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La mia storia


Mara

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Salve a tutti, chiamatemi pure Mara, sono nata in Argentina il xx/xx/xxxx, in base al mio sesso biologico mi è stato dato il nome di “B. A.”, ma da sempre ho sentito di essere femmina, questa è la mia “croce” più intima, per la quale sarei morta pur di non ammetterla o rivelarla a nessuno mai.

 

Già da quando avevo 4 ò 5 anni, I miei genitori, senza capire, o senza voler capire, hanno tentato di “curarmi” portandomi da psicologhe suore, esami medici, elettro-encefalogrammi e quant’altro, con risultati alquanto disastrosi, ho tenuto duro tutti questi anni, mi sono adeguata a vivere nel ruolo di genere che mi era stato assegnato, intrappolata in un corpo che non mi appartiene, in una sorta di incubo permanente, negando a me stessa, per un grande senso di vergogna, di colpa e di terrore, la mia vera natura.

 

Sono cresciuta, diventata un ragazzo, e più entravo nella pubertà e il mio corpo comminciava ad assumere i tipici tratti maschili, (barba, voce bassa, il viso che cambiava forma, ecc) la mia angoscia saliva, e diventava enorme, comunque, con grande sofferenza e sensi di colpa mi sono adeguata ancora, il fatto che mi piacessero le ragazze forse ha contribuito a tenere nascosto tutto questo, e ho tirato avanti, ho scritto, suonato, cantato e lavorato, e a 19 anni ho schiantato la mia Ford Falcon contro un camion, in una specie di gioco mi sono lasciata andare, ho preso sonno, e tutto è successo, ma non è andata come aspettavo, almeno non come aspettavo in quel momento.

 

Mi sono ripresa, e nel 1998 ho lasciato l'Argentina per venire in italia, la terra dei miei genitori, qui pensai (ingenuamente) di lasciarmi alle spalle o almeno di soffocare ciò che mi porto dentro, mi sono sposata, ho divorziato, poi ho conosciuto la donna con la quale abbiamo una bimba di 4 anni, risultato? : un vero disastro, uno strazio, una recita ridicola, un incubo permanente che continua all’infinito e che ha indubbiamente minato la vita di coppia e di famiglia.

 

Negli ultimi anni mi sono ritrovata a fare un resoconto della mia vita, e ho tentato di capire meglio la mia condizione, di accettarmi per come sono, e non sentirmi in colpa per tutto ciò, poichè la vita così come concepita fino ad adesso, per mè, non ha alcun senso, non voglio più continuare ad essere un morto che cammina, per amore mio, e sopratutto di mia figlia.

 

Non ho intrapreso la mia transizione ancora, ma sto iniziando il mio percorso, e spero di essere abbastanza forte da affrontarlo, poiché durissimo e pieno di insidie, sicuramente perderò gli amici, la magior parte dei parenti, i miei genitori mi rinnegheranno, faticherò a trovare un impiego, ma sopratutto rischio di perdere l’amore di mia figlia, e lei, in tutta questa storia, è la persona che ne soffrirà gratuitamente.

 

Sono tutti bravi a parlare, a fare le loro sentenze con la solita aria di sapienza e presunzione, nessuno però di quelli che giudica potrebbe neanche lontanamente immaginare cosa significhi vivere tutta la vita in una specie di carcere biologica, ma voglio soltanto dire una cosa: nessuno intraprenderebbe “mai” un percorso come questo soltanto per il gusto di farlo (almeno mi auguro), quando lo fai è soltanto per il semplice motivo che risulta essere l’unica alternativa possibile aparte il suicidio per la tua salvezza ed integrità e coerenza tra fisico e mente, quindi lo fai e basta, e difronte alla morte, sia definitiva o sia vegetando come un morto che cammina, tutte le insidie diventano per forza di cose e obbligatoriamente “affrontabili” e diviene per tè l’unica chance alla quale è possibile agrapparsi.

 

Diviene quindi molto facile per qualcuno dire: “Ok, ma se tu ti sei sempre sentito così, dovevi dirlo prima alla tua compagna e non mettertici insieme, e poi, per un senso di responsabilità non dovevi mettere al mondo una figlia per poi farla soffrire per questi motivi” Lasciatemi dire che non è cosi facile, il senso di colpa, di terrore e di estrema vergogna che hai per cio che provi dentro di te, fanno si che neppure te stessa riesca ad ammettere veramente ciò che in realtà sei, vivi tutta la vita tentando di minimizare e di banalizare ciò che banale non è, sentendoti sempre più inadeguata, una specie di mostro da nascondere o tuttalpiù da adeguare a ciò che il mondo vuole vedere, ma a un certo punto tutto diventa insostenibile, e ti crolla tutto il mondo addosso, e ti vedi costretta a darti da fare per trovare la soluzione, in un senso o nell’altro.

 

Questa è un po’ la mia storia, chi vuole capire, capisca, chi vuole accettarmi, mi accetti.

 

(Mara)

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Benvenuta Mara. Storia toccante. Speriamo di portarti un po' di serenità con le nostre chiacchiere... e qualche parola di conforto per quando servirà.

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Fior.di.Campo

Ciao Mara, benvenuta.

 

Sai..penso che siano alle persone come te, che la vita prima o poi regalerà dei sorrisi rari, che non donerà a nessun'altro.

 

Un abbraccio :)

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Ciao Mara, mi dispiace molto per la tua situazione... A volte penso di star messo male io, invece vedo spesso che ci sono ben altri problemi. Benvenuta :)

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se quello che hai vissuto non ti ha ucciso, non vedo per quali motivi devi preoccuparti per quello che pensano gli altri...

 

ma sopratutto rischio di perdere l’amore di mia figlia, e lei, in tutta questa storia, è la persona che ne soffrirà gratuitamente.

la sofferenza porta alla conoscenza, magari ti comprenderà, e ti accetterà per quello che sei.

Ok, ma se tu ti sei sempre sentito così, dovevi dirlo prima alla tua compagna e non mettertici insieme, e poi, per un senso di responsabilità non dovevi mettere al mondo una figlia per poi farla soffrire per questi motivi”

capita a tutti di commettere un errore, per questo siamo esseri mortali limitati dai sentimenti <_< però talvolta un errore può essere una cosa giusta, dipende da come vedi la cosa, dal bicchiere pieno o da quello vuoto :sisi:

 

Questa è un po’ la mia storia

una delle tante di questo forum... ciao :)
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Salve a tutti, non pensavo che cosi in tanti avreste risposto, mi fa molto piacere sapere che cè qualcuno con cui poter condividere questo piccolo inferno, che diventa un po meno inferno in questo modo diluendosi.

 

Blaine and ha scritto: "Ciao Mara, mi dispiace molto per la tua situazione... A volte penso di star messo male io, invece vedo spesso che ci sono ben altri problemi. Benvenuta :)"

Blaine, guarda di non fare come me, che ho tutta la vita banalizato il mio disagio, ognuno di noi ha i proppri problemi, e il giudicare quale sia più grande o più piccolo, o più o meno importante è totalmente soggettivo, quindi l'importante è che tu li affronti, e che trovi magari con chi condividerli, nessuno ha un problema più grande di quel che riesce a sopportare, e io sono ancora viva Hehehehehe!!!

 

Grazie a tutti e ci sentiremo a presto. Bacioni.

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Benvenuta, Mara!

 

La vita ci dà sempre delle seconde possibilità, e questo soltanto è importante.

 

Unico requisito cui dobbiamo rispondere, è quello di essere persone oneste e buone, capaci di donarsi per gli altri nel dono della gratuità e dell'affetto. Tu mi sembra sia tutto questo.

 

Quindi non demordere. E se avrai necessità, senza timore chiedi pure! Non sarà tanto chi ti risponderà, ma sarai tu stessa a sollevarti in questo modo!

 

Sii forte, non aver paura e, ad ogni modo, non smettere mai di voler bene a tua figlia. Auguri!

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Grazie Fe92, come dici tù, bisogna essere persone oneste e buone, capaci di donarsi per gli altri nel dono della gratuità e dell'affetto, e questo è il mio grande problema, dentro di me sono tutto questo e di più, ma sono da una vita avvilita da questo mio disagio, sono abruttita, incattivita e sola, anche quando sono in compagnia, ho sempre faticato a rapportarmi con le persone, non perche risultassi antipatica, ma la fatica era dentro di me, e lo stesso si è riproposto nella vita affettiva di coppia e con mia figlia, mi risulta difficile dimostrare l'affetto, e come se non mi riuscisse in modo spontaneo, e mi odio per questo, e mia figlia ne soffre sicuramente.

Spero soltanto intraprendendo questo mio cammino, di diventare una persona migliore, sotto tutti i punti di vista, ma sono ancora abbastanza spaesata, la psicoterapeuta che mi segue mi ha consigliato di condividere la mia esperienza con altre donne transessuali, ma purtroppo non ne ho mai conosciuta nessuna, poi si vedrà.

Vi saluto ancora e ci rivedremo a presto, ciaaaaooooo!!!!

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Cara Mara, il dolore ti ruba serenità, forse è questo il tuo problema.

 

Non rattristarti per quello che sei ma non riesci ad essere, ma piuttosto sforzati ad essere quello che veramente sei, senza paura.

 

Da "profano" credo anche io che convidere esperienze con persone con storie come la tua alle spalle potrebbe davvero aiutarti molto, e perché no, farti aiutare molto gli altri. In fondo la vita è uno scambio continuo, è un dare e avere infinito (e bello!).

 

Credo davvero tu sia quello che dici di essere. Una persona buona e di più. Allora non preoccuparti. Se sei quello, meriti ogni bene.

 

E' un po' di serenità quello che ti vuole, e forse anche un po' d'affetto... Ti suggerisco di cercare, cercare e cercare ancora.. e intanto di sforzarti sempre di più a farlo uscire fuori, questo bene grande che hai nel cuore.

 

Crescendo, mi rendo conto che la vita ci fa proprio dei gran brutti scherzi.. Ma è l'unica che abbiamo.. ;). Quindi senza abbatterci ci tocca soltanto andare avanti con il sorriso. Perché se siamo nati, è perché serviamo a qualcosa. E quel qualcosa, molto probabilmente, è amare. In qualsiasi forma, in qualsiasi senso :).

 

Un abbraccio, sentiti voluta bene ed apprezzata. Dalle tue parole traspaiono veramente tanta tenerezza di cuore e tanto desiderio di affetto. Gli errori invece.. bhè.. ne commettiamo tutti perché insiti nella nostra umanità... E anziché rimpiangerli, l'unica cosa che ci tocca fare, è fare cose belle per adombrare quelle brutte.. cose belle per gli altri, ma anche per noi.

 

Devi volerti bene. E' un bene che ti meriti.

Edited by Fe92
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Caro Fe92, Le tue parole veramente mi confortano, e spero che tutto ciò che tu auspichi si avveri.

Purtroppo la società non è ancora pronta per le persone transessuali, si stà aprendo notevolmente alla realtà gay, ma la transessuale ahimè è ancora stigmatizata agli estremi, fà paura, ed io come donna lesbica, potrei trovare difficoltà persino nella comunità transessuale etero.

 

E un gran dilemma, e mi sto occupando di risolverlo, un passo alla volta, sarebbe per me una gioia infinita poter condividere le mie esperienze con altre donne come me, ma riaffiora la mia solita paura di lasciarmi andare, questo maledetto self control che ho messo in prattica per tutta la vita, ora non mi lascia più vivere, non riesco a fare uscire la donna che è in me, continuo ad atteggiarmi da maschio come sono sempre stata abbituata, tutto ciò che mi circonda mi porta a comportarmi da maschio, la mia professione (sono Manutentore elettromeccanico, e anche bravo), i miei hobby (sono radioamatore, apassionato di elettronica, di scenze e di meccanica), tutte queste cose fanno ancor più difficile che io riesca a staccarmi dal mio ruolo maschile, sembra assurdo, no?. sono nato biologicamente maschio, mi piacciono le donne, ho una professione e degli hobby prettamente maschili, e pure io continuo a sentirmi femmina, anche dopo aver messo in pratica tutti questi meccanismi comportamentali da "maschio" e posso assicurarti che la cosa mi sfianca enormemente.

 

Sono stanca, e voglio cambiare, rivoglio la mia vita, sono egoista? forse, ma preferisco mille volte "VIVERE" 1 giorno da egoista tentando di essere me stessa che "VEGETARE" 100 anni soltanto per far vedere agli altri ciò che vogliono vedere, l'ho già fatto per 30 anni, e ora che sono riuscita ad ammettere tutto ciò, voglio soltanto essere coerente con me stessa e con il mondo.

 

Grazie Fe92, grazie di esserci, grazie della tua gentilezza, grazie di sforzarti di capire la mia realtà anche se non sei tu in prima persona a patirla, grazie di cuore, e grazie a tutta la comunity, spero con il tempo di saper ricambiare. Un abbraccio enorme a tutti/e e ci vedremo a presto , ciaaaaaooooo!!!!!

Edited by Mara
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