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Tradimento e confessione


Loup-garou

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Loup-garou

So che ci sono già altri topic sul tradimento, ma questo non riguarda il tradimento in sé.

Lo spunto mi viene da un altro forum a cui partecipo.

 

Ipotesi: Avete tradito il vostro compagno.

 

Questa è l'ipotesi, quindi non è di questo di cui bisogna di discutere. Non mi rispondete in diecimila che non lo fareste mai, non è questo che mi interessa. Anche se non lo fareste mai, fate un esercizio di astrazione.

 

Ora la domanda è, come ci si comporta dopo aver tradito?

 

Generalmente, la ricetta più in voga è che si dovrebbe andare dal proprio compagno, confessare il fatto e chiedere perdono.

In quest'altro forum, invece, un utente aveva dato una risposta molto diversa che mi piacerebbe discutere con voi.

 

Confessare al proprio compagno il tradimento è un comportamento sbagliato.

Infatti, confessando il proprio tradimento si hanno due conseguenze. La prima è scontata: si porta a conoscenza del fatto il proprio compagno, facendolo soffrire.

La seconda è un po' più sottile: si carica sul proprio compagno il peso della scelta di cosa fare.

 

Ovviamente, c'è una terza conseguenza: che confessando il proprio tradimento, la relazione molto probabilmente finirà. Ma questo sarebbe un motivo egoistico per non farlo, quindi non mi interessa discutere di quest'aspetto.

 

Invece ciò che conta, è che le altre due conseguenze evidenziate sopra renderebbero il confessare un'azione sbagliata. Se infatti non confessassimo, il dolore, il peso della consapevolezza di aver tradito sarebbe tutto nostro.

Allo stesso modo, il peso della scelta sarebbe tutto nostro. Se crediamo che il tradimento significa la fine di un rapporto, non sarebbe infatti più altruista mollare il proprio compagno nel modo più indolore possibile? Se invece crediamo che non sia la fine, non sarebbe più altruista preseguire il rapporto senza condividere il peso di questa colpa con il nostro compagno? E non sarebbe più giusto prendere noi questa scelta, visto che l'errore è nostro, invece di scaricarla su di lui?

 

In realtà la confessione serve per far sentire meglio chi confessa, non la vittima. È un atto sostanzialmente egoistico. E siccome quest'atto ha anche come conseguenza quello di far soffrire un'altra persona, in questo caso sarebbe non solo egoistico, ma anche sbagliato, dannoso.

 

IMPORTANTE: Questo discorso prescinde da qualsiasi considerazione sul tradimento in sé. Lo stesso utente che faceva questo discorso non giustificava il tradimento. Questo discorso non era un invito a tradire perché tanto "Occhio non vede, cuore non duole".

Il punto invece è: dato per assodato che tradire è sbagliato e non bisogna farlo, se per un motivo o per l'altro succede, è meglio e più giusto non confessarlo.

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In realtà la confessione serve per far sentire meglio chi confessa, non la vittima. È un atto sostanzialmente egoistico. E siccome quest'atto ha anche come conseguenza quello di far soffrire un'altra persona, in questo caso sarebbe non solo egoistico, ma anche sbagliato, dannoso.

 

Qualora dovessi tradire, lo confesserei perché sentirei sulla coscienza un peso troppo elevato.

Potrò anche risultare esagerato, ma il tradimento mi fa veramente andare il sangue al cervello, e nell'ipotesi assai remota in cui dovessi caderci, lo confesserei senza remore.

Sì, forse è un atto egoistico, ma troverei più schifoso ancora nascondere tutto e far finta di niente, senza affrontare la questione e risolvere insieme i problemi che stanno alla base di un tradimento.

 

Non credo, francamente, che si tradisca "tanto per", ma si tradisca per un problema che c'è nella coppia, per qualunque tipo di insoddisfazione: assodato ciò, se proprio non si riesce a fare a meno di tradire, trovo giusto parlarne.

Se il mio ragazzo mi dicesse "ti ho tradito", chiaramente non ci rimarrei bene, anzi, probabilmente non lo guarderei in faccia per diverso tempo, ma apprezzerei, sbollita la naturale rabbia, il fatto che mi abbia reso partecipe di tutto ciò: mi fa capire che ci tiene, che è stato un errore e che forse è meglio capire il perché l'abbia compiuto.

 

Tenere tutto nascosto, non ci sono cazzi, è pura viltà.

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SaintJust

Uhmmmm

Capisco perfettamente il discorso e, messo così, lo condivido anche... Dal mio punto di vista c'è un però... Il peso del tradimento (nel caso in cui il traditore lo avvertisse come un peso, ovvio) avvelenerebbe comunque il rapporto. Tanto varrebbe, a quel punto, non trascinarlo proprio, o parlarne e cercare una soluzione, attiva, insieme (se si vuole mantenere il rapporto). Se, invece, il rapporto non si vuole mantenere tanto vale troncare subito e basta... Senza neanche nominarlo il tradimento magari (meglio ancora troncare subito prima del tradimento, ma mi rendo conto possa risultare problematico in alcuni casi).

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Ipotesi: Avete tradito il vostro compagno. Questa è l'ipotesi

 

In realtà il successivo ragionamento non si basa su una sola ipotesi, ma sue due: solo che la seconda non è dichiarata, resta

implicita, probabilmente non è neppure cosciente nella persona in questione. E la seconda ipotesi è che chi è oggetto di

un tradimento sia una mera "vittima", ma non nel senso fattuale, ovvio del termine (nessuno desidera essere tradito, e in

questo senso se si è traditi si è vittima di un torto, si patisce una sofferenza), bensì in un senso più profondo, che

caratterizzerebbe psicologicamente e umamente la persona appunto come, complessivamente, "vittima".

 

E' così nella realtà? Non necessariamente. Una persona ha molte risorse, molti aspetti e capacità, una sua intera personalità,

che la faranno reagire in modi che possono essere molto diversi, e molto imprevedibili. La stessa relazione può avere degli impensati

controeffetti dopo un tradimento: i "ruoli" difficilmente stanno fermi, nella realtà - certo a seconda della personalità degli attori. Questo se

stiamo parlando di una coppia viva; se invece questa coppia fosse sul punto di disfarsi il problema della confessione - in quanto tale -

neppure si porrebbe. Riprendendo il filo del discorso, è perché si è precedentemente ridotto l'altro a "vittima", perché lo si immagina

completamente passivizzato, e privo di ogni reattività, (invece che pensarlo come un Soggetto), che filano le conseguenze tratte,

ma dubito che nella realtà sarebbe così elementarmente dato e prevedibile il copione.

Edited by Isher
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Loup-garou

Ma non mi sembra che l'altro sia passivizzato. Tanto è vero che uno dei due punti è proprio che, una volta confessato il tradimento, a lui tocca a scegliere.

 

La questione mi sembra molto più banale. La confessione ha quei due effetti negativi e dannosi per la persona a cui è rivolta.

Quindi ciò che riscatterebbe la confessione come atto giusto o perlomeno non sbagliato sarebbe trovare degli effetti che siano positivi per la persona a cui si confessa.

 

L'unica che finora mi sembra abbia affrontato la questione da questo punto di vista è SaintJust. Però anche la sua risposta alla fine non mi sembra in contrapposizione al ragionamento svolto.

È senz'altro vero che la coscienza del tradimento può avvelenare il rapporto (e sarebbe doppiamente colpa nostra, prima per aver tradito, dopo per non saper gestire il senso di colpa). Ma a quel punto, se si vede che il rapporto è avvelenato, perché non prendersi le proprie responsabilità e troncare il rapporto senza confessare?

 

Confessando, io in pratica sto decidendo di far del male al mio compagno, sperando però che lui sia abbastanza forte, abbastanza buono, abbastanza migliore di me da sopravvivere al colpo, salvare il rapporto e liberarmi dal mio senso di colpa. Sto coscientemente scommettendo con il dolore del mio compagno, nella speranza di una piccola possibilità di guadagno nel caso in cui egli sia un eroe.

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Se si dice che «si carica il proprio compagno del peso della scelta da fare» lo si sta passivizzando, nel senso

che ho cercato di dire, e pure molto. Questa immagine è presupposta da tutto il senso del ragionamento fatto da

quel forumista.

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Dreamer88
Loup-garou[/color]' timestamp='1336259906' post='564803']

La seconda è un po' più sottile: si carica sul proprio compagno il peso della scelta di cosa fare.

 

Comincio dal punto che più mi sta a cuore. Questa mi sembra un po' una caxxata, diciamo una cosa un po' paraculo! Se si tradisce e si confessa non significa porre il peso della scelta di cosa fare sul compagno, ma piuttosto dargli la stessa libertà che ho avuto io (che ho tradito ma che poi ho deciso di voler tornare con il mio compagno) di continuare o meno la nostra storia, sulla base dei fatti! E dato che una coppia dovrebbe basarsi su un principio egalitario (non sono mica io a dover decidere anche per l'altro) questo rende semplicemente necessaria la "confessione" (che poi si deve parlare al proprio moroso/morosa, mica al prete)!!!

 

Ergo vien da sé che se avessi tradito il mio compagno lo direi.

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SaintJust

Ma a quel punto, se si vede che il rapporto è avvelenato, perché non prendersi le proprie responsabilità e troncare il rapporto senza confessare?

 

Perché un rapporto, per quanto avvelenato o rovinato ha modo di essere recuperato, se entrambe le parti lo vogliono.

In caso contrario tanto vale troncare prima del tradimento, o subito dopo appunto.

 

Ma, forse, è meglio, se comunque si vuole ricucire un rapporto logoro o rovinato, non rendere il proprio compagni cornuto e mazziato, ma parlarne... È vero che, in sostanza, le confessioni di questo tipo servono principalmente a scaricarsi la coscienza, però, a volte, permettono al rapporto di rinascere in maniera differente e, magari, migliore.

 

Se io pensassi di essere in grado di sopportare il peso del tradimento, da sola, probabilmente lo farei, se mi interessasse davvero mantenere un rapporto con la mia compagna.

Però c'è da dire che, se l'ultima cosa che volessi è ferirla... Perché arriverei a tradirla?

Forse il problema è questo... La confessione è, certamente, un modo di scaricarsi la coscienza, ma quanto è meglio esser stati traditi e non saperlo mai rispetto al soffrire per una confessione del proprio partner?

Io sono notoriamente masochista e preferirei saperlo e decidere io se il rapporto può essere recuperato, piuttosto che vivere tutta una vita, magari felicissima, ma all'oscuro di tutto.

 

Sarà la stanchezza, forse però un'altra questione da inserire è: e.se fossi tu il cornuto lo vorresti sapere?

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allora, secondo me o tradisci e poi per coerenza lasci tu, oppure non dici niente, ti tieni tutto dentro e non tradisci più.

oppure puoi lasciare dando una motivazione meno dolorosa.

 

ad ogni modo io vorrei saperlo, se sono stata tradita, sono per la trasparenza assoluta.

conosco una ragazza che ha tradito il suo ragazzo con un'avventura estiva all'estero, quindi lui poteva benissimo non sapere niente, poi al ritorno lo ha lasciato, non so se gli ha detto che lo ha tradito ma conoscendola, che è una schietta e sincera senza troppi giri di parole, credo di sì. Lei lo ha tradito e lei ho lasciato, nonostante fosse solo un flirt estivo

Edited by Divine
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Loup-garou
Se si dice che «si carica il proprio compagno del peso della scelta da fare» lo si sta passivizzando, nel senso

che ho cercato di dire, e pure molto.

Allora forse non mi sono spiegato bene.

 

Nello scaricare la scelta sul compagno tu stai deresponsabilizzando te stesso e responsabilizzando il tuo compagno.

Analizziamo le alternative:

  • Tu chiudi il rapporto e gli parli del tradimento. Beh, qua veramente non riesco a trovare una giustificazione che renda l'azione buona.
  • Tu vuoi chiudere il rapporto, ma non hai la forza di farlo. Quindi confessi, scaricando la responsabilità di troncare il rapporto sul tuo compagno.
  • Tu vuoi che il rapporto continui, ma non riesci a convivere con la consapevolezza di aver sbagliato. Scarichi il peso sul tuo compagno costringendo lui a convivere con questa consapevolezza.

Anche sforzandomi, non riesco a trovare un singolo aspetto positivo in nessuna delle tre alternative.

 

Proviamo a guardare la questione da un altro punto di vista:

  • Il rapporto continua felicitamente. In questa situazione, com'è più felice il vostro compagno: sapendo che l'avete tradito o non sapendolo?
  • Il peso del tradimento si fa insopportabile e il rapporto finisce. In questa situazione, com'è più felice il vostro compagno: venendo mollato nel modo meno doloroso possibile o dicendogli che lo avete tradito?

Insomma, qualsiasi cosa succeda, la felicità del vostro compagno è sempre menomata da questa confessione. O meglio, nella più rosea delle ipotesi, è felice o infelice nello stesso modo.

E allora cosa è meglio: renderlo felice 4, oppure avere il 10% di probabilità di renderlo felice 4 e il 90% di renderlo felice 2?

 

Cioè, qualcuno riesce a spiegarmi perché la confessione dovrebbe essere meglio per lui?

Persino per il rapporto è meglio che non ci sia una confessione, perché la probabilità che il rapporto continui è molto più alta nel caso in cui non si confessi.

 

L'unico che ci guadagna in ogni caso è colui che confessa. Se l'altro è eroico, lui si è alleggerito del senso di colpa (mentre il compagno dovrà convivere con questa consapevolezza dolorosa). Se l'altro non è eroico, almeno non ha dovuto lui prendere questa scelta e assumersi questa difficile possibilità.

 

Perché un rapporto, per quanto avvelenato o rovinato ha modo di essere recuperato, se entrambe le parti lo vogliono.

Se entrambe le parti lo vogliono... Vedo che la (de)responsabilizzazione funziona. XD

 

La confessione è, certamente, un modo di scaricarsi la coscienza, ma quanto è meglio esser stati traditi e non saperlo mai rispetto al soffrire per una confessione del proprio partner?

Dovete dirmelo voi. Della serie, fate finta che io sia un bambino di 5 anni e spiegatemi in che modo questo non è un atto egoistico e dannoso per l'altro.

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Io ero del parere "meglio lasciare senza confessione"

per tutte le considerazioni sollevate da Loup-garou.

Ma non è così facile convincere una persona a farsi lasciare in modo indolore,

quindi alla fine ho dovuto dire: "Eh basta! Vuoi sapere perché ti mollo? Ti ho tradito!"

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Ilromantico

Io sostengo che se non si voglia ferire il compagno tanto vale a priori non fargli le corna! Se davvero si tiene così tanto a una persona perché il partner non si fa a problemi a fargli le corna, ma ci si preoccupa poi del peso che possono avere per lui queste corna?A me sanno troppo di lacrime di coccodrillo e di vigliaccata. Non so perché mi viene in mente questo esempio bislacco, ma è come se il mio partner dipingesse un quadro astratto e io di nascosto lo imbrattassi con vernice nera e bianca. Il mio partner si chiederebbe "chi è stato?" e io potrei fingere che il quadro astratto sia uguale a prima ("mannò era così il quadro, non ti ricordi?D'altronde è astratto!") o per paura di non farlo soffrire scaricherei la colpa su un altro. Resta il fatto che il quadro l'ho imbrattato io e se non volevo far rimaner male il mio compagno o turbarlo facevo meglio a pensarci 2 volte prima di imbrattarlo.

 

 

Rispondenti invece in un'ottica molto utopica e super-razionale ti dico cosa penso degli altri scenari di tradimento. Se avesse un amante tanto vale dirmelo, la coppia avrebbe senza dubbio un problema e per entrabmi sarebbe una vigliaccata colossale non dirmelo. Se mi tradisse ripetutamente sessualmente vorrei saperlo in quanto molto probabilmente c'è un problema nel desiderio e fedeltà sessuale nella nostra coppia chiusa. Tradimento sporadico o caso isolato, qui potrei UTOPICAMENTE chiudere un occhio, in quanto in teoria errare è umano e buttare anni di relazione per una notte di sesso non mi sembra una cosa molto intelligente. Tuttavia il tradimento dovrebbe avvenire con requisiti importantissimi: che sia uno sconosciuto, che l'unico che sappia del tradimento sia lui (non confidarlo nè amici nè a conoscenti) e che non riveli al partner sessuale che sia fidanzato). Ad ogni modo, è pur sempre un grande rischio, di cui non vedo molta logica, visto che l'unico modo sicuro per non essere scoperti è quello di non tradire. In teoria però, se è "inevitabile" il tradimento propenderei UTOPICAMENTE verso la protezione e il non denigraggio della coppia.

 

 

Ragazzi a proposito io avevo un quesito da proporvi sempre in merito ai tradimenti. Non so se aprire un altro topic o continuare qui (mi dicano i moderatori:D). Pensavo al caso di un' amica d'infanzia del mio ragazzo che è sposata con suo marito da un po' di anni e lei l'ha sempre cornificato con incontri sessuali sin da quando sono fidanzati. Lei in realtà sembra amare tantissimo il marito, eppure continua a tradirlo sessualmente (senza che lui a quanto pare sospetti nulla). Non essendo mia amica diretta i suoi amici gli hanno sempre coperto le spalle e sanno di questi tradimenti, ma non hanno mai detto nulla al marito in quanto dicono che non è un aspetto che gli compete e che finché il marito non si accorge di nulla meglio così (visto che non possono farci nulla sui tradimenti). Ora la situazione si è complicata in quanto da 3 mesetti lei si è fatta un'amante fisso (che a sua volta ha una ragazza!) e i suoi amici l'hanno presa diversamente in quanto lo vedevano come un tradimento decisamente più grave, ma restano comunque zitti e con le mani legati. In teoria il marito dell'amica è anche un loro amico ormai, ma loro si tengono il segreto perché non vogliono responsabilità.

 

Voi che ne pensate?Che fareste?Io all'inzio pensavo che sabbe stato giustissimo dire tutto all'amico-marito, ma poi riflettendoci non mi sentirei di prendermi questa responsabilità. Tuttavia è innegabile il peso del doppio tradimento da parte degli amici che sanno-ma-non-dicono e del partner e io temo che questo possa davvero far malissimo. Purtroppo non essendo una mia amica diretta, sono decisamente fuori dai giochi.

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Io sostengo che se non si voglia ferire il compagno tanto vale a priori non fargli le corna!

 

E' una cosa talmente semplice ma così vera ... evitare a priori, discutere e risolvere, se possibile.

Sarebbe il minimo, a mio avviso, confessare, se si tiene al partner. Se poi non ci si tiene più, allora la questione è diversa e va risolta per quanto si tratta.

Non dire niente è veramente una gran vigliaccata, anche secondo me.

Edited by Krypto
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Secondo me non sarebbe egoistico dire al partner di averlo tradito, se questo costituisse l'occasione per parlare dei problemi della coppia. D'accordo che sarebbe meglio parlarne prima di arrivare al tradimento, ma sappiamo che a volte sono necessari eventi "forti" per farci rendere conto davvero dei problemi.

Tacendo non si analizzano le cause, o lo si fa dentro se stessi ma non si rende partecipe il partner e non si favorisce il confronto.

Certo, ci vuole coraggio per ammettere uno sbaglio, ma se si tiene ancora alla relazione credo valga la pena di mettersi in gioco.

 

 

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Loup-garou

@Ilromantico, per favore non farmi andare OT la discussione.

 

Ho specificato nel primo post che: 1) Il tradimento è dato come ipotesi, non voglio sentirmi dire "Non bisognerebbe tradire" perché non è questo l'argomento; 2) Dovete mettervi nella posizione di chi ha tradito, che diavolo c'entra che cosa faresti se il tuo compagno avesse tradito te?

 

Ma non è così facile convincere una persona a farsi lasciare in modo indolore,

quindi alla fine ho dovuto dire: "Eh basta! Vuoi sapere perché ti mollo? Ti ho tradito!"

Ecco, questo è un buon spunto di riflessione.

 

Tacendo non si analizzano le cause, o lo si fa dentro se stessi ma non si rende partecipe il partner e non si favorisce il confronto.

Non capisco da dove derivi l'incompatibilità.

 

Se esiste un problema all'interno della coppia, non si può parlare senza confessare? Non so, mettiamo che ci sia insoddisfazione sessuale, o che si voglia aprire la coppia, o quello che volete voi. Perché non si dovrebbe poter dire al proprio ragazzo che ci sono questi problemi, senza per forza tirare in ballo la vicenda che lo farà soffrire?

Mi sembra in palese contraddizione con il ribadire che "Bisognerebbe parlarne prima del tradimento". Se del problema bisognerebbe parlarne prima del tradimento, la conseguenza logica è che non c'è bisogno di parlare di un tradimento per parlare del problema.

 

Cioè, davvero pensate che si possa più efficacemente e serenamente parlare e cercare di risolvere il problema iniziando con "Caro, ti ho messo le corna?"

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Ilromantico

Non so cosa ti aspetti che la gente risponda Loup. Vuoi che diciamo che chi tradisce è un super-eroe perchè il 'povero' si tiene tutto dentro evitando di far soffrire il partner?È logico che molta gente cerchi di evitare di tradire a prescindere o veda vigliacco il fatto di non informare il partner del tradimento. Ed un ragionamento a cui siamo anche mettendoci tutta la buona volontà di immedesimarci nel ruolo del traditore. Se io tradissi o dovrei dirlo al mio partner o lo lascerei, ma in ogni caso mi sentirei talmente sporco che vedo utopica l'opzione di tacere.

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Loup-garou[/color]' timestamp='1336309602' post='564935']

Se del problema bisognerebbe parlarne prima del tradimento, la conseguenza logica è che non c'è bisogno di parlare di un tradimento per parlare del problema.

 

Sicuramente sarebbe meglio parlare del problema senza parlare del tradimento, piuttosto che non parlare affatto del problema.

Però analizzare i fatti, le conseguenze che un problema ha creato, aiuta a capirne l'entità e la portata.

Sto dicendo che è meglio tradire, così il partner prenderà maggiormente sul serio i problemi che eventualmente abbiamo? Assolutamente no.

Sto dicendo che dopo aver rivelato un tradimento il dialogo sarà sereno e tranquillo? Assolutamente no.

Sto dicendo che, se il tradimento è avvenuto, significa che non siamo stati capaci di gestire in maniera migliore un'esigenza o una difficoltà.

Anche questo è un elemento molto utile di cui parlare con il partner, che gli permetterà di capire meglio noi e la situazione (e di mandarci a cagare, se ritiene ... ma a ragion veduta).

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Loup-garou
Però analizzare i fatti, le conseguenze che un problema ha creato, aiuta a capirne l'entità e la portata.

Ancora, continua a essere contraddittorio.

 

Se prima del tradimento non si riesce "capire l'entità e la portata" del problema, che senso ha sostenere che se ne dovrebbe parlare prima? Tanto se non c'è tradimento da confessare, l'altro non capisce l'entità e la portata del problema no?

 

Se invece confessare il tradimento non è necessario, allora prima di affermare che è utile bisogna vedere quali effetti positivi e negativi porta questo elemento. Gli effetti negativi sono:

1) Che si fa soffrire il nostro compagno;

2) Che non si riuscirà a parlare del problema, perché il nostro compagno sarà sotterrato da una tempesta di emozioni negative (cioè, basta vedere certe risposte di questo topic per constatare come non si riesca a dare risposte non di pancia anche solo all'idea astratta di tradimento XD).

 

Gli effetti positivi, invece, quali sarebbero? Io ancora non l'ho capito.

 

 

EDIT

Se io tradissi o dovrei dirlo al mio partner o lo lascerei, ma in ogni caso mi sentirei talmente sporco che vedo utopica l'opzione di tacere.

Appunto. È quello che sto dicendo dal primo post della discussione: confessare serve a te che hai tradito per farti sentire meglio, non a chi confessi.

 

Se poi possiamo attenerci al tema del topic e lasciar perdere le ironie, grazie.

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Veramente difficile fantasticare su un qualcosa che non farei.

Una strada giusta non c'è.

Ci si può comportare come meglio crediamo ma alla fine il danno è fatto ed è anche bello grosso.

 

Sforzandomi farei così:

Caso in cui lo amo ancora

gli direi che l'ho tradito e lascerei a lui la scelta

 

Caso in cui non lo amo più

lo lascerei dicendogli perché

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Loup-garou[/color]' timestamp='1336315059' post='564964']

Se prima del tradimento non si riesce "capire l'entità e la portata" del problema, che senso ha sostenere che se ne dovrebbe parlare prima? Tanto se non c'è tradimento da confessare, l'altro non capisce l'entità e la portata del problema no?

 

Magari non lo capisce prima fino in fondo neanche l'autore del tradimento, eh ... Credo che uno in questi casi non pianifichi tutto a tavolino.

Sarebbe auspicabile riuscire sempre a rendersi conto dei problemi per tempo, a razionalizzarli, ad esprimerli nella maniera corretta e a non farsi travolgere da essi, solo che questo non sempre accade.

Arriviamo dunque al caso in cui un tradimento sia già avvenuto.

 

Loup-garou[/color]' timestamp='1336315059' post='564964']

Gli effetti negativi sono:

1) Che si fa soffrire il nostro compagno;

 

Non è detto che far soffrire sia sempre negativo, a volte può essere necessario. Se lo scopo è riportare una relazione sui giusti binari e migliorarla, credo ne valga la pena.

Il presupposto, naturalmente, è che si stia parlando di due persone mature, che tengono alla loro relazione (pur magari avendo commesso degli errori).

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SaintJust

Uhmm ci ripenso a mente fredda.

Diciamo che sto con una persona di cui mi importa poco, alla fine dei conti, e mi capitasse di fare sesso con una perfetta sconosciuta.

Non la lascerei e non le direi nulla.

Se andassi a letto con una che non rientrasse nella categoria perfetta sconosciuta mollerei la mia compagna, ma sempre senza dirle del tradimento, alla fine sarebbe inutile metterci su anche il carico.

 

Ora facciamola diversa.

Sto con Lum da svariati anni e finisco a letto con qualcun'altra, che sia una perfetta sconosciuta o meno non mi importa. Se il motivo fosse da ricercare nel rapporto di coppia, probabilmente non arriverei al tradimento, ci lasceremmo prima, per cui non prendo in considerazione un problema interno alla coppia ma solo una mia sbandata.

Lum la caricherei del peso di sapere tutto. Non perché cerco l'eroismo di cui parla Loup in lei, ma perché è il tipo di rapporto che abbiamo e che abbiamo deciso insieme di avere. Entrambe vorremmo saperlo.

Per cui il mio ipotetico comportamento, se tradissi qualcuno, sarebbe dettato anche dal tipo di rapporto che ho con quel qualcuno e, soprattutto, dal fatto che di queste cose io tendo a parlare preventivamente e ad acvordarmi all'interno della coppia sul tipo di comportamento che entrambe preferiremmo.

 

La confessione è un atto egoistico, e dannoso per il tradito, su questo non ci piove. Io personalmente preferisco però sapere che se mai la mia compagna dovesse tradurmi me lo verrebbe a dire. Vivrei molto peggio l'idea di esser cornuta e non saperlo rispetto al saperlo.

Ovvio è che se non lo sai non puoi soffrire, ma è anche vero che queste cose difficilmente si nascondono a lungo... A quel punto il tradimento sarebbe doppio.

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La domanda sarebbe: a noi ha fatto piacere venirlo a sapere,

quando è toccato a noi? O avremmo preferito diversamente?

 

A me è successo una volta e sono contento di averlo saputo,

per quanto la mia reazione - al primo impatto - sia stata negativa,

oggigiorno reputo positive le conseguenze.

 

Grazie alla confessione di un tradimento spesso

è più facile ricostruirsi una nuova vita sentimentale.

Rodersi perché non si capisce "dove si ha sbagliato"

quando l'altra persona cercava semplicemente

cazzo o tette più grosse o una persona più giovane

è sicuramente una enorme perdita di tempo.

 

@Loup-garou

Questo sarebbe l'effetto positivo.

Troncare bruscare un rapporto senza le lungaggini psicologiche

di una "scopamicizia" di cui ci importa relativamente.

Ed è un bene soprattutto per il tradito venirlo a sapere,

perché la persona lasciata senza un vero perché

trova poi difficoltoso farsene una ragione e ricominciare.

 

Il mio consiglio personale è: ditelo sempre.

Se siete stronzi è meglio che il partner lo sappia il prima possibile:

Io - per non sbagliare - lo confesso ancor prima di cominciare una relazione :)

Se sei uno di quelli che non lo vogliono sapere, siamo incompatibili;

perché io mi voglio troppo bene per dirti le bugie e tenermi il senso di colpa.

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Sono del parere che l'onestà ripaghi sempre...

 

se è un rapporto a cui tengo particolarmente, credo proprio che confesserei tutto, mantengo quel poco di dignità che mi resta e spero in uno sconto di pena causa Onestà. Poi i motivi che mi hanno spinto a tradire si possono affrontare in un secondo momento. Il partner in questo caso si ritrova davanti ad una scelta, ma si ritrova anche davanti una persona che forse si è pentita ...

 

Il fatto è che se si venisse a scoprire "dopo", per i motivi più svariati, si perderebbe anche la fiducia da parte del partner e a quel punto è veramente finita ...

 

A me è capitata una cosa del genere di recente, il mio partner ha confessato solo dopo essersi lasciato sfuggire alcune cose ... avrei preferito saperlo subito.

La presa per il culo in questo caso è doppia....

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Loup-garou
Caso in cui lo amo ancora

gli direi che l'ho tradito e lascerei a lui la scelta

 

Caso in cui non lo amo più

lo lascerei dicendogli perché

Dov'è il ragionamento, scusa?

 

Non è detto che far soffrire sia sempre negativo, a volte può essere necessario. Se lo scopo è riportare una relazione sui giusti binari e migliorarla, credo ne valga la pena.

Bene. Costa tanto dimostrarmi che è necessario? Che cosa non puoi ottenere non confessando, ma parlando comunque del problema (a parte l'assoluzione appunto, che è un desiderio egoistico).

 

Ovvio è che se non lo sai non puoi soffrire, ma è anche vero che queste cose difficilmente si nascondono a lungo... A quel punto il tradimento sarebbe doppio.

Il fatto che il tradimento difficilmente si riesce a nascondere a lungo è quindi il pernio di tutto il tuo ragionamento. Perché se togli quello, non riesci più a giustificare quello che sta prima (preferire saperlo piuttosto che non saperlo).

 

E allora la risposta dovrebbe essere: Confessare nel caso in cui ci sia buone probabilità che si scopra comunque, no?

Il fatto che tutti i tradimenti siano impossibili da nascondere mi sembra un po' una petizione di principio. Ci sono tradimenti e tradimenti...

 

Grazie alla confessione di un tradimento spesso

è più facile ricostruirsi una nuova vita sentimentale.

Stessa domanda come sopra. Che cosa ottieni confessando il tradimento che non puoi ottenere palesando i tuoi problemi o desideri in altri modi?

 

Troncare bruscare un rapporto senza le lungaggini psicologiche

di una "scopamicizia" di cui ci importa relativamente.

Ed è un bene soprattutto per il tradito venirlo a sapere,

perché la persona lasciata senza un vero perché

trova poi difficoltoso farsene una ragione e ricominciare.

Sulla prima parte, non capisco perché tutti son veloci a presumere che si parli di una scopamicizia di cui ci importa relativamente.

 

Per quanto riguarda il secondo punto, è senz'altro una possibile spiegazione tra quelle che cerco. Ma anche qui, prima di tutto varrebbe solamente nel caso in cui si decida di lasciare la persona, secondo poi, visto che confessare un tradimento è sempre possibile, mentre cancellare la confessione no, non sarebbe più ragionevole ricorrere alla confessione solo se il lasciarlo con altre spiegazioni non funziona?

 

Se sei uno di quelli che non lo vogliono sapere, siamo incompatibili;

perché io mi voglio troppo bene per dirti le bugie e tenermi il senso di colpa.

E qui siamo sempre nell'argomentazione egoistica. Che per carità, esiste e la capisco, ma non è quello su cui volevo discutere.

 

se è un rapporto a cui tengo particolarmente, credo proprio che confesserei tutto, mantengo quel poco di dignità che mi resta e spero in uno sconto di pena causa Onestà.

Non vi offendete, ma anche qui io vedo una lunga sfilza di io, io, io... Non è proprio il massimo se volete dimostrarmi che la confessione faccia bene all'altro. XD

 

Il fatto è che se si venisse a scoprire "dopo", per i motivi più svariati, si perderebbe anche la fiducia da parte del partner e a quel punto è veramente finita ...

A questo rispondo allo stesso modo rispetto a SaintJust.

(Tranne per il fatto che in questo punto la giustificazione è ancora egoistica, visto che ciò che preme non è la maggior sofferenza del compagno, ma le peggiori conseguenze per noi.)

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SaintJust
Loup-garou[/color]' timestamp='1336327061' post='565035']

Il fatto che il tradimento difficilmente si riesce a nascondere a lungo è quindi il pernio di tutto il tuo ragionamento. Perché se togli quello, non riesci più a giustificare quello che sta prima (preferire saperlo piuttosto che non saperlo).

 

E allora la risposta dovrebbe essere: Confessare nel caso in cui ci sia buone probabilità che si scopra comunque, no?

Il fatto che tutti i tradimenti siano impossibili da nascondere mi sembra un po' una petizione di principio. Ci sono tradimenti e tradimenti...

 

Dipende. Tant'è che io ho specificato nel mio post che, parlando per assurdo, di una mia compagna che non sia Lum, probabilmente me ne starei zitta.

Visto però che la mia compagna è Lum, e che sono sette anni che abbiamo parlato dell'eventualità del tradimento o della 'scivolata' da parte di una delle due per un'altra persona, e che queste scivolate ci sono anche state nel corso di questi anni, io ti rispondo che glielo direi, come ho fatto, perché questo è il tipo di rapporto che io e lei abbiamo deciso di avere di comune accordo.

Se non le avessi parlato io di una mia infatuazione lei non lo sarebbe mai venuta a sapere, perché l'unica persona ad esserne a conoscenza prima che ne parlassimo ero, appunto, io, neanche la diretta interessata.

Quindi qui decade il discorso sulla possibilità d'essere scoperti.

 

Se dovessi per qualche motivo cambiare fidanzata rifarei con lei questo discorso, e se lei mi dicesse: io non lo vorrei sapere mi farei i cazzi miei e non le direi nulla.

Però le chiederei comunque di farlo sapere a me.

Se poi vuoi sapere perchè vorrei essere messa a conoscenza di una eventuale infatuazione o di un eventuale tradimento il perché è semplice... voglio essere a conoscenza anche delle cose che fanno soffrire, perché in quel caso avrei tutti i dati per decidere io, di mia spontanea volontà se e quanto sia ancora il caso di investire nell'eventuale relazione.

E perché ho visto che, se una relazione vale la pena di essere difesa e ricostruita, anche quando sta messa davvero male, il fatto che ci siano dei segreti da una parte o dall'altra non fa mai in modo che il rapporto sia davvero recuperabile.

La tua domanda verte solo su ciò che prova il tradito durante una confessione, il problema è che, nel momento in cui il traditore capisce o decide di voler mantanere il rapporto con la persona che ha tradito, partendo dal presupposto che abbia dei rimorsi per ciò che ha fatto, se non ne parla col diretto interessato non potrà mai vivere il rapporto in maniera normale e tranquilla, perché il rimorso, alla lunga, ti rode così tanto che rovinerebbe automaticamente il rapporto che vuoi salvare.

Questo vale solo, al solito, in un rapporto in cui entrambi vogliano lavorare attivamente per salvarlo.

Se il traditore non vuole comunque continuare il rapporto tantovale lasciare l'altro con un: non ti amo più come prima, o simili.

 

La confessione, comunque, non fa ovviamente bene all'altro...

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Non sono affatto d' accordo.

 

Condividendo con un compagno la propria colpa di tradimento si potrebbe ottenere un perdono, ma non è assolutamente vero che lo si fa per scaricare parte del dolore su di lui. Che poi questo avvenga, è una cosa completamente diversa.

 

Se la mettiamo così, sarebbe egoistico confessare ( Perché si danneggia l' altro ) e non farlo ( Perché si decide di negar lui la verità ), ma la netta differenza tra l' una e l' altra cosa è ciò che ci spinge a sceglierla:

 

Se confessiamo per amore, non siamo egoisti.

Se non confessiamo per paura di farlo soffrire pur provando un forte rimorso, non siamo egoisti.

 

Non so se mi sono spiegato bene :S

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Una volta ho trovato questa frase in un libro : " L’etimologia della parola fidanzamento viene da fede " ........ immagino che la tua compagna/o riponga una profonda fiducia

in te, dirlo al proprio partner non signfica la perdita di tale fiducia, ma anzi un rafforzamento della stessa perché nel momento in cui viene confessato il tradimento significa

che avrai la certezza della sincerità del tuo lui o lei: quindi dovrebbe essere un atto dovuto a causa di questo rapporto di fede.

Quando si è in coppia non si possono condividere i momenti belli, sarebbe egoistico, ci sono anche quelli spiacevoli, quelli che non ci piacciono: stare con una persona

significa prenderla con i suoi difetti e i suoi pregi.

Personalmente non considero il tradimento la fine di un rapporto, si dovrebbe dare la possibilità di recuperare, se accade, anche più volte: verificare in seguito i propri

sentimenti proverà la fine della relazione oppure il fatto che possa proseguire.

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Dreamer88
Loup-garou[/color]' timestamp='1336267557' post='564825']

Cioè, qualcuno riesce a spiegarmi perché la confessione dovrebbe essere meglio per lui?

 

Il vantaggio è secondo me semplice: il tradito ha il vantaggio pari al traditore di scegliere se continuare o meno la storia dato il tradimento. Per quale motivo chi tradisce dev'essere l'unico ad avere tutte le informazioni sulla sua storia e a poter decidere se volerla continuare? Non è egoistico confessare e dare una possibilità di scegliere anche all'altro, è egoistico tenere nascosti dei fatti per poter essere l'unico a decidere se troncare/andare avanti. Questo vale ancor di più se uno è innamorato e ha comunque tradito: voler il bene dell'altro non significa mica sempre il volergli far credere di vivere in una casa di marzapane!

 

Loup-garou[/color]' timestamp='1336309602' post='564935']

Se esiste un problema all'interno della coppia, non si può parlare senza confessare? Non so, mettiamo che ci sia insoddisfazione sessuale, o che si voglia aprire la coppia, o quello che volete voi. Perché non si dovrebbe poter dire al proprio ragazzo che ci sono questi problemi, senza per forza tirare in ballo la vicenda che lo farà soffrire?

 

Come ha già detto wasabi, un tradimento - essendo una cosa piuttosto forte per il tradito - riesce a rendere bene la dimensione di un problema: se per esempio c'è un problema sessuale (mettiamo banalmente una situazione in cui uno dei due vorrebbe sperimentare di più e uno è più...come dire, tradizionalista nel sesso). Se chi è stato tradito è a conoscenza del fatto, è molto più probabile che capisca che, per il partner, il non sperimentare è un problema molto forte. Può anche essere quindi occasione di valutare la compatibilità reale tra due persone in una relazione di lunga durata. E poi per me il beneficio grosso è quello che ho già detto: entrambi dovrebbero aver possibilità di fare le loro valutazioni sulla base dei fatti reali.

 

E per quanto riguarda una confessione in caso chi tradisce non voglia continuare la storia...sono d'accordo con Almadel: la consapevolezza del tradimento riesce a far capire molto meglio perchè la storia sia finita e a mettersi il cuore in pace.

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Bene. Costa tanto dimostrarmi che è necessario? Che cosa non puoi ottenere non confessando, ma parlando comunque del problema (a parte l'assoluzione appunto, che è un desiderio egoistico).

 

Io non cercherei affatto l'assoluzione. Non confessando non avrei più con il mio compagno un terreno comune su cui confrontarmi, io avrei degli elementi e delle esperienze di cui lui non è a conoscenza. Si introdurrebbe un elemento di disequità che porterebbe ad una distanza sempre maggiore, invece che ad un riavvicinamento volto a migliorare la relazione.

Sto sempre parlando dell'ipotesi in cui ad entrambi interessi ancora la relazione, naturalmente.

 

Se non mi interessasse più l'altra persona, credo comunque che sarebbe meglio dirgli la verità, forse lo aiuterei ad odiarmi e a staccarsi più facilmente ...

 

La domanda sarebbe: a noi ha fatto piacere venirlo a sapere,

quando è toccato a noi? O avremmo preferito diversamente?

 

Non mi è mai capitato, quindi non ne ho la prova, ma sono convintissimo che vorrei sapere la verità. Probabilmente spaccherei mezza casa e mezzo moroso, ma poi vorrei approfondire senza dubbio le cause del tradimento e farei di tutto per sanare le situazioni problematiche di cui evidentemente non mi ero reso conto, a patto che a lui interessi continuare la storia con me.

Se a lui non interessassi più e avessi avuto le fette di salame davanti agli occhi tanto spesse da non accorgermene, beh... una confessione del genere mi aiuterebbe a darmi una svegliata e a smettere di credere in una relazione finita.

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@Loup-garou

Davvero possono esistere motivazione più convincenti

rispetto a "Sono contento che me lo abbiano confessato"?

 

Forse esageri un po' il peso di questa "responsabilità",

quasi che fosse assolutamente preferibile

essere lasciati con una scusa rispetto a lasciare per un tradimento.

 

Non solo penso che si soffra di meno,

ma soprattutto sono certo che ci si riprenda prima.

 

Un altro discorso è confessare un tradimento

se si vuole rimanere con l'altro a tutti i costi.

In questo caso non sono totalmente d'accordo,

perché c'è il rischio che l'altro non lo superi

e che ti avveleni l'anima rinfacciandotelo di continuo.

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