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Nau: dubbi, difficoltà.


Nau

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Cercherò di esser breve ed ordinato.

Da circa un anno son seguito da una sessuologa che sta cercando di rimettermi psicologicamente in sesto.

 

Le difficoltà da superare:

- dismorfofobia;

- disforia di genere.

 

La dott.ssa che mi ha in cura è convinta che la prima (in parte curata con dei farmaci) mi abbia consumato, come Gollum l'anello del potere, a tal punto da condurmi alla seconda, che a lungo andare io abbia maturato un profondo odio verso me stesso, tale da condurmi a negare la mia identità di genere e desiderne un'altra, da qui la volontà di cambiare sesso. La terapia ormonale dura ormai da un anno e mezzo e il corpo si sta trasformando:

 

- m'è cresciuto un poco di seno;

- il mio organo genitale non funziona, di fatto mi sto 'castrando';

- i grassi, dal viso in giù, si sono ridistribuiti;

- la pelle è più morbida e liscia;

- la barba, grazie all'epilazione, non si vede praticamente più;

- lo stesso la peluria sul resto del corpo.

 

Lo scorso anno è stato particolarmente difficile, son crollato due volte nell'arco di cinque mesi, la via del ricovero era inevitabile, il secondo il quattro di novembre, il giorno del mio compleanno, olè! Ora sto meglio, ma sono ancora bloccato, voglio spiegarvi perché:

 

- il certificato di disforia di genere, ottenuto al CPS circa due anni fa, e senza il quale non avrei potuto dar via alla terapia ormonale, è probabilmente il frutto di considerazioni errate (chi l'ha redatto non ha considerato la dismorfofobia), ad oggi, parole della mia psicologa, qualsiasi perito dovesse esaminare il mio caso non darebbe il via all'operazione per il cambio di sesso, portare a compimento la transizione in tempi brevi quindi è estremamente complicato;

- ciononostante non intendo tornare sui miei passi, piuttosto la morte;

- ancora non mi riconosco un'identità di genere, (confessione: provo repulsione per i miei organi genitali maschili) la verità è che non so cosa sono, e la via che mi sembra più accettabile resta quella dell'androginia.

 

Arrivo al punto, la mia psicologa, che ho rivisto stamattina, ecco la molla che m'ha spinto a creare questo topic, mi ripete da diversi mesi: «quale sarà la tua vita sentimentale? E' una strada in salita, la tua». Ne sono fin troppo consapevole. E ancora: «cerca di metterti in gioco in una relazione sentimentale» nella speranza che il risveglio del desiderio per una donna mi faccia tornare sui miei passi. Se messo opportunamente, finalmente direbbe lei, alla prova, è dell'avviso che due sarebbero le eventuali reazioni da considerare:

 

- che il desiderio di far l'amore con una donna, di penetrarla, mi porti a interrompere la terapia;

- l'assenza di desiderio, che io scopra d'esser attratto dagli uomini, e da questi io voglia esser penetrato.

 

Alla seconda ipotesi io credo poco, per nulla anzi, e lei lo stessa (credo), anche se non escludo a priori una bisessualità latente.

 

E quindi, qual è il mio problema? Date queste premesse ho maturato negli ultimi due anni l'assoluta convinzione, data in parte dalla paura del rifiuto, di non poter essere amato, me lo impedisce la mia condizione di intersessuato. Lo sanno bene gli amici più cari che negli ultimi mesi ho tartassato con le mie paranoie. : ***

 

Mi ripeto, come tutte le persone di questo mondo, anche se faccio fatica ad ammetterlo, ho bisogno d'esser amato, e sentirmi non adatto mi brucia; sono bloccato, non ho più voglia di frequentare persone, posti, locali, escludo tutto e tutti a priori. In buona misura è la realtà a parlare, quale donna potrebbe innamorarsi di un ragazzo (scrivo ancora di me al maschile per comodità) in transizione, con un corpo né maschile né femminile dal futuro incerto? Fino a che punto ci si può innamorare della persona e 'trascurare' il resto?

 

La paura mi blocca e ingigantisce le difficoltà, è un problema psicologico sì, ma ci sono dei dati oggettivi a mio sfavore da considerare.

Vorrei muovermi nelle relazioni interpersonali come una persona qualsiasi, ma non lo sono, non so che fare, rischio di non uscirne più.

 

Ho scritto di getto, ma non me la sento di rileggere, mi scuso di eventuali errori, e della lunghezza del messaggio.

 

Ciao!

 

P.S.

Qualcuno potrebbe più che giustamente chiedermi: "perché non interrompi la terapia ormonale?"

Perché sento che questa è la mia strada, tremendamente complicata, ma giusta.

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Non so che dirti ... mi sembra non abbia alcun senso quello che fai ... cioe' pensi di essere etero pero' vuoi diventare una donna ? detta cosi' non ha senso pero' se lo stai facendo un motivo ci sara' e quindi non e' cosi' semplice come penso io ... cerca di non isolarti pero' perche' non ti fa di sicuro bene ... anch'io quando ho scoperto e accettato il fatto di essere gay , ed e' successo qualche mese fa , sono stato malissimo e non avevo voglia di vedere nessuno e per poco non andavo a finire dallo psicologo perche' non mangiavo quasi piu' ... pero' piano piano ho cominciato a reagire e adesso penso di stare cominciando ad accettarmi per quello che sono ... dovresti farlo anche tu , ma piano e col supporto di uno specialista ma soprattutto circondato da tanti amici

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Cara Nau,

Ho deciso di rispondere a questo quesito pubblicamente, tu sai perché.

 

Capisco perfettamente il tuo stato confusionale, il tuo non capire cosa vuoi, da che parte stai, ma più di tutto questo capisco la tua paura di rimanere sola, la tua paura che nessuno possa capire chi sei veramente, perché neanche tu lo sai di preciso. E' vero, le persone vogliono chiarezza, anche se magari sono le prime a non dartela. Grazie al cielo però non tutti sono così, non tutti si innamorano di qualcuno in base al loro organo genitale, ci sono persone alla quale non interessa il tuo genere, ma gli interessa CIO' CHE TU REALMENTE SEI a prescindere da maschio o femmina, non devi mai perdere la speranza di trovare la persona giusta che possa amarti, non è impossibile e te lo dico per esperienza "pressoché" personale.

Per quanto riguarda le esperienze eterosessuali ed omosessuali se pensi di poter essere bisessuale non escludere di poter avere anche relazioni con altri uomini invece che solo con le donne, non è detto che ti piaccia, ma almeno potrai dire con certezza che ciò che hai provato non ti interessa replicarlo.

 

Se è giusto o meno il cammino di transizione che stai facendo puoi saperlo solo tu, solo tu sai dentro di te cosa senti e da questo messaggio che hai scritto traspare perfettamente che tu sei felice dei tuoi cambiamenti ma hai paura di quello che possono comportare nella tua vita amorosa. Non avere paura dei tempi di realizzazione, so bene che sono lunghi e sfiancanti, ma posso assicurarti che quando finalmente arriverai in fondo all'iter e ti guarderai allo specchio soddisfatta di te stessa, allora ti renderai conto di quanto ti sei meritata quella vittoria.

 

Per ogni cosa sai dove trovarmi, sai che puoi contattarmi ogni volta che lo desideri.

 

 

Scolpisci la tua statua e rendila bella come la tua anima,

quando l'avrai fatto arriverà l'amore, quello vero, a depositarci il suo cuore.

( tu sai.. )

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Icoldibarin

In piccola parte riesco ad immedesimarmi nel tuo disagio, come dici tu stesso il desiderio di essere e sentirsi amato è onnipresente in ognuno di noi.

La tua è una via difficile, di certo ti dovrai scontrare con molti pregiudizi della gente, ma ciò non implica che alla fine tu possa trovare ciò che ti rende sereno e stimato in primo luogo da te stesso.

Sicuramente non sei solo, credo ti possa essere molto utile conoscere persone in situazioni simili alla tua.

Ti auguro tanta felicità ed un cammino per quanto possibile sereno, ovunque tu voglia andare.

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Ti ammiro molto e voglio scrivere un messaggio di incoraggiamento, credo ci siano donne che si innamorano di un corpo androgeno

e credo che neppure siano così poche. In questo momento immagino che hai una sorta di repulsione, di disagio, dato dal fatto che

non senti completamente tuo il corpo che hai, vorresti essere una donna ( o almeno interpreto così le tue parole ). La tua psicologa in un certo senso

ti sta aiutando, ti sta insinuando dei dubbi e prima di avere delle risposte bisogna porsi delle domande. Le conferme le avrai riflettendo da

solo e solo con te stessa, perché è con te che devi sentirti a tuo agio, una volta che sarai felice non ci sarà pregiudizio che tenga perché sarai

sicura di te ; ) una volta acquistato la sicurezza con te stessa potrai anche trovare una ragazza.

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Penso che, se la terapia ormonale è quello che vuoi tu, la tua strada - come l'hai definita - e questo ti rende felice, è giusto che tu vada avanti in questo percorso, nonostante richieda tempo, pazienza e ci siano diverse difficoltà da affrontare. Nel lungo periodo troverai le risposte che cerchi e probabilmente, capirai che sono più le tue paure ad autorealizzarsi che la realtà stessa a crearle. Nel senso che, se non ti dai chance, se ti isoli, non potrai mai sapere se c'è o non c'è effettivamente una donna che vorrebbe stare con te e che starebbe con te nonostante la transizione in corso.

Capisco i timori e le paure che possono derivare da più considerazioni che tu hai già fatto, però non credo che tu non possa essere amato e anzi, sono convinta dell'esatto contrario e che l'amore non guardi in faccia proprio a niente e a nessuno, nemmeno a questa fase di non ancora avvenuta definizione del proprio corpo. L'androginia affascina molto e la bisessualità non è così screditata come a volte può risultare nel mondo gaio. Ma poi, voglio dire, da quel poco che ho letto sul forum, mi sembri una gran bella persona, perchè ciò potrebbe non bastare per volerti stare accanto? Perchè, come donna, potrei non sentirmi attratta da te? Perchè dovrebbe darmi fastidio?

Se fosse così, per fare una battuta spero non infelice perchè per me è un grande, non esisterebbero i film di Almodovar. :) Dove questo "problema" che tu percepisci, non è un problema e donne hanno relazioni, figli e famiglie con intersessuati come ne avrebbero con chiunque altro. E' vero, sono film, però rispecchiano una realtà che c'è. Ti metto questo articolo di ieri per darti un pò di speranza: http://www.corrierer...i-che-male-c’è»

 

Anche in Better than Chocolate c'è una bella storia che fa al caso tuo e potrebbe strapparti un sorriso. ;)

 

Innazitutto, penso che tu debba sentirti libero di muoverti come qualsiasi altra persona all'interno delle relazioni interpersonali, perchè solo così potrai capire come ti senti in quelle relazioni e come ti vivi. E poi, che tu abbia il diritto di riflettere e scegliere al momento la via dell'androginia, non essendo sicuro del percorso definitivo che vuoi intraprendere. Non saresti il primo, né l'ultimo a voler aspettare, come non saresti il primo, né l'ultimo successivamente a scegliere quella come via definitiva.

 

Anche secondo me potrebbe essere il momento giusto per metterti in gioco in una relazione sentimentale, almeno tentare, perchè sei consapevole di voler essere amato. E allora cosa aspetti? :) Questo non esclude che non avrai delusioni amorose, però non esclude nemmeno che potrai trovare soddisfazione amorosa. E dopo quello che ha scritto Silverselfer, per me saresti una grande lesbica..! :)

Ti mando un forte abbraccio e ti faccio i miei migliori auguri per tutto.

 

P.S.: Per le prossime volte, vorresti che ti si rivolgesse al femminile o al maschile?

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Livido-Amniotico

Mah.. l'orientamento sessuale non è una cosa così importante da definire. Io stesso mi dico "bisex" ma alla fine non è del tutto vero che lo sono.. è solo una parola di comodo, neanche io so bene cosa sono di preciso. Per quanto concerne la transizione poi, non sei nè la prima nè la sola persona a restare in una via "di mezzo", fai quel che ti serve per stare bene. Il casino sarebbe se tu avessi fatto la terapia pentendotene a metà strada.

Per quel che riguarda gli affetti, non dar troppo per scontato che le persone siano tutte chiuse nei loro schemi, possono sorprendeti con effetti speciali se ti vogliono davvero bene, senza dare peso a ciò che sei esteriormente! se uomo, donna o andogino. Io so di persone felicemente accompagnate ancor prima di cominciare qualsiasi sorta di transizione e con relazioni che le vedono nel ruolo che sentono di avere.

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Guarda, il tuo post è molto tecnico e io non ho nessuna competenza al riguardo, ma ti posso dire due sensazioni che ho avuto, forse aumentando i tuoi dubbi invece che fugarli ma non so, ti dico quello che penso.

 

Innanzitutto da come parli mi pare che il ricorso alla cura ormonale sia stato precipitoso in maniera preoccupante...

 

In secondo luogo mi lascia un pò interdetto il fatto che la tua psicologa voglia fare la prova del tipo "se una donna ti attrae fai l'uomo, se una donna non ti attrae e gli uomini sì fai la donna"... è come dire che esistono solo i transessuali mentre invece gay e lesbiche no...

Voglio dire l'identità sessuale è una cosa, il desiderio sessuale è un'altra... almeno per come la vedo io...

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Vuoi dire che volevi cambiare sesso, ma eri attratto dalle donne?

 

Cioè ti proponevi di diventare trans lesbica, ma gli uomini non ti

piacciono?

 

Perchè convertire un disgusto per i propri genitali maschili in eterosessualità

a me pare dura....mentre imparare a gestire questo disgusto in modo da non

doverlo proiettare sugli altri uomini, sarebbe compatibile con una omosessualità

passiva.

 

A me pare che in una situazione difficile e confusa giocare contro una sessualità

incerta l'affettività non sia il modo migliore di affrontare la situazione.

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Messaggio preventivo: l'utente che ha aperto questa discussione si è aperto a noi in cerca di consigli su un tema molto delicato ed importante. Cercate di rispettarlo anche mantenendo i toni delle risposte ad un livello civile e privo di acidità gratuite. Lo staff non tollererà maleducazione e post in qualunque misura ritenuti offensivi.
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Stamane mi son svegliato un poco agitato, non son certo di aver fatto bene ad aprire questo topic, ma non importa...

Non riuscendo ad ordinare le idee ho preferito postare una conversazione con la carissima Fratty. : ***

Credo ci sia qua e là qualche spunto interessante.

 

Ringrazio tutti quelli che hanno letto e risposto.

Vorrei dir di più, ma al momento non riesco...

 

Fra86, al maschile va benissimo, è quello che fanno tutti. :-)

 

Nau & Frattaglia

 

Nau: "dovresti aver letto il mio post, giusto?"

Fratty: "si, ho letto, ma non ho risposto perchè quello che penso te l'ho già detto"

Nau: "tra le persone amiche tartassate ci sei anche tu, certo!"

Fratty: "e purtroppo penso che in pochi capiscano abbastanza di psicologia per poter dire qualcosa"

Nau: "sì, volevo solo chiederti che ne pensi, nessuno sembra badare alla voce dismorfofobia, forse ci sta..."

Fratty: "ci sta che non ci badino?"

Nau: " sì... anche se, beh l'ho indicato tra i problemi da risolvere"

Fratty: "sì sì"

Nau: "e quindi...se l'ho scritto, significa che è importante"

Fratty: "guarda, io ti posso dire quello che mi disse una mia amica, che studia psicologia"

Nau: "ti seguo"

Fratty: "e a cui raccontai la cosa tempo fa, la dismorfofobia fa parte dei problemi nel campo dell'identità, ed è un problema molto grosso, sinceramente non so con che approccio lo trattino, ma... diciamo che lo ritengo molto più profondo rispetto al disturbo dell'identità di genere, una persona con il dig ha però una sua identità "fissa", nel senso... stabile"

Nau: "sì"

Fratty: "se tu soffri di dismorfofobia, credo che sia abbastanza normale che, "allontanandoti" dalla tua identità, tu ti senta meglio, ma... boh!, tu stesso non sei donna, e secondo me l'idea di operarsi, dato che non lo sei... è solo controproducente"

Nau: " è vero, ma l'alternativa (e tu dirai, non è l'unica, lo so!) è restare così, con un organo castrato"

Fratty: "beh, potresti comunque trovare una donna che ti vuole e per il sesso... voglio dire, il sesso non è solo metti il coso nella cosa"

Nau: "sì sì, però tra il restar così e il cambiar sesso, forse è meglio la seconda opzione... forse"

Fratty: "forse nel senso che è più conveniente"

Nau: "esattamente"

Fratty: "ma... non devi pensare al è conveniente o no, dal punto di vista sociale, queste sono tutte cose che si superano"

Nau: "ti riferisci a come il cambio di sesso potrebbe influenzare la mia psiche?"

Fratty: "sì, è quella la vera cosa importante, che se ne fotta la società; fai sogni in questo periodo?"

Nau: "eh... sì sì, anche se raramente li ricordo"

Fratty: "se ci riesci cerca di scriverteli appena ti svegli"

Nau: "ci proverò"

Fratty: "quelli dicono veramente molto, a parte che a me i sogni psicologici piacciono un casino, quelli colmi di significato"

Nau: "provo a rispondere anche se non so proprio che scrivere!"

Fratty: "e rispondi dicendo che non sai che scrivere, ci penserai e rigrazi per le risposte; no beh... magari spiega un po' anche che sottovalutano la questione della dismorfofobia, anche se anche tu hai chiaramente spiegato che pensi anche tu che il dig derivi da quello, che poi tu non ti senti tanto donna, mi pare ti senti te stess* e basta"

Nau: "è vero, sembra che non abbiano badato alla prima parte..."

Fratty: "beh sono concetti complessi, e ti servirebbe veramente gente che ne capisce"

Nau: "però vedi... scusa se ti rompo [Nau sfrutta Fratty]" xD

Fratty: "nah" ;-)

Nau: "c'è un 'blocco' oggettivo ed uno... soggettivo, psicologico appunto, il primo è dato da un corpo 'particolare', il secondo da come questo mi influenza"

Fratty: "si, ovviamente, rende le cose più complesse, anche se non insuperabili"

Nau: "sì, quindi il vero problema non è il mio corpo, ma quel che credo che la gente pensi del mio corpo, ed è un giudizio negativo"

Fratty: "bravo, come dici giustamente... non è quello che pensa, è quello che tu temi che pensi, (che poi... anche fosse... sticazzi eh!)"

Nau: "vero, ma se la gente mi giudica negativamente, non posso essere amato [il mio ragionamento malato è questo]"

Fratty: "ma prima di tutto devi amarti tu, non puoi far dipendere il giudizio che hai di te da altri; eh lo so, però credo che il nucleo di tutto, della dismorfofobia, ecc ecc, sia proprio il fatto che non riesci ad avere una visione di te stabile, ma ti basi su quello che pensi vedano gli altri, e ne hai anche paura, di quello che vedono gli altri"

Nau: "è vero, mi spaventa"

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Guarda, riguardo alla dismorfofobia è anche per questo che ho detto che secondo me il ricorso agli ormoni è stato avventato.

Per questo e anche per il fatto che mi è venuto il dubbio che tu sia ricorso a questi prima ancora di cercare aiuto psicologico.

Premetto che appena letto il topic sono andato su wikipedia, io penso che bisognerebbe capire bene la natura del tuo problema. Cioé, se non ti senti uomo, se ti senti una donna "intrappolata" nel corpo di un uomo oppure cose del genere, cose che dentro di te sono chiare, serene e cristalline, fai bene a voler cambiare le tue caratteristiche fisiche. Indipendentemente da quello che pensano gli altri: c'è bisogno di sentirsi amati, è vero, ma c'è una cosa ancora più importante, e cioé amarsi noi stessi (che poi senza la seconda difficilmente la prima potrà avverarsi). Per cui se il punto è questo fai benissimo.

Quello che mi lascia perplesso è che il tuo rifiuto verso il tuo corpo non sia dettato dal bisogno di altro, da una natura che non ci si rispecchia, ma sia più che altro uno sfogo di conflitti e tensioni di altra natura, e che tu sfoghi proiettando nel tuo corpo il "nemico". In questo caso potrai cambiare tutto quello che ti viene in mente, la tua vita potrà essere un continuo trasformarsi ma non sarai mai felice, perché aggireresti il problema senza mai affrontarlo davvero.

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Per quanto mi riguarda io mi sono poco soffermato sulla dismorfofobia,

per il semplice fatto che c'è una diagnosi, anzi ce ne sono due che paiono

in contrasto...ed è evidente come nel tuo caso non si tratta di un dismorfismo

corporeo qualunque, ma di un dismorfismo che va a insistere proprio sugli

organi genitali ( da qui la prima diagnosi...di DIG )

 

Ora poichè tutte le persone con diagnosi DIG sono anche disturbate dalla

immagine del corpo sessuato di genere opposto a quello desiderato, io

devo supporre che si tratti di indagare sui tuoi desideri effettivi, evidentemente

ritenuti carenti

 

Però, se anche ti dicono che non puoi ottenere un cambiamento di sesso

in tempi brevi, per lo stesso motivo per il quale ottenerlo in tempi brevi libera

da stress, ansia e depressione, perchè in un certo senso è una normalizzazione

una sistemazione definitiva...io direi tu debba farti carico di questa incertezza

e sperimentarti.

 

Se ho capito bene la dottssa ipotizza che un desiderio di eterosessualità potrebbe

motivarti a tornare indietro ( a dire il vero è contestabile il fatto che uno non possa

voler tornare indietro perchè si rende conto di poter essere gay ) arrovesciando il

discorso ora puoi sperimentare lo stesso -col corpo che hai -l'omosessualità

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Guarda Hinz, da mia esperienza, non ci vuole tanto a convincere uno psichiatra non specializzato nell'argomento di avere un DIG. Io stessa ci ho messo 40 minuti andando da uno psichiatra imbecille della asl, e ciononostante sono arrivata alla conclusione, dopo una lunga ricerca assieme a una psicologa specialista dell'argomento, di non avere un disturbo dell'identità di genere.

 

Tra le altre cose, quello che prova Nau è molto diverso dal percorso che in genere fanno tutti i trans "classici", il che mi fa doppiamente pensare che il discorso sia diverso e creato dalla dismorfofobia.

Il problema è legato si al corpo, ma mi pare che la spinta verso un corpo femminile sia data solo dalla necessità di modificare la propria identità verso un'altra che sia socialmente accettata... l'ultima frase è solo una mia ipotesi, sul resto sono abbastanza sicura :-/

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( a dire il vero è contestabile il fatto che uno non possa

voler tornare indietro perchè si rende conto di poter essere gay )

 

Dell'effetto degli estrogeni su un corpo biologicamente maschile non ne so molto purtroppo, ma so l'effetto che ha invece il testosterone sui ragazzi FtM in particolare sulle ovaie, e ti assicuro che per loro voler tornare indietro ( e quindi smettere di prendere ormoni e non farsi l'isterectomia ) è una decisione che comporta diversi rischi. Le ovaie con l'uso del testosterone si ammalano molto facilmente, è più che probabile la formazione di cisti, nella maggior parte dei casi tumorali e non benigne. Per cui, nel peggiore dei casi un FtM che decidesse di fermarsi o tornare indietro rischierebbe di beccarsi un tumore. Per gli estrogeni credo ci siano meno complicanze, ma ripeto, non conosco così bene l'iter delle MtF per cui non saprei dare risposte precise.

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Sul fatto che la Asl serva per lo più per gli

aspetti amministrativi, ma sia utile farsi seguire

da specialisti privati, siamo d'accordo.

 

Resta il fatto che versiamo in un campo cd. di

diagnosi differenziale. Cioè il dismorfismo corporeo

c'è anche nel DIG, come anche nell'anoressia per cui

per poter dignosticare la dismorfofobia bisogna escludere

prima i secondi. Di qui la facilità dell'errore.

 

Ma non è che la diagnosi di dismorfofobia ci aiuti

molto...nei modelli psicodinamici credo sia considerata

come conseguenza di uno spostamento di un conflitto

sessuale o emotivo su una parte del corpo non correlata.

Bisognerebbe fare una psicoterapia credo...ma prima

decidere se sospendere o tornare indietro.

 

E per far questo indagare sui desideri sessuali

 

A maggior ragione se tornare indietro, cosa che credo sia

ancora possibile implica in ogni caso una scelta onerosa sul

piano fisico e psicologico ( io mi limito solo a contestare che

la dott.sa lo abbia previsto solo nel caso di eterosessualità, ma

sono il primo a dire che l'omosessualità è già sperimentabile )

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Scusate il semi ot rispetto al cardine della discussione: @@Nau : hai provato a contattare il MIT di Bologna? lì dovrebbero avere molto specialisti, forse trovi qualcuno che può darti un aiuto in più...

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Sì sì, mi rivolsi al MIT di Bologna nel 2008, più recentemente invece ho chiesto aiuto al SAIFIP di Roma, quando starò meglio mi farò risentire. :-)

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Ciao Nau, premetto che non sono un esperto in materia, però per quel poco che so sul transgenderismo e la disforia di genere, mi permetto di consigliarti di provare a rivolgerti al MIT (Movimento Identità Transessuale) di Bologna. E' la più importante associazione Transgender italiana e offre numerosi servizi, tra cui un consultorio con dei veri specialisti in materia (cosa che, da quel che posso capire da quello che hai scritto, mi pare non sia la dottoressa che ti segue al momento). Vorrei aggiungere (ma sicuramente lo sai, mi chiedo se lo sa la tua psicologa) che identità di genere e orientamento sessuale sono due cose distinte e separate, puoi benissimo desiderare di essere donna e allo stesso tempo essere attratto da persone di sesso femminile, non c'è una contraddizione in questo. Inoltre, il percorso di transizione non necessariamente deve concludersi con l'operazione di cambio di sesso, esistono persone che vivono in modo sereno una situazione di transizione "permanente". Un abbraccio :)

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Ma non credo proprio che una psicologa possa ignorare la distinzione

fra identità di genere e orientamento sessuale.

 

Il problema è semmai un altro, il fatto che presupponendo nella

transessualità un disturbo, patologizzandola, si finisce più per

farne una questione di diagnosi e sintomi, piuttosto che di desideri.

 

Detto questo, però, l'indagine sui desideri ci deve essere e bisogna

andare a fondo...

 

Per chiarirci se io ritengo di avere un pene piccolo, ne faccio una ossessione

non riesco a mostrarmi e ad avere rapporti sessuali pretendo un intervento estetico

del tutto inutile, perchè in realtà il pene è nella media....è bene che mi curi la fobia

piuttosto che fare un intervento estetico e sono dismorfofobico.

 

Come potete ben capire però, l'allungamento del pene, non equivale affatto

ad una castrazione e trattare il secondo caso come se fosse il primo, a me

pare impossibile. Anche ammesso in ipotesi che si tratti di due casi di dismorfismo

il secondo coinvolge una sfera simbolica estremamente più ampia e potente, mentre

nel primo caso entrano in gioco aspetti molto più semplici ( inferiorità autostima etc. )

e gestibili

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Secondo me, un modo per affrontare e tentare di superare le difficoltà di cui Nau ci ha descritto è come dice la sua sessuologa, cercare di mettersi in gioco in una relazione sentimentale.

Le difficoltà da superare:

- dismorfofobia;

- disforia di genere.

E non tanto per stabilire se è eterosessuale o omosessuale o bisessuale - che sarà qualcosa da affrontare successivamente -, ma cosa più importante per liberare il suo desiderio, che oltre al bisogno è l'unica cosa che può svelare cosa il suo corpo desideri. Nau ha un problema col suo corpo, perciò non può forzarlo o sovraccaricarlo ulteriormente, sarebbe dannoso e potrebbe essere pure fuorviante. Quindi è meglio agire su un canale diverso, quello dei sentimenti, delle emozioni e dell'affetto, perchè poi saranno loro a guidare il suo corpo, a risvegliarlo. L'orientamento sessuale non centra molto con la dismorfofobia e la disforia di genere, perchè anche se "io uomo vado a letto con un altro uomo o mi eccito a vedere porno gay, non significa necessariamente che sia gay, se al contempo non provo niente a livello emotivo e sentimentale", perchè affettivamente c'è una dissociazione. Ciò che qui importa è capire e far si che sia Nau a capirlo, a quale individuo (donna e/o uomo) Nau associa e/o assocerà i suoi sentimenti assieme al desiderio sessuale. E questo si potrà fare solo con la volontà, la calma e i tempi di Nau.

Non so se si è capito bene quello che volevo dire, spero di si, ma se non fosse ditemelo.

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Trascuriamo (prendiamo a calci) un poco la dismorfofobia. Ipotizziamo che Nau trovi la forza e il coraggio di tornare a mettersi in gioco in una relazione sentimentale, a darsi la possibilità d'amare e d'esser ricambiato. La prima domanda che dovrebbe porsi è: dove, con chi?

 

Se gli capitasse di legare con

 

- una ragazza etero, alla quale non riuscirebbe a nascondere a lungo la verità, ché gli sembrerebbe scorretto, una volta mostratosi per ciò che realmente è, questa non prenderebbe il volo nel giro di cinque minuti? E più che giustamente mi vien da dire, se è un uomo quel che cerca;

 

- una ragazza lesbica, questa probabilmente non potrebbe che porsi nei confronti suoi solo in amicizia, un'amicizia da tenersi stretta forse, ma è di mal d'amore (mancato) che stiam discutendo.

 

Fra86: "Perchè, come donna, potrei non sentirmi attratta da te? Perchè dovrebbe darmi fastidio?"

Nau: "Perché non sono né uomo né donna ed ho un organo sessuale che non funziona"

 

Da quel che scrivi il problema del corpo non sussiste (o è relativo), Nau è cieco invece, cosa non riesce a vedere?

[Le mille sfumature della sessualità forse.]

 

Ciao! :-)

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Nau, hai perfettamente ragione nel far constatare che sei in una

situazione difficile, pure io al posto tuo probabilmente diventerei

fobico e mi preoccuperei dei giudizi degli altri e delle possibilità

concrete di poter sfuggire a rimbalzi di vario genere...

 

Probabilmente la psicologa, partendo dal presupposto che tu sia

una persona fobica, vorrebbe che tu lanciassi una sfida alla tua fobia

però il paradosso della situazione è che ti sei messo in una situazione

che porrebbe grossi problemi a chiunque...insomma forse farebbe

diventare fobico pure me.

 

Ipotizziamo che tu abbia scommesso tutto sul cambiamento di sesso

perchè ci vedevi un traguardo, di fatto però sapevi che era un tragitto

lungo e quindi era anche un modo per rinviare tutta una serie di questioni

che sono formative della identità sessuale ( fra cui orientamento sessuale

preferenze sessuali etc.) insieme alla identità di genere.

 

Di tutto ciò tu cosa hai sperimentato prima di decidere? Sulla base di

cosa hai deciso a parte il tuo senso di disagio?

 

Ora ti si chiede ( non noi gli psicologi ) di arrovesciare l'ordine delle esperienze

tralasciamo la fobia, perchè ripeto sarei forse fobico pure io...al posto tuo.

 

Però tu sarai consapevole che il percorso "classico" prevede effeminatezza, prova di

omosessualità passiva, trasformazione e cambiamento di sesso con un transito

da gay a eterosessuale ( nella misura in cui da uomo diventi donna ma fai sesso

con uomini...) ed eventualmente poi, dopo aver appreso che gli uomini con cui si ha

a che fare sono dei ( bip ), una scoperta di un lato lesbico.

 

Mentre tu continui ad escludere gli uomini a 360°, il chè a me va benissimo

ma non è così scontato per un uomo che vuole diventare donna, lo è nella

misura in cui vuoi diventare lesbica

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Vorrei precisare una cosa, la dismorfofobia ha colpito il viso.

Taaanti anni fa!

Probabilmente quand'ero bambino.

 

Ero convinto che il mio aspetto fosse quello di una persona deforme.

L'anno scorso, poco prima di crollare, mi rivolsi ad un chirurgo plastico,

intendevo intervenire su tutto il viso, stravolgerne i tratti.

 

Per fortuna non l'ho fatto, mi hanno fermato in tempo.

 

:)

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@@Nau per fortuna, ma penso anche che se il chirurgo era una persona seria (cosa non scontata ovviamente) si sarebbe rifiutato di operarti.

Però appunto ripeto mi pare che tu ti faccia prendere tanto dalla foga di curare i sintomi quando invece l'unica soluzione è curare la radice del problema... Io ad un certo punto da adolescente c'è stato un giorno in cui non mi sono più riconosciuto allo specchio. Non che non mi piacevo, proprio mi sembrava di guardare un estraneo. Devo dire che probabilmente questo è più "facile" da affrontare, nel senso che vedersi deformi può trarre in inganno pensando che lo sei veramente, mentre se allo specchio vedi uno sconosciuto - cacchio, va contro la logica, è ovvio che c'è un problema...

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Quindi continuare la cura farmacologica per curare la dismorfofobia

continuare le visite di supporto dalla sessuologa, perchè oramai in

questa situazione ti trovi...e stai prendendo gli ormoni, eventualmente

chiarire gli eventuali pregiudizi fisici del dosaggio attuale, che in questa

situazione di incertezza vorresti continuare e poi una psicoterapia dinamica

aggiuntiva per andare a fondo di questo problema ( se e quando ti diranno che

sei pronta visto che la crisi è recente e la terapia coi farmaci in corso ) perchè

direi che servirebbe anche questo.

 

Nel frattempo cerca di uscire, non isolarti, ripeto che è normale che tu abbia paura

del giudizio degli altri, di non poter essere amato ma è anche vero che difficilmente

potrai essere giudicato peggio di come tu stesso ti sei giudicato.

 

Anche le piccole esperienze possono esserti utili, non è che devi immaginarti che

ti debba capitare chissà cosa

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Oggi abbiamo fatto una bella chiacchierata e come al solito mi ha fatto molto molto piacere, ma questo già lo sai, passiamo al dunque. Dal momento che tu stesso ( ho deciso di parlarti al maschile, conosci il motivo anche di questo ) hai riconosciuto in te il problema della dismorfofobia più collegato al tuo viso che ai tuoi organi genitali mi chiedo se non sarebbe più opportuno consultare una psicoterapeuta piuttosto che una sessuologa, magari continuando a vedere anche lei per quanto riguarda il tuo orientamento sessuale e la cura farmacologica che stai facendo.

 

Sembrerà una frase fatta ma è reale: non curarti di coloro che ti giudicano, chi lo fa ha sempre qualcosa da nascondere. Se hai davvero dei dubbi sui tuoi gusti sessuali posso solo consigliarti di provare, ma non farlo solo perché così potrai attaccarti addosso l'etichetta di omosessuale o di eterosessuale, fallo solo se sei realmente interessato a fare questa esperienza, a me sembra che il tuo interesse per le donne sia una delle uniche cose certe in tutto il tuo percorso.

 

Abbi coraggio amico mio.

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La prima domanda che dovrebbe porsi è: dove, con chi?

Beh, si possono incontrare persone interessanti nei posti più disparati, però partirei da una semplice caffetteria, un pub o un luogo comunque di ritrovo e di aggregazione. Meglio se è un luogo dove tu ti senti a tuo agio e che magari conosci, ma anche qui dipende, perchè se il posto ti ha stufato o annoiato, potrebbe creare dell'ansia. Al di là di questo, ci sono tanti luoghi dove si possono conoscere persone. Il chi lo deciderai tu in base ai tuoi interessi e al feeling che riscontrerai nell'altra persona.

 

Se gli capitasse di legare con

 

- una ragazza etero, alla quale non riuscirebbe a nascondere a lungo la verità, ché gli sembrerebbe scorretto, una volta mostratosi per ciò che realmente è, questa non prenderebbe il volo nel giro di cinque minuti? E più che giustamente mi vien da dire, se è un uomo quel che cerca;

Può essere come no, che lei si volatilizzi, ma se è abbastanza intelligente e presa da te, può essere che scelga di rimanerti accanto. Quest'ultima è un eventualità che ti auguro e che non escluderei a priori. Inoltre, ci sono più fasi in cui puoi dire alla ragazza di tuo interesse del percorso che hai iniziato e dei tuoi dubbi attuali in merito, ciò che mi sento di consigliarti è di predisporre la persona a capire quel che le stai dicendo, ma soprattutto avere la sua fiducia e il suo ascolto.

 

- una ragazza lesbica, questa probabilmente non potrebbe che porsi nei confronti suoi solo in amicizia, un'amicizia da tenersi stretta forse, ma è di mal d'amore (mancato) che stiam discutendo.

 

Non escluderei nemmeno quest'ipotesi, perchè ci sono donne lesbiche che stanno con uomini intersessuati in attesa di operazione, ecc, ma la vedo come te più problematica rispetto alla prima opzione.

 

Ad ogni modo, non credo che sarà l'orientamento per cui una si è auto-etichettata e precedentemente definita a determinare la scelta di starti accanto o meno, ma l'amore nei tuoi confronti e la forza che quella persona avrà in quel momento per accompagnarti lungo il tuo percorso. Perchè l'amore e le scelte che comporta amare, richiedono forza in generale.

 

A parte che il sesso non è fondamentale per tutte le persone ed esistono tanti modi per fare sesso.

 

Da quel che scrivi il problema del corpo non sussiste (o è relativo), Nau è cieco invece, cosa non riesce a vedere?

[Le mille sfumature della sessualità forse.]

Questa purtroppo non l'ho capita.

 

 

Comunque, dopo le ultime cose che hai scritto, penso come altri che sarebbe bene che intraprendessi un percorso psico-terapeutico di tipo cognitivo-comportamentale o sistemico-relazionale o psico-dinamico, per chiarire prima di tutto la dismorfofobia, servirà poi per capire se andare avanti con l'operazione o meno. E se dovessi decidere di interrompere tutto, tornare indietro, l'unico a cui devi rivolgerti e di cui ti devi curare, sei tu. Chissenefrega di cosa diranno gli altri, sono problemi loro. Nella fase in cui sei adesso, puoi ancora tornare indietro? Cosa comporterebbe per te tornare indietro?

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Ringrazio una volta ancora tutti per le risposte.

Grazie, grazie, grazie!

Credo mi saranno d'aiuto. :)

 

Fra86: "Nella fase in cui sei adesso, puoi ancora tornare indietro? Cosa comporterebbe per te tornare indietro?"

 

Ho avuto modo di confidarmi con un andrologo tempo fa, m'ha spiegato che in teoria sì, potrei ancora tornare indietro, ma il problema per me non si pone, dato che non intendo interrompere la terapia. Perché? Sai, forse è la paura di ricominciare dal principio, di rimettere in discussione tutto... che è quanto desidera chi mi ha in cura (son stato poco preciso, è una psicoterapeuta ad indirizzo psicodinamico), forse confondo i benefici dati dalla dismorfofobia parzialmente risolta con gli effetti della terapia ormonale, e attribuisco così il miglioramento degli ultimi mesi - non mi sento più Quasimodo - alle nuove forme (parzialmente) femminili, ma non ne sono certo. Ti posso dire però che i giorni in cui lo specchio mi rimanda un'immagine più femminile, io sono felice! Una gioia immensa! Sto spesso male invece nel riconoscere i tratti maschili del mio corpo...

 

Devo scappare,

 

ciao! :)

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