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Barista multato per un caffè non battuto...il suo


Frollo

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Premetto che non sono andato a controllare la veridicità della notizia, che francamente mi lascia allibito, ma non vedo perchè inventarsi una cosa simile.

http://www.lindipendenza.com/beve-caffe-nel-suo-bar-senza-farsi-lo-scontrino-multato/

 

Onestamente io sono senza parole, e quelle che mi vengono sono troppo dure, qui nemmeno evocando lo "stato di polizia tributaria" esprimerei un decimo del mio sdegno.

Voi che ne pensate?

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Sicuramente è una pagliacciata..

Ma è lo stesso discorso del "compro 100 metri di pelle per fare le scarpe e ne vendo 105". Quei 5 metri di pelle da dove vengono (in termini fiscali)??

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Ma perché era uscito dal bar col caffè in mano?

Non è che forse lo stava portando al pasticciere?

 

Lo consiglierò anche al tipo che mi porta il sushi:

se ti ferma la Finanza dì che è per te,

che stavi venendo a mangiarlo a casa mia

e poi racconta la storia a qualche giornalaccio di Destra :D

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Certo adesso multiamo al gente sulle ipotesi, tanto dopo che ci siamo inventati l'abuso di diritto possiamo fare tutto.

A mio caro Almadel al tua passione per l'asservimento al Leviatano è quasi magnifica (-;

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@Frollo, guarda che l'ipotesi (molto farlocca) è quella del signor Cane

che inspiegabilmente attraversa una piazzetta col proprio caffé in mano

perché invece di berlo nel suo bar vuol berlo davanti a una brioche.

Scommetto che anche tu ti porti il caffé da casa quando vai in pasticceria...

:D

 

Capisco che si voglia credere a quello che si vuole

e che nel Paese con la più alta evasione fiscale d'Europa

la vostra preoccupazione rimanga la difesa dei disonesti

ed è anche naturale che di fronte a una divisa

ciascuno di noi spari la prima scusa che gli viene in mente.

 

Però questa scusa è davvero assurda,

fa il paio con "Droga? Ma no! E' muschio pakistano per il presepe!"

 

E' uso comune che i gestori delle attività commerciali vicino a un bar

non saldino il conto per ciascun caffé che viene loro portato;

ma a fine giornata o a fine settimana paghino tutte le loro bevande.

Vogliamo credere che il fantasioso signor Cane a quel punto li batta tutti in cassa;

ma di certo non è una scusa che si può opporre alla Guardia di Finanza...

 

"Io starei consegnando una pizza senza scontrino? Ma no! E' per me!

Mi mangio sempre una fetta di pizza in lavanderia!"

Se il modo in cui avete conciato l'Italia non fosse tragico,

giuro che sareste anche divertenti.

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Il primo problema è che in Italia siamo maledettamente abituati ad aggirare informalmente le regole, col tacito assenso delle istituzioni. è una sorta di compromesso: mettiamo le tasse alte, tanto poi sappiamo che in parte vengono evase (non a caso le aliquote per i lavoratori autonomi sono più alte che per i lavoratori dipendenti, di fatto legittimando l'evasione) tutto a scapito di chi è onesto.

Allo stesso modo, per analogia, un comune può fare un piano regolatore restrittivo, tanto poi le regole si possono interpretare "semplificandole" e gli immobiliaristi costruiranno con qualche escamotage (a Milano è istituzionalizzato e viene chiamato ironicamente "rito ambrosiano").

 

Il secondo problema, è che quando qualcuno dalle istituzioni vuole sistemare le cose e ripristinare legalità, succedono cose paradossali, e normalmente lo sfigato che aveva violato di poco le regole, magari per errore, viene punito e chi le viola di professione, va avanti indisturbato.

 

Così come sto signor cane (sempre che esista) per uno scontrino non battuto ha preso la multa, magari il suo vicino che traffica denaro sporco portandolo all'estero, continua indisturbato.

E così come, tornando all'esempio di prima, l'immobiliarista che costruisce interi quartieri in deroga al piano regolatore, continuerà a farlo; la signora che si era costruita il box in giardino facendo finta che fosse una legnaia, prenderà una multa milionaria.

 

In linea di principio la legge va applicata, e ciascuna di queste storie che si potrebbero raccontare, non ha niente di illegale. Ma qui c'è un problema grosso, è un sistema malato che danneggia l'italia (e chi lavora onestamente) e occorreranno generazioni per sanarlo.

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@Freddie85.

Liberale fin da ragazzo nella rossa Toscana, il padre di un mio ex

ha riparato elettrodomestici per una vita.

Quando le ripazioni entrarono in crisi, aprì un negozio di merce nuova.

Ha una bella casa, un camper con cui gira il mondo con la moglie

e ha fatto studiare il figlio - viziatissimo ma talentuoso -

in una costosissima università privata.

 

Si vantava con me di aver sempre pagato le tasse e di averle pagate sempre tutte.

Venne poi un certo Berlusconi a sostenere che serviva un colpo di spugna per l'evasione

e a proporre un accordo per mettere in regola i professionisti che pagassero un fisso.

Si presentò quindi nella sua associazione di categoria dicendo alla "feccia azzurra" che la gestisce

che non era disposto a pagare. E si sentì rispondere: che "Devi pagare ugualmente,

sennò noi che figura ci facciamo? Se non paghi ti mandiamo la Finanza e qualcosa vedrai che lo trovano..."

 

Analogamente il padre di mia zia - cento vacche da latte nel Vicentino -

dopo aver rispettato per anni le "quote latte" vide il rischio che cambiassero le regole

- per fare un favore ai soliti furbi - vedendo umiliata la sua onestà.

 

Perché sono questi i rischi che si correvano a essere onesti

in quell'epoca di pagliacci che speriamo conclusa.

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Anni fa i finanzieri multarono un parrucchiere perchè aveva fatto i capelli gratis alla madre.

Quindi non mi stupirei se l'idiota di turno avesse multato il tizio per un caffè da lui stesso bevuto.

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Però ancora non lo aveva venduto, era ancora in suo possesso.

Non si può multare la gente alla "minority report", in base a crimini che non sono ancora stati compiuti.

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Il secondo problema, è che quando qualcuno dalle istituzioni vuole sistemare le cose e ripristinare legalità, succedono cose paradossali, e normalmente lo sfigato che aveva violato di poco le regole, magari per errore, viene punito e chi le viola di professione, va avanti indisturbato.

 

Così come sto signor cane (sempre che esista) per uno scontrino non battuto ha preso la multa, magari il suo vicino che traffica denaro sporco portandolo all'estero, continua indisturbato.

 

 

Alla fine non è contento nessuno... ma si comincia sempre dai più "piccoli" per scoraggiare queste "evasioni al limite".

Poteva andare anche peggio: non si potrebbe portare il caffé fuori e poi portarlo in un altro locale dove si serve generi alimentari (in questo caso la pasticceria) per motivi di igiene.. se il Signor Cane si beccava quelli del NAS era lo stesso discorso, anche se con un motivo diverso. Eppure ci sono molti che continuano a farlo, come mangiare l'insalata portata da casa ai tavolini interni del bar della facoltà.

 

Se le regole sono queste.. sono fatte per essere rispettate.. e non ci dovrebbero essere "discriminazioni" di sorta.. dal pesce più piccolo a quello più grosso. La cosa da accusare è che i finanzieri non l'hanno mai fatto così intensamente fino ad adesso.. per cui è di maggiore impatto e agli occhi di tutti appare un'idea per spillare soldi alla gente.

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Per quelli della NAS io non potrei neanche andare in pausa pranzo nel mio negozio, quindi sorvoliamo perché le loro regole non sono assurde, di più...

 

Parentesi chiusa. Secondo me, ha ragione Almadel, per il semplice fatto che appunto, in negozio i baristi di fronte, con noi facevano la stessa cosa, finché non abbiamo insistito perché ci facessero lo scontrino, facevano così. Se dovesse capitargli adesso non verrebbero multati perché hanno sempre già lo scontrino nel vassoio.

Sinceramente dubito che volesse davvero prendere il caffè da un'altra parte, non è affatto comodo, potrei crederci se ci fossero altri dettagli (es.: era in un bicchiere di plastica take-away, o in un barattolo di succo vuoto come talvolta fanno per i cappuccini), ma così com'è, sembra anche a me una scusa, semplicemente per la mia esperienza personale.

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E' come la storia del processo durato anni per un ragazzo che avrebbe rubato un ovetto Kinder. Non penso di dover aggiungere altro.

Edited by Bromuro
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Si vantava con me di aver sempre pagato le tasse e di averle pagate sempre tutte.

Venne poi un certo Berlusconi a sostenere che serviva un colpo di spugna per l'evasione

e a proporre un accordo per mettere in regola i professionisti che pagassero un fisso.

Si presentò quindi nella sua associazione di categoria dicendo alla "feccia azzurra" che la gestisce

che non era disposto a pagare. E si sentì rispondere: che "Devi pagare ugualmente,

sennò noi che figura ci facciamo? Se non paghi ti mandiamo la Finanza e qualcosa vedrai che lo trovano..."

Ma questo in qualche modo conferma quello che ho scritto: nel momento in cui ci sono leggi restrittive e controlli molto "permissivi", lo stato si mostra debole con i forti e forte con i deboli. Qui chi ha evaso a lungo può mettersi in regola e chi non ha evaso, paga ingiustamente, appunto perchè se arriva la finanza, qualcosa fuori posto lo trova sempre. Lo stato ha fatto il contrario di quello che doveva fare: invece di tutelare chi era onesto, ha tutelato chi era disonesto, compresi favori ad amici degli amici...

 

ed è proprio quel "qualcosa fuori posto che si trova sempre" che frega. Poi figuriamoci, io che normalmente rispetto le regole sono il primo a voler che vengano fatte rispettare, ma realmente. Per cui chi ha sempre fatto il furbo, è comunque giusto che sia multato.

 

Potremmo fare infiniti esempi di regole ultrarestrittive, che è pressochè impossibile rispettare (o comunque bisogna assumere persone apposite che si occupano solo degli adempimenti burocratici) e che tanti soggetti aggirano bellamente. Pensiamo ai fondi europei, all'edilizia, e anche al mercato del lavoro.

 

Ma chi viene a investire in italia, a queste condizioni?

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Ma chi viene a investire in italia, a queste condizioni?

 

Bella domanda, ma brutta risposta: sempre meno investitori investono in Italia, non solo esteri, ma anche....italiani!

Ammettiamo pure che la recente (parlo di dieci anni non di dieci mesi) frenesia dell'amministrazione tributaria abbia realmente efficacia contro l'evasione. Ho il fondato sospetto che, se continuiamo così, il problema dei prossimi anni non sarà l'evasione delle imposte, ma la carenza di redditi imponibili.

 

Nel merito comunque a rigor di legge il barista avrebbe dovuto farsi lo scontrino per autoconsumo. C'è da chiedersi però se convenga sparare con il cannone per avere un passerotto in polenta a cena: c'è il grave rischio di mangiare una palla di cannone non il corpicino del passerotto!

 

Ormai siamo giunti ad un tal punto d'oppressione fiscale che il confine non è tanto l'evasione del contribuente quando il ridicolo dell'amministrazione tributaria:

le società in perdita diventano società di comodo, i redditi ormai sono in gran parte figurati, i costi pienamente detraibili sono una rarità, le imposte spesso mangiano tutto il reddito, quando addirittura non sono calcolate sulle perdite, gli accertamenti sono esecutivi prima ancora di essere vagliati dai giudici e nonostante all'Agenzia delle Entrate le commissioni tributarie diano torto 6 volte su 10.

 

Se si vuole stimolare non diciamo gli investitori esteri ma anche solo quelli italiani a NON investire nel far impresa in Italia, si sta riuscendo splendidamente.

Quella dello "scoraggiamento a far impresa in Italia" è forse l'attività in cui negli ultimi dieci anni sono eccelsi governi centrali e locali, partiti e sindacati, forze politiche ed amministrazioni varie, istituzioni pubbliche e private.

Il bello è che tutti, ma proprio tutti, dicevano e dicono di voler lavorare per il contrario, cioè per stimolare gli investimenti d'impresa dall'estero e dall'interno.

C'è solo da chiedersi se siano rimbambiti o siano in mala fede, ma forse sono entrambe le cose.

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