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Italy: love it or leave it.


DoctorNievski

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DoctorNievski

Molto spesso il destino ci manda segnali inequivocabili quando siamo in cerca di una risposta..e questo film casca a fagiuolo..

 

Da un po di tempo mi chiedo se vale la pena di continuare a restare in questo cavolo di Paese, o scappare via dalle sue mille contraddizioni e problemi per spostarmi verso posti che magari mi diano qualche opportunità in più..e proprio di questo tratta questo film-documentario.

 

I protagonisti - nonchè registi della pellicola stessa - sono Luca Ragazzi e Gustav Hofer, coppia di giovani italiani (romano il primo, altoatesino il secondo),che ricevuti lo sfratto della loro casa, decidono di darsi tempo sei mesi per capire se vale la pena continuare a restare a Roma, o partire alla volta di Berlino [piccolo appunto: esattamente lo stesso dubbio che mi attanaglia da mesi..] .

 

Partono allora in giro per il Belpaese in cerca di buoni motivi per riuscire a prendere una decisione che potrebbe cambiare radicalmnte la loro vita. Tra i vari argomenti trattati, vi è anche l'annosa questione dei diritti degli omosessuali (a proposito: sono una coppia anche nella vita..la tematica era stata gia affrontata nella loro prima pellicola "Improvvisamente, l'inverno scorso").

 

Mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi ha visto lo ha visto e cosa ne pensa..e mi piacerebbe anche rigirarvi la domanda che da il titolo al film: ma è meglio restare, e combattere per un Paese che in fondo si merita d'essere migliore, o andare via per cercare anzitutto la propria realizzazione?..

 

 

 

Ps: qui sotto il trailer!..personalmente il film mi è piaciuto molto, e volendosi concentrare sulla tematica omosessuale trattata tra le altre nel film, devo dire che è presentata molto bene e con una certa naturalezza, lontano da ogni stereotipo e banalità (tanto che le mie colleghe hanno capito che stavano insieme solo a metà pellicola)..vi confesso d'aver rosicato pure un po'.. >.>

 

 

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Anche per me è un argomento che mi sta molto a cuore, spesso mi sono trovata a pensare che se dovessi perdere le persone a cui tengo di più (litigarci o altro) non avrei più alcun motivo per rimanere in Italia e prenderei seriamente in considerazione l'idea di trasferirmi altrove... veramente qui non c'è niente da perdere.

Vedrò sicuramente il documentario, mi sembra molto interessante.

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Mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi ha visto lo ha visto e cosa ne pensa..e mi piacerebbe anche rigirarvi la domanda che da il titolo al film: ma è meglio restare, e combattere per un Paese che in fondo si merita d'essere migliore, o andare via per cercare anzitutto la propria realizzazione?..

 

No non l'ho visto, probabilmente lo guarderò o forse no, non lo so per ora xD.... se uno deve restare e lottare deve avere i mezzi per farlo, in italia purtroppo di mezzi non c'è ne sono.. quindi è ancora più difficile riuscire a combattere. Parlando della situazione attuale, la politica, l'influenza della chiesa, l'itala sta perdendo... i politici ci tolgono il posto fisso quando i loro figli hanno i posti fissi, i laureati vengono derisi se si laureano dopo i 27 anni, berlusconi pensava di andare a puttane, la legalità in italia equivale a raccomandazioni e favoritismi... dov'è la meritocrazia? se bisogna combattere contro i mille problemi che affliggono l'italia, il singolo è più proteso ad andare all'estero... di mille battaglie in italia se ne sono avute il risultato è sempre lo stesso quindi l'affanno a cambiare le cose regredisce sempre più, io ho studiato storia economica all'università, in cui si centrava il ruolo dell'italia nell'economia, ruolo dominante, a leggere quel libro mi sentivo orgoglioso di tutte le scoperte/ sviluppi/ dominio dell italia sull'europa... se devo confrontare il libro con la realtà... notò che l'italia da prima potenza (culla di una delle civiltà più importanti ) sta fallendo sempre più... i laureati non possono svolgere ricerche approfondite (mancano i fondi) e quindi vanno all'estero. In italia ci sono solamente i raccomandati, i figli di papà, e una classe dirigiente che non capisce i problemi reali del popolo tanto presa a curare i propri.

 

Le lotte da quel che so e penso sono importanti ma a finale siamo sempre come un onda che si infrange su uno scoglio e scompare per riprovarci all'infinito.

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DoctorNievski

E lo so @, però il pezzo in cui intervistano camilleri ad esempio condensa un po' il mio pensiero..bisogna avere il coraggio di restare..

 

Io stesso mi rodo il fegato a scontrarmi con la dura realtà quotidiana..

 

Per farti capire, restare in italia, al momento vorrebbe dire il sapere che non ho (e probabilmente non avrò ancora per molti anni) nessun diritto, che se voglio andare in giro mano nella mano col mio lui, d'essere esposto allo scherno della gente (quando va bene)..il sapere anche che per continuare il mio percorso di studi, mi toccherà leccare culi a non finire [(no, non parlo di rimming.. XD)] e dover comunque aspettare anni...la soluzione "rapida" sarebbe scappare: la germania mi offrirebbe la possibilità di continuare a studiare senza troppi intoppi o sotterfugi..

 

Ma è giusto??nel senso, non ti viene lo scatto pensando che il nostro paese dovrebbe essere invidiato, e invece siamo noi ad invidiare gli altri??Non pensi (come dice Camilleri), che abbiamo il dovere di restare e combattere [seppur estenuante]??

 

Il film in realtà da la sua risposta [che però non vi dico sennò vi spoilero il finale.. Xd]

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Ma è giusto??nel senso, non ti viene lo scatto pensando che il nostro paese dovrebbe essere invidiato, e invece siamo noi ad invidiare gli altri??Non pensi (come dice Camilleri), che abbiamo il dovere di restare e combattere [seppur estenuante]??

 

 

chi ha l'amor di patria soffre a vedere tutto ciò, ti viene il nervoso e ti senti inerme in quanto non hai i mezzi. Ma se parliamo di amor di patria quelli che ci governano non dovrebbero tuttelare il popolo? non dovrebbero permettere all'italia di brillare sull'europa? non dovrebbero garantire un futuro ai giovani, e una vecchiaia decente agli anziani? in linea di massima queste problematiche sono assai gravi, poi se vogliamo toccare l'aspetto gay... l'italia fa veramente pena... e l'invidia nasce solo su quest'ultimo perchè vedi che negli altri paesi, una coppia può fare quello, questo, in italia no...

 

sull'ultima domanda ho qualche perplessità... dobbiamo lottare per migliorare l'italia come il governo dovrebbe lottare contro la criminalità organizzata? facendo finta di nulla? o talvolta mescolando la criminalità con la patria?

 

 

lottare sarebbe la cosa migliore ma ne siamo sicuri che tutto ciò favorirà lo sviluppo dell'italia? o sarà la solita magna-magna?

 

edit: rispondimi a questa domanda @DoctorNievski come puoi migliorare l'italia ( stato unico) se c'è una mentalità di odio fra nord e sud? a parole è tutto più semplice, è forse quel film resterà tale, mostrera le possibilità di miglioramento ma in campo pratico è sempre difficile attuare

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Scarlet.Witch

In rete c'è scritto che il film è uscito il 4 Gennaio, e credo che a Roma lo abbiano proiettato solo al Politecnico Fandango, in zona Ostiense.

 

Non so se sia ancora in cartellone: chi abita in zona potrebbe verificare se è così?

 

P.S.:

dei due ragazzi è disponibile anche "Improvvisamente l'inverno scorso", opera incentrata sul riconoscimento delle coppie omo e sui famosi DI.CO.

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Certo, l'Italia non è il paradiso (specialmente per noi) ma non mi ci vedrei assolutamente a viverne al di fuori!

Mi piace la mentalità di questo paese, mi piace come ci si vive, la gente che ci abita, i paesaggi, l'arte e tutto quanto... trovo affascintante anche il fatto è talmente ancorato al passato che nonostante tenti di cambiare rimane sempre lo stesso tale e quale... :hunter:

 

Certo ci sono anche molti difetti ma siamo onesti: quale stato non ne ha?? :)):

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Non si tratta di coraggio.

La vita purtroppo è una sola e se potessimo viverne diverse probabilmente sacrificheremmo la prima nella lotta. Ahimè non è così.

Cosa resta dopo aver passato i migliori anni della propria vita, quelli in cui avresti dovuto vivere spensierato e felice, dedito alle cose che ami di più, al lavoro, all'amore, alla famiglia, a lottare per dei diritti che non giungono mai?

 

L'Italia è un paese fatto di egoisti. Non parlo di politica, nè di religione. Parlo degli italiani.

Abbiamo lo sdegno per cose che ci sembrano terribili ma quando arriva, nel discorso, il punto: allora che si fa? La gente si gira e torna indietro dicendo: ho le mie cose, ho i miei impegni, e perchè dovrei farlo io? E perchè dovrebbe essere mio figlio, mio marito, mia madre?

 

Si ci sdegna per le insegnanti che picchiano i propri figli e il giorno dopo ce ne siamo dimenticati. Si ci lamenta di essere poveri e l'iva passa dal 21 al 23% in meno di 2 mesi e sembra stare bene a tutti. Si parla di diritti tutti i giorni, ogni giorno di più come importasse e poi sono i nostri figli i primi a compiere atti di bullismo e noi genitori che piuttosto che prenderli a calci in culo li difendiamo perchè sono i nostri figli.

 

Rimaniamo shockati quando si parla di scippi furti e rapine e poi evadiamo il fisco come pochi al mondo, truffiamo il nostro collega come possiamo, buttiamo la spazzatura 5 metri prima del cassonetto perchè siamo troppo vili per buttarcela dentro.

 

L'Italia è un paese marcio dentro. Una vita non basta a cambiarlo e nemmeno 2. Lo testimoniano le generazioni. Dal 60 sono passate 3 generazioni e le cose sono peggiorate sempre di più.

Io ho provato a realizzare i miei sogni nel bel paese ma questa terra di sole e lupare mi ha derubato dei miei anni migliori.

Per quanto mi riguarda e per quanto è nelle mie possibilità io in Italia non ci tornerò mai più per viverci. Sono in Irlanda, di certo non la nazione più emancipata e progressista del mondo ma in 6 mesi ho recuperato 6 anni di vita. Ed è qualcosa che non ha prezzo.

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L'Italia è un paese fatto di egoisti. Non parlo di politica, nè di religione. Parlo degli italiani.

Abbiamo lo sdegno per cose che ci sembrano terribili ma quando arriva, nel discorso, il punto: allora che si fa? La gente si gira e torna indietro dicendo: ho le mie cose, ho i miei impegni, e perchè dovrei farlo io? E perchè dovrebbe essere mio figlio, mio marito, mia madre?

 

Si ci sdegna per le insegnanti che picchiano i propri figli e il giorno dopo ce ne siamo dimenticati. Si ci lamenta di essere poveri e l'iva passa dal 21 al 23% in meno di 2 mesi e sembra stare bene a tutti. Si parla di diritti tutti i giorni, ogni giorno di più come importasse e poi sono i nostri figli i primi a compiere atti di bullismo e noi genitori che piuttosto che prenderli a calci in culo li difendiamo perchè sono i nostri figli.

Io aggiungerei anche che noi italiani facciamo in modo di ottenere il massimo con il minimo sforzo, spesso fregando gli altri.

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Comunque per quanto riguarda il film, più che altro ho visto il trailer ed ascoltato un'intervista. Pare sia un lavoro molto interessante, diverso da altri lavori dello stesso genere.

Quanto poi all'idea di lasciare il paese, sì, certo, è pur sempre un'opportunità quella di conoscere realtà diverse da quella italiana, conoscere gente che la pensa in modo totalmente diverso, però penso anche che se tutti ce ne andassimo, la possibilà che il nostro Paese cambi diventa sempre più un'utopia.

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Scarlet.Witch

L'Italia è un paese marcio dentro.

 

Marcio no, ma avvelenato sì.

 

A volte, e come viene indicato nel film, c'è anche del positivo. Ma, ahimè, le cose negative mettono in ombra le poche cose buone che rimangono.

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DoctorNievski

Il problema è ANCHE questo: se io in Italia non ho diritti, allora scelgo magari di andare via verso qualche luogo dove mi siano date un minimo di garanzie..e il risultato però qual'è?che in Italia ci restera sempre l'omofobo che si scandalizza anche solo se vede due ragazzi che si tengono per mano (vedi, quella cima di Giovanardi..)..certo, non si può pretendere che tutti siano pronti a spendere energie per questo, ma di certo non si può nemmeno scappare via, perchè troppo comodo..

 

E volendo allargare il discorso, nel nostro Paese è così per molte cose..

 

Forse più semplicemente quello che ci manca è un vagone in più di senso civico..

 

Per tornare alla sola questione della comunità omosessuale poi c'è una certa costanza di problematiche, in primis l'integrazione con la società..qualche anno fa qui a Catania, l'allora direttivo di Arcigay lavorava in questo senso, proponendo manifestazioni come queste:

 

 

 

 

..poi i capi cambiarono..e ora non si organizza un pride da anni, e il massimo come campagna di sensibilizzazione nei confronti dell'AIDS è il distribuire condom all'ingresso della dark room all'interno dell'unica discoteca gay della città.. >.>

 

Fuori dalle quelle pareti, il nulla..

 

 

Ps:spero di non essere andato off topic..

Pps: in tutto questo, non ho ancora capito se restare in talia o andare in Germania..consigli sono ben accetti.. XD

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Scarlet.Witch

Vai in Germania, e di corsa!

 

Di gelaterie o ristoranti italiani che cercano manodopera ne troverai parecchi, anche con annunci in rete.

 

Capisco che i completi della Merkel siano veramente fuori moda, ma almeno puoi trovare lavoro e vivere con dignità. E non romperti la schiena per 300 euro al mese, se va bene.

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Non credo sia vero che a Catania non si fa niente:

http://www.cataniapride.it/

 

Il problema, magari, è che si ha la sensazione che

niente cambi veramente, nonostante si facciano cose.

 

Penso comunque che per un giovane la realizzazione

personale sia essenziale, debba venire prima del resto.

 

"Il dovere di rimanere e combattere" può esistere a posteriori

per chi sia riuscito a trovare una sua parziale realizzazione o

una prima affermazione e si interroghi se valga la pena rimanere

o cercare qualcosa di più.

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privateuniverse

Io il film l'ho visto alcuni mesi fa, su ARTE, e mi è piaciuto.

Mi è rimasto impresso uno scambio di battute, chiuso da Hofer con la considerazione (la cito più o meno letteralmente) che in Italia, in superficie, è tutto bello; ma solo in superficie.

Io dico spesso che l'Italia è un paese nel quale valga la pena soltanto di fare i turisti. Da ragazzo volevo andarmene, possibilmente all'estero; non ci sono riuscito. Tutto sommato la penso come Aquarivs.

L'unica cosa che mi lascia del tutto indifferente è la questione dell'orientamento sessuale. Nei fatti trovo che l'Italia sia molto cambiata negli ultimi dieci anni, in un modo inaspettato. Manca un riconoscimento pubblico delle coppie dello stesso sesso, il che ha il suo peso; ma, dal mio punto di vista, si tratta di un aspetto tutto sommato marginale, e l'Italia resterebbe un paese poco civile e inadatto per viverci anche se domani fosse approvata una legge che riconoscesse le coppie dello stesso sesso.

E' tutto il resto che non va: la politica, la giustizia, le scuole, l'università, la sanità, le raccomandazioni, il cinismo imperante, la disonestà diffusa, la mancanza di quella che in inglese si chiama "decency", e forse soprattutto il conformismo degli italiani.

L'Italia non è un paese per uomini liberi; è un paese in cui non cambia mai niente, un paese arretrato e periferico.

Il mio consiglio, quindi, è semplice: andarsene, senza voltarsi indietro.

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