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Dalla parte di una madre...


Callisto

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Come si inizia?

Con un saluto, forse, o con uno straccio di presentazione.

 

Io ho 39 anni, sono divorziata, vivo con il mio nuovo compagno e mia figlia, di 15 anni.

Fragile, mia figlia... fragile e strana.

Non so come, non so perchè. Forse è il fatto di provenire da una famiglia disastrata, con una madre terribile ed un padre assente, forse è perchè fin da bambina ho imparato a notare i silenzi, oppure è la natura, e tutte le madri hanno questo sesto senso, eccetto la mia.

Ma quale che sia la spiegazione da due anni ormai la osservo, questa ragazza, arrancare negli studi, isolarsi sempre di più, affogare nel cibo, come tutte le persone che nascondono le emozioni sotto chili e chili di grasso, quasi fosse uno scudo, o una coperta. 

La osservo e a volte le chiedo, di aprirsi, di confidarsi... ottenendo in cambio qualche sorriso, e dei fasulli "niente, mamma, va tutto bene". 

 

No, che non va tutto bene. Non ne conosco i motivi, ma ho occhi per vedere, e forse anche cuore per "sentire".

L'ho lasciata fare, per due anni, continuando di tanto in tanto a domandare, lasciandole però il tempo, lo spazio, di trovare in me la persona giusta con la quale aprirsi e parlare.

Niente, tutto bene, mentre le estati chiusa in casa aumentano, mentre i chili salgono, e i voti crollano.

 

Finchè ieri sera, senza un motivo, la folgorazione, e la confessione, tirata, tra le lacrime, di essere omosessuale.

Beh... una bambina, senza nessun tipo di esperienza, nemmeno un bacio, ma con la sicurezza, almeno quella, di sentirsi attratta dalle ragazze.

Lo so, che a 15 anni non si è bambine, ma ciò non toglie che per me resterà sempre la mia bambina.

Altra cosa che non so è cosa si aspettasse da me.

 

Sorpresa, forse. 

E invece no, nemmeno quella: poche parole perchè all'improvviso a me si aprisse il mondo, ed ecco di colpo spiegato  tutto. Tutto ciò che sapevo esserci, senza sapere cosa.

 

Non ho idea di come mi dovrei sentire, so come mi sento.

Contenta, felice, che finalmente abbia trovato il coraggio di aprirsi, che abbia finalmente visto in me la persona che ho cercato di costruire in 15 anni: una madre che ascolta, che ama, che c'è.

 

Lei si sente ancora molto confusa, del resto è giovanissima, mi sembra quasi scontato. 

E comprendo che ha paura, che non si accetta, che vorrebbe essere, parole sue, "normale".

 

Amore mio tu sei normale, non si sceglie di nascere biondi piuttosto che mori, come non si sceglie la propria sessualità... e questo non è un problema, nè ti rende diversa.

Diversa t'ha resa quello che ti sei tenuta dentro tutto questo tempo, ora, potrà soltanto andare meglio.

 

Non ho potuto mentirle, sulle difficoltà che avrà.

In una cittadina piccola e chiusa come questa, con tanta gente ancora troppo ottusa, troppo gretta, troppo cattiva.

Partendo da sua nonna, mia madre, e purtroppo, da suo padre. 

 

Io?

Beh, io adesso ho paura. 

Paura della consapevolezza di essere soltanto una madre, di non avere le capacità e le competenze di poterla aiutare, se non ascoltandola, e sostenendola. 

Vorrei fosse forte, vorrei imparasse a vivere la sua vita e la sua sessualità con naturalezza e serenità, e vorrei avesse spalle forti e larghe abbastanza da poter convivere con la stupidità che purtroppo, inevitabilmente incontrerà.

Me l'ha chiesto, se credo che la gente sia cattiva.

Non tutta, fortunatamente, non sempre, ma con la cattiveria nella vita si deve imparare a convivere e si deve cercare di uscirne nel migliore dei modi, a volte anche facendosela scivolare addosso.

 

E' che per fare questo, ci vuole una consapevolezza che una ragazza di 15 anni non ha. 

 

Ed io, di nuovo, sono solo una madre.

Ho pensato di aiutarla facendola parlare con uno psicologo, che la aiuti ad accettarsi, a volersi bene... ma poi ho pensato che forse questo la farebbe solo sentire più diversa.

 

Beh, ecco quanto.

Non so come si inizia e nemmeno come si finisce... sono solo una madre, e forse sono io che ho bisogno di consigli. 

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Cara Callisto, grazie per la dolorosa testimonianza. Spero molta gente sensata ti sapra' dare dei buoni consigli al riguardo.  Non prendere pero' per oro colato cio' che leggerai su questo forum, perche' apparentemente per molti qui i disagi di un adolescente omosessuale sono solo dovuti a debolezze e a disturbi della personalita'.  

Tua figlia e' gia' fortunata ad avere una madre come te che, pur consapevole dei suoi limiti, e' sulla buonissima strada. Non so quali siano le organizzazioni in Italia per genitori di ragazzi gay e quanto tu sia distante da una citta', ma il mio consiglio spassionato e' di cercare consiglio li, piu' che su un sito come questo.

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Le madri sono più sole dei figli omosessuali.

Perché tua figlia tra qualche tempo avrà delle amiche lesbiche,

mentre tu corri il rischio di rimanere a lungo senza sapere

a chi confidare le tue preoccupazioni.

Per questo ti consiglio di contattare AGEDO.

 

Tuo figlia ha appena cominciato una strada

i cui primi passi sono difficili, ma poi è tutta discesa.

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Lo so, che a 15 anni non si è bambine, ma ciò non toglie che per me resterà sempre la mia bambina.

Altra cosa che non so è cosa si aspettasse da me.

 

Sorpresa, forse. 

E invece no, nemmeno quella: poche parole perchè all'improvviso a me si aprisse il mondo, ed ecco di colpo spiegato  tutto. Tutto ciò che sapevo esserci, senza sapere cosa.

E' difficile anche pensare una risposta a un messaggio come questo. La cosa che posso dirti è che tua figlia ha una madre che nel giro di poche ore dopo il CO ha cercato una sponda sulla quale approdare, una risposta "attiva" che indica un sacco di cose, che per quanto ti possa sentire spaseata, in realtà hai preso in mano la situazione, cercando ciò che serve a te e a tua figlia.

 

 

vorrei avesse spalle forti e larghe

non possiamo proteggerli da tutto, a volte non resta davvero che questa speranza, di averli cresciuti abbastanza forti. E temo che sia una certezza che non si abbia mai.

Hai fatto benissimo a iscriverti qui, nonostante le parole di Bullfighter ;) io credo che possa chiarirti un po' le idee. Per il resto ha ragione Almadel, i genitori sono sempre soli (ma questo, con una figlia di 15 anni lo sai già) e l'AGEDO è ciò che ti può aiutare adesso.

  Ti mando un forte abbraccio.

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@@Callisto Volevo solo dirti che ti ammiro, tua figlia è una ragazza fortunata, non tutti i ragazzi gay hanno la fortuna di avere una madre che li accetta da subito e, fin dalle prime ore dopo il CO, si prodiga per capire come è meglio comportarsi per aiutarli.

Per tua figlia è già importantissimo sentirsi amata e sostenuta da te, per il resto, dovrà farsi le ossa e intraprendere il suo percorso, che, come per tutti, ha dei tratti che vanno affrontati da soli,  dentro sé stessi.

 

Ti posso dire quello che ha fatto mia mamma con me (per cui non smetterò mai di ringraziarla: è stata molto naturale, mi ha osservato crescere e fare le mie esperienze, cercando di non lasciarsi sopraffare dalle paure, ma mostrandosi sempre fiduciosa in me. Mi ha trasmesso il suo sguardo positivo sul mondo e mi è stata vicina in modo dolcissimo ma non invadente.

Che dire? Adesso (ho quasi 22 anni) abbiamo un rapporto splendido e lei è la miglior confidente nei momenti difficili, perchè so che mi capisce perfettamente e sa immedesimarsi senza giudicare.

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tua figlia è giovane e la sua vita finora l'ha avuto con te nella tua famiglia. Il suo supporto sei tu, la donna che l'ha accompagnata nella sua vita. Proprio per questo è importantissimo che lei continui ad avere questo supporto che le stai dando. Purtroppo alcuni genitori quando scoprono di avere un figlio omosessuale gli tagliano l'erba da sotto i piedi e il figlio resta senza radici.

 

è bello che lei si sia confidata con te, significa che si trova a suo agio e si fida di te. Sa che sei una spalla su cui può appoggiarsi.

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Ammetto che mi sono commossa a leggere le tue parole

 

Perchè in parte ho rivisto la mia con mia madre, fatta di altrettanti silenzi, incomprensioni e tentativi da parte sua di capire il perchè dei miei comportamenti lunatici.

Solo che a differenza di tua figlia, io ci ho messo oltre 14 anni per dirglielo.

 

E ancora mi ricordo che ciò che mi disse fu un "Mi dispiace solo che tu non me l'abbia detto prima e che tu abbia dovuto affrontare tutto questo da sola"

 


Contenta, felice, che finalmente abbia trovato il coraggio di aprirsi, che abbia finalmente visto in me la persona che ho cercato di costruire in 15 anni: una madre che ascolta, che ama, che c'è.

 

Il fatto che invece tua figlia alla fine abbia deciso di confidarsi proprio con te, sua madre, già da ora ti rende un supporto importante per la sua vita, specie in un periodo come l'adolescenza in cui, in certi casi, ti senti veramente un pulcino in una fossa di serpenti, quando appunto basterebbe solo qualche appoggio in più per avere le sicurezze sufficienti per andare avanti per la propria strada.

 


Ho pensato di aiutarla facendola parlare con uno psicologo, che la aiuti ad accettarsi, a volersi bene... ma poi ho pensato che forse questo la farebbe solo sentire più diversa.

Puoi proporglielo, senza obbligarla, dicendole semplicemente che qualora avesse bisogno di parlare con qualcuno o avere un parere esterno.

Io ci andai di mia sponte quando non fui più in grado di gestire alcune situazioni.

 


Beh, ecco quanto.
Non so come si inizia e nemmeno come si finisce... sono solo una madre, e forse sono io che ho bisogno di consigli.

 

Non conosco l'AGEDO di prima persona anche se ne ho sentito parlare.

Perciò ti consiglio di seguire il consiglio di  @Almadel

 

Per il resto, un abbraccio ed un in bocca al lupo a te e a tua figlia.

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Quanto mi piacerebbe sentirmi dire da mia madre le stesse cose che tu hai scritto. Lei non sa ancora di me, ma sono più che convinto che non la prenderà subito bene...per non parlare di mio padre.

Tua figlia ti vuole bene e ha deciso di confidarsi proprio con te. Non avere paura, sostienila sempre!

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Io conosco molte mamme di AGEDO

ma è un'organizzazione territoriale

e dare il numero di una triestina a una napoletana

non so quanto potrebbe essere utile.

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Avrei tanto voluto una madre come te, che mi dicesse "va tutto bene". Tua figlia deve ritenersi fortunata: pensa alle figlie che, oltre a tenersi tutto dentro, non ricevono nessun appoggio, nemmeno dalle madri.

 

Io mi sentii dire "prego per te", non ebbi mai risposta peggiore. Nessun appoggio, solo battutine sui gay e, quindi, di rimando su di me.

 

Sono contento per tua figlia, sono contento anche per te.

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I miei genitori sono in AGEDO da quasi un anno ormai e quindi mi son fatta un'idea su come funziona.

È però un'associazione con pochissimi iscritti in tutta Italia e in alcune regioni non esiste proprio. Inoltre è tutta gestita in maniera volontaria e ogni sede è molto diversa dall'altra per gestione e attività svolte.

Cmq per sapere qual è la sede più vicina basta andare sul sito.

Per il resto l'unica cosa che può fare una mamma (e non è poco) è sostenere la figlia con serenità. Al mondo esterno ci dovrà pensare lei. E più crescerà più le sembrerà meno difficile. Già è importantissimo avere qualcuno in famiglia che ti sostenga.

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Consigli non ne ho (oltre che di seguire quanto detto da almadel).. però posso dirti che sei una donna meravigliosa. Complimenti.
Spero che te e tua figlia possiate affrontare la situazione al meglio, in bocca al lupo!

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ho riletto il tuo primo intervento e racconti che tua figlia si è chiusa in se stessa e nel cibo in cui si sfoga. se la situazione rispetto al cibo e alla sua chiusura verso gli altri non migliora forse potrebbe parlarne col suo medico o con uno/a psicologo/a per vedere se con una terapia la situazione migliorerebbe. Essere in sovrappeso a 15 anni non è bello ma esserlo tutta la vita lo è ancora meno e se può far qualcosa per migliorare la situazione sarebbe utile per tutta la sua vita futura.

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@@Callisto le tue parole hanno commosso tutti.

 

Sei stata semplice, naturale, hai affrontato la verità come tutti sogniamo facciano i nostri genitori.

 

Noi come forum cercheremo di ringraziarti a modo nostro, ovvero provando a rispondere alle tue domande.. e aiutarti a essere sempre più vicina a tua figlia...

E magari potrete iniziare a scrivere assieme qui.

 

Benvenuta!

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Immagino che ora sia una situazione difficile per lei quanto che per sua figlia...Non me la sento di darle consigli,non credo di esserne in grado...Posso solo dire una cosa:vorrei che anche mia madre reagisse così come ha fatto lei,me ne renderebbe orgoglioso,e spero che lo sia altrettanto sua figlia di lei...Ah,dimenticavo,benvenuta sul forum!!

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Credo che potrebbe essere abbastanza d'aiuto far conoscere a tua figlia altre ragazze lesbiche che vivono in armonia la propria sessualità. Sicuramente queste persone hanno passato dei momenti analoghi anche se in misura inferiore a quelli di tua figlia e possono dargli l'esempio concreto che si può andare avanti, generalmente migliorando.

 

Benvenuta nel forum!

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Hai fatto benissimo a iscriverti qui, nonostante le parole di Bullfighter io credo che possa chiarirti un po' le idee.

 

Viola, penso anche io che abbia fatto bene anche a iscriversi qui, ma come avevo scritto, secondo me in questi casi un aiuto un po' piu' "professionale" non e' che guasti.

Ovviamente concordo sul fatto che questa ragazzina e' molto fortunata ad avere una mamma cosi':-) Speriamo i tempi duri passino in fretta, l'adolescenza puo' essere brutale per chiunque.

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Grazie, grazie sinceramente a tutti, non mi sarei aspettata tutto questo... e chiedo scusa se non rispondo ad uno per uno ma siete davvero... tanti.

Ieri è stata una giornata un po' così, mi sembrava di avere la testa in una bolla.

 

Con mia figlia non ho più parlato dell'argomento, me l' ha detto e a me sembra già una gran cosa, non volevo darle la sensazione di starle troppo addosso, o peggio, che ci fosse qualcosa di cui parlare come se questo fosse un problema.

E del resto abbiamo davanti una vita. 

Le difficoltà, i problemi, saranno altri, e di quelli le ho accennato qualcosa.

 

Ieri mattina ho cercato di muovermi un po', per quello che potevo.

Mi sono informata per quanto riguarda un gruppo di studio, organizzato dal mio Comune, che possa aiutarla a recuperare i voti a scuola.

Si trovano due giorni a settimana, oltre a studiare fanno anche altre attività, come il teatro, ad esempio.

Non so, mi sembra una cosa carina e utile, lunedì dovrebbe iniziare.

 

E poi ho preso appuntamento con uno psicologo. 

Ne ho parlato con lei, le ho spiegato con quanta più chiarezza possible che il problema è se mai il suo rapporto col cibo, sono le sue paure, le sue insicurezze, e non il fatto di essere omosessuale.

Mi sono offerta di andarci con lei, almeno la prima volta, per renderle l'impatto meno difficile, e poi vediamo come va, come si trova, insomma.

 

Mi è sembrata riluttante sul gruppo studio, ma non sullo psicologo. 

Credo che anche lei si renda conto di aver bisogno di un aiuto, e questo è già un buon passo. 

 

Forzarla sarebbe inutile, credo non porterebbe a nessun risultato, per cui trovo importante che sia d'accordo.

E sul gruppo studio invece forse sarò un po' più insistente.

Ha già perso un anno e se continua così perderà anche questo... la scuola è importante, è il suo futuro, ed io credo che sia un mio dovere fare tutto il possibile perchè non se lo rovini, anche a costo di essere un po' più severa di come sono stata fino ad ora.

 

Mi sono informata sull' Agedo, come mi avete suggerito, ma non c'è nulla qui vicino. 

Le ho chiesto il permesso di parlarne con il mio compagno, e con la mia migliore amica.

Mi ha risposto che se io mi fido di loro, allora si fida anche lei.

 

Parlarne con loro mi ha fatto bene, mi hanno rassicurata, consigliata, mi hanno dato anche molte conferme. Mi ritengo fortunata ad avere queste due persone nella mia vita, sono qualcosa di raro.

Il mio compagno mi ha ricordato, come ha già fatto qualcuno qui, che non posso proteggerla da tutto, perchè la vita è fatta anche di prove che dovrà affrontare e risolvere da sola.

E mi ha ricordato che sì, probabilmente la sua vita sarà più complicata di quella di una comunissima adolescente, ma nemmeno così tanto come, per paura, me la sono immaginata io.

 

"ha bisogno di stabilità, di serenità" mi ha detto "e quella gliela dobbiamo dare noi, più noi ci dimostreremo tranquilli e sereni, più lo sarà anche lei"

 

Che dire?

Mi sento meglio, mi sento più serena. 

Non mi ero resa conto, davvero, di quanto fossero grandi i miei timori. Ho messo le mani avanti, senza accorgermene, forse troppo.

Temo sia una predisposizione naturale delle mamme, quella di preoccuparsi troppo. 

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Il mio compagno mi ha ricordato, come ha già fatto qualcuno qui, che non posso proteggerla da tutto, perchè la vita è fatta anche di prove che dovrà affrontare e risolvere da sola.

Temo sia una predisposizione naturale delle mamme, quella di preoccuparsi troppo. 

Già. Ma stai facendo un gran bel lavoro. Hai fatto benissimo a cercare aiuto per te, e mi fa molto piacere sapere che tu abbia vicino persone con cui confrontarti e parlare, bisogna sviscerare le cose per capire cosa ci spaventa davvero e cosa sono solo nostre sovrastrutture mentali che possiamo (felicemente) abbandonare.

Del resto poi è un bene che tua figlia ti senta sicura, ma hai bisogno di essere rassicurata anche te.

 

Per lo studio, se ci sono i margini per recuperare l'anno fai benissimo a premere, farà bene anche alla sua autostima e al suo umore. Se non ci riuscisse comunque si matura anche così, a volte ci vuole uno stop, benchè mi renda conto benissimo che avendone già perso è certamente importante non ne perda un altro.

 

Ti abbraccio ancora!

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Già. Ma stai facendo un gran bel lavoro. Hai fatto benissimo a cercare aiuto per te, e mi fa molto piacere sapere che tu abbia vicino persone con cui confrontarti e parlare, bisogna sviscerare le cose per capire cosa ci spaventa davvero e cosa sono solo nostre sovrastrutture mentali che possiamo (felicemente) abbandonare.

Del resto poi è un bene che tua figlia ti senta sicura, ma hai bisogno di essere rassicurata anche te.

 

Per lo studio, se ci sono i margini per recuperare l'anno fai benissimo a premere, farà bene anche alla sua autostima e al suo umore. Se non ci riuscisse comunque si matura anche così, a volte ci vuole uno stop, benchè mi renda conto benissimo che avendone già perso è certamente importante non ne perda un altro.

 

Ti abbraccio ancora!

 Sì. Una cosa strana... ieri leggevo i vostri messaggi, alcuni hanno parlato di solitudine e non so, mi sembrava strano.

Non mi sentivo sola, non mi sembrava di esserlo.

E invece... quando poi ho parlato con il mio compagno e con questa mia carissima amica, ho capito che lo ero stata, per tutto il giorno. 

 

I vostri messaggi mi hanno aiutata molto, anche in piccole cose come questa, che non avevo considerato.

Penso che proverò, più avanti, a parlare a mia figlia di questo forum.

 

Ti abbraccio anche io, e grazie ancora... 

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Penso sia giusto tu sia severa nei confronti di tua figlia per quanto riguarda lo studio. Che tu la sproni ad impegnarsi di più a scuola, creando un ambiente familiare il più possibile sereno.

Ma per quanto riguarda amicizie o conoscenze, è lei che deve arrangiarsi e non puoi cercarle tu momenti per socializzare, è abbastanza grande per gestirsele da sola queste cose.

Io penso non sia nemmeno una bella idea consigliarle questo forum. Forse sbaglio, ma se una volta capitami lesbica, mio padre mi avesse consigliato questo forum, io non l'avrei presa tanto bene, l'avrei considerata una grossissima e non voluta intromissione da parte sua.

Il forum è semplicissimo da trovare e se tua figlia un giorno deciderà di parlare di sé in internet ci troverà in pochi minuti.

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E poi ho preso appuntamento con uno psicologo. 
Ne ho parlato con lei, le ho spiegato con quanta più chiarezza possible che il problema è se mai il suo rapporto col cibo, sono le sue paure, le sue insicurezze, e non il fatto di essere omosessuale.
Mi sono offerta di andarci con lei, almeno la prima volta, per renderle l'impatto meno difficile, e poi vediamo come va, come si trova, insomma.

 

Questa cosa che hai detto è bellissima. Il fatto che hai sottolineato a lei che ti preoccupa di più lo studio che non il fatto che possa amare una donna è quello che tutti i ragazzi in difficoltà vorrebbero sentirsi dire.

(E te lo dice uno che quando a 18 anni mio padre scoprì nella cronologia di internet un sito porno gay mi mandò al "consultorio famigliare".... senza tragedie sia chiaro... ma è stato comunque umiliante.)

 

Brava ancora... e spero con tutto il cuore che tu possa "passare" ogni tanto qui ad aggiornarci.

 

Vogliamo già tutti bene a te e a tua figlia!

Grande!

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Penso sia giusto tu sia severa nei confronti di tua figlia per quanto riguarda lo studio. Che tu la sproni ad impegnarsi di più a scuola, creando un ambiente familiare il più possibile sereno.

Ma per quanto riguarda amicizie o conoscenze, è lei che deve arrangiarsi e non puoi cercarle tu momenti per socializzare, è abbastanza grande per gestirsele da sola queste cose.

Io penso non sia nemmeno una bella idea consigliarle questo forum. Forse sbaglio, ma se una volta capitami lesbica, mio padre mi avesse consigliato questo forum, io non l'avrei presa tanto bene, l'avrei considerata una grossissima e non voluta intromissione da parte sua.

Il forum è semplicissimo da trovare e se tua figlia un giorno deciderà di parlare di sé in internet ci troverà in pochi minuti.

 

Capisco il tuo punto di vista, ma forse mi sono spiegata male.

Il gruppo di studio serve soprattutto a farle recuperare i voti a scuola, e quello è il motivo che mi porta a mandarla. Il fatto che poi facciano anche altre cose, come il teatro, mi sembra lo renda meno pesante, ma non è per socializzare che voglio che vada.

Non sono mai stata una madre invadente, altrimenti avrei insistito molto di più e molto tempo prima, quando ad esempio la vedevo trascorrere le estati in casa. 

E invece l'ho sempre lasciata fare.

Ti dirò anzi, che il dubbio che ho ora, è di aver sbagliato proprio in questo.

 

Per quanto riguarda il forum... parlando con lei ho saputo che molto del suo tempo in rete lo trascorre proprio a cercare gruppi e siti come questo, per quello che ne so, se un giorno dovessi suggerirglielo potrebbe anche dirmi che lo conosce già.

Se dovessi parlargliene e lei volesse iscriversi, mi tirerei fuori io, in modo da non farla sentire controllata a vista.

Non so nemmeno se lo farò davvero, al momento resta ancora solo un'idea...

Io spero la prenda per quello che è, ma confido anche nel fatto che, se lo vivesse come un'intrusione, me lo direbbe.

 

Del resto non posso sapere prima cosa è giusto e cosa è sbagliato, a volte parti con le migliori intenzioni e fai danni. Per questo il lavoro del genitore è difficile; non c'è nessuno che può insegnarti come farlo, e anche ci fosse una linea guida, ogni figlio è diverso.

Quello che tu vivi come un' intrusione, lei potrebbe prenderlo come disinteresse.

 

Insomma... si va un po' a tentoni. Spesso.  :bye:

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Si si, ma io capisco il tuo punto di vista e capisco anche che se vedi tua figlia chiusa in casa provi il desiderio di vederla uscire e socializzare. Provi insomma il desiderio di fare qualcosa per lei.

Io però intendevo dire che credo che se un ragazzo ha problemi di timidezza e problemi a socializzare un genitore non può farci niente.

La cosa che può fare un genitore è creare un ambiente familiare sereno e supportivo nei confronti del figlio.

Ma il mondo esterno è il figlio che lo deve affrontare. Lo affronterà sicuramente meglio se sa di avere un saldo appoggio a casa (ed è quello che puoi fare tu e che tu stai già facendo), ma non è il genitore a poterlo affrontare in sua vece.

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Sì, su questo siamo assolutamente d'accordo, volevo solo farti capire che non cerco di forzare mia figlia, anche se ovviamente mi piacerebbe vederla uscire di più o avere più amicizie, cerco di rispettare il suo modo di essere. 

Il punto è che mia figlia non è timida, nè ha problemi a socializzare, anzi, direi il contrario.

Mi accorgo che questo suo rinchiudersi degli ultimi due anni è dovuto ad un malessere ed è quello che mi preme aiutarla a risolvere.

Poi, una volta che la vedrò e la saprò serena, non mi interessa se resta a casa o esce tutti i giorni, a me basta sapere che è tranquilla, poi sceglierà da sola come gestirsela questa tranquillità. 

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Penso che il tuo ruolo di madre lo stia svolgendo al meglio, hai dato a tua figlia gli imput più corretti, quindi non saprei che altri consigli darti se non di continuare per questa strada,  il resto, per viversi serenamente, dovrà farlo tua figlia

Come precedentemente suggerito il supporto di un' associazione come AGEDO per entrambe sarebbe l' ottimo

 

Un pensiero va ai tanti figli gay che, trovandosi ad esistere in questa società avvelenata, conoscono il primo, dolorosissimo rifiuto proprio dai genitori,

sicuramente, da questo punto di vista, tua figlia è fortunata!

Edited by prefy
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