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cambio di sesso


ele55176

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Mio cugino ha deciso di cambiare sesso. Io avrei molte domande da farLe ma non vorrei essere banale, troppo curiosa o invadente, però vorrei capirne di più. Io sono assolutamente a favore del cambio di sesso, quello che però mi incuriosisce è la differenza tra la persona gay che rimane di sesso maschile e la persona gay che decide di diventare donna. Capisco la paura dell'operazione, ma c'è dell'altro che non comprendo? O forse nel secondo caso non si deve parlare di omosessualità?

Grazie per ogni informazione utile.

Elena

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Nel secondo caso si parla di transessualità, o, meglio, di disturbo dell'identità di genere (DIG o GID per gli anglofoni), che è indipendente dall'orientamento sessuale (etero o omo)... tantè che una MtoF (uomo che diventa donna) può essere sia eterossessuale (e quindi attratta dagli uomini) che lesbica.

L'identità di genere rappresenta il genere sessuale (uomo/donna) a cui appartieni che, non sempre, è in linea col corredo genetico che si ha, da qui gli uomini che si operano per diventare donne o il contrario.

 

Un omosessuale uomo non si sente donna, e quindi non si opera non per paura dell'operazione, ma perchè il suo essere interiore è in accordo col suo fisico e quindi, semplicemente, non ne ha bisogno....

comunque ci sono persone qui sul forum che possono aiutarti a capire meglio di come possa io... ma se guardi qualcosa online sulla DIG già inizi a farti un'idea meno fumosa di cosa è davvero.

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Allora bisogna distinguere fra omosessualità e disforia di genere.

  • L'omosessuale è colui o colei che prova attrazione fisica e affettiva verso persone del suo stesso sesso.

  • La persona con disforia di genere è colui o colei che, a prescindere dal proprio orientamento sessuale, è consapevole di trovarsi in un genere che non gli appartiene.

Le persone che decidono di cambiare sesso possono essere omosessuali, bisessuali o eterosessuali. Quello che cambia è il

loro disagio e la loro sofferenza nell'essere nati in un genere (maschio o femmina) che non sentono loro.

 

Chi è gay non è detto che senta il suo genere come estraneo. Un ragazzo gay che ama altri ragazzi è spesso

tranquillamente felice di essere maschio. Stessa cosa per la ragazza lesbica che ama altre ragazze e che non

sente dentro di se alcun conflitto con il proprio genere.

 

La cosa che ti consiglio e di assicurarti che tuo cugino sia veramente intenzionato a questo passaggio e sia consapevole dell'importanza

ma anche della difficoltà della cosa, che nel periodo di transizione può risultare difficile da gestire psicologicamente.

 

Comunque a quanto ne so prima dell'operazione è obbligatoria una seduta dallo psicologo per accertarsi di star facendo la cosa giusta.

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In realtà, essendo inserita tra le malattie come patologia, le sedute sono dallo psichiatra, e sono molte prima di avere il nullaosta per iniziare le terapie ormonali e passare poi all'operazione...

Insomma è un percorso lungo e doloroso, quindi cerca di starle vicino e di darle appoggio. :)

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Lei mi ha detto che tra qualche mese farà l'operazione, già da 2/3 anni si è fatta crescere i capelli e si trucca, mentre da un anno a questa parte, non so se con gli ormoni o con una vera e propria operazione, il seno è quello di una donna. Grazie alle vostre informazioni ho trovato su internet un bel po' di informazioni; non ho trovato però un riscontro con questa situazione. Mio cugino ha circa 40 anni, si è sposato con una bella ragazza e poi dopo circa 10 anni si sono separati, dopodichè lui/lei gradualmente si è trasformata. Segnali di disagio da adolescente, almeno evidenti o cmq all'interno della famiglia, non ce ne sono stati, ha accettato addirittura un matrimonio. Mentre adesso sembra assolutamente a suo agio con se stessa, senza dubbi.

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Beh il fatto che si sia sposato e che sia (presumibilmente) etero non vuol dire molto,

come ti ho scritto anche gli eterosessuali possono sentirsi non a proprio agio nel

proprio genere e volerlo cambiare.

 

Poi calcola che già solo accettarsi come gay o lesbica è difficile, soprattutto nella

società in cui viviamo, rendersi conto poi di una disforia di genere credo sia ancora

più difficile.

 

Probabilmente tu cugino ha negato a sé stesso questo suo malessere per lungo tempo e solo

da poco l'ha accettato, è una cosa normalissima. Non dovrebbe esserlo, nel senso dovremmo

vivere in una mondo dove cambiare sesso non dovrebbe essere una vergogna, ma purtroppo è così.

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potrebbe anche essere una donna lesbica che si è trovata nel corpo di un uomo. la dicitura giusta, infatti, è "riassegnazione chirurgica del sesso" e non "cambio di sesso". era una donna (con mente femminile) sin dalla nascita, ora non fa altro che adeguare l'estetica.

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Ok, ma se è stato etero fino ad adesso, una volta riassegnato chirurgicamente il sesso, vorrà continuare ad amare le donne? Così dovrà lottare 2 volte, per farsi accettare come donna prima e come lesbica dopo.Che coraggio, e che determinazione ci vogliono.

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Eh si, probabilmente è proprio questa la sua vera natura.

 

D'altronde non scegliamo noi in qualche genere nascere e con quale orientamento sessuale,

il coraggio e la determinazione sono i prezzi da pagare per essere nient'altro che se stessi.

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Si, una volta riassegnato chirurgicamente il sesso, con ogni probabilità dovrà lottare non il doppio (far accettare il suo essere femminile e lesbica), ma il triplo... perchè, nonostante tutto, anche nella comunità omosessuale le persone che affrontano questo tipo di percorso non sono sempre benvolute... cioè, non tutte le lesbiche che conosco, sapendo che la donna con cui stanno uscendo prima era un uomo, accetterebbero la situazione.

 

A parte questo se ha già iniziato il percorso (ed è così vicina all'operazione) sicuramente la strada da intraprendere per lei è quella giusta.

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Posto che tuo cugino ha fatto bene a prendere in mano la propria vita e dare una drastica svolta al fine di stare bene con sé stesso, io volevo fare i complimenti a te per la tua apertura mentale che, anche se dovrebbe, non è comune. :D

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complimenti a te :) che ti stai interessando e che voglia capirne di più e che voglia appoggiarla quindi con più consapevolezza :)

@@SaintJust ma è davvero la transessualità o disforia di genere è considerata una vera e propria malattia/apatologia? o.o (in Italia o anche altrove?) e se si in che senso? il termine malattia a primo impatto mi da di qualcosa di negativo per come l'ho inteso io...

poi...per quanto riguarda ormai tua cugina io penso che sia un bene,come detto da krypto che ha preso la sua vita in mano.

Sia per il passaggio da uomo a donna che è una grande lotta vista la situazione di oggi,che discrimina abbastanza i transessuali...pesantemente..putroppo,sia poi per la sua omosessualità.

Starà lei capire anche questo. Dopotutto però è un bene che non abbia mentito più a se stessa :)

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Si Illeaniz, è considerato un disturbo mentale, che per tale va curato... la cui unica cura è considerata la riassegnazione del sesso.... per cui viene passata dallo stato l'operazione, ovvero viene fatta in convenzione (ovviamente se si ha diritto all'assistenza sanitaria).

Non è così solo in italia, che io sappia è così ovunque, ed è anche un bene in realtà... le operazioni sono tante e costano tantissimo, in questo modo, invece, se non si riscontra una psicopatologia differente associata alla disforia chi deve (vuole) operarsi può farlo spendendo di meno e non correndo il rischio di finire in mano ad un sedicente chirurgo che fa più danni che altro (le notizie di persone che hanno avuto successivamente gravi problemi, o che sono morte a casablanca non sono poche).

 

In realtà i transessuali che ho conosciuto reputavano anche positivamente questa considerazione della patologia, proprio perchè gli permetteva di riuscire ad avere accesso a terapie che, altrimenti, sarebbero state proibitive...

 

poi, in maniera meno superficiale, lo può spiegare bene solo chi questa situazione la vive o l'ha vissuta... io non ho poi molte informazioni da poter dare.

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:) grazie per le info sto leggendo qualcosa in più su wikipedia dato che voglio approfondire l'argomento,di certo non è una cosa facile da affrontare. Avevo solo frainteso il termine patologia,però a tutti gli effetti c'è un disturbo che non fa star bene con se stessi e quindi..niente ho compreso e chiarito :)

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Grazie, ho sempre pensato che la vita è una, corta e forse irripetibile. Quindi la libertà di come condurla deve essere completa, e nel momento in cui non si tratta della mia di vita, non posso assolutamente intervenire nè con il pensiero nè con le azioni.

Se una persona ne ama un'altra del suo stesso sesso, del sesso opposto o di entrambi i sessi, nel momento in cui questo le regala la felicità, che tutti cerchiamo da quando nasciamo a quando moriamo, il resto del mondo deve solo stare a guardare.

Senza giudicare, perchè semplicemente non ne ha il diritto.

La sfera intima di una persona per me non può essere argomento di discussione. E neanche di legislazione.

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Secondo me tua cugina è già fortunatissima ad avere qualcuno come te in famiglia...

 

Ill: mi sa che anche io ho buttato lì patologia senza pensare che chi legge poteva non sapere a cosa mi riferivo nello specifico, me ne scuso... è solo che è un discorso che sono così abituata a fare che ormai mi sembra scontato.

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no problem ero certa che non lo hai detto in maniera negativa,ma a primo impatto ho avuto un'impressione stranita xD ma solo perché non ho collegato le cose :)

comunque ele ancora complimenti per l'ultima cosa che hai detto :) e ripeto per l'aiuto che vuoi dare a tua cugina :)

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