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Il mio primo Gay Pride


Patroclo

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Dapprima non volevo andarci. Ne avevo sempre detto peste e corna e, se devo essere sincero, avevo pure un po’ di paura; sarà che i miei, terrorizzati dall’idea che io possa subire un attacco omofobo, non fanno che mettermi in guardia. Accampo la scusa dello studio, del caldo... fandonie. Alla fine il mio ragazzo mi ha convinto ad andare.

Alle ore 16,00 precise siamo in Piazza Arbarello; i carri compiono gli ultimi preparativi; ragazzi e ragazze, uomini e donne maturi, coloratissimi, ambigui e appariscenti si mescolano tra le ben più abbondanti “persone normali”; con la mia polo grigia metto tristezza in mezzo a tutto quel marasma variopinto e mi lascio dipingere la bandiera arcobaleno sulle braccia, dal gomito al polso.

In fondo allo stomaco giaceva ancora un poco d’ansia, ma ora si è volatilizzata; saluto a destra e a manca: baci sulle guance ad amici, conoscenti ed amici di amici (a tutto questo sbaciucchìo gaio mi ci devo ancora abituare, ma faccio buon viso a cattivo gioco); arriva a salutarci anche il giovane presidente dell’Arcigay, accompagnato dai suoi genitori raggianti, che abbracciano lui e il suo compagno. Molti sono accompagnati da amici etero e persino parenti; un ragazzo stringe la fidanzata per mano ed espone con orgoglio un cartello: “La mia fidanzata ha due mamme lesbiche, eppure è una persona meravigliosa.” Per combattere la calura mi prendo un buon gelato e –oibò! Di fronte a me, in coda, c’è Cecchi Paone, più alto e grasso di quanto pensassi. Poco più in là, un mio professore, noto attivista, osserva la scena compiaciuto; lo saluto con un cenno; lui contraccambia con un sorriso. Mi chiedo se avesse sospettato - indubbiamente sì.

Sul carro delle associazioni Quore e Queever, 15 autorità, tra assessori e consiglieri comunali, celebrano nozze simboliche: 28 coppie, metà gay e metà lesbiche, fingono di coronare il loro sogno d’amore e lanciano un segnale ben preciso: vogliamo il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

E’ giunta l’ora: la carovana si mette in moto. Musica, cheerleaders, l’Agedo, Associazione Genitori Di Omosessuali, i rappresentati del Partito Radicale sfilano tutte insieme; una folla festante di 25'000 persone si riversa in strada lungo via Cernaia, via Pietro Micca, Piazza Castello, via Po ed infine Piazza Vittorio. Le Drag Queen non saranno più di una ventina, ma se cerchi immagini in internet vedi praticamente solo quelle; ovviamente i Media si divertono a mostrare ciò che fa più scalpore. Non ha importanza: dai palazzi eleganti si affacciano centinaia di persone; altrettante osservano lo spettacolo divertite dal bordo della strada; giovani, vecchi, sorridenti od imbronciati, ma soprattutto tante famiglie coi figli piccoli in spalla; molte di più di quanto mi sarei aspettato! Sono convinto che quei bambini saranno persone migliori, da grandi.

In contemporanea si svolge il corteo degli Evangelici: “Non possiamo mescolarci coi gay!” si era lamentato qualcuno di loro; pronta la risposta degli organizzatori del Gay Pride: «Da decenni lottiamo per allargare i diritti, con la convinzione che i diritti si conquistano per tutte le persone, non solo per alcune. Ci sono poi coloro che invece lottano per restringere i diritti, decidendo chi ne è degno e chi no [...] La diversità è una ricchezza che vogliamo valorizzare e non nascondere. Per questo la mescolanza che si creerà sabato 16 sarà per noi motivo di orgoglio.» Non tutti gli Evangelici sono d’accordo, per fortuna: “Gesù, semmai, si è sempre mescolato!” e, durante la manifestazione, i più audaci (ne ammiro sinceramente l’impegno, benché non ne condivida i precetti) cercano di salvare il maggior numero possibile di pecorelle smarrite, spargendo a destra e a manca biglietti da visita di Dio. Me ne finisce uno tra le mani; vorrei tanto potergli parlare ed avere un po’ di risposte, ma sul biglietto han dimenticato di stampare il numero di telefono del Signore. Lo cedo ad un’avvenente fanciulla, che se lo appunta sul seno semiscoperto.

Tra la folla scorgo a più riprese volti noti della mia facoltà e di quella adiacente; gente che conosco di vista e con cui, talora, ho pure scambiato qualche parola; qualcuno non avevo dubbi che potesse far parte del “club”, qualcuno invece mi coglie di sorpresa –devo ancora affinare il mio “radar”!

La festa procede instancabile sino all’alba, ma io e il mio ragazzo ci allontaniamo già verso le 19,00; il dovere (gli esami imminenti) ci chiama. Sul bus, una signora attempata sbotta: “Adesso stanno dando proprio troppo spazio a quella gente! O no?!?” ma nessuno si sbraccia per darle ragione; la sua amica le annuisce fiaccamente, mentre io metto il braccio intorno al collo del mio ragazzo.

Che bel pomeriggio! Oggi mi sento proprio felice!

 

16 Giugno 2012

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purospirito

La mia vacca muggisce di gioia... lei era orgogliosa anche prima di andare al pride... ma andando al pride ha muggico contenta insieme alle altre mucche!!!

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Ilromantico

Le Drag Queen non saranno più di una ventina

 

Il numero esiguo delle Drag improvvisamente viene considerato un 'vantaggio'??Il problema non è certo il numero delle drag, ma IN ALCUNI CASI il loro modo di manifestare. Se manifestano in modo 'baraccone' lo trovo grottesco e controproducente, ma se manifestano leggermente un po' sopra le righe, o si mostrano per quello che sono REALMENTE senza maschere (in questo caso metaforiche), non vedo il motivo per cui "allegrarsi" che siano poche! Anzi a me 20 sembrano davvero pochissime. Piuttosto mi augurerei che ce ne fossero di più, la manifestazione è ANCHE la loro.

 

 

Per il resto mi fa piacere che ti sei divertito e che la manifestazione ti ha reso felice :) - Tuttavia tornando in un campo bastardamente critico, non posso fare a meno di notare che "finisce tutto lì" in un bel sogno pomeridiano, per poi ritornare il giorno dopo alla ben più dura realtà di tutti i giorni. La tua stessa testimonianza mette più o meno in risalto il fatto che sia stata una festa allegra, divertente e spensierata. Facciamo avvicinare la gente alla nostra causa con allegria e festa, così come un bambino cerca di farsi amici tramite una festicciola a casa sua e poi il giorno dopo ritorna a essere lo stesso bimbo solitario della classe (o al limite con qualche amico in più). Insomma io ho il forte dubbio che tutta la partecipazione extra-LGBT venga tanto per far compagnia all'amico gay o per divertirsi e fare "qualcosa di alternativo o diverso". E lo dico in base agli ultimi commenti che ho sentito da parte di cittadini o amici che sono stati ultimamente a un gay-pride. Tutti gli etero mi hanno detto che si sono divertiti, che c'erano alcuni 'personaggi buffi', che si ballava, ma alla mia domanda "ma qual è stato il tema della manifestazione?Cosa chiedevate?E gli slogan quali erano?E oltra a divertirti che hai fatto?", continuo ancora a non avere risposte molto chiare. O amiche che pensano più a comprare parrucche divertenti in vista del pride che a scrivere cartelloni o mettere uno slogan di sostegno della causa gay sulla maglietta. Capisco che forse manco se ne rendono conto e non lo facciano con cattiveria, ma questo utilizzo del gay-pride a mò di festicciola cittadina è un po' insultante e abbastanza preoccupante.

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Oddio, si tratta di intendersi....una drag queen senza maschera

è un gay con le sopracciglia rifatte

 

Il problema - semmai - è che non si è mai sicuri leggendovi se parlate

di Trans, di Drag Queen, di Queer-eccentrici o di Viados...in tiro

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Bellissima esperienza!

Se prima volevo andarci ora non vedo l'ora che mi capiti un occasione per farlo!

 

Racconto incredibilmente sincero e coinvolgente, che bello! :)

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Silverselfer

Io non sono un grande estimatore di Cruciani, conduttore del programma radiofonico su radio 24 "la zanzara", però lo ascolto sempre e da quando si batte ufficialmente per "il matrimonio dei froci", devo dire che forse ho capito il senso di quello che fa. Cioè far emergere il peggio che c'è nelle persone. In queste ultime puntate ho ascoltato telefonate in cui viene a galla la vera omofobia dell'italiano medio. Donne e uomini che in sintesi dicono, gli uomini - che facciano quello che vogliono ma non rompano i marroni alla brava gente. le donne - il matrimonio è una cosa che non può essere sporcata da persone che non può comprende il valore della famiglia (intesa come figli eccetera). Ricordo di una signora che vigorosamente sosteneva che la maggioranza degli italiani non vuole i matrimoni tra omosessuali e proponeva addirittura un referendum! Come se per esistere avessimo bisogno di un nulla osta "democratico".

 

Insomma, ora come non mai, il pride credo che sia fondamentale ed è importante che tutti si scenda nelle strade a farsi vedere, perché è questo che da fastidio a chi ci nega con la solita frase - con tutti i problemi che l'Italia ha ...

 

Complimenti a Patroclo e che sia di incentivo a quanti ancora stanno lì ad apporre pretesti.

 

Personalmente quest'anno ci sono andato e non mi sono pentito neanche dopo aver saputo che al solito SEL e IDV e CGL lo strumentalizzavano con campagne di boicottaggio contro Israele. Insomma, il pride non sarà perfetto, ma neanche si può buttare via il bambino con i panni sporchi.

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Da quant'è che frequenti Arcigay? :)

Dal 4/12/11; anche se ultimamente partecipo più con lo spirito che col corpo ;_; ...troppi esami!

 

Il numero esiguo delle Drag improvvisamente viene considerato un 'vantaggio'?

 

Non l'ho mai detto; il numero è indicativo, forse erano il doppio (contando pure trans, queer eccentrici et cetera); altre fonti parlano persino di 40'000 manifesanti; ciò che intendevo biasimare era il modo in cui i media tendono a deformare l'informazione per renderla più succulenta. A me non danno -ovviamente- alcun fastidio (anzi, mi piacerebbe mascherarmi da Drag, almeno una volta), però la maggior parte della gente poco informata è confusa dalla presenza di certe figure: LGBTQ significano per loro tutte la stessa cosa. Ben pochi sanno distinguere tra identità di genere ed orientamento sessuale!

Finirà pure tutto lì, ma neanche troppo, secondo me. Gli assessori sul carro c'erano, alla popolazione torinese è chiara la posizione di almeno una fetta di politicanti; la gente è facilmente influenzabile, se poco alla volta le autorità inizieranno a mostrarsi favorevoli, le opinioni cambieranno; e tutti gli adolescenti etero che hanno partecipato? Chi c'era ha visto la realtà; per quanto si facesse festa, non era certo un Sabba o un Baccanale.

Non ho riportato tutti i cartelli e gli striscioni comparsi, ma ce n'erano molti sensati; qualcuno tra tutti gli astanti lo avrà ben notato.

 

neanche si può buttare via il bambino con i panni sporchi.

Sono pienamente d'accordo!

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Personalmente quest'anno ci sono andato e non mi sono pentito neanche dopo aver saputo che al solito SEL e IDV e CGL lo strumentalizzavano con campagne di boicottaggio contro Israele. Insomma, il pride non sarà perfetto, ma neanche si può buttare via il bambino con i panni sporchi.

 

Per quanto io sia schifata da quello che sta succedendo tra Israele e Palestina trovo assurdo mettere in mezzo questo discorso in un GayPride, è un modo per spostare l'attenzione su altri temi e sinceramente non ne abbiamo bisogno, già ci pensa la politica ad ignorarci quasi totalmente.. per cui sono totalmente d'accordo con te. Personalmente però ho partecipato a molti gaypride e non ho mai visto campagne di boicottaggio contro Israele, molte contro la Chiesa ( ma un motivo per tale odio da parte degli omosessuali c'è, un collegamento insomma )

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Se ne vedono molte di più in altre manifestazioni di sinistra, ci può essere

una contiguità ideologica fra centri sociali e area dell'antagonismo gay, ma

direi non sia un problema rilevante ( sono in via di naturale estinzione politica )

 

PS l'urgenza di oggi mi pare dovrebbe essere per quanto sta accadendo

in Siria...anche se certamente non esiste turismo, né turismo gay in Siria.

Certamente i gay dovrebbero boicottare gli stati omofobi, come gay, non

ha senso un boicottaggio di Israele per la questione omosessuale. Ma questo

è un problema culturale più generale, nel senso che quell'area politica declina

la questione gay all'interno di una ideologia antifascista rivoluzionaria etc, etc,

ed anche antisionista

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Beh, le manifestazioni di sinistra sono un altro discorso, lì per me possono tirare fuori qualsiasi argomento preferiscono ma il gaypride non dovrebbe avere bandiere politiche, i diritti civili dovrebbero essere rispettati a prescindere da destra e sinistra. Infatti la nostra, in Europa, è rimasta l'unica destra omofoba e bigotta, nessun politico di destra si sognerebbe di discriminare un omosessuale fuori dall'Italia, il che è tutto dire. Ma stiamo andando OFF.

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più si mischiano bandiere e tematiche tipiche di una manifestazione di sinistra, sindacati, tirando in ballo chiesa, israele cattiva difendiamo la palestina e altri discutibili pensieri e striscioni, più l'italiano medio dirà: " la solita solfa, la solita banda, sembra di essere al concerto del primo maggio". Forse in italia è veramente necessario concentrarsi sulla difesa dei diritti in modo controllato, adattando il pride alla nostra nazione. Se io la penso così,e sono un italiano medio, forse la pensa così anche la signora dell'autobus, la famiglia che osserva al lato della strada, il manager che si affaccia dal suo ufficio

 

ad ogni modo, davvero un bel racconto dell'esperienza, immagino che l'averla potuta vivere con il tuo fidanzato l'abbia resa indimenticabile

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Un bel racconto, che trasmette emozioni, paure, insicurezze, gioie e stupori che un Pride può suscitare.

Che non è solo quello che la TV o i giornali vogliono far vedere.

Gran bel topic, davvero. ;)

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Silverselfer

Se ne vedono molte di più in altre manifestazioni di sinistra, ci può essere

una contiguità ideologica fra centri sociali e area dell'antagonismo gay, ma

direi non sia un problema rilevante ( sono in via di naturale estinzione politica )

 

Che sia in estinzione politica questa posizione. non credo proprio. Forse ai massimi livelli ci stanno attenti, ma nella base il sentimento antisionista è molto diffuso.

 

Mi ricordo solo l'ultimo scontro che ho avuto con un gay del gruppo di Andrea Maccarrone alla festa di SEL, provenivano proprio

da una riunione per il gay pride romano. Questo tizio, di cui Almadel avrebbe immediatamente notato l'assenza di lobi, se ne uscì con frasi del tipo - Israele deve essere cancellato o Israele è stato l'ultimo atto della neocolonizzazione occidentale, concessa per lavarsi la coscienza dai fatti della seconda guerra mondiale. Lascio all'immaginazione di chi mi conosce quale sia stata la mia reazione.

 

Che il Gay pride non sia di sinistra e ne sposi tutte le istanze. è un distinguo che mi è capitato spesso di far notare. Una volta al Mieli mi sono scornato con un responsabile dell'Acrobax (centro sociale occupato) che addirittura proponeva di sposare la linea politica dei No-TAV.

 

Idem con un incontro avuto con esponenti del UAAR!

 

Tanto che oramai mi sono convinto che il gay pride e la causa dei gay in genere, in Italia è considerato cosa di sinistra.

 

Basti anche vedere l'IDV, un partito di cui tutto si può dire tranne che sia di sinistra. Il quale per atteggiarsi tale strumentalizza la causa gay e putacaso ne spara anche grosse sulla questione israelopalestinese.

 

Ma basta così, non voglio né andare OT e tanto meno ricominciare una diatriba sulla questione. Voglio solo dire che i pride sono istintivamente sentiti come qualcosa interna alla sinistra italiana. Non è così e bisogna ribadirlo sempre. I diritti sono di tutti e sarebbe ora che una destra moderna e liberale inizi in questo paese a distinguersi dalle istante del vaticano.

 

Punto, chiuso OT. W il pride apolitico, cosmopolita e di tutti i gay del mondo.

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Hinzelmann

Forse mi sono espresso male, ma intendevo dire che in via di estinzione è l'antagonismo gay.

L'idea cioè che la questione omosessuale sia inscritta dentro i confini di una Rivoluzione

sociale complessiva ( e quindi è declinata in modo condizionato e interno alla sinistra )

 

In caso contrario vale quanto da me detto: i gay potrebbero fare un boicotaggio gay solo nei

confronti di uno stato omofobo ed Israele oggettivamente non lo è.

 

Stabilito però che la questione omosessuale è autonoma e quindi razionalmente certe posizioni

non hanno senso, resta il fatto che molti militanti di sinistra sono antisionisti perchè la loro cultura

politica è imbevuta di antisionismo ed inevitabilmente la "sputano" fuori in ogni occasione, anche

al pride.

 

La novità degli ultimi 20 anni rispetto ad una situazione in cui antisionisti in Italia erano tutti

( tranne PRI e Radicali ) è che pare molto ridimensionato l'antisionismo di destra, attutito

quello cattolico per quanto i cattolici rimangano filopalestinesi, limitato al neofascismo estremo

quello che un tempo avrebbe riguardato tutta la vecchia AN ( + parte dell'elettorato leghista

e dei lettori di Libero )

 

La maggior parte di costoro però restano saldamente omofobi, quindi al pride non li vedrai mai.

Hanno modificato la propria posizione prevalentemente per il fatto che l'islam è diventato il nuovo

nemico e non perchè siano diventati liberali.

 

Certamente l'effetto finale è che l'antisionismo si viene connotando come cosa di sinistra

e non come posizione di pochi estremisti, bensì come corredo dei qualunque militante

abbia un minimo di "preparazione" politica e quindi la pretesa di avere una opinione in

merito ( in genere non sanno niente...ma è un altro discorso )

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