non mediterai mai abbastanza in un paese simile; il terrore dell'essere scoperto e un migliaio di altre ansie che possono venirti costituiscono da sole una gabbia che ti graverebbe sulla testa per tutto il tempo. Sono più che d'accordo sull'idea di andarsene se si vuole meditare, ma non in paesi simili. Vai negli Stati Uniti, in Danimarca, in Olanda, lì si che potresti trovare di meglio.

 

Comunque, ha ragione @ quando ti dice che non basta una cosa del genere per diventare il dottor Gregory House. L'attaccamento che abbiamo all'amore stesso, ancora prima che all'oggetto amato, poggia su un'energia psichica incolmabile, un costante vuoto che non viene mai saturato dalla semplice volontà attiva di avere a fianco qualcuno. È successo, accetta che così è stato e che potrebbe ricapitare: siamo esseri umani, corruttibili, limitati da una nascita e da una morte. Io perdonerei questa persona, dopodiché la farei svanire per sempre da ogni tipo di ricordo o immagine mentale. È difficile, ma il perdono riesce in qualche modo a distruggere quel canale che l'odio stesso costruisce solo per poter in qualche modo ''ricordare'', anche nel male, qualcuno. Non sono cattolico nè cristiano, ma sono arendtiano e la dottrina del perdono, della promessa e del nuovo inizio è qualcosa di bello e commuovente al contempo.

 

Ti lascio con una canzone, che mi si è presentata come immagine fonica all'udito mentre ti leggevo. Lascio spesso canzoni dopo i miei messaggi perché riescono a condensare tanti sentimenti in un piccolo spazio di tempo.

 

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Amor-fati, sì hai ragione, scrivo sull'impulso del momento, in realtà poi il vuoto che descrivi lo sento forte. E per quanto riguarda lui in particolare, ho la tendenza a perdonarlo, che viene però liquidata dalla sensazione di non poter credere a nessuna parola che dice, quindi è una specie di stallo, condita anche da un tocco di orgoglio che mi porta a pensare che, finché non si rende conto di avermi ferito, non capirà cos'ha fatto (è convinto che sia stato tutto normale, ma per me non lo è) e quindi non mi sento spinto al perdono per ora. Dopo ascolto la canzone, qui non ho il plug-in purtroppo xD non ne vedo neanche il titolo :S

 

Per quanto riguarda i paesi omofobi invece, beh devo andarci comunque per uno stage quindi il problema non si pone. Credo però che un viaggio in certi posti farebbe bene a tanti gay nostrani, perché si impara a dare importanza a certe cose piuttosto che a futilità che spesso ho visto qui. E farebbe bene a tutti per essere più coscienti dei meravigliosi diritti che abbiamo qui, e quindi difenderli meglio. Coglierò comunque l'occasione per mettermi in contatto con la comunità gay locale e capire come vivono la sessualità in un ambiente ostile o che comunque non ne riconosce i diritti. Magari poi vi scrivo qui come se la passano, giusto per uscire un po' dall'autoreferenzialità italiana :)

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