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Relazione a distanza


Karamazov

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Ciao ragazzi, è da un po' di tempo che non scrivo, ma sono stato impegnato con la specialistica e la ricerca di un lavoretto. Le cose sembrano non andare malissimo, ma ho un sacco di dubbi per la testa che, se in parte riguardano la brutta esperienza che ho avuto col mio ex/amico (che ancora non riesco a togliermi del tutto dalla testa) in parte sono connessi ad una relazione che ho instaurato con una persona conosciuta durante il mio girovagare per il mondo. Attualmente vive all'estero. Inizialmente mi sentivo totalmente innamorato, come se avesse spazzato via il pensiero del mio amico e come se fosse l'unico in grado di donarmi quella forza che mi mancava, anche adesso mi trovo piuttosto bene con lui, il fatto è che la distanza e la sua ossessione per il futuro mi spaventano e spesso mi fanno sentire incatenato. Ci conosciamo ormai da quattro mesi e quando ci incontriamo io mi trovo benissimo, sia dal punto di vista dell'attrazione fisica sia per quel che riguarda la componente mentale, ma sento sempre quell'oppressione dovuta al fatto che siamo lontani e che quando lui viene da me devo mettere in pausa tutto il resto e spesso addirittura modificare i miei ritmi per lui. A volte non vedo persino prospettive per il futuro. Lui ha uno stile di vita che io al momento non posso permettermi, viaggia spesso e nonostante la distanza capita che mi venga a trovare anche 3 volte in un mese, è più libero di me, è dichiaratamente gay e a volte pretende che anche io lo sia. Io non mi sento ancora pronto a vivere out, tanto più che non vivo la cosa come una necessità. Poi non vi nascondo che a volte mi capita ancora di avere il mio amico per la testa nonostante tutto quello che abbia passato. Qualcuno di voi ha qualche esperienza simile?

 

 

In questo periodo deve venirmi a trovare per un periodo di cinque giorni durante i quali ho veramente tanto da fare e per quanto abbia voglia di vederlo la sua venuta mi destabilizza alquanto. Secondo voi farei meglio a parlargliene e magari decidere assieme che fare o è semplicemente uno di quei problemi insiti delle relazioni a distanza per i quali uno dovrebbe tenere duro? Sono estremamente confuso, sono affezionato a lui, forse anche un po' innamorato, ma sembra che dopo qualche mese la cosa si sia "stallata" e non sia destinata a crescere eppure quando penso ai suoi occhietti non riesco a pensare di lasciarlo.

Edited by R.POST
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Tre volte al mese non sono così poche, e poverino si sposta sempre lui fra l'altro...

Secondo me è proprio al futuro che dovreste pensare, e cioè alla possibilità di avvicinarvi prima o poi.

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Ma scusa, se vi trovate bene insieme e tra di voi c'è una certa sintonia non capisco perchè ti devi preoccupare.

Secondo me dovresti sforzarti e viverla più serena, pianificandola nel breve periodo per quanto possibile, altrimenti già vi vedete poco .. se poi hai queste pippone in testa tanto peggio.

Poi Il fatto che devi cambiare i tuoi "ritmi" perchè arriva lui lo vedrei come un giusto compromesso o addirittura un piacevole cambio di programma.

 

Ora, la tua situazione vista con occhi da studente può spaventarti per quanto incerta (e spaventa anche me con i tempi che corrono :( ) ma prova a immaginare ad un futuro in cui tu avrai un tuo lavoro e potrai permetterti una certa indipendenza... a quel punto potresti cercare soluzioni per avvicinarti e anche lui potrebbe fare il possibile per stare più "viscini viscini".

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Io sono pienamente d'accordo con i commenti sopra. Se proprio ti interessa questo ragazzo dovresti pensare principalmente al giorno in cui sarete più vicini. Io quando studiavo all'estero non vedevo l'ora di vedere il mio ragazzo. Lo vedevo due volte al mese e per me non era mai abbastanza. Suvvia, dovresti essere felice di vederlo e di pensare a quando sarete più vicini, magari nella stessa città. Ammesso che a te vada, chiaro. Se tutto questo ti spaventa parlane con lui, no?

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Concordo anche io pienamente con voi, il punto è che in certi momenti anche lui mi fa pesare enormemente la distanza. Questo mese io mi ritrovo a dover fare alcuni esami e sinceramente prima li tolgo dalle palle, meglio è, ma lui si ostina a non capirlo (volendo venire per 6 giorni prima dell'esame) e se inizialmente era stato comprensivo (anche a causa di tutta una serie di problemi che sono subentrati tipo macchina rotta, genitori rompiballe in probabile arrivo, malattie varie) adesso è lui a dire che la relazione non porterà a nulla e io sinceramente non dico che non è così, dico che se solo la prendesse più scialla e ci accontentassimo di vederci anche solo una volta al mese sarebbe tutto più facile. Come spiegarlo ad un nordico ancora non l'ho capito. Sono così pragmatici caspita.

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Se si parla di relazione a distanza tutti pensiamo che il

problema stia nella lontananza...

 

A me pare che - in questo caso- il problema stia nella vicinanza

 

Se non ci fosse la distanza lui sarebbe più presente di quanto non sia

pretenderebbe di più che tu ti impegnassi nella relazione in modo serio

facendo CO e pianificherebbe di più le possibilità di un futuro insieme.

 

Il suo pragmatismo è un richiamo alla serietà ed all'impegno reciproco,

tu forse speravi che essendoci la distanza questa relazione fosse meno

impegnativa, più gestibile a livello individuale...ed invece no.

 

Lui ha i soldi è più avanti di te sul piano gay ed ha le idee chiare!

 

Per come la vedo io la situazione è l'esatto contrario di ciò di cui avete

scritto XD

 

Secondo me, se è una tua prima relazione è anche comprensibile che

tu sia restio a dover fare tutta una serie di cose...però, c'è un però.

 

Se una persona esclude di poter fare esperienze senza coinvolgimenti emotivi

e sentimentali ( opzione da te esclusa probabilmente sul piano morale ) si è in

due in una relazione ed è utopico pensare di poter trovare un partner che corrisponda

completamente alle nostre esigenze individuali del momento.

 

Credo tu debba dirti la verità, essere sincero con te stesso

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Guarda Hinzelmann capisco cosa intendo, ma credo tu sia fuoristrada. Se lui fosse qui, avrei più modo di gestirmi la situazione. Il tutto sarebbe molto più semplice, parliamoci chiaro. Basta pensare al periodo di esami: non posso perdere 3 giorni VITALI (chi studia lo sa) prima di un esame perché pretende che io vada da lui o che lui venga da me, se invece lui vivesse qui, io studierei di giorno e la sera potremmo fare quello che ci pare e piace.

Prendere un aereo o ospitare una persona che viene dall'estero PER UNO STUDENTE UNIVERSITARIO MANTENUTO dai genitori e con un lavoretto part time è una spesa incredibile. Io sto vivendo questa esperienza da persona coinvolta emotivamente, ma il tutto sembra troppo grosso per me, mentre il tutto sembra troppo piccolo per lui (non si parla di dimensioni, non pensate a male :D)

Hai ragione, dovrei essere sincero con me, ma tutt'ora sto rimanendo in bilico come un coglione perché sono sballottato da diverse necessità nella vita e forse dopo la mia prima esperienza e i miei primi passi in avanti adesso non sono ancora pronto per l'amore, ma allo stesso tempo sento un rimasuglio dovuto al fatto che lo sto sperimentando (in modo diverso dal primo amore) anche con questo ragazzo.

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Sono d'accordo con l'ultimo commento. Dovreste imparare a capirvi a vicenda. È questo che si fa in una relazione. I tuoi tre giorni di studio, io lo so per esperienza, sono necessari e lui questo dovrebbe capirlo. Però è insieme che si trova un'alternativa, altrimenti si scade nell'egoismo secondo me. Magari visto che lui è più libero potresti proporgli di spostare la data di 4 giorni.

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Avete ragione entrambi, ne abbiamo parlato. Si tratta forse di lavorare un po' di più anche su me stesso e il mio forte individualismo.

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No, non è paura per quello, anche perché non è così sadico (anzi tutt'altro) da impormi il coming out a tutti i costi, temo più che altro che sia questa mio essere, al momento, in una fase di stallo in cui so di trovarmi bene con lui, ma allo stesso tempo non provo le stesse emozioni da quindicenne pazza che ho provato col mio amico e in più la distanza e la necessità di fare sforzi (assieme a tutti gli altri sforzi che compio in questo periodo) mi fa sentire come se evidentemente non sia il momento giusto di continuare.

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