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Le cronache di Narnia (The Chronicles of Narnia)


Cradle

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Le cronache di Narnia sono sette romanzi , di genere fantasy , scritti da Clive Staples Lewis

 

I libri nell'ordine di pubblicazione sono

- Il leone , la strega e l'armadio

- Il principe Caspian

- Il viaggio del veliero

- La sedie d'argento

- Il cavallo e il ragazzo

- Il nipote del mago

- L'ultima battaglia

 

Cosa ne pensate di questi libri?

 

Per me sono a dir poco favolosi , la lettura è piacevole e ti trascina all'interno del libro , come se fossi uno dei protagonisti.

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La scrittura e la trama sono belle ma non eccezionali. Il pregio delle Cronache è, al pari del Signore degli Anelli, l'immensità del mondo che si cela dietro alle singole storie. E' come venire trasportati in un mondo immenso e molto realistico dove ogni personaggio segue una propria storia, mentre a venire inquadrate sono soltanto quelle degli umani e di chi ruota intorno a loro.

 

Lato negativo: l'impronta educativa. Leggendo fra le righe nelle Cronache c'è una forte impronta cristiana che si riflette anche sui valori proposti dai libri. Personalmente avrei preferito non fosse così appositamente marcata, essendo destinati ad un pubblico di bambini/ragazzini.

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Personalmente avrei preferito non fosse così appositamente marcata, essendo destinati ad un pubblico di bambini/ragazzini.

questo l'ho notato anche io, e la stessa wikipedia mi ha fornito i richiami alla fede cristiana, personalmente trovo il fatto di calcare la fede cristiana proprio per modellare i futuri discepoli della chiesa xD
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@ : io in realtà non me ne ero accorto fino all'ultimo libro.

 

 

L'apocalisse con tanto di risurrezione di Aslan poteva veramente risparmiarsela ._.

 

 

Ma non concordo del tutto che sia un'opera indottrinante: è difficile dire se sia così o semplicemente l'autore abbia integrato un'opera da lui apprezzata, la Bibbia, con la sua.

Il Simmarillion tuttavia, che è in gran parte una rivisitazione fantasy della Bibbia, è molto più raffinato stilisticamente e come contenuti.

Edited by dreamer_
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Anche Tolkien trasferisce gran parte dei propri principi nelle sue opere. Direi che è una cosa normalissima. Come il Signore degli Anelli non è un manuale contro la rivoluzione industriale e la guerra così Le Cronache di Narnia non è un trattato per indrottinare le masse.

 

Detto questo, Le Cronache di Narnia, a mio avviso, non può essere associato nè al Signore degli Anelli nè ad Harry Potter (questi due sono molto in là con il valore complessivo dell'opera); al massimo sarebbe d'associare a Baum.. per la frammentarierà dell'opera e la vastità ma manca di un vero spirito. I personaggi sono meno profondi di quelli animati nel mondo di Oz.

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@Aizen : io in realtà non me ne ero accorto fino all'ultimo libro.

come ho detto io non ho letto i libri, (vorrei iniziare le cronache dei vampiri di Anne Rice poi magari più in la mi dedico a narnia) ma dai 3 film che ho visto c'erano chiari riferimenti, logicamente penso che l'autore abbia voluto di proposito porre la trasposizione della propria fede nella propria opera. Il punto è che comunque è una cosa che influisce, già il fatto che aslan dice " io ci sono nel vostro mondo ma sono conosciuto con un altro nome" la dice lunga <_< e poi si sa i bambini sono facilmente influenzabili, e futuri preti crescono xD
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Lato negativo: l'impronta educativa. Leggendo fra le righe nelle Cronache c'è una forte impronta cristiana che si riflette anche sui valori proposti dai libri. Personalmente avrei preferito non fosse così appositamente marcata, essendo destinati ad un pubblico di bambini/ragazzini.

 

Non è che sia prettamente negativa, piuttosto fa diventare i libri quasi una parodia involontaria della Bibbia.

Per il resto sono dei libri molto belli, anche se tra gli autori di Oxford è quello che mi piace meno.

Consiglio di non leggerli in ordine di pubblicazione ma seguendo la cronologia della storia.

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Non è che sia prettamente negativa, piuttosto fa diventare i libri quasi una parodia involontaria della Bibbia.

L'effetto è voluto da Lewis, la Bibbia riproposta in un altro universo, generazioni e generazioni di inglesi conoscono Aslan come "Cristo peloso".

E' il libro della mia infanzia, a 10-11 anni amavo Narnia alla follia, crescendo, l'amore è venuto meno, non tanto per colpa dell'iimpronta cristiana" ma per come l'autore tratta le donne, non le ama nella versione adulta e le disprezza, il personaggio di Susan è un lampante esempio di ciò. Il mio personaggio preferito in assoluto è Jill. Lewis è spesso paragonato a Pullman, il quale ha lavorato in direzione opposta, quest'ultimo ha creato il mondo per i piccoli atei, ecco, adesso preferisco mille volte Pullman a Lewis.

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  • 4 weeks later...

Io non li ho letti ma mi è capitato spesso di sentire dei miei compagni che ne parlassero per via dei richiami religiosi, una volta l'ha citato anche un mio professore. Penso che sinceramente non ci sia nulla di male se un autore nel suo testo inserisce, anche volutamente, certi principi, sia politici che religiosi, che condivide. Anzi mi pare coerenza. Se bisogna criticare un'opera per questo motivo allora bisognerebbe mettere al bando Dostoevskij... per non parlare di Dante xD

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  • 5 weeks later...

Vabbeh, io avevo scritto una spatafiata e mi ha cancellato tutto... Vediamo di ripetere...

 

personalmente ho visto solo i film al cinema >.< e gira e rigira è la solita saga a sette libri che si evolve e poi finisce (fortunatamente)

Qui veramente ti sei ingannato. Le Cronache di Narnia non sono una saga, o almeno non lo sono nel senso in cui lo sono i citati Il Signore degli Anelli o Harry Potter.

Le CdN hanno in comune solamente il fatto di essere ambientate nello stesso universo. Per il resto, ogni storia è indipendente e si evolve e finisce all'interno dello stesso libro. Tanto è vero che all'inizio manco dovevano essere sette libri.

 

Lato negativo: l'impronta educativa. Leggendo fra le righe nelle Cronache c'è una forte impronta cristiana che si riflette anche sui valori proposti dai libri. Personalmente avrei preferito non fosse così appositamente marcata, essendo destinati ad un pubblico di bambini/ragazzini.

Secondo me non c'è nulla di male di per sé nell'impronta educativa. (Che poi, se non possono essere pedagogici i libri per bambini, quale libro dovrebbe esserlo?)

Secondo me il più grosso difetto nelle CdN non è che Aslan sia un'allegoria di Gesù, ma il fatto che in tutti i libri si comporta da deus ex machina (in senso letterale).

 

 

Il leone , la strega e l'armadio: Aslan salva Edmund dalla Strega Bianca. Aslan uccide la Strega Bianca e fa vincere la guerra.
Il principe Caspian: Aslan fa vincere la guerra a Caspian.
Il viaggio del veliero: Aslan cura Eustachio che era stato trasformato in drago.
La sedie d'argento: Aslan dà i quattro segni a Jill che la guideranno nel corso del viaggio.
Il cavallo e il ragazzo: Si scopre che è Aslan che ha salvato il protagonista quando era un neonato. Aslan separa i protagonisti, in modo che il ragazzo arrivi in tempo a destinazione. Aslan trasforma il principe cattivo in un asino.
Il nipote del mago: L'arrivo di Aslan fa sì che Jadis non sia più un problema per i protagonisti. Aslan cura la madre malata di Diggory.
L'ultima battaglia: Tutto quello che è successo prima nel romanzo non ha importanza, perché Aslan causa l'Apocalisse.

 

 

Consiglio di non leggerli in ordine di pubblicazione ma seguendo la cronologia della storia.

Io invece consiglio di fare esattamente il contrario. Leggere per primo Il nipote del mago ti rovina buona parte del mistero dei libri successivi, perché il lettore sa già cose che manco l'autore ancora sapeva.

 

 

Qualche commento sui singoli libri:

Il leone , la strega e l'armadio: Da ragazzino mi è piaciuto molto. Diciamo che la parte migliore non è tanto la storia, quanto la meraviglia che suscita l'esplorazione del nuovo mondo e l'atmosfera fiabesca dello stesso.
Il principe Caspian: Non mi ha colpito molto questo libro. Tra l'altro, contiene il momento più WTF di tutta la serie:

 

Seriamente, qualcuno mi sa spiegare il capitolo dove Susan e Lucy si incontrano con Aslan e si mettono a fare un giro sulla sua groppa. A un certo punto si imbattono in una scuola in mezzo al nulla, con una maestra cattiva che Aslan trasforma in un maiale e tutti i bambini si mettono a seguirli felici. Ma da dove diavolo salta fuori? Ma non c'era una guerra in corso?


Il viaggio del veliero: Il mio libro preferito di tutta la serie. Altro che Bibbia, qui l'ispirazione è chiaramente l'Odissea. L'esplorazione delle varie isole, ciascuna con il proprio mistero, è affascinante. Vince anche come libro più divertente della serie: le parti raccontate dal punto di vista di Eustachio sono da scompisciarsi.
La sedie d'argento: Anche questo libro non mi è rimasto molto impresso.
Il cavallo e il ragazzo: Questo libro è probabilmente il più particolare. Quando l'ho letto da ragazzino l'ho odiato ed è quello che ho fatto fatica a finire. Non perché la storia sia male, ma perché è un po' meno per bambini rispetto agli altri. Praticamente i primi 2/3 del libro, se escludiamo i due cavalli parlanti, non hanno nessun elemento fantastico: la storia avrebbe potuto svolgersi anche sulla Terra.
Il nipote del mago: Un altro libro che mi è piaciuto molto. Questa volta il meraviglioso deriva dai protagonisti che viaggiano da un mondo all'altro. I personaggi poi, soprattutto i cattivi, sono molto ben fatti.
L'ultima battaglia: Questo è l'unico libro che non può essere letto se non in chiave allegorica. Contiene anche le parti più controverse della serie, come

 

La divinità dei Calormeniani (simil-arabi) che si rivela essere nient'altro che il demonio, e Susan che "non è più amica di Narnia" perché ha scoperto il mondo dei cosmetici.

 

In compenso ha anche dei messaggi positivi, come:

 

Il soldato fedele seguace del demone Tash, che viene accolto comunque in "paradiso" perché ciò che conta è cosa fai, non in nome di chi lo fai.

 

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