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Coming Out con nonni e parenti anziani?


araas

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Sono vari anni che vivo nell'indecisione su questo argomento.

Sono cresciuta in una cittadina del sud dimenticata dal mondo, dalla quale sono scappata via appena ho potuto.

Sono dichiarata con tutti, e chiunque chieda può sapere della mia omosessualità.

Gli unici che non sanno nulla sono i miei nonni, entrambi ottantenni.

Ci sono vari momenti in cui mi dico che non è giusto fingere, non è giusto mentire proprio a loro che mi hanno sempre voluto bene... altri in cui mi rendo conto che hanno un certa età, una certa mentalità, che non possono capire.

Quella volta all'anno che mia nonna mi vede, mi chiede se mi sono trovata un bravo ragazzo, se gli farò avere dei nipotini prima della sua morte (sono la sua nipote più grande d'età). Non so mai cosa risponderle. Per lei sarebbe un grosso dolore sapere la verità, non capirebbe, non le ho nemmeno detto dei gravi di problemi di salute che ho avuto perché si sarebbe spaventata.

 

Voi come vi comportate in questo tipo di situazioni? E' difficile avere a che fare con persone molto anziane e per di più con la mentalità retrograda dei paesini del sud. Siete dichiarati con i vostri nonni, o comunque con familiari anziani?

Che cosa fareste si vi trovaste in una situazione simile?

 

 

Io al momento non ho intenzione di dichiararmi coi miei nonni. Ciò non toglie che la cosa non mi faccia piacere per niente.

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Non so cosa farei.... dipende da quanto ci tieni che lei sappia la verità... se pensi che possa capirla od altro.... ma c'è anche il caso contrario..... c'è chi il coming out lo fà a 60 anni.... e magari è pure gia nonna e non ha il coraggio di dirlo ai propri nipoti, non ti credere che le paure e le reazioni siano tanto diverse....

 

io intervistai una signora che lo ha fatto cosi tardi...

 

PARTE 1

 

 

PARTE 2

 

 

PARTE 3

 

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cmq... molti miei amici mi hanno detto che i nonni sono stati molti piu comprensivi e razionali dei genitori stessi... anzi a volte li hanno pure difesi ( dai genitori intendo)

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ma io non posso permettermi di dirti cosa devi fare, non consoco la tua realtà famigliare e non si deve mai consigliare scelte cosi importanti, non ti devi basare su quello che dico io o che ti dicono altri, tu sola conosci bene la realtà della tua famiglia

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Grazie della testimonianza :)

In realtà la mia non era una richiesta di consigli (per il momento ho già deciso di non parlargliene), vuole però essere uno spunto per una discussione e sapere come si comportano gli altri in queste situazioni

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Io ho solo una nonna, molto anziana e con problemi di salute, se anche glielo dicessi probabilmente nel giro di un giorno se lo sarebbe già dimenticato, quindi in realtà non mi sono mai posto il problema, se dirglielo oppure no. Non avrebbe senso credo...

In compenso ho degli zii già abbastanza avanti con l'età (sulla 70ina insomma) che credo lo abbiano saputo tramite mio padre. Sarà stata una mia impressione da bravo iperparanoico, ma l'ultima volta che li ho visti (e li vedo piuttosto di rado) mi è sembrato mi guardassero con occhi diversi, ma nessuno mi ha detto niente.

 

Per quel che riguarda il tuo caso non saprei bene che consigliarti. I nonni sono persone che spesso tengono ai propri nipoti quasi più di quanto non lo facciano i genitori, ma non so quanto l'argomento 'omossesualità' gli sia congeniale... Io prima cercherei di capire bene quale potrebbe essere la sua posizione, magari parlandone in generale, poi valuterei il da farsi.

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Io ho fatto da pochi giorni CO con mia nonna e ne ho parlato nel mio topic personale di CO.

Mentre per esempio penso che il CO con i genitori, prima o poi, è un'esigenza a cui non si può scappare (a parte situazioni veramente estreme), con i nonni è diverso. Fanno parte di un'altra generazione ancora ed è una questione delicatissima e dolorosa, soprattutto quando si ha un ottimo rapporto con loro.

 

Mia nonna è una persona molto all'avanguardia. Ha anche due amici gay. I vicini di casa. Ma ha anche più di ottanta anni e comunque, quando le ho dato la notizia, non si è messa a saltare dalla gioia, le è quasi venuto un attacco di asma, seguito da conati di vomito. Però ha capito. Ha metabolizzato e mi ha detto che l'importante è che io sia felice. L'ha presa molto bene e sono molto felice di averle parlato.

Il giorno dopo mi ha anche chiesto informazioni sulla mia ragazza. Ora introduce ogni tanto l'argomento, non cerca affatto di evitarlo.

 

Fondamentalmente le ho voluto parlare perché la amo molto e non volevo nascondermi a lei.

Poi le ho parlato perché mi chiede sempre se sto con qualcuno, perché molto preoccupata che rimanga sola. E io ho voluto condividere con lei il fatto che amo una ragazza e la cosa mi riempie di felicità.

Ultimo, ma non ultimo, le ho parlato perché vorrei che la mia ragazza conoscesse lei e gli altri familiari a me più cari e sapere di potergliela presentare come la mia ragazza mi rende estremamente felice.

Queste sono le motivazioni che mi hanno spinto a parlarle, ma non lo avrei fatto se non avessi avuto la certezza che avrebbe saputo reggere la notizia in questo modo.

 

Se avessi saputo di causarle solo un fortissimo dolore e dispiacere e se avessi saputo che era fuori dalla sua portata riflettere sulla cosa in modo sereno, non credo glielo avrei detto.

 

Ho una zia di 93 anni che vive con mia nonna. Vorrei dirlo anche a lei. Non vedo il motivo per cui non dovrei e sinceramente credo che non avrebbe chissà che reazione scomposta. Ma mia nonna ha detto di non dirglielo assolutamente. Quindi io per ora non glielo dico. Più che altro per rispettare la volontà di mia nonna che credo, che se vorrà, glielo dirà lei.

 

Questa è la mia nonna paterna. L'unica in vita. Se i miei nonni materni fossero ancora in vita non glielo direi assolutamente. Con loro ho sempre avuto rapporti freddi nonostante gli volessi molto bene. Ed erano nonni molto severi e vecchio stampo che abitavano a più di 900 km da casa mia. Se glielo avessi detto ne avrei solo ricavato delle grandi scocciature per mia madre dato che l'avrebbero probabilmente insultata più e più volte sul fatto che non mi ha saputo educare e sarebbero stati indignati del fatto che per mia madre non è un problema.

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La busta con i soldi è fantastica!

 

Io non penso di dirlo a mia nonna. Ha 95 anni è molto lucida ma è veramente di una generazione troppo lontana.

Non sa neanche la differenza tra gay e trans. Ho provato a spiegargliela ma non ha capito.

Parla bene di Nichi Vendola, ma dice: "Peccato che è così però"

Una volta vide un telefilm dove in una puntata c'erano due uomini che si baciavano e disse: "Che schifo e che cosa!"

 

A quella età preferisco non dir nulla, si dispiacerebbe troppo

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Siete dichiarati con i vostri nonni, o comunque con familiari anziani?

Che cosa fareste si vi trovaste in una situazione simile?

Premesso che secondo me non sia poi così necessario dichiararsi con tutti, anche io avverto questa tua urgenza: essere me stesso con le persone a cui vogliamo più bene. In qualche modo mi trovo nella tua stessa situazione, si tratta di mia madre (anziana e con una mentalità all'antica, tipica del paese del profondo Sud in cui viviamo).

Sono giunto alla conclusione che non sia opportuno dichiararmi con lei. L'analista che mi segue mi ha dato due consigli:

A. Come noi omosessuali abbiamo il diritto di dichiararci, così le persone con cui facciamo CO hanno il diritto di reagire come meglio credono;

B. Quando ci apprestiamo a fare CO dobbiamo avere l'accortezza che la persona che ci sta per ascoltare, abbia un "cassetto" dove poter riporre questa verità. Ecco, mia madre è sprovvista di questo "cassetto", non possiede i dovuti riferimenti culturali per accettare che suo figlio sia un fin..., ragiona in termini di giudizio collettivo...

Spero di esserti stato di aiuto. : )

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A me sono rimasti due nonni, uno ha 90 anni e stranamente da attivista comunista è diventato direttamente nazista quindi diciamo mi vedrebbe come una persona malata e non vuole nemmeno vedere dei film a tema.

L'altra è mia nonna, diciamo che lei è abbastanza aperta di mentalità, aveva come amico di palestra un istruttore gay e non si faceva grossi problemi, ma credo che la cosa cambi con me e siccome sono rimasto il suo unico nipote (visto che le mie cugine dopo la seprazione dei miei zii sono quasi sparite) non vorrei darle questo dispiacere.

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Mia nonna non solo ha invitato il mio ragazzo alla festa per i suoi 80 anni,

ma per Natale gli ha anche fatto la "busta con i soldi" come "nipote acquisito".

 

 

Ovviamente avrai tralasciato di raccontarle che entrambi vi trastullate anche per conto proprio in giro, vero? Non intendo ovviamente l'entrare nei dettagli, ma soltanto il fatto in generale...

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Un eventuale coming out con i miei nonni sarebbe esilarante, mia nonna crede che i gay siano un'invenzione dei comunisti.

 

Mentre per esempio penso che il CO con i genitori, prima o poi, è un'esigenza a cui non si può scappare (a parte situazioni veramente estreme), con i nonni è diverso. Fanno parte di un'altra generazione ancora ed è una questione delicatissima e dolorosa, soprattutto quando si ha un ottimo rapporto con loro.

 

Concordo.

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i miei zii anziani molto ma molto spesso pensano in maniera più progressista rispetto ai miei genitori!!! e comunque dipende dal tipo di nonno: a mia nonna non lo direi di sicuro, invece mio nonno è molto più moderno di lei nonostante abbia 7 anni di più...

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Per quanto non sia assolutamente d'accordo con le coppie aperte,

cosa c'entra il C.O. con i nonni con quello che la gente fa a letto?

 

Infatti ho appunto specificato che non mi riferisco al parlare di cosa si fa a letto

 

 

Non intendo ovviamente l'entrare nei dettagli, ma soltanto il fatto in generale...

 

 

ma mi riferivo al fatto del confessare di essere fidanzati "per modo di dire"... credi che una nonna li avrebbe presi lo stessi sul serio e considerati come coppia se le avessero raccontato la verità?

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L'analista che mi segue mi ha dato due consigli:

A. Come noi omosessuali abbiamo il diritto di dichiararci, così le persone con cui facciamo CO hanno il diritto di reagire come meglio credono;

B. Quando ci apprestiamo a fare CO dobbiamo avere l'accortezza che la persona che ci sta per ascoltare, abbia un "cassetto" dove poter riporre questa verità.

Ecco, mia madre è sprovvista di questo "cassetto", non possiede i dovuti riferimenti culturali per accettare che suo figlio sia un fin..., ragiona in termini di giudizio collettivo... Spero di esserti stato di aiuto. : )

 

Vorrei tantissimo che il tuo analista fosse Ebreo.

Giusto per chiedergli se pensa che sia un diritto di tua madre "reagire come meglio crede"

alla notizia che il suo figliuolo cristiano vuole sposare una "giudea".

O almeno spero che sia Meridionale, per potergli chiedere se esista un "cassetto"

anche per una donna bresciana che apprenda che il figlio sta con una "terrona".

 

Io ho sempre cercato di ragionare così:

se fossi stato etero, avessi i genitori razzisti e la fidanzata ebrea

l'avrei taciuto per non offendere la loro sensibilità nazista?

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Ovviamente avrai tralasciato di raccontarle che entrambi vi trastullate anche per conto proprio in giro, vero? Non intendo ovviamente l'entrare nei dettagli, ma soltanto il fatto in generale...

 

Scusate il doppio post e spostatemi in OT,

ma la Moderazione mi deve un gelato

perché sto evitando un flame...

E se gli rispondo mi bannate :)

 

E' un peccato, perché volevo tanto fare una battuta...

ma era proprio di cattivo gusto.

Vi posterei la lista wikipediana degli "esempi di comportamento" alla voce troll :D

 

Se però non è un attacco personale

e Ben81 è davvero interessato all'argomento:

"Coming out di una coppia aperta con la nonna"

possiamo aprire la discussione apposita separatamente

e mi scuso per aver pensato sia solo un provocatore.

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Vorrei tantissimo che il tuo analista fosse Ebreo.

Giusto per chiedergli se pensa che sia un diritto di tua madre "reagire come meglio crede"

alla notizia che il suo figliuolo cristiano vuole sposare una "giudea".

O almeno spero che sia Meridionale, per potergli chiedere se esista un "cassetto"

anche per una donna bresciana che apprenda che il figlio sta con una "terrona".

 

Io ho sempre cercato di ragionare così:

se fossi stato etero, avessi i genitori razzisti e la fidanzata ebrea

l'avrei taciuto per non offendere la loro sensibilità nazista?

Almadel, non ho mai parlato di urtare la sensibilità di alcuno. Fosse solo questo il problema, me ne sbatterei altamente: ho un lavoro, sono intipendente, me la posso cavare da solo, grazie anche all'affetto delle persone che sanno di me e continuano a volermi bene come sempre. Credo solo che una persona anziana, come mia madre, che non ha studiato e non è in possesso dei giusti riferimenti culturali, cattolica fino al midollo, abituata a fare le sue scelte sapendo che queste verranno giudicate dall'intera collettività (un modo di vedere sbagliato, lo so!), alla notizia che suo figlio è un finocchio, possa soffrirne sia a livello psicologico che fisico. Non mi sento di correre questo rischio. Vuoi per caso che una donna alle soglie degli ottanta cambi mentalità dall'oggi al domani? Avere il cassetto per riporre la notizia che che tuo figlio, tuo fratello, tuo cugino è gay, significa avere la mente sgombra da ogni forma di pregiudizio e di condizionamento. E' vero che viviamo in una società sostanzialmente razzista, contro la quale dovremmo combattere in prima persona, rimanendo noi stessi, ma mi pare che molte sezioni di questo forum facciano emergere la difficoltà se non l'angoscia di molti gay di dichiararsi per paura di come possano prenderla gli altri. Se c'è questa paura, deve essere abbastanza fondata la possiblità che non tutti quelli ci stanno accanto, pur volendoci bene, riescano ad accettare un amico, una sorella, un fratello, un figlio omosessuale.

Quanto allo psicologo che mi sta seguendo, ti posso assicurare che è molto preparato e professionale...forse sono stato approssimativo nell'uso dell'espressione "avere il diritto di ". Chiarisco: le persone a cui dichiariamo di essere omosessuali possono avere reazioni diverse da quelle che noi ci saremmo aspettati, reazioni non sempre positive, per cui se decidi di aprirti a qualcuno devi fare i conti con questa possibilità, con tutto quello che ne deriva a livello psicologico.

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Mia nonna non solo ha invitato il mio ragazzo alla festa per i suoi 80 anni,

ma per Natale gli ha anche fatto la "busta con i soldi" come "nipote acquisito".

 

ahahah oddio ma è troppo bellooooo

 

io sono bisex, attualmente non sono fidanzata nè con un uomo nè con una donna ma a mia nonna non ho mai parlato delle mie tendenze lesbo e francamente credo che non lo farò, a meno che un domani non avrò una storia veramente seria e ufficiale con una donna. Non credo che mia nonna la prenderebbe bene.... e francamente non ho mai avuto l'esigenza di dirle questa cosa, per ora...

 

Neanche ai miei zii l'ho mai detto perchè non credo la prenderebbero bene, anche se ultimamente mi viene voglia di dirlo almeno agli zii e ai cugini... più che altro per fare chiarezza su come sono e come la penso... perchè ultimamente ho legato di più con la mia famiglia ma prima di dirlo vorrei tastare un po' il terreno...

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Almadel, non ho mai parlato di urtare la sensibilità di alcuno. Fosse solo questo il problema, me ne sbatterei altamente: ho un lavoro, sono intipendente, me la posso cavare da solo, grazie anche all'affetto delle persone che sanno di me e continuano a volermi bene come sempre. Credo solo che una persona anziana, come mia madre, che non ha studiato e non è in possesso dei giusti riferimenti culturali, cattolica fino al midollo, abituata a fare le sue scelte sapendo che queste verranno giudicate dall'intera collettività (un modo di vedere sbagliato, lo so!), alla notizia che suo figlio è un finocchio, possa soffrirne sia a livello psicologico che fisico. Non mi sento di correre questo rischio. Vuoi per caso che una donna alle soglie degli ottanta cambi mentalità dall'oggi al domani? Avere il cassetto per riporre la notizia che che tuo figlio, tuo fratello, tuo cugino è gay, significa avere la mente sgombra da ogni forma di pregiudizio e di condizionamento. E' vero che viviamo in una società sostanzialmente razzista, contro la quale dovremmo combattere in prima persona, rimanendo noi stessi, ma mi pare che molte sezioni di questo forum facciano emergere la difficoltà se non l'angoscia di molti gay di dichiararsi per paura di come possano prenderla gli altri. Se c'è questa paura, deve essere abbastanza fondata la possiblità che non tutti quelli ci stanno accanto, pur volendoci bene, riescano ad accettare un amico, una sorella, un fratello, un figlio omosessuale.

Quanto allo psicologo che mi sta seguendo, ti posso assicurare che è molto preparato e professionale...forse sono stato approssimativo nell'uso dell'espressione "avere il diritto di ". Chiarisco: le persone a cui dichiariamo di essere omosessuali possono avere reazioni diverse da quelle che noi ci saremmo aspettati, reazioni non sempre positive, per cui se decidi di aprirti a qualcuno devi fare i conti con questa possibilità, con tutto quello che ne deriva a livello psicologico.

 

A parte qualche rarissimo caso - che capita sempre agli -

non esistono genitori entusiasti dell'omosessualità del figlio

e dirglielo pensando che ti accetteranno subito è impensabile.

Però - visto che è impensabile anche che non se ne accorgano mai -

a meno di non volersi condannare a un'esistenza clandestina

(che è ottima per scopare, ma pessima per convivere)

tanto vale mettere in conto che ti accettino con ritardo

o - mal che vada - che non vengano al tuo matrimonio.

 

Mio padre ha salutato il mio ragazzo dopo quattro anni che stavamo insieme

e dopo dodici anni da quando ha saputo che ero gay...

Ho come l'impressione che anche lui non lo avesse avuto questo "cassetto";

ma non riesco neanche a immaginare quali balle stratosferiche

mi sarei dovuto inventare in tutto questo tempo.

 

Certo, avrei potuto mettere centinaia di chilometri tra me e loro;

che è più o meno quello che ha fatto il mio ragazzo,

prima che sua madre ci vedesse al telegiornale.

Pensava che sarebbe morta di vergogna e ci ha augurato cose orribili:

invece è sopravvissuta e la domenica successiva gli ha chiesto:

"Ma perché non sei venuto a pranzo? Ti avevo fatto l'arrosto".

 

Alla fine gli anziani hanno bisogno di noi

e un figlio finocchio che le va a trovare...

beh, se non è molto è già qualcosa. :)

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Esisteva già un topic sull'argomento: lo dico ad araas perché se lo reperisce vi troverà testimonianze interessanti.

Ma forse non è stato importato nella nuova piattaforma.

 

Io non faccio differenza tra genitori e nonni. A parte alcuni casi limite di persone che sono talmente lontane

e ostili all'omosessualità che sarebbe impossibile attendersi o comprensione o accettazione. Ma saranno,

in questo caso, limiti culturali, ideologici, non dettati dall'età. E a parte alcuni parenti che, per esempio, vivano

in realtà talmente lontane dalle nostre, che, seppure zii o prozii o nonni, di fatto sono persone che noi non

frequentiamo proprio più.

 

In linea di massima trovo nei sostenitori del "no" al CO con nonni e persone molto anziane il ricettacolo di tutti

i luoghi comuni, mi sia consentito dirlo, più sciocchi, che rivelano molto più sui limiti (culturali, intellettivi,

di immaginazione) di chi li esprime, che non sui presunti limiti di nonni e parenti anziani.

 

I quali hanno un'esperienza di vita molto più larga di quanto candidamente non immaginino i loro nipotini...

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Io più che assimilare i nonni ai genitori, li assimilo a zii e cugine preferite: tutte persone con cui non ho fatto CO in modo molto diretto, purtroppo...

Uno degli svantaggi dell'averlo rivelato con la 'botta' della convivenza è che ho lasciato avvenisse per passaparola, come naturalmente avrebbe fatto anche se la convivenza fosse stata con un ragazzo.

Io a tutt'oggi so solo che molti tra questi parenti, che sanno che io so che loro sanno xD, quando mi salutano salutano anche la mia ragazza, i più anziani a volte usando eufemismi come 'amica' - ma solo a volte. Quindi sono contenta, e okay. Non mi sento di dover affrontare la questione più seriamente di così.

 

Inoltre (a me potete pure bannarmi se viene richiesto): @@ben81, la tua che vorrebbe essere una provocazione ad Almadel è un'affermazione ignobile oltre che OT, e nel post successivo ti scavi pure una fossa di bassezza tutto da solo. Chiudiamola tutti qua e se hai ancora voglia di sputare sulle coppie aperte perché non riesumi il thread apposito?

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Almadell nessuna provocazione da parte mia, ma pura curiosita': in definitiva hai raccontato alla nonna anche della vosta situazione ( non sessuale bada, nessuno va a raccontare al prossimo o ai parenti dettagli dei propri rapporti sessuali), o no?

Giusto per capire meglio, eh.

Quando si scopri' che mio zio (etero) aveva una tresca, i suoi genitori, ovvero i miei nonni, ovviamente lo cazziarono, tanto per rendere l'idea della reazione logica, quindi non credo che una nonna accoglierebbe bene la storia di un nipote che le dicesse la verita sulla propria relazione', ovvero che entrambi si divertono in giro. Sara' che io detesto le mezze verita', le cose o si dicono per bene, o non si dicono.

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Sì però dipende molto anche da come vivi in famiglia.

 

ad es. @Madoka è stata subito accettata da tutti, ha una famiglia molto aperta. E se avessimo una famiglia così aperta, unita ed accogliente, saremmo tutti spinti a fare outing con tutti.

 

Io non ho avuto (e non ho) la sua stessa fortuna. Per dirlo a mia madre ci ho messo due anni e lei si è quasi messa a piangere e la sera si è messa su internet cercando di capire quali potevano essere le cause profonde della mia improvvisa lesbicità. Ogni volta che le dicevo di aver detto a qualcuno che stavo con la mia ragazza mi rimproverava facendomi vergognare delle mie tendenze lesbo e io ho sofferto molto per questo e non sapete quante volte mi sono pentita, a quei tempi, di aver fatto CO con lei. Era meglio che fossi stata zitta: gli amici li puoi scegliere ma se un genitore non ti accetta e devi viverci in casa tutti i giorni, non è semplice, almeno finchè non rinforzi il tuo carattere. Io a quei tempi soffrivo molto perchè avevo bisogno della sua approvazione e non la avevo. Ora la rimprovero se dice qualcosa che non va ma a quei tempi ci soffrivo.

 

Mia sorella lo sapeva che stavo con Tizia, lei è molto gay friendly ma al tempo stesso non mi ha mai difeso dall'omofobia di mia madre, parandosi il culo dietro l'espressione "ognuno è libero di pensare ciò che vuole, ognuno ha le sue battaglie personali". E grazie al cazzo, intanto te ne freghi.

 

Alcuni miei zii sono dei ferventi cattolici e uno di loro vota AN e dice che non voterebbe mai Vendola perchè è finocchio.

Altri zii che ho sono più aperti ma mi è rimasta impressa una frase omofoba di mia cugina di qualche anno fa. Probabilmente ora è cambiata...

 

Mia nonna conosce l'omosessualità ma è una persona che bada molto alle apparenze, a ciò che dice la gente: quando morì mio padre mi rimproverò per il fatto che dopo un mese avevo una borsa rossa perchè "la gente può pensare che sei in festa anzichè in lutto". Mi ha detto che non devo andarmene dal mio paese perchè poichè mio padre è morto devo stare con mia madre per non lasciarla sola ecc.

 

Io non ho una famiglia aperta e se mia nonna/mio zio dovessero "discriminarmi" non avrei neanche nessuno che mi aiuterebbe visto che a mia madre e mia sorella non gliene frega niente della mia condizione e dell'omosessualità, da noi, non gliene frega un cazzo a nessuno.

 

Però c'è da dire che

1) sono bisex e avendo avuto storie etero i miei parenti pensano che io sia "normalmente etero", a meno che non abbiano dei sospetti o a meno che non siano giunte voci perchè vivo in un paese di 6000 abitanti e a parte i miei parenti a cui non l'ho mai detto esplicitamente, tutti bene e male qui da me sanno che sono bisex;

 

2) sono single: se avessi la ragazza forse avrei una molla in più per affrontare tutto questo. D'altronde quando l'ho detto a mia madre ero fidanzata e feci outing con la mia ragazza presente. L'amore fa tanto, ti dà la forza di fregartene di certe cose.

 

3) so bene che probabilmente le cose non sono così tragiche come penso. Nel mio caso gioca un ruolo importante la distanza che ho in famiglia: io non ho una famiglia unita, non l'ho mai avuta e forse anche per questo non mi sono mai posta il problema di fare Co coi miei parenti. Con mia nonna ho più rapporto ma non me la sono mai sentita. Se avessi un rapporto più stretto credo che glielo direi, ma anche se avessi la ragazza e l'amassi glielo direi.

 

Quindi il punto fondamentale è che forse non sento di condividere questa cosa con nonna e/io parenti ma ovviamente se sento dire qualcosa che non va sui gay intervengo eccome, ci mancherebbe pure che mi sto zitta. Quello mai.

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Se dovessero fare CO solo le persone che sono accettate, o sanno che saranno accettate, o che non soffriranno,

o che saranno aiutate e difese e non saranno emarginate, ci sarebbero tre CO su 10 mila. Tu Divine, come emerge

anche da altri topic, sei troppo indulgente con te stessa, e in fondo pigra, se permetti che ti si facciano delle critiche

costruttive; tendi a non occuparti di te stessa e a lasciarti andare alla corrente. Ti dai anche le spiegazioni più comode,

 

 

Quindi il punto fondamentale è che forse non sento di condividere questa cosa con nonna e/io parenti ma ovviamente se sento dire qualcosa che non va sui gay intervengo eccome, ci mancherebbe pure che mi sto zitta. Quello mai.

 

e il fatto che non ti stai zitta se senti dire qualcosa che non va sui gay, non è molto: e sarebbe ora che te ne rendessi conto.

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sei troppo indulgente con te stessa, e in fondo pigra, se permetti che ti si facciano delle critiche

costruttive; tendi a non occuparti di te stessa e a lasciarti andare alla corrente.

 

francamente non penso che tu mi conosci abbastanza per poter dire certe cose.

E poi cosa intendi per occuparmi di me stessa? di certo non sei tu a dovermi dire come mi devo occupare di me. Non sei mio padre nè mio fratello nè tanto meno Gesù cristo sceso in terra. Puoi dare un parere (quello sì che sarebbe costruttivo) ma ognuno si occupa di sè come ritiene opportuno e tu non sei nessuno per giudicare gli altri.

 

e il fatto che non ti stai zitta se senti dire qualcosa che non va sui gay, non è molto: e sarebbe ora che te ne rendessi conto.

 

grazie del consiglio costruttivo, ne farò tesoro.

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Il moderatore della sezione purtroppo è assente, quindi dopo segnalazioni riteniamo il post di ben81 provocatorio nei confronti di Almadel; si banna l'utente Ben81 da questo topic.
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I miei genitori sono stati un pò assenti quando ero piccola perchè lavoravano quindi ho passato molto tempo con mia nonna materna, ed è stata lei con cui ho fatto il primo CO (senza sapere cosa volesse dire). Avevo più o meno 10 anni e guardavamo spesso Xena insieme, la nonna all'epoca era sulla 70ina. Le dissi semplicemente che a me piacevano le femmine e che da grande avrei voluto vivere con una ragazza. Lei la prese bene anche perchè era una persona molto moderna. Mi disse solo di stare attenta perchè non era una cosa molto accettata e di aspettare un pò a dirlo ai miei genitori. Spesso quando guardavamo la tv commentavamo insieme le ragazze e lei non aveva nessun problema a parlarne. Qualche anno dopo mi confidò che anche a lei non dispiacevano le donne ma per amore della famiglia e perchè erano altri tempi non aveva mai potuto vivere questa cosa. Proprio per questo mi disse di non rinunciare mai a essere me stessa e non fare il suo stesso errore.

Purtroppo nel 2004 se ne è andata ma è sempre nei miei pensieri...

 

Agli altri nonni non ho fatto in tempo a dirglielo perchè se ne sono andati prima (uno addirittura prima che io nascessi) e non ho altri parenti anziani

 

Io sono dell'idea che ai parenti molto anziani va detto solo se conoscendoli si sa che potrebbero accettare la cosa, e se si ha un rapporto molto stretto con loro...se sono religiosissimi, sopra gli 80 anni e non si è in totale confidenza con loro e li si frequenta poco io eviterei di dirglielo per non farli soffrire. L'importante è che lo sappiano le persone che ci sono accanto (amici, se ci si riesce genitori, ecc..) se in questa categoria rientrano anche i nonni si può pensare a dirglielo...

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