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Ambrosoli candidato presidente in Lombardia


calvin2010

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Qualcuno ne sa qualcosa di questo tizio? Mi sembra un omofobo di prima categoria. Un pretino.

 

In un paese civile sarebbe possibile porgergli delle domande sul tema LGBT, ma in Italia...

 

Qualche lombardo ha delle opinioni?

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Di fatto la fama di Umberto Ambrosoli gli arriva sostanzialmente di riflesso per essere il figlio di uno degli eroi del nostro paese cioè Giorgio Ambrosoli, uno di quei personaggi come Falcone e Borsellino che hanno servito il paese con rettitudine e rigore fino a sacrificare la propria vita.

 

Umberto Ambrosoli è un avvocato di Milano esperto di diritto in ambito bancario/economico/finanziario e di antiriciclaggio, c'è anche da dire che è abbastanza giovane ha circa una 40ina d'anni.

 

Sui temi riguardanti i diritti civili per gli omosessuali sinceramente non ho idea quali siano le sue posizioni ma c'è anche da dire che sono tematiche abbastanza marginali a livello regionale essendo materie la cui regolamentazione alla fine spetta al Parlamento nazionale.

 

Non mi pare abbia un trascorso e una collocazione politica, è più un soggetto da società civile anche se certamente è meno spostato a sinistra di quanto non lo fosse Pisapia.

C'è da dire che la Lombardia è una storica roccaforte di centrodestra e la Lombardia non è nemmeno Milano, per cui non so nemmeno se per la regione potrebbe aver successo un personaggio con un profilo troppo spostato a sinistra com'era quello di Pisapia.

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privateuniverse

Certo, se è vero quel che scrive @Sbuffo, meglio un avvocato esperto di antiriciclaggio che un consulente di evasori fiscali (Tremonti) o il commercialista del capo (Cappellacci, presidente della Regione Sardegna).

 

Tuttavia, io non condivido (stavo per dire "non capisco", ma la realtà è che capisco benissimo) questa tendenza a candidare a certe cariche personaggi del tutto estranei alla politica, il cui merito principale, anche se non l'unico, spesso è l'essere stati mogli, fratelli, sorelle o figli di qualcuno che abbia avuto un ruolo importante, anche eroico, dal punto di vista civile; oppure di personaggi che sono soltanto famosi perché, magari, appaiono in televisione.

 

Gli esempi sono tanti:

- Rosa Villecco, vedova Calipari, deputata del PD;

- Rita Borsellino, europarlamentare del PD;

- Maria-Antonietta Farina, vedova Coscioni, deputata radicale;

- gli ex presidenti della Regione Lazio Piero Badaloni e Piero Marrazzo (e l'avversario del primo alle regionali del Lazio nel 1995, Alberto Michelini);

- David Sassoli, europarlamentare del PD;

- Mariella Cavanna, vedova del calciatore Gaetano Scirea, deputata di Forza Italia eletta nel 1994 e nel 1996.

- Nando Dalla Chiesa, figlio del generale dei Carabinieri Carlo-Alberto Dalla Chiesa, candidato a sindaco di Milano nel 1993.

 

Gli antesignani di questo modo di procedere, così come di molti pessimi vizi della politica italiana, furono i radicali, che, più degli altri partiti, erano soliti infarcire le liste di candidati dalle opinioni politiche quanto meno incerte ma che spesso provenivano dal mondo dello spettacolo; a ruota seguì il PSI di Bettino Craxi. Come dimenticare l'elezione di personaggi come Cicciolina, Domenico Modugno o Gerry Scotti?

 

Tuttavia, negli ultimi anni, questo fenomeno ha assunto proporzioni veramente grottesche.

 

Due considerazioni.

 

Primo: dopo diciassette anni di governo di destra in Lombardia il centrosinistra non è stato in grado di far emergere, dalle sue file, neanche una personalità in grado di presentarsi come un'alternativa credibile? Nessun consigliere regionale, nessun presidente di provincia, nessun sindaco? Persino in Veneto, alle regionali del 2010, c'era la Puppato, che aveva alle spalle anni passati come sindaco di un comune di medie dimensioni. Il centrosinistra lombardo non è in grado di produrre nulla?

 

Secondo: da chi vengono scelte queste candidature, e in base a quali criteri? Prima c'erano i partiti, "pesanti" ma comunque in grado di formare e di selezionare un personale politico. E ora?

 

Siamo tornati ai comitati elettorali come alla fine dell'Ottocento.

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@@privateuniverse Ambrosoli però non è il candidato, è uno dei candidati alle primarie. Quindi, andando a votar e facendo votare, in teoria ci sarebbe ancora il tempo di proporre qualcun altro.

Il problema, per quanto riguarda il PD, che avrebbe potuto candidare Civati e probabilmente avere buone possibilità di vincere... è che per ragioni di politica nazionale, ma anche per ragioni di politica regionale e locale (forti legami tra partiti e ndrangheta ecc.) si trova a fronteggiare (insieme agli altri partiti) un forte sentimento antipartitico, se non antipolitico e una richiesta della "società civile" di far sentire il proprio peso e la propria (vera o presunta) onestà nelle decisioni istituzionali. Da qui la nascita di tante liste civiche e la scelta di candidati estranei agli schieramenti tradizionali. Del resto, molte persone che non voterebbero PD, voterebbero per un profilo "di onestà" come quello di Ambrosoli. Quindi è un po' una rincorsa verso gente che sennò si asterrebbe e verso settori della società che pensano di poter ripetere il successo della campagna di Pisapia. Già là, ricordiamoci che Pisapia vinse le primarie contro un candidato di partito. Quindi già allora "l'esterno" tirava di più. Nonostante Boeri non fosse particolarmente mal visto. Fu più un voto contro il partito quello delle primarie.

Su Ambrosoli nello specifico non so molto. Però ne ho sentito parlare sempre bene. "Purtroppo" da ambedue gli schieramenti. Quindi o è veramente competente e onesto o è un fantoccio :) diamogli tempo di farsi conoscere.

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privateuniverse

Pisapia, politicamente parlando, non veniva dal nulla: ha militato in DP per 11 anni, dal 1976 al 1987, ed è stato deputato del PRC per dieci anni. Pisapia non era organico alla politica, non era un politico di professione e uno che in vita sua avesse fatto solo quello; ma non veniva dal di fuori della politica. E non era solo il figlio di Giandomenico Pisapia.

 

Ambrosoli, politicamente parlando, chi è? Io alla mistica del brav'uomo non ci credo. Io, anche per la mia esperienza politica, oltre che per indole personale, penso che le posizioni politiche di una persona siano più importanti del suo carattere o delle sue qualità personali.

 

E, infine, su cosa poggia l'idea che quella di Ambrosoli sia una candidatura "della società civile"? Nasce forse dal basso?

 

A me pare, invece, che nasca dall'alto, da quei circoli che la loro voce possono farla sentire; perché, se un gruppo di signori nessuno proponesse una Dejanira qualsiasi per la carica di presidente della regione Lombardia, dubito che a qualcuno importerebbe, quali che siano le qualità di Dejanira.

 

C'è un ultimo aspetto: è troppo pretendere da un partito che non segua passivamente gli umori della società, ma che tenti, invece, di dare risposte, interpretazioni, di elaborare posizioni? O dobbiamo aspettarci sistematicamente politici e partiti ammucchiati sulle posizioni del momento, sinistrorse quando in Italia prevale un orientamento di sinistra (come negli anni Settanta, che io ricordo bene), destrorse viceversa?

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Dipende. Qua puoi pensare che un partito debba imporre una linea, a prescindere dal vincere o perdere... o puoi pensare che il partito debba rispondere a una domanda della società. Secondo me sarebbe grave per il centro-sinistra perdere questa tornata elettorale che è stata praticamente servita su un piatto d'argento. E un volto "estraneo" alla politica politicante è il modo più sicuro per prendere voti in questi giorni. Se poi è un nome che riesce a mettere insieme i diversi volti della coalizione...

 

Quando parlo di società civile, intendo dire che il cosiddetto mondo dell'associazionismo e delle professioni (qualsiasi cosa voglia dire) lo sta supportando.

Comunque se Dejanira trovasse 3000 mila firme, potrebbe partecipare alle primarie del centrosinistra in Lombardia. Se ne trovasse qualcuna in più, potrebbe pure presentare una sua lista. Peccato che nessuno si prenda la briga. Se di firme ne raccogli 10 e nessuno dei 10 è disposto a investire nemmeno 1 euro, allora forse non è una grande candidatura.

 

Ma comunque se non piacerà o non sarà una candidatura "sentita", non lo voteranno. Mica si è obbligati.

 

Però credo anche che fare politica non possa essere solo fare politica dentro un partito. Comunque credo sia ingeneroso dire che è solo "il figlio di". A parte che è una roba molto fastidiosa non essere identificati per se stessi, ma solo risalendo alle origini familiari. Anche io sono figlia di mio padre, ma sono una persona a se stante. Ma poi questo sono anni che gira l'Italia, le scuole, e si batte contro la mafia. Fa parte della commissione anticorruzione del Comune di Milano. Oltre ad essere un avvocato molto stimato e - dati i clienti - penso abbastanza capace. In una Regione in cui il Consiglio è caduto praticamente per colpa dei legami con le mafie di vari colori, essere da sempre impegnato su questo fronte è già una scelta politica.

 

Più o meno sarà di centro-sinistra dato che si candida con questa coalizione.

Riguardo alle sue posizioni su altri temi, è vero, non si sa molto più di questo.

Speriamo si sprechi a dircele :P

 

Comunque non è che io voglia fare l'apologia di Ambrosoli (almeno finché non mi paga), però non capisco nemmeno tutto questo astio per un soggetto di cui non si sa ancora molto. Quando si scoprirà che non è onesto e che prende posizioni del cazzo (al momento non le prende, e quindi...) allora...

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Primo: dopo diciassette anni di governo di destra in Lombardia il centrosinistra non è stato in grado di far emergere, dalle sue file, neanche una personalità in grado di presentarsi come un'alternativa credibile? Nessun consigliere regionale, nessun presidente di provincia, nessun sindaco? Persino in Veneto, alle regionali del 2010, c'era la Puppato, che aveva alle spalle anni passati come sindaco di un comune di medie dimensioni. Il centrosinistra lombardo non è in grado di produrre nulla?

 

 

Secondo me non sbaglia il centrosinistra a non candidare nessuno di spendibile in Lombardia, trattasi di regione storicamente di destra, anzi la più a destra della penisola (negli anni '60-'70 il Msi viaggiava nelle province del nord lombardo sul 25-30% contro una media nazionale del 5%! le stesse della Lega Nord trent'anni dopo), storicamente legatissima alla chiesa. Perchè bruciare qualcuno in una regione impossibile da vincere? Non ha senso, è come l'Alsazia per i francesi, la roccaforte che la destra sa di non perdere mai. E' come se il centrodestra bruciasse una candidatura forte in Toscana, non avrebbe senso.

Basta vedere che a parte Milano e Monza il 90% dei comuni lombardi sono retti da giunte di destra o centrodestra, specialmente quelli di medie dimensioni, fuori dalle due città il centrosinistra non esiste.

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privateuniverse

No, le cose non stanno così.

Como e Lecco hanno sindaci di centrosinistra, Brescia ne ha avuti a lungo dopo il 92, Mantova ha una forte tradizione di sinistra.

La Lombardia non è più a destra del Veneto, e neanche della grande maggioranza delle regioni del sud, a cominciare dalla Sicilia (e no, l'MSI in Lombardia non aveva il 25 per cento negli anni Sessanta).

La politica non è soltanto vincere le elezioni.

 

 

@Dejanira

Lo sai meglio di me: se Ambrosoli non si chiamasse Ambrosoli sarebbe visto ben diversamente. Anzi, non sarebbe proprio visto. Tu stessa non sei in grado di dirmi nulla sulle posizioni politiche di Ambrosoli; solo che, essendo candidato per il centrosinistra, debba essere di centrosinistra.

Di candidati "non politici" ce ne sono stati tanti: degli ultimi quattro presidenti della regione Lazio, due erano giornalisti televisivi. Qualche tempo fa c'era chi aveva proposto Pippo Baudo come candidato alla presidenza della regione Sicilia.

A me non sembra un modo serio di fare politica; e non è neanche giusto nei confronti dei tanti per cui la politica è una questione di militanza quotidiana protratta per anni.

Edited by privateuniverse
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... dovrebbero quindi condannarsi a perderle allora.

Ovvio :) perché prendere decisioni, quando puoi essere minoranza!

Su Como e Lecco ti dico, per conoscenza diretta, che hanno vinto grazie a forti liste civiche.

Secondo me stavolta il csx parte in vantaggio in Lombardia, a meno che pdl+lega non tornino insieme e tirino fuori da cilindro qualche nome buono e una strategia credibile.

 

Boh davvero non capisco tutto quest'astio verso un candidato che manco conosci. C'è qualcosa che non ci dici? :P

 

 

 

Bisogna essere più realisti del re. Se tu fai politica da 30 anni e però prendi 15 voti, allora forse non è il caso di candidarti. Sennò si perde.

Comunque ti dirò che qua in Lombardia Ambrosoli non è mica così conosciuto che dici che prende i voti perché è un volto noto. E' un po' più conosciuto a Milano, ma nelle altre province no. Quindi non lo paragonerei a Sassoli. Però ti ricordo che Sassoli è stato eletto al Parlamento Europeo, ha preso quindi delle preferenze personali (più di 400mila). Quindi 400mila persone hanno pensato che fosse più valido di qualcun altro. A torto o a ragione. Però queste sono le regole.

Edited by Loup-garou
Unito post doppio
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...Considerando che candidano anche il figlio di Bossi, col figlio di Giorgio Ambrosoli ci va grassa..............

 

Scherzi a parte, vorrei fare una domanda a chi è più esperto di me riguardo ai meccanismi politici.

Quanto pesano effettivamente la competenza e le opinioni dei politici in ruoli di spicco (come i presidenti di regione)?

A volte ho l'impressione che abbia molto più peso la pletora di gregari e tecnici che si studiano nel dettaglio un dato tema, di cui sono esperti, andando a produrre poi la riforma o la legge che il politico ci verrà a propagandare sorridendo.

 

Se fosse così, l'effettiva competenza tecnica o politica di un presidente non sarebbe tanto rilevante (rendendo invece più importante la dimensione "etica" o il valore personale del soggetto, cioè quelle qualità che consentono di dare indirizzi politici di ampio respiro o, più banalmente, di presentarsi bene agli elettori).

 

Mi sbaglio?

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privateuniverse

Ma cosa vuoi che contino le competenze, @penna.

 

Nei partiti, per come sono strutturati adesso, una persona capace, onesta e disinteressata sarebbe presto emarginata.

 

Per il resto, io credo che @@Dejanira continui a non cogliere il punto: e cioè che candidare un esponente di un partito e candidare qualcuno che, politicamente parlando, non è altro che un cognome famoso (e onorevole, ci mancherebbe), mentre per il resto è il classico coniglio tirato fuori dal cilindro, come prima di lui Badaloni e Marrazzo nel Lazio (e con Marrazzo si è vista com'è finita) o come rischiava di essere Baudo in Sicilia, non sono due ipotesi in contraddizione tra loro, ma due facce della stessa medaglia. E la medaglia sono partiti oligarchici, spesso personali, sempre poco democratici, nei quali non si discute (comunque non di politica) e non si vota se non per acclamazione, strutturati come comitati elettorali personali al servizio di interessi poco o per nulla dichiarati; partiti incapaci di formare un personale politico degno di questo nome, per cui alle elezioni si tira sempre fuori il candidato che ha un nome famoso anche se, magari, è un mediocre, senza neanche uno straccio di esperienza amministrativa, perché due o tre lustri non sono sufficienti a far emergere nessuno che sia in grado di presentarsi come un'alternativa credibile.

 

Poi Sassoli può anche prendere quattrocentomila preferenze: sfido io che le prende, forse le prenderei pure io se facessi il mezzobusto al TG1 delle otto; così come, prima di lui, ne hanno prese a valanga la Gruber (che, peraltro, è molto intelligente) o Santoro. Ma chi di voi, a partire da @@Dejanira, è in grado di citare una presa di posizione di Sassoli, di spiegare come la pensa su una qualsiasi questione di politica interna, di politica estera, di politica economica? Credo proprio nessuno.

 

Il berlusconismo ha vinto perché il modello della politica personale, personalistica e personalizzata (attorno alla persona del leader, ovviamente, non alle persone che costituiscono la massa della popolazione), della politica intesa come prodotto da commercializzare, è stato fatto proprio da una sinistra come quella italiana che mai come in questi ultimi vent'anni è stata subalterna, strutturalmente (cioè sul piano dei rapporti di potere) e sovrastrutturalmente (cioè sul piano dell'elaborazione culturale) alla destra, in tutte le sue varie anime, da quella populista-pubblicitaria di Berlusconi, a quella xenofobica della Lega Nord, a quella clericale dell'UDC.

 

La scelta di questi candidati di facciata, pescati solo perché hanno un nome famoso nella speranza di "vincere le elezioni", per fare cosa non si sa, + una manifestazione di questa vittoria del berlusconismo.

Edited by privateuniverse
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@privateuniverse

La tua critica verso i partiti è l'altra faccia della medaglia di chi appunto non voterebbe per un rappresentante dei partiti proprio perché in essi non si riconosce.

Per il resto, te l'ho detto, il PD qualche nome da spendere ce l'aveva (in primis Civati), ma devi trovare anche un nome che metta insieme una coalizione e che in questo momento non sembri un politico di lunga corso. Perché in questo momento più del 55 percento degli elettori di Grillo lo vota non per le sue idee, ma perché va contro i partiti tradizionali. Allora tu, come centrosinistra, puoi scegliere di farti affondare dal M5S come ti sei fatto affondare per 20 anni dal PdL, oppure puoi scegliere di giocare anche tu a cavalcare questa voglia di nuovo, pulito e onesto.

Perché dovresti condannarti a una sconfitta? In politica conta chi vince. Sennò puoi anche avere le idee migliori del mondo, se però decide chi ha idee opposte alle tue...

 

Comunque non capisco perché si debba pensare che 400mila persone siano lobotomizzate e che invece noi si sia sempre quelli intelligenti e furbi. Quattrocentomila persone non sono in grado di NON votare una persona solo perché la vedono in tv, noi invece sì perché non siamo deficienti come loro?

Questo è un ragionamento pericoloso. Nonché perdente.

E' ovvio che la tv ha un suo peso (almeno in termini di conoscenza del nome e di credibilità del candidato), ma da qua a dire che uno lo vede in tv e allora come riflesso condizionato lo vota...

Come sempre è colpa di Berlusconi e del berlusconismo. Come se negli altri Paesi la tv non contasse nulla. Del resto Reagan se l'è fatto insegnare da Berlusconi. E del resto tutti quelli che acclamano Obama sanno esattamente come la pensa su qualsiasi punto.

Invece credo sia giusto che il csx capisca che nel voto, oltre alle idee (ma chi lo legge il programma? tu hai letto il programma di 250 pagine della coalizione che sosteneva Prodi?), conta anche saperle comunicare e sapersi comunicare. Questo non vuol dire scimmiottare Berlusconi candidando Rudelli perché ha gli occhi azzurri. Ma vuol dire che una volta che esistono delle idee, devi anche smetterla di pensare che ti voteranno perché sei il più intelligente (gli intelligenti votano te, i tonti Berlusconi... tipico ragionamento PD)... ma devi tenere conto che in gioco entrano tanti fattori.

Tra i quali - sopratutto in questo periodo - anche la capacità di sembrare una persona onesta, affidabile, seria. Per molte persone, anche se ti fai un culo da 30 anni a zappare nelle sezioni di partito e non hai mai visto una lira, basta che dici sono tesserato PD e sei già un delinquente. Per questo credo ci sia la necessità di coinvolgere persone "esterne" e che abbiano un curriculum che in qualche modo comunichi onestà, affidabilità e serietà.

 

Oltre che, come dice giustamente @Hinzelmann, sulla questione Lombardia... c'è una borghesia molto influente. Se si vuole vincere, in qualche modo bisogna averla amica.

 

Se si vuole perdere è un altro conto... Ma nessuno in politica gioca per perdere.

 

Detto ciò, non credo non ci siano gli strumenti per altri tipi di candidature. Ma in pochi si prendono la briga.

 

Inoltre ribadisco che non per forza fare politica debba coincidere con l'esser dentro un partito. Io vengo da una famiglia in cui si è sempre fatta militanza. Ma non credo che questa debba essere l'unica strada. Ad esempio, oltre ad Ambrosoli, alle primarie (ricordo che ci sono ancora le primarie) è candidato anche Andrea di Stefano che non fa parte di nessun partito, ma è un giornalista che secondo me ha idee politiche molto interessanti.

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privateuniverse

E' la solita tendenza del PD ad autoaccreditarsi presso la borghesia lombarda

facendo candidature salottiere

 

Infatti.

 

E, come prova di questa tendenza, e di quanto sia stata vincente, sfido chiunque, senza consultare archivi, a ricordarsi i nomi dei candidati del centrosinistra alla regione Lombardia del 1995 e del 2005 e quelli alle comunali di Milano del 1993, 1997, 2001 e 2006.

 

Comunque non capisco perché si debba pensare che 400mila persone siano lobotomizzate e che invece noi si sia sempre quelli intelligenti e furbi. Quattrocentomila persone non sono in grado di NON votare una persona solo perché la vedono in tv, noi invece sì perché non siamo deficienti come loro?

 

Fammi capire: rispetto a qualcuno che vota una persona senza conoscerne minimamente le posizioni politiche, io devo sentirmi più stupido perché, per votare una persona, non mi basta che sia famosa per motivi che con la politica non hanno nulla a che vedere, ma pretendo di sapere qualcosa della sua storia politica e delle sue posizioni politiche?

 

Per il resto sfido chiunque a farmi conoscere alcune delle prese di posizione politiche di Sassoli (senza consultare internet).

 

Chissà quante risposte avremo.

 

Questo è un ragionamento pericoloso. Nonché perdente.

 

E' stato "vincente", tanto per fare un esempio, candidare Badaloni o Marrazzo alle regionali del Lazio?

E' stato "vincente" candidare la Borsellino alle regionali della Sicilia del 2008?

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@@privateuniverse Ma scusa in che senso la caduta di Marrazzo sarebbe da collegarsi al suo non avere avuto una storia di militanza partitica? O.o

Di Badaloni non so nulla, spiega un po'! :) grazie!

In ogni caso, io capisco il tuo bisogno di dire che si dovrebbe votare in base alle "idee politiche" condivise o meno. Però non è così. Entrano in gioco tanti fattori. Da una parte entra in gioco il fatto che documentarsi su come la pensano mille mila candidati su qualsiasi cosa (sempre che abbiano idee e sia possibile saperle) è praticamente un lavoro full time in termini di tempo. A volte basta che il candidato ci appaia convincente su un solo punto a noi caro (es. lotta alla criminalità, coppie omosessuali, piste ciclabili, 1 milione di posti di lavoro) per dire ok voto lui. Credibile e convincente (e qua altri fattori entrano in campo). In questo momento appare credibile e convincente e vincente chiunque dica i partiti sono una merda, noi siamo il nuovo, noi siamo puliti ecc. (un po' un deja-vu). Con questo bisogna fare i conti. Perché l'onestà e la trasparenza sono diventate scelte politiche e non valori morali assoluti (quindi condivisi da tutti)... o almeno questa è la percezione comune.

In più la divisione più o meno bipolare del nostro sistema politico permette di orientarsi anche su candidati "nuovi". Se ti candidi con il csx più o meno la penserai così, se ti candidi con il cdx più o meno la penserai così.

Che è molto interessante documentarsi su come la pensa candidato X su argomento Y. Peccato che poi in fin dei conti non conti un *, perché devi stare alle logiche del partito e scendere a compromessi qua e là, a destra e a sinistra.

Per questo ormai il minimo che si pretende è l'onestà. Un po' un basta che sei onesto e non mi rubi i soldi, poi prendi le decisioni che vuoi.

Facciamo una politica da minimo comun denominatore.

 

 

Comunque, ad esempio, ricordiamoci che l'ultimo candidato del csx alla Regione Lombardia è stato Penati e si è visto come è finita. Da là capisci perché un candidato cresciuto nei partiti questo momento riceverebbe solo calci nei denti anche da molti elettori del centrosinistra.

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Civati era perfetto. Meraviglioso. Battaglia all'ultimo voto, consigliere regionale, intelligente, capace, progressista e (relativamente) giovane...penso una delle poche persone che davvero ci mette l'anima.

Speriamo che quando si chiude una porta si apra un portone(segretario nazionale?)...anche perché sic res stantibus vince Maroni in Lombardia...dopo il Celeste, il Verde...ne vedono di tutti i colori gli amici Lombardi, poverini :banghead:

Edited by Chris
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privateuniverse

Proprio ieri leggevo un'intervista alla Kustermann pubblicata sul Manifesto di lunedì.

 

A quanto pare, Ambrosoli è "equidistante" fra scuola pubblica e privata e non intende affatto rimettere in discussione il trattamento favorevole riservato alla sanità privata dalle giunte Formigoni.

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Tra l'altro, in base al regolamento di queste primarie è proibito farsi pubblicità a pagamento. E invece ho beccato gli annunci sponsorizzati di Ambrosoli su Facebook. La legalità blabla il rispetto delle regole blabla. Degli altri candidati non l'ho vista in questi giorni, ma so per certo che c'era qualche giorno fa e che era prevista in futuro.

 

Comunque la bio di ambrosoli è da latte alle ginocchia (cito dal suo sito... http://www.ambrosolilombardia2013.it/umberto-ambrosoli/)

"Umberto Ambrosoli pratica sci alpinismo e ciclismo. Ha formazione cattolica. Quando può viaggia, privilegiando l’Italia e l’ Europa. Ascoltatore di musica (non si è perso la nuova edizione del “Rigoletto” alla Scala), legge saggistica, anche di riferimento alle sue competenze giuridiche, storia, è appassionato di libri gialli e anche nella narrativa predilige le autrici italiane. In questi giorni ha sul comodino “Come se niente fosse” di Letizia Muratori e (in perpetua rilettura) “In viaggio con l’amico” di Francesco Berti Arnoaldi. Moglie, figli e famiglia al centro del tempo libero, luogo di rifugio sul Lago Maggiore.".

 

N.B. il titolo del libro in perpetua rilettura è sbagliato. Ma poi che vuol dire che "anche nella narrativa predilige le autrici italiane"? Dove altro le predilige? lol

 

In ogni caso... sulla questione sanità credo abbia detto che non è contro la sanità privata. Francamente andrebbe visto e controllato come * investono i soldi pubblici nella sanità privata (ho sentito un po' di interventi di Andrea di Stefano su questo tema e mi è sembrato più concreto e preciso).

In ogni caso, ammetto che a campagna ormai iniziata, di proposte concrete di Ambrosoli se ne sono sentite poche e finora è stato solo un bisogna rigenerare/cambiare/essere onesti ecc. Però magari sono disattenta io.

Il punto è che questo non lo rende politicamente più debole (almeno fino a prova contraria).

Con questa roba che bisogna parlare a tutti... non è un caso che dietro di lui ci sia una pletora di renziani...

 

In ogni caso... al momento non se li caga nessuno tutti e 3... ma magari dopo la fine delle primarie nazionali si capirà di più...

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privateuniverse

Sono andato a riprendermi l'intervista, pubblicata sul Manifesto di lunedì scorso.

 

Ecco alcuni passi.

 

"Dopo l'uscita pubblica sulla sanità privata da non demonizzare, Ambrosoli adesso manifesta la sua equidistanza anche tra scuola pubblica e privata. Eh no! Non può essere il candidato del centrosinistra e continuare a dire cose di destra. Voglio essere chiara su un punto: nella scuola è necessario un riequilibrio a favore del pubblico. In particolare, io sono contraria ai voucher regionali alle famiglie per l'iscrizione dei figli negli istituti privati."

 

[...]

 

Da quando i partiti hanno deciso che il candidato giusto era lui, [i giornali] si sono adeguati, convincendosi che non ci sarà partita, è come una profezia che si autoavvera. Almeno potrebbe dimettersi dal CdA del gruppo RCS."

Edited by privateuniverse
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Purtroppo c'è da dire che i due candidati avversari al momento non sono abbastanza incisivi.

E in generale, se cammini per le strade di Milano in questi giorni non c'è alcuna traccia di primarie regionali. Dubito che in molti sappiano indicare i nomi dei candidati. Qualcuno in più avrà sentito Ambrosoli e penserà che sia già il candidato prescelto. Però c'è ancora tempo secondo me per fargli il sorpresone.

 

Se si può evincere qualcosa - almeno a livello di attenzione - Ambrosoli ha in questo momento 2551 fan su Facebook e 7000 su Twitter. Non è che stia esattamente trascinando le folle pur essendo incensato sui giornali come il nuovo messia (Pisapia su Facebook 121mila). Di Stefano ne ha in fondo solo 1000 in meno su Facebook. La Kustermann ne ha 7500 su Facebook (ma sono 2 mesi che bombarda con la pubblicità).

Nessuno dei 3 è decollato. Ma mi sembra che proprio non sia decollata l'idea delle primarie tra poco. Ambrosoli è quello che nel suo piccolo ha più visibilità (strano non sia ancora andato da Fazio)... però se Kustermann e Di Stefano facessero in modo di alzare un po' l'asticella magari ce la potrebbero ancora fare.

Comunque probabilmente la lotta si accenderà dopo questa domenica.

 

Comunque grazie per il quote dal Manifesto @@privateuniverse

io vorrei votare, ma non sono residente qua

Sinceramente l'equidistanza tra scuola pubblica e privata non la condivido. Penso che la privata debba appunto basarsi sui contributi dei privati. Né condivido un'equidistanza tra sanità pubblica e privata, anche se credo che una regione come la Lombardia non possa permettersi di azzerare dall'oggi al domani i contributi alla sanità privata che qua copre il 35% delle prestazioni. Certo, come dice Di Stefano, è ben strano ci siano non so quanti centri di eccellenza in cardiologia (penso otto in Lombardia, al pari di tutta la Francia. Destinerei molti più soldi al pubblico (anche perché non è un bel periodo per la sanità pubblica) ma terrei una minima sovvenzione al privato per sostegno. Ovviamente con controlli strettissimi e senza il solito ballo di dirigenti politici a capo degli ospedali e delle asl. Utopia.

 

Consideriamo comunque che con un eventuale cambio di governo regionale, si stima che 2000 persone verranno rimpiazzate nei posti dirigenziali e della macchina burocratica. I toni si accenderanno un bel po' prima di febbraio.

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Se devo dire la mia...

Ambrosoli è il risultato (ahimè) dell'incapacità del PD lombardo di trovare uno straccio di candidatura unitaria e sensata. Dal mio punto di vista, non era difficile, bastava candidare Civati che è apprezzato in tante aree del centrosinistra ed ha esperienza in regione. Però l'apparato del PD non lo può vedere (e lui non so perchè non si è voluto candidare alle primarie), per cui per superare la fase di stallo, Pisapia (con l'aiuto del Corriere della Sera) ha proposto Ambrosoli come candidatura unitaria ed esterna ai partiti. Di per se, apprezzo lo sforzo, ma credo si stia andando verso l'ennesima cantonata.

 

Ambrosoli è il solito candidato pescato all'ultimo momento dalla "società civile" (quindi al di fuori dei partiti, il che potrebbe anche essere positivo se la persona candidata ha esperienza e ha un progetto dietro, ma non è questo il caso) chiamato per "commissariare" una coalizione in cui nessuno vuole metterci la faccia in prima persona.

 

Le primarie, tra l'altro, sono state organizzate di fretta, in una data infelice (subito dopo quelle nazionali) e ammetto di non aver ancora capito come saranno organizzate (e poi, primarie del "patto civico" cosa vuol dire?).

 

Gli altri candidati non sono all'altezza. Di Stefano forse è l'unico abbastanza competente, poi c'è la Kustermann che è competente più che altro nella sanità e non è nemmeno tanto estranea alle logiche che fino ad oggi hanno regnato nell'ambito delle nomine dei primari. Quelli bravi, si sono ritirati.

 

Tra l'altro, non c'è un candidato che sia conosciuto al di fuori di Milano, qui tutti si dimenticano che non stiamo scegliendo il sindaco di Milano, bensì il presidente della regione, che pertanto dovrà prendere voti anche nelle valli bergamasche, nell'oltrepò pavese (tanto per fare 2 esempi) etc...

 

Pertanto, non so se voterò alle primarie e credo che ci stiamo giocando un'opportunità grossa, per la solita incapacità di questa classe dirigente di guardare oltre i propri interessi.

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privateuniverse

Se devo dire la mia...

Ambrosoli è il risultato (ahimè) dell'incapacità del PD lombardo di trovare uno straccio di candidatura unitaria e sensata. Dal mio punto di vista, non era difficile, bastava candidare Civati che è apprezzato in tante aree del centrosinistra ed ha esperienza in regione. Però l'apparato del PD non lo può vedere (e lui non so perchè non si è voluto candidare alle primarie), per cui per superare la fase di stallo, Pisapia (con l'aiuto del Corriere della Sera) ha proposto Ambrosoli come candidatura unitaria ed esterna ai partiti. Di per se, apprezzo lo sforzo, ma credo si stia andando verso l'ennesima cantonata.

 

E, secondo te, per quale motivo quel che per una persona normale come te e come me è evidente, non lo è per i leader del principale partito del centrosinistra?

 

Ambrosoli è il solito candidato pescato all'ultimo momento dalla "società civile" (quindi al di fuori dei partiti, il che potrebbe anche essere positivo se la persona candidata ha esperienza e ha un progetto dietro, ma non è questo il caso) chiamato per "commissariare" una coalizione in cui nessuno vuole metterci la faccia in prima persona.

 

Al di là della gravità del fatto che neanche chi ha incarichi politici di responsabilità voglia candidarsi (della serie: se non ci credono per primi i capi, che dalla politica ottengono fama e visibilità, perché mai dovrebbero spendersi i soldati, che di certo hanno molto meno da guadagnare), un po' come se un generale mandasse allo sbaraglio le proprie truppe.

 

Cosa ti suggerisce questa serie di fatti, apparentemente slegati fra loro? Il fatto che chi poteva essere candidato non voglia presentarsi o non sia sostenuto, il fatto che sia "pescato" un candidato esterno (probabilmente un galantuomo, ma di certo, in quanto membro del CdA della RCS, legato a determinati interessi), che le primarie siano ancora avvolte nella nebbia?

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Allora... uno dei problemi della politica italiana è che è tutto basato sulle carriere delle persone, e non sui progetti per i territori per cui si lavora. Molti dirigenti hanno un'idea distorta del rapporto con i sostenitori. Credono che la "base" debba essere a loro servizio, mentre in un mondo normale sono loro che devono mettersi a servizio della "base".

 

Riguardo la prima domanda (perchè non lo capiscono?) credo che il problema sia in realtà che hanno capito benissimo, ma ognuno pensa ai suoi interessi, per cui se non ha niente da guadagnarci da qualcosa, non la fa. Quindi se l'ipotetico candidato fa parte di una corrente diversa, meglio che non venga eletto.

 

Capita ogni tanto però, che un aspirante candidato sfidi l'apparato e si autocandidi nonostante non sia voluto, alle primarie, e le vinca anche. E' successo con Pisapia, con Vendola, con Renzi etc... Mi sarei aspettato un po' più di slancio...

 

Poi, quando i sondaggi danno per certa la vittoria dell'avversario, è normale che nessuno si voglia candidare. E allora saltano fuori dei nomi improbabili, che in realtà manco ci provano a vincere, ma si accordano coll'altra parte per spartirsi gli appalti e le nomine...

 

Ma questa volta è diverso, non è impossibile vincere. Però bisogna costruirla una possibile vittoria, mica si può aspettare che i voti arrivino da soli, sperando che l'avversario si divida, altrimenti poi non lamentiamoci se Grillo prende un sacco di voti.

 

La mia impressione è che ormai queste primarie non interessano quasi a nessuno, perchè erano state pensate prima della candidatura di ambrosoli, senza un candidato forte, e ora bisogna farle "tanto per". Ambrosoli, anche se non convince, va bene a tutti perchè si pensa che essendo già conosciuto al di fuori della politica ed essendo vicino all'UDC, faciliterà un maggior consenso. Non credo sia così, ma comunque vada, (fermo restando che Ambrosoli è 1000 volte meglio di Formigoni) non ci sarà una vera discontinuità col passato.

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privateuniverse

Ti dai le risposte che anch'io considero giuste, con una precisazione.

 

Per anni, nel nostro paese, fino a tempi recenti, migliaia di persone si sono candidate per spirito di militanza, pur sapendo che non avrebbero avuto alcuna possibilità di essere elette e, anche in quel caso, di detenere potere. Quali speranze di avere potere o incarichi potevano avere i democristiani che si candidavano nelle regioni rosse, in cui la stragrande maggioranza delle amministrazioni locali erano in mano al PCI e/o al PSI? Quali speranze di essere eletti potevano avere i militanti nei partiti di sinistra nel Triveneto o al Sud? E che dire di chi militava in partiti di estrema sinistra, o in partiti come l'MSI?

 

Eppure si candidavano.

 

Quando ho militato in un partito io ero ben contento di essere candidato, perché intendevo una proposta del genere come una manifestazione di stima, un'attestazione di capacità; e come una possibilità di cercare di esprimere le mie idee, di mettermi in gioco.

 

Certo, questo avviene a condizione che ci si creda: che si pensi quel che si dice, si dica quel che si pensa, e si faccia quel che si dice. Se, invece, non si crede in niente e la politica è intesa soprattutto come una carriera, valgono le considerazioni che fai tu.

 

Il che ci porta alla seconda domanda. Perché la candidatura di Ambrosoli, perché le primarie viste di sghimbescio? Perché la politica è intesa come "affare di un comitato d'affari".

 

Gli affari si fanno con chi conta, ha denaro e potere, e si fanno meglio di nascosto, se non se ne parla troppo in giro.

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  • 1 month later...

Per chi fosse interessato hanno pubblicato il programma di Ambrosoli per la regione Lombardia:

http://www.ambrosolilombardia2013.it/wp-content/uploads/2013/01/Progetto-per-la-Lombardia-Umberto-Ambrosoli-Presidente.pdf

 

In 2 punti del programma parla anche di relazioni e lagami omoaffetivi:

 

 

per la parità uomo-donna e delle relazioni omoaffettive

 

 

 

al riconoscimento di legami omoaffettivi
Edited by Sbuffo
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