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Gaypride agrodolce


Ilromantico

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Ed eccomi di ritorno dal mio terzo pride della capitale spagnola, anzi chiamamolo col suo nome:Orgullo. La differenza coi precedenti orgullos vissuti un po' come novità/euforia/scetticismo/distacco è che questo è stato vissuto con estrema lucidità e con un attento spirito di osservazione.

 

L'Orgullo in realtà dura quasi una settimana, tra eventi, concerti e attività varie. Avrei volentieri partecipato a un qualsiasi dibattito o attività seria dedicata all'omogenitorialità o ai matrimoni, ma non ho trovato nulla di ciò. Moltissimo spazio all'intrattenimento e altrettanto piccole attività di nicchia fatte tanto per, ma di dubbia utilità o interesse (leggetevi la programmazione se interessati). Alla fine moltissima gente si gode le attitività di intrattenimento o semplicemente vaga per il quartiere per godersi la festa come se fosse una festa di paese. Questo avviene nei giorni infrasettimanali, quando la gente gode ancora di più del quartiere perché addobato con tantissime bandiere e con strade piene di gente e alcool a prezzi modici. Un po' come nelle feste di paese appunto, e non è detto in senso dispreggiativo, anzi molti gay preferiscono questi giorni perché le strade e le piazze sono vivibili (non c'è la quantità abnorme di gente del sabato) e piace l'atmosfera di paese e il godersi i vari spettacoli o una semplice chiacchierata in piazza col bicchiere in mano.

 

Niente che non succeda i rimanenti giorno dell'anno comunque. Semplicemente in quei giorni c'è più gente (causa pride), più addobbi e prezzi scontati per l'alcool.

 

Ma torniamo al VERO succo della mia esperienza. Io non sono riuscito a godermi i giorni più rilassati e pacati dell'Orgullo, ma mi sono ridotto a poter andare solo ieri all'Orgullo che è il giorno meno "indicato" visto il numero assurdo di persone (1,2 milioni mi pare!O-o). Tuttavia è anche il giorno più importante visto che la manifestazione, l'unica cosa veramente seria ed importante, viene fatta il sabato. Io avrei evitato di andarci perché le ultime 2 volte c'era troppo casino e la manifestazione in sé mi è sembrata più una grande festa che altro. Tuttavia quest'anno aveva una sua valenza sociale e politica in quanto rivendica il diritto di non toccare la legge sul matrimonio, e quindi in senso egoistico mi toccava davvero da vicino. Carnevalata, gran casino e/o festona avevo il dovere morale di andare a tutti i costi.

 

E' cambiata la maturità di vedere le cose e il modo di esprimere le mie critiche e i miei dubbi, ma il succo fondamentalmente è sempre lo stesso. Cosa ho visto alla sfilata?Una grandissima festa, divertente e gioiosa ed una ventina di carri più o meno sponsorizzati dai locali della città (ognuno con i suoi 3-4 personaggi super-stravaganti). Ok, è una grande festa, mi diverto anch'io e l'atmosfera è pure surreale/figa, mi lascio andare anch'io, ma più il tempo passava e più in me speravo che il momento della rivendicazione SERIA arrivasse e invece era "tutto lì".

 

Non scendo nemmeno nella storia delle carnevalate, che è vero sono pochissime (rispetto al numero abnorme di partecipanti), ma che non avete idea di quanto male facciano alla causa gay (fonti: amici, gente della strada, forum e testate giornalistiche). Le foto delle carnevalate non sono lì perché il giornalista stronzo ha cercato il "peggio" vestito per alterare la realtà delle cose, ma è davvero l'immagine che salta più all'occhio da chi partecipa attivamente alla manifestazione. Però davvero possiamo benissimo sorvolare su questo punto che alla fin fine lascia il tempo che trova, per una volta parlerei di un discorso BEN più ampio.

 

Mi soffermerei più sulla DELUSIONE di una manifestazione basata sulla festa e la frivolezza, creata più per sponsorizzare lo stile di vita sesso&discoteca e gli interessi dei locali gay per farsi pubblicità e racimolare nuovi clienti. Ci sta che si pensi anche a questo, ma il target e la rappresentazione è solo rivolta ai giovani gay e agli eterni peter pan gay, e tutto il resto della comunità??? E' vergognoso che in una manifestazione, che ha come tema l'importantissimo fardello di difendere il matrimonio, non ci siano carri con famiglie e/o bambini o non si parli al pubblico dei NOSTRI diritti. Prima che partiate alla ricerca di notizie e immagini che mi smentiscano, vi dico già che so che a inizio manifestazione hanno fatto qualcosa sul tema (tipo ragazze con abiti da sposa, ecc.) e che 2-3 carri hanno "timidamente" accennato al tema, ma non credo che possa bastare! Moltissima gente non ha la voglia ,per il terribile caldo, e il numero abnorme esagerato di gent, nel partecipare sin dalle 6 del pomeriggio alla manifestazione e quindi moltissima gente va verso le 8/9 per vedere il corteo e i carri passare alla Gran Via. Il risultato è che lì, proprio nel clue (si scrive così?) della manifestazione, si assiste più a una gara di pubblicità tra locali gay che gareggiano a far vedere i propri manzi che sarà possibile trovare nei propri locali. Posso trovarlo deprimente e insultante?

 

 

[Continuo dopo nel frattempo commentate pure questa parte... è un discorso lunghissimo....!]

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Noi non abbiamo 1,2 milioni di persone, così come non abbiamo il matrimonio, ma carri seri ne abbiamo eccome.. uno su tutti quello dell'Agedo, meraviglioso, e il famoso trenino rainbow delle Famiglie Arcobaleno. Probabilmente in Spagna il pride è vissuto più come una festa che come una manifestazione perché loro i diritti di base l'hanno già ottenuti e ormai è difficile che qualcuno riesca a toglierglieli.

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Silverselfer

prezzi scontati per l'alcool.

 

A Roma 5€ una birra calda, venduta da scugnizzi probabilmente al soldo della camorra ... ma perché tutto quello che arriva dalla Spagna mi sembra "migliore"?

 

Io personalmente non ho nulla in contrario contro lo spirito festaiolo dei Pride. Sulle sponsorizzazioni poi, sono un buon modo per rendersi indipendenti. I manzi sui carri ... non so, bisogna pur tenere conto che un Pride comprende nelle sue rivendicazioni anche l'emancipazione sessuale. Qui a Roma, in virtù della"Q" finale aggiunta all'acronimo LGBT, c'era un carro BDSM "etero". Insomma, non è che oramai tutto si risolve con la rivendicazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.

 

Quello che da fastidio a me è l'esibizionismo di chi vi partecipa in corteo. Sembra che ci sia in atto una gara per catturare gli obiettivi dei media. Quasi fosse una sorta di talent show - il più gay del pride è quello che sarà più fotografato. Trovo che questa smania di protagonismo sia veramente fuori luogo.

 

C'è poi da prendere atto che i comizi finali, se non comprendono l'intervento di Lady Gaga o della starlette gay friendly di turno, non se li caga nessuno. Ci rimangono ad ascoltarli solo quanti fanno parte di associazioni eccetera ed ho il sentore che anche per loro, dietro questo impegno civile profuso, si nasconda sempre qualche secondo fine molto più pratico ... tipo entrare nella segreteria dell'associazione e strappare uno straccio di stipendio.

 

Sul valore delle cose che si dicono nei comizi, anche lì ci sarebbe da discutere. Parlo ovviamente del pride romano, quest'anno non nazionale e quindi a parlare sono state solo le associazioni locali, comunque numerose. Fatti salvo i 5 minuti della Praitano, sul cui impegno e operato interno al Mieli ci sarebbe da dire molto e non di positivo, il resto è stato molto scadente. Tanto che mi chiedo se quelli dovrebbero essere coloro che portano avanti le istanze dei diritti civili gay, stiamo seriamente messi male.

 

Tuttavia è il mio punto di vista, ascoltando le voci in giro nessuno si lamentava di questo, anzi, i più apprezzano molto le espressioni meno "colte" del pride, quindi ...

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@@Ilromantico qui dentro penso siamo gli unici a pensarla in questo modo.

 

Onestamente al pride neanche ci vado più. Mi disgusta, mi offende e mi annoia.

 

Non mi sento rappresentato in quanto gay, non mi sento difeso in quanto gay senza

diritti e mi fa incazzare il fatto che ci vadano centinaia e centinaia di etero solo perché

"è una festa divertente".

 

Per quello c'è il Gay Village. Quando manifesto io voglio essere incazzato.

 

Fatti salvo i 5 minuti della Praitano, sul cui impegno e operato interno al Mieli ci sarebbe da dire molto e non di positivo

 

Concordo, ed è uno dei motivi che mi hanno fatto allontanare dal Mieli.

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Magari avessimo anche noi Pride con 1,2 milioni di persone!

 

OT

Ieri sono stato al Pride di Bassano del Grappa,

eravamo in trecento preceduti da un cordone di Polizia

perché all'ingresso di Ponte Vecchio c'era una contromanifestazione fascista

che si vantava di averci fatto deviare il percorso por non sconsacrare un edificio storico.

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Ilromantico

Probabilmente in Spagna il pride è vissuto più come una festa che come una manifestazione perché loro i diritti di base l'hanno già ottenuti e ormai è difficile che qualcuno riesca a toglierglie

 

Il problema è che abbiamo vinto la battaglia, ma non la guerra. I diritti conquistati vanno tutelati, protetti e bisogna far vedere che tutto ciò che abbiamo conquistato ce lo siamo meritato. Può succedere qualsiasi cosa col tempo, MAI dormire sugli allori. Continuare con la stesso tipo di manifestazione "divertente" e diciamocelo anche "antiquata", che non risalta altri aspetti e problemi più quotidiani e comuni dei gay, non aiuta per niente a far evoluzionare la comunità gay. Mi nego a pensare che i gay non pensino ad altro che a divertirsi e si accontentino solo della libertà sessuale e della protezione giuridica dello Stato.

 

Il fatto è che le rivendicazioni serie o sono sparse durate la settimana con eventi di 'nicchia' o vengono soffocate del tutto dai carri divertenti e dai tipi esuberanti. I diritti alla fine la Spagna li ha conquistati per una tradizione socialista, per la mentalità generale dello spagnolo (molto bonaccione,festoso e in genere tollerante) e per i VERI attivisti gay che sono veramente agguerriti e hanno veramente "le palle". Il gay-pride aiuta, ma non credo si sarebbe risolto molto con questa manifestazione 'divertente' e allegra.

 

Tuttavia è il mio punto di vista, ascoltando le voci in giro nessuno si lamentava di questo, anzi, i più apprezzano molto le espressioni meno "colte" del pride, quindi.

 

Molte volte nel forum si sente quello che sostieni tu. In realtà, personalmente, posso (ahimè) dimostrare che le mie critiche sono le stesse che fa un simpatizzante etero, un etero dubbioso, un omofobo o un gay. Le critiche sono relative al fatto che i gay sono frivoli, osceni e promiscui e purtroppo sono critiche alimentate dall'immagine che da il gaypride sui gay, quindi non ero io il paranoico! Uno dei commenti che ho sentito, mi ha colpito molto: "Sono anni che fanno sempre le stesse cose, i gay che conosco hanno molte più volte più dignità degli etero che conosco, ma vorrei capire che bisogno hanno di umiliarsi e ridicolizzarsi in questo modo. Potevo capire anni fa per le rivendicazioni sessuali, ma ora la società li accetta perché continuare con questa carnevalata?Alla fine si danneggia la loro immagine e quello che hanno conquistato con fatica. Che bisogno hanno di rivendicare il rispetto in questo modo?". Giuro che non me lo sto inventando, ho sentito e letto molta gente fare questo genere di critiche.

 

Posso capire che un eterno peterpan o un ragazzo sesso&discoteca di fatto vivano in un paradiso qui, ma per chi sceglie la strada della famiglia la strada è ancora abbastanza dura. Discriminazioni scolastiche da parte dei figli adottati dai gay ed adottare per i gay è praticamente un'enorme chimera. Il numero di adozioni per i gay in questi 7 anni si attesta a 150, una vera e propria miseria e discriminazione di fatto.

 

 

Parlando di aspetti positivi invece ho notato un aumento assurdo di partecipazione lesbica!!Sul serio le lesbiche si sono quintuplicate ed è una cosa che mi ha reso molto felice, anche se lasciatemelo dire... alcune sono veramente cafone, e non capisco perché!

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Appunto, l'hai detto tu stesso: la mentalità generale dello spagnolo è festaiola.. per cui immaginati se non fa festa in una manifestazione del genere. Io adoro la Spagna davvero, ci sono stata due volte.

 

In linea generale la mia idea sui pride è che bisogna lasciar ciascuno libero di parteciparvi come preferisce, c'è chi viene solo per esibizionismo, c'è chi viene perché ci crede profondamente, per me sono ben accetti entrambi, è inutile mentire, il numero dei partecipanti è rilevante, a volte più di tanti dibattiti e paroloni. Come scrissi anche in un topic un po' di tempo fa secondo me togliendo gli esibizionisti non si risolve il modo in cui le persone ci guardano, l'alternativa a parlare delle drag non è parlare dei diritti che vengono chiesti, ma non parlarne affatto. Io non sono convinta che non parlarne sia meglio che parlarne in questo modo, perché alla fine qualcosa, o meglio qualcuno, che riesce ad andare oltre a certe immagini e apre la mente c'è sempre, anche solo che sia 1 su un milione, e forse sta proprio a noi, visto che la stampa non ci riesce, a far conoscere una realtà diversa del pride in confronto a quella che mostrano sui giornali. Io faccio sempre vedere alla mia famiglia le foto che faccio al pride, gli parlo delle storie e delle persone che ho incontrato... sta a noi educare le persone e a portarle oltre all'apparenza.

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Ilromantico

Appunto, l'hai detto tu stesso: la mentalità generale dello spagnolo è festaiola.

 

Che vuol dire scusa?Anch'io sono festaiolo, ma non per questo vedo nel mio essere festaiolo la risposta a tutti i contesti sociali! E ad ogni modo la festosità dei gaypride è un minimo comun denominatore di tutti i gaypride del mondo. Il problema è che bisognerebbe evolversi. E' un po' come se ad un utopica manifestazione del etero-pride mostrassero solo i giovani truzzi discotecari o i patiti di calcio.

 

E poi ti ripeto, sorvolo pure sugli esibizionisti, però cavolo mentre sfilano i carri potrebbero parlare, protestare, denunciare i problemi della comunità!! E i carri e le modalità della manifestazione non possono essere tutti uguali con solo manzi e la gara a chi ha il carro più figo e pieno di manzi o gente 'divertente', ma che c'entra con la vita media e REALE della maggioranza di gay??Dai!!

Edited by Ilromantico
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Silverselfer

E' un po' come se ad un utopica manifestazione del etero-pride mostrassero solo i giovani truzzi discotecari o i patiti di calcio.

 

Simpatico parallelo. Tuttavia non è solo uno stereotipo quello del gay festaiolo. Lo stesso termine "gay" è qualcosa di affine alla gioiosità propria al modo di relazionarsi dell'omosessuale. Questo non è sintomo di leggerezza o superficialità ma solo un tratto della socialità tipica degli omosessuali. Ora non saprei certo risalire alle cause o boh ... Per esempio alle lesbiche non si associa questo stereotipo ... anzi. Per non dire degli stereotipi dei bisex!

 

Io la metterei su un altro piano - il buon gusto. Secondo me il vero stereotipo FALSO è che i gay abbiano senso estetico o ancora peggio, siano maestri del bon ton. Naturalmente non sto facendo di tutta l'erba un fascio, ma certamente la maggioranza

non sa nemmeno dove sta di casa il buon gusto, sia nel caso di quelli che nei pride decidono di sfilare in slip e tracolla glitterata, sia quanti si propongono in improbabili look fashion "unici", nel senso che solo loro si potrebbero conciare in quel modo, ma anche quanti non sanno mettere insieme un jeans e una camicia, sperando che la mediocrità li aiuti a sembrare normali.

 

Diciamo che il pride a me risulta quello che realmente rappresenta - un variopinto, eccessivo, stravagante mealnge molto pacchiano .... e quindi rappresentativo della media gay.

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Ilromantico

Questo non è sintomo di leggerezza o superficialità ma solo un tratto della socialità tipica degli omosessuali

 

Socialità tipica???Ma scherziamo?Parliamo pure della società tipica degli etero a questo punto, no?

 

Per non dire degli stereotipi dei bisex!

 

... e quindi rappresentativo della media gay.

 

Scherziamo(Parte2)?? Al massimo il gaypride dimostra che non c'è ricambio generazionali tra gli organizzatori. Guardacaso la manifestazione continua ad avere uno stampo squisitamente 'freaky', trasgressivo e molto anni 90. I giovani gay d'oggi sono decisamente più consapevoli della loro identità, intregrità e dei loro diritti, non partorirebbero mai un gaypride classico, ma avrebbero decisamente più gusto. Ovviamente la cosa non vale solo per i giovani gay, ma anche ai moltissimi gay che si sono evoluti e sono più coscienti delle loro possibilità e della loro personalità.

 

In sintesi, qui gira la leggenda delle lobby gay che "decidono" un certo stile di vita gay perché fa comodo a loro per guadagnare soldi e far girare un certo giro di affari. Io non credo alla leggenda, ma ammetto che se le cose si organizzano in un certo modo è perché chi influisce sull'organizzazione dell'evento tende a imporre la sua visione dell'omosessualità.

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Silverselfer

Io non faccio mai l'errore di usare me e a quanto piace a me per decidere ciò che è meglio per tutti. Lo sforzo che faccio è di capire e dinanzi a quanto mi sfugge, almeno non ho la presunzione di declassarlo a un livello inferiore.

 

Dire che i pride sono stile anni 90, capisco che uno ricordi solo dall'età della ragione, ma la storia e la rappresentazione del gay pride, mi dice che il sapore è quello primordiale e pittoresco dei fine settanta inizio 80. La degenerazione lucrosa la daterei nei 90, di pari passo alla diffusione della pornografia on line.

 

Quello proprio su cui non sono d'accordo è la presunta "evoluzione del gay moderno". La quale sarebbe dovuta alla smania d'integrazione al modello sociale etero. Il gay puritano che non si mischia con gli altri froci che considera addirittura inferiori. Bah, sicuramente non è più l'omosessuale gaio dello stereotipo un po' datato del pride, ma certo non ne rappresenta neanche "l'evoluzione". Deve sicuramente cercare altrove le radici della propria identità.

 

Lo stereotipo etero? Le violenze domestiche sembrano dirci che sia ancora valido quello - l'uomo deve puzzare e la donna va presa a cazzo e cazzotti. Ovviamente si parla di stereotipi, generalizzazioni che non calzano mai per intero ad ogni singolo caso. Tuttavia all'uomo etero raffinato e che indulge nel prendere in considerazione le istanze del mondo femminile, gli viene messa in dubbio la virilità. Sia dagli altri uomini puzzolenti, sia dalle donne etero che in fondo preferiscono sempre accoppiarsi col gorilla più forte.

 

Allo stesso modo non è che tutti i gay sono festaioli. Ma almeno quelli che non se ne stanno chiusi in casa intenti in profonde riflessioni che li rendano moralmente accettabili agli etero, adorano le occasioni mondane, che sia un compleanno o ricorrenza, basta che si festeggi e non parlo per forza di locali notturni o chissà quali sconcezze. Questo dovrebbe essere degradante? Oppure, voi gay del futuro vi sentite per questo svalutati e ridotti in qualche modo nelle vostre rispettive brillanti carriere di mariti e seri professionisti?

 

A questo punto fa bene Altair, almeno ha l'onesta intellettuale di schifarli i gay che sfilano nei pride, invece di "compatirli" come fate voi altri magnanimi sostenitori con "riserva".

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@Silverselfer, io me ne fotterei dell'unitarietà.

L'Italia è piena di Pride: una manifestazione oceanica raccoglie persone molto diverse,

mentre una piccola manifestazione può avere una piattaforma più selettiva.

 

Torno da un Pride "duro e puro" pieno di bandiere rosse e senza tanga leopardati

con più poliziotti che manifestanti, dopo che Forza Nuova aveva minacciato la madre dell'organizzatore.

Vuoi che ti dica che ho preferito cantare "Bella Ciao" che "Poker Face"? E' vero.

Una forte politicizzazione e un alto livello di scontro tengono distanti i discotecari.

Come premio il giorno successivo mi sono visto il bellissimo "Parada" di Dragojevic

sulla sanguinante storia del Pride di Belgrado del 2010.

 

Se il Pride troppo commerciale e fighetto non piace

perché vogliamo scendere in piazza solo per gridare la nostra rabbia

basta alzare i toni e organizzare il Pride anche con gli etero anticlericali e antifascisti.

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Ilromantico

"adorano le occasioni mondane o le ricorrenze", ma chi l'ha deciso???

Io non parlo solo per me, ma prendo come campione i molti gay di qui che l'evoluzione l'hanno vissuta. Gay che hanno l'onestà mentale di dirti che se dovevano fare sesso la sauna e la dark room erano una delle poche possibilità. Ammettono che i loro erano tempi più difficili, ma sono felici che per i giovani e i gay ormai le cose siano cambiate e possano tranquillamente darsi un appuntamento a un bar e frequentarsi come fanno gli etero. Inoltre sono contenti di guardare a dark, saune e "profilo basso o appariscente" come a un qualcosa di preistorico. Sono felici che i gay non debbano più per forza passare per questo. Dark e saune sono solo esempi "visuali" e pratici, il concetto è più ampio, ma penso che così si capisca lo stesso. Ovviamente stili di vita "freaky" o da profilo basso e dark e saune esistono ancora, ma sono veramente di nicchia.

 

Non penso che i gay debbano ricercare chissà quale identità, la maggioranza a me sembra abbastanza compatibile con lo stile di vita "etero". Come se lo stile di vita "etero" fosse davvero uno stile di vita o prerogativa dei soli etero! Vorrei capire da cosa deriva questo assurdo spauracchio. Forse quando anche in Italia verrà meno la discriminazione e ci saranno diritti, allora lì ti renderai conto che l'integrazione sociale viene naturale e c'è sempre meno voglia di crearsi stili di vita da peterpan e viversi una vita a 360 gradi.

 

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Hinzelmann

A questo punto fa bene Altair, almeno ha l'onesta intellettuale di schifarli i gay che sfilano nei pride, invece di "compatirli" come fate voi altri magnanimi sostenitori con "riserva".

 

Devo dire che è una provocazione interessante...

 

E' anche vero il discorso che il pride è un melange di persone diverse e rispecchia semplicemente

non direi tanto la pacchianeria quanto la tendenza dei gay alle tipizzazioni forti.

 

Effetto probabilmente di identità debole: una identità debole, molte tipizzazioni forti

 

Anche il gay che esagera con stile e buon gusto, alla fine dei salmi esagera

come gli altri. Il problema è ovviamente il divide et impera, da me tante volte denunciato.

 

Le minoranze invisibili possono dare corpo al loro desiderio di dissoluzione

all'espressione di quell'odio di sé che corrisponde al desiderio di far parte

di una maggioranza indistinta, in modo plastico

 

Ma certo la compassione è solo un correttivo razionalizzato dello schifo

e che sia un correttivo lo si vede emergere in mille altre occasioni, che non

siano le discussioni sul pride, quando cade l'esigenza politica del correttivo.

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AndrejMolov89

Sto maturando quest'idea, però, avrei bisogno un po' più di tempo e di riflessione per darne un organizzazione.

Il Pride è una ricorrenza. Celebra un determinato fatto storico importante nel movimento omosessuale dell'ultimo secolo. In un articolo che non condivido a pieno c'è scritto testualmente "It is our Christmas, our Fourth of July and our Halloween all rolled up in one. It's the one day a year we get to take center stage and have ourselves a big old whoop-de-do."Il pride non è un giorno in cui si ricorda qualcosa di negativo, non è un giorno della memoria, come lo è il "giorno della memoria", è qualcosa che commemora un evento significativo e POSITIVO per la comunità gay. In un certo senso la frivolezza, e l'evoluzione della frivolezza, sono parti essenziali. L'eccessiva serietà non gioverebbe a niente a questa ricorrenza. L'eccessiva serietà non è sempre e comunque un punto in favore ad una manifestazione.

Inoltre vorrei rimarcare il fatto che non è un problema della manifestazione se viene percepita sempre la minoranza più trasgressiva, ma dei mezzi di comunicazione. Inoltre, c'è sempre la tendenza nel tuo pensiero di aumentare lo stress delle persone : "ricorda che quel che fai, non è una tua responsabilità, non è solo colpa di tua, ma di tutti i ga" Cioè, secondo me alla base del tuo pensiero c'è questa idea. Però, come ho detto, i concetti da me espressi sono in fase embrionale. :D

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Ilromantico

Basta con questa scusa dei mezzi di comunicazione! Le percezioni che ho nelle foto sono esattamente quelle che ho percepito partecipando al Pride, e ripeto per l'ennesima volta sono le stesse percezioni di moltissimi etero e di moltissimi gay che di fatto preferiscono partecipare nei giorno feriali e scappare dalla marcia. Infatti, altro dato importante, nonostante i 1,2 milioni di persone quest'anno c'era molto MENO gente. Sintomo che l'orgullo sta cominciando a stufare,. Mai come quest'anno le critiche di etero e gay erano state così feroci, sintomo che oltre alla festa "discotecara" si aspettino ben altro e la tradizionale manifestazione comincia a non divertire più, ma a sembrare un pò grottesca e fuori dai tempi.

 

Magari in Spagna si può pure festeggiare la "ricorrenza", ma in realtà no perchè ora si lotta per la famiglia e le adozioni e le feste possiamo benissimo farle nei locali e nel quartiere. Tuttavia in altri paesi come l'Italia non vedo cosa ci sia da festeggiare! C'è da festeggiare l'omofobia dilagante, la mancanza di diritti e i pestaggi brutali random???Ma wow, complimenti che bel senso delle priorità!

 

Hinzelmann, potresti rispiegare il tuo discorso con un linguaggio più semplice?non ho capito quasi nulla.

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AndrejMolov89

A parte il fatto che ti stai ponendo in maniera aggressiva. Ho detto il mio pensiero in maniera pacata. Dimostrami che è una scusa allora? In ogni caso la mia osservazione non si fonda necessariamente sui mezzi di comunicazione, ma anche con uno scarso spirito critico e di osservazione. Se il Pride è l'oggetto osservato e possiede una variabilità immensa e se ogni volta ci si focalizza con la parte trasgressiva prescindendo il 90% delle persone ""normali"", non è un problema del Pride, ma di chi osserva, di chi non dà il giusto peso. Ora, partendo da questa premessa, discuti questa affermazione:

"Se il pride ha la maggior parte delle persone serie, e una percentuale di trasgressività, è una responsabilità delle persone che percepiscono la realtà in modo flat, non dell'oggetto osservato"

Inoltre vorrei che mi rispondessi a questa domanda:

"Perché le azioni di pochi, devono sempre e necessariamente rappresentare tutto il movimento"

Prescindendo dalla tua esperienza, che non posso discutere, mi sento libero di farti queste osservazioni sulla tua conclusione. :D

Vorrei che mi dicessi dove sono le pecche di questa affermazione e non aggredissi in modo così pesante il mio pensiero.

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Mi fa molto sorridere il fatto che noi scimmiottiamo il mondo etero.

 

Fino a prova contraria io al Pride mi sono sempre comportato come

sono tutti i giorni, nella mia banale normalità gay.

 

Tutti quelli che invece al Pride si vestono da angelo porno, suora porno

o porno trans nella vita di tutti i giorni sono persone altrettanto più sobrie

e banali di me (salvo alcuni rari casi).

 

Allora mi chiedo... piuttosto che motivo c'è di indossare una maschera

carnascialesca scimmiottando uno stereotipo gay che nella realtà non esiste?

 

Aveva un senso negli anni '80 dove quelle 3-4 ore di sfilata erano uno "sfogo"

rispetto alla repressione che si viveva quotidianamente.

 

Oggi invece è del tutto anacronistico.

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AndrejMolov89

Essendo una commemorazione mi stupirei del contrario. Tutte le ricorrenze sono anacronistiche, ma ricordano dati del passato, non è un difetto l'anacronismo, anzi, è il modo con cui si ricorda il passato, che ne veicola la memoria verso il futuro. Il come diventa la freccia verso il futuro.

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Scusa ma commemorazione di cosa?

 

Mi risulta che le transessuali a Stonewall venivano malmenate ed ammanettate

dalla polizia.

 

E per malmenare non si intendeva "sculacciare" e per ammanettate non si intedeva

"fare del bondage"...

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Hinzelmann

Non credo sia realistico che Tizio si vesta in un certo modo con l'intenzione

effettiva di commemorare i moti di Stonewall ( i moti Altair...non la repressione,

è chiaro che ciò che si commemora è la ribellione alla repressione, non la repressione

in sè )

 

Comunque io al fatto che ci si vesta in un certo modo per commemorare non ci credo

mi pare fin troppo politico, ci si veste in un certo modo perchè piace, diverte

 

Che oggi non esista più repressione mi fa un po' sorridere nel momento in cui

si parla di normalità gay ( d'altronde la maschera, il travestimento il carnevale

sono tutti accenni al fatto che esisterebbe un modo autentico di essere gay ed un

modo inautentico di esserlo )

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Forse il tuo modo autentico di essere gay, non il mio.

 

Il problema dei queer è che non accettano che esistano gay

diversi da loro, allora si tira fuori la scusa dell'omofobia interiore.

 

E' tutto alquanto ridicolo.

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Hinzelmann

Ma, guarda, io tutto credo di essere tranne che queer...XD

 

A livello personale quindi non mi sento minimamente

coinvolto dalla discussione, ho solo fatto notare ciò che

a me consta in anni di esperienza concreta.

 

L'ipertrofia della singola tipizzazione gay, si tratti di muscoli

si tratti di eleganza, si tratti di bear glamour etc. etc. è un tratto

comune a tutti i gay, ognuno dei quali tira l'acqua al proprio mulino

vedendo solo l'esagerazione delle tipizzazioni che non lo riguardano

e non lo attraggono.

 

Ed è in questa dinamica che sta la diversità gay rispetto agli etero.

Che se ne fregano sovranamente di tutta una serie di cose che i

gay problematizzano in modo ridicolo ( solo coi coetanei vs solo coi

non coetanei ; solo coi maschili vs solo con gli efebi etc. )

 

Recentemente su questo forum si è arrivati a dire che certe serate

gay sarebbero organizzate in un certo modo per attrarre pubblico

etero...come se il Versilia gay friendly fosse tale per gli etero e non

perchè mediamente piace anche ai gay ( il ché a me pare altrettanto

ridicolo...)

 

A questo conduce l'ossessione degli stereotipi eterosessuali sui gay

a negare la realtà.

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Non mi riferivo a te, Hinzelmann, quando parlavo dei queer :)

 

Quanto alle tipizzazioni sono ancora convinto che il 90% di esse

siano finte e pretestuose, figlie di un omologazione verso certi canoni

che effettivamente gli etero non hanno.

 

Esistono però anche gay non tipizzati, tu lo neghi, forse non hai

conosciuto gli stessi gay che ho conosciuto io (e non conosci me),

ma è una realtà, anzi è LA realtà.

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Hinzelmann

Certo che esistono gay meno tipizzati o non

tipizzati in senso fisico-esteriore...chi lo nega?

 

Dubito che possa esistere un gay in cui non

sia rintracciabile qualcosa di gay in modo

assoluto, però sicuramente può esistere

un modo di essere gay meno tipizzato in

forma esteriore.

 

Il punto mi pare stia in quel LA maiuscolo

in questa pretesa reductio ad unum...della

realtà gay, che tu attribuisci ad altri, ma poi

contraddittoriamente pratichi per primo.

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La cosa che mi fa ridere di Altair è che

- seguendo il suo ragionamento -

se uno si veste comunemente da "suora porno"

avrebbe il diritto di sfilare come tale.

 

Io sono favorevole a questa impostazione.

Come direbbe Pasolini: "basta dire che i Negri devono essere come i Bianchi;

diciamo che i Bianchi devono essere come i Negri"

Vorrei porno-suore e fidanzati al guinzaglio tutto l'anno....

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se uno si veste comunemente da "suora porno"

avrebbe il diritto di sfilare come tale.

 

 

Esatto! Se quella fosse davvero la tua natura perché censurarti?

 

Il problema è che non è così, si indossa una maschera (di carnevale)

spacciandola per tipizzazione gay.

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Il gay puritano che non si mischia con gli altri froci che considera addirittura inferiori.

 

Ho notato spesso questi personaggi qui, pure sul forum, ed è evidente che è solo un modo snob di essere repressi.

Riempiono il web di discorsi come "i pride sono controproducenti" o "i gay si autoghettizzano" che non hanno nessuna correlazione col mondo reale e sono scuse per autoassolversi della propria codardia.

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