Aziende e diritti

[ulisse62]

Mentre negli USA sessanta grandi aziende (Google, Microsoft, Apple, Facebook ecc.) firmano un appello per il riconoscimento dei matrimoni gay, qui da noi tutto tace. Persino le multinazionali a guida gay, come la Armani (che all'estero sponsorizza eventi a tema ma da noi non fa nulla), la D&G and so on tacciono in un silenzio che sta diventando assordante. Certo altre grandi aziende come Ikea e Carpisa tanto per citarne due si schierano apertamente, per lo meno nelle loro pubblicità. Di ufficiale però non c'è nulla. La cosa che però mi lascia con un po' di amaro in bocca è vedere tanti gay, soprattutto a Milano, sfoggiare gli ultimi capi delle collezioni di Armani, D&G, Versace ecc. Non sarebbe ora di avere un po' di coscienza civile?

[Fabiofax]

In realtà qualcosa si sta muovendo.

In Italia le grandi multinazionali cominciano ad affrontare questo tema. Ovviamente è un percorso critico perchè la legislazione italiana non supporta la cosa per cui si cercano vie "interne" per agevolare i dipendenti nei limiti della legalità Italiana.

Accenture dove lavoro io ha iniziato da 1 anno a parlare di diritti LGBT anche in Italia (all'estero sponsorizza gli eventi LGBT, non ultimo il World Pride di Londra o il LGBT Film Festival in UK).

 

Esistono organizzazioni con presenza italiana (es: PARKS http://www.parksdiversity.eu) che si occupa di queste tematiche.

 

Chiaro, essendo tutto legato al diritto interno dell'azienda ci sono più difficoltà, ma sono convinto che col tempo avremo anche a noi le aziende che parleranno pubblicamente di questi temi. L'onda è partita e non si può più fermare.

[ulisse62]

Fabiofax tu accendi una luce dove sembrava ci fosse solo buio :-)

[Fabiofax]

@@ulisse62 per ora é un fiammifero... Speriamo diventi una bella luce.

Alcuni esempi di cose che stiamo discutendo con l'amministrazione: riconoscere il compagno/a come contattato ufficiale di emergenza durante le trasferte (se ora vado in Nigeria e mi rapiscono la mia azienda chiama mia madre, perché il mio compagno non é un referente legale), diritto di accesso del compagno/a alle agevolazioni (es: polizza assicurativa agevolata) attualmente previste per le mogli/mariti dei dipendenti, fino a piccoli tentativi di sponsorship di eventi (al gay Pride di Roma Accenture patrocinò alcune conferenze. Tema lgbt).

La cosa bella é che piano piano con queste attivita tanti dipendenti stanno trovando il coraggio di uscire allo scoperto in ufficio e quindi di aggregarsi al nostro gruppo organizzativo.

 

Il problema é che in Italia si deve partire dalle basi. Si devono educare le persone, che non necessariamente sono "contro" ma solo "ignoranti" sull'argomento.

 

Per dire, stiamo organizzando vari meeting per i dirigenti dove, in coda a tutto, si parla anche di come cercare di non creare problemi ai dipendenti gay, magari anche non out. Un esempio scemo: quando il progetto organizza qualche festa/evento non deve più dire "portate pure le vostre mogli" ma "portate il partner".... Piccoli sassolini di civiltà che stiamo provando a portare.

[Tyrael]

La cosa che però mi lascia con un po' di amaro in bocca è vedere tanti gay, soprattutto a Milano, sfoggiare gli ultimi capi delle collezioni di Armani, D&G, Versace ecc.

l'obbiettivo dell'impresa è la massimizzazione del profitto soprattutto in un mercato concorrenziale, fino a quando i gay seguono la moda(seguire la moda incorpora acquistare un oggetto a prescindere dal prezzo), non riconoscendosi espressi da essa, l'azienda che cazzo se ne frega dei gay? tanto il guadagno c'è lo stesso xD 

 

Non sarebbe ora di avere un po' di coscienza civile?

E come chiedere a un gay di cambiare dildo scegliere uno "L" contro quello usato abitualmente "XXL"