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Lite e eros, o vicinanza


Isher

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Vi è mai capitato che un qualunque episodio di lite, una discussione in ci si scalda e ci si contrappone

anche in modo forte, generi attrazione fisica, oppure scateni affetto, o anche amicizia, a seconda dei casi? A me

capita, talvolta. Comincio a pensare che è quasi più facile (lo dico un po' per assurdo) trovarsi ad essere vicino con

una persona con la quale si "combatteva", che in altre situazioni che non porteranno mai a una coimplicazione

reciproca.

 

Se avete qualcosa da raccontare, o commenti, sarei curioso di sentirli.

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sì e sarei curiosa di capire da cosa deriva questa ambivalenza, forse l'energia insita nella lite è pari all'energia sessuale o forse "io e te litighiamo proprio perchè vogliamo andare a letto insieme".

 

comunque sì, se vuoi ti racconto tutti e 4 gli anni passati con la mia ex, in cui si litigava in continuazione, sempre e comunque, anche in modo forte (sono volati schiaffi in faccia, telefoni lanciati e spaccati ecc.) ma il rapporto che ho avuto con lei non lo ho avuto con nessuno, in tutti i sensi.

 

Ora però con lei non ho più nessun tipo di relazione, neanche amicale, perchè le continue liti erano diventate troppo stressanti e pesanti e alla fine è morto tutto, anche quel poco che era rimasto.

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Si, non ricordo un esempio particolare, ma mi è successo. Che sia un meccanismo simile a quello per cui si sente dire che molti, durante risse o combattimenti, hanno un'erezione? Chissà quali processi ci stan dietro!

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forse è come l'odio e l'amore, si litiga proprio perchè c'è un sentimento forte di cui non si ha consapevolezza e poiché non accettiamo l'idea che quella persona ci piace ci litighiamo così sfoghiamo l'energia. Io prima di rendermi conto che amavo la mia ex ci stavo sempre a litigare (vabbè, non è che le cose poi siano cambiate molto) e lei proprio da come la trattavo (esageratamente male) si rese conto che forse c'era qualcosa sotto, infatti io ero innamorata ma non lo capivo.

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privateuniverse

Intendi dire il classico caso di quelli che dicono di litigare e poi di finire a letto?

 

No, a me non è mai successo, non sono il tipo.

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Mi è capitato spesso con il mio ragazzo... dopo furiose litigate siamo finiti spesso a fare sesso sfrenato, violento, passionale a livelli inimmaginabili, forse perché si scaricano sull'altra persona così tante intensissime energie che alla fine l'altra persona sente il bisogno di scaricare queste energie in qualche modo. Con gli amici non è mai successo, per carattere difficilmente lego con persone con la quale ho discusso animatamente su cose nella quale credo totalmente, però è anche vero che nell'amicizia quando si riesce a superare dei momenti di crisi poi il rapporto diventa più forte e indistruttibile, un po come in tutte le relazioni.

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Sì, intendo dire proprio quello (se ci riferiamo al sesso), e mi ritrovo anche in quel che dice Alex (anche se a me non è successo

spesso, ma solo qualche volta). Ricordo una volta una lite accesa durata almeno mezz'ora, finita, quasi senza soluzione di continuità,

in baci accesi e in tutto il resto. Nel campo dei rapporti umani, mi è capitato recentemente di avere una discussione accesa, su due

posizioni molto diverse, anzi contrapposte, e scoprire poi che mi sentivo molto vicino a quella persona, desideroso di conoscerla,

in una posizione di intimità, come se in quello scazzo (educato, peraltro) avessimo saltato molti livelli intermedi, e fossimo giunti

subito all'essenziale, cioè a "toccarci".

 

Tutto ciò mi fa pensare, sì anche all'idea di un'energia erotica o sessuale, che passa attraverso la parola (cosa per me mooolto

comprensibile, perché la cosa che mi piace più fare è parlare), ma anche al fatto che le nostre vite sono in generale regolate da

abitudini sociali e modi di vita che allontanano, anestetizzano, separano assai le persone. Allora questi momenti sono, in fondo,

momenti di ribellione, in cui uno si riaccosta agli esseri umani, se li va proprio a "prendere" - così come "ci si prende", come suol

dirsi, quando si litiga.

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Credo che sia differente per ogni persona... Sul piano sessuale si, mi è capitato in questi sette anni di relazione, raramente perché litighiamo poco, ma è capitato.

 

Per gli amici... Io credo che, nel momento in cui litighi con qualcuno, in cui entrambi fate parte di una discussione accesae animata, anche rabbiosa, perché no, metti a nudo una parte davvero intima del tuo essere. Mostrare rabbia è come non avere più protezioni di nessun tipo... Due persone che litigano mostrano le proprie debolezze l'una a l'altra e, a meno di totale impossubilita di legare, o di vero odio, finiscono, inevitabilmente, per sentirsi un po' più vicine.

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a meno di totale impossubilita di legare, o di vero odio, finiscono, inevitabilmente, per sentirsi un po' più vicine.

 

L'odio è un legame, non ti credere. Quando odi qualcuno ne sei legato... nel male, ma ne sei legato. Quando odi non sei libero.

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Per gli amici... Io credo che, nel momento in cui litighi con qualcuno, in cui entrambi fate parte di una discussione accesae animata,

anche rabbiosa, perché no, metti a nudo una parte davvero intima del tuo essere.

 

Due persone che litigano [...] finiscono, inevitabilmente, per sentirsi un po' più vicine.

 

Mi sembra una formulazione molto saggia e giustamente cauta. Nel dominio dell'amicizia, in effetti, ci sono troppe cose più complesse che

pesano. Quel che mi sembra resti è che episodi del genere portano alla luce quel bisogno di nudità di cui anche tu parli e che rimanda a

cose importanti nella vita.

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L'odio è un legame, non ti credere.

 

Vero. Ma da cui nasce amicizia solo nei film.

Quindi cos'ha di sbagliato la mia formulazione visto che si parlava di legami amicali?

Soprattutto perché tra "impossibilita di legare" e "vero odio" c'è una "o"... Il che sta a significare il non presentarsi contemporaneamente dei due fattori.

 

@@Isher effettivamente si. Mi riferivo proprio ad un certo bisogno di nudità, come tu la definisci... La mia, personalissima, impressione è che si vivano anche i contatti teoricamente profondi con un certo distacco (ed anche io li vivo a questo modo). La rabbia, in quanto sentimento incontrollabile, fa cadere i muri e le facciate e quindi può, in linea di massima, avvicinare.

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Non ha niente di sbagliato, Saint Just, era solo una precisazione per dire che l'odio è un legame distruttivo, ma è pur sempre un legame, che tende a distruggere più che ad avvicinare le persone in modo amichevole. E' ovvio che due persone che si odiano non saranno mai amiche.

 

[Mi sa che io e te abbiamo un modo diverso di interpretare le stesse frasi, la prossima volta farò più attenzione]

 

Comunque, per tornare in tema, è vero, quando due persone litigano si mostrano per come sono realmente, tirano fuori parti nascoste di se stesse, non a caso poi si dice "ho scoperto un lato di Tizio che proprio non conoscevo/non mi aspettavo". Ma almeno l'hai conosciuto.

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Divine io interpreto l'italiano.

Il tuo "non ti credere" (che non ho volontariamente citato) fa interpretare la tu frase in maniera del tutto diversa non trovi?

Fine OT

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Io trovo significatico che a me è capitato sempre e solo di litigare in maniera accesa, di "scaldarmi", solo con persone alle quali tengo veramente.

Con le persone che non mi interessano veramente o che conosco solo superficialmente sono più accomodante, è come se non volessi "sprecare" energie nella discussione.

Percui per me il fatto stesso di mettermi a litigare con qualcuno implica una vicinanza, un interesse, una stima se vogliamo.

 

In amore poi sì, un sacco di volte una lite è finita ... a letto!

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Divine io interpreto l'italiano.

 

 

anche io, quindi anche tu come mai saprai che l'italiano è una lingua flessibile e le parole possono essere interpretate in maniera differente, soprattutto se scritte su di un forum e da una persona che non usa molte emoticon (me).

 

 

Il tuo "non ti credere" (che non ho volontariamente citato)

 

Lo hai citato.

 

fa interpretare la tu frase in maniera del tutto diversa non trovi?

 

sì ma non era un modo per criticarti, solo per puntualizzare e approfondire il concetto. se tu l'hai presa come una critica personale mi dispiace.

 

fine mio OT

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Scusa, ero convinta di non averlo citato. Diciamo che hai ragione tu e che sono io che interpreto male il tuo pensiero così la finiamo eh?

Che mettermi ad analizzare l'unica interpretazione che ha "non ti credere" nella lingua che parlo io e il fatto che tu debba puntualizzare su qualcosa che io non ho mai scritto non mi va.

Sono sicura che, se rileggerai i post uno dopo l'altro, ti renderai conti di aver sentito il bisogno di puntualizzare solo perché non hai letto o interpretato quella piccola lettera dal suono 'o'.

Se così non fosse allora diciamo che io non conosco l'italiano e pace.

 

@@wasabi a me capita, effettivamente, la stessa cosa. Se sono legata nel bene o nel male a qualcuno, o anche se quel qualcuno mi interessa solo in minima parte, parlo sempre di interessamento amicale, o se mi interessa a livello intellettuale (e quindi ho piacere a discuterci, anche se animatamente) finisce che gli do così tanta importanza da arrivare anche allo scontro. Se di qualcuno mi importa poco lascio correre e stronco la discussione sul nascere...

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M'è successo un paio di volte, sia con uomini che con donne, che per via di contatti/scontri fisici o verbali aggressivi ed irruenti potesse nascere dell'attrazione fisica molto forte, cioè; in realtà quegli eventi non erano la nascita ma il palesamento evidente di quell'attrazione, che probabilmente covava subconsciamente sotto pelle prima dello scontro e che nello scontro aveva trovato la sua via di fuga - attraverso il corpo (da e verso) e l'azione verbale - e di palesamento. Ad ogni modo sono situazioni che mi hanno spaventata e fatto paura, perciò non sono andata oltre e non ho approfondito il tipo di legame che si stava creando o che si era già incomprensibilmente creato. Non sempre è stata semplice, anzi. L'aspetto divertente era ed è notare come l'attrazione/espediente sessuale sia un mezzo di controllo, quindi notavo e continuo tuttora a notare come quelle persone coinvolte fossero e siano facilmente assoggettabili e come trovino piacevoli certi meccanismi di attesa e accumulo.

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