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articolo sull'Huffington Post


dragromes

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davvero interessante, e fa crollare con estrema semplicità gli argomenti ipocriti di chi sostiene che la sfera affettiva, se omosessuale, debba essere vissuta in una sorta di privacy che in realtà non è neanche isolamento, ma menomazione psichica

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Non ci trovo niente di molto nuovo...

e non fare CO al lavoro porterà anche minority stress,

...ma avete presente lo stress da licenziamento o mobbing?

 

Alla fine io capisco chi sceglie il meno peggio.

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Non ci trovo niente di molto nuovo...

e non fare CO al lavoro porterà anche minority stress,

...ma avete presente lo stress da licenziamento o mobbing?

 

Alla fine io capisco chi sceglie il meno peggio.

 

Beh forse pesa anche il fatto che l'articolo e' scritto da una donna e per le donne fare coming out in teoria e' piu' facile.

 

In teoria.

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Niente di così arcano per un gay già out da tempo, ma comunque utilissimo per tutti, è un articolo da far leggere ai tanti cattofasci italiani, ma anche a qualche gay represso.

Da stampare e incorniciare la seguente parte:

Alla luce di questo è stato dimostrato nello specifico che fare coming out porta a una maggiore energia ed entusiasmo nello svolgere il proprio lavoro, anche solo per il fatto che non si sprecano più energie a cercare di nascondersi e a mentire sulla propria vita privata

e anch'io mi trovo in questa situazione:

una volta fatto non è comunque mai completato, lo dico da persona che ne ha parlato in famiglia ma non a tutti i parenti, che ne ha parlato al lavoro ma non a tutti i colleghi
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Interessante questo esperimento:

 

Sembra una sciocchezza, ma non lo è: lo psicologo e psicanalista statunitense Mark J. Blechner ha studiato gli effetti del nascondere la propria vera identità. Blechner ha creato un esperimento mentale che fa comprendere agli eterosessuali il forte disagio che sperimentano quotidianamente persone costrette a nascondere la propria omosessualità a causa del pregiudizio sociale: le istruzioni sono di non nominare più la propria compagna o il proprio compagno (usando per esempio il pronome "noi"), di parlare solo di sé stessi quando si raccontano attività svolte o accadimenti vari della propria vita, inoltre non è più possibile partecipare a eventi sociali insieme al partner ma bisogna presentarsi sempre da soli. In poco tempo si sperimenta un senso di isolamento e di estraniamento che può portare anche a sviluppare veri e propri disturbi psicologici.

 

Sarebbe da proporrei nei corsi di formazione in tutte le aziende (al posto di tante altre minchiate inutili che spiegano).

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speriamo lo leggano in tanti anche qui dentro

 

Più che altro speriamo che lo leggano tanti etero. Nel Forum per fortuna siamo tutti coscienti della necessità di potersi esprimere liberamente ed essere noi stessi.. o ritieni non sia così?

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Più che altro speriamo che lo leggano tanti etero. Nel Forum per fortuna siamo tutti coscienti della necessità di potersi esprimere liberamente ed essere noi stessi.. o ritieni non sia così?

 

No, non tutti. Io mi rivedo molto in questa frase:

Un'alternativa che io stessa ho adottato per molti anni, e dalla quale ancora non sono immune del tutto, è quella di non raccontare mai nulla di sé, di mantenere solo relazioni formali e superficiali.

 

Io ho sempre nascosto tutto con tutti e non ho mai trovato un motivo per fare CO, leggere questo articolo mi è stato molto d'aiuto. Grazie ai vari consigli prima, le storie che ho letto e in fine grazie anche questo articolo riesco a vedere più vicina l'ipotesi di fare CO. Tecnicamente avrei già una lista di nomi, nella mia testa ho già fatto diverse ipotesi ma non so quando le metterò in atto...

 

Grazie per l'articolo!

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Più che altro speriamo che lo leggano tanti etero. Nel Forum per fortuna siamo tutti coscienti della necessità di potersi esprimere liberamente ed essere noi stessi.. o ritieni non sia così?

 

la scusante del "è roba di privacy" va tantissimo, anche dentro questo stesso forum, dallo scioccato "ma mica gli etero ci sbattono in faccia quel che fanno a letto" a un più sobrio "non c'è bisogno che tutti sappiano" per passare attraverso uno stoico "lo dirò dopo che mi hanno conosciuto per bene" (con la finzione?) credimi che in quanto a imbarazzi non ci siamo fatti mancare niente

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Io ho sempre nascosto tutto con tutti e non ho mai trovato un motivo per fare CO, leggere questo articolo mi è stato molto d'aiuto. Grazie ai vari consigli prima, le storie che ho letto e in fine grazie anche questo articolo riesco a vedere più vicina l'ipotesi di fare CO. Tecnicamente avrei già una lista di nomi, nella mia testa ho già fatto diverse ipotesi ma non so quando le metterò in atto...

 

Mi trovo nella tua stessa situazione; anche per me sta diventando insostenibile non essere ancora dichiarato con nessuno. Però leggere tante storie, qui, nel forum, mi sta facendo riflettere e spero di accorciare i tempi per il mio CO :)

 

"Un'alternativa che io stessa ho adottato per molti anni, e dalla quale ancora non sono immune del tutto, è quella di non raccontare mai nulla di sé, di mantenere solo relazioni formali e superficiali."

 

Quanto mi ritrovo in questa frase. Soprattutto all'inizio, quando capii di essere gay. Ora, anche se non sono dichiarato, le relazioni con amici, conoscenti, ecc..vanno molto meglio; forse perchè mi sono accettato, e sto imparando giorno per giorno a farlo sempre più.

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Uno degli articoli migliori che ho letto in rete finora;

rappresenta bene i problemi che si hanno

quando si cerca di far capire che la "privacy"

è un concetto usato malamente.

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Basterebbe condividerlo anche su facebook e al massimo stampare qualche copia. Tempo fa mi avevano chiesto se volevo partecipare ad una spece di banchetto informativo per una manifestazione contro ogni discriminazione, discriminazione omosessuale inclusa, solo che ho dovuto rifiutare per via di alcuni problemi di salute. La prossima volta mi porto qualche copia di questo articolo....

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Articolo molto interessante.

Purtroppo non dovrebbe essere letto solamente dalla comunità lgb.

 

Essendo sull'Huffington Post e non su gay.it stai tranquillo:

è stato letto anche da persone che non sono GLBT.

 

In realtà è un articolo molto interno alla comunità,

a me sembra evidente che il suo bersaglio non fossero gli etero,

ma proprio i gay e le lesbiche velate e le loro giustificazioni.

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