Jump to content

Curia Milano "licenzia" prete favorevole a coppie gay


penna

Recommended Posts

Vi segnalo questo articolo su don Mario Bonfanti

 

http://www.ansa.it/w..._127256144.html

 

Viene descritto come un prete pro gay, onestamente non lo conoscevo, voi ne sapevate qualcosa?

 

Comunque, pare gli siano bastate dichiarazioni favorevoli alle coppie gay per attirarsi le ire della curia milanese.

Auguri ai gay cattolici...

Link to comment
Share on other sites

La trovo una scelta giusta e coerente. Un cattolico con idee sulla moralità e/o la religiosità diverse

da quelle espresse ufficialmente dalla corte papale, non è un cattolico e non penso sia corretto che

possa fare il prete.

Link to comment
Share on other sites

Ma scusatemi, gli piace avere vitto e alloggio senza lavorare? Bene.

Almeno che faccia un minimo sforzo per essere omofobo, no?

Che gli costava? Non vorrà mica andare a lavorare come gli altri?

Link to comment
Share on other sites

Ahahahahah XD

 

In realtà gli è bastato andare contro il suo "datore di lavoro" che è una cosa che ovunque ti causa se non un licenziamento quantomeno un cambio di impiego (o di località, come in questo caso, giacché i preti non sono licenziabili).

Poi non ha a che fare con l'italia o meno, dubito che la chiesa sopporti un prete di qualsiasi nazionalità che dica cose che sono fondamentalmente contrarie alla dottrina cattolica (era anche favorevole ai sacramenti per i divorziati in fondo)...

 

(semmai ci sarebbe da definire perchè difendono i preti pedofili e non lasciano scampo a chi si limita ad esprimere un opinione diversa dalla loro... però, in sostanza, se sei prede la dottrina è quella che la chiesa ti impone, dovresti sottostare e tenerti per te le tue cose)

Link to comment
Share on other sites

Beh sì, anche io non metto in dubbio che "formalmente" la Chiesa abbia fatto solo quel che doveva.

Volevo riflettere più che altro sul significato della questione.

La Chiesa è cambiata molto nel tempo (..coi suoi tempi), e questo anche grazie al dissenso interno: per un certo periodo chi dissente su un punto viene emarginato e zittito, a un certo momento si creano le condizioni perché quel dissenso apra una breccia, e man mano le cose cambiano.

Per questo "spero" (cioè, in effetti non me ne frega molto, ma mettiamo caso che io mi interessi al problema) che il prete non diventi valdese, ma resti lì a rompere le scatole, da dentro.

Link to comment
Share on other sites

Secondo me se restasse lì, a rompere le scatole dall'interno, finirebbe spedito in un villaggetto sperduto chissà dove...

io, sinceramente, non glielo auguro...

...anche se il tuo discorso, effettivamente, non fa una piega.

Link to comment
Share on other sites

diciamo che la Chiesa, al contrario di quello che predica, finisce con l'allontare le pecorelle che non appartengono al gregge :)

Link to comment
Share on other sites

La trovo una scelta giusta e coerente. Un cattolico con idee sulla moralità e/o la religiosità diverse

da quelle espresse ufficialmente dalla corte papale, non è un cattolico e non penso sia corretto che

possa fare il prete.

La trovo una scelta giusta e coerente. Un cattolico con idee sulla moralità e/o la religiosità diverse

da quelle espresse ufficialmente dalla corte papale, non è un cattolico e non penso sia corretto che

possa fare il prete.

Sono d'accordo

Link to comment
Share on other sites

non sono d'accordo... la chiesa cattolica dovrebbe già da tempo essere più aperta anche verso le idee che non condivide per tradizione, imparare ad ascoltare le diverse correnti che ha all'interno (grande don gallo !!) e non censurarle... ne va della sua sopravvivenza nel lungo termine, secondo me...

Link to comment
Share on other sites

Suppongo che la Chiesa si sia fatta due conti:

"Perseverare nell'omofobia ci fa perdere o guadagnare più fedeli?"

E si sarà risposta che le convenie continuare così.

 

Anche perché buona parte del clero è composta

da omosessuali cattolici che non si accettano;

se si accettassero rischierebbe di perdere di aggravare

la crisi delle vocazioni.

Link to comment
Share on other sites

ah, questo è vero... però forse il modo migliore per risolvere il problema delle vocazioni (e gli altri) sta in una rivoluzione della dottrina cattolica, arrivando a permettere anche il matrimonio per i sacerdoti e la celebrazione delle messe da parte delle suore... ma qua siamo nella fantascienza XD

Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...

tutto cio' e' inamissibile, la chiesa dovrebbe ampliare i propri orizzonti come un monarca e' il re di tutti i cittadini senza distinzioni di sesso, orientamento ecc., cosi' un prete dovrebbe essere il pastore di tutti noi.

Presto attraverso gli amici del circolo Arenas di Vicenza ci attiveremo in una campagna di mediazione culturale con le autorità eclessiastiche per cercare di discutere tali problematiche. Per che fosse interessato a conoscefre queste iniziative di cui si fa portavoce il circolo Arenas di Arcugnano (VI) mi contatti in privato.

Link to comment
Share on other sites

E perchè sarebbe inammissibile?

La Chiesa cattolica è fondata sulla bibbia (le lettere paoline) e la tradizio. Senza queste non esiste alcun cattolicesimo. Se vuoi mischiare le tue idee con queste due cose stai creando una tua religione.

La religione cattolica è nata su un codice di leggi che non possono essere mutate a proprio piacimento. E' come uno schieramento politico. Se ne snaturi l'insieme non è più quello schieramento.

 

Se non sei d'accordo con i precetti cattolici dovresti semplicemente uscire dal credo e professarne uno tutto tuo. Alle religioni si aderisce (soprattutto con fede) non si contratta.

Link to comment
Share on other sites

Più che altro mi fa sorridere l'idea del mediatore culturale...

 

La mediazione culturale presuppone la possibilità di una sintesi

fra due culture diverse, sintesi che poi diventerebbe momento

pedagogico ( questo almeno nel linguaggio che viene applicato

dai sociologi agli extracomunitari...) per entrambi i gruppi.

 

Ecco, direi che manchino i presupposti...c'è troppa distanza

forse fra 50-100 anni sarà possibile una mediazione culturale

con la chiesa cattolica, oggi per questo bisogna rivolgersi

effettivamente ai Valdesi.

 

Detto questo, non vedo perchè negare la solidarietà a cattolici

che incorrano in provvedimenti disciplinari.

 

Non bisogna farsi illusioni ( mediazioni etc. ) ma se qualcuno

esprime dissenso e viene punito, non vedo perchè irriderlo.

Fatta verifica che la notizia sia vera etc.

Link to comment
Share on other sites

Perché negare la solidarietà?

Perché ogni prete che accetta l'omosessualità dei suoi fedeli adolescenti

fa un danno molto superiore rispetto a colui che la respinga.

 

Nel secondo caso il ragazzo crescerà come buon anticlericale;

nel primo caso invece si sforzerà inutilmente di conciliare la Dottrina e l'Amore,

illuso dalle parole di comprensione elargitegli da un singolo prete progressista.

Link to comment
Share on other sites

Prima di tutto bisogna tutelare il concetto di essere sopra le parti e di tutelare tutti a prescindere dal loro colore, credo , tendenza sessuale e anche dal colore della tonaca.

per farti un esempio al di fuori della sfera sessuale: io sono un monarchico , credo nella Monarchia , sono cattolico pur non credendo nella ritualità del cattolicesimo e pure essendo legato ad ambienti tradizionali in tali contesti mi rispettano tutti anche se non sono un nobile e mio padre tagliava la legna a torso nudo. Ergo non ci vedo malafede in un prete che cerca di avvicinarsi a persone come lui (dove io vivo mentre arpie e parrucchieri mancati dei mei compaesani della frazione Balma mi deridono per il fatto di crescere amorevolmente due figli non miei pur essendo gay, il prete del paese mi e' molto vicino con la sua solidarietà ed il suo amore. E ti diro di piu', è l'unico a non fare battute di cattivo gusto, battute meschine, come fanno i miei compaesani davanti ai "miei" bambini riconoscendo a me pur non essendo il padre naturale la piena paternità).

Edited by Loup-garou
Eliminato quote integrale del post precedente
Link to comment
Share on other sites

Appunto.

Tu difendi il Cattolicesimo e la Monarchia

- nonostante il Papa e il Re ti considerino "più o meno vomito" -

proprio perché hai incontrato il solito "prete di Sinistra".

Non uno di quei bei pretazzi che a Messa indica tua madre e te

e le dice: "Si vergogni di questo figlio, aborto del Demonio!"

 

Per colpa del tuo pretino comunista ti sei incastrato

in una brutta questione di ipocrisia;

continuando a fingere di essere qualcuno che non sei,

obbligato a vivere con tua moglie e non con il tuo uomo

o a votare per chi infilerebbe in gay in un centro di rieducazione.

 

Ringrazio Dio di disprezzare pretazzi fascisti e pretini comunisti;

i primi perché incarnano il Male Puro

e i secondi perché non ci fanno capire la differenza tra il Bene e il Male.

 

Pensa a come vivresti in Olanda: sposato col tuo uomo,

due o tre figli adottivi, lontano dalla Chiesa, dalla Famiglia e dai Savoia.

E pensa invece a come stai adesso: strumento nelle mani di chi

impedisce a me di avere una banale coppia di fatto.

 

E questo perché? Perché un pretino ti è "vicino con la sua solidarietà e il suo amore"?

Io invece vorrei tanto che TU fossi vicini a ME e facessi QUALCOSA

per permettermi ti avere una vita come un cittadino normale!

 

E invece - povero me - preferisci i tuoi amici preti e i tuoi amici monarchici

rispetto alle mie richieste sacrosante

(più sacrosante del Trono d'Italia o del Primato Papista...);

e mille grazie anche ai radical chic come @Hinzelmann

che difendono l'humus della vostra mala pianta.

Link to comment
Share on other sites

Vedo che hai citato l'Olanda. Sai qualcosa della Monarchia Olandese? hai mai conosciuto monarchici olandesi? Ti sei mai chiesto perchè io tra i monarchici olandesi o svedesi, e parlo di nobili o militanti attivi, trovo non solo cmprensione ma ci divido anche le coperte?

ho la sensazione purtroppo che tu sia legato pienamente agli schemi predefiniti e privi di rinnovamento della società italiana. Io ti posso assicurare che già varcato il confine svizzero andando a Lucerna a trovare il mio uomo, anche lui monarchico, addirittura sposato e persino con figli e nipoti, respiro aria nuova. In una monarchia come quella britannica o svedese o danese o spagnola vedo riconosciuti tutti i miei diritti, mentre in questa repubblichetta ove i progressisti , i comunisti, continuano a insultare il nostro amato Re Umberto II, chiamandolo "Umberto la Checca" o alludendo ai suoi impulsi sessuali , ebbene tutto ciò non fa altro che dimostrare che questa repubblichetta non è altro che lo specchio dello stato di Pio IX, altro che monarchie europee.

Edited by Loup-garou
Eliminato quote integrale del post precedente
Link to comment
Share on other sites

Per questo "spero" (cioè, in effetti non me ne frega molto, ma mettiamo caso che io mi interessi al problema) che il prete non diventi valdese, ma resti lì a rompere le scatole, da dentro.

 

 

Perché sperare in una cosa simile piuttosto che combattere affinché questo Paese inizi finalmente a fregarsene del punto di vista della Chiesa ed inizi ad essere laico come tanto dice di essere? A me non interessa minimamente di cambiare il punto di vista dei cattolici sugli omosessuali, piuttosto mi interessa che questo non condizioni più la nostra possibilità di avere o meno riconosciuti i nostri diritti. Il prete ha fatto bene a far sentire la sua voce, ma se davvero la pensa così credo gli convenga tirarsi fuori dalla Chiesa Cattolica.

Link to comment
Share on other sites

Dal mio punto di vista un prete che prende pubblicamente posizione

a favore del diritto alla libera espressione dell'omosessualità e subisce

un provvedimento disciplinare, non equivale ad un prete che non prende

pubblicamente posizione ma è ben disposto nei confronti di adolescenti

gay in privato ( accogliente-compassionevole-quel che volete voi )

 

Che poi esistano gay che si accontentano del secondo prete, perchè

cattolici ; o preferiscano pensare a possibili mediazioni, pur di non vedere

la realtà omofobica per quella che è, questo non direi sia colpa del primo

prete, ma loro.

 

Tanto più che il meccanismo pare capace di riprodursi in vesti politiche

variegate, in forme analoghe: abbiamo i gay che sognano una comunità

organica nazionale in cui i gay sarebbero ammessi ( neofascisti - postfascisti )

i gay che sognano la paterna protezione del Re e del Parroco ( monarchici )

quelli che si limitano alla seconda essendo repubblicani ( cattolici )

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...