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Gabriele Corsi (membro del Trio Medusa) sulle adozioni gay


wasabi

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Cosa ne pensate?

 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/14/adozioni-pratica-e-teoria/498799/

 

A me non piace moltissimo la considerazione delle coppie gay come il "meno peggio", rispetto alla povertà e all'abbandono ... anche se, ovviamente, dice cose che potrebbe capire anche un mostro, mi pare...

 

Qui alcuni passaggi:

 

 

"Ci sono cose in cui, in teoria sarei d’accordo. E’ giusto che un bimbo abbia una mamma e un papà? Certo. E via la filippica: necessità di una figura paterna, di quella materna, il delicato equilibrio tra due figure, la possibilità (in caso di lite tra genitori) di rivolgersi almeno a uno dei due. Ecceteraeccetera.

Poi c’è la pratica."

 

 

"Qualcuno può dirmi – in maniera convinta – che quel bambino non stia meglio in qualsiasi altro posto del mondo? Adottato da una coppia di gay, di lesbiche, da un single (uomo o donna, poco importa).  

Come ci si può definire “esseri umani” e accettare che questi bambini rimangano lì, soli, piuttosto che sotto un tetto, amati, cazzo, amati, che è quello che un bambino chiede.

E non sta lì a domandarsi se chi lo ama è uno, due, uomo o donna.

I bambini orfani sono orfani del mondo. Sono figli di tutti. Sono i nostri figli. Sono i figli che vorrebbero amare potenziali genitori.

Perché un conto è la teoria, un altro la pratica."

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A me non piace moltissimo la considerazione delle coppie gay come il "meno peggio", rispetto alla povertà e all'abbandono ...

E' il mio stesso pensiero, è presuntuoso, miope e privo di riflessione dire che una coppia di genitori  etero sia meglio di una coppia di genitori gay.

Quando una coppia intraprende la strada dell'adozione viene sottoposta al giudizio dei servizi sociali, che daranno o no il decreto di idoneità

Una coppia è idonea quando soddisfa una serie di requisiti, punto.

Tutto il resto è un pregiudizio.

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Certi discorsi, basati su considerazioni di ordine pratico, appaiono come un'apertura ... in realtà nascondono sempre il pregiudizio che, comunque, una coppia gay, sia meno "ideale" rispetto ad una etero per adottare un figlio.

 

Insomma, siamo ancora lontani dalla percezione dell'uguaglianza, secondo me ...

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Mercante di Luce

Certi pregiudizi credo derivino soprattutto da una serie troppo scarsa di precedenti.

E persone che la pensano come Corsi credo potrebbero facilmente evolvere la loro idea alla luce dei fatti.

Per questo non lo condannerei e, anzi, credo sia un buon primo passo.

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Non lo condannerei nel senso che almeno ci riflette, si pone delle domande, non è chiuso a priori, il che già è sintomo di una mente che pensa e che può, col tempo e alla prova dei fatti, mutare parere ...

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"Come ci si può definire “esseri umani” e accettare che questi bambini rimangano lì, soli, piuttosto che sotto un tetto, amati, cazzo, amati, che è quello che un bambino chiede.

I bambini orfani sono orfani del mondo. Sono figli di tutti. Sono i nostri figli. Sono i figli che vorrebbero amare potenziali genitori."

Certo, fa pensare, cazzo se fa pensare..... Sicuramente un bambino che vive in quelle condizioni, poco se ne sbatte se chi lo porta via da quella vita ingrata, sia una coppia etero, se sia un uomo solo, una donna sola o una coppia gay! Quello che un bambino in quelle condizioni desidera è solo una vita migliore, sentirsi amato, sentirsi parte del mondo... Di base io sono sempre stato in disaccordo con le adozioni da parte di coppie gay, non tanto per il fatto che non siano in grado di dare amore ed un'educazione appropriata ad un bambino; non ho dubbi in merito. Sono convinto che una coppia gay potrebbe essere all'altezza di dare tutto quello cui un bambino necessita. Il mio disappunto è a riguardo di una società poco aperta e ancora troppo cattiva, ci sono ancora troppi adulti che hanno la testa colma di ignoranza e non si fanno scrupoli ad attaccare, accanirsi anche contro dei bambini. Gli adulti, talvolta, possono essere talmente idioti da non rendersi conto di avere un bambino davanti a loro e possono davvero fare tanto male a quel bambino. Non parlo di dolore fisico, ma di dolore verbale, quello che rimane per tutta la vita. La società italiana deve fare ancora molti passi in avanti per essere in grado di accettare questo tipo di realtà e a mio avviso, io non sarei mai in grado di far pagare ad un bambino una scelta così importante. Certo che probabilmente un bambino che vive in un contesto di povertà estrema, di violenza quotidiana o altro, forse vedrebbe una società ignorante come il male minore, forse preferirebbe essere preso in giro da gente idiota che rimanere in orfanotrofio a sognare qualcuno che lo porti via da quelle brutture.... 

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Per il momento tutto il discorso nasconde un bel pregiudizio. Sembrano un po' i discorsi dei falsi gay-friendly (brrrr)

 

Io capisco che debbano esserci dei requisiti di idoneità, ma secondo me sono fin troppo esagerati e scoraggiano troppo le adozioni. Tipo qua una coppia gay deve vincere alla lotteria per riuscire ad adottare qualcuno (120 adozioni gay se non sbaglio, di cui molte mi pare siano perché l'adottato è uno dei figli biologici del partner). Per colmo però qualsiasi coppia immatura può fare naturalmente un figlio senza dover passare nessun esame. Vorrei capire perché per adottare un bambino si fanno mille procedure e fare un bambino lo può fare chiunque. Si dovrebbe trovare una via di mezzo no?

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 Il mio disappunto è a riguardo di una società poco aperta e ancora troppo cattiva, ci sono ancora troppi adulti che hanno la testa colma di ignoranza e non si fanno scrupoli ad attaccare, accanirsi anche contro dei bambini.

Capisco il tuo punto di vista, però noi permettiamo a un bimbo di colore di essere adottato da una coppia bianca, in una società come la nostra che certo non si risparmia in quanto a razzismo.

E lo facciamo perchè difendiamo il concetto secondo il quale l'amore non ha colore, perchè ai bimbi non vogliamo solo promettere un mondo davvero migliore, ma cominciare a darglielo.

Per lo stesso principio dovremmo far adottare un bimbo da una coppia gay, dichiatata idonea a crescere un bambino.

 

@ilromantico

 

Vorrei capire perché per adottare un bambino si fanno mille procedure e fare un bambino lo può fare chiunque

beh chiunque può fare un bambino, ma gli può anche essere tolto se viene dimostrato che non sei un bravo genitore (e capita eh...)

Ma ovviamente un bambino che ha già subito un abbandono deve essere tutelato da un ulteriore trauma, e gli deve essere garantito un ambiente sano dove crescere. Crescere un bambino che ha subito un abbandono non è una cosa facile, davvero sarebbe un lungo discorso (che adesso non ho il tempo di fare ma che se vuoi approfondiremo...)

Edited by Viola77
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@Soshò

 

In realtà i figli di una coppia gay, da quei pochi che ho visto, sono abbastanza tosti e hanno un'autostima incredibile. Magari ho solo visto esempi positivi, ma ti garantisco che quelli che ho visto erano dei veri e propri guerrieri sicuri di sé! Forse grazie a questi esempi mi sono convinto che un giorno perché no adottare o fare un figlio?

Edited by Ilromantico
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Dipende tutto da come li cresci, da quanto sei in grado di trasmettere loro la tua sicurezza, il tuo modo di vivere le differenze (le tue e quelle degli altri). Di solito, due genitori gay hanno dovuto per forza confrontarsi con questi temi e ne hanno quindi una consapevolezza maggiore.

Edited by wasabi
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Anche a me danno fastidio quelli che dicono "meglio una coppia gay che in orfanatrofio". Mi chiedo inoltre perché negli (squallidi) dibattiti pomeridiani dove di parla di matrimoni ed adozioni gay, non si invitano mai famiglie arcobaleno o figli di coppie gay. Forse perché in Italia è ancora tabù e "certe cose" non possono essere trasmesse nella fascia "protetta" del pomeriggio?

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Anche a me danno fastidio quelli che dicono "meglio una coppia gay che in orfanatrofio". Mi chiedo inoltre perché negli (squallidi) dibattiti pomeridiani dove di parla di matrimoni ed adozioni gay, non si invitano mai famiglie arcobaleno o figli di coppie gay. Forse perché in Italia è ancora tabù e "certe cose" non possono essere trasmesse nella fascia "protetta" del pomeriggio?

Veramente una mamma che conosco, lesbica, con i figli avuti dal primo matrimonio, e che adesso convive con la propria compagna era stata invitata con la figlia proprio in uno di questi salotti. Ma le modalità erano così scadenti, quelle del "uno conto tutti" perchè la storia deve essere drammatica, non deve essere positiva ma controversa. E a queste condizioni nemmeno io sottoporrei i miei figli, nemmeno per un'ottima causa.

Il guaio è che non interessa informare, interessa fare audience :(

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Io vorrei ben vedere quanti figli vivono in casa con entrambi i genitori e quanti di questi ultimi curano bene il proprio figlio e quanti sono fedeli e gestiscono una vita di coppia serena. Se valesse davvero la regola della famiglia composta da padre e madre, più della metà del mondo sarebbe in rovina. XD

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Uhm... forse alzerò un polverone dicendo una cosa per cui alcuni potrebbero saltarmi addosso. Secondo me, a parità di condizioni (economiche, sociali, etc...) un bambino è meglio che vada ad una coppia etero che omosessuale. Cioè se la coppia gay è migliore per i requisiti dei servizi sociali rispetto alla coppia etero no, che vada alla coppia gay, ma se c'è un bambino solo e le due famiglie ottengono "lo stesso punteggio" è bene che vada alla coppia etero (sempre secondo la mia personale opinione). Il motivo è semplice, siamo in un mondo omofobo, il pregiudizio serpeggia etc... ed un figlio di una coppia gay potrebbe essere vittima da parte della società di questo pregiudizio. So già che qualcuno mi obietterà "beh ma tu dicendo così alimenti il pregiudizio, le adozioni per i gay lo attenuerebbero invece", ed in arte so che è vero. Ma a che prezzo? Se per "una causa giusta" bisogna mettere a rischio l'infanzia di un bambino, è giusto? Io non penso. Bisogna aspettare che PRIMA la società capisca (e nel frattempo benvengano coppie di fatto, matrimoni gay e adozioni "svantaggiate", per così dire), e poi si potrà avere una REALE parità (perché riconosciuta come tale dagli altri membri della società, che così invece la vedrebbero solo come imposta). Se io potessi adottare un bambino, ma sapessi che c'è anche una coppia etero che è perfettamente in grado di dare a questo bambino la felicità di cui necessità... io, a malincuore, passerei. Poi va beh, io sono uno di quelli che ha sempre condiviso la massima per cui "amare è sapere lasciar andare", e ricordiamoci che innanzi tutto la l'adozione serve per il bambino, non per la coppia. Però va beh, è solo una mia opinione, comprendo che molti di voi la pensano diversamente.

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Uhm... forse alzerò un polverone dicendo una cosa per cui alcuni potrebbero saltarmi addosso. Secondo me, a parità di condizioni (economiche, sociali, etc...) un bambino è meglio che vada ad una coppia etero che omosessuale. Cioè se la coppia gay è migliore per i requisiti dei servizi sociali rispetto alla coppia etero no, che vada alla coppia gay, ma se c'è un bambino solo e le due famiglie ottengono "lo stesso punteggio" è bene che vada alla coppia etero (sempre secondo la mia personale opinione). Il motivo è semplice, siamo in un mondo omofobo, il pregiudizio serpeggia etc... ed un figlio di una coppia gay potrebbe essere vittima da parte della società di questo pregiudizio. So già che qualcuno mi obietterà "beh ma tu dicendo così alimenti il pregiudizio, le adozioni per i gay lo attenuerebbero invece", ed in arte so che è vero. Ma a che prezzo? Se per "una causa giusta" bisogna mettere a rischio l'infanzia di un bambino, è giusto? Io non penso. Bisogna aspettare che PRIMA la società capisca (e nel frattempo benvengano coppie di fatto, matrimoni gay e adozioni "svantaggiate", per così dire), e poi si potrà avere una REALE parità (perché riconosciuta come tale dagli altri membri della società, che così invece la vedrebbero solo come imposta).

Il tuo appunto è perfettamente legittimo. Ma non viene applicato nella differenza di colore. Eppure ti posso assicurare che, ahimè, i bimbi di colore diverso subiscono discriminazioni nella nostra società, a partire dalla più tenera età.

Ad ogni modo succede quando c'è "in ballo" un bambino (tipicamente in adoziona nazionale) i servizi sociali convocano le coppie ritenute più adatte a quel bimbo in particolare (perchè l'adozione è dare una famiglia a un bambino, non viceversa) e poi viene scelta quella più adatta. Sul come, in realtà ci sarebbe molto su cui discutere.

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Pure tu hai ragione @@Viola77 eh... Concordo in pieno che "sul come ci sarebbe da discutere" ma non penso sia il caso di farlo qui ed ora... Per il fatto delle coppie di colore, ammetto, non ci avevo pensato. Tuttavia, sebbene per i figli delle coppie di colore la situazione sia effettivamente più complicata che per le coppie bianche, tuttavia penso che la situazione di un figlio di una coppia omosessuale sia ben peggiore. Non fosse altro che se il figlio (bianco, adottato) di una coppia di colore viene preso in giro per questo motivo può denunciare chi lo prende in giro (la famosa legge mancino che estesa praticamente a tutti tranne che ai gay). Certo, non che un bambino prenda e denunci, questo è poco ma sicuro, ma almeno la gente prima di offendere ci pensa su due volte. Mi si potrebbe nuovamente controbattere che un bambino che offende se ne frega della legge, è vero, ma se anche in casa sono razzisti, ed offendono i neri, comunque in genere al figlio dicono "queste cose non dirle in giro altrimenti ti fanno passare i guai". E poi, comunque, l'integrazione delle persone di colore, secondo me, è molto più "avanti" rispetto a quella di noi omosessuali, non sono dal punto di vista legale (ed è questo quello che dicevi giustamente te) ma anche dal punto di vista "sociale" (e secondo me è qui che si gioca la vera uguaglianza, di fronte alla società reale, non alla legge)

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. E poi, comunque, l'integrazione delle persone di colore, secondo me, è molto più "avanti" rispetto a quella di noi omosessuali, non sono dal punto di vista legale (ed è questo quello che dicevi giustamente te) ma anche dal punto di vista "sociale" (e secondo me è qui che si gioca la vera uguaglianza, di fronte alla società reale, non alla legge)

Ti posso assicurare che siamo lontani anni luce. Una mia amica carissima vive in una civilissima città della Toscana. Ha adottato un bimbo peruviano che per me è come un nipote (se non di più). E la discriminazione è all'ordine del giorno, non viene invitato ai compleanni (ha 6 anni), al parchetto la mia amica deve sentirsi far commenti razzisti su suo figlio, dalle beghine che ignorano il fatto che lei sia la madre...

E io posso concordare che la situazione delle genitorialità omosessuale sia più indietro rispetto a quella interetnica, ma come siamo arrivati a questa condizione di maggior tolleranza della differenza tra genitori e figli? a suon di vedere le famiglie miste. Quindi la strada è chiara.

E io non volevo essere polemica quando si parla di criteri di scelte per le coppie, assolutamente (devo smettere di rispondere ai post quando non ho il tempo di essere chiara...) ma nel senso che ogni bimbo è un mondo a sè, e di volta in volta i servizi sociali scelgono la coppia adatta. Una volta può essere la coppia giovane senza figli, o la coppia più in su con l'età con già figli grandi, a seconda delle specificità del caso. (ci sono tantissime variabili di cui si tiene conto, per questo dicevo che ci sarebbe molto di cui discutere). Quindi ci saranno bimbi per i quali una coppia etero sarà migliore, bimbi in cui l'inserimento in una famiglia gay sarà l'ideale.

Perchè non bisogna dimenticare che essere una coppia gay dà aperture che si potrebbero trovare difficilmente in coppie "tradizionali".

Edited by Viola77
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Perchè non bisogna dimenticare che essere una coppia gay da aperture che si potrebbero trovare difficilmente in coppie "tradizionali".

 

 

Credo che questo sia da sottolineare (non perchè sono di parte ;-) ).

Se è vero che essere adottati da una coppia gay espone i bimbi a possibili discriminazioni aggiuntive, è anche vero che, spesso, i gay che arrivano a concepire l'idea di adottare hanno spesso fatto un percorso molto complesso, prima a livello personale (come ogni singolo gay deve per forza fare), poi a livello di coppia, di rapporto con la società etc ...

 

Non so quante famiglie etero che fanno figli hanno avuto modo di riflettere così tanto su cosa significa essere genitori, su cosa significa gestire una differenza (propria o altrui), su cosa significa accogliere le "differenze" che inevitabilmente i loro figli si troveranno ad avere (essere grassi, brutti, incapaci in uno sport, fallire a scuola, avere un hadicap, una malattia, un difetto importante etc ...), su cosa significa rispettare gli altri, essere onesto con sé stessi etc ...

 

Noi gay su queste tematiche siamo costretti a rifletterci molto, ad acquisirne una consapevolezza profonda, per la nostra stessa sopravvivenza ...

Edited by wasabi
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Non so quante famiglie etero che fanno figli hanno avuto modo di riflettere così tanto su cosa significa essere genitori, su, cosa significa gestire una differenza, su cosa significa accogliere le "differenze" che inevitabilmente i loro figli si troveranno ad affrontare, su cosa significa rispettare gli altri etc ...

Ti dirò di più, poche famiglie etero adottano dopo aver fatto un percorso di questo genere (e i fallimenti adottivi, ferita dolorosissima, sono lì a testimoniarlo)

Coppie che rifiutano abbinamenti con bimbi di colore, coppie che mentono ai servizi sociali sulla loro incapacità di accettare le differenze ma poi optano per enti che lavorano solo in Russia (dove si sa i bimbi sono tutti biondi... invece la Russia è grande le etnie non mancano di certo...). Proprio per questo dicevo che tanti bimbi, per la loro storia, avrebbero bisogno proprio di una famiglia "aperta" che li accolga.

Non ha senso parlare di assoluti e dire che la coppia etero "in assoluto" è migliore.

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Non posso fare niente altro tranne che quotare in pieno @@Viola77 e @wasabi. Anzi, non riesco a capire perché gli etero insistono cosi tanto sull'importanza delle figure femminili e maschili di riferimento. L'identità di genere di un maschietto, per esempio, si definise anche se non ci sono altre persone di sesso maschile nei paraggi; invece una possibile deviazione dal ruolo di genere non fa certo male a nessuno, essendo che nella società moderna spesso le donne e gli uomini etero non si comportano secondo le caratteristiche culturalmente a loro associate. Una bambina può avere una madre  etero che non sarà un esempio ne di femminilità ne di maternità, perché magari lavora 24 /7 e tutte le mansioni "di madre" nella famiglia le svolge il padre etc.

Concordo in pieno anche sulle cose dette da Viola riguardo alle possibili discriminazioni: la Russia ultimamente è diventato un paese omofobo, ma nonostante ciò il figlio della coppia lesbica sarà sicuramente discriminato meno di un suo  coetaneo con i tratti asiatici. Per sfortuna proprio per questa ragione gli orfanotrofi russi sono pieni, perché tutti vogliono adottare un bambino "biondo slavo" e pochi vogliono un bambino "abbandonando dalla madre migrante stagionale Uzbeka".

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 Una bambina può avere una madre  etero che non sarà un esempio ne di femminilità ne di maternità, perché magari lavora 24 /7 e tutte le mansioni "di madre" nella famiglia le svolge il padre etc.

Concordo in pieno. In più avere una madre (o un padre) che incarna un certo tipo di "genere" non implica certo che i figli ci si rispecchino. E non avrebbe nemmeno senso che un genitore si impegni a "rappresentare" il proprio genere, in nome della "crescita armonica" del proprio figlio.

E io non dico che i bimbi non necessitino di modelli di riferimento per quanto riguarda il genere, ma non ritengo che debbano essere necessariamente i genitori, che hanno già un ruolo specifico e unico. Le famiglie sono immerse in un tessuto sociale che può fornire ai bambini, e poi ragazzi, più modelli di genere  a cui ispirarsi o da cui allontanarsi; sarebbe semmai l'isolamento della famiglia, il suo non riconoscersi come cellula della società, e quindi parte di essa, a essere criticabile.

Quindi, una famiglia tradizionale ma chiusa all'esterno, fornirà comunque due soli modelli di genere, un'esperienza estremamente limitata considerando l'enorme variabilità che esiste. Invece una famiglia che si apre, che è parte di un gruppo più aperto, di parenti ma ancora di più di amici (che hanno il vantaggio di poter essere stretti come e più i legami di sangue e "scelti" in base alle affinità) può dare ai bimbi un panorama di genere molto più ampio a cui ispirarsi, e a cui far riferimento durante le varie tappe della crescita. Del resto è piuttosto tipico il fenomeno per il quale, durante l'adolescanza, i ragazzi e le ragazze preferiscano confidarsi con un adulto a loro vicino piuttosto che col proprio genitore, proprio perchè i genitori hanno un ruolo diverso, che segue logiche specifiche.

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